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Lotito si vanta: Lazio investe sui giovani con l’Academy, ma su Sarri resta vago

Il presidente della Lazio svela il visionario progetto per i giovani talenti

Scopri come la Lazio sta rivoluzionando il calcio giovanile con un’ambiziosa Academy che va oltre il campo, puntando a formare non solo atleti, ma cittadini responsabili. #LazioAcademy #CalcioGiovanile #FuturoDelCalcio

In un evento carico di entusiasmo, tenutosi questa mattina nella Sala Convegni di Palazzo Sanizi a Rieti, il presidente della Lazio ha catturato l’attenzione con parole che delineano un progetto ambizioso. Durante la presentazione ufficiale della ‘Lazio Academy’, ha condiviso riflessioni che invitano a riflettere sul ruolo del calcio nella società, suscitando curiosità su come questo possa influenzare il futuro di tanti giovani.

Ecco un estratto delle sue dichiarazioni: «La Lazio ha sempre puntato sui giovani. A Roma sta costruendo l’Academy nel Centro Sportivo. Abbiamo cominciato la costruzione di sette campi più la foresteria, la scuola e la Chiesa. Vogliamo formare i giovani non solo a livello fisico, ma dobbiamo allenare anche lo spirito. I valori devono essere esportati nelle zone dove purtroppo vige un aspetto materialistico. C’è un legame affettivo con questo territorio, però mi interessa far scoprire, attraverso il calcio, dei luoghi che dal punto di vista valoriale sono incontaminati, ma che hanno anche delle potenzialità da poter esprimere dei talenti che non hanno l’occasione di non potersi mettere in mostra. Attraverso il calcio, stiamo lavorando per un’amichevole a livello internazionale, per portare alla ribalta anche il territorio ad un livello sovrannazionale. La scelta l’abbiamo fatto sulla base di formare i giovani e gli uomini prima ancora del giocatore. Dobbiamo far esprimere al massimo le potenzialità di chi aderisce all’Academy dal punto di vista calcistico, ma dobbiamo fare anche in modo che prima si formi l’uomo e poi il giocatore. Chi approda in Serie A poi è un numero limitatissimo, ma noi dobbiamo avere l’orgoglio di aver formato gli uomini nel rispetto delle regole, nello spirito di gruppo: questi giovani saranno i futuri cittadini di domani». Questa frase sottolinea l’approccio olistico del progetto, non limitato al puro talento sportivo ma esteso alla crescita personale e morale, invitando il lettore a immaginare un calcio che educa e ispira comunità intere.

Passando agli obiettivi, il presidente ha delineato piani che alimentano l’interesse per il potenziale di crescita della squadra: «Obiettivi? Gli stessi dello scorso anno. Nella prima fase di campionato abbiamo dimostrato di poterli raggiungere, e poi ci siamo persi. La Lazio era prima in Europa League e poteva andare in finale, come qualche squadra del Nord che è partita per vincere tutto e poi non ha vinto nulla. Primavera e Women? Non dobbiamo creare aspettative, ci vuole tempo per fare le cose. Siamo partiti con l’organizzazione: la Lazio ha a disposizione delle potenzialità, che riguardano anche calcio giovanile e femminile, che saranno sinergicamente funzionali alla crescita del territorio. Tutto ciò che è funzionale per la Lazio e per il territorio si metterà in campo. A Rieti non c’è una squadra forte del calcio femminile, giusto? Potremmo agire in tal senso». Qui, emerge un messaggio di realismo e pazienza, spiegando che il successo richiede tempo e che l’Academy mira a integrare il calcio femminile e giovanile per un impatto più ampio sul territorio, generando curiosità su come questi sforzi possano trasformare aree locali.

Infine, in una nota riflessiva, ha toccato temi di responsabilità istituzionale: «Gravina? Ho fatto una considerazione senza fare nomi e cognomi. Quando un progetto fallisce più di una volta ci si dovrebbero fare delle domande. Nel caso della Lazio ho detto: se la Lazio non funziona i tifosi se la prendono con il presidente. La differenza è che io ho messo i soldi, lì qualcuno ricopre un ruolo e percepisce denaro. Quindi deve rispondere alla collettività. Io rappresento i tifosi della Lazio, qualcun altro rappresenta interessi collettivi. Oltretutto percepisce vantaggi: ruolo, funzioni e quant’altro. Non si pone nella condizione di poter essere messo in discussione». Questa dichiarazione evidenzia il contrasto tra leadership diretta e ruoli istituzionali, invitando a una riflessione sul accountable nel mondo del calcio e suscitando interesse su come tali dinamiche influenzino i grandi progetti come l’Academy.

Con questi spunti, il presidente della Lazio non solo delinea un futuro promettente per i giovani, ma stimola un dibattito più ampio sul ruolo etico dello sport, lasciando il lettore con la voglia di seguire gli sviluppi di questa iniziativa innovativa.

Vecino al bivio: l’uruguaiano indeciso tra rinnovo e addio alla Roma? Ultime novità sul centrocampista.

Aggiornamenti esclusivi sul rinnovo di Vecino: l’ex Inter in bilico tra Lazio e offerte estere? Scopri le ultime mosse! #Vecino #CalcioMercato #SerieA

Matias Vecino, l’ex centrocampista dell’Inter, si trova a un bivio cruciale nella sua carriera, con il futuro che pende da un filo. Corteggiato da squadre come Como, Benfica e Betis Siviglia, l’uruguaiano non ha ancora avviato contatti con il suo agente, lasciando i tifosi a chiedersi quali saranno le prossime mosse in questo intrigo calcistico. Questa attesa genera curiosità: resterà in Italia o abbraccerà una nuova avventura all’estero?

Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, Vecino ha scelto di pazientare fino a questa settimana per valutare le strategie della Lazio, prima di considerare seriamente l’offerta del Betis Siviglia. "L’ex nerazzurro ha deciso di aspettare questa settimana per osservare le strategie della Lazio di Sarri" – questa frase evidenzia come il giocatore stia monitorando attentamente la direzione della squadra biancoceleste, ponderando ogni opzione con cautela per non perdere l’opportunità ideale.

Intanto, l’uruguaiano è in attesa di aggiornamenti da Lotito, ma non intende protrarre questa incertezza a tempo indefinito. Domani, il ds Fabiani si recherà a casa di Sarri per discutere di calciomercato, in seguito a una videochiamata avvenuta ieri. Tra i temi sul tavolo, potrebbe emergere proprio il rinnovo di Vecino, alimentando l’interesse su come si evolverà questa trattativa.

Per il ruolo di mezzala sinistra, i candidati principali restano Dele-Bashiru e Vecino. Il primo sembra destinato a confermarsi, con la società convinta che, "sotto la guida del Comandante", possa trasformarsi in un elemento versatile, capace di eccellere sia in fase difensiva che offensiva. Questa espressione, "sotto la guida del Comandante", sottolinea il ruolo carismatico e strategico dell’allenatore, indicando come la sua influenza potrebbe essere decisiva per lo sviluppo del giocatore.

Lazio, Claudio Lotito: “La storia insegna a non commettere gli errori del passato”

Durante la presentazione ufficiale del progetto ‘Lazio Academy’, avvenuto alla Sala Convegni di Palazzo Sanizi a Rieti, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha rilasciato un’intervista ad alcuni giornalisti presenti. Le sue parole riguardo a Sarri:

“Sarri? È uno ‘strumento’ finalizzato a questo: deve formare dal punto di vista calcistico i giocatori che spesso non sono visti da altri, perché non hanno l’esperienza di vedere il potenziale nei ragazzi. Con Sarri parlavamo: ‘Quello può arrivare in Serie C, quell’altro in Serie B’. Ha un’esperienza a 360 gradi, ha vissuto tutti i campionati. Io ho preso la Salernitana in Eccellenza e l’ho portata in Serie A, quindi anch’io ho conoscenza di quelle che sono le qualità di un individuo. Entusiasmo per Sarri? Non era stato esonerato, ma aveva lasciato perché non c’erano più le condizioni all’interno dello spogliatoio. La prima persona a cui ho pensato è stato lui, torna il Comandante per far salpare questa nave. Con lui condividiamo un percorso, ma anche azioni complete nel formare l’atleta e l’uomo. Ho chiamato Sarri e lui ha accettato subito perché era un percorso che è stato interrotto prematuramente. Si è riassunto la sfida di portare avanti un progetto che possa dimostrare a tutti che il calcio è anche idee e non solo aspetto economico. Cose che non sono andate? Quello fa parte del passato: senza la storia non c’è il futuro. La storia insegna a non commettere gli stessi errori del passato”.

 

 

 

 

Raspadori nel mirino Lazio: il napoletano tradisce per i biancocelesti? Le novità sul talento azzurro

Raspadori verso la Lazio: gli aggiornamenti sul futuro di un talento in bilico #CalcioMercato #SerieA #Raspadori

Il mondo del calcio italiano è in fermento: e se il giovane attaccante Giacomo Raspadori, noto come "Jack", decidesse di trasferirsi alla Lazio? Questa possibilità sta accendendo la curiosità dei tifosi, con il club romano che sta seriamente valutando l’ex centravanti del Sassuolo come rinforzo per l’attacco. Immaginate l’impatto di un talento puro come lui in una squadra ambiziosa – potrebbe essere l’elemento che cambia le sorti della stagione.

A dare peso a questa ipotesi è stato l’esperto di calciomercato Alfredo Pedullà (un giornalista affidabile e storico riferimento per le notizie di calciomercato, noto per le sue fonti privilegiate). Secondo lui, la Lazio è seriamente interessata a Raspadori, attualmente al Napoli, e questo interesse potrebbe presto tradursi in mosse concrete sul mercato. È una di quelle rivelazioni che fa riflettere: quanto è reale questa pista?

Ma attenzione, la competizione è agguerrita: la storica voce di Sportitalia (un’icona del giornalismo sportivo italiano, famosa per le sue analisi approfondite e le anticipazioni esclusive) ha confermato che non c’è solo la Lazio su Raspadori. Altre tre squadre di Serie A – Bologna, Roma e Inter – sono in lizza per accaparrarsi il giovane italiano. Chissà chi uscirà vincitore da questo rush finale? Il futuro di Raspadori resta un enigma affascinante, da seguire con il fiato sospeso.

Calciomercato Lazio: I capitolini pronti a mosse folli per rinforzarsi in estate

Strategie di calciomercato Lazio: Riunioni segrete e piani ambiziosi per l’estate in arrivo! #Calciomercato #Lazio #SerieA

L’estate è ormai vicina, e con essa si scaldano le acque del calciomercato della Lazio, un momento cruciale che potrebbe ridisegnare il futuro della squadra. Come riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, una riunione chiave si è tenuta ieri tra il presidente, l’allenatore e il direttore sportivo. Questo incontro, carico di aspettative, vede Fabiani, il direttore sportivo, pronto a recarsi domani a Castelfranco di Sopra per approfondire le strategie. Immaginate cosa potrebbe emergere da questi dialoghi: mosse intelligenti per rafforzare la rosa e tenere i tifosi con il fiato sospeso.

Il presidente della Lazio ha già tracciato le direttrici per un nuovo capitolo della squadra, esprimendo un totale appoggio al tecnico Maurizio Sarri per rilanciare il club. Questa frase sottolinea un impegno fermo e incondizionato, che mira a valorizzare i giovani talenti e a preservare un nucleo solido, con l’obiettivo di mantenere a Roma i giocatori chiave in vista della prossima Serie A. Con queste basi, i fan si chiedono: quali acquisti sorpresa o ritenzioni strategiche cambieranno le sorti della stagione? L’eccitazione è palpabile, e il mercato estivo promette di essere un vero spettacolo da seguire.

Calciomercato Lazio, vertice a Formello: si lavora per 5/6 acquisti

Il vertice svolto ieri sera a Formello tra Claudio Lotito, Angelo Fabiani e Maurizio Sarri, ha portato chiarezza sull’argomento calciomercato.

L’ossatura della squadra verrà mantenuta, messo una rivoluzione. Giocatori come: Gila, Romagnoli, Rovella, Guendouzi saranno intoccabili, eccezione per Castellanos e Tavares.

Come riporta Alfredo Pedullà, con loro due si cercherà di monetizzare, ovviamente solo davanti ad una cifra congrua.

Sempre secondo l’esperto di calciomercato, la Lazio avrebbe deciso intervenire sul reparto dei terzini, verranno presi uno o due giocatori, in base alle cessioni che verranno fatte. In questo caso sarà da monitorare la situazione Marusic e Tavares.

Inoltre, per riportare il 433, Sarri avrà bisogno di due mezzali dalle caratteristiche offensive. In tal caso spicca il nome di Fazzini.

Capitolo esterni. La Lazio non meritatamente a posto, tuttavia alcune situazioni di mercato potrebbero cambiare la situazione. Isaksen si sta mettendo in mostra in nazionale, in caso di una buona offerta si potrebbe intervenire sulla fascia destra. Tchaouna potrebbe invece restare.

Si cercherà infine di prendere almeno un attaccante punto da monitorare la situazione castellanos, in pole c’è Giacomo Raspadori.

Due terzini due mezzali e almeno una punta, Ecco cosa possiamo aspettarci da questo calciomercato. Salvo sorprese, In ogni caso, i giocatori acquistati daranno continuità al progetto giovani, voluto da Angelo Fabiani.

Calciomercato Lazio, Castellanos sarà ceduto: Raspadori il primo nome

Si entra nel vivo in ottica calciomercato dopo la riunione di ieri tra Lotito, Angelo Fabiani e Maurizio Sarri.

Ieri sera si è parlato principalmente di strategie di calciomercato, analizzando bene la rosa cercando di capire in quale reparto bisogna intervenire.

L’intenzione del comandante sarebbe quella di mantenere in gran parte all’ossatura della squadra: Rovella, Guendouzi, Romagnoli, Gila e Zaccagni. Tutti questi sono imprescindibili per Mau, eccetto due elementi che hanno ben figurato la scorsa stagione: Tavares e Castellanos.

Entrambi non sono incedibili, specialmente Castellanos che, sebbene piaccia a Sarri, potrebbe essere però lui l’elemento da cui trarne un ricavo importante per operare in entrata.

La richiesta sarebbe quella di 30/35 milioni di euro punto le richieste dalla Premier League si potrebbero concretizzare nei prossimi giorni.

Il primo nome per sostituire il tati, sarebbe quello di Giacomo raspadori. Il centravanti del Napoli sta facendo fatica a trovare spazio nelle rotazioni di Conte, sebbene le volte in cui ha giocato il titolare ha siglato dei gol fondamentali per lo scudetto.

Sarri vede raspadori un nuovo Mertens, con cui adottare un gioco basato sul falso nove. L’attaccante italiano è molto richiesto (Bologna, Roma, Inter). Secondo Alfredo Pedullà, queste squadre insisteranno per Jack, ma la Lazio potrebbe essere la prima scelta per il giocatore,  volenteroso di trovare una squadra che possa garantirgli un ampio minutaggio.

PROVOCAZIONE - Marotta bacchetta la Serie A: “Dovete tutti seguire il modello Inter con Chivu”

Il Presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, durante la presentazione del libro “L’anima sociale e industriale dello sport“, ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’ingaggio di Cristian Chivu come nuovo tecnico dei nerazzurri.

Marotta su Chivu: “In lui valori necessari per vincere”

“DENTRO CRISTIAN CHIVU SONO RACCHIUSI TANTI VALORI NECESSARI PER RAGGIUNGERE ANCHE GLI OBIETTIVI SPORTIVI, CHE PER L’INTER SONO I SOLITI: PARTECIPIAMO ALLE COMPETIZIONI PER VINCERE. SE GLI ALTRI SONO MIGLIORI, COM’è SUCCESSO, CI TOGLIEREMO IL CAPPELLO”

Queste le prime dichiarazioni del Presidente nerazzurro. Parole che sanno di speranza e cauto ottimismo verso il futuro. L’ingaggio di Cristian Chivu è stato inaspettato anche per molti esperti del settore. Infatti, la scelta più logica e “chiacchierata” era quella di Cesc Fabregas, che rimarrà a Como almeno per un’altra stagione.

Chivu conta sole 13 panchine in Serie A con il Parma. Zero esperienza per quanto riguarda i ritiri estivi da capo squadra, zero esperienza per una conduzione di un intero campionato e zero esperienza nelle coppe europee. Tuttavia, Marotta si è detto compiaciuto della scelta presa. La risposta sta tutta nell’interismo del rumeno.

Marotta, Chivu e l’interismo: un “triplete” di emozioni

Da calciatore Cristian è stato uno degli eroi del triplete nerazzurro nell’annata 2010. E, a tal proposito, Marotta non ha perso occasione per ricordarlo a tutti i presenti e a sollecitare tutti i Presidenti di Serie A a fare altrettanto con le proprie squadre:

Marotta
Le dichiarazioni di Marotta che esortano a seguire il “modello Inter”

Le parole di Marotta potrebbero essere una provazione nei confronti dello sfottò fatto dal Presidente Claudio Lotito nei confronti dell’Inter?

“è UN ORGOGLIO AVER LEGATO UN NOME STORICO DELL’INTER AL RUOLO DI ALLENATORE: I CLUB MODERNI DEVONO COLTIVARE QUESTO ASPETTO

SFOTTÒ - Lazio, (VIDEO) il Presidente Lotito si prende gioco dell’Inter per i zero titoli vinti

Lazio – Il Presidente biancoceleste Claudio Lotito, ai margini dell’evento “Lazio academy“, ha rilasciato importanti dichiarazioni sul futuro della Lazio. Ripreso da Gianluca Di Marzio, il senatore si è anche lasciato andare ad una beffa nei confronti dell’Inter.

Lazio, Claudio Lotito senza freni: “Qualche squadra del nord non ha vinto nulla proprio come noi”

Al termine dell’evento “Lazio academy”, il Presidente Claudio Lotito si è fermato a rilasciare qualche intervista ad alcuni giornalisti lì presenti. Tra le varie parole pronunciate, spiccano quelle riguardo il futuro della società biancoceleste. “Quali saranno i prossimi obiettivi?“, “perché proprio Sarri?“: le domande più gettonate.

In risposta a quali saranno gli obiettivi per il prossimo anno, Lotito ha provato a giustificare la propria squadra: “Siamo partiti bene, ma poi siamo scoppiati. La posizione guadagnata è stata immeritata“. Tuttavia, continuando nel discorso, il senatore ha fatto riferimento ad una “squadra del nord” partita per vincere tutto ma che alla fine non ha conquistato nulla, proprio come la Lazio.

“POTEVAMO ARRIVARE IN FINALE DI EUROPA LEAGUE, MA ALL’ULTIMO ABBIAMO PERSO TUTTO. LE POTENZIALITà QUINDI C’ERANO. ABBIAMO FATTO COME QUALCHE SQUADRA DEL NORD PARTITA PER VINCERE TUTTO MA che NON HA VINTO NULLA

Il riferimento, molto probabilmente, anzi, quasi sicuramente, va all’Inter del Presidente Giuseppe Marotta. Infatti, i nerazzurri sono andati ad un passo dal vincere il famoso triplete, per poi ritrovarsi con zero titoli stagionali. Ecco il video in questione:

Lazio
Lazio, Lotito giustifica la sua Lazio: “Fatto come l’inter” (Foto Fraioli)

Calciomercato Lazio nel caos: Baroni non molla, ma Torino ci prova con Montipò, tutti i dettagli!

Il mercato della Lazio si infiamma: Montipò nel mirino dei biancocelesti!

Sta emergendo una pista intrigante per i tifosi della Lazio! Il portiere del Verona, Montipò, potrebbe essere al centro di un vero e proprio colpo di scena nel calciomercato. #Lazio #CalcioMercato #SerieA

Mentre la dirigenza biancoceleste continua a navigare nel mondo dinamico del mercato, una novità affascinante sta catturando l’attenzione dei fan. In queste ore, infatti, è emersa una notizia che potrebbe scuotere le gerarchie della squadra: l’interesse per il portiere del Verona, Montipò. Immaginate la curiosità di scoprire come si evolverà questa storia, con la Lazio sempre alla ricerca di rinforzi per mantenere il passo nella lotta per i primi posti.

La squadra sta gradualmente prendendo forma, e ora spetta alla dirigenza muoversi con decisione. Uno dei settori che necessita di un’attenzione particolare è quello dei portieri, dove Mandas rischia di non essere più il punto di riferimento come nella stagione passata. Di conseguenza, i biancocelesti stanno valutando alternative, alimentando l’eccitazione per possibili cambi che potrebbero trasformare l’assetto difensivo.

Tra i nomi che hanno attirato l’interesse, spicca quello del portiere del Verona Montipò, un profilo ambito non solo dalla Lazio. Stando a quanto riportato da Tuttosport – frase che evidenzia l’affidabilità di una fonte giornalistica specializzata in notizie di calcio – anche il Torino dell’ex Baroni ha messo gli occhi su questo estremo difensore. Questo dettaglio aggiunge suspense, considerando che il Verona valuta il giocatore intorno ai 5 milioni di euro, rendendolo un obiettivo conteso che potrebbe scuotere il mercato estivo. Che mossa farà la Lazio? Gli appassionati non vedono l’ora di scoprirlo.

Spalletti ignora ancora Rovella: le formazioni ufficiali Italia-Moldavia

Formazioni Ufficiali Italia-Moldavia: Chi Sarà il Giocatore Chiave per le Qualificazioni ai Mondiali?

Le formazioni ufficiali per la sfida tra Italia e Moldavia sono state appena rivelate, e c’è già aria di suspense per questa gara cruciale delle qualificazioni ai Mondiali. Immaginatevi l’eccitazione negli stadi e tra i tifosi: chi scenderà in campo per l’Italia e quali sorprese riserva la Moldavia? Questa partita potrebbe essere un turning point per gli Azzurri, con scelte tattiche che promettono di tenere tutti con il fiato sospeso.

Ancora una volta, il centrocampista della Lazio Rovella parte dalla panchina, alimentando curiosità su quando entrerà in azione e cosa potrebbe cambiare con il suo ingresso. È un dettaglio che fa riflettere: i selezionatori stanno forse risparmiando energie per un momento decisivo, o c’è un piano più astuto in atto?

Ecco la formazione ufficiale dell’Italia, schierata con un 3-5-2 che promette equilibrio e velocità: ITALIA (3-5-2): Donnarumma; Di Lorenzo, Bastoni, Ranieri; Cambiaso, Frattesi, Ricci, Tonali, Dimarco; Raspadori, Retegui. All.: Spalletti. Questa lineup è un mix di esperienza e giovani talenti, pronta a dominare il campo – chissà se riusciranno a sorprendere con gol spettacolari o difese impenetrabili.

Per la Moldavia, la situazione è avvolta nel mistero: MOLDAVIA: In attesa…, che significa che la formazione non è ancora stata svelata, lasciando i fan a chiedersi quali giocatori potrebbero emergere per sfidare l’Italia. Questa attesa accresce l’incertezza, rendendo l’incontro ancora più imprevedibile e affascinante per tutti gli appassionati.

Juric all’Atalanta liquida l’eredità Gasperini: “Voglio essere me stesso, non mi pesa”

Ivan Juric si presenta all’Atalanta: eredità e ambizioni in primo piano #Atalanta #Juric #Calcio

Il mondo del calcio è in fermento con l’arrivo di Ivan Juric sulla panchina dell’Atalanta, dove il nuovo allenatore ha condiviso riflessioni intriganti durante la sua conferenza stampa di presentazione. Curiosi di sapere come affronta l’eredità del predecessore? Le sue parole rivelano un mix di determinazione e ottimismo, offrendo uno sguardo su ciò che potrebbe riservare il futuro per la squadra bergamasca.

In particolare, Juric ha parlato apertamente dell’eredità lasciata da Gian Piero Gasperini, un tema che ha catturato l’attenzione per il modo in cui il tecnico croato lo affronta con sicurezza. Nella sua dichiarazione, ha sottolineato: "Voglio essere me stesso, quello che sono. Il solito approccio, vedremo come sono i ragazzi, è diventato un grande club, ci sono risultati, molte cose positive." Questa frase evidenzia il suo impegno a mantenere la propria identità e stile, sottolineando come l’Atalanta sia evoluta in un club di successo, e dimostrando una curiosità genuina nei confronti dei giocatori per costruire un futuro solido.

Proseguendo nel discorso, Juric ha toccato direttamente l’aspetto dell’eredità: "L’eredità di Gasperini? Sinceramente non mi pesa, meglio venire in un ambiente abituato a lavorare bene, questo è così." Qui, esprime un senso di sollievo e positività, spiegando che ereditare un contesto ben strutturato è un’opportunità piuttosto che un ostacolo, invitando i fan a riflettere su come questo possa ispirare una transizione fluida. Infine, ha aggiunto: "Ci siamo incrociati stamattina, ha detto che non mi vuole influenzare troppo. Il mio ultimo anno è stato negativo a livello sportivo, ma fantastico a livello di conoscenze, mi sento molto più forte di un anno fa, ho visto la Roma, ho imparato tanto con grandi giocatori." Questa parte del discorso illustra la sua crescita personale, con un accenno alle esperienze passate che lo hanno reso più resiliente, lasciando i lettori incuriositi su come queste lezioni si tradurranno in risultati sul campo per l’Atalanta.

Con queste dichiarazioni, Juric non solo alimenta l’entusiasmo attorno alla squadra, ma anche l’attesa per una stagione che potrebbe essere ricca di sorprese, mantenendo viva la curiosità su come evolverà il suo impatto.

Mandas, agente a ruota libera: “Fiducia Lazio azzeccata, mercato? Roba da perditempo”

Svelati i piani per il futuro di Mandas: l’agente del portiere della Lazio fa chiarezza

Le parole dell’agente di Mandas stanno accendendo la curiosità dei tifosi della Lazio, con un’occhiata intrigante al possibile futuro del promettente portiere biancoceleste. Diego Tavano, procuratore del numero uno, ha parlato in esclusiva ai microfoni di TMW, toccando temi che potrebbero influenzare le strategie del club nel prossimo periodo.

Tavano ha espresso soddisfazione per la crescita del suo assistito, condividendo una riflessione che evidenzia il valore delle scelte fatte dalla squadra. "La scelta della Lazio, di dare fiducia ad un talento che stava crescendo in Grecia, ha pagato. Sono contento. Oggi non pensiamo al mercato. Sta consolidando la sua figura". Questo commento sottolinea come l’investimento sul giocatore sia stato un successo, esprimendo gratitudine per l’opportunità e un focus attuale sulla stabilizzazione della sua presenza in campo, senza distrazioni dalle speculazioni di mercato.

In sintesi, queste dichiarazioni alimentano l’interesse su cosa riserverà il domani per Mandas, lasciando i fan con domande aperte su come si evolverà la sua carriera nella Lazio.

Calciomercato Lazio, nuovo incredibile obiettivo in attacco: è lui il n°1 per il post-Taty

Il calciomercato Lazio è sempre più in fermento, essendo ormai nel pieno della nuova rivoluzione Sarriana e della mini-sessione di Giugno che ha aggiunto altri giorni alle trattative estive, da sempre legame con il mondo del calcio per i tifosi che non attendono altro che il ritorno del campionato.

30 milioni: questa è la richiesta del club biancoceleste per Taty Castellanos, che avrebbe attirato gli sguardi curiosi di molte società in Europa e non. Le sirene più squillanti per l’argentino vengono infatti dall’MLS e dal campionato arabo, mentre Taty se mai dovesse lasciare Roma preferirebbe rimanere in Europa ora che ha trovato una sua dimensione.

Con una cifra del genere, il club di Lotito produrrebbe una buonissima plusvalenza, da reinvestire nel sostituto di Castellanos e in altri reparti.

Calciomercato Lazio, Raspadori come post-Taty?

A dare la notizia è Alfredo Pedullà su Sportitalia: Giacomo Raspadori sarebbe nella lista degli uomini di mercato biancocelesti per sostituire Taty Castellanos. L’ex Sassuolo è stato una pedina fondamentale per la conquista dello scudetto per la squadra di Conte, soprattutto nella seconda parte di stagione dove ha saputo sfruttare le occasione nate dagli infortuni dei suoi compagni.

Sulla punta ci sarebbero vari club di Serie A, tra cui la nuova Roma di Gasperini: si prospetta un derby di mercato prima del derby di Settembre?

 

Capello contro i nazionali: “Basta nascondersi, indossate l’Azzurra con orgoglio!”

Fabio Capello non risparmia critiche alla Nazionale italiana: "I giocatori non possono nascondersi"! #NazionaleItaliana #CalcioAzzurro

L’ex allenatore di Juve e Roma, Fabio Capello, ha condiviso le sue riflessioni sul momento difficile che sta attraversando la Nazionale italiana di calcio. In un’intervista a Radio Anch’io Sport, Capello ha toccato temi cruciali, esortando i giocatori a reagire con più determinazione e spirito di squadra. Le sue parole non solo evidenziano le carenze recenti, ma suscitano anche curiosità su come la squadra possa ribaltare la situazione in campo.

Tra le sue dichiarazioni più incisive, Capello ha affermato: "I giocatori non possono nascondersi. Ci vuole qualcosa di diverso. Devono correre, onorare la maglia azzurra e passare meno la palla al portiere e più al centravanti. Non ci sono scusanti." Questa frase sottolinea l’esigenza di un approccio più aggressivo e responsabile, invitando i lettori a riflettere su quanto i giocatori debbano prendersi carico delle loro prestazioni per superare il momento di crisi.

Inoltre, Capello ha proseguito con un appello emotivo: "Questa sera voglio vedere l’animus pugnandi mancato in questo periodo. Voglio vedere gente che si aiuta." Qui, il termine "animus pugnandi" – che significa spirito combattivo – serve a evidenziare la mancanza di quel fuoco interiore che ha caratterizzato il calcio italiano nel passato, spingendo i fan a chiedersi se questa iniezione di motivazione possa fare la differenza.

Infine, Capello ha toccato un aspetto personale e motivazionale: "In un momento triste per Spalletti, sarebbe bello lasciare con una bella vittoria, magari con un bel vaffa, come a dire ai ragazzi ‘ma perché non l’avete fatto prima?!’" Questo commento esprime un misto di frustrazione e speranza, spiegando come una vittoria potrebbe simboleggiare un riscatto tardivo, e lasciando i lettori incuriositi sul potenziale impatto di questa mentalità sui futuri incontri della squadra. Le parole di Capello non solo alimentano il dibattito sul calcio italiano, ma invitano tutti a osservare con attenzione le prossime mosse della Nazionale.

Roma, addio a un titolare scomodo: chi è il prossimo a partire nel mercato?

Allarme in casa giallorossa: un titolare a un passo dall’addio?

È un momento di tensione per i tifosi della Roma, con voci che fanno accelerare i cuori e suscitano domande su cosa riserverà il futuro alla squadra. Immaginate l’adrenalina di un mercato che non dà tregua, dove ogni mossa potrebbe cambiare le sorti della stagione. #ASRoma #CalcioMercato

I giallorossi stanno navigando acque agitate, con notizie che non portano sollievo e mettono in discussione la stabilità della rosa. In particolare, si parla del rischio di perdere un elemento chiave, un calciatore che ha dimostrato il suo valore in campo e che ora sembra attirare attenzioni esterne. Questo sviluppo potrebbe scuotere le ambizioni della squadra, lasciando i fan a chiedersi come reagirà la dirigenza.

Mentre la Roma continua a muoversi sul fronte del mercato, le ultime ore portano echi di preoccupazione tra i supporter. È un periodo in cui ogni aggiornamento potrebbe essere decisivo, con i tifosi che si interrogano su come rafforzare o mantenere la formazione attuale. Stando a quanto riportato da Sportitalia – la nota emittente sportiva che fornisce insight affidabili sulle trattative, offrendo dettagli in tempo reale per contestualizzare le dinamiche del calcio – Angelino sembra vicinissimo a firmare per l’Al-Hilal di Simone Inzaghi, con il giocatore che avrebbe già fatto rotta verso Parigi per finalizzare l’accordo. Questa notizia, se confermata, aprirebbe scenari intriganti e potenzialmente imprevedibili per la stagione in corso, tenendo i fan con il fiato sospeso.

Sacchi non le manda a dire: I flop ai Mondiali non sono solo colpa dell’allenatore

L’ex CT della Nazionale italiana critica aspramente la squadra dopo la sconfitta con la Norvegia: cosa sta succedendo al calcio italiano? #NazionaleItaliana #Calcio #Sconfitta

In un momento di riflessione per il calcio italiano, l’ex commissario tecnico della Nazionale ha condiviso le sue opinioni sulla recente debacle contro la Norvegia, lasciando i fan a chiedersi quali lezioni possano essere tratte da questa battuta d’arresto. Le sue parole, pronunciate in un’intervista, puntano dritto al cuore dei problemi che affliggono la squadra, suscitando dibattiti su cosa davvero non funzioni nel mondo del pallone tricolore.

Durante un colloquio con il Corriere dello Sport, Arrigo Sacchi ha espresso le sue preoccupazioni, offrendo un’analisi che invita a una riflessione più profonda. Le sue dichiarazioni non solo criticano l’immediato, ma anche spingono a valutare il quadro generale del calcio in Italia, rendendo questa intervista un punto di partenza per discussioni appassionate tra appassionati.

"A Oslo però ha presentato una squadra senza carattere, senza grinta, molle, apatica, senza idee. Ma resto convinto che in Italia si debba fare un salto culturale per avere una Nazionale di alto livello. Se non siamo andati per due volte consecutive al Mondiale e adesso rischiamo di non andarci per la terza volta, ci saranno ragioni profonde, no? Sempre responsabilità dei commissari tecnici, o forse bisogna rivedere qualcosa nell’organizzazione generale del calcio italiano?"
In questa frase, Sacchi sottolinea le carenze evidenti nella performance della squadra, come la mancanza di energia e creatività, e invita a un esame più ampio del sistema calcistico italiano, suggerendo che i problemi vadano oltre i singoli allenatori e tocchino aspetti culturali e organizzativi più profondi, alimentando curiosità su possibili riforme future.

Montipò nel mirino: Lazio lotta per il portiere, ma i rivali annusano l’affare buono

La Lazio monitora Montipò: la concorrenza si intensifica, e una battaglia al mercato è in arrivo? #CalcioMercato #Lazio #Verona #Torino

La squadra della Lazio sta tenendo d’occhio con attenzione il portiere Montipò del Verona, ma la situazione si sta complicando rapidamente. In queste ore, la concorrenza per questo talentuoso estremo difensore sembra essere aumentata in modo significativo, rendendo il tutto più intrigante e imprevedibile.

Nel frattempo, la Lazio prosegue il suo lavoro sul mercato estivo, con Montipò che emerge come uno dei principali obiettivi per la società. Questo portiere del Verona è finito nel mirino dei biancocelesti, alimentando curiosità su come si evolverà questa potenziale mossa.

Secondo quanto riportato da Tuttosport però – un’affermazione che sottolinea l’affidabilità di questa fonte giornalistica, basata su informazioni attendibili dal mondo del calcio – anche il Torino, guidato da Baroni, ha mostrato interesse per il giocatore. Non è da escludere che questo possa dare vita a una vera e propria asta di mercato, lasciando i tifosi in suspense su chi alla fine conquisterà il talento in questione.

Calciomercato Lazio, un rivale italiano si infila per Zinchenko: ecco chi brama il colpo

La caccia di Lazio a Zinchenko si intensifica: chi arriverà per primo? #Lazio #CalcioMercato #Zinchenko

La Lazio è in piena attività sul mercato dei trasferimenti, con un occhio puntato su Oleksandr Zinchenko, l’esterno dell’Arsenal che potrebbe sbarcare in Italia proprio in questa sessione. Questa pista tiene i tifosi con il fiato sospeso, alimentando speculazioni su come potrebbe cambiare la squadra con un rinforzo del genere – un giocatore versatile che potrebbe portare nuova dinamicità alle fasce.

Mentre la società biancoceleste continua la sua ricerca per un esterno in grado di rimpiazzare Nuno Tavares, che potrebbe lasciare il club, l’interesse per Zinchenko non fa che crescere. Immaginate la Lazio con un calciatore come lui: velocità, esperienza e un tocco internazionale che potrebbe fare la differenza in campionato. È un’opportunità che fa sorgere una domanda intrigante: riusciranno a chiudere l’accordo prima che scada il tempo?

Tra i nomi più caldi per il ruolo, spicca Oleksandr Zinchenko, attualmente in forza all’Arsenal, ma con la possibilità concreta di partire in questa finestra di mercato. Stando a quanto riportato da Alfredo Pedullà però sul giocatore non ci sarebbe soltanto la Lazio, perchè anche il Milan avrebbe manifestato interesse. Questa frase sottolinea la competizione tra club, evidenziando come Zinchenko non sia più un obiettivo esclusivo della Lazio, ma un nome conteso che potrebbe accendere una vera e propria asta sul mercato, rendendo l’estate calcistica ancora più elettrizzante. Con più squadre in gioco, il mistero su dove atterrerà Zinchenko tiene tutti sulle spine, promettendo sviluppi imprevedibili nei prossimi giorni.

Lotito: Sarri al timone per la solita avventura, ma con sogni riciclati dall’anno scorso

Il Presidente della Lazio Svela Visioni Ambiziose per i Giovani Talenti

Scopri come Claudio Lotito sta rivoluzionando il settore giovanile con il progetto Lazio Academy, puntando su valori e formazione per un futuro radioso nel calcio. #LazioAcademy #CalcioGiovanile #SportGiovani

In una recente presentazione al pubblico, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha condiviso insight affascinanti sul progetto Lazio Academy, tenutasi nella Sala Convegni di Palazzo Sanizi a Rieti. Le sue parole hanno catturato l’attenzione per l’enfasi posta sullo sviluppo dei giovani, mescolando ambizione sportiva con valori profondi che potrebbero ridefinire il calcio italiano. Ma cosa significa davvero per il futuro della squadra e del territorio?

Parlando del settore giovanile, Lotito ha evidenziato l’impegno della Lazio verso i talenti emergenti. La Lazio ha sempre puntato sui giovani. A Roma sta costruendo l’Academy nel Centro Sportivo. Abbiamo cominciato la costruzione di sette campi più la foresteria, la scuola e la Chiesa. Vogliamo formare i giovani non solo a livello fisico, ma dobbiamo allenare anche lo spirito. I valori devono essere esportati nelle zone dove purtroppo vige un aspetto materialistico. C’è un legame affettivo con questo territorio, però mi interessa far scoprire, attraverso il calcio, dei luoghi che dal punto di vista valoriale sono incontaminati, ma che hanno anche delle potenzialità da poter esprimere dei talenti che non hanno l’occasione di non potersi mettere in mostra. Attraverso il calcio, stiamo lavorando per un’amichevole a livello internazionale, per portare alla ribalta anche il territorio ad un livello sovrannazionale. La scelta l’abbiamo fatto sulla base di formare i giovani e gli uomini prima ancora del giocatore. Dobbiamo far esprimere al massimo le potenzialità di chi aderisce all’Academy dal punto di vista calcistico, ma dobbiamo fare anche in modo che prima si formi l’uomo e poi il giocatore. Chi approda in Serie A poi è un numero limitatissimo, ma noi dobbiamo avere l’orgoglio di aver formato gli uomini nel rispetto delle regole, nello spirito di gruppo: questi giovani saranno i futuri cittadini di domani. Con questa frase, Lotito sottolinea come la Lazio non si limiti al puro aspetto atletico, ma miri a coltivare l’integrità personale e sociale dei giovani, trasformando il calcio in uno strumento per un impatto più ampio sul territorio.

Passando a riflessioni su figure chiave, Lotito ha toccato temi che incuriosiscono per il loro legame con la strategia della squadra. Sarri? È uno ‘strumento’ finalizzato a questo: deve formare dal punto di vista calcistico i giocatori che spesso non sono visti da altri, perché non hanno l’esperienza di vedere il potenziale nei ragazzi. Con Sarri parlavamo: ‘Quello può arrivare in Serie C, quell’altro in Serie B’. Ha un’esperienza a 360 gradi, ha vissuto tutti i campionati. Io ho preso la Salernitana in Eccellenza e l’ho portata in Serie A, quindi anch’io ho conoscenza di quelle che sono le qualità di un individuo. Entusiasmo per Sarri? Non era stato esonerato, ma aveva lasciato perché non c’erano più le condizioni all’interno dello spogliatoio. La prima persona a cui ho pensato è stato lui, torna il Comandante per far salpare questa nave. Con lui condividiamo un percorso, ma anche azioni complete nel formare l’atleta e l’uomo. Ho chiamato Sarri e lui ha accettato subito perché era un percorso che è stato interrotto prematuramente. Si è riassunto la sfida di portare avanti un progetto che possa dimostrare a tutti che il calcio è anche idee e non solo aspetto economico. Cose che non sono andate? Quello fa parte del passato: senza la storia non c’è il futuro. La storia insegna a non commettere gli stessi errori del passato. Questa dichiarazione rivela come Sarri sia visto come un pilastro per lo sviluppo dei talenti, con un focus sul suo ruolo nel plasmare non solo atleti, ma persone complete, basandosi su esperienze passate per costruire un futuro solido.

Sulle ambizioni per la stagione, Lotito non ha nascosto un mix di realismo e ottimismo che fa riflettere sui veri obiettivi della Lazio. Obiettivi? Gli stessi dello scorso anno. Nella prima fase di campionato abbiamo dimostrato di poterli raggiungere, e poi ci siamo persi. La Lazio era prima in Europa League e poteva andare in finale, come qualche squadra del Nord che è partita per vincere tutto e poi non ha vinto nulla. Primavera e Women? Non dobbiamo creare aspettative, ci vuole tempo per fare le cose. Siamo partiti con l’organizzazione: la Lazio ha a disposizione delle potenzialità, che riguardano anche calcio giovanile e femminile, che saranno sinergicamente funzionali alla crescita del territorio. Tutto ciò che è funzionale per la Lazio e per il territorio si metterà in campo. A Rieti non c’è una squadra forte del calcio femminile, giusto? Potremmo agire in tal senso. Qui, Lotito invita a considerare il percorso a lungo termine, enfatizzando che il successo richiede pazienza e integrazione con la comunità locale, specialmente nel calcio femminile.

Infine, toccando aspetti più critici, le parole di Lotito sul contesto più ampio suscitano domande sul management nel calcio italiano. Gravina? Ho fatto una considerazione senza fare nomi e cognomi. Quando un progetto fallisce più di una volta ci si dovrebbero fare delle domande. Nel caso della Lazio ho detto: se la Lazio non funziona, i tifosi se la prendono con il presidente. La differenza è che io ho messo i soldi, lì qualcuno ricopre un ruolo e percepisce denaro. Quindi deve rispondere alla collettività. Io rappresento i tifosi della Lazio, qualcun altro rappresenta interessi collettivi. Oltretutto percepisce vantaggi: ruolo, funzioni e quant’altro. Non si pone nella condizione di poter essere messo in discussione. Con questa affermazione, Lotito pone l’accento sulla responsabilità e accountability, suggerendo che il successo dipende da un impegno personale e collettivo, un tema che potrebbe ispirare dibattiti tra appassionati.

In conclusione, le dichiarazioni di Lotito delineano un percorso affascinante per la Lazio, dove il calcio si intreccia con valori etici e opportunità territoriali, lasciando i tifosi con molta curiosità su come si evolverà questa visionaria iniziativa.