Dopo la Turchia, si cambia davvero. Domani, contro il Galatasaray, la Lazio scenderà in campo per la seconda e ultima amichevole della tournée a Istanbul, ancora con il consueto 4-3-3, ma potrebbe essere l’ultima volta. Dal prossimo test, in programma tra sette giorni in Inghilterra contro il Burnley, Maurizio Sarri è pronto a compiere una piccola rivoluzione: abbandonare quello che per oltre dieci anni è stato il suo marchio di fabbrica per virare su un più atipico 4-3-1-2.
Una svolta necessaria, dettata non tanto da convinzioni tattiche quanto da urgenze strutturali. La Lazio, in questo inizio di stagione, fatica terribilmente a fare gol. Le difficoltà offensive erano emerse già nel test contro la Primavera e si sono poi confermate nelle amichevoli con Avellino e Fenerbahce. Squadra poco pericolosa, manovra lenta e prevedibile, poche occasioni da rete.
Per questo, il tecnico toscano ha già iniziato a sperimentare nuovi moduli. A Formello, nel ritiro estivo, ha testato alternative come il 4-2-3-1 e soprattutto il 4-3-1-2. Inizialmente, era pronto a provarli anche nelle prime amichevoli in Turchia, ma ha preferito rimandare per non creare troppa confusione in un momento in cui la priorità era ritrovare equilibrio e certezze.
Ora, però, i tempi sembrano maturi. Dopo il Galatasaray, salvo sorprese, contro il Burnley si vedrà una Lazio diversa. Sarà un passaggio chiave, anche per valutare nuovi interpreti e sfruttare al meglio le caratteristiche della rosa. Il 4-3-1-2, con un trequartista alle spalle di due punte, potrebbe essere la chiave per rendere più fluida una manovra offensiva che al momento appare inceppata.
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