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Maestrelli: “Ero la mascotte della Lazio”. Il 4-3-3 di mio padre e il rapporto con Chinaglia

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Nel giorno in cui si celebra il 50° anniversario dal primo scudetto della Lazio, Massimo Maestrelli sarà tra coloro che sfilano all’Olimpico prima della partita Lazio – Empoli. Figlio del leggendario Tommaso, Massimo sarà accompagnato da chi, come lui, ha ereditato il legame con il glorioso passato biancoceleste. Nel loro cuore, vivono immutati gli eroi del ’74 e i campioni d’Italia ancora tra noi.

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Il legame di Maestrelli con la Lazio

In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Massimo ha condiviso la profondità del suo rapporto con la famiglia Lazio. Ricorda i frequenti incontri mensili con le vecchie glorie – tra cui Re Cecconi, nonostante la distanza geografica dal nord Italia. Si ritrovano per condividere e rivivere i momenti gloriosi passati insieme.

Rivalità e strategie di gioco della Lazio

Massimo ha poi parlato di quella storica Lazio e del geniale approccio di suo padre al dualismo tra “clan”. Tommaso Maestrelli, infatti, non reprimere l’accesa rivalità tra i giocatori, anzi, faceva in modo che questa divenisse un’arma potente, una chiave di volta per la vittoria. La competizione interna alimentava l’ambizione e determinava l’eroismo nelle partite.

Il 4-3-3 e il ricordo di Chinaglia

Massimo ha inoltre evidenziato come l’innovativo schema di gioco 4-3-3 del padre è oggi alla base di numerose formazioni di Serie A. Non ha potuto fare a meno di ricordare il grande Chinaglia, che frequentava spesso casa Maestrelli e che era considerato quasi un fratello da Massimo e Maurizio. I due fratelli erano sorti di mascotte per la squadra, testimoni e partecipanti alle strategie della vigilia. E a proposito di storiche figure, Massimo ha anticipato l’uscita di un film sulla vita del padre in arrivo ad ottobre. Alla regia Alberto Manni e Francesco Cordio.


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