Il sogno della Lazio per lo stadio Flaminio accelera: passi decisivi e ostacoli in vista? #Lazio #NuovoStadio #Flaminio #Roma
Il sogno di un nuovo stadio per la Lazio al Flaminio sta prendendo forma con passi importanti, lasciando i tifosi con il fiato sospeso. I dialoghi tra il club e il Comune di Roma per il recupero di questo storico impianto, trascurato per anni, stanno finalmente producendo risultati tangibili. Ma la strada verso la realizzazione è ancora piena di insidie burocratiche, che potrebbero riservare sorprese inaspettate per appassionati e osservatori.
Sul fronte finanziario, la Lazio ha siglato un accordo cruciale con Legends, un gigante americano esperto nella gestione di impianti sportivi di fama mondiale, come lo Yankee Stadium. Questa partnership rende l’operazione più accessibile, con un investimento stimato sotto i 400 milioni di euro – circa 40 milioni in meno rispetto al piano iniziale. Il tutto verrebbe sostenuto da una combinazione di finanziatori esterni, prestiti dall’Istituto per il Credito Sportivo, contributi pubblici e fondi del club, alimentando la curiosità su come questa alleanza globale potrebbe trasformare il Flaminio in un vero gioiello.
L’iter burocratico rimane il vero punto critico, e qui le cose si complicano. Secondo quanto riportato, al dossier presentato dal club mancano ancora quattro documenti essenziali, in particolare due comunicazioni via Pec riguardanti ambiente e mobilità. Proprio questa lacuna aveva spinto gli uffici comunali a dichiarare ad aprile che “al momento la proposta progettuale della S.S. Lazio non si configura come progetto di fattibilità così come richiesto dalla normativa vigente ai fini dell’iter amministrativo”. Questo commento evidenzia come, senza questi elementi, il progetto non possa procedere, creando un ritardo che potrebbe frustrare le aspettative dei fan.
Una volta che il fascicolo sarà completo, scatterà la Conferenza dei servizi, un passaggio decisivo per dare il via libera. L’obiettivo è ambizioso: un impianto da 50.570 posti pronto per la prima partita a settembre 2029. Dal Comune, invece, arriva un invito pressante, con la promessa che l’iter potrebbe accelerare rapidamente: “pure ad agosto se ci inviano la Pec entro luglio”. Questa frase sottolinea l’urgenza e la flessibilità del Comune, lasciando intendere che una mossa tempestiva potrebbe sbloccare tutto in fretta e catturare l’attenzione di tutti.
La politica locale sta monitorando da vicino la situazione, aggiungendo un tocco di intrigo. L’assessore allo Sport, Alessandro Onorato, ha incontrato i tifosi per aggiornarli, assicurando il massimo impegno una volta presentati i documenti necessari. Anche il sindaco, Roberto Gualtieri, ha espresso supporto chiaro: “C’è stata una proposta, Lotito deve integrare con una serie di documentazioni. C’è una volontà, espressa in modo netto, di ristrutturare il Flaminio che è in abbandono. È un impegno positivo che noi seguiremo e accompagneremo. Gli stadi comunque sono investimenti privati: il Comune supporta, ma li devono realizzare loro”. Questa dichiarazione chiarisce il ruolo del Comune come facilitatore, non finanziatore, e sottolinea la responsabilità del club, alimentando domande su come si evolverà questa collaborazione.
Tuttavia, le sfide non mancano, e potrebbero riservare colpi di scena. I tecnici della Lazio sono impegnati a delineare piani complessi per viabilità e parcheggi in un’area densamente popolata, dove alcuni comitati di residenti sono già pronti a opporsi con azioni legali. Con questi elementi in gioco, il futuro del Flaminio resta un capitolo affascinante da seguire per i tifosi e gli appassionati di sport.
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