La vicenda di Emma ha scosso il mondo del calcio, non solo quelli biancoceleste. Rivalità e campanilismi calcistici che fanno anche bene al nostro sport se dosati nelle giuste maniere, non sicuramente manifestando atti di prepotenza nei confronti dei minori.
La bambina di 11 anni in vacanza con la famiglia, come testimoniato dal portale “Il Centro“, è stata cacciata dal locale di Pescara perché indossava una maglietta e un cappellino della Lazio con orgoglio, come fanno centinaia di ragazzini in ogni parte d’Italia per amore della propria squadra del cuore. Per questo la società biancoceleste si è rivolta alla piccola tifosa sui social, per invitarla a passare una giornata a Formello tra i suoi idoli.
Emma, anche il Pescara vicino alla bambina
Come ha voluto mostrare il noleggiatore di bici originario della città abruzzese, che ha espresso sdegno di fronte la vicenda, Pescara non viene sicuramente rappresentata dal gestore del locale che ha cacciato Emma e la sua famiglia.
Infatti, anche la società del Pescara Calcio ha voluto esprimere la sua vicinanza alla piccola, rispondendo al post su X dedicato dalla Lazio a Emma. La società abruzzese ha detto che non ci sono giustificazioni per un gesto simile, allineandosi allo sdegno che serpeggia in città.
Abbiamo appreso quanto accaduto alla vostra giovane tifosa. Negare l’ingresso in un locale della nostra città a una bambina per la sua fede calcistica è un gesto che non ha alcuna giustificazione. Cara Emma, ci dispiace per ciò che hai vissuto.
— Pescara Calcio (@PescaraCalcio) July 1, 2025
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