La Lazio in cerca di novità tattiche per superare l’estate bloccata
Nell’estate piena di incertezze e un mercato stagnante, la Lazio sta esplorando soluzioni creative per rivitalizzare la squadra, con un occhio alle possibili innovazioni tattiche che potrebbero fare la differenza. Immaginate un cambiamento che mantenga le certezze difensive e di centrocampo, ma infonda nuova energia all’attacco – è proprio questo l’intrigante scenario che sta emergendo.
Senza qualità, il “sarrismo” non ha ragione d’essere: non si tratta solo di estetica, ma del nucleo stesso della filosofia di gioco, come evidenziato dal Corriere dello Sport. Passare al 4-3-1-2 significherebbe preservare due reparti chiave, lasciando difesa e centrocampo pressoché invariati, mentre il trequartista offrirebbe un legame più diretto e efficace tra centrocampo e attacco, risolvendo alcune lacune attuali nel gioco.
Tra le opzioni, Mattia Zaccagni, ora con il numero 10, potrebbe diventare il “vero 10” su cui si punta: un ritorno alle sue radici, dato che ha iniziato la carriera in quel ruolo. Ma le alternative non mancano: Pedro, che ha trovato nuova vitalità non dovendo più correre sulle fasce, potrebbe eccellere come trequartista. Dele-Bashiru, invece, potrebbe adattarsi con meno sforzi rispetto al ruolo di mezzala, e persino Vecino è un’ipotesi intrigante, pronto a inserirsi in area nei momenti cruciali.
Questa idea del trequartista era un “must” per il tecnico in passato, prima di optare per il tridente che lo ha reso celebre, con i “piccoletti” (Callejon, Mertens e Insigne). Anche se Insigne rimane un desiderio irrealizzabile per via dei vincoli di mercato, l’opportunità di “sdoppiare” tatticamente la Lazio tra un 4-3-3 e un 4-3-1-2 apre scenari affascinanti per il futuro della squadra.