Il futuro dello Stadio Flaminio: Lotito fissa condizioni decisive per il nuovo stadio della Lazio!
Ma cosa succederà al sogno biancoceleste? Il presidente Claudio Lotito è pronto a presentare il progetto solo se Roma Capitale concede al club la proprietà dell’impianto o, in alternativa, il diritto di superficie sull’area circostante. #Lazio #StadioFlaminio #CalcioItaliano
Il sogno di una nuova casa per la Lazio, un progetto che il presidente Claudio Lotito coltiva da anni, è strettamente legato al destino dello storico Stadio Flaminio. Immaginate un impianto riqualificato con un investimento da capogiro: circa 430 milioni di euro. Eppure, tutto dipende da una scelta cruciale di Roma Capitale, che potrebbe sbloccare o bloccare definitivamente l’ambizioso piano.
Come riportato dal Corriere della Sera, Lotito si è imposto con fermezza: non accetterà una semplice concessione a lungo termine. Per un investimento così massiccio, servono garanzie solide e un controllo diretto sull’asset. Viene da chiedersi: perché rischiare tanto senza certezze assolute?
A supportare la sua posizione, Lotito cita esempi lampanti dal calcio italiano. Pensate alla Roma, che per il suo stadio a Pietralata otterrebbe il diritto di superficie, o ai casi di eccellenza come il Bluenergy Stadium dell’Udinese e il Gewiss Stadium dell’Atalanta, veri modelli di stadi di proprietà. Queste referenze rafforzano l’idea che, per un progetto del genere, la proprietà non è un lusso, ma una necessità imprescindibile.
E non finisce qui: guardate a Milano, dove Inter e Milan stanno lottando per acquisire la piena proprietà dell’area di San Siro, abbandonando l’idea di una semplice concessione. Lotito usa questi precedenti per tracciare una linea netta, rendendo chiaro che senza tali garanzie, il suo piano rischia di rimanere solo un’illusione.
Al momento, però, la situazione è in una fase di attesa tesa. La conferenza dei servizi, prevista per metà giugno, non è ancora partita, e Lotito sta procedendo con cautela prima di presentare il piano economico-finanziario. Il timore? Un rifiuto dalle Sovrintendenze, data la natura storica del Flaminio, potrebbe vanificare tutto.
Ora, la palla passa interamente a Roma Capitale, che deve valutare non solo la fattibilità del progetto, ma anche se è disposta ad accettare le condizioni non negoziabili di Lotito. Il futuro del Flaminio e della nuova casa biancoceleste pende da questa decisione: riuscirà l’amministrazione a dare il via libera e trasformare un sogno in realtà?