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CORONAVIRUS Novità in arrivo anche per il calciomercato

CORONAVIRUS Novità in arrivo anche per il calciomercato. Salvo proroghe in Italia i contratti dei calciatori scadono il 30 giugno e dal giorno successivo se ne fanno di nuovi. Normalmente ciò avviene a campionato concluso. Per concludere campionati e coppe per club, come affermato da Gabriele Gravina, si dovrà giocare anche a luglio e agosto.

Quest’anno però con lo stop imposto dall’emergenza coronavirus il calendario del calciomercato potrebbe essere stravolto. Per giocare anche nei mesi estivi le federazioni e le leghe che organizzano i campionati dovranno chiedere alla Fifa che la validità dei contratti dei calciatori sia posticipata oltre la data del 30 giugno. Questo perché altrimenti le ultime partite di campionati e coppe si giocherebbero con formazioni inedite e diverse rispetto al resto della stagione a causa di prestiti conclusi, trasferimenti già concordati e nuovi arrivi dall’estero. Quindi se la fine della stagione sarà prorogata anche la finestra di mercato estivo dovrà subire conseguenze. In Europa le contrattazioni dovranno cominciare più tardi. Secondo Gravina ad agosto e concludersi a settembre inoltrato. O addirittura più avanti. Alla Fifa si è studiato anche lo scenario estremo: mercato aperto fino a novembre o dicembre.

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Le associazioni dei procuratori, in tutto il mondo, stanno studiando la questione del calendario delle contrattazioni. Raffaele Rigitano, avvocato dell’associazione Aiacs-Assoagenti, dichiara: “Immaginare un mercato che si sovrapponga per diversi mesi al campionato creerebbe difficoltà. Che possa restare aperto per il mese di settembre, invece, sembra un compromesso ragionevole. La priorità è che il calcio riprenda. Il resto si può discutere”. Sulla polemica sollevata dal presidente Fifa, Gianni Infantino, riguardo agli agenti che avrebbero troppo potere e guadagnerebbero troppo, Beppe Galli, presidente di Aiacs-Assoagenti, risponde: “Gli agenti non guadagnano troppo. I prezzi sono stabiliti dalle società e i guadagni sono parametrati al giro d’affari complessivo. Non tutti sono Mendes e Raiola, molti sono economicamente in difficoltà, visto che spesso i club non pagano o lo fanno con enormi ritardi”. Dei 7 miliardi di euro complessivi del mercato estivo dei calciatori gli agenti intercettano come quota d’intermediazione circa il 12%.

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