mercoledì, Maggio 1, 2024

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Corriere dello Sport, Sarri non cambierò il modulo, ma farà degli accorgimenti. Da Bergamo i primi indizi

Un’analisi meticolosa può gettare luce sugli ultimi sviluppi nel mondo del calcio, in particolare cercando di chiarire alcuni aspetti tattici. Questi elementi, considerati superati di fronte ai cambiamenti nel tempo e alle convinzioni radicate degli allenatori di punta come Guardiola e Ancelotti, sottolineano come i giocatori siano i reali determinanti e vincitori delle partite, indipendentemente dal modulo scelto. Ciò che conta veramente è l’interpretazione.

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Nel calcio moderno, ed al giorno d’oggi è evidente un cambiamento rispetto a solo cinque o sei anni fa, il movimento è considerato fondamentale. Il calcio non è un gioco statico come il Subbuteo, altrimenti l’inserimento di Pavard non avrebbe fatto la differenza nel Derby d’Italia, occupando una posizione più avanzata rispetto a Darmian e Barella.

Inzaghi, da otto anni, non varia il suo 3-5-2 ma lo arricchisce di diverse soluzioni. Allegri è tornato in seconda posizione scegliendo un particolare modulo. Gli ultimi 20-25 minuti della partita con Bergamo, per chi ha assistito attentamente e senza pregiudizi verso Sarri, hanno lasciato il segno.

Durante la partita, Pedro ha partecipato in maniera diversa alla costruzione offensiva. Nonostante la sua più convincente performance rispetto alle ultime uscite, il modulo non è cambiato. Questo avviene perché Sarri affida la costruzione offensiva al talento individuale, concentrandosi maggiormente sulla fase difensiva.

Quest’anno, alla Lazio mancano assist e gol. Il club ha perso creatività e fantasia, in parte a causa della cessione di Milinkovic. Immobile è entrato bene in campo, ha trasformato un rigore e si è avvicinato al raddoppio, ma non ha centrato il bersaglio.

La Lazio ha concluso poco e male: 243 tiri, 101 fuori portata, 70 respinti e solo 72 in porta. Di conseguenza, la percentuale di successo è diminuita rispetto all’anno scorso. Dal punto di vista delle “grandi occasioni”, la squadra occupa solo il dodicesimo posto.

Sarri non vede un cambio di modulo come soluzione, tanto meno sacrificare Zaccagni, l’esterno più forte in rosa. La Lazio non ha abbastanza centrocampisti di inserimento per essere adatta al 4-3-3. Mau ha provato due volte a passare al 4-4-2 nel finale di partita, ma senza un vero trequartista, il 4-2-3-1 non lo convince. Nonostante la rigidità, l’empatia nei confronti del gruppo potrebbe aiutare. Infine, un cambio di mentalità e di prestazione dei giocatori potrebbe apportare i cambiamenti desiderati, pur rimanendo nei limiti del disegno tattico.

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