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Lenzini è stato l’emblema, insieme al mister Tommaso Maestrelli e al bomber Giorgio Chinaglia, di una squadra che, in un pomeriggio di maggio di quasi 50 anni fa, si cuciva sul petto il primo tricolore della sua storia. Il tutto realizzato esclusivamente con le proprie finanze, senza chiedere aiuto a nessuno. Non solo: di lui si ricordano i palazzi costruiti nel quadrante Nord Ovest, oltre all’impegno da atleta di atletica leggera. Troppo per non essere ricordato adeguatamente: a più riprese, infatti, il nipote Andrea si era speso con il Campidoglio per dedicargli una via o un parco. A lui si era poi unito il popolo della Prima Squadra della Capitale, arrivando a promuovere addirittura una raccolta firme.



