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Delio Rossi non le manda a dire: “Lazio ha snobbato il Parma, io terrei Baroni al timone”

Ex allenatore Rossi analizza il momento difficile della Lazio: Sottovalutazioni e motivazioni che fanno la differenza? #Lazio #SerieA #CalcioItaliano #ExCoachRossi

Delio Rossi, l’ex allenatore di Lazio e Fiorentina, ha condiviso le sue riflessioni in un’intervista a Radiosei, offrendo uno sguardo intrigante sul periodo complicato che sta vivendo la squadra biancoceleste. Le sue parole, catturate da fonti attendibili, invitano i tifosi a riflettere su errori comuni e lezioni da imparare, senza puntare il dito ma stimolando curiosità su come una stagione possa cambiare direzione in un attimo.

Parlando della recente partita contro il Parma, Rossi ha evidenziato: «Forse il fatto che si pensava che la gara fosse abbordabile ha portato a sottovalutare un po’ l’avversario all’inizio. Ho questa sensazione: non pensavano di trovare subito una squadra così agguerrita ma poi, come spesso succede, sono gli episodi che fanno la differenza; a Genova, per esempio, l’avvio è stato lo stesso, ma è andata diversamente». Questo commento spiega come la convinzione di una vittoria facile possa creare distrazioni iniziali, influenzando il risultato e ricordando che nel calcio, gli imprevisti spesso decidono il destino di una gara.

Sul contributo di Pedro, l’ex tecnico ha aggiunto: «Hanno premiato Pedro come migliore e non era titolare; è entrato e ha fatto la differenza. Lui era contrariato, non per il premio, ma ripeteva che era una gara che andava vinta: questo fa capire che parliamo di un campione, con le sue motivazioni intrinseche. Ce chi ce l’ha dentro e chi no. Rimonta utile? Arrivare allo scontro diretto con 7 punti in queste tre gare ci può stare ma serve vincere ad Empoli. Adesso però non è il momento degli attacchi, delle colpe». Qui, Rossi illustra l’essenza di un vero leader come Pedro, mostrando come la motivazione personale possa ribaltare le partite e invitando a chiedersi se ogni giocatore possegga quella "scintilla" interiore che fa la differenza in momenti critici.

Infine, riguardo alla corsa per la Champions, Rossi ha espresso: «Se non arrivasse il quarto posto di chi sarebbe la colpa? Baroni ha valorizzato ciò che aveva. In sede di mercato sono state fatte delle valutazioni, poi il campo ha dato il responso e da qui si dovrebbe ripartire. Non sono cretini quelli che spendono 100 milioni, ci sono sempre le categorie. Io riconfermerei l’allenatore prima di arrivare alla fine della stagione, mi sembra una persona che non spaccia calcio, che non ha dato mai colpe, che non si prende i meriti e che mette giocatori e società al primo posto; mi sembra una persona perbene. Rivaluterei certi calciatori, poi cercherei di migliorare il gruppo». Questa frase sottolinea l’importanza di una valutazione equilibrata, difendendo l’integrità dell’allenatore e suggerendo che, per voltare pagina, la squadra debba concentrarsi su rinforzi e riflessioni sincere, alimentando l’interesse su come queste dinamiche possano plasmare il futuro della Lazio.

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