La FIGC rivoluziona gli arbitri: un passo verso un calcio italiano più trasparente e moderno? #FIGC #RiformaCalcio #Arbitri
Il calcio italiano è pronto per un cambiamento che potrebbe ridefinire il gioco, partendo proprio dal cuore delle partite: gli arbitri. Con la FIGC che accelera sulla riforma, l’attenzione si concentra su un sistema arbitrale da anni al centro di dibattiti accesi. Immaginate un futuro dove gli arbitri di vertice, quelli che decidono le sorti di Serie A e Serie B, operano in un contesto più professionale e trasparente – è questo il quadro che il presidente Gabriele Gravina ha delineato in una recente riunione a Roma.
Al centro della proposta c’è l’idea di separare gli arbitri di alto livello dal controllo diretto dell’AIA, creando un nuovo organismo gestito congiuntamente da FIGC, Lega Serie A e Lega Serie B. COMUNICATO – Sì è riunito oggi, presso la sede della FIGC a Roma, il tavolo delle componenti federali per affrontare alcune tematiche urgenti per il movimento calcistico italiano. Questo passaggio non solo eleva il livello di professionalizzazione, ma mira anche a garantire una maggiore trasparenza, ispirandosi ai modelli organizzativi più avanzati a livello internazionale. Cosa significherà per le prossime stagioni? Potrebbe essere la chiave per ridurre controversie e aumentare la fiducia dei tifosi.
L’obiettivo è duplice e ambizioso: da una parte, professionalizzare ulteriormente la categoria arbitrale; dall’altra, adottare un approccio più moderno che risponda alle esigenze del sistema. Durante l’incontro, Convocati dal presidente Gabriele Gravina, hanno preso parte all’incontro Ezio Maria Simonelli per la Lega Serie A, Paolo Bedin per la Lega B, Matteo Marani della Lega Pro, Giancarlo Abete della Lega Nazionale Dilettanti, Umberto Calcagno per l’AIC, Renzo Ulivieri in rappresentanza dell’AIAC e Antonio Zappi per l’AIA. Si è discusso di sostenibilità economica, investimenti e, soprattutto, una rivisitazione dei servizi arbitrali, con un focus sulla valorizzazione e professionalizzazione degli arbitri di vertice.
La proposta specifica riguarda la CAN (Commissione Arbitri Nazionale), con l’idea di costituire una realtà indipendente che coinvolga FIGC, Lega Serie A e Lega Serie B. Diversi i temi affrontati con al centro la sostenibilità nella sua accezione più ampia, quindi quella economico-finanziaria, ma anche le attività per agevolare nuovi investimenti e maggiori patrimonializzazioni, sempre più formazione manageriale, una rivisitazione della politica dei servizi arbitrali e una nuova organizzazione degli arbitri di vertice, con lo scopo di valorizzarne e professionalizzarne l’operato. Questo nuovo ente assorbirebbe l’attuale organico della CAN, supportandolo con strutture tecniche, organizzative e di marketing, liberando risorse per lo sviluppo della categoria. È un’evoluzione che, se implementata, potrebbe rendere il calcio italiano più competitivo e equo, rispondendo alle pressioni per una maggiore responsabilizzazione.
Mentre i dettagli verranno affinati nelle prossime settimane, questa riforma apre scenari intriganti per il futuro del calcio. Con un’attenzione anche alle attività giovanili e dilettantistiche, come il doppio tesseramento calciatore-arbitro e la figura del dirigente-arbitro, la FIGC sta delineando un percorso che potrebbe finalmente portare a un sistema più solido e apprezzato da tutti. Come evolverà questa storia? Il mondo del calcio italiano è in attesa di scoprire i prossimi passi.
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