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Baroni non può nulla contro Chivu. Vlasic come Zaccagni

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Marco Baroni non ha avuto il debutto che sognava sulla panchina del Torino. L’ex tecnico della Lazio, chiamato dai granata per dare un’identità precisa alla squadra dopo le ultime stagioni altalenanti, si è trovato di fronte a un ostacolo insormontabile: la nuova Inter di Cristian Chivu.

I nerazzurri hanno inflitto un passivo pesante ai piemontesi, evidenziando tutte le difficoltà di un gruppo ancora in cerca di certezze. Il Torino ha provato a mantenere compattezza, ma i meccanismi difensivi non hanno retto alla velocità e all’intensità dei nerazzurri.

Per Baroni, reduce da un’esperienza complicata alla Lazio, si tratta di un inizio che pesa soprattutto sul morale, ma che al tempo stesso potrà trasformarsi in una lezione utile per costruire un percorso di crescita.

Un aspetto interessante è stato il movimento tra le linee di Nikola Vlasic. Il croato, spesso chiamato a svariare sulla trequarti, ha mostrato trame offensive che ricordano da vicino quelle di Mattia Zaccagni ai tempi della Lazio. Inserimenti rapidi, ricerca della profondità e capacità di allargare il gioco: caratteristiche che Baroni conosce bene e che potrebbe trasformare in un punto di forza.

Ora la sfida sarà trasformare le analogie tattiche in concretezza, per far rialzare il Torino dopo un avvio amaro.

Calciomercato Lazio: Gigot in fuga? I biancocelesti a caccia di miracoli sul mercato

Calciomercato Lazio: Gigot in bilico verso il Paok Salonicco?

Chissà se il difensore Samuel Gigot è davvero pronto a dire addio alla Lazio per una nuova avventura? Con il calciomercato che si infiamma, secondo quanto riportato da Il Messaggero nella sua edizione odierna, il giocatore sarebbe ormai fuori dal progetto tecnico e avrebbe espresso la volontà di lasciare il club biancoceleste. È un colpo di scena che fa riflettere, considerando lo scarso impiego del difensore classe 1991 nelle ultime settimane e le scelte tattiche sempre più orientate su alternative diverse nel reparto arretrato.

Tra i club interessati, spunta il Paok Salonicco, una delle formazioni più ambiziose del campionato greco. La squadra ellenica avrebbe già avviato i primi contatti con la dirigenza laziale per esplorare la fattibilità dell’operazione. Immaginate un difensore con esperienza internazionale e un fisico imponente come Gigot che rinforza il loro pacchetto difensivo – proprio le qualità che ha dimostrato in Serie A e nelle sue esperienze passate. Potrebbe essere l’inizio di una trattativa intrigante?

La Lazio valuta Gigot attorno ai 4 milioni di euro, una cifra considerata trattabile in un mercato dove le risorse sono limitate. Per il Paok, si potrebbe arrivare a un accordo basato su un prestito con obbligo di riscatto o una somma leggermente inferiore. La dirigenza biancoceleste, dal canto suo, è aperta ad ascoltare offerte per liberare spazio in rosa e alleggerire il monte ingaggi – una mossa che tiene i tifosi con il fiato sospeso.

La situazione di Gigot si inserisce in un contesto più ampio di uscite per la Lazio, con il reparto difensivo ancora in fase di valutazione. Mentre il calciomercato biancoceleste promette sorprese nelle prossime settimane, i tifosi restano attenti a ogni mossa, in un’estate che potrebbe ridisegnare completamente la rosa. Che cosa riserverà il futuro? Solo il tempo lo dirà.

Calciomercato Lazio: Simic, il bersaglio che i biancocelesti non riescono a mollare?

#CalciomercatoLazio: un giovane talento nel mirino per rinforzare la difesa – Occhi su Jan-Carlo Simic a gennaio #Lazio #Calciomercato

Il calciomercato della Lazio potrebbe riservare sorprese entusiasmanti già nei prossimi mesi, con un nome che sta generando grande buzz: Jan-Carlo Simic. Secondo quanto riportato da La Repubblica, il difensore ex Milan è da tempo sotto osservazione della società biancoceleste, che sta valutando seriamente l’opportunità di portarlo a Roma nel mercato di gennaio. Immaginate un talento emergente pronto a fare il salto: è proprio questo il profilo che potrebbe accendere la curiosità dei tifosi.

Classe 2005, Simic è uno dei giovani difensori più promettenti cresciuti in Italia, con origini serbe e naturalizzato tedesco. Ha già esordito con la prima squadra del Milan nella scorsa stagione, mostrando qualità tecniche e fisiche che lo rendono un prospetto intrigante. La Lazio lo segue da mesi, vedendolo come un investimento per il presente e il futuro, una mossa che potrebbe trasformare le dinamiche difensive della squadra e lasciare i fan con il fiato sospeso.

Nel dettaglio, Simic è un difensore centrale veloce, rapido nei recuperi e particolarmente abile nel gioco aereo: qualità che farebbero molto comodo alla Lazio. Inoltre, è dotato di buona tecnica di base e sa impostare l’azione partendo dalla linea difensiva. In un reparto che ha evidenziato alcune fragilità nella prima parte di stagione, l’arrivo di un giocatore del genere potrebbe offrire alternative valide ai titolari e aprire scenari interessanti per il prosieguo.

La strategia della Lazio sul mercato si sta delineando come una mossa intelligente e calcolata, con l’obiettivo di inserire elementi giovani e funzionali senza spese eccessive. Al momento, non ci sono trattative ufficiali avviate, ma il nome di Simic resta cerchiato in rosso nella lista del direttore sportivo Angelo Fabiani. Con sviluppi attesi nelle prossime settimane, specialmente in base a eventuali uscite dal reparto difensivo, gli appassionati si chiedono: sarà lui la chiave per una difesa più solida?

Serie B sfida i big: Occhio alla caccia a Basic della Lazio!

Empoli in caccia di Basic: un affare che potrebbe scuotere il calciomercato della Lazio?

Vi state chiedendo chi potrebbe essere il prossimo a lasciare la Lazio in questa sessione di calciomercato estiva? L’Empoli ha messo gli occhi su Toma Basic, un centrocampista che potrebbe rappresentare il rinforzo ideale per la loro risalita in Serie A. Con trattative in corso, le prossime ore potrebbero riservare sorprese. #Calciomercato #Lazio #Empoli #SerieA #SerieB

Il nome di Toma Basic torna ad animare il Calciomercato Lazio in questa fase finale della sessione estiva. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, sul centrocampista croato si sarebbe mosso con decisione l’Empoli, club toscano recentemente retrocesso in Serie B ma intenzionato a costruire una squadra competitiva per puntare subito alla promozione in Serie A. Immaginate un giocatore come Basic, con la sua esperienza, che potrebbe fare la differenza in un contesto come quello della Serie B – un’idea che non può non incuriosire i tifosi.

Basic, occasione in uscita nel Calciomercato Lazio
Per la Lazio, la possibile partenza di Basic rientra perfettamente nella strategia di snellimento della rosa che la dirigenza biancoceleste sta portando avanti. Alla Lazio dal 2021, il centrocampista ha vissuto un percorso altalenante, con alcune buone prestazioni ma anche lunghi periodi ai margini del progetto tecnico. Il croato non è mai riuscito a imporsi come titolare fisso, finendo spesso tra le seconde scelte. Ma cosa succederà se l’Empoli gli offre l’opportunità di rilanciarsi? Questa mossa potrebbe aprire scenari inattesi per entrambe le squadre.

L’Empoli, dal canto suo, punta sulla voglia di rilancio del giocatore. Basic potrebbe trovare maggiore continuità in Serie B e diventare un punto di riferimento per un centrocampo che ha bisogno di leadership e fisicità. La trattativa non è ancora entrata nella fase conclusiva, ma i contatti sono in corso e l’operazione potrebbe sbloccarsi già nei prossimi giorni, rendendo questa storia sempre più affascinante per gli appassionati di mercato.

Il futuro di Basic ancora incerto
Nel frattempo, la Lazio valuta tutte le opzioni, tenendo monitorate anche eventuali proposte dall’estero. Tuttavia, l’ipotesi Empoli sembra attualmente la più concreta. Resta da capire se l’operazione si chiuderà con un trasferimento a titolo definitivo, un prestito con diritto di riscatto o una semplice cessione temporanea. In ogni caso, la posizione di Basic resta una delle più delicate da risolvere nel Calciomercato Lazio, che in queste ore vive momenti decisivi, con potenziali sviluppi che potrebbero influenzare l’intera rosa biancoceleste. Con l’ultima settimana di mercato alle porte, gli occhi di tutti sono puntati su questa trattativa.

Il Verona pareggia contro l’Udinese: cosa filtra in vista della Lazio

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Il Verona pareggia per 1 a 1 contro l’Udinese fuori casa: alla rete di Kristensen risponde Serdar contro i veneti. Ecco che Hellas troveranno gli uomini di Maurizio Sarri nella giornata di domenica.

L’Hellas Verona ha iniziato la nuova stagione di Serie A con un pareggio esterno per 1-1 contro l’Udinese, disputato oggi, lunedì 25 agosto 2025, al Bluenergy Stadium di Udine. Il gol del Verona è stato realizzato da Suat Serdar, mentre l’Udinese ha segnato il tabellino con una rete di Kristensen.

Il match ha visto entrambe le squadre impegnate a cercare la vittoria, ma alla fine hanno dovuto accontentarsi di un punto ciascuna.

Il prossimo impegno per l’Hellas Verona è previsto per sabato 30 agosto, quando affronterà la Lazio di Maurizio Sarri. La partita si disputerà allo Stadio Marcantonio Bentegodi di Verona, con fischio d’inizio alle ore 20:45. La Lazio, reduce da una stagione altalenante, cercherà di iniziare il campionato con una vittoria per rilanciarsi in classifica.

Per l’Hellas Verona, l’incontro rappresenta un’importante occasione per testare la propria preparazione e ambizioni in vista della nuova stagione. La sfida contro una squadra di alto livello come la Lazio sarà fondamentale per capire il livello di competitività dei gialloblù in questo campionato. Si prospetta una sfida avvincente all’Olimpico.

 

 

 

Moviola Como Lazio, gli episodi dubbi della serata

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Come di consueto, l’ex arbitro di Serie A Gianpaolo Calvarese ha pubblicato il suo rapporto ufficiale riguardo l’arbitraggio di Como-Lazio, sfida diretta dal fischietto Manganiello. Ecco le considerazioni sulla partita di ieri riguardo la classe arbitrale prese direttamente sul suo sito ufficiale calvar.it, anche poi pubblicate sul quotidiano Il Tempo:

“Parte bene Manganiello, in una stagione a cui si presenta dopo la miglior annata della propria carriera. La scorsa è stata infatti la stagione più positiva per il classe ’81, il quale si è confermato affidabile anche nei big match. Buona la prima quindi, in un Como-Lazio molto intenso ed equilibrato.

Partita di grande personalità da parte del piemontese, sempre capace di farsi rispettare dai giocatori in campo. Il 43enne chiude la gara con 27 falli, fischiandone addirittura 15 nel primo tempo: segno di come le due squadre non si siano risparmiate. Bene anche la gestione disciplinare, che ha visto il direttore di gara estrarre 5 cartellini.

La moviola di Como-Lazio

Gara molto intensa soprattutto nel primo tempo, ma Manganiello riesce perfettamente a seguire il ritmo del match. Nessun episodio particolarmente rilevante in 45 minuti corretti, in cui l’arbitro viene impegnato solo dal punto di vista disciplinare. Intorno al quarto d’ora viene ammonito Nico Paz per un intervento in scivolata su Cataldi, mentre poco più tardi il direttore di gara deve vedersela con il “duello” tra Zaccagni e Van der Brempt. Prima il capitano della Lazio viene ammonito per un fallo pericoloso sul numero 77 del Como, che a sua volta qualche minuto più tardi – dopo diversi scontri con il numero 10 biancoceleste – riceve un cartellino giallo.Nel secondo tempo invece si fa la storia, con il primo announcement del campionato italiano. Poco dopo l’ora di gioco Castellanos segna, ma la rete viene annullata con overrule per la posizione irregolare di partenza dell’attaccante ; ed è in questo momento che, aperto il microfono, Manganiello spiega la decisione a tutto il Sinigaglia. Nei minuti finali, oltre ai gialli di Guendouzi e Castellanos, da segnalare anche un check per un possibile tocco del pallone fuori area da parte di Butez.”

Lazio, addio clamoroso in difesa: Gigot ha deciso il suo futuro!

Il calciomercato della Lazio entra nel vivo anche sul fronte delle uscite. Tra i nomi in procinto di lasciare Formello c’è quello di Samuel Gigot, difensore centrale classe 1991, ormai fuori dai piani tecnici di Maurizio Sarri. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il francese avrebbe espresso la volontà di cambiare aria, complice lo scarso minutaggio ottenuto nelle ultime settimane e le scelte tattiche dell’allenatore toscano, sempre più orientato su altri profili per la retroguardia biancoceleste.

Tra i club interessati al cartellino di Gigot spicca il PAOK Salonicco, società greca ambiziosa e alla ricerca di rinforzi di esperienza internazionale. I primi contatti tra il club ellenico e la dirigenza della Lazio sarebbero già stati avviati, con l’obiettivo di trovare una formula che soddisfi entrambe le parti. La richiesta iniziale dei biancocelesti si aggira attorno ai 4 milioni di euro, ma non è escluso che si possa chiudere l’operazione sulla base di un prestito con obbligo di riscatto o con uno sconto sul prezzo fissato.

La partenza di Gigot rientra in una strategia più ampia della Lazio, volta a snellire la rosa e ridurre il monte ingaggi. Solo in un secondo momento si potrà pensare a eventuali innesti, soprattutto in difesa, dove Sarri potrebbe chiedere un rinforzo più adatto al suo stile di gioco. La situazione resta aperta e sarà da monitorare nei prossimi giorni.

Sarri resta a mani vuote: il piano segreto di Lotito per gennaio

Un’estate difficile per la Lazio, bloccata sul mercato da vincoli economici stringenti imposti dalla Covisoc. La società biancoceleste ha vissuto una sessione estiva praticamente ferma sia in entrata che in uscita, costringendo Maurizio Sarri a fare i conti con una rosa limitata. Nonostante le difficoltà, il rapporto tra l’allenatore toscano e il presidente Claudio Lotito si è rafforzato. I due si sono incontrati a cena a Formello, tracciando le linee guida per il futuro: l’obiettivo è arrivare preparati alla finestra di mercato invernale.

Sarri ha ricevuto da Lotito la garanzia di poter gestire liberamente le operazioni di gennaio, a patto che i conti societari lo consentano. Il nodo centrale resta l’indice di liquidità: le cessioni di giocatori come Gigote, Basic, Kamenovic e Fares diventano fondamentali per liberare risorse, insieme al risparmio sugli ingaggi e sulle commissioni. Le eventuali vendite di Casale e Tchaouna, pur portando liquidità, non basterebbero a sbloccare il mercato per via della struttura dei pagamenti dilazionati.

Un altro spiraglio potrebbe aprirsi con la firma di un contratto con un main sponsor: Lotito sta trattando per assicurarsi almeno 5 milioni annui, cifra che potrebbe fare la differenza. In assenza di introiti extra, l’unica soluzione potrebbe essere la cessione di un big. Una situazione intricata, ma la fiducia tra Sarri e Lotito è il motore su cui la Lazio spera di rilanciarsi nel 2025.

Castellanos e Zaccagni: dove siete?

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La sfida di Como ha messo in luce le difficoltà di Mattia Zaccagni e Valentín Castellanos. Entrambi hanno vissuto una prestazione sottotono, contribuendo a un avvio di stagione deludente per la Lazio.

Zaccagni, capitano della squadra, è apparso nervoso e poco incisivo. L’ammonizione subita al 30’ minuto è il simbolo di una serata difficile, durante la quale la sua leadership non è emersa e la lucidità in fase offensiva è stata minima.

Troppe palle perse e pochi spunti efficaci hanno penalizzato i compagni, limitando le possibilità della Lazio di costruire azioni pericolose. Sì, qualche trama di gioco interessante c’è stata, ma la sensazione ieri è stata di una squadra mai realmente pericolosa in zona offensiva.

Castellanos ha avuto l’opportunità di riaprire la partita al 64’, ma il gol è stato annullato per un fuorigioco millimetrico. L’episodio sfortunato ha messo in evidenza le difficoltà dell’attaccante nel capitalizzare le occasioni create dalla squadra.

Il suo apporto in termini di pericolosità è stato limitato e la combinazione con Zaccagni non ha mai funzionato come ci si aspettava. El Taty è emerso in situazione in cui bisognava attaccare la profondità con cattiveria, questo si è notato, ma da un giocatore come lui ci si aspetta molto – ma molto – di più.

Per la Lazio, è fondamentale che entrambi ritrovino fiducia e forma nelle prossime partite. La qualità di Zaccagni e Castellanos resta fondamentale per competere al meglio in campionato, e una pronta reazione sarà decisiva per non compromettere gli obiettivi stagionali della squadra.

Tommaso Paradiso attacca Lotito su Instagram: il pensiero del cantautore

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Nella giornata di ieri, la formazione di Maurizio Sarri è stata battuta allo Stadio Giuseppe Sinigaglia con un secco 2 a 0 da parte del Como di Cesc Fabregas. Al seguito del triplice fischio dell’arbitro Manganiello, la Lazio ha postato, come di consueto, il post social su Instagram ritraente il risultato finale del match.

Come prevedibile, la pubblicazione è stata fin da subito invasa da migliaia di tifosi infuriati con la squadra e con la società, ritenuta la principale responsabile del disastro biancoceleste di ieri e, più in generale, della gestione totale negli ultimi mesi. I fan hanno rimproverato alla dirigenza il mancato supporto alla squadra, culminato con una prestazione non irresistibile contro un ottimo Como.

A fare la voce grossa, con il suo account verificato sulla piattaforma, è stato Tommaso Paradiso, noto cantautore italiano, nonché rinomato tifoso laziale. Paradiso si è espresso in questo modo: “L’Academy, la Chiesa, la roba è tutta pagata, James Bond. Avanti così“.

Parole ovviamente satiriche che vertono a criticare l’operato del Presidente Lotito con alcune delle sue frasi più celebri su internet. Ma la tendenza pare essere consolidata. Non è stato solamente Tommaso, infatti, a prendersela con il patron romano, ma la maggior parte dei tifosi biancocelesti.

Como Lazio: una disfatta tutta biancoceleste, ma chi è stato l’unico a salvarsi?

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Nella sconfitta per 2 a 0 contro il Como di ieri sera, Ivan Provedel si è imposto agli occhi degli esperti come una delle poche certezze della Lazio. Il portiere friulano, nonostante il risultato negativo, ha mostrato una buona affidabilità tra i pali. Nelle due reti subite poteva farci poco o nulla. Sta tornando il “portierone” premiato miglior portiere della Serie A nella stagione 2022/23?

Provedel ha neutralizzato con sicurezza numerose azioni offensive del Como, dimostrando reattività e senso della posizione. Anche nei due gol subiti, la sensazione è stata che senza di lui il passivo sarebbe stato molto più pesante. La sua capacità di leggere le situazioni di gioco e di intervenire con tempismo è stata fondamentale per evitare danni ulteriori, confermandolo come leader tecnico e mentale della squadra.

La Lazio ha bisogno di un portiere solido per costruire la stagione, soprattutto in vista di un campionato impegnativo e con squadre agguerrite. Provedel, oltre a proteggere la porta, offre sicurezza alla difesa e permette ai compagni di sviluppare manovre più coraggiose, sapendo che c’è un estremo difensore pronto a intervenire.

In un momento delicato per i biancocelesti, la prestazione del portiere è un segnale di affidabilità. La stagione è lunga, ma avere Provedel tra i pali rappresenta una base solida su cui costruire le prossime partite e dare continuità alle prestazioni della squadra.

Como Lazio entra nella storia della Serie A: il motivo

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Un episodio destinato a entrare negli annali della Serie A si è verificato durante Como-Lazio. Al 65′ minuto Castellanos aveva trovato la rete, ma l’arbitro Manganiello, dopo consulto VAR, ha deciso di annullarla per fuorigioco. Ciò che ha reso l’episodio storico è il fatto che, per la prima volta nella storia del campionato, l’arbitro ha parlato direttamente al pubblico per spiegare il motivo della decisione.

“Al seguito di revisione, Castellanos è stato colto in fuorigioco pertanto la rete è annullata per fuorigioco”, ha comunicato Manganiello attraverso l’altoparlante dello stadio, una scelta senza precedenti nella massima serie italiana. La comunicazione diretta ha sorpreso tifosi e giocatori, portando trasparenza immediata sull’episodio e chiarendo senza equivoci la motivazione del VAR.

L’azione di Castellanos era stata regolare fino al momento del movimento offensivo, con l’attaccante argentino pronto a finalizzare un’azione potenzialmente decisiva per la Lazio. La decisione dell’arbitro, seppur contestata da qualche tifoso, appare corretta, ma il vero protagonista resta il gesto: mai prima d’ora un direttore di gara aveva rivolto direttamente la propria spiegazione al pubblico di uno stadio.

In questo senso, Como-Lazio entra di diritto nella storia del calcio italiano, segnando un precedente destinato a cambiare il modo in cui le decisioni VAR saranno comunicate nei prossimi anni.

Moviola Como Lazio: manca un rigore in favore della Lazio?

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Al 42esimo minuto del primo tempo di ComoLazio si è verificato un episodio destinato a far discutere. Castellanos, servito nel cuore dell’area di rigore con le spalle rivolte alla porta, ha controllato il pallone cercando di proteggere la sfera dall’assalto dei difensori lariani.

L’argentino è stato immediatamente accerchiato da tre uomini del Como, tra cui Perrone, che nel tentativo di intervenire ha impattato gamba contro gamba con l’attaccante biancoceleste. Per un istante lo stadio ha trattenuto il fiato: da una prima impressione il contatto poteva sembrare punibile con il calcio di rigore.

L’arbitro Manganiello, però, ha lasciato correre giudicando regolare l’intervento del difensore lariano. Dalla panchina della Lazio non si sono alzate proteste significative, così come in campo le reazioni sono rimaste contenute, con lo stesso Castellanos che si è limitato a un gesto di disappunto.

Rivedendo l’azione, il dubbio iniziale sembra dissolversi: il contatto c’è, ma non appare sufficiente a giustificare il penalty. Perrone colpisce prima di tutto la posizione, senza commettere un intervento scomposto. Più che di un fallo da rigore, si è trattato di un normale contrasto di gioco.

Episodio dunque chiarito: la decisione di Manganiello, alla fine, appare corretta. Episodio che si aggiunge alla buona valutazione finale del fischietto.

Infortunio Immobile, lungo stop per l’ex bomber biancoceleste: i tempi di recupero

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Il Bologna dovrà fare a meno di Ciro Immobile per gran parte dell’avvio di stagione. L’attaccante rossoblù, uscito nel primo tempo della sfida contro la Roma, ha riportato una lesione al retto femorale destro.

Tutto è nato da uno scatto in profondità: nel tentativo di raggiungere un pallone lungo, Immobile ha avvertito un dolore improvviso che lo ha costretto ad abbandonare immediatamente il campo.

Gli esami strumentali effettuati nelle ore successive hanno confermato la diagnosi: si tratta di un infortunio muscolare che richiederà circa otto settimane di stop. Un verdetto che pesa non solo sul morale del giocatore, ma anche sulle ambizioni del Bologna, che aveva scelto Immobile per guidare il reparto offensivo con la sua esperienza e il suo fiuto del gol.

Il rientro è previsto dopo la sosta di ottobre, con un probabile ritorno tra la settima e l’ottava giornata di Serie A. Nel frattempo, Vincenzo Italiano dovrà trovare soluzioni alternative, affidandosi a Castro e agli altri interpreti offensivi a disposizione.

Per i tifosi rossoblù si tratta di una notizia amara: l’entusiasmo per l’arrivo del bomber era altissimo, ma ora servirà pazienza. Immobile dovrà lavorare con calma per tornare protagonista come ai tempi della Lazio e della Nazionale.

Dopo Como Lazio, il giudizio severo su Radiosei che va subito cambiato

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Giulio Cardone (La Repubblica): “Lazio deludente, segnali allarmanti dopo Como”

Giulio Cardone, giornalista de La Repubblica, è intervenuto a ‘Quelli che…’ esprimendo tutta la sua delusione per la prestazione della Lazio nella sfida contro il Como, persa al debutto in campionato. Parole dure e analisi lucida, che non lasciano spazio a interpretazioni.

“Sono molto deluso dalla Lazio – ha dichiarato Cardone – a Como mi aspettavo tutta un’altra prestazione. La squadra di Fabregas ha dominato sotto tutti gli aspetti. Sarri era molto amareggiato, i segnali dell’esordio sono allarmanti. La situazione mi sembra complessa: la reazione della squadra di fronte alla qualità del Como è stata pigra e timorosa.”

Il giornalista sottolinea come non si possa non essere preoccupati dopo questa prima giornata, nonostante l’episodio sfortunato del gol annullato a Castellanos per questione di centimetri: “Siamo più concentrati sui segnali che arrivano dalla squadra, e non sono positivi. Dalla prestazione alle dichiarazioni del tecnico, tutto agita.”

Assenze e problemi strutturali: il nodo della fascia destra

Cardone evidenzia anche le difficoltà dovute alle assenze: “Va detto che alcuni giocatori mancavano, come Rovella, la cui assenza è stata pesante. Ma anche il Como non era al completo.”
Tra le poche note positive, Provstgaard, definito forse il migliore in campo per la Lazio, mentre Romagnoli resta un pilastro della difesa.
Il vero problema, però, riguarda la fascia destra: “Da quando è stato ceduto Felipe Anderson, quel lato è il punto debole. Lazzari non può più essere considerato un titolare.”

Mercato bloccato: “Un disastro storico”

Durissima la critica al mercato della Lazio: “Altro che vantaggio, il mercato bloccato è un disastro totale che resterà nella storia del club.”
Il confronto con il Como è impietoso: “I lariani hanno un progetto eccezionale: hanno rifiutato 70 milioni per Nico Paz e resistito agli assalti di Inter e Roma per Fabregas. È un altro mondo, il contrario esatto della Lazio. Come ha detto Sarri, vince chi ha soldi e investe.”

Responsabilità dei giocatori

Infine, il giornalista evidenzia anche il ruolo della squadra: “Anche i giocatori sanno che quella di ieri non può essere una prestazione da Lazio. Dirlo dopo è facile, ma le responsabilità sono anche loro.”

Gila, debacle in vista? I voti in edicola scuotono il mondo del calcio!

Gila delude nella sconfitta della Lazio contro il Como: le pagelle rivelano i dettagli!

Ma cosa è successo davvero nella disfatta biancoceleste? Il Como ha stupito tutti con un esordio in Serie A da favola, travolgendo la Lazio per 2-0 in una partita che nasconde molto più di quanto dica il punteggio. #SerieA #LazioComo #Calcio

La squadra lariana, orchestrata magistralmente da Cesc Fàbregas, ha dominato con un gioco corale e avvolgente, dimostrando una superiorità tattica e atletica che ha lasciato i biancocelesti senza risposte. Il primo tempo è stato un vero assedio alla porta della Lazio, che si è salvata per miracolo grazie a errori sotto porta degli avversari e a qualche intervento provvidenziale. I padroni di casa hanno aggredito ogni pallone, rendendo il centrocampo laziale invisibile e incapace di reagire.

Nel secondo tempo, l’intensità non è calata, e dopo solo due minuti una giocata geniale di Paz ha permesso a Douvikas di sbloccare il match. Il raddoppio è arrivato presto con una punizione magistrale dello stesso Paz, sigillando una vittoria netta. La Lazio ha provato a reagire alzando il baricentro, ma senza convinzione, con l’unico momento di euforia per i tifosi annullato sul gol di Castellanos – un episodio che, però, non ha cambiato l’andamento di una gara totalmente controllata dal Como.

La difesa della Lazio è stata la vera nota dolente, soprattutto per Mario Gila, che ha lottato ma non è riuscito a reggere l’urto dell’attacco avversario. Ha provato a chiudere alcune azioni, ma un errore decisivo sul primo gol ha lasciato Douvikas libero di segnare, esponendo la retroguardia a continui sbandamenti per via della velocità e dei movimenti imprevedibili degli attaccanti del Como.

Ora, diamo un’occhiata a cosa dicono i giornali nelle pagelle di questa mattina per Gila: Il Messaggero: 5. Stava giocando la partita quasi perfetta ma perde il testa a testa con Douvikas a cui lascia il tiro dell’1-0. Da quel momento sbandamenti ripetuti, come nel finale della stagione scorsa. Tuttosport: 5. Un tempo di ritardo e si apre il campo a Douvikas. La Gazzetta dello Sport: 5. Un paio di chiusure, poi sull’1-0 non legge bene l’azione e lascia Douvikas libero. Queste valutazioni sottolineano come un singolo sbaglio possa cambiare tutto, lasciando i tifosi a chiedersi se Gila saprà rimbalzare da questa serata da incubo. Una prestazione che apre interrogativi sul futuro della difesa laziale in questa stagione.

Provedel l’unico eroe in un Como da dimenticare? I voti della stampa dicono tutto!

#ComoLazioSorpresa: Provedel è l’unico che si salva nella sconfitta della Lazio? Scopri i voti delle pagelle che stanno facendo discutere!

Il Como ha fatto il suo trionfale ritorno in Serie A con una vittoria schiacciante per 2-0 contro la Lazio, mostrando una squadra affamata e ben organizzata che ha catturato l’attenzione di tutti. Immaginate una formazione che, fin dal primo minuto, domina il campo con aggressività e fluidità tattica, lasciando i difensori avversari in confusione. I lariani hanno creato una valanga di occasioni, grazie a un gioco corale e a un approccio offensivo che ha coinvolto ogni reparto, mentre la Lazio è sembrata persa, incapace di reagire o di costruire qualcosa di concreto.

Nel primo tempo, nonostante il punteggio inchiodato sullo 0-0, la Lazio ha vissuto un’autentica roulette russa, sfiorando il disastro in più di un’occasione. Come si è arrivati a una pausa senza gol? È stato un miracolo puro, con i padroni di casa che hanno pressato senza sosta. Poi, nella ripresa, il Como ha sfoderato la sua determinazione: prima il gol di Douvikas che ha spezzato l’equilibrio, seguito dal raddoppio di Paz su punizione, un colpo che ha sigillato la partita. I lariani hanno continuato a dominare, lambendo addirittura il terzo gol, come nel caso della traversa centrata da Vojvoda. L’unico barlume per la Lazio? Il gol di Castellanos annullato per fuorigioco, un episodio che non ha cambiato l’esito di una superiorità netta sul campo.

In mezzo a questa debacle, Ivan Provedel è stato l’unico a emergere, lottando con tutto se stesso per tenere a galla la sua squadra. Pensate a un portiere che, sotto pressione costante, compie interventi decisivi: come quello su un tiro ravvicinato di Vojvoda nel primo tempo, che ha evitato un tracollo anticipato. Sul gol di Douvikas, però, non è stato perfetto, con un piccolo errore che ha pesato. E la rete di Paz? Una prodezza imparabile, nonostante i suoi sforzi. Provedel ha incarnato l’unica nota positiva in una Lazio che ha faticato sia in difesa che in attacco, lasciando tutti a chiedersi cosa possa succedere ora.

Ecco alcune delle pagelle dedicate a Provedel dopo questa clamorosa sconfitta:

La Gazzetta dello Sport: 5. Grande intervento su Vojvoda, ma sull’1-0 è colpevole.

Il Messaggero: 5. Il primo intervento della stagione su Vojvoda: vola sul destro potente e mette fuori. Non fa altrettanto bene sulla conclusione di Douvikas, tenera, che apre la porta al successo del Como.

Tuttosport: 6. Ci mette il piede su Douvikas ma non basta, impossibile arrampicarsi sulla punizione di Paz.

Fabregas non si trattiene dopo Como-Lazio: “Gara stellare e buon calcio, sui miei obiettivi dico che…” – Preparatevi!

Fabregas si apre sulla prestazione dominante del Como: segreti e riflessioni post-gara #ComoLazio #SerieA #Fabregas

In conferenza stampa, Fabregas ha catturato l’attenzione dei tifosi e degli addetti ai lavori con le sue riflessioni sincere sulla recente sfida contro la Lazio, una partita che ha lasciato tutti con domande su come il Como abbia imposto il proprio gioco. Le sue parole non solo evidenziano i dettagli tattici, ma suscitano curiosità su come una squadra possa evolversi rapidamente in un contesto così competitivo.

Fabregas ha sottolineato un momento chiave che ha influenzato l’andamento della gara, collegandolo a esperienze passate. «Cambiamento c’è stato dopo il cooling break in Coppa Italia. Questa però è stata la partita più dominante della mia carriera, però l’esigenza si alza e dovevo dire quello che ho detto. Si è cambiato subito a metà primo tempo contro il Sudtirol, quando ho dovuto alzare un po’ la voce.» Queste affermazioni invitano a riflettere su quanto un intervento tempestivo possa ribaltare le sorti di una partita, rendendo palpabile l’intensità del momento.

Il tecnico ha poi espresso soddisfazione per il piano di gioco messo in atto, offrendo uno sguardo intrigante su come il suo approccio si sia intrecciato con le dinamiche della squadra avversaria. «Tutto il piano gara preparato con la Lazio è riuscita bene, ho giocato con il mister e so come lavora e pensa. Tutto è uscito molto molto bene. Non è facile quando si chiede così tanto come faccio io ma mi è piaciuta l’energia di tutti i subentrati. Da Sergi Roberto a Caqueret, ti cambia il mondo.» Questa citazione non solo sottolinea l’importanza della preparazione, ma fa sorgere la domanda: quanto può un subentrante alterare il corso di una partita?

Proseguendo, Fabregas ha toccato aspetti di mentalità e crescita, invitando i lettori a considerare il lavoro dietro le quinte che porta al successo. «Una buona gara a livello di continuità sono d’accordo, però è la mentalità. Si prende tempo. La prima volta che lo facciamo, sempre un pezzettino dopo l’altro e alla fine la squadra diventa forte. Non succede in un giorno, ma servono lavoro e pazienza. Non perché con i soldi si vince subito. C’è tanto lavoro dietro, con personalità, tecnica e tattica, anche a livello individuale. Per questo quando dico che mi piacerebbe una squadra senza partenze dal giorno 1 è perché si cresce velocemente. Stiamo lavorando sulla continuità.» Queste parole aggiungono un tocco di umanità, mostrando come la pazienza e la costanza siano elementi cruciali, e lasciando i fan curiosi di vedere i prossimi passi.

Infine, Fabregas ha commentato gli aspetti difensivi e gli episodi chiave, bilanciando soddisfazione con un’analisi realistica. «Fortunati sul gol annullato alla Lazio, abbiamo concesso poco. Ma nel gol di Castellanos la difesa deve partire prima. Ma sono contento.» Concludendo così, le sue riflessioni non solo chiudono il cerchio su questa gara, ma alimentano l’interesse per il futuro del Como, invitando tutti a seguire da vicino come questi elementi si tradurranno nelle prossime sfide.

Sarri non le manda a dire: le rivelazioni scottanti dopo Como-Lazio

Le dichiarazioni scottanti di Sarri dopo la sconfitta: cosa ha rivelato l’allenatore? #SerieA #Calcio #LazioVsComo

In conferenza stampa, l’allenatore Maurizio Sarri ha offerto un’analisi sincera e dettagliata dopo la gara contro il Como, lasciando intendere una prestazione deludente da parte della sua squadra. Le sue parole, piene di riflessioni critiche, hanno catturato l’attenzione per la franchezza con cui ha affrontato i problemi emersi sul campo.

Sarri non ha nascosto le difficoltà, sottolineando come la sfida sia stata impari per vari motivi, e ha dichiarato: «Oggi la lotta è stata impari, il tasso tecnico… non era un differenziale fisico. Abbiamo fatto fatica. Nel primo tempo tutti i palloni riconquistati sono stati degli avversari. Difficile uscire indenni in questo tipo di situazione. Sperando che questa sia stata una giornata no, perché di errori tecnici e scelte non logiche, è stata una brutta partita veramente. Contro una squadra che sapevamo fosse molto tecnica e forte nel palleggio. Non abbiamo fatto niente di quello che abbiamo deciso di fare. Sempre palla scoperta… già sono tecnici, così diventano ancora più tecnici. Fase di possesso disastrosa». Queste frasi evidenziano una critica severa alla gestione del gioco, invitando i tifosi a riflettere su quanto possa essere sottile il confine tra una brutta giornata e un vero divario tecnico.

Affrontando ulteriormente l’aspetto tecnico, Sarri ha espresso preoccupazione per le prestazioni della squadra, aggiungendo: «Se è vera la partita di oggi sì, netto. Dal punto di vista tecnico… dentro la partita qualche accelerazione può mettere in difficoltà ma se non sei dentro la partita è difficile. Speriamo sia una brutta giornata da parte nostra e che questo differenziale tecnico non sia reale. Anche se un po’ me l’aspettavo. Così è troppo». Questa parte delle sue dichiarazioni suscita curiosità su quanto il tecnico si sia preparato a scenari del genere, lasciando spazio a interrogativi sul potenziale reale del gruppo.

Quando gli è stata posta una domanda più personale, Sarri ha scelto di mantenere un approccio cauto, replicando: «Non so a cosa ti riferisca. Vediamo prima la realtà di questa squadra. Quanti giocatori avrei chiesto se avessi potuto fare col mercato? Domanda tendenziosa e mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Mi mettete nella posizione di creare imbarazzo ai miei giocatori. Non dobbiamo perderci in tante cose. Possiamo essere scarsi ma non docili». Qui, emerge un tocco di difesa per i suoi giocatori, che potrebbe far sorgere nel pubblico l’interesse per le dinamiche interne e le scelte future.

Infine, Sarri ha toccato aspetti più ampi, come la gestione delle aspettative e il confronto con altre squadre, concludendo: «Aumenta sicuramente con il rischio di andare in eccesso in una fase di stagione in cui le brutte partite potrebbero essere all’ordine del giorno, con la moderazione del caso. Probabilmente tra due mesi non saremo più questi. Facciamo valutazioni ma senza perdere la testa. Fabregas? Io Cesc l’ho trovato come l’anno scorso, quando il Como era in zona molto bassa di classifica. Gli dissi lo scorso ottobre che il Como sarebbe arrivato nelle prime dieci. Si vedeva l’impronta. Ora penso che il Como giochi uno dei calci più belli d’Italia». Queste osservazioni finali invitano a una riflessione più profonda sul calcio italiano, lasciando i lettori con la curiosità su come queste parole possano influenzare il cammino della squadra nelle prossime partite.

Igor Tudor non le manda a dire: le sue parole choc dopo Juve-Parma allo Stadium!

Igor Tudor rompe il silenzio post-gara: cosa ha rivelato l’ex Lazio dopo la sfida contro il Parma? #Juve #Calcio #SerieA

Immaginate la tensione allo Stadium, con la Juve che ha appena affrontato il Parma in una partita che tiene tutti col fiato sospeso. E proprio in quel momento, ai microfoni di DAZN, entra in scena Igor Tudor, l’ex allenatore della Lazio ora alla guida della Juve. Le sue parole, rilasciate subito dopo il fischio finale, promettono di svelare insight intriganti su come ha vissuto questa sfida e cosa bolle in pentola per il futuro della squadra. Cosa avrà detto per catturare l’attenzione di tutti?

Nel post-partita, Tudor ha scelto di condividere riflessioni che potrebbero sorprendere i fan, toccando aspetti chiave della gara e del suo ruolo attuale. Senza spoilerare troppo, le sue dichiarazioni arrivano in un momento cruciale, quando ogni parola conta per analizzare le dinamiche in campo e le strategie adottate. LE DICHIARAZIONI – è il punto di partenza per chi vuole approfondire, ma già si intuisce che non si tratta solo di routine: c’è un mix di emozioni e tattiche che rende tutto più avvincente.

In sintesi, le parole di Tudor non sono solo un resoconto, ma un invito a riflettere su come le scelte di un allenatore possano influenzare l’intera stagione. Con la Juve sempre sotto i riflettori, questa intervista potrebbe aprire nuovi scenari per i prossimi match, lasciando i lettori con la curiosità di scoprire cosa riserva il prossimo capitolo.