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Lazio, approfittane! Quanti big a parametro zero nel 2017

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Il 2017 sta per arrivare e con sé porterà una lista impressionante di parametri zero. E’ vero che giugno è ancora lontano, ma è sempre meglio anticipare l’eventuale concorrenza. Perchè di concorrenza ce ne sarà molta per i tanti BIG che si ritroveranno senza una squadra. Per la Lazio potrebbe essere un’occasione d’oro per puntellare la squadra. Alcuni non sono più giovanissimi ma hanno fatto la storia ovunque hanno giocato. Vediamo insieme i più intriganti:

Ibrahimovic – Re Zlatan si svincolerà dal Manchester United. Nonostante i 35 anni è ancora tra i più forti nel suo ruolo.

Balotelli – In estate è stato accostato a più riprese alla Lazio. Al Nizza sembra esser tornato quello di qualche anno fa, a suon di gol ed ottime prestazioni.

Yaya Tourè – Nonostante l’età avanzata, è ancora uno dei centrocampisti con il miglior piede in circolazione. Oggetto dei desideri di Mancini ai tempi dell’Inter.

Ivanovic – Difensore jolly del Chelse, può giocare sia centrale che terzino. Affidabilissimo.

Jesus Navas – Potrebbe far comodo ad ogni squadra italiana che giochi con il 4-3-3. Esterno dall’ottima tecnica e dal dribbling facile. Attualmente al Manchester City.

Mertesacker e Thiago Silva – Due centrali difensivi tra i più forti in circolazione. Sarà difficile che non rinnovino il contratto, ma i grandi club sono pronti a soffiarli rispettivamente ad Arsenal e PSG.

Zabaleta – L’argentino del City è un ottimo terzino che può giocare sia nella difesa a 4 che nel centrocampo a 5.

Lichtsteiner – Come lo vedreste un suo ritorno alla Lazio?

Gonzalo Rodriguez – Difensore della Fiorentina, ancora non ha trovato l’accordo per il rinnovo. Ottimo centrale con il fiuto del gol ed anche rigorista.

Choupo Moting – La punta dello Schalke 04 potrebbe essere un vero affare per i club italiani. Ottimo fiuto del gol e tanta tecnica

La lista è ancora e spiccano i nomi di Pepe, Sagna, Clichy, Fernandinho, Lucas Leiva, Obi, Witsel, Antonio Valencia, Santi cazorla, Berahino. E voi chi consigliereste alla Lazio?

Onazi attacca la società Lazio e rivela il futuro di Keita

La storia tra la Lazio e Ogenyi Onazi si è chiusa bruscamente questa estate dopo 5 anni. Il giocatore era arrivato nella Primavera di Bollini, di cui era stato protagonista fino alla finale poi persa contro l’Inter. Il giocatore era progressivamente diventato un titolare nel corso degli anni fino all’avvento di Pioli che, specie il secondo anno, gli ha fatto collezionare panchine su panchine, tanto da convincere il nigeriano a lasciare la Capitale per trasferirsi in Turchia nelle file del Trabzonspor.

Incalzato da lazionews24.com, Onazi ha commentato la stagione della sua ex squadra: “Fino a quando Inzaghi resterà alla Lazio, la squadra farà bene. Uno dei miei rimpianti è proprio quello di aver lasciato il club quando è arrivato lui. Mi sarebbe piaciuto giocare ancora per lui, perché ha sempre creduto in me, addirittura in estate mi ha chiesto di restare e mi ha detto che avrebbe parlato direttamente lui con la dirigenza per farmi ottenere il rinnovo del contratto. Io però avevo già fatto la mia scelta, dovevo lasciare la Lazio per i troppi problemi che erano nati. Mi manca Inzaghi, perché è davvero un bravo allenatore e capisce i giocatori. Poi mi mancano i tifosi che con me sono sempre stati meravigliosi, mi mancano anche le canzoni e i loro cori d’incoraggiamento allo stadio. Li ringrazio per i messaggi d’affetto che continuano a mandarmi. Poi mi mancano tanto anche i miei ex compagni di squadra, parlo con loro quasi tutti i giorni

E pensare che due anni fa Onazi fu il protagonista del San Paolo nella sfida Champions contro il Napoli: “Non la dimenticherò mai quella serata, anche perché fu veramente una partita difficile, dove tutti eravamo sotto pressione. Poi quando sono entrato, ho segnato e il mio gol ha regalato la qualificazione ai preliminari di Champions. Ringrazio sempre Dio per tutto quello che mi ha dato”

Dai ricordi belli a quelli brutti legati alla società: “Riguarda la questione degli stipendi è veramente vergognoso che io e la Lazio ci ritroviamo a discuterne. E’ una grande società, io ho firmato un contratto, dopo aver lavorato ricevere ciò che mi spetta è normale. Se quando ero in trattativa qualcuno dei dirigenti ne avesse discusso con me avrei potuto capire. Non credo stiano agendo in maniera intelligente, questo significa comportarsi da sprovveduti. Non so quali prove vogliano portare alla FIFA per giustificare il fatto che non mi hanno pagato. Ho lavorato ogni giorno sul campo con la Lazio, fin quando non sono andato via e per questo devo essere pagato e non rinuncerò al mio stipendio per niente e nessuno. È una vergogna che la Lazio non mi paghi, anche perché loro hanno ricevuto puntualmente i soldi dal Trabzonspor e adesso vogliono tenersi i miei stipendi. Vorrei che tutto ciò non fosse successo perché amo tantissimo la Lazio, è la squadra con cui ho iniziato la carriera”.

Poi su Keita rivela: “Il più grande errore della Lazio sarà quello di vendere Keita! E’ un talento puro”. Infine un saluto ai tifosi: “Voglio sfruttare l’occasione per ringraziare la grande Curva Nord e tutti i tifosi della Lazio per il loro amore che mi hanno dato e che continuano a farmi sentire ogni giorno con i messaggi che mi arrivano. Mi mancano davvero e auguro a loro tutto il meglio dal mio cuore. Il mio desiderio è che un giorno la Lazio potrà vincere lo scudetto e giocare in Champions League ad alti livelli. Buon anno e felice anno nuovo a tutti!

CALCIOMERCATO – Keita: il sostituto arriva dall’Inter?

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Eccoci quasi a gennaio: tempo di calciomercato ma anche di Coppa d’Africa. La manifestazione africana porterà via alle squadre italiane molti giocatori almeno per un mese. Tra questi ultimi anche Keita Balde Diao. La partenza del senegalese costringerà la società biancoceleste a trovare un degno sostituto per l’attacco di Simone Inzaghi. Soluzioni interne per sostituire Keita la Lazio ne avrebbe diverse: c’è il giovane Lombardi, l’olandese Kishna e lo spagnolo Luis Alberto. Tre alternative che però non convincono in pieno e per questo motivo la Lazio sta valutando l’ipotesi di tornare sul mercato. Cerci sembra tramontato, Cafù del Ludogorets ha sulle sue tracce diverse squadre, e a questo punto  dirigenti biancocelesti potrebbero decidere di puntare su un giocatore che conosca già il campionato italiano e che possa essere raggiunto senza sborsare cifre esorbitanti. Il profilo giusto potrebbe essere quello dell’interista Jonathan Biabiany. Il giocatore nerazzurro piace al ds Igli Tare che cercò di arrivare al calciatore già due anni fa quando giocava con il Parma. Biabiany è fuori dai piani di Pioli e vorrebbe trovare una nuova squadra che sia disposta a credere in lui. L’Inter vuole 8 milioni di euro ma potrebbe essere disposta a cederlo in prestito oneroso, una modalità che il presidente laziale Claudio Lotito ama molto.

 

LAZIO STORY – Il 26/12/71 la Lazio di Chinaglia e Maestrelli sfidò il Taranto

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Altri tempi, altro calcio, altri calciatori. Quest’oggi ci proiettiamo nel 1971, quando la Lazio di Chinaglia sfidò il Taranto in quella domenica del 26 dicembre. Allo Stadio “Salinella” si disputa la 14esima giornata del campionato di Serie B. La banda Maestrelli in quella stagione è tra le favorite per la promozione nel calcio che conta. Eppure, nonostante il secondo posto a fine stagione, non fu un’annata facile.

In quel 26 dicembre i biancocelesti affrontarono una dura prova. Uno stadio gremito fino all’ultimo posto ed un Taranto pronto a vender cara la pelle. Il risultato finale fu 0-0 ma la Lazio rischiò grosso. Eroici furono Papadopulo, che decise di continuare il match nonostante una sublussazione alla spalla, e Wilson, anche lui con un problema alla coscia, rimanendo sempre in campo. Ma il man of the match fu il nostro portiere Bandoni. Una serie di interventi prodigiosi tennero a galla la banda Maetrelli. Chinaglia all’80esimo servì magistralmente Facchin che però non riuscì a centrare la porta. Alla fine fu un punto d’oro che servì per la promozione in Serie A, a fine stagione. Due anni dopo arrivò il primo scudetto. Ma quella è un’altra storia…

26 dicembre 1971 – 1707 – Campionato di Serie B 1971/72 – XIV giornata – calcio d’inizio ore 14.30

TARANTO: Cimpiel, Biondi, Colletta, Pelagalli, Cattaneo, Gagliardelli, Morelli, Aristei, Paina, Tartari, Beretti. A disp.: Baroncini, Campidonico. All. Caciagli.

LAZIO: Bandoni, Facco, Oddi, Wilson, Papadopulo, Martini, Massa, Abbondanza, Chinaglia, Moschino, Facchin. A disp.: Di Vincenzo, Nanni. All. Maestrelli.

Arbitro: Giunti (Arezzo).

Note: temperatura quasi primaverile. Calci d’angolo: 11 a 1 per il Taranto.

Spettatori: 22.555 paganti e 4.000 abbonati per un incasso di £.48.781.000 (record per il Taranto)

Un laziale nel dream team di Rui Costa accanto a Maldini e Cafu

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Rui Costa su Record ha stilato il suo 11 ideale: in porta Vitor Bahia in porta, terzini Cafu e Maldini, centrali Nesta (definito il più elegante con cui ha giocato) e Mozer. Regista Pirlo con accanto Paulo Sousa, mentre avanzati Figo e Kakà. In attacco Cristiano Ronaldo e Batistuta.

Santo Stefano: Ecco gli “Stefani” della Lazio! (seconda parte)

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Ecco la seconda parte del nostro viaggio nella storia della Lazio, con tutti gli altri “Stefani“, dagli anni 2000 ad oggi. Possiamo definirla l’età d’oro degli Stefani in quanto alcuni dei giocatori fondamentali della Lazio, portano proprio questo nome.

  1. Stefano Fiore (centrocampista), iniziamo col botto, con uno dei giocatori più forti della storia della Lazio, il calabrese nasce nel 1975 e cresce nelle giovanili del Cosenza, esplode con la maglia dell’Udinese, ed è proprio dai bianconeri che la Lazio preleva Fiore. Nel primo anno in biancoceleste colleziona 30 presenze e 3 reti, con l’avvento di Mancini, il centrocampista calabrese ritrova nuova vita mantenendo circa le stesse presenze, ma raddoppiando le reti. Fiore vince due coppe Italia, una col Parma e una con la Lazio, in quest’ultima protagonista con 3 gol (tra andata e ritorno) contro la Juventus, ha vinto poi una Supercoppa Uefa col Valencia, un Intertoto e due coppe UEFA tutte e tre col Parma. Con la nazionale italiana vince i Giochi del mediterraneo nel 1997.
  2. Esteban Nicolas Gonzalez (centrocampista), da una stella ad una meteora della Lazio, Gonzalez milita solo un anno in biancoceleste e colleziona solo 3 presenze. Non ha lasciato minimamente il segno nella storia della Lazio, è uno degli acquisti fallimentari dell’era Lotito.
  3. Stephen Ayodele Makinwa (attaccante), punta molto veloce nigeriana, che però non ha fatto benissimo alla Lazio, arrivato nel 2006 per circa 6 milioni, come alternativa a Rocchi e Pandev, disputa 39 partite segnando 3 gol. Attualmente è un procuratore sportivo. Con la Lazio ha vinto la Supercoppa Italiana nel 2009 a Pechino contro l’Inter.
  4. Stefano Mauri (centrocampista), uno degli “Stefani” più longevi in casa Lazio, viene acquistato nel 2006 dall’Udinese, esordisce il 24 gennaio nella partita d’andata dei quarti, di Coppa Italia, contro l’Inter; partita pareggiata per 1-1. Il 29 gennaio successivo disputa la prima partita in campionato, in occasione della trasferta vinta, per 0-1, contro il Treviso. Il 5 marzo 2006 arriva anche la prima rete con la nuova maglia, in occasione della trasferta pareggiata, per 2-2, contro il ChievoVerona. A fine stagione totalizza 17 presenze e 2 reti.
    In estate viene acquistato a titolo definitivo per 3.5 milioni di euro e da lì l’amore per la Lazio non è mai calato, diventandone capitano, siglando 42 gol totali in 243 presenze, vincendo anche 2 Coppe Italia (2008/09, 2012/13) e una Supercoppa Italiana (2008/09).
  5. Stephan Lichtsteiner (difensore), terzino svizzero, dotato di grande corsa e resistenza che esplode nella Lazio( che lo acquista nel 2008), con la quale raggiunge le 100 presenze condite da tre gol (uno di questi nel derby vinto per 4-2). Verrà ceduto nel 2011 alla Juventus per circa 10 milioni, dove riceve la consacrazione anche in campo europeo, arrivando in finale di Champions nel 2015. Capitano e simbolo della Nazionale Svizzera, dove conta 88 presenze e 6 reti. Nel suo Palmarés risultano 5 Campionati italiani (Tutti vinti con la Juventus), 3 Coppe Italia (1 con la Lazio e 2 con la Juventus), 4 Supercoppe Italiane (1 con la Lazio e tre con la Juve) e un Campionato svizzero col Grassopher nel 2002/03
  6. Stefan Radu (difensore), difensore romeno dal 2008 nella Lazio e ancora in rosa, oggi è il vice capitano (dopo Lucas Biglia), può giocare sia da centrale che da terzino sinistro, rendendolo uno dei giocatori più utile dello scacchiere di Inzaghi. Pieno di grinta, a volte eccessiva, è uno dei giocatori che i tifosi apprezzano di più. Oggi conta 204 presene con la maglia della Lazio, condito da 4 gol. Con l’aquila sul petto vince 2 Coppe Italia (una quella del 26 Maggio) e una Supercoppa Italiana.
  7. Stefan de Vrij (difensore), ultimo, non per importanza, il centrale olandese, che tutti ha convinto già dalla prima stagione  in biancoceleste. Acquistato dal Feyenoord  per una cifra vicina agli 8,5 milioni di euro. Tutt’ora guida la difesa della Lazio con ottimi risultati. Il suo plamarés è vuoto ma il suo talento è innegabile, al momento conta 43 presenze con la Lazio e solo un gol siglato contro il Chievo nel Settembre scorso.

Amarcord Pioli: “Avevo una Lazio di qualità ma poi…”

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“Il primo anno alla Lazio abbiamo avuto risultati eccezionali, la rosa era di qualità”. Parola di Stefano Pioli a Inter Channel. Il tecnico emiliano ha ripercorso le sue stagioni sulla panchina biancoceleste: “Il secondo anno le dinamiche sono cambiate e i giocatori non hanno soddisfatto le mie aspettative.  Avevamo combattuto un campionato per raggiungere i preliminari Champions e quella sconfitta ci ha segnato la stagione. L’eliminazione con lo Sparta Praga ha poi di fatto messo la parola fine all’avventura”. 

Il “gol” più importante di Senad Lulic (FOTO)

Non è stato un dicembre esaltante per Senad Lulic: dalla sconfitta nel derby (e gli episodi del post gara che gli costeranno 20 giorni di squalifica) alla sconfitta contro l’Inter dell’ex Pioli. Ma tutto passa in secondo piano quando arrivi a giungere la gioia più bella del mondo: diventare padre.
La notizia arriva direttamente tramite social, dove la moglie Sandra ha postato una foto di lei in compagnia di Senad e con in mostra un vistoso pancione, accompagnato dalla didascalia: “Ti aspettiamo, Piccolo Lulic“. Impossibile capire quando avverrà la nascita, anche se è facile intuire che risalirà ai primi mesi del 2017. Congratulazioni Senad Di seguito, la foto pubblicata dalla famiglia Lulic:

 

👶🏻💙🌍 ti aspettiamo #piccololulic jedva te cekamo… 👨‍👩‍👧💙

Una foto pubblicata da Family Lulic🇧🇦🇨🇭 💝👨‍👩‍👧⚽️ (@sandra_lulic) in data:

Santo Stefano: Ecco gli “Stefani” della Lazio! (prima parte)

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Oggi è Santo Stefano e vogliamo festeggiarlo con voi andando a rivivere tutti ma proprio tutti gli “Stefani” che hanno indossato la casacca con l’aquila sul petto. Oggi arriveremo fino alla fine degli anni 90.

Tra meteore e sconosciuti ecco gli “Stefani” della Lazio

  1. Stefano Malacarne (difensore), nato nel 1925, cresce nelle giovanili del San Donato, dove gioca fino al 1946 per poi passare all’Orbetello prima e alla Salernitana poi. Proprio dai granata lo preleva la Lazio, con la quale giocherà dal 1950 al 1955, arrivando a 90 presenze ma senza mai segnare un gol. Si ritira dal calcio nel 56 dopo un anno di esperienza al Foligno. Esordi il 10 Settembre del 1950 contro l’Inter, in un match terminato per 3-3. Viene acquistato dal presidente Zenobi come perno della sua difesa, non bella ma efficace.
  2. Stefano Di Chiara (difensore), nasce nel 1956, la Lazio è la prima squadra in cui gioca sia nelle giovanili che in prima squadra, certo gioca è un parolone, poiché non è mai sceso in campo con l’aquila sul petto negli anni in cui figurava in rosa, forse per la sua giovane età, nonostante tutto ha un palmarès di tutto rispetto, intanto fa parte della rosa della prima Lazio scudettata (1973/74), un campionato Primavera (75/76) e uno Under 23 ( 73/74) sempre con la Lazio, poi  un campionato di Serie C con la Pistoiese nel 76/77 e uno di Serie B col Lecce nel 84/85. Si ritirò dal calcio giocato nel 1991, continuando come allenatore, tra le tante, di Siena, Ravenna, Pistoiese e Cisco Roma.
  3. Stefano Ferretti (centrocampista), nasce nel 1960, milita nelle giovanili della Lazio, per poi passare in prima squadra, prima dal 1978 al 1980, poi, dopo una breve parentesi all’Empoli, dal 1981 al 1982, per un totale di 31 presenze e 5 reti. Ritiratosi nel 1996 inizia la carriera da allenatore con la Lupa Frascati dove allena per un anno, passa poi al Pro Vasto e al Guidonia, fino al 2016 allenava il Lariano in Eccellenza. Nel suo palmarès c’è una coppa Italia Primavera vinta con la Lazio nel 78-79.
  4. Stefano Chiodi (attaccante), classe 1956, cresce nelle giovanili del Bologna, dove milita fino al 1978. L’anno dopo passa al Milan, e successivamente alla Lazio, retrocessa in B, per lo scandalo calcioscommesse. Con i biancocelesti conta 28 presenze e 6 reti in Serie B, quando torna in Serie A non trova mai la via del gol, nonostante le 10 presenze. Ha militato anche nella nazionale Under-21, dove è sceso 3 volte in campo facendo 2 gol. Nella sua bacheca risulta uno scudetto vinto col Milan nel 1978-79. Ci ha lasciato prematuramente nel 2009 a causa di un male incurabile, a soli 52 anni.
  5. Stefano Melchiori (centrocampista), nato nel 1965, ha militato nella Lazio (che lo ha pagato 2,4 miliardi di lire) per un anno dal 1991, dove conta 20 presenze e 0 gol. Vince il suo unico trofeo con la maglia del Casale, ovvero una Coppa Italia Dilettanti, nel 1998-99. Attualmente è l’allenatore del Tortona Villalvernia.
  6.  Stefano Sorrentino (portiere), figlio d’arte, anche il padre Roberto era un portiere, nasce nel 1979, e gioca nelle giovanili della Lazio, senza mai però esordire in prima squadra. Attualmente è il portiere, nonché uno delle bandiere del Chievo Verona, con il quale conta ben 176 presenze. Ha militato anche nella Juventus con la quale ha vinto uno scudetto nel 1997-98 e una Supercoppa Italiana nel 1997.
  7. Stefano Lombardi e Stefano di Fiordo (difensori), compagni di squadra nella Lazio nel 1998-99, il primo conta 4 presenze, il secondo invece non ha mai esordito con la Lazio, complice anche la presenza di campioni del calibro di Nesta, Mihajlovic, Couto, ecc… Entrambi facevano parte della rosa vincitrice della Coppa delle Coppe nel 1998 al Villa Park di Birmingham, e della Supercoppa Italiana del 1998 contro la Juventus (1-2 Nedved e Conceicao)

Il curioso caso di Cherno Samba

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Gli amanti dei giochi manageriali sul calcio, ed in particolare del celeberrimo Championship Manager, conosceranno sicuramente il suo nome: Cherno Samba.

Classe ’85, nativo di Banjul, in Gambia, Samba muove i suoi primi passi nel calcio che conta con la maglia del Milwall, storica squadra londinese, attirando subito su di sè l’attenzione degli addetti ai lavori, tanto che la prestigiosa rivista Don Balòn nel 2001 lo inserì nella lista dei migliori 100 prospetti del calcio mondiale.

Un predestinato, si diceva di lui, Manchester United e Liverpool pronte a far follie pur di accaparrarsi le prestazioni di questo attaccante venuto dall’Africa. Ma la sua vera fama arrivò quando il gioco Championship Manager che lo vedeva protagonista, fu distribuito gratuitamente dal Daily Telegraph, finendo per essere giocato su praticamente ogni computer della Gran Bretagna. Ecco che allora tutti costruivano la propria squadra sulle prodezze di questo ragazzo, veloce e potente, tecnico e molto bravo anche nel giocare di squadra. Il miglior giocatore del mondo, o almeno questo secondo i programmatori del famoso gioco manageriale, stagione 2000/2001, che avevano reso l’allora quindicenne originario del Gambia il miglior prospetto di tutto quell’universo virtuale.

Ma la realtà, e questo è cosa nota, è molto diversa dal mondo virtuale: Samba si perse quasi subito, scontrandosi con il calcio dei grandi dove le sue grandi risorse fisiche non bastavano più per marcare la differenza e con una pressione enorme, che non gli permetteva più di giocare con quell’istinto che lo portava a realizzare veri e propri capolavori. Il suo sogno dichiarato era vincere il Mondiale con l’Inghilterra, ma dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili ha finito per giocare con il Gambia, 4 gare e una rete.

L’esordio con il Millwall non arrivò mai, l’attaccante finì in Spagna in qualche squadra “B” e poi ancora in Inghilterra senza affermarsi. Samba trovò gloria “solo” militando nella miglior squadra di Finlandia, l’Haka, poi nell’FK Tønsberg.

Il 22 luglio 2015, dopo un brutto infortunio, il ritiro dall’attività agonistica, per proseguire a giocare a calcio a livello dilettantistico con la squadra amatoriale Dream Team FC.

Parabola di un fenomeno del mondo virtuale e di una meteora del calcio giocato…

“Dovevo ordinare un nuovo telefono al mio gestore. Ho chiamato, e quando mi hanno detto che avrei dovuto attendere due o tre mesi ho pensato ‘nessun problema!’. Poi il ragazzo mi ha chiesto come mi chiamassi, ho detto ‘Cherno Samba’. Sorpreso mi ha detto ‘Quello di Championship Manager? Lo avrà domani allora!’…”

Giulio Piras

Strakosha verso il rinnovo. Percepirà il triplo

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Tra le più bello sorprese della Lazio di Inzaghi sicuramente c’è Thomas Strakosha. Nessuno se lo sarebbe aspettato dopo la negativa stagione a Salerno. Poi i vari infortuni di Marchetti e la bocciatura di Vargic gli hanno dato la possibilità di giocare e lui ha sfruttato al meglio le sue carte convincendo anche i più scettici. A gennaio la Lazio è a caccia di un nuovo portiere che molto probabilmente sostituirà Marchetti nella prossima stagione, tra Perin e Sportiello, non è detto che a godere non sia proprio il portierino albanese. Intanto, dall’Albania parlano di un immediato rinnovo con la Lazio che incrementerà il suo guadagno del triplo. Infatti, Strakosha andrà a percepire 300mila euro annuali. Un bel premio per lui che si è meritato il rinnovo.

Ich bin Moritz Leitner

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Ich bin Moritz Leitner“, “Io sono Moritz Leitner“.

Tedesco, o meglio bavarese di Monaco, classe 1992, di professione centrocampista. Cresciuto nelle giovanili del club meno blasonato della sua città, il Monaco 1860. Figlio d’arte (il padre, Erwin Feldberger, fu un discreto giocatore a cavallo tra gli anni ’60 e ’70), possiede una buona visione di gioco, è veloce ed è molto abile nei dribbling e nelle ripartenze. Può giocare sia come centrocampista centrale, sia come esterno sinistro, sia a supporto delle punte.

Questo è quanto si evince da Wikipedia, in quanto Moritz Leitner, in casa Lazio, queste caratteristiche non le ha fatte intravedere. O perlomeno non ne ha avuto possibilità.

Dal suo approdo a Roma il 12 agosto infatti, per una cifra vicina ai 2 milioni di euro, del centrocampista tedesco si ricordano sporadiche apparizioni, un totale di 13 minuti divisi in due presenze nei minuti finali contro Cagliari ed Udinese. Eppure il Ds biancoceleste Igli Tare ad un mese dal suo approdo a Roma, rispondeva così a chi lo definiva come un acquisto inutile: “Il suo acquisto è stato visto da alcuni come qualcosa di inutile, ma non sono d’accordo. Questo è un giocatore che ha esperienza internazionale, e può giocare in diverse posizioni a centrocampo. In più vuole dimostrare di poter tornare utile nuovamente anche alla Nazionale tedesca“.

Il Direttore sportivo biancoceleste è convinto che i soldi utilizzati per il nativo di Monaco di Baviera siano stati ben spesi, i tifosi aspettano di rivedere quel giocatore che ai tempi del Borussia Dortmund aveva fatto innamorare uno dei guru del calcio tedesco, l’attuale tecnico del Liverpool Jurgen Klopp.

C’è tutto un 2017 in cui dimostrare qualcosa, se lo augurano i sostenitori biancocelesti, ma anche e soprattutto mister Simone Inzaghi.

Glück Moritz!

 

 

‘TOP 100 2016’ – Il “Guardian decreta i migliori calciatori dell’anno solare

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E’ giunta alla quinta edizione consecutiva l’iniziativa del noto quotidiano britannico The Guardian, che ha decretato i migliori 100 calciatori in attività nell’anno solare 2016. La speciale classifica è stata stilata da una giuria composta da 124 tra calciatori, ex giocatori, allenatori e giornalisti provenienti da 45 Paesi diversi (tra i quali l’ex capitano e attuale vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti), che, da una lista iniziale di 350 nomi, ne ha dovuti estrapolare 40 ed inserirli in una personale classifica. Al giocatore messo al primo posto venivano dunque assegnati 40 punti, 39 al secondo, 38 al terzo e così via fino al quarantesimo, che riceveva un solo punto. La somma di tutti i punti ha determinato, poi, la classifica finale resa nota oggi. Ve la proponiamo qui di seguito, in ordine decrescente (dall’ultimo al primo):

#100 Ousmane Dembélé (Borussia Dortmund)

#99 Julian Weigl (Borussia Dortmund)

#98 Thiago Alcantara (Bayern Monaco)

#97 Santi Cazorla (Arsenal)

#96 Francesco Totti (Roma)

#95 Ever Banega (Inter)

#94 Alexandre Lacazette (Lione)

#93 Fernandinho (Manchester City)

#92 Thibaut Courtois (Chelsea)

#91 Adrien Silva (Sporting CP)

#90 Dele Alli (Tottenham)

#89 Arjen Robben (Bayern Monaco)

#88 Raheem Sterling (Manchester City)

#87 James Rodriguez (Real Madrid)

#86 Juan Mata (Manchester United)

#85 Ilkay Gundogan (Manchester City)

#84 Blaise Matuidi (Psg)

#83 Miguel Borja (Atletico Nacional)

#82 Marek Hamsik (Napoli)

#81 Claudio Bravo (Manchester City)

#80 Gianluigi Donnarumma (Milan)

#79 Nani (Valencia)

#78 Dani Alves (Juventus)

#77 Yannick Carrasco (Atletico Madrid)

#76 Roberto Firmino (Liverpool)

#75 Rui Patricio (Sporting CP)

#74 Raphael Guerreiro (Borussia Dortmund)

#73 Aaron Ramsey (Arsenal)

#72 Kasper Schmeichel (Leicester)

#71 Alvaro Morata (Real Madrid)

#70 Miralem Pjanic (Juventus)

#69 Sadio Manè (Liverpool)

#68 Laurent Koscielny (Arsenal)

#67 Aritz Aduriz (Athletic Bilbao)

#66 Giorgio Chiellini (Juventus)

#65 Mohamed Salah (Roma)

#64 Gabriel Jesus (Palmeiras)

#63 Douglas Costa (Bayern Monaco)

#62 Javier Mascherano (Barcellona)

#61 David Alaba (Bayern Monaco)

#60 Joshua Kimmich (Bayern Monaco)

#59 Kevin Gameiro (Atletico Madrid)

#58 Toby Alderweireld (Tottenham Hotspur)

#57 Henrik Mkhitaryan (Manchester United)

#56 Philipp Lahm (Bayern Monaco)

#55 Keylor Navas (Real Madrid)

#54 Renato Sanches (Bayern Monaco)

#53 Casemiro (Real Madrid)

#52 Thiago Silva (Psg)

#51 Mats Hummels (Bayern Monaco)

#50 Benzema (Real Madrid)

#49 Mauro Icardi (Inter)

#48 Marcelo (Real Madrid)

#47 Edinson Cavani (Psg)

#46 Diego Costa (chelsea)

#45 Marco Verratti (Psg)

#44 David Silva (Manchester City)

#43 Angel Di Maria (Psg)

#42 Jan Oblak (Atletico Madrid)

#41 Koke (Atletico Madrid)

#40 Hugo Lloris (Tottenham)

#39 Sergio Busquets (Barcellona)

#38 Gerard Piqué (Barcellona)

#37 Paulo Dybala (Juventus)

#36 Jerome Boateng (Bayern Monaco)

#35 Eden Hazard (Chelsea)

#34 Ivan Rakitic (Barcellona)

#33 Harry Kane (Tottenham)

#32 Arturo Vidal (Bayern Monaco)

#31 Thomas Muller (Bayern Monaco)

#30 Pepe (Real Madrid)

#29 David De Gea (Manchester United)

#28 Philippe Coutinho (Liverpool)

#27 Dimitry Payet (West Ham)

#26 Leonardo Bonucci (Juventus)

#25 Sergio Ramos (Real Madrid)

#24 Diego Godin (Atletico Madrid)

#23 Mesut Ozil (Arsenal)

#22 Gianluigi Buffon (Juventus)

#21 Toni Kroos (Real Madrid)

#20 Zlatan Ibrahimovic (Manchester United)

#19 Jamie Vardy (Leicester)

#18 Manuel Neuer (Bayern Monaco)

#17 Paul Pogba (Manchester United)

#16 N’Golo Kanté (Chelsea)

#15 Andres Iniesta (Barcellona)

#14 Gonzalo Higuain (Juventus)

#13 Kevin De Bruyne (Manchester City)

#12 Luka Modric (Real Madrid)

#11 Sergio Aguero (Manchester City)

#10 Riyad Mahrez (Leicester)

#9Alexis Sanchez (Arsenal)

#8 Pierre-Emerick Aubameyang (Borussia Dortmund)

#7 Robert Lewandowski (Bayern Monaco)

#6 Gareth Bale (Real Madrid)

#5 Neymar (Barcellona)

#4 Antoine Griezmann (Atletico Madrid)

#3 LUIS SUAREZ (BARCELLONA)

#2 LIONEL MESSI (BARCELLONA)

#1 CRISTIANO RONALDO (REAL MADRID)

2016 anno dei ‘giovani’: ecco il primo 2001 ad esordire in A

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Il 2016 sarà certamente ricordato come l’anno dei ‘giovani‘: ragazzi che dai settori giovanili hanno compiuto il grande salto (a volte grandissimo) verso la prima squadra. In casa della Lazio ce ne sono diversi (Cataldi, Murgia, Lombardi, tanto per fare qualche esempio), ma anche le altre squadre non sono da meno. L’ultimo in ordine di tempo è stato Pietro Pellegri, talentuoso attaccante del Genoa, che dopo aver segnato gol a grappoli nelle squadre giovanili, il tecnico rossoblù Ivan Juric ha deciso di gettare nella mischia nel corso della partita contro il Torino, a soli 15 anni e 280 giorni, che hanno permesso al ragazzo di eguagliare il record di precocità nell’esordio del massimo campionato italiano, detenuto da 79 anni a questa parte all’ex centravanti della Roma Amadei .

LA STORIA – Pellegri nasce a Genova il 17 gennaio 2001 e cresce nel quartiere di Pegli, dove ha sede il centro sportivo del Genoa. Dopo i primi calci nella Pegliese, entra a far parte delle Giovanili del club rossoblù, dove fin da giovanissimo mette in mostra le sue grandi doti come attaccante. Con i Giovanissimi Nazionali del Grifone, vince l’edizione italiana della Nike Cup, ma perde la finale della fase internazionale disputatasi a Manchester, ai rigori contro i ghanesi del Right to Dream. Punta di diamante di quella squadra, in coppia con il compagno di reparto Bianchi colleziona circa 15 gol nel torneo, che gli valgono l’attenzione di club importanti. Nella scorsa stagione entra a far parte in pianta stabile dell’Under 17 del Genoa, con cui colleziona poche presenze nel campionato Under 17 Lega Pro e molte di più nell’Under 17 A e B, dove ha occasione di sfidare ragazzi di due anni più grandi di lui. Grazie alle sue prestazioni sempre più convincenti, a fine stagione gli viene addirittura assegnata la maglia numero 64 della Prima Squadra. Qui si mette subito in luce in amichevole contro il Casale, segnando 1 goal in appena 7 minuti di gara. L’esordio in Serie A, nell’ultima giornata di campionato contro l’Atalanta, sembra vicino, ma il tecnico Gasperini preferisce non rischiarlo. Più coraggioso è invece, il 22 dicembre 2016, Ivan Juric, che a 3′ dalla fine nella gara di campionato contro il Torino, e sotto di un goal, getta nella mischia il giovanissimo attaccante nella speranza di trovare il pareggio. Pellegri fa parte inoltre del giro della Nazionale: dopo aver giocato con l’Under 15 e l’Under 16 di Daniele Zoratto (11 presenze e 1 goal all’esordio), entra a far parte in pianta stabile dell’Under 17 di Dal Canto prima e Bigica poi, confrontandosi anche qui con avversari più grandi di lui e giocando anche le qualificazioni all’Europeo di categoria con la maglia azzurra numero 9.

CARATTERISTICHE – Un metro e 88 centimetri per 78 chilogrammi), abbina una buona tecnica di base al fiuto del goal, oltre ad avere un buon carattere, ricevuto dalle sfide contro i più grandi. Pur ancora molto giovane, può crescere ancora tanto sotto il punto di vista tattico e dovrà lavorare di più proprio sotto questo aspetto per diventare a tutti gli effetti un attaccante da Serie A. “Nel finale ho voluto premiare il Settore giovanile inserendo Pellegri. – ha spiegato Juric dopo averlo fatto debuttare in Prima squadra – Non credo che sia ancora pronto per giocare in Serie A, gli servono ancora due anni almeno per poter giocare a questi livelli, ma crediamo che potrà essere una grande risorsa per questa società“.

FUTURO – Sulle sue tracce ci sono già big italiane ed europee, dalla Juventus, al Milan e alla Roma, passando per le inglesi Chelsea e Manchester United e i francesi del PSG. Nessuna di esse potrà però avvicinarglisi, almeno per il momento: fino al compimento di 16 anni, infatti, Pellegri non potrà firmare alcun contratto, nemmeno con il Genoa, club in cui lavora il padre, dirigente accompagnatore della Primavera, e con il quale il giovane attaccante intende emergere. Quando l’età sarà quella giusta, non sarà facile però, per lui e per la società rossoblù, resistere al corteggiamento delle grandi potenze calcistiche.

Anche l’ag. FIFA Canovi si unisce al coro: “Lazio, devi rinforzarti!”

Se (come ha dichiarato il Ds Tare) si vuole veramente supportare l’entusiasmo che il mister Inzaghi ha creato attorno alla Lazio, i biancocelesti hanno il dovere d’intervenire sul mercato in maniera concreta. Ne è convinto anche l’esperto di mercato Dario Canovi che, ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, ha fotografato quelli che potrebbero essere i movimenti di gennaio:

Dovranno intervenire le squadre che perderanno giocatori per la Coppa d’Africa, vedi la Roma che deve sostituire Salah. E poi mi aspetto interventi da chi intende mantenere le posizioni acquisite per arrivare in Champions e da chi dovrà salvarsi. Chi interverrà in maniera decisiva? Facile, la Lazio. È lì per ottenere qualcosa di importante, deve intervenire per giocarsela. E poi ha delle lacune, altrimenti non si spiegherebbero alcune sconfitte. Contro le big, i biancocelesti, hanno sempre perso. Serve intervenire“.

Tounkara e Minala, una carriera appesa sul filo: gennaio mese della rinascita?

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Da star sulla rampa di lancio a separati in casa. Non era facile immaginarsi uno sviluppo del genere per la carriera di Mamadou Tounkara e Joseph Minala. In Primavera si erano presi il palcoscenico di prepotenza, il primo conquistando un fantastico scudetto nel 2013, il secondo protagonista della Coppa Italia Primavera vinta nel 2014.

Sul più bello però, al momento del grande salto in prima squadra, qualcosa si è inceppato. Si è parlato di problemi caratteriali da entrambe le parti, con Tounkara che si rese protagonista due anni fa di un battibecco via Twitter con Stefano Pioli, chiamato a farlo esordire in Coppa Italia contro il Varese (dopo la prima in Serie A avvenuta contro il Bologna sei mesi prima). Minala era partito da un match contro la Sampdoria, poi le esperienze a Bari, coi primi gol in Serie B, e a Latina che hanno visto progressivamente perdersi un talento che sembrava una vera promessa del centrocampo.

Così come Tounkara pareva destinato a percorrere le stesse orme di Keita. Guardando le partite della Primavera, in molti indicavano Mamadou come “il prescelto”, anche meglio dell’attuale asso della prima squadra. Da settembre i due si allenano senza essere presi in considerazione neppure da Inzaghi, che pure ne conosce meglio di chiunque altro le caratteristiche. Minala non ha trovato in estate destinazioni che potessero rilanciarlo, Tounkara paga un anno non solo senza gol, ma anche praticamente senza presenze tra Crotone e Salerno. Solo una destinazione giusta a Salerno che ne rilanci le potenzialità potrebbe rivitalizzare due carriere che al momento sembrano appese a un filo.

Fabio Belli

Dall’Inghilterra sono sicuri: Morrison tornerà in Inghilterra. Ecco dove…

Ormai lo sanno da tempo anche i sassi. Ravel Morrison vuole tornare a casa, Inghilterra. Bene, tra pochi giorni il suo desiderio potrebbe finalmente esaudirsi. Secondo il Daily Star infatti sull’ex Manchester si sono puntati gli occhi dell’Hull City pur tenendo conto delle  incognite che orbitano intorno al caratate del ragazzo: “Per il mercato in entrata si è fatto il nome di Ravel Morrison per Mike Phelan. Un talento indubbio con una carriera minata da problematiche extra-campo. Una scommessa niente male se la società si renderà conto delle attuali possibilità di sopravvivenza in Premier della squadra”. 12 punti, 14 gol fatti, 36 subiti, fanalino di coda della Premier League, il club guidato da Mike Phelan cerca rinforzi nel mercato di gennaio.

STATISTICHE – I numeri della Lazio dopo 18 giornate

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Si chiude l’anno 2016 per la Lazio. La squadra di Simone Inzaghi può dirsi soddisfatta per il cammino fin qui intrapreso. Con una squadra giovane, i biancocelesti si sono posizionati, per il momento, al quarto posto con 34 punti, a fronte di 10 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte.

I gol totalizzati sono 32, quelli subiti 21. La curiosità sta nel fatto di aver subito 18 gol solo nei secondi tempi, mentre solamente 3 nei primi tempi. Per quanto riguarda quelli segnati, 14 nel primo tempo e 18 nella ripresa. I tiri totali sono stati 199, di cui ben 110 nello specchio della porta. I corner sono 105, mentre, infine, 247 i falli commessi.

E’ morto George Michael: l’ex cantante degli Wham! aveva 53 anni

George Michael è morto. La popstar e cantante degli Wham! si è spento all’età di 53 anni, come riportato dalla BBC.

E’ stato annunciato che la star, che ha lanciato la sua carriera con il gruppo degli Wham! nel 1980 e poi ha continuato il suo successo come solista, è “morto serenamente a casa”.
La polizia della Thames Valley ha affermato che il cantante è stato trovato morto dall’Ambulance Service a Goring nell’Oxfordshire alle 13:42 del giorno di Natale, in circostanze definite non sospette.
George Michael, nato Georgios Kyriacos Panayiotou nel nord di Londra, ha venduto più di 100 milioni di album nel corso di una carriera durata quasi quarant’anni.
L’entourage della star ha confermato quanto accaduto con questa dichiarazione: “E ‘con grande tristezza che siamo in grado di confermare il nostro amato figlio, fratello e amico George è morto serenamente a casa nel giorno di Natale.
La famiglia ha chiesto che la loro privacy sia rispettata in questo momento difficile. Non ci saranno ulteriori commenti sull’accaduto in questa fase.”

Natale biancoceleste: a casa o in vacanza?

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E’ Natale per tutti e anche i biancocelesti si godono un pò di meritato riposo in attesa del ritorno in campo contro il Crotone l’8 gennaio. Si torna a casa dalla famiglia tra regali e cenone o si approfitta del break per una fuga lontano dall’Italia, per scoprirlo basta farsi un giro tra le pagine ufficiali dei maggiori social ed ecco come e dove passano il Natale i giocatori laziali. Nonostante la lontananza Felipe Anderson fa le valigie e torna in Brasile dove ad attenderlo trova tutta la famiglia (o almeno la parte femminile di questa) ma non solo regali e cena per il 10 laziale: scorrendo le foto di oggi appaiono anche molte icone sacre a dimostrazione di uno spiccata spiritualità, lato nascosto del calciatore. Welsey Hodet posta una foto della figlia accanto al suo cane, tra le luci natalizie, sullo sfondo una finestra da cui si intravedono le caratteristiche case olandese: anche il giovane centrale sceglie la tradizione e torna a casa. Anche Keita, che non tornerà a Roma prima della Coppa d’Africa, è volato in Spagna e festeggia con il fratello blucerchiato Ibou e famiglia, nelle foto niente regali o alberi e gli unici auguri sono per l’ex compagno di squadra Eddy Onazy che proprio il 25 dicembre compie 24 anni. Fuga romantica per Ciro Immobile e la moglie Jessica che, dal loro profilo condiviso, postano una foto in spiaggia sotto il famoso Burj Al Arab Jumeirah (l’hotel “a vela” di Dubai). Dubai anche per Cataldi che si immortala in partenza 3 giorni fa senza però dare ai fan altre sue notizie. L’augurio migliore che si possa fare è di una pausa rilassante che faccia tornare i biancocelesti pronti per l’importantissima seconda metà di campionato.