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Lazio, senza scuse: Sarri spinge i biancocelesti in un ritiro bollente sotto Lotito – Le novità!

Lazio al ritiro: Estate infuocata senza scuse per i biancocelesti! #Lazio #RitiroCalcio #BiancocelestiEstate

Finalmente, il calcio torna in primo piano per i biancocelesti: inizia oggi il ritiro della Lazio, per la prima volta interamente nel centro sportivo di Formello, abbandonando i campi di Auronzo dopo tanti anni. Ma con temperature più alte del solito, ci si chiede se le strutture migliori e i terreni di gioco ottimizzati riusciranno a fare la differenza, soprattutto per quelle esercitazioni sul palleggio che sono il marchio di fabbrica dell’allenatore. In un’estate che si annuncia come la più turbolenta dei 21 anni di gestione del presidente, tra il blocco totale del mercato e le polemiche in corso – con i tifosi pronti a manifestare di nuovo domani – la squadra riparte concentrandosi su organizzazione difensiva, fraseggio di qualità e il classico 4-3-3 con esterni larghi e mezzali inseriti in area. Sarà un test affascinante per vedere se, nonostante le difficoltà, questo gruppo può sorprendere ancora una volta.

Come da calendario, le sedute di allenamento sono previste alle 9:30 del mattino e alle 18:30 del pomeriggio, offrendo un ritmo intenso in questo nuovo contesto. L’allenatore aveva espresso la necessità di un terzino sinistro, una mezzala e un centravanti per rafforzare la rosa, ma il blocco del mercato lo costringe a lavorare con gli elementi dello scorso anno, inclusi i rientri di Cataldi e Cancellieri e l’assenza di Tchaouna. Questa situazione accende la curiosità: riusciranno i biancocelesti a superare le limitazioni e puntare al ritorno in Europa per la stagione 2025-2026? Il gruppo ha già dimostrato potenzialità nella prima metà della scorsa annata, purché si crei quella empatia speciale tra guida tecnica e squadra, come accaduto nell’anno del secondo posto.

Nonostante le sfide, l’allenatore ha scelto di affrontare tutto con determinazione, e nel suo primo discorso ai giocatori adotterà come slogan “Niente alibi”, che sottolinea come l’impossibilità di rinforzare la squadra non debba diminuire le responsabilità individuali e collettive, spingendo tutti a dare il massimo senza cercare scuse. Questa volontà chiara potrebbe essere il motore per una stagione intrigante, lasciando i tifosi in attesa di vedere se la squadra saprà trasformare le difficoltà in motivazione extra. Con l’estate che entra nel vivo, gli occhi sono puntati su Formello: sarà questa la chiave per un rilancio sorprendente?

Mattei punge la Lazio: “Mirano al mercato, ma io vedo guai all’orizzonte”

Stefano Mattei non ha dubbi sulla Lazio: “L’obiettivo è arrivare al mercato per operare. Io temo che…” Scopri cosa nasconde dietro le difficoltà del club! #Lazio #Calcio #Sport

Immaginate di sintonizzarvi su Radiosei per un’analisi che fa riflettere: Stefano Mattei, con la sua esperienza da giornalista, ha messo sotto i riflettori la situazione attuale della Lazio. Le sue parole non solo evidenziano le sfide economiche che il club sta affrontando, ma anche un blocco del mercato che sembra bloccare ogni possibilità di progresso. È come se ci fosse un puzzle da risolvere, dove ogni pezzo rappresenta una decisione critica che potrebbe cambiare il destino della squadra.

Mattei non si limita a descrivere i fatti, ma pone domande che suscitano curiosità: la società biancoceleste manca di una strategia chiara per superare questo momento difficile? Secondo lui, il club continua a tagliare costi senza reinvestire, alimentando una crescente sfiducia tra i tifosi. Questo approccio lascia spazio a dubbi sulla sostenibilità del progetto tecnico e finanziario, facendoci chiederci se davvero ci sia una via d’uscita dall’impasse.

Ora, spostiamoci su un tema che Mattei ha intrecciato nel suo discorso, celebrando un momento storico dello sport italiano. «Ieri abbiamo assistito ad un’impresa, che resterà nella storia dello sport italiano grazie a Sinner. La sua continuità, la concentrazione e l’esperienza di Jannik hanno avuto la meglio. Avevamo davanti il numero 1 e 2 al mondo, di più non potevamo chiedere. Il tennis, grazie a Sinner, sta muovendo l’intera Nazione». In questo passaggio, Mattei sottolinea l’impatto ispiratore di Sinner, mostrando come una singola performance possa unire e galvanizzare un’intera nazione, offrendo un contrasto vivido con le lotte della Lazio.

Tornando al cuore dell’analisi, Mattei si è tuffato nelle questioni più spinose del club. «Io credo che la società non sappia come uscire da questo tunnel, è chiaro che Sarri è la salvezza ma il problema è economico, più che tecnico. L’obiettivo della Lazio è arrivare al prossimo mercato per poi operare. Io temo che per superare questo periodo ci voglia un sacrificio importante, che non si può fare adesso perché sono state promesse altre cose a Sarri. Mi riferisco nello specifico a Guendouzi e Rovella». Qui, Mattei esprime preoccupazione per la mancanza di una strategia solida, indicando che l’obiettivo principale è resistire fino al prossimo mercato per fare mosse decisive, anche se ciò richiede sacrifici che al momento sembrano impossibili a causa di impegni presi – un commento che evidenzia la tensione tra ambizioni e realtà finanziarie del club.

Proseguendo, Mattei non risparmia critiche al modo in cui la società gestisce le cose. «Questa società ha sempre pensato a risparmiare e non ad investire, ci vuole tanto lavoro e anche sul numero di personale che si occupa di determinate situazioni. Parlare di aumento di ricavi per la Lazio è un miraggio. Tra un anno si potrà risolvere tutto vendendo pezzi importanti, ripeto, cosa che non si può fare ora altrimenti Sarri se ne andrebbe. La colpa è del mondo intero, mai di questa società. Si continua a nascondere la polvere sotto al tappeto, ma il tappeto ormai è alto un metro». Con questa frase, Mattei critica l’abitudine di rimandare i problemi e di scaricare le colpe esternamente, suggerendo che solo attraverso vendite strategiche e un vero cambiamento si possa invertire la rotta, lasciando il lettore a riflettere su quanto sia profonda questa crisi e se davvero ci sia speranza per il futuro della Lazio.

Bianchessi sulla promessa Mussolini della Lazio: “È un Lazzari potenziato, diventerà leggendario”

Il talento emergente della Lazio: Floriani Mussolini potrebbe diventare il nuovo fenomeno del calcio italiano #Lazio #GiovaniPromesse #CalcioItaliano

Nel corso della trasmissione mattutina Morning Lazio su Radio Laziale, il direttore Mauro Bianchessi ha condiviso insight affascinanti sull’ascesa di talenti dal vivaio biancoceleste, con un focus particolare su Romano Floriani Mussolini. Le sue parole evocano un percorso di crescita non privo di ostacoli, ma carico di potenziale, suscitando curiosità su come un giovane giocatore possa evolversi in una stella assoluta.

Bianchessi ha descritto il cammino di Floriani Mussolini come un esempio virtuoso di sviluppo nel calcio professionistico. «È un ragazzino che mi sono trovato quando sono arrivato alla Lazio nel 2017, era piccolino. All’inizio si vedeva che aveva qualcosa di importante e di diverso ma non era pronto fisicamente. Lì è stata una lotta, perché appena entrati non si conoscevano gli allenatori e non giocava mai. Per dire quanto è difficile far crescere dei giocatori. Lo metti fuori sei mesi in una società dilettantistica per farlo giocare, cambi l’allenatore e lo riporti dentro a 16 gli fai un contratto e fanno pesare il cognome senza guardare la realtà del valore del giocatore. Nell’U18 fatica a giocare e lo difendo, alla fine con un giro diverso dall’interno dalla Lazio e lo scorso anno lo seguivano squadre italiane e estere, è stato il miglior esterno della Serie B.»
Con questa frase, Bianchessi evidenzia le sfide iniziali e il duro lavoro dietro il successo, mostrando come il talento grezzo richieda pazienza e opportunità per brillare, e come il cognome del giocatore non debba oscurare le sue vere abilità.

Proseguendo, il direttore ha sottolineato il margine di miglioramento futuro. «Con questa fisicità ancora da completarsi, avrà un margine ancora di crescita importante. Quando sono andato via dalla Lazio nel 2023 avevo detto che qualcuno dei nostri ragazzi sarebbe arrivato in Serie A, lui è il primo. Ruolo? Sarà un esterno di altissimo livello perché ha un passo e una tecnica importante, deve migliorare nella fase difensiva. È un Lazzari che diventerà più forte di Lazzari, anche fisicamente. Non è pronto per giocare in una squadra di Champions League, ma basta avere un poco di pazienza. Se lo impieghi come quarto o terzino destro, bisogna lavorarlo. Ma credo che un allenatore intelligente si adegui alle caratteristiche dei propri giocatori e non il contrario. È un Bellanova, che è anche un mio giocatore.»
Qui, Bianchessi paragona Floriani Mussolini a un giocatore affermato come Lazzari per enfatizzare il suo potenziale superiore, invitando a una riflessione sul ruolo dell’allenatore nel valorizzare i talenti emergenti, senza forzare adattamenti prematuri.

Questa analisi di Bianchessi non solo accende l’interesse sui giovani prospetti della Lazio, ma anche sul futuro del calcio italiano, dove la pazienza e lo sviluppo strategico potrebbero rivelare vere stelle del domani.

Lazio senza rinforzi? Sarri l’unico uomo capace di ribaltare tutto: la sfida impossibile che tutti attendono!

La stagione 2025-2026 della Lazio si apre con un clima di grande incertezza e sfide impegnative. L’unico vero nuovo arrivo in casa biancoceleste è Maurizio Sarri, tornato alla guida della squadra con la missione di rilanciarla nonostante un mercato congelato.

Il blocco del mercato, imposto per almeno cinque mesi, ha costretto la società a rinunciare all’ingaggio di nuovi giocatori, lasciando Sarri con una rosa ridotta all’osso e priva di rinforzi. L’assenza dalle competizioni europee, di conseguenza, avrà come effetto una stagione con meno impegni, un dato che potrebbe rivelarsi cruciale: preparare una sola partita a settimana è un lusso che nessuna squadra in corsa per l’Europa può permettersi e che potrebbe giocare a favore del tecnico toscano.

Sarri è rientrato nella Capitale con promesse e aspettative elevate, ma si è subito trovato davanti a una situazione complicata e una sfida di quelle da prendere per gradi, senza fretta ma con la consapevolezza che ogni passo falso potrà costare caro.

La stagione biancoceleste inizia oggi con il ritiro estivo, e più che mai il destino del club sembra nelle mani di un solo uomo: Maurizio Sarri, chiamato a far rinascere una squadra in difficoltà, con poche risorse ma tanto cuore e determinazione.

Brutte notizie per la Lazio: infortunio Zaccagni, salta il ritiro! E Sarri è furioso

La Lazio si appresta a iniziare una nuova stagione con tante incognite ma un obiettivo chiaro: tornare protagonista in Serie A e centrare la qualificazione alla prossima Champions League. Dopo una stagione complicata, il club biancoceleste ha deciso di proseguire con Maurizio Sarri alla guida tecnica, puntando sulla continuità e sulla voglia di riscatto. Tuttavia, la ripartenza è più difficile del previsto: il mercato è al momento bloccato e la rosa a disposizione dell’allenatore toscano resta incompleta.

Come se non bastasse, Sarri dovrà fare a meno di uno dei suoi uomini chiave nella prima fase del ritiro: Mattia Zaccagni. L’esterno offensivo, tra i protagonisti più incisivi dell’ultima annata biancoceleste, è reduce da un intervento chirurgico per risolvere un fastidioso problema inguinale. L’operazione, avvenuta lo scorso 25 giugno, era inizialmente compatibile con un recupero in tempo per l’inizio della preparazione estiva, ma i tempi si sono allungati: Zaccagni non si allenerà con i compagni per almeno una settimana.

La Lazio, dunque, affronta un avvio stagionale pieno di ostacoli: oltre al mercato che stenta a decollare, la squadra deve già fare i conti con i primi problemi fisici e le incertezze sul fronte tecnico. Sarri, da parte sua, è chiamato a trovare soluzioni interne in attesa di rinforzi concreti, cercando di tenere alta la concentrazione e lo spirito di gruppo in vista dell’inizio del campionato.

Lazio, Zauri non si frena: “Biancocelesti forti e con Sarri da paura, i miei ritiri? Una follia pura!”

Ex Lazio Zauri: “I biancocelesti sono una bella squadra e possono migliorare ancora” #Lazio #Calcio #RitiroEstivo #IntervisteSportive

Inizia oggi il nuovo ritiro estivo della Lazio, un momento cruciale che segna un cambio di rotta per la squadra. Per la prima volta dopo 17 anni, i biancocelesti lasciano la storica sede di Auronzo di Cadore per esplorare un percorso ricco di novità e aspettative. Questi ritiri non sono solo sessioni di allenamento: rappresentano il fondamento per l’intera stagione, come ben sanno gli ex giocatori che hanno vissuto questi intensi periodi.

Tra questi, Luciano Zauri ha condiviso i suoi ricordi in un’intervista, riflettendo sui tempi in cui indossava la maglia biancoceleste e su come questi momenti aiutassero a forgiare l’identità del gruppo. Le sue parole evocano un senso di nostalgia e motivazione, invitando i tifosi a chiedersi come questa tradizione influenzerà la Lazio di oggi.

«Ricordo con affetto quelli con Delio Rossi in panchina. Un lavoratore eccezionale, che pretendeva tantissimo. Eravamo in paesini sperduti e lavoravamo duramente dal lunedì al venerdì. Tanta corsa, lavoro sul campo e poi a pranzo e cena ci aspettavano riso e verdura. Il sabato poi facevamo la partitella e la domenica avevamo una mezzagiornata libera. Trovare una pizzeria e fare una cena normale, ci sembrava un sogno» // In questa citazione, Zauri sottolinea l’intensità e la disciplina dei ritiri passati, evidenziando come il rigore giornaliero creasse un forte legame tra i giocatori e preparasse il terreno per le prestazioni future.

Oggi, Luciano Zauri vive i ritiri da una prospettiva diversa, come allenatore del Campobasso. Egli insiste sull’importanza di iniziare con il gruppo al completo, un’idea che riecheggia nelle dinamiche della preparazione estiva e alimenta curiosità su come questo approccio possa plasmare le ambizioni della squadra per la stagione in arrivo.

«Sarri sicuramente avrebbe voluto dei rinforzi, ma iniziare il lavoro con la squadra al completo sicuramente sarà un vantaggio. E poi fatemi dire una cosa. La Lazio per me è una bella squadra e sono convinto che con Sarri potrà fare ancora meglio. Peccato per la mancata qualificazione in Europa: una squadra come la Lazio deve sempre avere la ribalta europea» // Qui, Zauri esprime ottimismo sul potenziale della Lazio, sottolineando che, nonostante le sfide, un allenamento unito potrebbe portare a miglioramenti significativi, e rimarca il dispiacere per non aver raggiunto l’Europa, un obiettivo chiave per club di questo calibro.

Con queste riflessioni, Zauri non solo guarda al passato con affetto, ma infonde fiducia nel futuro della Lazio, lasciando i tifosi con la curiosità di vedere come si evolveranno gli allenamenti e le prestazioni in campo. È un promemoria che, nei ritiri estivi, si celano le chiavi per il successo di una stagione intera.

Zaccagni il temerario: dopo l’operazione, guida la Lazio con grinta da vendere!

Il coraggio di Zaccagni: dal sacrificio all’ispirazione per la Lazio! #Lazio #Zaccagni #SerieA

Il sacrificio di Mattia Zaccagni sta già ispirando la Lazio, mostrando come un giocatore possa trasformare le avversità in motivazione per il futuro. Solo il 24 giugno, il capitano biancoceleste ha scelto un intervento mini-invasivo a Villa Stuart, al termine di un calvario durato tre mesi e mezzo, che ha catturato l’attenzione di tifosi e appassionati.

Ma cosa è successo prima di questo momento cruciale? Come riportato da fonti attendibili, l’ultimo acuto di Zaccagni risale al 2 marzo a San Siro, con un tap-in contro il Milan, seguito da un digiuno di ottantaquattro giorni. In quelle restanti 13 gare, il numero 10 si è fatto notare solo con un assist per Romagnoli nel ritorno contro il Viktoria Plzen, senza più brillare in Serie A, e questo ha alimentato la curiosità su come un talento come lui potesse essere frenato così improvvisamente.

Non era il vero Zaccagni in campo, spesso costretto a lasciare il campo (ben 10 volte), anche quando il risultato era ancora in bilico. Nonostante le difficoltà dell’infortunio, l’ex Hellas ha comunque raggiunto quota 10 gol e 9 assist, superando addirittura la stagione 2022-23, quando era sbocciato con 8 assist e 10 gol. Questo dato oggi amplifica il rammarico per la scorsa annata, con il ritmo della Lazio crollato da inizio marzo, parallelamente alla sua condizione fisica, culminando nell’uscita dall’Europa dopo la sconfitta casalinga contro il Lecce del 25 maggio.

Zaccagni, sostituito al 77′, era visibilmente deluso per quel triste epilogo e ha espresso i suoi sentimenti con parole sincere: «Giusti, i fischi dell’Olimpico. Sicuramente mi sento uno dei responsabili principali, non dovevamo chiudere così. Ora ognuno farà le valutazioni del caso». In questa frase, Zaccagni ammette apertamente la sua responsabilità per le delusioni della squadra, dimostrando maturità e un legame profondo con i tifosi, che ha suscitato ammirazione per la sua onestà.
Tuttavia, nonostante le preoccupazioni sul suo futuro, Zaccagni aveva già rifiutato un’offerta dal Napoli di Antonio Conte a gennaio, quando la squadra partenopea era in corsa per lo scudetto, confermando senza esitazioni la sua fedeltà biancoceleste. Ora, con questo rilancio, i fan si chiedono come guiderà la nuova squadra verso traguardi più ambiziosi, portando il suo coraggio come esempio per tutti.

Sarri rivoluziona la Lazio: 4-3-3 e scommessa sui giovani, i veterani tremino!

La ricostruzione della Lazio è già in marcia: modulo 4-3-3 e scommessa sui giovani! #Lazio #Calcio #SerieA

Nel ritiro di Formello, da questa mattina, è partito un ambizioso progetto per ridare nuova identità alla squadra. Con un focus sul classico modulo 4-3-3, dopo la fase con il 4-2-3-1, l’obiettivo è ricostruire le basi attraverso una mentalità specifica. Questo approccio potrebbe rivelare sorprese, specialmente per chi è curioso di vedere come una formazione possa evolversi con un rinnovato stile di gioco.

Al di là del semplice schema tattico, l’attenzione va ricreata sulle fondamenta di una filosofia calcistica. Qui entra in gioco il “Sarrismo” – che rappresenta una concezione del gioco incentrata sulla velocità e sull’attacco aggressivo, come definito in modo preciso – offrendo ai fan un’idea intrigante su come questo stile possa trasformare le prestazioni, anche senza nuovi arrivi sul mercato bloccato. Il tecnico dovrà adattare i giocatori esistenti e puntare sulla crescita dei talenti emergenti, un elemento che potrebbe accendere l’entusiasmo per la prossima stagione.

Uno dei punti interrogativi è il ruolo di un elemento per la fascia sinistra, una posizione cruciale che in passato ha visto certe dinamiche. Ora, sarà testato Dele-Bashiru, il 24enne nigeriano che ha giocato prevalentemente da trequartista nella scorsa stagione. Se riuscirà a evolvere in un tuttocampista, potrebbe diventare una pedina tattica essenziale, magari sorprendendo con capacità versatili. In alternativa, c’è l’opzione già collaudata con Matias Vecino, che aggiunge un tocco di affidabilità.

Altri elementi da monitorare includono Tavares, il terzino portoghese, che dovrà bilanciare le sue discese offensive con un maggiore contributo difensivo, un aspetto che potrebbe rivelare il suo vero potenziale. Allo stesso modo, il nuovo tridente d’attacco attorno a Zaccagni potrebbe assumere un peso maggiore in fase di impostazione, mentre tra i pali si profila un rilancio per Provedel, dopo aver perso il posto da titolare. Infine, l’intera sfida ruota attorno al progetto di ringiovanimento, con talenti come Gila, Provstgaard, Rovella, Isaksen e Mandas che potrebbero fare un salto di qualità, alimentando la curiosità su come questi giovani possano emergere e influire sul futuro della squadra.

Insigne scarica Napoli: Lazio e un rivale in agguato in Serie A

Insigne di ritorno in Serie A? Non solo la Lazio è in pole, anche il Como potrebbe stupire tutti! #Insigne #Calciomercato #SerieA

Il calciomercato estivo è pronto a riservare sorprese entusiasmanti, e Lorenzo Insigne potrebbe essere al centro di una vera e propria caccia tra i club italiani. L’ex capitano del Napoli, recentemente svincolato dal Toronto, ha espresso il desiderio di tornare in Italia per rilanciarsi, attirando l’attenzione non solo dei biancocelesti, ma anche di un’altra formazione ambiziosa della Serie A. Immaginate un campione come lui che cambia le sorti di una squadra: è un’idea che accende la fantasia dei tifosi.

Il Como, fresco della promozione in Serie A e già molto attivo sul mercato, sta monitorando da vicino la situazione di Insigne. La dirigenza lombarda aveva già sondato il terreno durante il mercato di gennaio, ma all’epoca il giocatore aveva preferito restare in Canada. Ora, con le cose che sembrano aver preso una piega diversa, il club è tornato a interessarsi, alimentando la curiosità su cosa potrebbe accadere in questa estate di trattative.

L’arrivo di un profilo esperto come Insigne rappresenterebbe un vero “colpo da novanta” per il Como – espressione che sottolinea un acquisto di livello eccezionale, capace di elevare la squadra – sia sul campo che in termini di visibilità. Con la sua abilità tecnica, l’esperienza internazionale e il carisma naturale, l’ex giocatore azzurro potrebbe infondere nuova energia all’ambiente del Como, trasformando un’ambizione in realtà concreta.

Tuttavia, molto dipenderà dalle condizioni dell’eventuale accordo. L’ingaggio di Insigne rimane alto, ma il Como potrebbe esplorare soluzioni creative, come l’aiuto di sponsor o la distribuzione dell’ingaggio su più stagioni, per rendere l’operazione fattibile. È un aspetto che rende la faccenda ancora più intrigante: come si risolveranno questi dettagli?

Al momento, non ci sono offerte ufficiali dal Como, ma la situazione è in costante movimento. Il club resta vigile, pronto a intervenire se si presenta l’occasione giusta e a sfidare la concorrenza, inclusa quella della Lazio. Insigne, nel frattempo, attende una proposta solida per tornare nel calcio italiano e dimostrare ancora una volta il suo valore. Chissà quale sarà la prossima mossa in questa affascinante partita del mercato?

Lazio, Sarri snobba i nuovi: contro il Como, solo i suoi fedelissimi in campo

La Lazio riparte dalle sue certezze per un inizio da brividi

Immaginate una squadra che, fin dalla prima giornata, schiera una formazione già rodata e familiare: è questo il segreto che potrebbe rendere la stagione della Lazio elettrizzante fin da subito. Con il calcio che riserva sempre sorprese, chissà se questa base solida basterà per scalare le vette del campionato? #Lazio #SerieA #CalcioInizia

Il 24 agosto, quando la Lazio scenderà in campo a Como per l’esordio in campionato, è possibile che, al netto della squalifica di Romagnoli, si veda una formazione composta interamente da calciatori che il tecnico ha già allenato. Questo rappresenta un ulteriore motivo di ottimismo, con i pilastri della difesa che, nella stagione 2022-23, hanno permesso alla squadra di terminare ben 21 partite su 38 con la porta inviolata: Provedel tra i pali, e davanti a lui Romagnoli, Gila, Patric, Hysaj, Marusic, Pellegrini e Lazzari.

Come spiegò il tecnico, “inserire un difensore è difficile, ce l’ho fatta con centrocampisti e attaccanti ma mai con loro” – con questa frase, il tecnico evidenzia quanto sia complicato integrare nuovi elementi in difesa, riferendosi in particolare a Pellegrini, arrivato nel gennaio del 2023. Questa volta, però, non ci saranno ostacoli, grazie a un reparto difensivo già consolidato e pronto all’azione.

Inoltre, un vantaggio non da poco per la Lazio è che giocherà una sola volta a settimana per tutta la stagione, senza gli impegni europei. Questo significa più tempo per affinare i dettagli tattici, un’opportunità che, data la dedizione del tecnico, potrebbe fare la differenza in un campionato sempre più competitivo.

Il giocatore più importante della rosa, Mattia Zaccagni, ha vissuto la miglior stagione della sua vita sotto questa guida e ora deve essere lui, il capitano, a trainare il gruppo con la sua leadership e le sue prestazioni eccezionali. Con queste basi solide, la Lazio è pronta a sorprendere e a lottare per obiettivi ambiziosi nella prossima annata calcistica.

Dove vedere il ritiro della S.S. Lazio live!

Conclusi i test medici e atletici, è tempo di scendere in campo per i ragazzi di mister Sarri, che questa mattina daranno il via ufficialmente al ritiro biancoceleste 2025-26 presso il Training Center della S.S. Lazio. Un’annata particolare per mille motivi nella speranza che Sarri possa compiere un miracolo sportivo, anche se poi la Lazio negli undici anni è una squadra da sesto settimo posto.

Preparazione pre campionato

Un appuntamento unico e molto atteso quello della preparazione pre campionato, anche per i tifosi biancocelesti. Questi avranno l’opportunità di vivere in diretta le sessioni di allenamento giornaliero attraverso la piattaforma ufficiale biancoceleste S.S.Lazio.it e l’app ufficiale S.S. Lazio, disponibile per iOS e Android. Un servizio dedicato solo però ai tifosi registrati sul sito della Lazio. Per registrarsi e creare il proprio account è facilissimo, basta inserire la propria mail e poi convalidarla al momento che la Lazio ti scrive la mail per accedere al login.

Copertura mediatica

La piattaforma ufficiale offre così ai sostenitori un accesso immediato agli allenamenti, permettendo di seguire da vicino le attività della squadra e magari farsi già un’idea su quali siano i giocatori migliori in queste primissime battute del ritiro precampionato. Per altri aggiornamenti sulla Lazio è sul calciomercato leggi Laziochannel

Fonte Verificata

Patric’s Bumpy Road Back: Lazio Defender’s Injury Recovery Timeline Revealed

Patric al lavoro separato nel ritiro della Lazio: quando il recupero lo riporterà in gruppo? #LazioRitiro #Calcio #RecuperoInfortuni

Il ritiro estivo della Lazio è iniziato con un focus intenso sulla valutazione della rosa, sfruttando i prossimi quaranta giorni per analizzare attentamente tutti i giocatori. Particular attention is given to those who joined after a certain transition and struggled to find their place under the previous management, as reported by reliable sources. La società nutre grandi speranze che questi elementi possano integrarsi pienamente e trasformarsi in veri e propri “acquisti” di un’estate senza mercato (una frase che sottolinea come, nonostante l’assenza di operazioni di mercato, questi calciatori potrebbero rivelarsi rinforzi inaspettati e preziosi per la squadra).

Tra i protagonisti di questo periodo c’è Patric, il difensore spagnolo che sta gestendo il recupero da un infortunio alla caviglia subito nella scorsa stagione. Inizierà il ritiro con un programma personalizzato per la prima settimana, ma la notizia che suscita curiosità è che si unirà al gruppo già da lunedì prossimo, insieme a un altro compagno. La sua esperienza e la familiarità con i meccanismi della squadra potrebbero essere cruciali per rafforzare la difesa, lasciando i tifosi in attesa di vederlo all’opera.

Intanto, le valutazioni proseguono su altri elementi della rosa: ad esempio, un giocatore come Dele-Bashiru sarà testato nella posizione di mezzala sinistra per adattare le sue qualità al sistema. Le attenzioni si concentrano anche su Nuno Tavares, che dovrà dimostrare di poter superare i suoi precedenti limiti, mostrando continuità negli allenamenti e evitando infortuni. Esistono dubbi sul suo inserimento, poiché i terzini in questo schema devono rispettare compiti precisi: mantenere la linea difensiva, marcare orientandosi al pallone e non all’avversario, e coordinarsi con scalate alternate. Infine, c’è spazio per osservare Noslin, per il quale servirà definire un ruolo chiaro in attacco. Dopo il precampionato, due tagli definitivi completeranno la lista dei giocatori, eliminando eventuali esuberi e definendo l’organico per la stagione.

Lazio, 40 giorni per spazzare via il Como: il ritiro biancoceleste in piena corsa

Il ritiro della Lazio parte oggi: 40 giorni di sfide e preparazione verso l’esordio contro il Como! #Lazio #SerieA #RitiroEstate

Oggi segna l’inizio ufficiale del ritiro estivo della Lazio a Formello, un periodo cruciale di 40 giorni che porterà la squadra dritta all’esordio stagionale del 24 agosto contro il Como. Con questo setup interamente all’interno del centro sportivo, i biancocelesti si immergono in un’estate di allenamenti intensi, progettati per forgiare una formazione pronta alle battaglie del campionato. Immaginate l’eccitazione di vedere i giocatori tornare in campo, con ogni sessione che promette sorprese e progressi inaspettati – un vero countdown che tiene i fan col fiato sospeso.

La giornata di oggi prevede una doppia seduta di allenamento, con la prima al mattino alle 9:30 e la seconda al pomeriggio alle 18:00, offrendo un primo assaggio del lavoro impegnativo che attende i biancocelesti. Sul campo ci saranno 27 giocatori più 4 giovani, tutti sottoposti alle visite mediche tranne uno che si unirà più tardi dopo un periodo di riposo. Due elementi della rosa inizieranno con un lavoro personalizzato per via di infortuni pregressi, con l’obiettivo di reintegrarsi pienamente la settimana prossima. È un inizio che stuzzica la curiosità: come si adatteranno questi atleti ai ritmi serrati, e quali dinamiche emergeranno in gruppo?

Prima dell’avvio degli allenamenti, l’allenatore aprirà le danze con un breve discorso motivazionale, pronunciando queste parole: «Tocca a noi, siamo e resteremo questi. Niente alibi». Questa frase, carica di determinazione, serve come un manifesto per il team, enfatizzando l’importanza di concentrarsi sull’azione e sul miglioramento collettivo, senza scuse per le difficoltà che arriveranno – un tocco umano che trasforma un semplice discorso in un patto invisibile con i tifosi.

Gli allenamenti proseguiranno con due sedute giornaliere, con un possibile rilassamento nei weekend, culminando nel primo test interno a porte chiuse domenica sera alle 20, trasmesso sui canali ufficiali. Il calendario delle amichevoli si annuncia elettrizzante: dal 26 luglio contro l’Avellino a Frosinone, passando per una mini-avventura in Turchia con sfide contro il Fenerbahçe il 30 luglio e il Galatasaray il 2 agosto, fino alle partite con il Burnley il 9 agosto e l’Olympiakos il 16 agosto, quest’ultima ancora in via di conferma. Questi 40 giorni saranno decisivi per affinare la squadra, alimentando l’interesse dei appassionati su come ogni incontro preparerà il terreno per la stagione vera e propria.

Sarri tuona: Ecco i rinforzi indispensabili per la Lazio a gennaio

#CalciomercatoLazio: Richieste in arrivo per gennaio nonostante il blocco estivo! Scopri cosa sta chiedendo l’allenatore per un futuro promettente #Lazio #SerieA #Calcio

In un momento di incertezze per il mercato biancoceleste, emergono dettagli intriganti sulle aspirazioni del tecnico della Lazio. L’ultimo motivo di ottimismo ruota intorno alla sua ambizione personale e alle garanzie che sta cercando dal club. Ha accettato la realtà attuale, con il mercato bloccato e le sfide economiche, ma non intende renderla una costante. “Comandante” (un soprannome che evidenzia il suo ruolo di leader carismatico e strategico all’interno della squadra), come riportato dall’edizione romana del Corriere della Sera, sta spingendo per impegni chiari: l’arrivo di giocatori a parametro zero, come Lorenzo Insigne tra i nomi più gettonati, già da ottobre, e la libertà di investire in modo significativo a gennaio, quando il club potrà nuovamente muoversi.

Questa insistenza non è casuale, ma riflette un impegno profondo verso il progetto. Il tecnico ha mostrato responsabilità nel tornare al timone in un periodo complicato, eppure la sua etica professionale e il desiderio di successo lo motivano a esigere che la società contribuisca attivamente per formare una rosa competitiva nel tempo. La sua convinzione nel percorso della Lazio è solida, ma dipende dalla possibilità di rinforzi mirati e di alta qualità sul mercato.

Questi elementi – dalla familiarità con gran parte della squadra, alla solidità difensiva, al vantaggio di avere una sola partita settimanale per migliorare la preparazione, passando per il ruolo chiave di un giocatore come Zaccagni, fino alle sue ambizioni per il futuro – rappresentano appigli di speranza per l’allenatore e per tutti i tifosi biancocelesti. In un contesto di difficoltà iniziali, l’ottimismo cresce, alimentando il sogno di una stagione di rinascita e successi.

Zaccagni della Lazio pressa il tecnico: il capitano biancoceleste non si arrende!

Mattia Zaccagni pronto a stupire: un ritorno in grande stile per il capitano biancoceleste #Lazio #Calcio #ZaccagniObiettivoMondiale

Immaginate un calciatore che, dopo mesi di dolore e ostacoli, è pronto a tornare più forte che mai, con l’obiettivo di cambiare le sorti della sua squadra e magari guadagnarsi un posto nella Nazionale. Mattia Zaccagni, capitano della Lazio, è esattamente in questa situazione, e la sua determinazione sta catturando l’attenzione di tutti gli appassionati. Con un’estate dedicata al recupero, il suo percorso verso una nuova stagione promette sorprese e prestazioni da non perdere.

Il recente calvario all’adduttore destro aveva pesato sulle sue prestazioni, ma ora è alle spalle. Come rivelato dai media, durante gli allenamenti in vacanza a Ibiza, Zaccagni sentiva ancora dolore e ha optato per un intervento chirurgico per inserire una piccola rete contenitiva sull’addome, risolvendo definitivamente la “Groin pain syndrome”, una forma di pubalgia. Questa scelta lo ha motivato a dichiarare la sua carica per il futuro: «Diremo la nostra per cancellare l’ultima annata non positiva», una frase che sottolinea la sua voglia di riscatto e di guidare la squadra verso risultati migliori dopo una stagione deludente.

Da gennaio 2023, Zaccagni è diventato una vera e propria garanzia per la Lazio, con la squadra che ha collezionato 19 vittorie e 3 pareggi nelle 22 partite in cui ha segnato. Questa statistica evidenzia quanto il suo contributo sia essenziale per il rendimento complessivo, rendendo il suo ritorno in forma un elemento chiave da seguire con curiosità.

La sua motivazione è salita ulteriormente grazie al nuovo CT della Nazionale italiana, Gattuso, che potrebbe offrirgli l’opportunità di un rilancio internazionale. Zaccagni ha espresso chiaramente le sue ambizioni: «Voglio fare una grande stagione e giocarmi le mie carte per il Mondiale in azzurro», una dichiarazione che rivela il suo sogno di tornare protagonista con l’Italia, specialmente con un allenatore che valorizza gli esterni nei suoi schemi, come nel 3-4-3 o 4-3-3.

Con il mercato in stallo, la situazione rimane dinamica, e Zaccagni è al centro di attese e colloqui che potrebbero rafforzare la squadra, mantenendo viva l’attenzione sui suoi progressi e sul suo ruolo chiave. Sarà interessante vedere come si evolverà questa stagione per lui e per i biancocelesti.

Lazio molla Auronzo dopo 17 anni: fine di un’era ritardataria per i biancocelesti

La fine di un’era leggendaria: Lazio e Auronzo si dicono addio dopo 17 anni! #Lazio #AuronzoDiCadore #RitiroEstivo #CalcioEmozioni

Dopo diciassette anni di ritiro estivo nelle Dolomiti, la Lazio sta chiudendo un capitolo che ha intrecciato destini, emozioni e ricordi indimenticabili. Immaginate un posto che non è solo un campo di allenamento, ma un vero e proprio santuario per una squadra e i suoi tifosi: Auronzo di Cadore ha rappresentato esattamente questo per il club biancoceleste, trasformando un semplice soggiorno estivo in un legame profondo e unico.

Tutto iniziò nel 2008 con Delio Rossi, e da quel momento ogni allenatore successivo, fino ad arrivare a Baroni che vi preparò la stagione nel 2024, ha reso Auronzo un punto fisso. Questo luogo ha ospitato non solo sessioni di allenamento, ma anche momenti che hanno cementato l’identità della squadra, attirando fan da ogni dove e creando una tradizione che sembrava eterna. Chissà quanti segreti e strategie sono stati affilati tra quelle montagne, alimentando la curiosità su come un posto così suggestivo abbia influenzato le vittorie future.

Come riportato dal Corriere dello Sport, i tifosi ricorderanno momenti iconici che hanno cementato un rapporto speciale tra la squadra e la sua gente. La frase “i bagni nel ghiaccio di un meticoloso Miroslav Klose” sottolinea l’incredibile dedizione del giocatore, un rituale che simboleggia la sua disciplina e il suo impegno instancabile, ispirando generazioni di appassionati a credere nel duro lavoro. Allo stesso modo, gli autografi di Hernanes o la crescita di talenti come Ciro Immobile e Sergej Milinkovic-Savic in quel contesto evocano un’era di pellegrinaggi laici, dove il contatto diretto tra giocatori e supporter ha costruito legami indissolubili, rendendo ogni estate un capitolo di speranza per la stagione a venire.

Ora, con il ritiro che si sposta interamente a Formello, inizia una nuova fase per la Lazio, segnata da un inevitabile sapore di addio. Per molti, questo cambiamento porta con sé un velo di malinconia, data la forte componente affettiva e i ricordi legati a quel luogo magico. Eppure, il calcio è fatto di cicli e trasformazioni: chissà se in futuro le strade della Lazio e di Auronzo di Cadore potrebbero incrociarsi di nuovo, riaprendo un capitolo che ha segnato un’epoca per il club e i suoi fedelissimi sostenitori.

Sarri sfida i mugugni laziali: ecco 5 motivi per l’ottimismo nonostante i critici

Motivi di ottimismo per il tecnico biancoceleste nonostante il malumore della piazza #Lazio #Ritiro #Calcio

In un’atmosfera carica di tensioni, con i tifosi della Lazio in fibrillazione per una stagione che si annuncia complicata, ci sono segnali intriganti che potrebbero cambiare le carte in tavola. Vi siete mai chiesti come un tecnico possa trovare ragioni per sorridere in mezzo al caos? Scopriamolo insieme, esplorando i fattori che potrebbero ravvivare le speranze biancocelesti.

Il sipario sul ritiro della squadra si alza oggi, con una novità assoluta: tutto avverrà all’interno del centro sportivo di Formello. I biancocelesti arrivano da due settimi posti consecutivi e non alzano un trofeo dallo storico dicembre 2019 – l’attesa più lunga dalla Coppa Italia contro il Milan nel 1998. Il mercato è bloccato, e i supporter, pur dimostrando fedeltà con 19.386 tessere rinnovate (un tasso del 66%), sono preoccupati e delusi. Domani, come riportato dall’edizione romana del Corriere della Sera, è in programma una contestazione significativa: una manifestazione che partirà da Largo Corrado Ricci, passerà per i Fori Imperiali e si concluderà davanti al Campidoglio. Ma in questo clima di incertezza, il tecnico ha motivi per aggrapparsi a una dose di ottimismo, condivisi con la tifoseria.

Il primo motivo è legato alla rosa: dei 27 giocatori convocati per il ritiro (esclusi i 4 giovani della Primavera), “Comandante” (soprannome che sottolinea il suo stile autoritario e carismatico in panchina) ha già lavorato con ben 20 elementi. Questo significa che la maggior parte del gruppo è già familiare con le sue idee di gioco e schemi, rendendo l’integrazione più fluida. Gli altri sette (Gigot, Provstgaard, Nuno Tavares, Belahyane, Dele-Bashiru, Dia e Noslin) potranno adattarsi facilmente, soprattutto perché alcuni, come Gigot e Noslin, sono in uscita. Solo Nuno Tavares e Dia potrebbero puntare a un posto da titolare, lasciando tempo per affinare la squadra fin dalla prima giornata.

Gli altri quattro motivi di ottimismo includono una solida base difensiva già consolidata, il vantaggio di disputare una sola partita a settimana per dedicarsi agli allenamenti, la centralità di Zaccagni come capitano e leader indiscusso, e l’ambizione del tecnico di ottenere garanzie dal club per operazioni di mercato a gennaio. In un contesto dove ogni dettaglio conta, questi elementi potrebbero essere la chiave per una rinascita inaspettata, tenendo viva la curiosità su come evolverà questa stagione biancoceleste.

Colpo di scena alla Lazio: Sarri reinventa Cataldi! Può diventare il nuovo jolly del centrocampo

Tra le risposte che potrebbero arrivare c’è un nome familiare a Formello: Danilo Cataldi. Il centrocampista romano è tornato alla Lazio dopo il prestito alla Fiorentina e si candida ora per un ruolo da protagonista nella stagione biancoceleste.

Cataldi, cresciuto nel vivaio laziale e storicamente utilizzato da Sarri come vertice basso nel suo 4-3-3, potrebbe vivere un’inattesa rinascita tattica: secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, l’allenatore toscano starebbe valutando l’ipotesi di arretrarlo nel ruolo di mezzala, complice la folta concorrenza in cabina di regia con Rovella e il giovane Belahyane.

Non sarebbe una novità assoluta per Cataldi. Agli inizi della sua carriera, soprattutto nella Primavera guidata da Alberto Bollini, il centrocampista era stato impiegato anche come trequartista. Ritornare a un ruolo più offensivo potrebbe offrirgli nuovi stimoli e maggiore libertà di esprimere le sue qualità tecniche e balistiche, spesso inespresse nei compiti più difensivi.

In un momento delicato per la Lazio, con il mercato fermo e diversi giocatori destinati a partire per la Coppa d’Africa (tra cui Dele-Bashiru, Dia e lo stesso Belahyane), Cataldi potrebbe rivelarsi una risorsa fondamentale. Sarri, noto per la sua capacità di reinventare i giocatori, potrebbe rispolverare il talento nascosto del numero 32, trasformandolo in un jolly prezioso per il centrocampo.

Lazio, tra casini vari vola la campagna abbonamenti: Lotito a caccia del record personale

#LazioAbbonamentiBoom: Nonostante le difficoltà, i tifosi puntano al record degli abbonati! #Lazio #SerieA #TifosiFedeli

La passione per la Lazio resta inarrestabile, anche in un momento difficile per la squadra, con il mercato bloccato e prestazioni deludenti. I numeri parlano chiaro: le 19.386 tessere rinnovate superano di gran lunga le 12.200 dello scorso anno, aprendo scenari entusiasmanti per la prossima stagione. È incredibile pensare come, nonostante il peggior rendimento casalingo del millennio e l’assenza dalle coppe europee, i tifosi stiano trasformando questa sfida in un’opportunità per stabilire un nuovo record.

Come riportato da Il Messaggero, il dato è a dir poco eclatante – una frase che sottolinea l’impatto delle fonti attendibili nel mondo del calcio, offrendo un confronto storico che rende tutto più intrigante. Nel 2016, senza prospettive europee, gli abbonati non arrivarono nemmeno a 6.000, evidenziando l’enorme crescita della fedeltà dei supporter biancocelesti. Oggi, con la vendita libera che parte alle 16 e si prolungherà fino al 20 agosto, c’è aria di attesa per vedere se questo entusiasmo saprà superare le barriere delle difficoltà.

Fattori come l’indisponibilità a lasciare sola la squadra, la garanzia rappresentata da Maurizio Sarri (il cui ritorno ha rinvigorito l’ambiente) – un’affermazione che evidenzia come la leadership di un allenatore possa galvanizzare i fan, rinforzando il legame emotivo – e l’assoluta convenienza economica delle tessere hanno già riempito quasi un terzo dell’Olimpico. Tuttavia, il settore Monte Mario resta semi-deserto, e la società sta pianificando iniziative per attirare più pubblico, completando così un quadro di supporto straordinario da parte della tifoseria. Con il derby in vista, l’atmosfera promette di essere elettrica, lasciando i fan con il fiato sospeso per ciò che verrà.

Zaccagni, capitano Lazio, si dà una mossa per tornare in gruppo: ecco la data del rientro!

Mattia Zaccagni in piena lotta per il recupero: leadership e forma fisica al centro del ritiro biancoceleste! #Lazio #Calcio #SerieA

Siete curiosi di scoprire come Mattia Zaccagni, il capitano biancoceleste, stia lavorando sodo per tornare in forma e riprendere le redini della squadra? Il calciatore è determinato a unirsi al gruppo durante il ritiro, trasformando il suo impegno in un elemento chiave per la stagione che verrà. Con la fascia di capitano ereditata da Immobile e Luis Alberto, Zaccagni rappresenta un simbolo di maturità e motivazione, pronto a guidare i compagni verso nuovi obiettivi.

Il tecnico è fiero del suo capitano e lo vede come uno dei pilastri ritrovati nella squadra. Già giovedì mattina, il tecnico ha riabbracciato Mattia Zaccagni e gli ha fatto i complimenti per la fascia di capitano ereditata da Immobile e Luis Alberto – un gesto che sottolinea la fiducia riposta in lui. Il tecnico è contento e convinto dei nuovi gradi dell’esterno, ulteriormente maturato e responsabilizzato dopo certe partenze. È uno dei pochi con cui il “Comandante” ha già parlato a tu per tu durante le visite mediche – dove “Comandante” è un soprannome che evoca leadership e autorevolezza all’interno dello spogliatoio – prima del discorso collettivo che oggi terrà a inizio ritiro con la squadra al completo. Come riportato da fonti attendibili, il tecnico ha chiesto una mano a Zaccagni, che però deve guarire pienamente per poterlo aiutare in campo.

Oggi, Zaccagni dà il via al suo percorso di recupero completo, un capitolo che accende l’interesse sui dettagli del suo ritorno. Era rientrato a Formello già la scorsa settimana per seguire le cure fisioterapiche e iniziare in piscina il decorso post-operatorio. Già in questi giorni comincerà a correre da solo per tutta la settimana, prima di aggregarsi ai compagni fra lunedì e martedì prossimo.

Zaccagni conosce a memoria gli schemi della squadra, quindi saltare la prima parte del ritiro non dovrebbe essere un grosso ostacolo per lui. Tuttavia, la sua presenza è cruciale per motivare lo spogliatoio e ridare energia al gruppo in vista della nuova stagione. Il suo ruolo di leader, unito alla sua esperienza, lo rende un elemento essenziale per il futuro biancoceleste, mantenendo alta l’attenzione su come influenzerà le dinamiche della squadra.