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Del Nero: “Inzaghi uomo spogliatoio, ha creato l’ambiente ideale per i giocatori”

Per parlare dell’incontro di sabato sera tra Empoli e Lazio il doppio ex Simone Del Nero, ora alla Carrarese, è intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘Laziali On Air’.

Che impressione ti ha fatto la Lazio in questa stagione? “Ho sempre creduto che Inzaghi potesse essere migliore come allenatore che come giocatore. Alla guida della Primavera biancoceleste mi ha dato l’impressione di poter raggiungere ottimi risultati. Si ritiene ancora un uomo di spogliatoio ed è molto vicino ai suoi calciatori, senza creare muri. Il rapporto di fiducia e di confidenza che si è venuto a creare porta certamente benefici alla squadra”.

Con il Milan l’attacco della Lazio ha sprecato tante occasioni: “Non sempre si possono segnare quattro reti. Fosse così la Lazio sarebbe prima in classifica. La squadra ha bisogno di altri attaccanti per avere valide alternative. Anche se le punte che sono in squadra hanno un peso importante. Immobile già aveva fatto vedere quanto vale aggiudicandosi la classifica dei cannonieri con la Juventus. Bisogna migliorare gli automatismi e sotto rete“.

La Lazio raggiungerà l’Europa? “Da laziale ne sono certo. L’Atalanta sta facendo bene ma non credo che possa riuscirci fino in fondo. Mi sembra che la Lazio sia maggiormente attrezzata rispetto i bergamaschi e la Fiorentina.

Scudetto già assegnato? “Penso di sì… e me lo auguro. Anche perchè se non fosse così per i laziali potrebbero aprirsi scenari poco piacevoli”.

Al secondo posto? “Il Napoli. A Madrid davanti a 90mila spettatori, nonostante abbia perso, ha giocato alla pari contro uno squadrone come il Real”.

Cosa manca ad Anderson e Keita per fare il definitivo salto di qualità? “Non ho consigli da dargli. Keita ha mezzi straordinari e lo sta dimostrando. Bisogna lasciarli lavorare serenamente, Sono ancora giovani e possono pagare troppe tensioni e responsabilità. Soprattutto a Roma dove serve una grande personalità per emergere”.

Sulla gara con l’Empoli: “Quello toscano è un gruppo giovane. Hanno accumulato un buon vantaggio sul terzultimo posto, anche se non possono ancora ritenersi tranquilli. La Lazio dovrà essere più precisa sotto porta se non vuole avere gli stessi rimpianti delle gare con Chievo e Milan”.

CALCIOMERCATO – Le ultime voci di mercato su Danilo Cataldi

Il centrocampista Danilo Cataldi è in procinto di rientrare alla Lazio.

Passato in prestito al Genoa durante il mercato invernale il giocatore farà presto ritorno a Roma. La società biancoceleste punta molto sul calciatore e, come riportato da calciomercato.com, vuole riportarlo alla base. Tanto più se la squadra di Simone Inzaghi raggiungerà l’Europa.

FORMELLO – La seduta pomeridiana: problemi a centrocampo per Simone Inzaghi

Seduta pomeridiana nel centro sportivo di Formello per gli uomini di Simone Inzaghi. Il tecnico piacentino ha iniziato a preparare la gara con l’Empoli. Con i toscani il modulo biancoceleste sarà ancora il 4-3-3.

Con Marchetti fuori uso per un problema al ginocchio destro toccherà di nuovo a Strakosha difendere la porta biancoceleste. La difesa sarà composta da Hoedt al fianco di de Vrij e da Basta e Radu sulle fasce. L’ex Feyenoord non è al massimo, se dovesse riposare spazio a Wallace. Dubbi per il centrocampo. Milinkovic è alle prese con un affaticamento muscolare la speranza è che non ci siano lesioni. Il centrocampista all’ora di pranzo si è presentato alla clinica Paideia per sottoporsi a degli accertamenti e nel pomeriggio non ha sostenuto la seduta. Per sapere se potrà essere disponibile per la gara con i toscani sarà decisiva la rifinitura di domani. Nel caso il serbo dovesse restare fuori sarà Lulic a completare il reparto al fianco di Biglia e Parolo. Felipe Anderson, Immobile e Keita formeranno il tridente d’attacco. Probabile convocazione per il giovane Adamonis, portiere ventenne della Primavera di Bonatti.

Peruzzi: “La squadra è in forma, se giocheremo sempre come lunedì ci toglieremo grandi soddisfazioni”

Nel giorno del suo compleanno, alla fine della seduta pomeridiana, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel il Club Manager della Lazio, Angelo Peruzzi:

“Al di là del mio compleanno, speriamo di fare una grande prestazione contro l’Empoli. Ce la metteremo tutta per vincere. A volte il risultato non rispecchia ciò che si è messo in campo, come accaduto lunedì scorso contro il Milan.

Ci siamo allenati bene in questi giorni. Domani faremo altrettanto e poi affronteremo la trasferta. La squadra sta bene e mi auguro che possa continuare a giocare come contro il Milan da qui al termine della stagione. Se così sarà, ci toglieremo tante soddisfazioni.

Se noi non avessimo preso il gol da Suso negli ultimi minuti di gioco, non si sarebbe parlato delle occasioni sprecate, ma della prestazione offerta e della vittoria. Il pareggio ha lasciato spazio alle varie discussioni sulla cattiveria sotto porta. I ragazzi sanno che devono mettere qualcosa in più in campo per raggiungere ancora buoni risultati. Donnarumma è un ottimo portiere e ha fatto benissimo contro di noi. Ma se le cose fossero andate nel verso giusto avremmo segnato un gol in più. Con i se e con i ma, però, non si va da nessuna parte.  

Ricordo che contro il Real Madrid, Figo mi calciò un rigore e per noi segnò Gottardi. Perdemmo per 3-2. Ho toccato il rigore che fu contestatissimo. Secondo me non c’era, ma la partita è stata vinta da loro. Dobbiamo fare un passo alla volta provando a migliorarci. Speriamo di arrivare sempre più in alto per ambire a traguardi sempre maggiori”.

Sentite le parole di Ledesma su Palombi e sulla Lazio!

Cristian Ledesma è tornato in Italia dopo le esperienze negative al Santos e al Panathinaikos. Si è rimesso in discussione ripartendo dalla serie B con la maglia della Lazio, dove giocano due ex primavera, ovvero Germoni e Palombi.

Questo uno stralcio dell’intervista di Ledesma al Corriere dello Sport:

Nove stagioni alla Lazio indelebili. Come mai non ha rinnovato con Lotito? Sarebbe diventata una bandiera.

«E’ stata la parte della mia vita sportiva più importante quella alla Lazio. Poi l’ultimo anno non ho capito il mio ruolo e questo non mi è piaciuto. Ho scelto di andare via, ma con il presidente Lotito ci siamo lasciati bene».

Il legame con la Lazio è restato forte, suo figlio Daniel gioca nel settore giovanile.

«Sì, è felice di indossare quella maglia. Il legame rimarrà forte per sempre».

Il ricordo più bello delle stagioni a Roma qual è?

«Ce ne sono tanti. Il primo derby nel 2006 e subito gol (3-0, ndr). Ma anche la Champions League col Real Madrid, la Coppa Italia vinta contro la Samp e con la Roma. Un’esperienza umana unica».

Il rammarico, invece?

«Non ce ne sono. E poi io non sono uno che si pente delle cose che non arrivano. Certo qualche partita persa è pesata. La nuova Lazio? Si vede che c’è tanto lavoro dietro».

Alla Ternana ha trovato una colonia laziale: ci sono Simone Palombi, Mobido Diakitè e Luca Germoni.

«Un segno del destino. E’ sempre bello trovare un po’ di lazialità. Con Diakité ho giocato. Palombi ha grandi qualità. Può divetare davvero forte».

INTANTO EMERGONO LE VERITA’ SU KEITA>>>CONTINUA A LEGGERE

Keita-Lazio: tutta la verità sul mancato rinnovo e sul suo futuro

E’ la Lazio dei giovani, il club italiano svetta per gli esordienti lanciati in questa stagione. Un bel segnale a tutto il calcio italiano. Merito di Simone Inzaghi che ha ripreso il discorso che aveva interrotto in Primavera. Non è un esordiente, ma è comunque un giovane nonostante sia in serie A da già 4 anni Keita Balde Diao. Il tecnico piacentino ha più volte ribadito di puntarci molto, ma i problemi contrattuali non fanno dormire tranquillo né il mister né il ragazzo. La società spinge per il suo rinnovo ma il ragazzo tentenna.

PROMESSE NON MANTENUTE

Ma perché Keita è ai ferri corti con la società? A rivelarlo è repubblica.it che racconta di una promessa di adeguamento contrattuale fatta da Lotito al procuratore del ragazzo prima dell’estate e mai mantenuta. Keita avrebbe dovuto percepire 1,1 mln a stagione già da Luglio 2016. Di recente la società avrebbe riproposto la stessa offerta contrattuale ma questa volta avrebbe trovato il no del senegalese, che vorrebbe uno stipendio più alto per recuperare gli 8 mesi di stipendio promesso e mai ricevuto.

CLAUSOLA RESCISSORIA

Anche sulla clausola rescissoria non c’è unità di intenti. L’agente Calenda ha proposto una clausola proporzionale allo stipendio che Keita andrebbe a percepire qualora ci fosse la firma del rinnovo. Non più di 15-20 mln insomma. Un prezzo troppo basso rispetto ai 40 mln che Lotito aveva chiesto in estate per cederlo. Insomma, le distanze ci sono, ma entrambe le parti vorrebbero trovare una soluzione. Keita è soddisfatto della squadra e si sente valorizzato da Inzaghi, quindi vorrebbe rimanere alla Lazio. La società non vuole perdere un talento che ha il contratto in scadenza tra un anno. Il primo incontro tra la dirigenza e Calenda è avvenuto un mese e mezzo fa e non si è trovata un’intesa. Però, entrambe le parti stanno lavorando per venirsi incontro.

Ds Empoli, Carli: “L’attacco laziale fa paura!”. Poi su Inzaghi…

Dopo l’immeritata sconfitta contro il Chievo e l’altrettanto immeritato pareggio contro il Milan, intervallata dalla vittoria contro il Pescara, la Lazio vuole riprendere la sua corsa Champions. Sabato c’è l’Empoli che nonostante non stia vivenvo una stagione esaltante, al Castellani vorrà fare bene. Il ds Carli ammira molto il club biancoceleste come ha dichiarato oggi in radio.

Infatti a Radiosei Marcello Carli ha dichiarato: “Al di là della salvezza o meno siamo in una condizione di dover fare bene. Dobbiamo pensare al campo e basta”. Sulla Lazio: “Non è distante dalle tre o quattro che sono davanti. Ha un attacco con Immobile, Keita ma gli stessi Anderson, Parolo, Biglia che fa paura. Non ha niente in meno a nessuno. È una squadra forte e organizzata. Devo dare atto alla società che ha tirato fuori un allenatore che ha già avuto un bell’impatto. Se continua così Inzaghi diventerà un grandissimo allenatore. Ha perso qualche punto per strada, a volte secondo me anche immeritatamente, come col Chievo”.

INTANTO EMERGE LA VERITA’ SU KEITA E IL RINNOVO>>>CONTINUA A LEGGERE

Esordienti d’Europa: prima la Francia. Lazio svetta tra le italiane

Il CIES (Football Observatory di Neuchatel) ha effettuato un’accurata ricerca sugli esordienti dei primi 5 campionati europei. In tutto sono 91 di cui 29 solo in Francia. Italia quarta con la Lazio con il maggior numero di nuove leve.

NUMERI E MINUTAGGIO

Quanta fiducia si da alle nuove leve nel calcio? E dove i giovani possono avere più possibilità? Una ricerca del CIES ci da la risposta a tutte queste domande. La Ligue 1 francese è la prima tra i massimi campionati europei. I transalpini contano tra le proprie fila ben 29 esordienti su 91 totali. Con un minutaggio complessivo di ben 11.129 minuti. Seguono gli spagnoli della Liga con 19 giovani per 4.869 minuti, poi la Bundesliga tedesca con 16 per 2.208’, poi la nostra Serie A con 15 e 2.181’ ed infine la Premier League inglese 12 e 907’.

LAZIO E SERIE A

Nel campionato nostrano la squadra con più esordienti è proprio la Lazio con 3 nuove leve (Prce, Rossi e Murgia). Seguono la Fiorentina e l’Atalanta con 2. Ma per minutaggio il primo in Italia è Lirola con 1022′ giocati (6^ in classifica europea) prima di Chiesa con 568. Il primo biancoceleste in classifica è Murgia con 87′ giocati (46^ in Europa). Per Rossi, 65^ in Europa, 22′ minuti giocati mentre uno solo per Prce. Il primato europeo va al difesnore centrale del Nizza Sarr con 1.964 minuti.

 

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Inzaghi rischia di perdere un tassello importante. Oggi in Paideia per accertamenti

Dopo il match di lunedì sera si è sempre allenato regolarmente ma oggi è stato sottoposto a dei controlli in Paideia. Milinkovic Savic rischia di saltare la trasferta di Empoli.

ACCERTAMENTI

Non si sa altro sulle condizioni del centrocampista biancoceleste Milinkovic. In settimana ha svolto regolarmente tutte le sedute di allenamento. Oggi però il serbo è stato convocato in Paideia per accertamenti. Sembrerebbe per un affaticamento muscolare. Sale l’ansia per la trasferta empolese e Inzaghi rischia di perdere un tassello importante. Il centrocampo della Lazio si è ridotto notevolmente durante il mercato e ora si rischia l’emergenza. I tifosi aspettano il bollettino medico della società.

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EMPOLI LAZIO – Svelato l’arbitro del match di sabato

Sabato sera si sfideranno Lazio ed Empoli allo stadio Castellani alle ore 20.45. Il fischietto sarà Rizzoli, fresco di Champions League. 

I PRECEDENTI

Rizzoli in questa stagione non ha mai arbitrato i biancocelesti. Ma con la Lazio ha ben 32 precedenti con il fischietto bolognese, nei quali, però, i capitolini hanno un parziale in passivo. Ben 14 sconfitte a fronte di 7 pareggi e 11 vittorie. L’ultima partita con Rizzoli come arbitro la Lazio è stata superata dalla Sampdoria per 2-1. Prima volta invece a dirigere un Empoli Lazio.

Il resto del quintetto arbitrale è composto da:

Assistenti: Di Liberatore – Di Iorio

IV Uomo: Longo

ADD1: Russo

ADD2: Ros

 

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Chiesa crede nella Lazio per il match di Empoli. E sul vice Immobile…

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Per parlare di Empoli-Lazio, ma non solo, è intervenuto, ai microfoni di Radio Incontro Olympia, l’ex attaccante biancoceleste Enrico Chiesa.

SULLA COPPA ITALIA 2002

Giocavamo di pomeriggio in quella finale vinta. In area di rigore arrivò un rimpallo e tirai nell’angolino“.

SULLA SFIDA DI SABATO SERA

Il Castellani è uno dei quei campi che si digeriscono male. Sarà una partita difficile ma la Lazio è tecnicamente superiore. Anche se l’Empoli è migliorato”.

SULL’AVVENTURA IN BIANCOCELESTE

Sono arrivato in un momento particolare della mia carriera. Se ci fossi arrivato senza infortuni e niente, quella sarebbe stata una parentesi diversa. Ringrazio la Lazio perché mi ha dato la possibilità di rientrare, ma non stavo bene e non sono riuscito a togliermi quelle grandi soddisfazioni che avrei potuto ottenere. Non ero reattivo come prima e, giocando ogni tre giorni, non avevo neanche la possibilità di fare allenamenti specifici. Per quello, dopo un po’, ho scelto di andare in un ambiente più tranquillo come Siena. Non sono mai tornato quello che ero prima. Quando si subisce questi infortuni, bisogna essere sinceri con sé stessi, al 100% non ci torni”.

SUGLI INFORTUNI SUBITI

Mi sono rotto il tendine rotuleo, una cosa rara, capitata a me, a Ronaldo e Ibrahim Ba. Solitamente è una problematica che si incontra in uno sport come lo sci. Anche Ronaldo, come me, non è più tornato lo stesso. Questo perché il tuo corpo cambia e subentra il timore di rifarsi male. Per fortuna l’adrenalina del campo riesce a farti andare avanti e dimenticare”.

SUI SUOI COMPAGNI D’ATTACCO ALLA LAZIO

Le coppie eravamo io e Simone Inzaghi, Claudio Lopez e Corradi. Con Simone siamo amici e ne parliamo ancora. Lui era un grandissimo giocatore. Il fratello ha fatto più gol ma Simone poteva farne altrettanti. Ora si sta prendendo rivincite da allenatore, è molto bravo. Ha risposto alle critiche sul campo, con umiltà. Le critiche sono molto belle, spero un giorno di averle anche io”.

SUL POCO CINISMO ATTUALE

La Lazio deve lavorare tanto sull’ultimo passaggio e sulla finalizzazione. La squadra gioca molto bene. Le gare durano 90 minuti e bisogna saperle leggere. Non mi sento di parlare di cali di concentrazione. La prossima volta sapranno fare tesoro dei loro errori. Tutti, dai giovani a Inzaghi. Anche Mourinho l’ha fatta”.

SUL COMPAGNO PIÙ FORTE MAI AVUTO

Roberto Mancini. Da giocatore in campo mi ha dato una grande mano quando ero giovane. Da tecnico anche”.

SUL DERBY

Ne giocai anche io quattro in un anno. È come giocare 30 partite. Partita impressionante. Non siamo stati fortunati. Il rigore di Sinisa, il mio palo, Cassano al 90‘”.

SUL TRIDENTE DI OGGI

Anderson è un giocatore potenzialmente da 10 gol l’anno. Davanti al portiere deve avere un alto tasso di concentrazione. Lavora molto per la squadra. Nel secondo tempo contro il Milan sembrava giocare da solo. Keita ha delle potenzialità per segnare di più. Immobile sta facendo il suo. È nella sua media realizzativa. Tutte le squadre possono poi essere migliorate. Devi essere fortunato e bravo nelle situazioni di mercato. A gennaio un sostituto di Immobile non te lo regalano. Credo che la Lazio possa far bene così. Keita può fare il centravanti all’occorrenza”.

Clamoroso ritorno sulla panchina del Pescara

E’ di pochi minuti fa la notizia ufficiale. Zdenek Zeman è il nuovo allenatore del Pescara. Per lui un ritorno dopo 5 anni. 

IL RITORNO

Dopo l’addio di Oddo a Pescara hanno già un sostituto. Il suo nome è Zdenek Zeman. Il ‘boemo‘ ha firmato un contratto per due anni da più di mezzo milione (totale, bonus compresi). Aveva lasciato la piazza abruzzese dopo la storica cavalcata in Serie B nel 2012. Quella stagione di indimenticabile calcio ha mostrato a tutti il talento di tre giovani italiani: Verratti, Insigne ed Immobile, il futuro della nazionale italiana. L’allenatore dovrà ricostruire il progetto calcistico del Pescara per il prossimo anno, dato che questa stagione sempre ormai già decisa.

 

 

Rinnovo Strakosha, ci siamo: ecco i dettagli

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Novità importanti in arrivo sul futuro di Thomas Strakosha.

Galeotto fu…l’infortunio. Marchetti si è infatti fermato prima della gara con il Milan a causa di una distorsione al ginocchio e sarà dunque costretto a restare ai box per i prossimi dieci giorni. In attesa del suo ritorno nei ranghi (previsto per il derby d’andata dei quarti di Tim Cup), il suo secondo Strakosha, dopo quella avuta con i rossoneri, contro l’Empoli sabato sera al ‘Castellani’, avrà una nuova occasione per mostrare tutto il suo valore e giocarsi le sue chances in ottica maglia da titolare. Quando è stato chiamato in causa, il giovane portiere albanese non si è mai fatto trovare impreparato e ha sempre portato a termine il suo dovere, nel bene e nel male. Per questo la Lazio sta già da tempo pensando di blindarlo e in questi giorni potrebbe perfezionare e siglare l’accordo con il suo agente Stefano Castagna per il rinnovo. Anzi, non si esclude che l’ufficialità possa arrivare già nelle prossime ore. Intoppi non ce ne saranno: l’intenzione di Strakosha è infatti quella di continuare a difendere i pali della Lazio ancora per tanto tempo ed è determinato a riuscirci a suon di parate.

Anche Tare e Lotito ieri sera al ‘Bernabeu’: c’è dietro il mercato?

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C’era anche un po’ di biancoceleste ieri sera sulle tribune del Bernabeu in occasione di Real Madrid-Napoli.

C’erano anche loro ieri sera al ‘Bernabeu’ ad assistere a Real Madrid-Napoli. Claudio Lotito e Igli Tare – riporta La Repubblica – non hanno voluto perdersi il big match degli ottavi di Champions ed hanno dunque presenziato sulle tribune dello stadio madrileno. Il motivo? Secondo qualcuno, dietro potrebbe esserci una qualche ipotesi di mercato: la scorsa estate infatti era circolato a lungo in orbita Lazio il nome di Mariano Diaz, promettente centravanti classe ’95 attualmente cercato da mezza Europa. Possibile dunque che i due dirigenti abbiano provato ad anticipare la concorrenza e ad intavolare un discorso con i colleghi blancos per giugno. Ma, al di là delle motivazioni (vere o presunte) di lavoro, la visita a Madrid è stata certamente un’occasione per il ds e il presidente biancoceleste per respirare un po’ dell’atmosfera e del fascino di una partita di Champions, nella speranza che anche la Lazio possa tornare presto a calcare certi palcoscenici.

Muzzi, che elogi a Inzaghi! Poi parla del figlio d’arte Ramon

Roberto Muzzi ha indossato le maglia sia di Lazio che di Roma, ma il suo cuore è sempre stato biancoceleste. L’ex attaccante ha parlato a 360° della squadra capitolina, incensando Inzaghi e ringraziando Tare per aver voluto il figlio Ramon alla Lazio.

DERBY GRECO

Roberto Muzzi è stato il vice di Stramaccioni al Panathinaikos: “Esperienza bellissima. Il calcio greco sta crescendo tanto. Siamo stati in una grande società e abbiamo fatto l’Europa League. E’ un calcio difficile, molto aggressivo, che sta crescendo tatticamente. Stanno facendo un grande lavoro coi giovani”. Sul derby greco Olympiakos Panathinaikos: “E’ molto più caldo del derby romano. Non si può spiegare quanto ci tengono. Io ho fatto molti derby di Roma, ma non è paragonabile. L’Olympiakos è superiore come qualità, però il Panathinaikos ha più tifosi”.

ATTACCANTI LAZIALI

Su Djordjevic: “Mi piace. Le prime volte mi aveva impressionato, ora non so cosa gli sia successo. Mi piace per la sua qualità e per quello che ci mette in campo. Perché non gioca non lo so, da fuori non posso giudicarlo. E’ il classico attaccante che ti fa girare la squadra e ti fa reparto da solo”. Su Immobile: “E’ un grande giocatore. Sta facendo molto bene. Ha sempre fatto gol in carriera. Ha caratteristiche diverse da Djordjevic”.

LAZIO MILAN E ALI

Su Lazio Milan: “Me la prendo sia con la difesa che con l’attacco. Con gli attaccanti perché non hanno chiuso la partita mentre coi difensori perché sono stati disattenti. Abbiamo buttato una partita già vinta, il Milan non ha fatto nulla. I primi difensori devono essere gli attaccanti“. Sulla carenza di gol di Felipe Anderson e Keita: “A me piacciono tanto perché hanno qualità e sono fortissimi negli uno contro uno. Possono anche essere momenti che non riesci a segnare”.

EUROPA E INZAGHI

Sull’Europa: “La Lazio sta facendo un grandissimo campionato ma ci sono squadre più attrezzate per la Champions. La Lazio può lottare fino all’ultimo per un posto in Europa League. Per lo scudetto la Juve è favorita perché è superiore. E’ l’unica che si può permettere di schierare in campo 5 attaccanti”. Su Simone Inzaghi: “Tatticamente è molto intelligente. Quando giocava osservava molto la tattica e gli avversari. Non pensavo potesse far lavorare così tanto la squadra perché lui da giocatore correva il meno possibile (ride, ndr). E’una persona intelligente che ne capisce molto di calcio”.

26 MAGGIO E RICORDI

Il 26 maggio Muzzi era il vice di Andreazzoli: “Quel giorno la mia carriera da allenatore si è spenta (ride, ndr). Se le cose sono andate male è anche colpa mia. Il mister è stato bravo, ma in quella partita abbiamo sbagliato tutti”. Poi torna sull’ormai celebre episodio della collanina della Lazio indossata a Trigoria: “Tutto vero. Avevo 17 anni e mi chiamarono per andare in prima squadra. Io andai subito a Trigoria e avevo al collo la collana della Lazio. I senatori me la fecero togliere”.

RAMON MUZZI E STAM

Su Ramon Muzzi, figlio d’arte: “Sono felicissimo. Lui ha fatto questa scelta. Poteva andare altrove ma lui voleva fortemente la Lazio. Grazie a Tare che l’ha visto e l’ha voluto. Sta facendo bene ma deve crescere tanto. Siamo entrambi contenti che abbia trovato un ambiente bellissimo. Ho letto sui giornali tante critiche, ma da quello che ho visto e che mi racconta Ramon, è un ambiente bellissimo in cui ci tengono a far crescere i giovani. Caratteristiche tecniche? Ramon è come me, ignorantello tatticamente”.

Muzzi racconta Stam: “Era il più tosto di tutti. Quando ti marcava si sentiva. Anche in allenamento era così, per lui non c’era differenza tra allenamento e partita. Era freddo di carattere, farlo sorridere era tosto. Però come persona era tranquillo. Stam o Nesta? Io temevo di più Stam perché era grosso e rapido. Con Nesta era impossibile litigarci, entrava sempre pulito”. Queste le parole di Muzzi a Radio Incontro Olympia.

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Ulivieri confermato alla guida dell’AIAC: “Gli allenatori sosterranno Tavecchio per la presidenza FIGC”

Renzo Ulivieri è stato confermato alla guida dell’AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio) per il quadriennio 2017/2020 dall’Assemblea Generale dell’Associazione che si è tenuta al Centro Tecnico Federale di Coverciano. Ulivieri, al quarto mandato, nel corso della conferenza stampa successiva all’Assemblea ha annunciato il sostegno unanime dell’AIAC a Carlo Tavecchio, in vista della prossima Assemblea federale del 6 marzo, quando verrà eletto il prossimo Presidente della FIGC: “All’interno della nostra Associazione abbiamo avuto una discussione ampia ed approfondita – ha precisato il numero uno dell’AIAC – ed il Consiglio Direttivo ha deciso all’unanimità di schierarsi al fianco di Tavecchio. L’Assoallenatori è compatta, sugli obiettivi, sugli ideali e sui traguardi da raggiungere, e questo, da Presidente, mi fa estremamente piacere”.

I Consiglieri federali in quota AIAC verranno eletti nei prossimi giorni e comunque entro il 6 marzo 2017, quando è prevista l’Assemblea Elettiva della FIGC.

IL NUOVO ORGANIGRAMMA DELL’AIAC

Presidente: Renzo Ulivieri
Vice Presidenti*: Biagio Savarese (Professionisti) e Luca Perdomi (Dilettanti)
Consiglieri*: Massimiliano Allegri, Giancarlo Camolese, Luigi Castiello, Francesco D’Arrigo, Walter Nicoletti, Daniele Serappo (Professionisti); Massimiliano Barisoni, Roberto Bellomo, Stefano Benedetti, Fabio Ferrarese, Mauro Pollini, Paolo Sodi (Dilettanti); Milena Bertolini (calcio femminile); Roberto Menichelli (calcio a 5)

ESCLUSIVA – Cravero: “Lazio sfortunata, ma certi errori non si devono fare!”

Dopo il pareggio interno contro il Milan, in casa Lazio serpeggia un po’ di delusione per le occasioni gettate al vento. Laziochannel.it ha intervistato Roberto Cravero, grande difensore centrale e ora commentatore per Mediaset per fare il punto della situazione.

Un tuo giudizio su Lazio-Milan ?

“Mah ho visto la Lazio che abbiam visto tutti. Una Lazio che meritava assolutamente il risultato pieno che secondo me ha fatto un’ottima partita, però queste son partite che devi chiudere, che devi portare a casa. Magari con sacrificio, soffrendo, le classiche partite sporche che però, dopo essere passato in vantaggio, deve assolutamente portare a casa”.

Ma se non segna Immobile, la Lazio non ha punte di ruolo. Non credi che Anderson e Keita siano poco “cattivi” sotto porta?

“No, io penso di no. Credo che Anderson e Keita siano due esterni adatti per fare il 4-3-3. Soprattutto il primo ha imparato anche a difendere mentre Keita spesso fa la differenza. E’ chiaro che però non puoi chiedergli di avere il Killer Instinct dei grandi bomber, anche perché fanno un gioco molto più dispendioso. Magari quando arrivano lì davanti perdono un po’ di lucidità, ma al di la di questo dispiace perdere due punti dopo una prestazione di tale livello”.

Analizzando il gol di Suso, secondo te Hoedt non doveva aggredire prima il giocatore rossonero?

“E’ difficile dirlo perché l’azione è stata molto rapida e non è facilissima da leggere. Spesso capita che guardandola al rallentatore ti rendi conto che il movimento da fare era un altro. Però magari in quel momento lì Hoedt pensava che Biglia potesse contrastarlo e quindi ha perso l’attimo. Poi Suso fa anche un bel goal  e se proprio dobbiamo dirla tutta, l’unica pecca è che Suso quasi sempre fa quella giocata. Quando si accentra da fuori aria si porta quasi sempre il tiro sul sinistro. Dandogli quella possibilità, per il giocatore del Milan è stato tutto più semplice. Quello è stato l’errore della Lazio.

Strakosha poteva far di più?

“Non credo potesse far di più, perché fra l’altro il portiere era anche coperto dai difensori”.

Ultimamente Inzaghi, dove aver dato fiducia a Bastos e poi a Wallace, schiera con una certa frequenza Hoedt al fianco di de Vrij. Secondo te è giusta come scelta tecnica?

“Il fatto che lui cambi così tanto il compagno di reparto di de Vrij è perché forse lo sceglie durante gli allenamenti della settimana. Tutti hanno comunque avuto un bel rendimento e il loro spazio. Io vidi Wallace a Napoli e mi piacque molto, Bastos anche. Hoedt…non so, con la sua statura forse è più bravo sui palloni aerei. Lo trovo molto migliorato rispetto alla trasferta di Napoli dello scorso anno in coppia con Mauricio, Bastos è più rapido e forse Wallace è quello che sa fare meglio un po’ tutte e due le cose. La Lazio non è lì che deve fare la differenza. La Lazio deve fare la differenza davanti, puntare sugli inserimenti di Parolo e Milinkovic e far affidamento alle geometrie di Biglia. Dietro la Lazio deve fare solo il proprio compito. Se la Lazio non vince le partite non è responsabilità della difesa”.

Il problema è che se Immobile non segna, la Lazio va in difficoltà…

“Dai, non è proprio così, è vero che con il Pescara il test non fu molto probante però sono andati a segno un po’ tutti. Ci sono partite più difficili di altre e comunque non è mai facile affrontare il Milan, seppur in emergenza. Secondo me il pareggio ci può stare ma dopo una prestazione così i rimpianti sono tanti”.

Un pronostico per la gara di Champions Leaugue fra Real Madrid e Napoli?

“Mah, che vuoi che ti dica, credo che sarà una gara combattuta e meno scontata di quello che si può immaginare”.

Davide Sperati

Riproduzione riservata se non citando espressamente la fonte laziochannel.it

 

Esplode la rabbia di De Laurentiis verso Sarri e la squadra

Doveva essere la notte magica del Napoli, invece lo è stata per il Real Madrid. Troppo forte per i campani, nonostante il gol di Insigne all’inizio avesse illuso. Non gli è scesa giù la sconfitta al presidente De Laurentiis che ha tuonato ai microfoni di Premium Sport.

Queste le parole di De Laurentiis: “Credo che questa sera ai ragazzi sia mancato la cazzimma napoletana, l’unico che ha dimostrato di averla è stato il napoletano Insigne. Gli altri erano come bloccati di fronte a questo mostro sacro che è il Real Madrid, che non ha giocato in maniera straordinaria, anche se la nostra inadeguatezza serale poteva portare a un 5-0. Ci è andata di lusso, nella bolgia del San Paolo segnando il primo gol potrebbero andare in confusione. Nulla è perso”.

Su Sarri: “Poi si possono fare discorsi su chi poteva giocare, ma sono decisioni dell’allenatore, altrimenti potrebbe andare anche lui in confusione. A Napoli sarà tutta un’altra storia. Non entro nel merito delle scelte, che spettano a una persona sola, e non mi permetto di dare consigli, posso avere le mie idee ma le tengo per me. Nessuno dice che Milik doveva giocare per Mertens, ma si devono cercare delle alternative, non alla vigilia della Champions ma prima”.

“Qui si vuole evitare troppo la sperimentazione che è utile per capire le forze che si hanno a disposizione – continua De Laurentiis -. C’è una compagine di 26 giocatori e non la linea corta che avevamo con Mazzarri. A me non interessa vincere sempre in campionato, le sconfitte sono a volte salutisticamente foriere e ho la possibilità di riprendermi nelle partite successive. Mi permettono di capire gli acquisti che ho fatto, invece arriveremo a fine campionato senza capire perché alcuni non giocano mai”.

Si cerca disperatamente di difendere le proprie posizioni, invece si devono difendere le posizioni della società e dei tifosi. Che non sono stupidi. Devono capire se possono contare o meno su certi giocatori. Non so per quale motivo ho investito quelle cifre su certi giocatori che avrei potuto investire su altri”. E ancora: “In certe partite occorrerebbe una tattica di gioco diversa, non sempre bisogna mettere la linea alta di difesa. Queste sconfitte sono salutari perché ci fanno crescere. Non c’è solo la differente qualità di giocatori, ne abbiamo molti giocatori che ci invidiano tutti quanti e che ci stanno sollecitando con offerte”.

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La bellissima lettera d’addio di Alvaro Gonzalez ai laziali

Da titolare inamovibile con Reja a riserva con Pioli. La storia tra la Lazio e Alvaro Gonzalez si è interrotta bruscamente con l’arrivo del tecnico emiliano sulla panchina biancoceleste. Non è stato mai spiegato il motivo di questa scelta, ma di colpo l’uruguaiano ha iniziato a seguire la Lazio in tribuna.

Nonostante tecnicamente fosse un giocatore modesto, Alvaro Gonzalez si è fatto benvolere da tutti per il suo spirito grintoso e per l’attaccamento alla maglia. Un attaccamento che El tata ha voluto mettere nero su bianco scrivendo una lettera ai laziali che ha twettato sul suo account ufficiale. Di seguito la lettera.

INTANTO DI BATTISTA SPINGE PER LO STADIO DELLA LAZIO>>>CLICCA QUI

Di Battista rilancia: “Stadio della Roma? Anche la Lazio deve avere il suo stadio”

In queste settimane non si fa altro che parlare dello stadio della Roma al grido dell’hashtag “Famo sto stadio”. Alessandro Di Battista, deputato del M5S e grande tifoso della Lazio, sta però cercando di spostare l’attenzione anche su quello della Lazio.

“Flaminio? Per me anche la Lazio deve avere lo stadio”. Lo ha detto Alessandro Di Battista, ospite de ‘La Gabbia’ su La7, facendo riferimento alla zona del Flaminio. In riferimento allo stadio della Roma: “Se diciamo sì, stiamo con i palazzinari. Se diciamo no, siamo quelli che sanno dire solo no...”.

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