sabato, Giugno 8, 2024

Eriksson Ritorna all’Olimpico: «Un Grazie alla Società. Ecco la Mia Storia con la Lazio»

LAZIO NEWS

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Eriksson sul Ritorno all’Olimpico: "Devo Ringraziare la Società. Vi Racconto la Mia Lazio."

L’ex allenatore Sven Goran Eriksson, intervistato da La Repubblica, ha condiviso le sue emozioni riguardo al suo ritorno all’Olimpico e ha parlato della sua esperienza alla guida della Lazio. Ecco le sue dichiarazioni raccolte durante l’intervista:

Il Ritorno all’Olimpico

Eriksson ha esordito con gratitudine: "Se sono pronto per l’omaggio che riceverò all’Olimpico? Ma sono io che devo ringraziare. Queste giornate mi danno onore, mi danno energia, mi danno la vita. La società mi aveva già invitato un anno fa per il derby di Roma. Mi hanno chiamato di nuovo perché, mi hanno spiegato, allora il saluto era stato improvvisato."

La Mia Lazio

Descrivendo la sua esperienza con la Lazio, Eriksson ha continuato: "La mia Lazio? Una squadra piena di stelle. Che però si comportavano sempre bene: tutti lavoravano, correvano l’uno per l’altro. Era un piacere allenarli. Con Cragnotti parlammo, sì. Noi conquistammo sette trofei in tre anni, qualcosa andava cambiato, perché i successi arrivano soltanto con le motivazioni, con la fame. Le squadre vincenti non vanno stravolte, ma bisogna sempre ritoccarle."

Un Solido Gruppo di Lavoro

Eriksson ha sottolineato l’importanza di un gruppo coeso e motivato: "Era fondamentale avere una squadra unita, dove ogni giocatore dava il massimo per gli altri. Questo è stato uno degli elementi chiave che ci ha permesso di vincere sette trofei in tre anni. Le sfide erano molte, ma grazie all’impegno e alla dedizione di tutti, siamo riusciti a superarle."

Il Futuro e Lezione Appresa

Guardando al futuro e riflettendo sui suoi insegnamenti, Eriksson ha concluso: "Le squadre vincenti non vanno stravolte, bisogna mantenerle vive con piccoli ritocchi e nuova energia. Questa è una lezione che ho imparato durante il mio tempo alla Lazio e che porto con me in ogni esperienza successiva."

Le parole di Eriksson risuonano non solo come un ricordo del passato glorioso, ma anche come un prezioso consiglio per il futuro del calcio.


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