lunedì, Aprile 29, 2024

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La pena inflitta ai tredici tifosi della Roma fa giurisprudenza: primo caso in Italia

Questa mattina è stata eseguita un’ordinanza applicativa di misura cautelare da parte del Tribunale di Roma nei confronti di tredici sostenitori della Roma per fatti risalenti a circa due anni fa. Ai ragazzi, già destinatari di Daspo, è stato vietato di allontanarsi dal comune di Roma. E fino a qui, a livello cautelare, niente di nuovo. Anche se lascia perplessi l’opportunità di un simile provvedimento due anni dopo i fatti contestati.

PRIMA VOLTA IN ITALIA

La cosa sorprendente è che, oltre al divieto di allontanarsi dal comune di residenza, i ragazzi dovranno permanere all’interno delle loro abitazioni per tutte le 24 ore dei giorni in cui la Roma è impegnata in competizioni calcistiche. E’ la prima volta che in Italia viene applicato un simile provvedimento. Praticamente ogni volta che gioca la Roma i ragazzi sconteranno un giorno agli arresti domiciliari! La repressione si dota di strumenti sempre più invasivi, sproporzionati e estranei a qualsiasi contesto giuridico. A nulla è valso il fatto che tutti i ragazzi fossero già destinatari di Daspo per gli stessi fatti.

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UNA SITUAZIONE PARADOSSALE

Le autorità competenti hanno ritenuto di dover ulteriormente (e in maniera illogica) inasprire la libertà di alcuni giovani ragazzi, peraltro incensurati, già limitata dal Daspo. Quindi oggi a Roma 13 ragazzi possono vantare lo score di ben tre misure restrittive: obbligo di dimora, domiciliari quando gioca la propria squadra di calcio e Daspo. Una situazione paradossale in cui è evidente il disamore nei confronti di questo sport. Nello specifico per questi 13 ragazzi che hanno dedicato energie, tempo e denaro per la propria passione. E, come riportato da PrimatoNazionale.it, da oggi costretti a tifare contro la propria squadra. Infatti ogni partita della Roma sarà un giorno in più di domiciliari.

REPRESSIONE SENZA PRECEDENTI

Questa repressione è sintomatica di una linea di pensiero secondo la quale il nemico della società civile è l’ultras. Evidentemente oggi una qualsiasi forma di appartenenza sia essa a una squadra, a una città, a una nazione è considerata una minaccia per le istituzioni. Ogni raggruppamento umano che fa dell’appartenenza e dell’esuberanza la propria cifra viene punito sempre più severamente. Anche forzando i principi cardine del nostro Ordinamento giuridico.

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