De Laurentiis e Lotito rappresentano, al momento, il meglio dell’imprenditoria sportiva nel calcio in Italia. I Presidenti rispettivamente di Lazio e Napoli, con la notizia della cessione dell’Udinese a un fondo americano, sono gli ultimi rappresentanti italiani in un calcio sempre più affacciato verso orizzonti esteri.
De Laurentiis, un genio tutto Made in Italy

Il Napoli di Antonio Conte nella giornata di venerdì ha vinto il suo quarto Scudetto della storia. Gioia immensa per le strade della città partenopea, con i tifosi che non hanno perso l’occasione per ringraziare anche i laziali con simpatici siparietti.
Tra le varie firme su questo trionfo tutto azzurro c’è sicuramente anche quella del Presidente Aurelio De Laurentiis. Il patron romano prese il Napoli nel lontano 2004 e ,dal baratro Serie C, è riuscito in 21 anni di presidenza a portare in tavola 3 Coppe Italia, 1 Supercoppa Italiana e 2 Scudetti, con un contorno di una semifinale di Europa League, due finali di Supercoppa Italiana perse e un secondo posto ottenuto con 91 punti, la seconda classificata migliore della storia del calcio italiano.
Numeri da capogiro che hanno portato Aurelio ad essere il Presidente più vincente della storia del Calcio Napoli, superando anche Ferlaino. Ma non solo i successi sportivi sono sotto l’occhio di tutti: negli ultimi anni il Napoli è diventata fonte di ispirazione per moltissime società anche come vero e proprio modello economico da seguire. Tanti calciatori importanti sono passati per la città partenopea: da Cavani fino ad Osimhen, passando per i vari Higuain, Mertens, Hamsik e via discorrendo. Tutti (o quasi) con un elemento in comune: l’amore per Napoli e i napoletani, una città e un popolo capaci di sciogliere l’anima anche dei cuori più freddi del nord Europa, vedasi McTominay dalla Scozia.
La clamorosa somiglianza con Lotito

Aurelio De Laurentiis e Claudio Lotito sono, da sempre, figure controverse nel panorama calcistico italiano. Spesso criticati, a volte anche ingiustamente, dalle rispettive piazze, rappresentano tuttavia due delle realtà più solidi e coerenti del nostro calcio. Napoli e Lazio, così simili ma diversi, grazie alla loro guida, hanno vissuto negli anni un’evoluzione costante grazie a una gestione che ha saputo coniugare risultati sportivi e sostenibilità economica.
Non è un caso se entrambe sono stabilmente ai vertici della nostra Serie A, in un’epoca in cui molte società storiche faticano a restare competitive. Gli ultimi, insieme a Percassi dell’atalanta, a non cedere di fronte all’ondata di compratori provenienti dall’estero. Gli ultimi ad avere a cuore la propria squadra e la propria piazza, non usandolo come solo scopo di lucro. In un calcio sempre più globalizzato, dove il profitto sembra aver superato di gran lunga la passione, la loro visione “all’antica”, fatta di presenza, progettualità e visione, è l’ultimo baluardo di un calcio italiano che ormai non esiste più. E allora, chi ama il pallone, non il calcio, può urlarlo forte: viva Aurelio e Lotito!
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