Il presidente della Lazio svela il visionario progetto per i giovani talenti
Scopri come la Lazio sta rivoluzionando il calcio giovanile con un’ambiziosa Academy che va oltre il campo, puntando a formare non solo atleti, ma cittadini responsabili. #LazioAcademy #CalcioGiovanile #FuturoDelCalcio
In un evento carico di entusiasmo, tenutosi questa mattina nella Sala Convegni di Palazzo Sanizi a Rieti, il presidente della Lazio ha catturato l’attenzione con parole che delineano un progetto ambizioso. Durante la presentazione ufficiale della ‘Lazio Academy’, ha condiviso riflessioni che invitano a riflettere sul ruolo del calcio nella società, suscitando curiosità su come questo possa influenzare il futuro di tanti giovani.
Ecco un estratto delle sue dichiarazioni: «La Lazio ha sempre puntato sui giovani. A Roma sta costruendo l’Academy nel Centro Sportivo. Abbiamo cominciato la costruzione di sette campi più la foresteria, la scuola e la Chiesa. Vogliamo formare i giovani non solo a livello fisico, ma dobbiamo allenare anche lo spirito. I valori devono essere esportati nelle zone dove purtroppo vige un aspetto materialistico. C’è un legame affettivo con questo territorio, però mi interessa far scoprire, attraverso il calcio, dei luoghi che dal punto di vista valoriale sono incontaminati, ma che hanno anche delle potenzialità da poter esprimere dei talenti che non hanno l’occasione di non potersi mettere in mostra. Attraverso il calcio, stiamo lavorando per un’amichevole a livello internazionale, per portare alla ribalta anche il territorio ad un livello sovrannazionale. La scelta l’abbiamo fatto sulla base di formare i giovani e gli uomini prima ancora del giocatore. Dobbiamo far esprimere al massimo le potenzialità di chi aderisce all’Academy dal punto di vista calcistico, ma dobbiamo fare anche in modo che prima si formi l’uomo e poi il giocatore. Chi approda in Serie A poi è un numero limitatissimo, ma noi dobbiamo avere l’orgoglio di aver formato gli uomini nel rispetto delle regole, nello spirito di gruppo: questi giovani saranno i futuri cittadini di domani». Questa frase sottolinea l’approccio olistico del progetto, non limitato al puro talento sportivo ma esteso alla crescita personale e morale, invitando il lettore a immaginare un calcio che educa e ispira comunità intere.
Passando agli obiettivi, il presidente ha delineato piani che alimentano l’interesse per il potenziale di crescita della squadra: «Obiettivi? Gli stessi dello scorso anno. Nella prima fase di campionato abbiamo dimostrato di poterli raggiungere, e poi ci siamo persi. La Lazio era prima in Europa League e poteva andare in finale, come qualche squadra del Nord che è partita per vincere tutto e poi non ha vinto nulla. Primavera e Women? Non dobbiamo creare aspettative, ci vuole tempo per fare le cose. Siamo partiti con l’organizzazione: la Lazio ha a disposizione delle potenzialità, che riguardano anche calcio giovanile e femminile, che saranno sinergicamente funzionali alla crescita del territorio. Tutto ciò che è funzionale per la Lazio e per il territorio si metterà in campo. A Rieti non c’è una squadra forte del calcio femminile, giusto? Potremmo agire in tal senso». Qui, emerge un messaggio di realismo e pazienza, spiegando che il successo richiede tempo e che l’Academy mira a integrare il calcio femminile e giovanile per un impatto più ampio sul territorio, generando curiosità su come questi sforzi possano trasformare aree locali.
Infine, in una nota riflessiva, ha toccato temi di responsabilità istituzionale: «Gravina? Ho fatto una considerazione senza fare nomi e cognomi. Quando un progetto fallisce più di una volta ci si dovrebbero fare delle domande. Nel caso della Lazio ho detto: se la Lazio non funziona i tifosi se la prendono con il presidente. La differenza è che io ho messo i soldi, lì qualcuno ricopre un ruolo e percepisce denaro. Quindi deve rispondere alla collettività. Io rappresento i tifosi della Lazio, qualcun altro rappresenta interessi collettivi. Oltretutto percepisce vantaggi: ruolo, funzioni e quant’altro. Non si pone nella condizione di poter essere messo in discussione». Questa dichiarazione evidenzia il contrasto tra leadership diretta e ruoli istituzionali, invitando a una riflessione sul accountable nel mondo del calcio e suscitando interesse su come tali dinamiche influenzino i grandi progetti come l’Academy.
Con questi spunti, il presidente della Lazio non solo delinea un futuro promettente per i giovani, ma stimola un dibattito più ampio sul ruolo etico dello sport, lasciando il lettore con la voglia di seguire gli sviluppi di questa iniziativa innovativa.