Contro il Galatasaray, la Lazio ha mostrato segnali interessanti e spunti di crescita, nonostante le solite amnesie difensive che hanno limitato la squadra in alcune fasi della partita. La formazione di Sarri tende a sviluppare naturalmente il gioco sulla fascia sinistra, affidandosi all’impostazione solida di Romagnoli, alle sterzate e alla fantasia di Zaccagni, oltre alla spinta costante di Tavares, che rappresenta un elemento importante per le offensive biancocelesti. Tuttavia, il gol del raddoppio è arrivato dalla fascia destra, dove finalmente Cancellieri è stato utilizzato nel suo vero ruolo di ala destra, dimostrando di essere cresciuto molto dopo le esperienze in prestito con Empoli e Parma. L’etichetta di “vice Immobile”, che lo aveva un po’ bruciato negli anni scorsi, sembra oggi superata.
Il 4-3-3 resta il modulo più affidabile e sicuro per la Lazio, anche se mancano ancora due giocatori importanti come Isaksen e Dia, quest’ultimo alle prese con problemi alla caviglia che hanno limitato la sua preparazione. La squadra ha faticato nelle prime fasi del match, soffrendo il pressing dei turchi, ma ha trovato più ritmo e dinamismo con Rovella a centrocampo, capace di cambiare gioco e di favorire ripartenze più incisive. Tavares ha avuto buone occasioni offensive, mentre Dele-Bashiru ha giocato in modo semplice e ordinato, anche se deve migliorare molto. Dopo l’uscita di Rovella e Guendouzi, il centrocampo ha perso equilibrio, favorendo il gol del 2-2 da parte di Torreira.
Infine, il dualismo tra i portieri resta un tema aperto: Provedel è più affidabile e completo, mentre Mandas soffre sui palloni alti, come evidenziato nell’azione del gol subito da Torreira, con un errore difensivo che ha pesato molto. Sarri dovrà trovare una soluzione per garantire stabilità tra i pali.
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