MONDIALI 2018 Thailandia. Non importa se qualcuno ha indovinato l’eliminazione della Germania al primo turno. O se qualcuno ha previsto il giro agli ottavi del Giappone. O se qualcun altro, pur avendo vinto, ha pagato caro perdendo addirittura la libertà.
MONDIALI 2018 THAILANDIA
Sono almeno 6500 le persone attualmente incarcerate in Thailandia. Paese in cui la legge proibisce assolutamente di scommettere. A meno che… non si tratti di eventi patrocinati dallo Stato. Le pene inflitte ai malcapitati sono pesanti, fino a un anno di reclusione per chi gioca e per chi gestisce il banco. Nonostante ciò però sono in tanti ad aver scommesso sui Mondiali. Un portavoce della polizia ha dichiarato alla testata Khao Sod che dal 14 giugno, giorno in cui sono iniziati i campionati del mondo, in Thailandia nel giro di un paio di settimane la polizia ha sequestrato ben 28 milioni di bat (circa 725mila euro) e che quasi settemila persone (tra cui 250 bookmakers illegali) sono finite in galera. Un incremento clamoroso considerando che secondo France Press per scommesse illegali su Brasile 2014 finirono in carcere ‘solamente’ mille persone.
SCOMMESSE PIAGA SOCIALE
Il gioco d’azzardo illegale è una vera e propria piaga per la Thailandia. Anche a causa delle misure restrittive su quello su cui è legale giocare. L’arrivo delle tecnologie e delle scommesse via internet però hanno causato un aumento sensibile del numero di scommettitori sorpresi a puntare su eventi sportivi non sanzionati dallo Stato. Uno studio elaborato dall’Università di Chulalongkorn ha calcolato che il numero di thailandesi che scommettono abitualmente sono due milioni e mezzo. E che un quarto di questi, oltre seicentomila persone, sono ragazzi tra i 15 e i 25 anni. Una passione incredibile che neanche il carcere riesce ad arginare.
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