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Finisce il primo tempo al Sinigaglia: Como super, ma la Lazio resiste

Il Como parte fortissimo e sorprende la Lazio con un possesso palla rapido e lineare, fatto di uno o due tocchi e passaggi tra le linee. La squadra di Fabregas sembra interpretare alla perfezione un calcio “sarriano”, muovendo il pallone con qualità. La chiave del match potrebbero essere i cambi di gioco rapidi sugli esterni. La Lazio prova a restare compatta, chiudendo gli spazi, ma appare presto in difficoltà.

Provstgaard disputa una grande prova su Douvikas, ma commette errori in impostazione, costringendo spesso Provedel al lancio lungo su Castellanos. È proprio il portiere italiano a tenere a galla i biancocelesti, protagonista al 22’ con una parata decisiva sul tiro di Vojvoda.

Con il passare dei minuti la Lazio si abbassa sempre di più, subendo l’intensità del pressing lariano. Zaccagni finisce anche ammonito per un intervento disperato quasi al limite dell’area su Van Der Brent. L’impressione è che chiunque, oggi, avrebbe faticato contro questo Como.

Poche le azioni pericolose dei biancocelesti: si accendono soltanto i due terzini, Lazzari con i suoi inserimenti interni e Tavares con dribbling fulminanti. Proprio da lui nasce al 34’ la prima grande occasione, con cross per Cancellieri e conclusione smorzata di Guendouzi.

La chiave, per Sarri, sarà colpire quando il Como inevitabilmente calerà.

Como Lazio: ecco perché è stato preferito Provedel a Mandas

Maurizio Sarri ha sciolto i dubbi della vigilia: contro il Como il titolare tra i pali è Ivan Provedel. Una scelta non casuale, ma legata a precise esigenze tattiche. In questo momento, infatti, la Lazio ha bisogno di un portiere in grado di garantire soluzioni immediate e verticali, qualità che l’ex Spezia assicura meglio rispetto a Christos Mandas.

Il greco, in crescita e già protagonista di ottime prestazioni, predilige un’impostazione più ragionata dal basso. Contro una squadra come quella di Cesc Fàbregas, però, questo tipo di costruzione può diventare rischiosa: il pressing alto e aggressivo dei lariani obbliga i biancocelesti a cercare vie di fuga rapide.

Provedel si distingue proprio per i lanci lunghi e la capacità di ribaltare l’azione, superando la prima linea avversaria e mettendo subito gli attaccanti in condizione di ricevere palla in zone pericolose. Una caratteristica preziosa per il piano gara studiato da Sarri, che preferisce ridurre i rischi e sfruttare la profondità.

Non si tratta quindi di una bocciatura per Mandas, ma della conferma di come le scelte tecniche rispondano alle necessità della squadra. Sarri ha deciso: contro il pressing di Fàbregas, serve Provedel.

Vedremo la partita che cosa ci riserverà. Intanto, il Como sembrerebbe essere partito leggermente meglio dei biancocelesti.

live - - Como Lazio, non chiamatelo campionato di Serie A. Lariani senza un italiano nella squadra titolare

Como Lazio gara d’inizio della sqaudra di mister Sarri che oggi affronta il Como carico per una campagna acquisti importante con oltre 100 milioni di euro investiti.

Una cosa che salta subito all’occhio guardando le due formazioni che stanno entrando in campo, è il fatto che la formazione di Fabregas, di proprietà di Suwarso, non presenta nemmeno un giocatore italiano negli undici iniziale.

Como Lazio le formazioni

Butez in porta, Brempt, Ramon, Kenpf, Valle in difesa; Da Cunha e Perrone davanti alla difesa, Vojvoda, Paz e Rodriguez alle spalle dell’unica punta Douvikas. Undici titolare senza nemmeno un giocatore italiano. Un dato che deve far riflettere. Lo avevamo già scritto in precedenza analizzando la percentuale di giocatori stranieri nei più importanti campionati europei.

La Lazio dal canto suo propone ‘ben’ – si fa per dire – cinque giocatori italiani: Provedel fra i pali, Lazzari, Cataldi, Cancellieri e Zaccagni nel tridente offensivo. Se la Lega Serie A e la federazione italiana gioco calcio non prenderanno misure volte alla tutela del vivaio, la prospettiva di rivedere una grande nazionale italiana, si fa abbastanza remota.

Sperando che le cose possano cambiare sin dalla prossima stagione, magari riducendo anche il numero della squadre nel campionato di Serie A, non resta che goderci questa prima gara di campionato.

Calciomercato Lazio, Mario Gila categorico sulla situazione legata al mercato biancoceleste: le parole

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Mario Gila ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Sky Sport nel prepartita di Como-Lazio. Tra le varie cose, il difensore spagnolo ha parlato delle ambizioni del club biancoceleste per questa stagione e di come l’ambiente di Formello ha vissuto il blocco sul calciomercato imposto alla società.

“Sappiamo che non fare mercato è un fattore, ma noi siamo tranquilli. Abbiamo tanta qualità e Sarri ha in mente un’idea di gioco chiara per fare bene in campionato”

Queste le parole di Mario Gila, che ha poi continuato:

“Vogliamo dimostrare il nostro livello e fare una stagione molto positiva”

Queste parole trasmettono fiducia e consapevolezza. Da un lato emerge la tranquillità del gruppo, che non si lascia condizionare da fattori esterni o pressioni: il messaggio è quello di una squadra solida mentalmente. Dall’altro, viene sottolineata la “qualità” tecnica a disposizione e soprattutto la guida di Sarri, la cui idea di gioco viene riconosciuta come chiara e ben definita.

Il riferimento al voler “dimostrare il proprio livello” indica un senso di rivalsa, quasi la volontà di smentire eventuali dubbi e critiche. Infine, l’obiettivo di una stagione “molto positiva” fa capire che le ambizioni non si limitano a fare un buon campionato, ma puntano a un rendimento di alto livello, con continuità e risultati concreti.

In sintesi, è un commento che unisce serenità e determinazione: la squadra non è spaventata dalle difficoltà e sente di avere gli strumenti tecnici e tattici per imporsi.

Nicolò Rovella out dalla formazione titolare: il motivo è incredibile

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Giornata speciale per Nicolò Rovella, che nelle scorse ore è diventato papà della piccola Venere. Un evento che ha inevitabilmente influenzato anche le scelte tecniche in vista della partita odierna: il centrocampista biancoceleste, infatti, non partirà dal primo minuto ma sarà comunque presente in panchina, pronto a dare il suo contributo qualora venisse chiamato in causa.

Poco prima del fischio d’inizio, Rovella ha condiviso la propria emozione ai microfoni di Sky Sport, raccontando una notte indimenticabile:

“Sono felice di essere qua, questa notte è stata la più bella della mia vita.”

Parole semplici ma ricche di significato, che testimoniano la felicità personale del centrocampista unita alla volontà di restare vicino alla squadra nonostante le poche ore di sonno. Un gesto che sottolinea professionalità e senso di appartenenza, molto apprezzati dall’ambiente biancoceleste.

La nascita di Venere rappresenta un momento unico per la famiglia Rovella, che ora festeggia un traguardo ben più importante di quelli sportivi. Anche i tifosi hanno accolto la notizia con grande affetto, celebrando il lieto evento e stringendosi idealmente attorno al loro calciatore. Una giornata che resterà impressa per sempre nella memoria del numero 65.

Felice augurio per Nicolò Rovella. Nel mentre, la squadra biancoceleste è appena entrata in campo per il riscaldamento prepartita.

Como Lazio, le formazioni ufficiali: la scelta per la porta

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La formazione di Maurizio Sarri affronterà tra pochi minuti il Como si Cesc Fabregas. La sfida delle ore 18:30 allo Stadio Giuseppe Sinigaglia rappresenterà l’esordio stagionale per Mattia Zaccagni e compagni. Di seguito la formazione ufficiale biancoceleste.

In porta c’è Ivan Provedel. Il portiere italiano è stato favorito ai danni di Christos Mandas, quest’oggi in panchina. La linea difensiva sarà formata, da destra verso sinistra, rispettivamente da Lazzari, Gila, Provstgaard e Nuno Tavares.

A centrocampo pronti i soliti: Guendouzi, Cataldi e Dele-Bashiru. In attacco, sulla destra Cancellieri, a sinistra capitan Zaccagni e come punta El Taty Castellanos, favorito sul compagno di squadra Boulaye Dia.

LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Gila, Provstgaar, Nuno Tavares; Guendouzi, Cataldi, Dele-Bashiru; Cancellieri, Castellanos, Zaccagni (All.: M. Sarri)

La gara si prospetta molto aperta ed equilibrata tra le due compagini. L’ultimo incontro la Lazio e Fabregas a Como terminò con il risultato di 5 a 1 in favore della squadra di Marco Baroni, ma questa volta l’aria che tira sembra essere molto diversa.

Il Como è sempre di più candidato ad essere una delle squadre rivelazioni di questo campionato. Qualità, tecnica, un ottimo allenatore: tutto questo rappresenta al meglio i lariani. Vedremo in che modo Maurizio Sarri riuscirà ad arginare i movimenti di Cesc.

Maurizio Sarri è tornato: la Lazio pronta a ripartire con grinta e ambizione

ROMA – Dopo più di un anno Maurizio Sarri è ufficialmente tornato alla guida della Lazio, determinato a riportare la squadra su livelli di competitività più elevati. Il tecnico, che ha vissuto un’estate difficile tra penalizzazioni e un mercato limitato, si prepara ora ad affrontare una stagione cruciale per il futuro del club biancoceleste.

Il ritorno di Sarri coincide con la necessità di chiarire molte incognite legate alla composizione della rosa e alle strategie tattiche da adottare. Il modulo 4-3-3, marchio di fabbrica del tecnico toscano, sarà la base su cui costruire un progetto che mira a coniugare organizzazione difensiva e qualità in fase offensiva.

Tra le priorità di questa nuova avventura, c’è l’integrazione dei giovani talenti come Dele-Bashiru, chiamato a interpretare un ruolo da mezzala dinamica, e la valorizzazione di giocatori chiave come Tavares, cui si affida il compito di tornare a incidere in fase creativa. Particolare attenzione sarà riservata anche a Taty e Dia, attaccanti su cui Sarri punterà per aumentare l’efficacia offensiva della squadra.

Il rientro di Sarri, dopo 531 giorni, rappresenta per il club un segnale forte di continuità e ambizione. L’obiettivo è quello di costruire una squadra solida, competitiva e capace di lottare per traguardi di rilievo, superando le difficoltà di un’estate complicata.

Lazio-Como, i convocati di Sarri: tante assenze per l’esordio in Serie A

A poche ore dal debutto stagionale in Serie A, la Lazio si prepara ad affrontare il Como. La sfida, in programma per la serata, segna il primo appuntamento ufficiale della stagione per i biancocelesti, chiamati a partire con il piede giusto. Il tecnico Maurizio Sarri ha diramato la lista dei convocati, confermando diverse assenze pesanti.

Out per infortunio Patric, Gigot, Isaksen e Vecino, mentre Alessio Romagnoli dovrà scontare una giornata di squalifica rimediata nella scorsa stagione.

Tra i portieri ci sono Provedel, titolare designato, insieme a Mandas e Furlanetto. In difesa, spazio a Gila, Marusic, Lazzari e Pellegrini, con il nuovo arrivato Provstgaard che potrebbe trovare subito minuti. A centrocampo, Sarri potrà contare su Rovella, Guendouzi e Cataldi, ma attenzione anche al giovane Belahyane e al neoacquisto Dele-Bashiru. In attacco, confermati Pedro, Zaccagni e Castellanos, con Noslin, Dia e Cancellieri pronti a dare il loro contributo.

Sarà una Lazio rinnovata e ancora in costruzione quella che affronterà il Como, ma l’obiettivo resta chiaro: partire con una vittoria per dare subito un segnale al campionato. Le assenze potrebbero pesare, soprattutto in difesa, ma sarà l’occasione per vedere all’opera nuovi innesti e testare la profondità della rosa. Un banco di prova importante per capire da subito se questa Lazio ha davvero cambiato pelle.

Serie A, abbonati 2025/26: l’Inter domina, sorpresa Lazio e Genoa. La classifica completa

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Manca meno di una settimana all’inizio della nuova stagione di Serie A. Al momento si può parlare solamente di previsioni, pronostici, calciomercato e dati. A proposito di quest’ultimi, le società sono ora impegnate nella vendita dei propri abbonamenti allo Stadio. Scopri la classifica delle squadre con più abbonati.

La graduatoria in questione ha regalato numerose soprese, alcune davvero inaspettate. L’Inter conquista il primato insieme alla Roma: 40mila abbonamenti venduti a testa. Seguono i rossoneri del Milan con 32mila abbonati e Genoa con 28.101 (record assoluto per la società).

Appena sotto, alla quinta posizione, troviamo la Lazio con 28mila. Il dato dei biancocelesti è destinato ad aumentare nei prossimi giorni. L’obiettivo della società è stabilire il nuovo record di abbonamenti completati nella storia del club e sotto la gestione del Presidente Lotito.

Successivamente troviamo il Napoli con 24mila abbonati, record per la società partenopea, complice l’entusiasmo di giocare da Campioni D’Italia in carica, il Bologna a quota 21mila e il Lecce con 19.409. Seguono in ordine: Juventus (19.200), Atalanta (15.300), Cagliari (13.100), Fiorentina (12.100) e Verona (12.000).

Il sold out di abbonamenti in Serie A al momento è stato completato da: Roma, Milan, Genoa, Napoli, Atalanta e Como. Invece, il record assoluto di vendite in questo settore è stato effettuato da Cremonese, Napoli e Genoa.

Como Lazio, gli scatti social della partenza dei biancocelesti

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La Lazio è partita alla volta di Como per la prima giornata di campionato, in programma domani allo Stadio Giuseppe Sinigaglia. Gli uomini di Maurizio Sarri vogliono partire subito con il piede giusto, seppur consapevoli delle insidie che attenderanno la squadra sulle sponde del Lago di Como.

Come di consueto, il club ha condiviso alcuni scatti sui propri canali social ufficiali, immortalando i calciatori in partenza dall’aeroporto e durante il viaggio verso la Lombardia. Tra sorrisi e concentrazione, il gruppo appare compatto e determinato a fare bene contro la formazione di Cesc Fabregas.

Grande curiosità anche tra i tifosi: l’attesa per la sfida è alta, e sono previsti migliaia di supporters laziali pronti a colorare di biancoceleste il settore ospiti del “Sinigaglia”. Come suggerisce l’ANSA, dei disagi ci sono stati, soprattutto tra i fan biancocelesti, ma la situazione sembrerebbe esser stata ben gestita da parte delle autorità di competenza.

Lazio e Como si ritroveranno così a incrociare i propri destini dopo anni: per i padroni di casa sarà un appuntamento storico davanti al proprio pubblico, per i capitolini invece un test importante in questa nuova stagione targata Sarri-bis. Ciò che ci riserverà il futuro, come cantava Il Maestro: “lo scopriremo solo vivendo”.

Gli scatti della partenza dei biancocelesti:

Como Lazio: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

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La Serie A 2025/26 è pronta a partire e uno dei match più attesi della prima giornata è quello tra Como e Lazio. Al “Sinigaglia” andrà in scena una sfida affascinante tra due realtà diverse ma ugualmente ambiziose: i lariani, reduci da una stagione sorprendente chiusa al decimo posto, e i biancocelesti di Maurizio Sarri, chiamati a iniziare con il piede giusto per non perdere terreno già dalle prime battute.

Dopo oltre vent’anni di assenza, il Como è tornato stabilmente in Serie A e, con il progetto tecnico guidato da Cesc Fàbregas, punta a consolidarsi nella parte sinistra della classifica. Dall’altra parte la Lazio vuole riprendersi la zona europea e il debutto in terra lombarda sarà un banco di prova immediatamente significativo.

Orario e diretta tv

ComoLazio si giocherà domenica 24 agosto 2025 con fischio d’inizio alle 18:30. La partita sarà trasmessa in esclusiva su DAZN, con possibilità di seguirla anche in streaming su pc, smartphone e smart tv compatibili.

Probabili formazioni

Maurizio Sarri dovrebbe affidarsi al suo classico 4-3-3, con Provedel tra i pali, la coppia Gila Provstgaard al centro della difesa e Marusic e Nuno Tavares sugli esterni. In mezzo al campo spazio a Guendouzi, Rovella e Dele-Bashiru, mentre in attacco il tridente sarà composto da Cancellieri, Castellanos e Zaccagni.

LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Provstgaard, Gila, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella, Dele-Bashiru; Cancellieri, Castellanos, Zaccagni

Il Como, forte del sostegno del proprio pubblico e della crescita di uomini chiave, si presenterà con un undici compatto, pronto a sfruttare la qualità tecnica e le ripartenze veloci.

Lazio, Fiore: “Come nel 2002, Sarri deve fare come Mancini”

Nel giorno dell’esordio stagionale della Lazio contro il Como di Fabregas, Stefano Fiore ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha tracciato un parallelo interessante tra l’attuale momento dei biancocelesti e la stagione 2002-03. All’epoca, le pesanti cessioni di Nesta e Crespo segnarono l’estate laziale, ma l’arrivo di Roberto Mancini in panchina fu determinante per rilanciare l’ambiente. Oggi, secondo Fiore, toccherà a Maurizio Sarri dare quella scossa necessaria, nonostante un mercato bloccato.

L’ex centrocampista ha sottolineato l’importanza dell’unione del gruppo: “Serve ripartire dalla voglia di migliorarsi, con l’aiuto della squadra. I problemi non si risolvono da soli”. Un messaggio chiaro ai giocatori, chiamati a dare subito segnali forti già dalla trasferta di Como, per lasciarsi alle spalle le delusioni della scorsa stagione.

Fiore vede nella stabilità della rosa un possibile vantaggio: “Sarri ha fatto bene a Roma e ha la fiducia del gruppo”. Tra i nomi da tenere d’occhio, Belahyane e Isaksen, che potrebbero esplodere sotto la guida del tecnico toscano. Nessun allarme, invece, per il dualismo tra Castellanos e Dia: i due, secondo Fiore, possono coesistere e completarsi.

Infine, ha ricordato come la sconfitta contro il Lecce e l’eliminazione col Bodo abbiano pesato nel giudizio sull’ultima stagione, nonostante un inizio superiore alle aspettative.

Lazio sistema le gerarchie in porta, ma gennaio già fa tremare i piani – Un nuovo caos all’orizzonte

Lazio decide: chi tra i pali per l’esordio? Una scelta che nasconde sorprese e ostacoli finanziari

È arrivato il momento decisivo per la Lazio in vista del debutto contro il Como: la scelta del portiere potrebbe rimescolare le carte e aprire scenari inaspettati, tra gerarchie fluide e complicazioni per gennaio. #Lazio #Calcio #Portieri

A poche ore dall’esordio stagionale della Lazio sul campo del Como, Maurizio Sarri si prepara a sciogliere gli ultimi dubbi di formazione. Tra tutti i ballottaggi, quello più delicato e ricco di implicazioni future riguarda la porta. La decisione su chi difenderà i pali biancocelesti verrà comunicata ai diretti interessati soltanto oggi, una strategia che ricalca quella utilizzata da Baroni lo scorso anno, la quale, a onor del vero, non portò a risultati particolarmente brillanti in termini di stabilità.

Secondo le ultime indiscrezioni riportate dal Corriere dello Sport, Ivan Provedel è in netta pole position per partire titolare. Per l’ex portiere dello Spezia si tratterebbe di un ritorno in campo dal primo minuto atteso da quasi cinque mesi: l’ultima sua apparizione da titolare risale infatti alla partita contro il Torino dello scorso 31 marzo. Questa scelta iniziale, tuttavia, non definirà una gerarchia immutabile. Christos Mandas, che al momento parte alle spalle del compagno, avrà tutte le possibilità di ribaltare gli equilibri nel corso della stagione.

Questa competizione aperta è il frutto della nuova filosofia di Sarri. Il tecnico toscano, come confermato dalle amichevoli estive in cui ha costantemente alternato i due portieri, non sembra più intenzionato a eleggere un titolare fisso e un vice designato. La sua idea, maturata a luglio, sarebbe quella di garantire a entrambi un minutaggio sostanzialmente simile, mantenendo alta la competizione e la concentrazione per tutto l’anno.

Questo piano, però, è strettamente legato alle dinamiche del calciomercato. La sua attuazione dipende dalla permanenza di Mandas anche dopo la finestra invernale di gennaio. L’attuale situazione finanziaria del club, infatti, impone una regola ferrea: si può acquistare solo dopo aver ceduto un giocatore per una cifra equivalente. Se Mandas dovesse partire a metà stagione, la società sarebbe costretta a reinvestire l’intera somma incassata per acquistare un nuovo secondo portiere, in un mercato storicamente poco attivo per quel ruolo. Quei fondi, quindi, non potrebbero essere utilizzati per rinforzare altri reparti che potrebbero avere necessità più urgenti, legando di fatto le mani alla dirigenza e influenzando direttamente le strategie tecniche.

Pedro sfiora il record leggendario: gli manca una presenza in Como-Lazio, e non si arrende mai!

Pedro è a un passo dalla leggenda: la 500esima presenza nei top campionati europei è qui! #Lazio #Pedro #CalcioEuropeo

Immaginate un veterano del calcio che, a 37 anni, sta per scrivere un capitolo indimenticabile della sua carriera. Oggi, con la Lazio in campo contro il Como, Pedro Rodríguez potrebbe raggiungere un traguardo incredibile: la cinquecentesima partita nei cinque maggiori campionati europei. È un momento che accende la curiosità, un’opportunità unica per vedere un’icona continuare a fare la differenza sul campo.

La stagione passata in Serie A ha dimostrato quanto Pedro resti determinante. Con 10 gol all’attivo, ha confermato la sua capacità di brillare nonostante l’età, specializzandosi in entrate dalla panchina che cambiano il corso delle partite. Nessun altro giocatore, a parte Muriel, ha eguagliato il suo impatto da subentrato, trasformando ogni apparizione in un potenziale turning point. E c’è un tocco di destino: l’unico gol da titolare dell’anno scorso è arrivato proprio contro il Como, rendendo questa sfida ancora più affascinante.

Ma c’è di più a rendere la giornata speciale. Sulla panchina del Como siederà Cesc Fàbregas, l’amico di una vita e compagno di avventure al Barcellona e in nazionale spagnola. Le loro storie si intrecciano di nuovo, con uno ancora in azione e l’altro a guidare la squadra avversaria, creando un confronto carico di emozioni e significati nascosti.

Insomma, tutti gli elementi sono al posto giusto per una partita da ricordare. Con la possibilità di celebrare la 500 volte leggenda, chissà se Pedro non regalerà un altro momento magico, confermando il suo status tra i più grandi del calcio europeo.

Lazio, Rovella segna gol extra-campo: è papà di una bimba!

Fiocco rosa in casa Lazio! Nicolò Rovella è diventato papà della piccola Venere, un momento di pura gioia prima del debuto in campionato. #Lazio #BenvenutaVenere #CalcioFamiglia

Una notizia deliziosa sta catturando l’attenzione dei tifosi biancocelesti, mescolando emozioni personali con l’eccitazione del calcio. Immaginatevi un centrocampista che, proprio mentre la squadra si prepara per il primo match, accoglie una nuova vita: è nata Venere Rovella, la figlia del talentuoso Nicolò Rovella e della sua compagna Diletta. Questa dolce novità porta un tocco di tenerezza in un giorno già carico di anticipazione, lasciando tutti curiosi di vedere come influenzerà la stagione.

L’annuncio è arrivato in modo spontaneo e commovente, direttamente dai social network, dove una foto dall’ospedale ha fatto subito il giro. L’immagine ritrae Nicolò e Diletta con un’espressione di felicità indescrivibile, accanto alla loro neonata. È un istante intimo che ha immediatamente scaldato i cuori dei fan, scatenando un’ondata di messaggi affettuosi e congratulazioni. Chissà quanti appassionati si sono fermati a riflettere su quanto il calcio, spesso fatto di competizione, possa intrecciarsi con momenti così puri e personali.

Per Nicolò Rovella, classe 2001, questa domenica 24 agosto si trasforma in un giorno indimenticabile, al di là di qualsiasi risultato sul campo contro il Como. La nascita di una figlia rappresenta una vittoria che supera ogni gol o trofeo, offrendo una prospettiva nuova e una fonte inesauribile di energia. Non è solo una giornata di calcio, ma un capitolo personale che rende tutto più intrigante: come gestirà questa emozione tra le sfide della stagione?

Ora, mentre Rovella si gode questo momento magico con la famiglia, i tifosi non possono fare a meno di chiedersi se questa gioia privata ispirerà prestazioni eccezionali sul campo. La stagione 2025/2026 parte con un augurio dolcissimo per lui, e l’intera comunità biancoceleste si unisce per celebrare mamma Diletta e papà Nicolò, augurando il meglio a Venere in questo nuovo inizio. Che emozione seguire come si evolverà tutto!

Como-Lazio, sgambetto ai tifosi biancocelesti: oltre 100 biglietti annullati, cosa bolle in pentola?

Tifosi Lazio esclusi dal Como: lo scandalo biglietti che fa discutere! #Lazio #Como #CalcioDrammatico

L’entusiasmo per la nuova stagione della Lazio è alle stelle, con i tifosi biancocelesti pronti a sostenere la squadra fin dal primo match. Ma dietro l’euforia per il debutto sul campo del Como, si nasconde una storia di passione e controlli serrati che ha lasciato molti a bocca asciutta. “oltre mille tifosi pronti a far sentire la propria voce” era la promessa, con il settore ospiti dello stadio Sinigaglia esaurito in un lampo, dimostrando quanto i supporter siano determinati a non perdersi un attimo dell’azione.

Tuttavia, la voglia di essere presenti ha spinto alcuni fan a superare i limiti, cercando biglietti in altre zone dello stadio. Come riportato dal Corriere della Sera, una volta finiti i posti riservati, è scattata una vera caccia ai tagliandi, ma con un ostacolo: il divieto di vendita imposto dalla Questura di Como ai residenti della Regione Lazio per i settori del pubblico locale, una misura standard per evitare frizioni tra tifoserie. La curiosità cresce pensando a come tanti abbiano tentato di aggirare il sistema.

E qui entra in gioco un trucco che ha attirato l’attenzione delle autorità: molti tifosi hanno provato a usare residenze fittizie durante gli acquisti online, nella speranza di passare inosservati. Ma le verifiche non hanno tardato ad arrivare. Grazie alla collaborazione tra la Questura di Como e l’Ufficio Anagrafe del Comune, i controlli incrociati hanno svelato le irregolarità, portando a un intervento deciso.

Il risultato? Il club del Como ha annullato e rimborsato tra i 100 e i 200 biglietti acquistati in modo fraudolento da sostenitori biancocelesti. È una vicenda che evidenzia l’incredibile dedizione dei fan, disposti a tutto per seguire la loro squadra, ma anche l’importanza rigorosa delle regole per garantire la sicurezza. Questo episodio lascia aperta una domanda: quanto sono disposti a spingersi i tifosi per lo sport che amano?

Como-Lazio, scintille tra Fabregas e Sarri? Il dramma inedito dietro la sfida

È in arrivo uno scontro epico: Como vs Lazio, con un duello personale tra Fabregas e il suo ex maestro che promette scintille! #ComoLazio #CalcioPassioni #SfidaSulCampo

La partita Como contro Lazio non è solo l’apertura del campionato, ma un vero e proprio teatro di tensioni accumulate, dove due figure centrali del calcio si sfidano in un mix di storia e ambizioni. Al centro di tutto c’è Cesc Fabregas, ora alla guida del Como, che si ritrova faccia a faccia con il suo ex allenatore Maurizio Sarri in un confronto che riporta alla luce vecchi malintesi nati ai tempi del Chelsea.

La loro storia è fatta di un’intesa iniziale che si è rapidamente trasformata in attrito. Quando Sarri arrivò al Chelsea, Fabregas era uno dei protagonisti in campo, ma la situazione cambiò quando l’allenatore decise di costruire il centrocampo intorno a Jorginho, il suo fedelissimo. Questo spostò lo spagnolo in un ruolo marginale, portando a un addio amaro. Come ha spiegato Fabregas in passato, le sue parole ancora oggi aggiungono tensione alla sfida: “Voleva puntare su Jorginho che aveva avuto al Napoli ed era arrivato al Chelsea per 60 milioni. A me non bastava giocare Europa League e Coppa di Lega. Volevo essere sempre protagonista in Premier. Così alla fine sono andato via”.

Oggi, questa rivalità si mescola con le dinamiche del calciomercato, creando un contrasto affascinante tra le due squadre. Da una parte, il Como di Fabregas rappresenta un progetto ambizioso, con investimenti massicci pari a 104 milioni di euro per una neopromossa pronta a brillare. Dall’altra, la Lazio di Sarri arriva con le mani legate da limitazioni finanziarie, come i blocchi sugli indici di liquidità, che hanno impedito acquisti freschi e lo costringono a lavorare con il gruppo esistente.

La vera domanda che tiene i fan col fiato sospeso è se questa partita sarà una prova di equilibrio o di superiorità netta. Potrà l’esperienza e il gioco rodato di Sarri superare l’entusiasmo e le risorse nuove del Como? Solo il campo darà la risposta, in una giornata che potrebbe scrivere un nuovo capitolo in questa intrigante saga calcistica.

Sarri non le manda a dire: la frase audace che carica la Lazio per l’esordio

Lazio carica per l’esordio: motivazione al massimo contro il Como! #Lazio #SerieA #Calcio

Immaginate una squadra che ha affrontato un’estate anomala e serrata, con un mercato praticamente congelato e zero arrivi nuovi a Formello. In questa situazione, c’è un aspetto che cattura l’attenzione: la fame di tornare sul campo. Per il tecnico, l’attesa è finita, e ora è pronto a sfogare tutta la sua energia e la sua filosofia di gioco, puntando sul 4-3-3, sul possesso palla e su un calcio spettacolo. Ma sarà all’altezza della sfida? Il nuovo campionato rappresenta un test intrigante e complicato, un’opportunità per rispondere a quei dubbi che aleggiano sulla squadra.

Ritornato alla guida dopo ben 531 giorni, a seguito di una parentesi interrotta nel marzo 2024, il tecnico è l’unica certezza in mezzo all’incertezza. Ha ripreso con il suo solito fuoco e passione, sapendo di essere stato richiamato per una missione ambiziosa, che lui stesso ha paragonato alle più grandi imprese della sua carriera – come quello scudetto con la Juventus a fine ciclo o il secondo posto nella sua prima avventura qui. Dal primo giorno, il messaggio alla squadra è stato chiaro e diretto: «Siamo questi, niente alibi». E nei giorni recenti, ha ribadito con forza: «la nostra sfida», come riportato da fonti attendibili.

Questa sfida è tutta nel dimostrare che una Lazio “vecchia guardia”, senza rinforzi, possa stupire e funzionare come una squadra rimodellata. Il pre-campionato è stato un vero laboratorio, con rotazioni continue per testare ogni giocatore e trovare alternative affidabili. Domande chiave: ha Dele-Bashiru le carte per emergere come mezzala di qualità? Può Tavares riprendersi il trono degli assist? E soprattutto, la coppia d’attacco Taty Castellanos-Dia diventerà finalmente una macchina da gol, chiave per scalare posizioni dopo il settimo posto dello scorso anno?

L’esordio, però, è subito un banco di prova duro. Contro il Como guidato dal nuovo tecnico Cesc Fàbregas, la squadra si trova in piena emergenza, senza Romagnoli, Patric, Vecino, Isaksen e Gigot. Sarà costretto a improvvisare, affidandosi a una coppia centrale inedita con Gila e il giovane Provstgaard. Eppure, proprio qui potrebbe nascere la scintilla: la sua mentalità e il suo lavoro sapranno colmare le lacune e dare il via a un nuovo capitolo vincente fin dall’inizio? Solo il campo potrà dirlo.

Immobile ko nel derby: infortunio lampo e l’occhiata strana di Italiano – Che succede?

Infortunio choc per Immobile: il ritorno in Serie A finisce in anticipo, con il mister che nota qualcosa di strano! #Immobile #Bologna #SerieA

Immaginate il brivido di un ritorno attesissimo, carico di emozioni, che si trasforma in un incubo in meno di mezz’ora. È esattamente ciò che è accaduto a Ciro Immobile nel suo debutto con il Bologna allo Stadio Olimpico, dove aveva regnato per anni. Durante un semplice scatto per rincorrere il pallone, un dolore improvviso l’ha fermato, costringendolo a lasciare il campo contro la Roma. Un inizio stagionale in Serie A da dimenticare, che ha lasciato tutti a chiedersi: cosa è successo davvero al bomber ex Lazio?

Questo infortunio non è solo un colpo per Immobile, ma l’ultimo tassello di un periodo sfortunato per lui. Reduce da un anno in Turchia al Besiktas, l’attaccante aveva grandi speranze nel progetto del Bologna per rilanciarsi e ritrovare la forma migliore. L’entusiasmo per il suo ritorno nel campionato italiano è svanito in un istante, lasciando spazio all’ansia mentre si attendono i risultati dei test medici. In queste ore, l’attenzione è tutta sui dettagli dell’infortunio muscolare, con i tempi di recupero che potrebbero definire il suo futuro immediato.

Nel post-partita, il tecnico Vincenzo Italiano ha condiviso le sue riflessioni, toccando aspetti emotivi che rendono questa storia ancora più intrigante. Ha espresso dispiacere per l’accaduto, notando la tensione del giocatore nel suo stadio storico. Ecco le sue parole, che catturano perfettamente il momento: «Mi dispiace perché ha una voglia e un entusiasmo incredibile. L’ho visto un po’ strano, ritornare nello stadio dove ha fatto la storia, dove è diventato un campione. L’ho visto teso, l’ho visto sui primi due palloni, gli avevo detto che se avessi avuto la capacità di toglierti dopo i primi 6′ minuti non si sarebbe fatto male, chiaramente è una battuta, non è una cosa gravissima, secondo me si è stirato sul retto femorale e recupererà, ha voglia, spirito, spunto, ha fatto un ritiro strepitoso. Non so da dove possa essere arrivato questo problema, ma lo recupereremo». Ora, mentre si attende l’esito degli esami, i fan si chiedono se Immobile riuscirà a superare questo ostacolo e tornare più forte che mai.

Peruzzi: Da leggenda Lazio a nuova vita, l’ex portiere non si annoia più!

L’ex portiere Peruzzi racconta una vita tra calcio e semplicità: Dal campo all’orto, una storia che affascina! #CalcioStorie #PeruzziVita #ExCampioni

Immaginate un ex campione del calcio che, dopo anni di riflettori e gol, sceglie la pace di un orto per trovare la vera gioia. È proprio ciò che ha condiviso Angelo Peruzzi in una chiacchierata sincera su Vivo Azzurro TV, rivelando aspetti intimi della sua carriera e della vita quotidiana. Con umiltà e senza rimpianti, Peruzzi ci porta in un mondo dove il calcio non è solo trofei, ma emozioni autentiche che continuano a ispirare.

Parlando del suo approccio al gioco, Peruzzi ha confessato una filosofia semplice e motivante: “Non mi è mai fregato nulla di essere bravo o meno – ha dichiarato Peruzzi – volevo solo far bene. Mi dispiacevo tantissimo se sbagliavo”. Oggi, lontano dai campi, non ha dubbi sul suo percorso: “Ho lasciato il mondo del calcio, non me ne pento. Sto bene così come sto, senza frenesia di dover rientrare o altro. Mi basta vivere con le cose più semplici, godendomi di più la famiglia e facendo ciò che voglio”. Queste parole invitano a riflettere su quanto la serenità possa valere più di qualsiasi carriera stellata, rendendo la sua storia un esempio di equilibrio.

La routine di Peruzzi ora è immersa nella natura del suo paese natale, Blera, in provincia di Viterbo. Qui, tra terra e piante, trova la felicità più pura: “Vivo ancora a Blera, ma fuori dal paese, nella natura. Mi piace curare l’orto, zappare la terra: cose semplici, che mi danno gioie”. È un ritratto affascinante di come un’icona del calcio possa riscoprire se stessa in attività tanto basilari, suscitando curiosità su quanto il semplice possa arricchire una vita un tempo piena di adrenalina.

Guardando indietro, Peruzzi ricorda con affetto i suoi inizi, condividendo un aneddoto divertente che cattura l’essenza del destino: “Quando avevo dieci anni dovevamo giocare una partita di scuola, il classico sezione A contro sezione B. Non c’erano ruoli definiti, la maestra ci fece saltare dentro la porta per vedere chi riusciva a toccare la traversa: lo feci, così venni messo in porta”. Poi, non può fare a meno di elogiare una figura chiave della sua ascesa, l’allenatore che lo lanciò: “Era una grandissima persona, davvero eccezionale. Faceva delle battute con atteggiamento serio, non sapevi mai se dovessi ridere o meno. Mi fece esordire a 17 anni e voleva che restassi come secondo alla Roma, nonostante l’usanza fosse mandare i giovani in Serie B. Ebbe in me una fiducia enorme”. Queste storie non solo intrattengono, ma fanno risaltare il legame umano che spesso manca nel mondo del calcio moderno.

Infine, Peruzzi sottolinea quanto i tifosi abbiano segnato il suo cammino, specialmente con la Lazio, trasformando ogni ritorno in un momento emozionante: “Ogni volta che sono tornato da ex ho ricevuto gli applausi della curva. Quando vai via e l’anno dopo vieni accolto così, è una grande gioia: vuol dire che hai lasciato un buon ricordo. Per me vale quanto vincere un trofeo”. Questa connessione sincera con i fan è un promemoria toccante di come il calcio sia fatto di persone, lasciando il lettore a chiedersi: cosa rende davvero indimenticabile una carriera? La storia di Peruzzi, tra successi e quiete, continua a ispirare con la sua autenticità.