Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha sottolineato l’importanza di coltivare la memoria del Grande Torino e rendergli onore in occasione del 75° anniversario della tragedia di Superga.
Questo gesto non riguarda solo il mondo dello sport, ma incarna valori fondamentali come l’unità e il rispetto, che vanno al di là del semplice significato sportivo. Il Grande Torino, con la sua squadra di immortali e la partecipazione collettiva straordinaria che l’ha reso un mito, rappresenta una pagina significativa della storia Repubblicana italiana.
Il 4 maggio del 1949, l’aereo che trasportava la squadra granata dopo un’amichevole contro il Benfica a Lisbona si schiantò sulla collina di Superga.Potrebbe interessarti
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Al Museo del Calcio è possibile rivivere il ricordo del Grande Torino attraverso diversi cimeli. Tra questi, la maglia granata di Virgilio Maroso indossata durante la tournée in Brasile nell’estate del 1948 e la maglia azzurra di Romeo Menti, che è stata aggiunta alla collezione nel gennaio scorso. Il Museo già ospitava un altro cimelio appartenuto a Menti: una spilla della Fiorentina, squadra in cui aveva giocato e alla quale era molto legato. Dopo l’incidente di Superga, l’ex Ct Vittorio Pozzo, incaricato di riconoscere le salme dei giocatori, riconobbe il corpo di Menti proprio dalla spilla che portava con sé.
Sono esposti al Museo del Calcio anche i parastinchi e le sigarette di Aldo Ballarin ritrovati sul luogo della tragedia, la tessera postale di riconoscimento di Valentino Mazzola e la medaglia d’oro alla sua memoria. Per un anno intero gli Azzurri giocarono con la maglia listata a lutto: al Museo del Calcio è conservata la divisa di Carlo Parola, con la banda nera inserita direttamente all’interno della manica sinistra. È la maglia numero 5 con cui giocò la partita Italia-Austria, disputata il 2 aprile 1950 e valevole per la Coppa Internazionale.



