Le dichiarazioni di Stefano De Grandis sulla Lazio: tifosi, mercato e giocatori in bilico
Chissà cosa pensa davvero Stefano De Grandis della situazione della Lazio? Dai malumori dei tifosi al calciomercato bloccato, fino ai duelli tra giocatori, le sue parole accendono curiosità su cosa aspetta la squadra biancoceleste. #Lazio #Calciomercato #SerieA
In un’analisi attenta e coinvolgente, Stefano De Grandis ha esplorato le principali sfide che la Lazio sta affrontando, partendo dal dissenso della tifoseria e arrivando alle dinamiche del calciomercato e ai confronti tra giocatori. Questo momento di incertezza estiva ha catturato l’attenzione, evidenziando critiche alla gestione societaria per la mancanza di ambizione, anche se non legate direttamente ai trofei. De Grandis ha toccato temi caldi come la recente manifestazione dei tifosi e le difficoltà nel vendere o acquistare, offrendo una visione lucida senza filtri.
MANIFESTAZIONE – “Da un lato sono ammirato dalla presenza di tutte quelle persone che potrebbero starsene in vacanza e invece scelgono di fare questo sit in, dall’altro non so se tutto questo possa servire. C’è da capire quanto ci siano aspettative concrete, resta però la compattezza di una tifoseria che vuole manifestare il proprio dissenso di fronte a una gestione societaria così miope per certi versi, non dal punto di vista dei trofei, ma dal punto di vista della speranza, della mira, dell’obiettivo. Il tifoso laziale per questo accusa qualche manchevolezza”. Con questa frase, De Grandis esprime ammirazione per l’impegno dei tifosi, pur mettendo in dubbio l’efficacia della protesta, enfatizzando come il vero problema sia la mancanza di visione futura della società.
CESSIONI – “In questa condizione la Lazio non può vendere, perché non potendo acquistare delle alternative, se tu vendi Castellanos avresti un solo centravanti. Se Dia si fa male resti scoperto, anche se potresti adattare Noslin. Quindi la Lazio non è in condizione di vendere, altrimenti un’offerta così l’avresti dovuta considerare. A bocce ferme e con la possibilità di reinvestire sarebbe stato plausibile. Anzi la Lazio deve sperare che non offrano 50 milioni per Rovella, perché farebbe una grande plusvalenza, ma perderebbe un pilastro. Deve cercare di vendere gli esuberi (uno come Basic, Kamenovic, o magari anche un terzino come Hysaj o Lazzari) e non i titolari”. Qui, De Grandis sottolinea i rischi del mercato, spiegando che vendere ora significherebbe esporre la squadra a gravi vulnerabilità, consigliando di concentrarsi sugli esuberi per mantenere l’equilibrio.
CASTELLANOS – “Il Taty è molto divisivo; c’è chi lo detesta e chi lo ama alla follia, esistono centravanti per il gioco di Sarri che fanno più gol, quindi è tutto migliorabile ma non in questa condizione”. In questa osservazione, De Grandis evidenzia la polarizzazione intorno a Castellanos, notando che, nonostante i potenziali miglioramenti, le circostanze attuali rendono impossibile un cambio.
PELLEGRINI E TAVARES – “Pellegrini può insidiare Tavares? Sono tutti pronostici, probabilmente viene proposto Pellegrini come possibile titolare perché ha già fatto esperienza del lavoro con Sarri, mentre Tavares no. Per me nessuno dei due rappresenta l’ideale per Sarri. Però spero che il tecnico abbia una spiccata voglia di insegnare a Tavares il suo pensiero. Tavares non è un giocatore qualsiasi, se ce lo hai devi farlo giocare. Anche perché Pellegrini ha assimilato qualche insegnamento di Sarri, ma non è neanche l’optimum da questo punto di vista”. De Grandis usa questa frase per esplorare il dilemma tra i due giocatori, esprimendo ottimismo sul potenziale di Tavares e incoraggiando il suo utilizzo, nonostante le incertezze rispetto alle preferenze del tecnico.
Le analisi di De Grandis non solo accendono dibattiti, ma invitano i fan a riflettere sulle scelte future della Lazio, in un’estate piena di interrogativi che potrebbero definire la stagione.