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Taglio stipendi Sconcerti ai microfoni di calciomercato.com: “Non è fare beneficenza. Dire che, da categoria ricca e protetta, stai girando parte del tuo stipendio a chi ne ha bisogno. In realtà, sono i giocatori che prestano soldi alle società. Strano, no? Invece è una svolta. Perchè le società dicono che, siccome non hanno i soldi, ai tesserati ne danno di meno. In questo modo, si pone fine alla bolla del calcio, alla sua irrealtà. Si chiede al calcio, che finora ha vissuto una vita finta, di tornare a quella reale. E le società stanno approfittando dell’emergenza per abbassare gli ingaggi“. Poi, sull’eventuale ripresa delle ostilità: “Bisogna chiedere ai giocatori se se la sentono di sottoporsi a visite continue, giocando ogni tre giorni. Gli va chiesto se riescono a vivere in alberghi isolati e sottoporsi a continui tamponi. Non solo a loro: bisogna chiederlo anche a quelle 50-60 persone, tra medici e magazzinieri, che un club muove per una partita. E poi sarebbe il caso di sentire anche la gente. Si tratta di una grossa operazione di mercato e bisognerebbe chiedere al cliente se gli piace, se la guarderebbe. Perchè forse un campionato usato potrebbe impaurire o non interessare alla maggior parte delle persone. Personalmente io preferirei un inizio vero, nuovo, diverso. Se il calcio è divertimento, allora bisogna ricominciare quando si può, ovvero quando tutti stanno bene“.

