Zazzaroni sul Calciomercato Italiano: Debiti e una “Splendida Anomalia” come il Como #Calciomercato #SerieA #ComoStory
Ivan Zazzaroni, nel suo editoriale per il Corriere dello Sport, offre un’analisi tagliente e realistica del calciomercato italiano, un mondo appesantito da debiti persistenti, attese estenuanti e manovre finanziarie complesse. I principali club sembrano intrappolati in difficoltà strutturali, con l’Inter che lotta con incertezze su giocatori come Calhanoglu e la necessità di rinnovare la squadra, il Milan alle prese con turbolenze, la Juventus frenata da una rivoluzione interna, e la Roma condizionata da accordi finanziari vincolanti. In questo scenario, anche la Lazio emerge come un caso emblematico, con “Lazio con il mercato chiuso per restauro (dei conti)…“ – qui, Zazzaroni evidenzia come il club abbia dovuto bloccare le operazioni per riequilibrare le finanze, sottolineando un problema diffuso di instabilità economica nel calcio nazionale. Tutto ciò crea un’atmosfera di incertezza e mancanza di visione a lungo termine, lasciando i tifosi a chiedersi se ci sia una via d’uscita.
Ma in mezzo a questo stallo, Zazzaroni individua una “splendida anomalia” che cattura l’attenzione: il Como. Guidato da una proprietà indonesiana e da Cesc Fàbregas, il club si distingue per una strategia chiara e ambiziosa, ispirata al modello del PSG di Luis Enrique, concentrandosi su investimenti in giovani talenti come Nicolas Kühn, Jesùs Rodriguez, Martin Baturina e Jayden Addai, oltre a promesse già affermate come Nico Paz. Con un budget che sfiora i 100 milioni di euro spalmati su più anni, l’approccio del Como non è solo coraggioso ma anche calcolato, puntando sulla crescita dei giocatori per generare valore. Come osserva Zazzaroni, “basta che due di questi esplodano e il Como ha fatto bingo” – con questa frase, il direttore sottolinea che il successo del club dipenderà dalla valorizzazione di pochi talenti chiave, trasformando un investimento rischioso in una potenziale vittoria.
Questo modello virtuoso del Como, caratterizzato da una tifoseria appassionata ma contenuta, l’assenza di impegni europei e un ambiente favorevole al rischio calcolato, rappresenta una boccata d’aria fresca in un calcio italiano spesso paralizzato. Zazzaroni vede nel club non solo un’eccezione, ma un esempio da seguire, dimostrando che visione e pianificazione possono ancora fare la differenza. In un contesto dominato dall’incertezza, “Como sa di buono” – qui, l’autore esprime che il Como evoca sensazioni positive e autentiche, come un promemoria che il calcio può ancora essere sinonimo di innovazione e speranza per il futuro.
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