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Lazio, la squadra del ’76 si riunisce: A 50 anni dallo Scudetto, “Eravamo straordinari”

A 50 anni dallo Scudetto Primavera, la Lazio del ’76 rivive emozioni indimenticabili: un raduno carico di storie e talenti! #LazioLegends #Scudetto1976 #CalcioMemorie

Il tempo può scorrere inesorabile, ma certi ricordi restano vivi come se fosse ieri. Proprio a Frascati, i protagonisti dello storico Scudetto Primavera 1975-76 della Lazio si sono riuniti per celebrare un anniversario che sa di magia, a quasi mezzo secolo di distanza. Sotto la guida dell’allora allenatore Paolo Carosi, quella squadra non era solo una formazione vincente, ma un vivaio di talenti che hanno lasciato il segno nel calcio italiano. Chissà quali emozioni avranno provato nel rivedersi, con aneddoti che riaffiorano e legami indissolubili?

L’atmosfera era palpabile, un mix di nostalgia e gioia che ha catturato tutti. Come ha raccontato uno dei protagonisti, Lionello Manfredonia, l’emozione di ritrovarsi è sempre travolgente: «Eravamo una rosa straordinaria. Ogni volta che ci rivediamo è un’emozione enorme». Questa giornata ha riportato indietro le lancette dell’orologio, partendo da una messa solenne alla Chiesa di Santa Maria in Vivaio, dove si è reso omaggio a due figure chiave di quell’epoca, Sergio Guenza e Roberto Clagluna. La serata si è poi trasformata in una festa, culminando in una cena conviviale all’osteria Cantina Ceccarelli, organizzata dall’ex capitano Giancarlo Ceccarelli – un tocco personale che ha reso tutto ancora più speciale.

Tra risate e riflessioni, i ricordi hanno preso forma, specialmente intorno a una stella di quella squadra: il bomber Bruno Giordano. Manfredonia ha rievocato con affetto: «Giordano era già un fenomeno, lo conoscevo dagli Allievi e segnava a raffica». Fu proprio lui a brillare nella finale d’andata contro la Juventus, con una doppietta che sigillò il 4-1 e spianò la strada al trionfo. E non sono mancati i momenti leggeri, come quando Giordano scherza: «Bruno scherza spesso, dice che quelli furono gli ultimi gol della sua carriera» – un’annotazione che fa sorridere e incuriosisce sui retroscena di un campione.

Quella formazione era una vera miniera d’oro, con nomi che hanno fatto la storia: oltre a Giordano e Manfredonia, spiccavano Montesi e Agostinelli. Quest’ultimo ha sottolineato il legame con il loro mentore: «Carosi era come un padre, riusciva a gestirci nonostante il nostro carattere». È affascinante pensare a come un allenatore sapesse unire un gruppo così talentuoso, trasformando giovani promesse in leggende.

Guardando al presente, i veterani non hanno resistito a un confronto con la Lazio odierna. Manfredonia ha condiviso le sue riflessioni: «La rosa è la stessa, è cambiato solo l’allenatore. Vedremo se a gennaio serviranno rinforzi». E sul nuovo timoniere, ha espresso piena fiducia: «È la vera garanzia dei laziali, l’uomo giusto per unire società e tifosi». Questa reunion non solo celebra un passato glorioso, ma alimenta la speranza per il futuro, mostrando come lo spirito della Lazio resti eterno.

Lazio si rinforza: Isaksen e Romagnoli in arrivo, e un altro colpo a sorpresa!

La Lazio si rinforza con ritorni chiave: pronti a sorprendere in campo! #Lazio #CalcioItaliano #RitorniAttesi

Con il mercato in stallo, la Lazio sta per ricevere un boost inaspettato dai suoi stessi ranghi, grazie ai ritorni di giocatori che potrebbero cambiare le carte in tavola. Immaginate una squadra che, dopo un inizio complicato, si vede restituire pedine fondamentali proprio durante la sosta per le nazionali: questi non sono acquisti di gennaio, ma i veri “acquisti” di settembre, pronti a infondere nuova energia e qualità.

Il ritorno più anticipato e cruciale è quello di Alessio Romagnoli, che ha terminato la sua squalifica e ora è pronto a riassumere il ruolo di leader in difesa. La sua assenza ha creato non poche difficoltà, ma con il suo stile affidabile, Romagnoli è il tipo di giocatore che può ripristinare l’equilibrio nel reparto arretrato, diventando il pilastro che la squadra ha tanto bisogno per affrontare le sfide future.

A dare imprevedibilità all’attacco ci pensa Gustav Isaksen, l’esterno danese che ha finalmente sconfitto la mononucleosi e ora scalpita per entrare in azione. Con il suo talento puro, Isaksen potrebbe essere la scintilla che trasforma le offensive biancocelesti, offrendo velocità e creatività che hanno mancato finora.

Infine, a centrocampo, l’attenzione si sposta su Matias Vecino, che sta per riunirsi al gruppo dopo un periodo di stop. Il suo recupero non è solo fisico, ma anche mentale: come sottolinea Il Messaggero, “il giocatore va ritrovato soprattutto sul piano mentale”, dopo mesi difficili. Pronto a contendersi un posto e a riportare equilibrio, Vecino potrebbe essere la chiave per una Lazio finalmente al completo, con una stagione che sta per prendere davvero il via.

Lazio, malumore Mandas: quale sarà il suo debutto?

Il malumore di Mandas alla Lazio: quando il portiere greco avrà la sua occasione per brillare? #Lazio #Calcio #SerieA #Portieri

Nel mondo del calcio, le gerarchie possono cambiare in un attimo, e alla Lazio, il ritorno del tecnico ha subito rimescolato le carte tra i pali. La prima mossa decisa è stata quella di affidare la maglia da titolare a Ivan Provedel, suo fedelissimo, rovesciando le preferenze del precedente allenatore che aveva scommesso sul giovane Christos Mandas. Con la società che puntava su Mandas per valorizzarlo sul mercato, questa scelta ha ignorato quelle esigenze, relegando il portiere greco al ruolo di riserva e generando un crescente disappunto.

Provedel ha iniziato con qualche incertezza, commettendo un errore sul gol preso a Como, ma si è rapidamente ripreso con un clean sheet – il primo dopo 224 giorni – nella vittoria contro il Verona, nonostante non sia stato particolarmente sollecitato. La fiducia totale del tecnico in lui è evidente: salvo sorprese, Provedel resterà il guardiano della porta nelle sfide cruciali contro il Sassuolo e, in particolare, nel derby carico di tensioni contro la Roma.

Ma la situazione potrebbe evolversi, alimentando la curiosità su cosa riserva il futuro. Secondo quanto riportato, dopo il derby inizierà un periodo di rotazione, con Mandas che avrà una vera opportunità per dimostrare il suo valore: due match consecutivi, contro il Genoa in trasferta e il Torino in casa, come un banco di prova per convincere il tecnico.

Questa incertezza sta creando malessere attorno a Mandas e al suo entourage, che monitorano da vicino gli sviluppi nei prossimi mesi. Il bivio è chiaro: se Provedel continua a confermarsi affidabile, potrebbe consolidare il suo posto, portando magari a una cessione del greco per ragioni economiche. Altrimenti, la Lazio sa di avere già in casa un potenziale erede. In ogni caso, nel lungo termine, per la squadra ci sarà spazio solo per uno dei due portieri.

Sarri scommette su Noslin per rilanciare la Lazio: il progetto che cambia tutto

Da escluso a potenziale risorsa: Il riscatto di Tijjani Noslin potrebbe stupire tutti #Lazio #Calcio #Noslin

Il futuro di Tijjani Noslin alla Lazio sembrava segnato fin dall’inizio dell’estate, con l’olandese pronto a fare le valigie dopo una prima stagione deludente. Eppure, ecco che il destino gli ha regalato una seconda chance in biancoceleste, trasformando quella che appariva come una semplice necessità in un’opportunità d’oro per dimostrare il suo vero valore.

Messo ai margini del progetto, l’attaccante olandese è rimasto a Formello quasi per forza, a causa del blocco del mercato che ha impedito alla società di rinforzare la rosa. Ma questa situazione, che all’inizio sembrava una condanna, sta diventando il terreno perfetto per un rilancio inaspettato, con Noslin che ora ha la possibilità di mostrare ciò di cui è capace.

Il merito va a chi ha deciso di puntare su di lui, riconoscendo in questo profilo grezzo ma intrigante un potenziale da plasmare. Durante la preparazione estiva, sono emersi segnali positivi, con l’olandese che ha brillato in amichevole: al 92′ contro l’Avellino, si è procurato il rigore decisivo per la vittoria, e contro l’Atromitos, ha sbloccato il match con un pregevole colpo di testa.

Secondo il Corriere dello Sport, ciò che affascina è la versatilità e le doti fisiche di Noslin, anche se la strada per integrarsi pienamente è ancora lunga. Per entrare nei meccanismi del “sarrismo”, dovrà imparare quei movimenti senza palla, i tempi di inserimento e le letture tattiche che sono essenziali per questo stile di gioco.

Un elemento chiave che ha influenzato la scelta di tenerlo è l’imminente Coppa d’Africa: a dicembre, la Lazio perderà il suo attaccante titolare, Dia, per circa un mese, e in quel periodo Noslin diventerà l’alternativa principale accanto a Castellanos. Con la fiducia riposta in lui e le occasioni che stanno arrivando, l’olandese ha ora l’opportunità di trasformarsi da riserva a protagonista, lasciando tutti a chiedersi quanto in alto possa arrivare.

Insigne verso la Lazio: i tempi dell’affare e le condizioni decisive!

Lorenzo Insigne verso un ritorno epico in Serie A con la Lazio? I dettagli sul possibile colpo di mercato che i tifosi stanno aspettando #Calciomercato #Lazio #Insigne

L’inverno potrebbe riservare una sorpresa clamorosa per i appassionati di calcio: Lorenzo Insigne, dopo la sua esperienza oltreoceano, è finito nel mirino della Lazio, dove ritroverebbe l’allenatore che ha saputo valorizzarlo come pochi altri. È un’ipotesi affascinante, strettamente legata alle questioni extracampo del club biancoceleste, che tiene tutti con il fiato sospeso. Immaginate il talento napoletano di nuovo in Italia, pronto a stupire: cosa potrebbe significare per la squadra e per il campionato?

La chiave di tutto è la decisione di una nuova commissione indipendente sul blocco del mercato imposto alla Lazio. Esistono due strade possibili, ognuna con il suo carico di tensione. Nel primo scenario, ottimistico, lo sblocco arriverebbe entro fine novembre, permettendo al club di tesserare Insigne già a dicembre. Questo significherebbe un ingresso rapido nel gruppo, dando alla Lazio un vantaggio sulla concorrenza e alimentando l’eccitazione dei fan.

Se invece lo scenario è più cauto, con un via libera solo parziale, le cose si complicano: la società dovrebbe aspettare l’apertura della sessione invernale il 2 gennaio e, prima di tutto, liberare un posto in rosa vendendo un giocatore con un ingaggio simile. È una situazione che rende l’attesa ancora più intrigante, con ogni mossa che potrebbe cambiare le carte in tavola.

Intanto, per il 34enne Insigne, si è chiusa definitivamente l’altra pista concreta emersa in estate. Il Parma ha fatto un passo indietro, come confermato dal loro nuovo amministratore delegato, Cherubini, che ha dichiarato senza giri di parole che “l’attacco è a posto così”. Una frase che spegne ogni speranza di un trasferimento in Emilia, lasciando campo libero ad altre opportunità.

Ora, l’idea di un riabbraccio con il suo storico allenatore alla Lazio sembra sempre più reale, purché le questioni burocratiche si risolvano. Per Insigne, sarebbe un ritorno in un contesto familiare, dove le sue doti potrebbero brillare di nuovo. I tifosi e gli appassionati restano col fiato sospeso: il sogno di rivedere “Lorenzo Il Magnifico” in azione in Serie A è appeso a un filo, e chissà cosa riserverà il futuro.

Lazio pronta a rilanciare gli abbonamenti: la mossa del club per un obiettivo record

Abbonamenti Lazio: una nuova sfida per superare il record e unire i tifosi! Scopri la strategia del club per sfruttare l’entusiasmo post-derby e toccare quota 30.000. #Lazio #Abbonamenti #CalcioItaliano

Nonostante un’estate segnata da tensioni come il blocco del mercato e le proteste contro la società, i tifosi della Lazio hanno dimostrato un affetto incondizionato, supportando la squadra e il suo allenatore, Maurizio Sarri. La campagna abbonamenti, conclusa il 20 agosto, ha raggiunto quota 29.163 tessere vendute, segnando il secondo miglior risultato dell’era Lotito e confermando quanto i supporter siano un baluardo contro le difficoltà.

Ma questa potrebbe essere solo l’anteprima di qualcosa di ancora più grande. Con l’entusiasmo ancora palpabile, il club sta pianificando di riaprire le vendite, puntando dritto a superare la soglia dei 30.000 abbonati, proprio per eclissare il record assoluto di 30.333 tessere stabilito nella stagione 2023/24.

La mossa è attentamente studiata, come rivelato da secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, e ruota attorno al match più atteso: il derby contro la Roma del 21 settembre. L’idea è riaprire le iscrizioni subito dopo, permettendo ai nuovi abbonati di accedere a una tessera a prezzo ridotto, grazie ai due incontri casalinghi già disputati (contro Verona e Roma).

Al di là dei vantaggi pratici, la vera scommessa è emotiva: capitalizzare l’eventuale euforia di una vittoria nel derby per dare una spinta decisiva alle vendite, trasformando la passione dei tifosi in un nuovo record storico che vada oltre i numeri, rafforzando l’identità del club.

Sarri e Lazio verso un record storico: il legame che stupirà tutti

Il legame che potrebbe segnare la storia: un record da non perdere!

Scopri come un’icona del calcio è vicina a un traguardo personale che rafforzerà un legame indissolubile con la sua squadra, promettendo emozioni da brividi! #Lazio #RecordCalcio #StoriaDelCalcio

In una stagione partita con più ombre che luci, la Lazio si affida al suo leader carismatico, quel “Comandante” tornato al timone per guidare la nave in acque agitate. Rientrato sulla panchina biancoceleste a quasi un anno e mezzo dalle sue dimissioni, il tecnico toscano ha ereditato una situazione complessa: una squadra ferita dalla mancata qualificazione alle coppe europee e un’estate surreale, paralizzata dal blocco del mercato imposto al club.

Questa impossibilità di rinforzare la rosa ha spinto il tecnico a trasformare le difficoltà in opportunità, concentrandosi sulla sua abilità nel plasmare e far crescere i giocatori disponibili. Un’impresa non da poco, partita con uno svantaggio evidente rispetto alle rivali. La partenza falsa contro il Como aveva alimentato i dubbi su una stagione complicata, ma la risposta è arrivata con forza: il roboante 4-0 casalingo contro il Verona ha spazzato via le perplessità, regalando all’Olimpico una vittoria attesa da sette mesi e confermando che il “sarrismo” resta un marchio vincente.

I tifosi laziali, nonostante le tensioni con la dirigenza, non hanno mai smesso di sostenere il loro allenatore, creando un legame di affetto solido in un ambiente diviso. Ora, questo rapporto è pronto a essere celebrato con un traguardo storico, come evidenziato dal Corriere dello Sport. Il tecnico è a sole dieci partite dal suo record personale di presenze con un club.

Con 139 panchine già all’attivo in biancoceleste, l’allenatore si sta avvicinando alle 148 gare dirette al Napoli, il suo primato attuale. La data chiave per l’aggancio è il 9 novembre, durante la sfida contro l’Inter a San Siro, mentre il sorpasso potrebbe arrivare il 23 novembre, nella partita contro il Lecce. Quel momento non sarà solo un dato statistico, ma il culmine di una “storia d’amore” tra un tecnico e il suo club, destinata a lasciare un segno indelebile nella storia della Lazio.

Serie A: Lazio pronta per il trittico decisivo tra Sassuolo, derby e Genoa

La Lazio si tuffa in un settembre di emozioni e sfide imperdibili: dal Sassuolo al derby della Capitale e la trasferta a Genova! #SerieA #Lazio #Calcio

La Serie A sta per riaccendersi dopo la pausa per le qualificazioni ai Mondiali, e la Lazio è al centro di un calendario che promette scintille. Con la terza giornata in arrivo nel weekend del 13 settembre, i biancocelesti saranno di scena al Mapei Stadium contro il Sassuolo. Immaginate l’eccitazione: domenica 14 settembre alle 18, una partita che potrebbe rivelare molto sulle ambizioni della squadra in questa stagione.

Subito dopo, l’atmosfera si infiamma con quella che è una delle sfide più attese dell’anno: il derby della Capitale. Domenica 21 settembre alle 12:30, allo Stadio Olimpico, la Lazio ospiterà la Roma. Una gara che, come da tradizione, è sinonimo di spettacolo, tensione e un’atmosfera unica, capace di catturare l’attenzione di tifosi e appassionati in tutta Italia. Sarà un test cruciale per valutare la forma e le prospettive della squadra.

Non c’è tempo per riprendere fiato, perché a seguire arriva una trasferta complicata. Lunedì 29 settembre alle 20:45, la Lazio si sposterà allo stadio Luigi Ferraris di Marassi per sfidare il Genoa. Si tratta di un impegno storicamente tosto, dove la compattezza della squadra di casa e il sostegno del pubblico locale potrebbero rendere ogni mossa imprevedibile e ricca di suspense.

Intanto, la società biancoceleste ha pensato bene di tenere i tifosi aggiornati, condividendo tramite i canali social ufficiali tutte le date e gli orari delle prossime gare. Un invito chiaro a non perdersi nemmeno un istante di questa avventura, perché il supporto del pubblico potrebbe fare la differenza in questi appuntamenti decisivi.

Lazio risorge: Rovella e Guendouzi accelerano la svolta biancoceleste

Rovella e Guendouzi: Il duo che sta rivoluzionando la Lazio nella prossima stagione?

È arrivato il momento di scoprire come due talenti del centrocampo stiano trasformando la Lazio in una macchina inarrestabile. Con prestazioni da capogiro, Nicolò Rovella e Mattéo Guendouzi emergono come i veri architetti della rinascita biancoceleste, alimentando la curiosità su cosa riserverà il futuro. #Lazio #Calcio #RinascitaBiancoceleste

La Lazio ritrova certezze e ritmo grazie alla coppia di centrocampo formata da Nicolò Rovella e Mattéo Guendouzi, due giocatori che stanno diventando imprescindibili per la manovra biancoceleste. Nel match contro il Verona, i due hanno messo in mostra numeri da top player, confermando di essere i veri pilastri della ripartenza laziale.

Numeri da leader in mezzo al campo
Ma cosa rende questa coppia così dominante? Contro gli scaligeri, Rovella – regista classe 2001, cresciuto nel settore giovanile del Genoa e oggi fulcro della Lazio – ha recuperato 6 palloni, mentre Guendouzi – centrocampista francese ex Arsenal e Marsiglia, noto per dinamismo e aggressività – ne ha strappati 4. In totale, 10 recuperi che hanno spezzato il gioco avversario e rilanciato l’azione offensiva, lasciando i tifosi a chiedersi se questa sia solo l’inizio di una stagione epica.

Sul fronte creativo, i due hanno prodotto 11 occasioni da gol: 9 firmate Rovella, 2 da Guendouzi. Il francese ha anche registrato il suo record stagionale di tiri (3). Nei passaggi, il dominio è stato evidente: 142 tocchi per Rovella, 92 per Guendouzi, a testimonianza di un’intesa perfetta. Proprio da questa sinergia sono nati due gol: Rovella lancia Taty Castellanos, che serve Guendouzi per l’1-0, e poi, su punizione, confeziona l’assist per il tris ancora di Castellanos.

Un’intesa che resiste ai cambi di modulo, e qui la curiosità cresce: come hanno fatto a svilupparla? La loro collaborazione è nata lo scorso anno sotto la guida di Marco Baroni, in un centrocampo a due, e oggi si adatta perfettamente al 4-3-3. Rovella ha riconquistato il posto che a Como era stato affidato a Danilo Cataldi, diventando il cervello della manovra. Guendouzi, invece, lavora per convincere il CT della Francia a richiamarlo in Nazionale, migliorando anche in fase realizzativa.

In un momento in cui Fisayo Dele-Bashiru fatica a trovare continuità, Rovella e Guendouzi garantiscono copertura, verticalità e rapidità di gioco. Sono loro a dare equilibrio e profondità, trasformando la Lazio in una squadra capace di colpire con efficacia e fluidità. Con prestazioni di questo livello, la coppia di centrocampo biancoceleste non è solo una garanzia per il presente, ma anche una base solida su cui costruire il futuro della squadra, lasciando i fan a immaginare cosa riserverà la prossima avventura.

Rovella: “Il mister ci carica di energia, esordio in Nazionale un’emozione unica”

Rovella si apre sul ritiro azzurro: “Il mister è carico, ci dà energia” #NazionaleItaliana #Azzurri #QualificazioniMondiali

Dal ritiro della Nazionale italiana a Coverciano, dove la squadra sta preparando le sfide decisive contro Estonia e Israele per le qualificazioni al Mondiale, Nicolò Rovella ha condiviso pensieri sinceri e appassionati. Il giovane centrocampista della Lazio, in un’intervista a Vivo Azzurro TV, ha parlato di motivazione, compagni e momenti personali, lasciando intravedere un lato umano e determinato che potrebbe ispirare i tifosi.

Rovella ha espresso grande entusiasmo per l’atmosfera creata dal tecnico, evidenziando come questo influenzi il gruppo. «Il mister è carico, ci dà energia. È sempre bello venire qui a Coverciano, siamo carichi per queste due partite, dobbiamo fare bene. Lui ci trasmette il senso di appartenenza, ci dà l’energia giusta. Il tempo è poco per preparare le partite e per cercare di vincere le partite serve arrivarci carichi. Si sta entrando in forma, abbiamo giocato due partite, la Nazionale può darti qualche stimolo in più per entrare nel ritmo partita». Queste parole catturano l’energia contagiosa che sta guidando la squadra, rendendo curioso pensare a come questa carica potrebbe influenzare i prossimi match.

Sul fronte del gruppo azzurro, Rovella ha mantenuto un tono umile, concentrandosi sui rapporti all’interno della selezione. «Io non posso dare troppi consigli, ho giocato poche partite, ma conoscendo il gruppo sicuramente ci si può aiutare nell’inserimento. I consigli può darli più Manuel (ride, ndr). Con chi ho legato di più? Con Calafiori e Maldini ci conosciamo anche fuori dal campo, sicuramente con loro». È affascinante vedere come un giocatore emergente come lui navighi tra veterani e nuovi arrivati, rafforzando il legame che potrebbe essere chiave per il successo.

Parlando del suo ruolo in campo, Rovella ha rivelato una passione radicata fin dall’infanzia, e non ha esitato a confrontarsi con icone del calcio. «Ho sempre voluto giocare nel mio ruolo fin da piccolo, stare in mezzo al gioco e poter svariare per tutto il campo. Io come Modric e Ambrosini? Non lo so, forse perché siamo biondi. Fa piacere, sono due grandissimi giocatori. Modric è un idolo da quando sono piccolo, è un esempio». Questa ammissione aggiunge un tocco di ammirazione che incuriosisce i fan, facendoci domandare se vedremo in lui echi di questi campioni.

Il suo esordio in Nazionale è un capitolo che Rovella ricorderà a lungo, e le sue parole lo rendono un momento indimenticabile. «È un momento che ricorderò sempre. Partire da titolare ti dà quell’emozione in più, difficile da dimenticare. Non me lo aspettavo per niente, infatti son rimasto sorpreso. All’inizio ero un po’ teso, poi grazie ai miei compagni mi sono ambientato subito ed è stato più facile». Questa narrazione personale suscita interesse, mostrando il lato emotivo di un atleta sotto i riflettori.

Guardando alle prossime avversarie, Rovella ha offerto una prospettiva realistica e motivante. «Sono avversari alla portata, ma quando giochi tutte le nazionali sono difficili da affrontare. A certi livelli c’è intensità, devi pareggiare quel livello che a volte è mancato, poi da lì la qualità viene fuori». È intrigante riflettere su come questa mentalità equilibrata potrebbe aiutare l’Italia a superare ostacoli apparentemente superabili.

Non solo calcio: Rovella ha elogiato un compagno, aggiungendo profondità al suo profilo. «Mi è sempre piaciuta la sua tranquillità quando ha la palla nei piedi. Ha qualità sia con il destro che con il sinistro, mi piace molto», riferendosi a Manuel Locatelli, il che sottolinea i legami all’interno della squadra e stimola curiosità su possibili partnership future.

Infine, Rovella ha toccato aspetti personali che umanizzano il calciatore, come la gioia della paternità. «Nove giorni che è nata, un’emozione incredibile e forte. Sono felicissimo, non vedevamo l’ora di conoscerla e ora ci godiamo ogni momento insieme. Mi manca già ora che sono qui. Per ora si dorme abbastanza, almeno io sì (ride, ndr). È brava è brava». E sull’amicizia con Daniel Maldini, ha condiviso: «Mykonos è il mio posto del cuore. Ci piace, io e Daniel abbiamo un gruppo di amici da anni e ogni anno facciamo una vacanza insieme. Abbiamo un bellissimo rapporto». Queste confidenze rendono Rovella un personaggio relatable, lasciando i lettori con una visione completa di un atleta in ascesa, pronto a lasciare il segno nella Nazionale.

Lazio rifiuta Insigne: Cherubini “Rosa completa e attacco al top”

Cherubini del Parma spegne le voci su Insigne: “La rosa è a posto, attacco top!” #Parma #CalcioMercato #Insigne

Nel mondo del calciomercato, dove le trattative continuano a far girare le teste dei tifosi, Federico Cherubini, CEO del Parma, ha parlato chiaro in una recente intervista alla Gazzetta di Parma. Dopo le prime giornate di campionato, il dirigente ha fatto un bilancio estivo, toccando anche le indiscrezioni che avevano legato il club gialloblù a un nome di grande calibro come Lorenzo Insigne.

L’attaccante esterno, classe 1991 e svincolato dopo l’avventura in MLS con il Toronto FC, è stato al centro di rumors che lo volevano nel mirino di diversi club europei. In particolare, si è parlato di un interesse dalla Lazio, ma il Parma ha voluto mettere un punto fermo su queste speculazioni, sottolineando che la società crociata non è intenzionata a muovere ulteriori passi.

«Insigne al Parma? No, la rosa è a posto e in attacco abbiamo ottimi giocatori e tante opzioni». Queste parole di Cherubini evidenziano la soddisfazione del club per il lavoro svolto, ribadendo che l’organico è già competitivo e ben equilibrato in tutti i reparti.

Soprattutto nel settore offensivo, il Parma conta su elementi di qualità e alternative tattiche che offrono flessibilità all’allenatore. Questa linea di continuità mira a evitare cambiamenti last minute che potrebbero sconvolgere gli equilibri della squadra, confermando un approccio prudente e focalizzato sul gruppo attuale.

Per i tifosi crociati, l’attenzione è tutta sul campo, con l’obiettivo di mantenere il buon ritmo in campionato e puntare in alto. Quanto a Insigne, il suo futuro resta un’incognita: il talento ex Napoli, con oltre 400 presenze e 122 gol all’attivo, è ancora in cerca di una nuova sfida che lo riporti al top in Europa.

Hellas Verona, Sogliano: “Cresciamo talenti in casa come Zaccagni, ma c’è un però…”

Sogliano del Verona si apre sul futuro: “Ci piace crescere i giocatori in casa. Abbiamo tirato su giocatori come Zaccagni, ma…” #HellasVerona #Calciomercato2025 #CalcioItaliano

A pochi giorni dalla chiusura del calciomercato estivo 2025, il direttore sportivo dell’Hellas Verona, Sean Sogliano, ha incontrato la stampa per condividere le strategie del club e i recenti movimenti in entrata e uscita. Con una carriera ricca di operazioni decisive, Sogliano ha attirato l’attenzione dei tifosi e degli addetti ai lavori, lasciando intravedere le ambizioni del Verona per la stagione in corso.

Durante la conferenza, il dirigente ha esaminato in dettaglio le scelte della società, enfatizzando l’obiettivo di fornire al nuovo allenatore Paolo Zanetti – noto per il suo stile di gioco propositivo – una rosa equilibrata e competitiva. Ma cosa significa davvero “equilibrata” in un mercato sempre più imprevedibile? Sogliano ha toccato anche un tema sensibile, riferendosi al capitano della Lazio, Mattia Zaccagni, un prodotto del vivaio scaligero che simboleggia il potenziale del Verona.

E proprio qui emerge il cuore delle sue dichiarazioni, con un messaggio che invita a riflettere: «Non pensiate che non ci pensi. Prendi le 20 squadre italiane di A: trovatemi un giocatore italiano che il Verona possa prenderlo. Il coefficiente di rischio di prendere un giocatore che non abbia mai giocato in A c’è, ma va anche detto che ci piace crescere i giocatori in casa. Solo che poi quelli che abbiamo tirato su come Coppola, Ghilardi, Zaccagni, Kumbulla abbiamo dovuto anche venderli. Questo problema lo deve risolvere chi è nella stanza nei bottoni. Se mettono 5 giocatori obbligatori italiani allora cambiano le cose. Se guardate le altre squadre, chi ne ha magari in alcuni casi ne ha 2 o 3, guardate Genoa e Udinese. Anche io amo l’Italia e sono italiano e vorrei prendere italiani». Queste parole non solo evidenziano le sfide del mercato, ma stimolano una domanda: quanto è difficile per un club come il Verona bilanciare ambizioni e realtà?

Guardando al futuro, Sogliano ha ribadito l’impegno della società a investire su una miscela di esperienza e gioventù, senza trascurare la ricerca di talenti italiani, pur restando realistici. Con la stagione già in corso, il Verona è pronto a mettere alla prova queste scelte sul campo, puntando a una salvezza solida e magari a qualche sorpresa in più che potrebbe accendere l’entusiasmo dei tifosi.

Locatelli elogia Rovella: “La sua sfacciataggine è vera personalità, diventerà un campione”

Locatelli esalta Rovella dalla Nazionale: sfacciataggine e personalità per un futuro da protagonista! #Azzurri #CalcioItalia #Nazionale

Dal ritiro della Nazionale Italiana, in preparazione alle sfide contro Estonia e Israele, emergono parole di grande apprezzamento. Manuel Locatelli, centrocampista della Juventus e pilastro della mediana azzurra, ha voluto evidenziare le qualità del suo compagno Niccolò Rovella, talento della Lazio, durante un’intervista a Vivo Azzurro TV. Queste esternazioni non solo rafforzano il legame tra i due giocatori, ma accendono la curiosità su come le doti di Rovella possano influenzare le prestazioni della squadra.

In un contesto di allenamenti intensi a Coverciano, sotto la guida dell’attuale commissario tecnico, l’attenzione è focalizzata sulla coesione del gruppo per affrontare le qualificazioni. Locatelli, condividendo il campo con Rovella, ha posto l’accento sulle caratteristiche che rendono il giovane regista una figura promettente, alimentando l’interesse su come questi tratti possano emergere nelle partite decisive.

La stima tra i due centrocampisti evidenzia un aspetto cruciale per ruoli come quello di regista: la capacità di assumersi responsabilità anche sotto pressione. Con l’Italia reduce da buone prestazioni, il focus è su come valorizzare i talenti emergenti, e Rovella, con la sua visione di gioco e il controllo dei tempi, si profila come un elemento chiave per il futuro della selezione.

Le prossime gare contro Estonia e Israele rappresenteranno un test importante per il team e per i singoli, offrendo opportunità di conferma e crescita. Proprio come Locatelli ha sottolineato, la personalità sarà decisiva per superare le sfide in arrivo.

In particolare, le parole di Locatelli su Rovella catturano l’essenza di questo elogio: «Ha questa sfacciataggine che poi è anche personalità. Anche se sbaglia va avanti col suo modo di essere e questa è una qualità che si porta dietro e che lo porterà a fare grandi cose».

Lazio di Sarri: le 7 tappe per il trionfo dal difesa all’attacco

Lazio in evoluzione: Il progetto segreto per trasformare la squadra dai difensori agli attaccanti

Scopri come la Lazio sta affrontando il blocco del mercato trasformando sfide in opportunità, con un focus su sette talenti pronti a esplodere. Dal rinforzo interno alla caccia di nuove stelle, è una scommessa che potrebbe cambiare tutto. #Lazio #Calcio #FuturoBiancocelesti

“Work in progress”. Questo è lo slogan che meglio descrive la situazione attuale alla Lazio, con il mercato in entrata bloccato e l’intera squadra che dipende da un piano ambizioso per diventare competitiva subito, mentre si costruisce un domani più solido. Come riportato da fonti attendibili, c’è un laboratorio speciale in atto, un progetto di valorizzazione che punta su sette giocatori: un mix di giovani promesse e atleti in cerca del grande salto.

Questo gruppo, formato da Nuno Tavares, Provstgaard, Belahyane, Dele-Bashiru, Cancellieri, Noslin e Isaksen, è la vera scommessa per superare le difficoltà, trasformandole in un’opportunità di crescita interna che potrebbe stupire tutti.

In difesa, il primo segnale positivo arriva da Rasmus Provstgaard. Il giovane centrale danese ha colto al volo l’assenza di Romagnoli, dimostrando impegno e qualità tecniche che lo rendono il perfetto esempio di rinforzo “fatto in casa”. Per Nuno Tavares, invece, il percorso è più complesso: si tratta di canalizzare la sua energia atletica in una disciplina tattica, per farne un terzino affidabile in ogni fase del gioco.

A centrocampo, l’emergenza è palpabile senza nuovi arrivi di qualità. L’attenzione è su Fisayo Dele-Bashiru, descritto come un “libro tutto da scrivere”, con un potenziale enorme ma ancora da affinare nei tocchi decisivi, come inserimenti, gol e assist. Allo stesso tempo, si sta sperimentando con Mohamed Belahyane in ruoli più avanzati, alla ricerca di soluzioni creative che possano colmare le lacune.

In attacco, il quadro è un vero rompicapo. Matteo Cancellieri è un talento da perfezionare per renderlo letale sul campo. Gustav Isaksen deve ritrovare continuità dopo l’interruzione causata dalla mononucleosi, mentre Tijjani Noslin si conferma un jolly tattico essenziale, soprattutto per coprire le assenze come quella di Boulaye Dia per la Coppa d’Africa, con il suo ruolo ideale ancora da definire ma pieno di promesse. È una strategia che potrebbe riservare sorprese inaspettate, tenendo i tifosi con il fiato sospeso.

Derby Lazio-Roma: svelata la data e l’orario della quarta giornata, con un solo precedente storico da ricordare

#DerbyDiRomaInAnticipo: Lazio e Roma si sfidano il 21 settembre alle 12:30, un orario che scatena curiosità!

Dopo giorni di indiscrezioni, è arrivata l’ufficialità: Lazio e Roma si affronteranno nel derby della capitale domenica 21 settembre alle ore 12:30, in occasione della quarta giornata di Serie A. Quest’orario insolito per una delle partite più accese del campionato italiano non fa che aumentare l’attesa, facendoci chiederci come influenzerà il ritmo e la strategia delle squadre.

Tradizionalmente, il Derby di Roma si gioca nel pomeriggio o in serata, ma non è la prima volta che capita a pranzo. Un orario raro ma non senza precedenti, come recita il titolo di questa sezione, ci porta indietro al 30 aprile 2017, quando la Lazio di Simone Inzaghi superò la Roma con un netto 1-3. Quella vittoria resta un momento iconico per i tifosi biancocelesti, alimentando la curiosità su cosa potrebbe riservare questa edizione.

In quella storica partita, il vero protagonista fu Keita Baldé Diao, autore di una doppietta che mise in ginocchio la difesa giallorossa con la sua velocità e tecnica impressionanti. A chiudere i conti arrivò Dušan Basta, con un gol che dimostrò la sua capacità di inserirsi in avanti. Questi dettagli rendono il precedente ancora più intrigante, facendoci pensare: ripeterà qualcuno una performance del genere?

Il derby tra Lazio e Roma non è mai solo una gara per i tre punti; è un evento che carica di emozioni e rivalità, influenzando classifica e morale. Con entrambe le squadre impegnate anche in Europa, ci chiediamo come gestiranno le energie e le rotazioni, trasformando questa sfida in un test cruciale per la stagione.

L’orario anticipato alle 12:30 potrebbe alterare l’atmosfera all’Olimpico, ma non l’intensità: i tifosi sono pronti a creare uno spettacolo di passione. Questo derby si preannuncia come un appuntamento imperdibile, capace di catturare l’attenzione di tutti gli appassionati in Italia, lasciando spazio a sorprese e momenti indimenticabili.

Dele-Bashiru celebra Sarri: “Uno dei migliori allenatori al mondo”

Dal ritiro nigeriano, le parole curiose di Dele-Bashiru sul suo nuovo allenatore

Immaginate un giovane talento del calcio che, dal ritiro della sua nazionale, esprime entusiasmo per il suo allenatore appena arrivato: è proprio ciò che ha fatto Fisayo Dele-Bashiru, centrocampista della Lazio, in una recente intervista. Queste dichiarazioni non solo rivelano la sua ambizione, ma anche quanto possa influenzare la stagione imminente della squadra. #Lazio #SerieA #Calcio

Direttamente dal ritiro della nazionale nigeriana, Dele-Bashiru ha condiviso i suoi pensieri in un’intervista, toccando temi legati alla nuova stagione e all’impatto del suo allenatore. Arrivato alla Lazio nell’estate 2024 dopo esperienze in Turchia con l’Hatayspor e nelle giovanili del Manchester City, questo centrocampista classe 2001 sta emergendo come uno dei prospetti più promettenti della Serie A, grazie alla sua fisicità, tecnica e abilità negli inserimenti.

Le sue parole arrivano in un momento cruciale per la Lazio, una squadra reduce da una stagione altalenante e ansiosa di scalare le posizioni in Serie A. L’arrivo di un tecnico esperto, con una carriera che include panchine prestigiose, è visto come un’opportunità per la crescita di molti giocatori, incluso Dele-Bashiru, che potrebbe adattarsi a nuovi schemi per contribuire con gol e assist.

Per il centrocampista nigeriano, la stagione 2025/26 rappresenterà un vero banco di prova: riuscirà a integrarsi pienamente e a fare la differenza? Con la sua miscela di gioventù, talento e determinazione, Dele-Bashiru mira a diventare un elemento chiave per la Lazio e a rafforzare il suo ruolo nella nazionale africana. I tifosi, intanto, si chiedono se queste ambizioni si trasformeranno in prestazioni sul campo che contano davvero.

E per capire meglio il suo entusiasmo, ecco le sue parole: «Sarri è certamente uno dei migliori allenatori in circolazione, lavora ad alti livelli da tanti anni ormai. Conosce perfettamente il gioco, con lui si può migliorare davvero tanto se si lavora duramente. Sono molto contento che sia il mio allenatore alla Lazio quest’anno. Sono molto curioso di vedere dove arriveremo. Il mio obiettivo in questa stagione è giocare più partite possibili e fare tanta esperienza con un grande mister. E magari anche arrivare a dieci gol e cinque assist». Queste frasi non solo evidenziano la sua motivazione, ma lasciano intravedere un futuro eccitante per la squadra, alimentando la curiosità su cosa riserverà il campionato.

Lazio, il messaggio di Dia a Sarri che agita la squadra: cosa nasconde?

Boulaye Dia segna e ribalta le carte: un gol che cambia tutto per la Lazio?

È bastato un attimo, un movimento preciso e quel pallone che finisce in rete, per far scattare la scintilla. Boulaye Dia ha rotto il digiuno e mandato un messaggio inequivocabile con il suo gol contro il Verona, trasformando una serata di routine in un potenziale turning point per l’attacco biancoceleste. #Lazio #Dia #SerieA #Calcio

La vittoria casalinga della Lazio sul Verona non ha portato solo tre punti preziosi, ma ha anche ridato il sorriso agli attaccanti, con Taty Castellanos che ha brillato come protagonista assoluto. Eppure, è stato Boulaye Dia a rubare la scena con un gol tanto atteso, segnando appena quattro minuti dopo essere entrato in campo al 78′. Questa rete non è stata solo una liberazione personale dopo un’estate e un inizio di campionato a secco, ma ha anche contribuito a chiudere il match con un poker biancoceleste, allontanando le ombre di un inizio difficile.

Il gol di Dia, un capolavoro di tempismo e tecnica sfruttando un assist millimetrico da parte di Belahyane, ha dimostrato le sue qualità da vero centravanti. Per i tifosi, è stata una vera e propria catarsi, visto che lo attendevano da tempo come una conferma delle sue potenzialità. Ma cosa nasconde questo momento? È il segno che Dia potrebbe finalmente scrollarsi di dosso le difficoltà accumulate.

Come sottolinea il Corriere dello Sport, il passaggio al nuovo modulo ha stravolto le cose per Dia, trasformandolo da partner d’attacco di Castellanos – com’era nel sistema precedente dove agiva da trequartista – in una diretta alternativa per un solo posto al centro del tridente. Un cambiamento che lo ha penalizzato in termini di spazio e continuità, lasciandolo spesso ai margini. Eppure, con questo gol, le carte in tavola potrebbero ribaltarsi.

Ora, Dia non si accontenta più: questa rete è un chiaro segnale di lotta per guadagnare minuti e gerarchie più favorevoli. Le sue ambizioni vanno oltre, puntando a un ruolo da protagonista in Lazio e a una convocazione per la Coppa d’Africa, prevista dal 21 dicembre al 18 gennaio, dove il CT del Senegal, Aliou Diallo, lo ha già inserito tra i pre-convocati. Con Castellanos ancora in vantaggio, la stagione offre tante opportunità, e Dia ha appena riaperto la concorrenza, pronto a scrivere capitoli nuovi con l’aquila sul petto.

Lazio, Dele-Bashiru fissa i propri obiettivi personali per la stagione: i fantallenatori sono avvertiti

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Il centrocampista della Lazio Fisayo Dele-Bashiru ha rilasciato un’intervista esclusiva a sure975fm.com, direttamente dal ritiro della sua nazionale, la Nigeria.

Ecco le sue parole riguardo gli obiettivi per la prossima stagione:

“Sono molto curioso di vedere dove arriveremo. Il mio obiettivo in questa stagione è giocare più partite possibili e fare tanta esperienza con un grande mister. E magari anche arrivare a dieci gol e cinque assist”

Lazio, Dele-Bashiru loda Sarri: ecco le sue parole

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Il centrocampista della Lazio Fisayo Dele-Bashiru ha rilasciato un’intervista esclusiva a sure975fm.com, direttamente dal ritiro della sua nazionale, la Nigeria.

Ecco le sue parole riguardo il rapporto con il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri e sulla Lazio in generale:

“Sarri è certamente uno dei migliori allenatori in circolazione, lavora ad alti livelli da tanti anni ormai. Conosce perfettamente il gioco, con lui si può migliorare davvero tanto se si lavora duramente. Sono molto contento che sia il mio allenatore alla Lazio quest’anno. Sono molto curioso di vedere dove arriveremo. Il mio obiettivo in questa stagione è giocare più partite possibili e fare tanta esperienza con un grande mister. E magari anche arrivare a dieci gol e cinque assist”

Svelati data e orario di Lazio-Roma e Genoa-Lazio

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La Lega Serie A ha reso noti gli orari ufficiali della 4ª e 5ª giornata di campionato, con due appuntamenti fondamentali per la Lazio. Il primo è il derby della Capitale, che si giocherà domenica 21 settembre alle ore 12:30 allo Stadio Olimpico. Una collocazione insolita, che trasforma la stracittadina romana in un “derby di pranzo”, scelta che ha già acceso il dibattito tra tifosi e addetti ai lavori.

La settimana successiva i biancocelesti saranno invece protagonisti del posticipo del lunedì. La sfida contro il Genoa a Marassi è stata infatti programmata per lunedì 29 settembre alle ore 20:45, regalando così alla squadra di Sarri un giorno in più di riposo dopo la battaglia cittadina.

Motivazioni televisive e di ordine pubblico sarebbero alla base di queste decisioni, che da un lato garantiscono alla Serie A visibilità internazionale, dall’altro modificano abitudini consolidate dei tifosi. Il derby anticipato all’ora di pranzo e il viaggio a Genova di lunedì sera rendono il percorso della Lazio in questo avvio di stagione ancora più particolare, con una gestione di energie e calendario che potrebbe rivelarsi decisiva.

Il calendario è tracciato: ora la parola passa al campo, dove la Lazio dovrà dimostrare di essere pronta a ogni scenario, che sia il sole di mezzogiorno o i riflettori di un lunedì notte.