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LA NOSTRA STORIA – La signora biancoceleste: Gabriella Grassi

La “Presidentessa” senza età. Il 17 ottobre nasceva a Cattolica, prov. di Rimini, Gabriella Grassi. Storica responsabile della segreteria della Lazio dal 1969 al 2003. Venne portata in società dal dirigente della sezione Pallacanestro Roberto Antonelli, squadra di basket in cui la Grassi militava.

L’ENTRATA NEL MONDO DEL CALCIO

Quando la signora Gabriella comunica la sua decisione di lasciare la pallacanestro per entrare nel mondo del lavoro il dirigente le chiede di attendere prima di prendere quella decisione e le promette di trovare una valida alternativa. Antonelli convince Umberto Lenzini a far entrare Gabriella Grassi come segretaria part-time nella Lazio Calcio, per dare un aiuto a Nando Vona, all’epoca segretario generale.

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L’ARRIVO DI CRAGNOTTI

Così la Grassi si divide tra gli uffici di via Col di Lana e il campo d’allenamento, ma quel lavoro comincia ad appassionarla. Con l’arrivo alla guida della società di Sergio Cragnotti, il nuovo presidente la promuove dirigente e ne ufficializza la nomina a Segretario Generale, mettendole in mano le chiavi della Lazio. Diventa il referente della società biancoceleste presso la FIFA, l’UEFA, la Federcalcio e la Lega, assumendo un grande potere, tanto che Luciano Moggi la chiama “la presidentessa”. Quando il 30 luglio del 2003 arriva l’annuncio dell’ingresso in società di Giuseppe De Mita, con l’incarico di Direttore Generale, nonostante i tentativi di trattenerla di Baraldi e di Roberto Mancini, dopo 36 anni la Grassi decide di lasciare la Lazio, considerando incompatibile la sua presenza con quella di De Mita.

LA CHIAMATA DI LOTITO

Un anno dopo circa, quando Lotito diventa presidente la chiama al telefono e la convoca per un incontro a Villa San Sebastiano. L’incontro è fissato per le 16 ma il presidente si presenta alle 20 e la tiene a parlare fino alle 2 di notte. Sei ore di colloquio che le bastano per inquadrare il personaggio, per capire che non ci sono le condizioni per tornare a lavorare per la sua Lazio e decide gentilmente di declinare l’offerta. È stata senza ombra di dubbio la donna più importante della storia della Lazio, l’unica che in tanti anni di vita della società è stata in alcuni frangenti più importante e decisiva anche di fuoriclasse o presidenti.

TANTI AUGURI “PRESIDENTESSA” !!!

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