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Lazio vs Atromitos: biglietti e prezzi per l’amichevole dove i biancocelesti fanno vedere chi comanda!

Biglietti per l’ultima amichevole estiva della Lazio: prezzi accessibili e un evento da non perdere! #Lazio #Calcio #Amichevole

I tifosi della Lazio sono in fermento: è stata annunciata la vendita dei biglietti per l’ultima amichevole estiva, un test cruciale prima dell’inizio della stagione. Con prezzi che variano da 14 a 35 euro a seconda del settore, e tariffe ridotte per i più giovani, questa partita contro l’Atromitos promette di essere un’opportunità unica per vedere la squadra in azione e testare la sua forma. Immaginate l’eccitazione di assistere a un match in uno stadio suggestivo come il “Centro d’Italia-Manlio Scopigno” di Rieti, fissato per sabato 16 agosto alle 20:00 – chissà quali sorprese riserverà questa sfida?

Per rendere tutto più appetitoso, la società ha condiviso un comunicato ufficiale che spiega i dettagli pratici. «La S.S. Lazio comunica che sono in vendita i biglietti per la gara contro l’Atromitos, valida come ultima amichevole estiva, in programma sabato 16 agosto alle ore 20:00 allo Stadio “Centro d’Italia-Manlio Scopigno” di Rieti. I tifosi potranno acquistare i biglietti comodamente online attraverso il sito ufficiale di Vivaticket o presso i numerosi punti vendita fisici Vivaticket sparsi su tutto il territorio nazionale. Per conoscere il punto vendita più vicino, è possibile consultare la mappa interattiva disponibile sul sito». Questo estratto evidenzia come la Lazio stia semplificando l’accesso per i fan, promuovendo un acquisto facile e capillare per evitare intoppi e massimizzare la partecipazione.

Ma cosa rende questa amichevole così intrigante? Si tratta di un passaggio chiave nel percorso di preparazione della squadra, dove si testeranno la condizione atletica, l’equilibrio tattico e le rotazioni dei giocatori contro un avversario solido. L’Atromitos, un club greco con una storia ricca, offre un confronto stimolante che potrebbe rivelare molto sul potenziale della Lazio per la stagione entrante – un vero banco di prova da seguire con attenzione.

Fondata nel 1927, l’Atromitos è una squadra con una solida tradizione, avendo conquistato trofei come la Coppa e la Supercoppa di Grecia, e partecipando spesso alle competizioni europee. Questa eredità la rende un rivale ostico, capace di offrire una partita intensa e utile per valutare i progressi della Lazio – insomma, un match che potrebbe nascondere colpi di scena inaspettati.

La società incoraggia tutti i sostenitori a unirsi all’evento, acquistando i biglietti in anticipo per sostenere la squadra in questa fase decisiva. Per ulteriori dettagli su prezzi, settori e modalità di accesso, i fan possono consultare il sito ufficiale della Lazio o la piattaforma Vivaticket, garantendo così un’esperienza senza stress. Non perdete l’occasione di essere parte di questo momento elettrizzante!

Calciomercato Lazio, i rivali mollano Castellanos: permanenza assicurata, che figuraccia!

Calciomercato Lazio: Castellanos è incedibile, addio sogni Flamengo! #Calciomercato #Lazio #CastellanosIncedibile

Nel bel mezzo del calciomercato della Lazio, c’è una notizia che sta facendo alzare le antenne dei tifosi: Taty Castellanos non si muove da Roma. Le voci che lo accostavano al Flamengo sono state categoricamente smentite dal club, che ha ribadito con forza l’intenzione di tenere l’attaccante argentino anche per la prossima stagione. Ma cosa rende questa decisione così cruciale per il futuro della squadra?

Secondo quanto riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, la Lazio non ha nessuna intenzione di aprire trattative per la cessione di Castellanos. L’attaccante, arrivato lo scorso anno dal Girona, è visto come un elemento chiave nello scacchiere tecnico. In un calciomercato finora piuttosto statico, causato dalla necessità di vendere alcuni esuberi prima di fare nuovi acquisti, lasciarlo andare sarebbe un colpo durissimo, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche per la programmazione a lungo termine.

Il presidente Claudio Lotito e il direttore sportivo Angelo Fabiani hanno fatto capire che solo un’offerta definita “indecente” (un termine che sottolinea un’offerta economicamente astronomica e irrifiutabile, capace di sconvolgere le carte in tavola) potrebbe far cambiare idea al club. Anche in quel caso, però, la decisione non sarebbe semplice e dipenderebbe da vari fattori interni. L’allenatore, ad esempio, ha sempre espresso grande apprezzamento per l’impegno e la versatilità dell’argentino, considerandolo un giocatore utile sia come titolare che come jolly in partita.

Intanto, c’è un piccolo colpo di scena che aggiunge suspense: Castellanos è stato fermato da un lieve problema fisico durante l’allenamento di ieri a Formello. Lo staff medico sta monitorando la situazione, ma per ora non ci sono allarmi seri. I prossimi giorni saranno decisivi per capire l’entità del fastidio e i tempi di recupero, con la Lazio che resta ottimista su un suo rapido ritorno in campo.

Insomma, mentre il nome di Castellanos continua a rimbalzare nelle cronache del calciomercato, la linea della società è chiara e decisa: lui resta, a meno di proposte clamorose. Con una stagione piena di sfide all’orizzonte, blindare giocatori già rodati come lui sembra la mossa giusta per costruire una rosa competitiva e pronta a sorprendere.

Montesano e lo Scudetto Lazio del ’74: Quel vecchio aneddoto che ancora fa incavolare i rivali!

Enrico Montesano e la sua passione per la Lazio del 1974: un ricordo che accende l’amore per il calcio!

Immaginate un attore icona del cinema italiano che intreccia la sua vita da tifoso con i miti del pallone: Enrico Montesano ci porta indietro nel tempo, svelando aneddoti che fanno rivivere l’essenza autentica della Lazio del 1974. Con passione contagiosa, il suo racconto unisce il mondo del calcio a quello del set cinematografico, suscitando curiosità su come un’epoca leggendaria abbia forgiato legami indissolubili. Pronti a scoprire questi tesori dimenticati? #Lazio #FebbreDaCavallo #CalcioStorico #PassioneCalcio

Enrico Montesano, simbolo del cinema italiano e tifoso sfegatato della Lazio, ha condiviso in un’intervista rilasciata qualche mese fa a Radiosei il suo legame profondo con la squadra biancoceleste. Si è focalizzato sulla squadra del 1974, un’epoca d’oro, e sul film Febbre da Cavallo, creato insieme a Gigi Proietti. Queste storie, ricche di emozioni, invitano il lettore a immergersi in un mondo dove il calcio non era solo sport, ma una vera avventura umana.

Qui, Montesano traccia un parallelismo affascinante tra il set cinematografico e lo spogliatoio della Lazio. «Steno era il nostro Maestrelli e tutto il cast era la Lazio» – ha raccontato Montesano con entusiasmo. Questo commento spiega come Steno, il regista, fosse per il cast come l’allenatore Maestrelli per la squadra: una figura guida che univa tutti in un clima familiare. «Cochi e Renato mi fanno venire in mente Chinaglia e Re Cecconi. Quelli della Lazio del 1974 erano personaggi leggendari, ognuno con un carattere forte e un’adolescenza difficile. Si sono formati in un mondo completamente diverso da quello attuale». Qui, Montesano evidenzia il legame tra i comici Cochi e Renato e i calciatori Chinaglia e Re Cecconi, sottolineando come quei giocatori fossero icone con personalità marcate, forgiate in un’era lontana dal calcio moderno, alimentando la curiosità su un tempo di eroi autentici.

L’attore poi si sofferma sull’evoluzione del calcio, evocando un senso di nostalgia che cattura l’attenzione. «Oggi il mercato mi fa ridere, noi li comprammo dal Foggia e dall’Internapoli. Quando mi fecero allenare al Maestrelli fu un’emozione fortissima». Questa frase illustra il contrasto tra il calciomercato odierno, visto come superficiale, e le origini umili dei giocatori della Lazio, comprati da squadre minori; per Montesano, l’esperienza di allenarsi con Maestrelli rappresenta un momento di gioia pura, che fa riflettere su quanto il calcio fosse più “umano” un tempo.

Il racconto diventa ancora più personale, con aneddoti che rendono vivida la sua storia da tifoso. «Sono laziale dal 1954, prendevamo le botte e ci facevano il funerale. Mi allenavo con gli arbitri e facevo capolino sull’altro campo dove giocava la Lazio. Entrai nei mitici spogliatoi, dove c’era la sora Gina e gli scarpini lucidati con il cuoio. Ho ereditato una maglietta di D’Amico con il numero 11 cucito in plastica». Montesano qui descrive la sua fedeltà alla Lazio fin dagli anni ’50, evocando le sfide dei tifosi dell’epoca – tra violenze e sacrifici – e dettagli come gli spogliatoi tradizionali, che simboleggiano un calcio fatto di tradizione e affetto, invitando a immaginare un legame viscerale con la squadra.

Infine, Montesano ricorda un episodio leggero ma significativo, che aggiunge un tocco di umorismo al suo racconto. «Penso alla gara a Napoli, quando mister Eugenio Fascetti mi volle con loro prima del match col Campobasso. Maestrelli scherzava e mi diceva che mi avrebbe schierato a destra al posto di Garlaschelli». Questa citazione rivela come l’allenatore Maestrelli lo coinvolgesse in modo giocoso, scherzando su un possibile debutto in campo, un aneddoto che sottolinea l’atmosfera amichevole e ironica dello spogliatoio, rendendo palpabile l’autenticità di quegli anni.

Attraverso questi ricordi, Montesano celebra una passione per la Lazio che va oltre il tempo, fatta di emozioni genuine e storie che continuano a ispirare. È un inno al calcio come fenomeno umano, dove i legami e i simboli restano immortali, lasciando il lettore con la voglia di esplorare di più su questa era leggendaria.

Pedro sfida tutti: “In casa la Lazio è inarrestabile con questo tifo scatenato. La priorità è vincere”

Pedro della Lazio carica l’ambiente: i tifosi al centro del riscatto biancoceleste! #Lazio #Pedro #SerieA

Mentre la Lazio intensifica il ritiro a Formello per la terza giornata di allenamenti, l’attenzione si sposta sulle prime parole dei protagonisti in campo. Pedro, uno dei veterani dello spogliatoio, ha rotto il silenzio ai microfoni ufficiali del club, parlando di un legame cruciale che potrebbe fare la differenza in questa nuova stagione. Con il campionato alle porte, le sue dichiarazioni non solo rispecchiano lo spirito della squadra, ma alimentano anche la curiosità su come i biancocelesti intendano superare le difficoltà passate.

In particolare, l’attaccante spagnolo ha sottolineato l’importanza dei tifosi, definendoli un pilastro per il successo della Lazio. «I tifosi? Ovviamente l’ho sempre detto: sono una forza molto importante per noi, ci danno tanto supporto ed è fondamentale. L’anno scorso abbiamo finito male giocando in casa, pareggiando spesso. Ma deve tornare a essere una nostra forza vincere in casa davanti ai nostri supporter. Ringrazio sempre tutti per il supporto che danno alla squadra» – In questo passaggio, Pedro evidenzia come il sostegno del pubblico non sia solo un aiuto morale, ma un elemento strategico per trasformare le partite casalinghe in un vantaggio, dopo una stagione segnata da troppi pareggi.

Queste riflessioni di Pedro riecheggiano la voglia della Lazio di lasciarsi alle spalle un’annata altalenante, piena di sfide soprattutto tra le mura amiche. Ma come riusciranno a riconquistare lo stadio e renderlo un vero e proprio fortino? È questa la domanda che tiene i fan con il fiato sospeso, mentre la squadra lavora per invertire la rotta.

Con la prima giornata di Serie A che si avvicina, fissata contro il Como, l’entusiasmo cresce tra i biancocelesti. Questa sfida rappresenta un’opportunità chiave per testare la nuova Lazio e partire con il piede giusto, ripristinando fiducia in un ambiente che ha vissuto momenti di tensione. Sarà interessante osservare se queste parole si tradurranno in risultati concreti sul campo.

Il ritiro a Formello procede con ritmi serrati, tra sessioni tattiche e preparazioni atletiche, con Pedro che continua a essere un faro per i compagni più giovani. La sua esperienza internazionale non fa che accrescere l’interesse su come il gruppo stia costruendo le basi per una stagione ambiziosa.

Insomma, la Lazio entra in questa nuova era con l’obiettivo dichiarato di migliorare le prestazioni in casa, riaccendere il legame con i tifosi e competere ai livelli più alti. Le parole di Pedro suonano come un invito all’unità, lasciando intendere che solo con il supporto di tutti, i biancocelesti potranno tornare a celebrare vittorie memorabili.

Lazio affretta lo smaltimento degli esuberi: dettagli sul calciomercato in corso

Il Calciomercato Lazio: mosse astute per riequilibrare i conti e puntare in alto!

La finestra di calciomercato della Lazio sta entrando in una fase cruciale, dove ogni mossa potrebbe fare la differenza per il futuro del club. Con l’attenzione spostata dalle entrate ai bilanci, la società biancoceleste è al lavoro per smaltire gli esuberi e assicurarsi di rispettare i paletti finanziari. È una strategia che non solo risana le casse, ma apre le porte a rinforzi mirati in inverno – e chissà quali sorprese potrebbero riservare queste scelte!

Le cessioni già concluse stanno fornendo un bel segnale positivo per le finanze del club. Ad esempio, l’operazione con Loum Tchaouna, trasferito al Nizza per una somma vicina ai 15 milioni di euro, e quella di Niccolò Casale, venduto per circa 6,8 milioni, hanno già dato una boccata d’ossigeno ai conti. Queste uscite non sono solo numeri: rappresentano un passo concreto verso la stabilità, alimentando curiosità su come la Lazio possa sfruttare queste risorse per rafforzare la squadra.

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, il club sta puntando a rientrare entro il 30 settembre nel parameter dello 0,8 dell’indice del costo del lavoro allargato. (Qui, la frase in grassetto si riferisce a un indicatore chiave imposto dalla FIGC, che misura stipendi, ammortamenti e altre spese legate al personale sportivo, spiegando perché è essenziale per evitare limitazioni negli acquisti.) Rispettare questo limite non è una formalità: è il vero ago della bilancia per la dirigenza, che deve navigare tra regole stringenti e ambizioni sul campo.

Insomma, il calciomercato estivo della Lazio è tutto un gioco di equilibri, dove le uscite strategiche dettano il ritmo. Una volta raggiunto l’obiettivo finanziario, la società potrebbe tornare attiva già a gennaio, pronta a colmare eventuali lacune emerse in stagione. Le prossime settimane promettono sviluppi entusiasmanti, con ogni cessione che potrebbe essere la chiave per una campagna acquisti da seguire con il fiato sospeso.

In conclusione, il messaggio è chiaro: per una Lazio competitiva, non bastano solo i grandi nomi in arrivo, ma una gestione oculata che valorizzi ogni uscita, garantendo continuità e nuove opportunità sul campo. Chissà se queste mosse porteranno la squadra a brillare nella stagione in corso!

Gregucci non le manda a dire: “Lazio da anni alle prese con quel solito guaio dei tifosi”

Gregucci critica le estati ripetitive della Lazio: “Le nostre estati sono sempre uguali” #Lazio #TifosiProtesta #CalcioItaliano

Angelo Gregucci, ex calciatore della Lazio e figura di riferimento per i tifosi biancocelesti, ha espresso le sue opinioni durante un intervento radiofonico, focalizzandosi sulla recente protesta dei supporter contro la gestione societaria. Le sue parole catturano un senso di frustrazione condivisa, invitando a riflettere su quanto questa insoddisfazione sia diventata una costante nel mondo del calcio laziale.

«C’è poco da commentare» ha dichiarato Gregucci – con questa frase, l’ex difensore evidenzia la banalità di una situazione ormai prevedibile, riducendo la complessità del malessere a una realtà abituale. «Viviamo da cinque o sei anni estati analoghe, forse questa ancora peggiore in virtù dei limiti di operatività del club. Le nostre estati sono sempre uguali, mancherà interesse fino a quando non ripartirà il campionato» – qui, Gregucci dipinge un quadro di ripetizione anno dopo anno, spiegando come questa monotonia generi disinteresse tra i fan, fino al rilancio delle competizioni, e sottolinea i vincoli operativi che aggravano il problema.

La critica dell’ex giocatore è diretta e riflessiva, puntando il dito su una gestione che sembra seguire uno schema fisso, alimentando così il divario tra i tifosi e la dirigenza. Non si tratta solo di trasferimenti lenti o di assenze di grandi acquisti, ma di un’atmosfera generale di stallo che si ripete ogni estate, rendendo la stagione estiva un periodo di crescente malcontento.

«Purtroppo siamo condannati a fare questo. Per ambire e sognare dovremo vedere dell’altro. Avendo poco fatturato abbiamo questi problemi, anche se dal punto di vista patrimoniale rischi non ce ne sono» – in questa citazione, Gregucci offre una spiegazione economica realistica, indicando che i limiti del club derivano da un fatturato ridotto, pur riconoscendo la solidità patrimoniale, e lasciando intendere che per aspirare a traguardi maggiori serva un cambio di prospettiva.

È una visione amara ma concreta: la Lazio mantiene una stabilità finanziaria solida, ma questa non basta più a soddisfare una tifoseria che desidera vedere la squadra al centro della scena, non solo come presenza costante. Con l’inizio del campionato all’orizzonte, i tifosi sperano che i risultati sul campo possano finalmente dissipare le ombre di un’altra estate turbolenta.

Tensione a Formello: Sarri costretto ai controlli medici!

Formello – Allarme rientrato in casa Lazio per le condizioni di Maurizio Sarri. Il tecnico toscano, tornato recentemente sulla panchina biancoceleste, è stato protagonista nelle scorse ore di un piccolo spavento che ha agitato tifosi e addetti ai lavori. In mattinata, Sarri si è recato presso la clinica Villa Mafalda di Roma per accertamenti medici, facendo temere inizialmente un possibile malore.

La notizia del trasferimento del tecnico in clinica aveva subito acceso i riflettori, specie in un momento così delicato come quello della preparazione estiva in corso a Formello. Tuttavia, nel giro di poche ore è arrivata la smentita ufficiale da parte della società, che ha precisato come si sia trattato di semplici controlli programmati.

“Il Mister Sarri sta rientrando a Formello e, come da programma, alle 18.00 sarà regolarmente alla guida dell’allenamento. Ha svolto stamattina una visita di idoneità approfondita, più completa rispetto agli esami effettuati dai calciatori al Training Center”, ha comunicato la Lazio attraverso i propri canali ufficiali.

Sarri, accompagnato dal direttore sportivo Angelo Fabiani, ha infatti lasciato la clinica nel primo pomeriggio per fare ritorno al centro sportivo biancoceleste, dove ha diretto regolarmente la seduta di allenamento prevista.

A dissipare ogni dubbio sulle sue condizioni, anche una storia pubblicata su Instagram dal profilo ufficiale della Lazio. Nello scatto, il tecnico è immortalato mentre osserva il campo a Formello, accompagnato da una scritta eloquente: “The boss is in the house”.

Un messaggio chiaro, rivolto ai tifosi: Sarri c’è, è in forma, e guida con determinazione il lavoro estivo della squadra. Nessun problema, solo tanta voglia di preparare al meglio una stagione che si preannuncia impegnativa e ricca di aspettative.

Oddi senza fronzoli: Lotito e Sarri devono spremere quel fattore per la Lazio!

Ex difensore della Lazio: Serve più dialogo con il presidente per superare il clima di tensione

Giancarlo Oddi, icona del passato biancoceleste, ha condiviso le sue riflessioni su una recente manifestazione dei tifosi, offrendo uno sguardo intrigante sul malcontento che serpeggia nel club. Con la sua esperienza sul campo, Oddi non si limita a commentare i fatti, ma invita a riflettere su come una maggiore connessione tra leadership e fan potrebbe cambiare le sorti della squadra. Cosa succederà se il presidente non colma questo divario? Le sue parole, ricche di sincerità, alimentano la curiosità su un futuro in bilico per la Lazio.

Parlando della protesta che ha visto i tifosi scendere in piazza, Oddi ha spiegato: «Manifestazioni come questa sono diventate normali per noi. Tanti tifosi sono scesi in piazza e credo che ci dovrebbe essere maggiore dialogo con il presidente. È brutto che ci sia questo clima. Il presidente in primis non è troppo vicino alla tifoseria». Con questa affermazione, Oddi evidenzia come le proteste stiano diventando una routine, criticando il distacco del presidente e sottolineando l’urgenza di un’interazione più aperta per ripristinare la fiducia tra la dirigenza e i sostenitori, alimentando così la tensione interna.

Queste parole puntano dritto al nocciolo del problema: un presunto distacco tra il presidente e i fan, che rischia di minare l’unità del club. Immaginatevi una squadra che lotta non solo in campo, ma anche fuori, con un clima di sfiducia che potrebbe influenzare le prestazioni. Oddi, con il suo occhio esperto, ricorda come la gestione solida del presidente sia riconosciuta, eppure continui a generare polemiche che tengono i tifosi in bilico tra fedeltà e frustrazione.

Tornando alle scelte tecniche, l’ex giocatore ha espresso la sua opinione sul recente ritorno di un allenatore chiave: «Sarri pensavamo potesse essere l’allenatore migliore in questo momento e credo sia davvero così. La preparazione è importantissima. Farla qui è un discorso, farla altrove è un altro. Ci sono diversi dettagli da valutare, ma conta comunque partire bene». Qui, Oddi ribadisce la fiducia nelle capacità dell’allenatore, enfatizzando l’importanza della preparazione sul posto per massimizzare i risultati, e invita a considerare i dettagli che potrebbero fare la differenza in una stagione piena di incognite.

Mentre Oddi mostra ottimismo per le prospettive tecniche, il suo messaggio complessivo sottolinea un aspetto cruciale: il successo della squadra dipende dalla sinergia tra tutti gli elementi, dalla guida tecnica ai tifosi e, soprattutto, alla presidenza. Sarà questa la chiave per una Lazio più forte? Il ruolo del presidente rimane al centro, con la contestazione che nasce da anni di malessere, richiedendo un cambio di rotta per costruire una vera identità vincente. In fin dei conti, per una squadra ambiziosa, il primo passo verso il trionfo parte proprio da chi è al timone.

Ritiro da incubo? Pedro svela cosa sta succedendo a Formello!

Formello – Dopo i primi giorni di lavoro, Pedro Rodríguez ha offerto uno spaccato interessante sul ritiro estivo della Lazio. L’attaccante spagnolo, tra i volti più esperti dello spogliatoio, ha parlato ai microfoni di Lazio Style Channel, analizzando le prime fasi della preparazione e l’evoluzione degli allenamenti nel calcio moderno.

“Sono i primi giorni complicati del ritiro: dobbiamo essere ambiziosi, vogliamo fare di nuovo una bella stagione e possiamo farlo stando uniti e lavorando forte insieme”, ha dichiarato il numero 9, lasciando intendere che lo spirito di gruppo sarà la chiave per affrontare al meglio la stagione.

Uno dei passaggi più significativi delle sue parole riguarda il cambiamento radicale degli approcci al lavoro fisico: oggi, secondo Pedro, la componente atletica e preventiva ha assunto un ruolo centrale, superando anche la tecnica in alcuni frangenti.

“Ora possiamo lavorare tanto a Formello per trovare la giusta condizione. I ritiri non sono più quelli di una volta: prima si curava di più l’aspetto tecnico, ora si lavora sul fisico e sulla prevenzione. Sul campo corriamo tanto, a Barcellona per esempio non lo facevo”.

Infine, un’analisi lucida su quanto sia diventato esigente il calcio moderno, dove ogni dettaglio è monitorato, anche grazie al supporto della tecnologia.

“Adesso è tutto molto controllato, il calcio è molto esigente in questo momento. Anche la tecnologia ci aiuta e fa davvero la differenza”.

Con la consueta lucidità e la mentalità da vincente, Pedro lancia così un messaggio chiaro: la Lazio è al lavoro con determinazione, consapevole che per ripetere e migliorare i risultati delle stagioni passate serviranno sacrificio, unità e massima professionalità.

Lazio contro Avellino: Biglietti per il Memorial Criscitiello al via, i biancocelesti pronti a dominare?

Biglietti in vendita per l’amichevole Lazio-Avellino: un’opportunità unica al Memorial Criscitiello! Non perdere il primo grande evento estivo della stagione. #Lazio #Avellino #Calcio

La S.S. Lazio è pronta a infiammare il campo in un match estivo che unisce sport e emozioni: sabato 26 luglio, alle ore 20:30, la squadra biancoceleste sfiderà l’U.S. Avellino allo Stadio Benito Stirpe di Frosinone, in occasione del 3° Memorial “Sandro Criscitiello”. Si tratta di un’amichevole che va oltre il semplice test pre-stagione, promettendo momenti indimenticabili per i tifosi, con l’opportunità di vedere la squadra in azione in una cornice ricca di significato.

Questo evento non è solo un’opportunità per valutare le prime mosse della nuova formazione, ma anche un omaggio a una figura iconica del giornalismo sportivo italiano. Il Memorial dedicato a Sandro Criscitiello celebra la passione e la dedizione di un uomo che ha saputo raccontare il calcio con cuore e professionalità, creando un legame speciale tra squadre, fan e comunità. “un uomo che ha saputo raccontare lo sport con sensibilità e competenza”: questa frase evidenzia come Criscitiello non fosse solo un giornalista, ma un simbolo di autenticità, unendo persone attraverso valori condivisi come l’amore per il gioco.

Per i supporter biancocelesti, l’attesa è già finita: i biglietti per assistere all’incontro sono disponibili. La società ha organizzato settori specifici all’interno dello stadio per garantire un’esperienza ottimale ai tifosi, con acquisti facili da effettuare online tramite la piattaforma ufficiale Go2. È un’occasione perfetta per essere parte di una serata che mixa adrenalina sportiva e ricordi emotivi.

Se stai pensando di unirti, agisci in fretta: la domanda è alta e i posti nei settori riservati ai fan laziali sono limitati. Questo match rappresenta uno dei primi passi della nuova Lazio, e molti appassionati sono ansiosi di vedere i loro idoli, forse con qualche sorpresa in campo. Non vorrai perdertelo, soprattutto in un contesto così carico di significato.

In sintesi, i biglietti per l’amichevole contro l’Avellino sono più di un semplice ingresso: sono il tuo pass per un evento che celebra il calcio nella sua essenza. Per dettagli su prezzi, settori e accessi, consulta direttamente il sito ufficiale della Lazio o la pagina dedicata su Go2, e preparati a vivere un’estate da ricordare.

Ex stella critica Lotito: conti a posto, ma Lazio flop sul mercato!

È tempo di scuotere la Lazio? Ex calciatore critica la solidità “monotona” di Lotito e chiama in causa rischi e ambizione per tornare in alto #Lazio #Gregucci #CalcioItaliano

Angelo Gregucci, un’ex bandiera della squadra biancoceleste e ora opinionista, ha condiviso le sue riflessioni sulla recente protesta dei tifosi, offrendo un’analisi che fa riflettere su equilibri delicati nel mondo del calcio. Le sue parole, rilasciate durante un intervento radiofonico, non solo riconoscono i meriti della gestione in atto, ma anche la frustrazione per una routine che sembra aver frenato le aspirazioni sportive, suscitando curiosità su cosa potrebbe accadere se si osasse di più.

In particolare, Gregucci ha sottolineato: “Questa gestione non ha mai avuto sofferenze economiche”, una frase che evidenzia la stabilità finanziaria del club come un punto di forza, ma che allo stesso tempo serve a introdurre una critica: nonostante questa solidità, c’è una ripetitività che stanca i supporter. Poi ha aggiunto: “Ma questa è una monotonia per la nostra società. Dovrebbe prendersi dei rischi di azienda o avere uno scouting disumano, ma di passività non ce ne sono”, con cui l’ex difensore spinge per un cambio di rotta, spiegando che la passività non è un’opzione se si vuole davvero competere ai massimi livelli, invitando i lettori a chiedersi se la sicurezza economica valga un’ambizione limitata.

Non solo, Gregucci ha rivolto un messaggio diretto ai manifestanti: “Ai diecimila di ieri vorrei dire che la disapprovazione è giusta e legittima, ma non si corrono rischi importanti”, parole che riducono le preoccupazioni sulla sopravvivenza del club, ma allo stesso tempo giustificano le rivendicazioni dei tifosi, spingendo a riflettere sul bilanciamento tra stabilità e desiderio di successi più audaci.

Passando a un tema più ottimistico, l’ex calciatore ha commentato le recenti dichiarazioni di un giocatore chiave: “Pedro ha parlato di obiettivo Champions? Può essere legittimo. Nella passata stagione, fino all’ultima giornata di campionato, la Lazio si è giocata il quarto posto. Penso che la squadra possa stare lì, ma la difficoltà riguarda il numero di pretendenti che hanno quella ambizione”. Questa citazione sottolinea il potenziale reale della rosa, ma anche le sfide della competizione, incoraggiando i fan a considerare come la presenza di molte rivali aumenti l’urgenza di innovare per non restare fermi.

In sintesi, mentre la gestione attuale offre una base solida, le parole di Gregucci accendono il dibattito su cosa serva per spingere la squadra verso nuovi orizzonti, lasciando i tifosi con la curiosità di vedere se questi appelli porteranno a cambiamenti che potrebbero trasformare le ambizioni in realtà sul campo.

Lazio, senza Europa per schiacciare la concorrenza: le parole spiazzanti del biancoceleste

Pedro e la Lazio: Opportunità senza Europa e ambizioni da Champions League? #Lazio #Champions #SerieA

Il ritiro estivo della Lazio è un momento cruciale per delineare le aspirazioni della squadra in vista della nuova stagione. Con Pedro, uno dei pilastri del gruppo, che si è espresso con entusiasmo, emergono riflessioni intriganti su come trasformare una stagione senza coppe europee in un trampolino per il successo. Le sue parole invitano i tifosi a chiedersi: la Lazio saprà capitalizzare questa situazione per puntare in alto?

«Dobbiamo ritrovare subito ambizione sul campo: abbiamo l’opportunità, senza Europa, di preparare bene le partite e fare una bella stagione» – Qui, Pedro sottolinea l’aspetto positivo di un calendario meno affollato, vedendolo come una chance per affinare le strategie e migliorare le prestazioni, alimentando curiosità su come la squadra possa sfruttare questo vantaggio. L’attaccante spagnolo è consapevole delle potenzialità del gruppo biancoceleste e non nasconde che, nonostante l’abitudine a ritmi intensi, questa pausa potrebbe essere un’opportunità per evitare cali mentali.

«Il mister? Maurizio lo conosciamo tutti, sappiamo come lavora. Ha carattere, ha vinto: per noi è un’ottima occasione. Chi lo conosce meno sta imparando a farlo, ora vedremo come trascinare tutta la squadra: abbiamo il livello per raggiungere l’obiettivo di entrare in Champions, che è quello a cui secondo me bisogna puntare ogni anno qui» – In questa frase, Pedro evidenzia la fiducia nel leadership dell’allenatore e nel progetto della squadra, incoraggiando i lettori a riflettere su come l’esperienza e il carisma possano unire il gruppo per mirare a un posto nella massima competizione europea.

Pedro non si sottrae alle sfide del campionato italiano, dove la competizione è feroce. «Il campionato è molto difficile, lo abbiamo visto anche lo scorso anno. Ci sono otto-nove squadre che hanno fatto bene, è sempre molto complicato: la Serie A è molto difficile ed esigente. Ma dobbiamo puntare all’Europa, crescere dal punto di vista mentale e puntare sempre al massimo» – Con queste parole, l’attaccante invita a considerare la durezza della Serie A come un motore per la crescita, suscitando interesse su come la Lazio possa superare gli ostacoli e ambire a traguardi continentali attraverso una mentalità vincente.

Infine, Pedro si sofferma sul suo ruolo tattico, mostrando flessibilità e dedizione. «Ho parlato con il mister del mio ruolo: sicuramente sarà un’altra opzione a gara in corso o con alcune squadre farmi giocare dietro la punta. Lavoreremo su questo, posso fare sia il trequartista che l’esterno. Giocare largo penso però sia più difficile per me al momento perché ci sono compagni che hanno più forza, ma sono sempre predisposto a fare lo sforzo per aiutare la squadra. Voglio lavorare su quello: aiutare la squadra. Se mi devo adattare a posizioni nuove, sono predisposto a farlo» – Qui, Pedro spiega la sua versatilità come un’arma per la squadra, stimolando curiosità su come questa adattabilità possa influenzare le prestazioni e il dinamismo della Lazio in campo, rendendo il tutto un elemento chiave per le ambizioni future. Con una mentalità così orientata al sacrificio, la Lazio appare pronta a sorprendere nella nuova stagione.

Zaccagni ko: nuove voci da Formello sul capitano laziale che fanno discutere i tifosi

Zaccagni accelera: il talento biancoceleste pronto a stupire tutti! #Lazio #Recupero #Calcio

Mattia Zaccagni sta dimostrando una determinazione impressionante nel suo percorso di recupero, lasciando tutti in attesa di vedere come tornerà in campo più forte che mai. Dopo l’operazione chirurgica di fine giugno, mirata a risolvere i problemi di pubalgia che l’hanno frenato nella scorsa stagione, il capitano della Lazio è già al lavoro per un pieno reintegro. “Sarri lo aspetta per riabbracciare il suo talento” – questa frase dal titolo originale sottolinea l’entusiasmo e l’importanza che il tecnico attribuisce a Zaccagni, evidenziando quanto il suo ritorno sia cruciale per il sistema di gioco della squadra.

Attualmente, presso il centro di Formello, dove la Lazio ha avviato il ritiro estivo, Zaccagni segue un programma personalizzato focalizzato sulla riatletizzazione. In questi primi giorni, l’esterno offensivo ha proseguito con esercizi differenziati, evitando rischi di ricadute per tornare al massimo della forma. È affascinante osservare come questo approccio meticoloso stia procedendo senza intoppi, mantenendo alto l’interesse su ogni suo passo.

Il tecnico considera Zaccagni un elemento irrinunciabile per l’impatto tecnico e tattico della squadra, soprattutto in zona offensiva. Sotto la sua guida, il giocatore ha raggiunto il picco della sua carriera, con prestazioni decisive che hanno fatto la differenza in termini di gol e assist. Questo aspetto non fa che aumentare la curiosità: come influenzerà il suo rientro graduale la prossima stagione?

Le notizie da Formello sono positive, con Zaccagni che risponde bene ai carichi di lavoro e non vede l’ora di unirsi al gruppo. Il suo ritorno rafforzerà la corsia sinistra, sfruttando la sua qualità, imprevedibilità e abilità nel creare superiorità numerica, rendendolo una pedina essenziale per gli obiettivi della Lazio.

Dopo un finale di stagione complicato, il giocatore è pronto a riconquistare il suo posto, con la squadra che conta su di lui per aggiungere potenza all’attacco. Questo recupero promette di essere un capitolo elettrizzante, tenendo i tifosi con il fiato sospeso per le prossime amichevoli estive.

Pedro non molla la Lazio: gli obiettivi dei biancocelesti svelati, speriamo non deludano!

Pedro entusiasta per la nuova avventura con la Lazio: sfide e unità in primo piano! #Lazio #Pedro #Calcio

Mentre la Lazio intensifica la preparazione al ritiro di Formello, con la terza giornata che vede la squadra immersa in allenamenti ricchi di concentrazione, emergono le prime parole dei protagonisti. Pedro, uno dei giocatori più attesi, ha condiviso le sue sensazioni in esclusiva, accendendo la curiosità su come la squadra intende affrontare la stagione imminente.

Tra le sue dichiarazioni, Pedro ha espresso: «Sono molto contento di essere qui un altro anno con questa società, questa squadra e questi compagni». Questo commento sottolinea il forte legame emotivo dell’attaccante con il club, evidenziando quanto il senso di appartenenza sia cruciale per motivare il gruppo in vista delle sfide ahead.

Proseguendo, ha aggiunto: «Sono molto grato a tutti, contento di essere qui e mi aspetto un anno difficile: dobbiamo lavorare tutti insieme per raggiungere come sempre gli obiettivi». Qui, Pedro mette in luce la consapevolezza delle difficoltà in arrivo, enfatizzando che l’unione e l’impegno collettivo saranno essenziali per superare gli ostacoli e centrare gli ambiziosi traguardi.

Non solo parole di gratitudine, ma anche un richiamo alla realtà del pre-campionato: «I primi giorni di ritiro sono sempre difficili, è passato del tempo dagli ultimi allenamenti. Ma con l’ambizione di fare una bella stagione e lavorando forte e uniti possiamo andare avanti verso il nuovo anno». Con questa frase, l’esperto spagnolo ricorda ai compagni e ai fan che l’inizio è tosto, ma l’ambizione condivisa e il lavoro di squadra possono trasformare le difficoltà in opportunità di crescita.

Come veterano con trofei prestigiosi alle spalle, Pedro rappresenta una guida nello spogliatoio, ispirando i più giovani con la sua mentalità. Queste prime dichiarazioni non solo rafforzano il progetto della squadra, ma alimentano l’entusiasmo dei tifosi, pronti a vedere come questa coesione si tradurrà in risultati sul campo nella stagione che sta per iniziare.

Lazio chiama Vecino: l’ex interista nel mirino a Formello

Incontro inaspettato a Formello: Vecino e un connazionale uruguaiano in un summit tattico! #Lazio #Vecino #Calcio

Un allenamento routinario della Lazio a Formello si è trasformato in un evento intrigante quando il centrocampista Matias Vecino ha ricevuto una visita speciale. Durante la sessione aperta alla stampa, il giocatore uruguaiano ha intrattenuto una conversazione con un suo connazionale, Vicente Sanchez, che attualmente ricopre il ruolo di allenatore del Cruz Azul, un club messicano. Questo incontro ha catturato l’attenzione per il suo tocco di internazionalità, lasciando i fan a chiedersi quali segreti calcistici possano essere emersi da questo scambio.

Sanchez ha documentato l’evento sul suo profilo Instagram, condividendo foto che lo mostrano in una profonda discussione con Vecino a bordo campo. La didascalia accompagna le immagini con una frase rivelatrice: «Con il mio amico e socio Vecino durante l’allenamento della Lazio analizzando tattica offensiva e difensiva, pensando sempre a migliorare». (Qui, Sanchez evidenzia non solo il legame personale con Vecino, ma anche l’aspetto professionale della chiacchierata, focalizzandosi su come il miglioramento continuo sia al centro del loro dialogo, alimentando la curiosità su possibili tattiche condivise).

Oltre al legame di amicizia e alla comune origine uruguaiana, questo incontro solleva interrogativi sui collegamenti più ampi nel mondo del calcio. Sanchez è legato al Cruz Azul, dove gioca Luka Romero, un talento che ha mosso i primi passi proprio nella Lazio prima del suo trasferimento, rendendo l’episodio ancora più affascinante per i tifosi.

In definitiva, questa visita rappresenta un’opportunità unica per uno scambio di idee su metodologie di allenamento e approcci tattici, aggiungendo un elemento internazionale alla preparazione estiva della squadra e lasciando spazio a speculazioni su come tali interazioni possano influenzare il futuro del calcio.

Modric elogia Tare: “Mi ha sorpreso, non è da tutti!”

Luka Modric si congratula con Tare: «Mi ha impressionato per questo motivo». Le parole del neo milanista sull’ex ds della Lazio #Modric #Milan #Calcio

In una recente intervista a Milan TV, Luka Modric, il campione croato ormai rossonero, ha condiviso dettagli affascinanti sul suo nuovo capitolo in Serie A, suscitando curiosità su come un veterano del calcio europeo abbia scelto proprio il Milan per la sua prima avventura in Italia. Le sue parole rivelano non solo motivazioni personali, ma anche un profondo rispetto per chi ha facilitato il trasferimento, offrendo uno sguardo intrigante su cosa spinge un giocatore di alto livello a compiere certe scelte.

Parlando della foto che lo ritrae da bambino con la tuta del Milan, Modric ha espresso: «E’ una foto bellissima. Da bambino guardavo molto la Serie A e il Milan era la mia squadra preferita. A quell’epoca noi in Croazia guardavamo molto il Milan perchè era uno dei club più seguiti al mondo. C’era anche il mio idolo Boban. Adesso sono molto felice di essere qui e non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura». Questa frase evidenzia come le radici del suo legame con il club risalgano all’infanzia, alimentando l’interesse sul ruolo che i sogni giovanili giocano nella carriera di un atleta di fama mondiale.

Spiegando il motivo della sua scelta per il Milan, il centrocampista ha dichiarato: «Volevo rimanere in Europa per continuare a giocare un calcio competitivo. Avevo altre offerte, ma quando mi ha chiamato il Milan per me era chiaro. Lo volevo dal primo minuto. Mi ha impressionato anche il fatto che il ds Tare è venuto in Croazia per presentarmi il progetto e tutto il Milan. E’ stato molto importante per me, mi ha dimostrato quanto volessero portarmi qui. Poi il Milan è uno dei più grande club in Europa. Il Milan non può essere soddisfatto della mediocrità, bisogna porsi gli obiettivi più grandi possibili: vincere titoli e competere con le migliori squadre nel mondo. Ecco perchè sono qui». Qui, Modric sottolinea l’impatto personale dell’impegno del ds, che ha reso il trasferimento una questione di convinzione reciproca, invitando i lettori a riflettere su quanto contano i gesti diretti nel mondo del calcio d’élite.

Riguardo a cosa porterà nello spogliatoio rossonero, Modric ha aggiunto: «Prima tutto vengo con molto rispetto per tutti quanti: giocatori, allenatori e società in generale. Voglio portare la mia fame di vincere, aiutare i compagni sotto tutti i punti di vista e lavorare sodo per gudagnare il mio posto in squadra. Non è mai facile, devi lavorare sodo e lottare». Queste parole rivelano il suo approccio umile e determinato, che potrebbe ispirare curiosità su come un campione come lui influenzerà il dinamismo della squadra, bilanciando esperienza con ambizione.

Infine, commentando la Serie A, Modric ha osservato: «Ho guardato molto il calcio italiano, è un campionato molto competitvo che è cresciuto molto. Ci sono molti giocatori croati che militano in Italia e mi piace seguire i miei compagni di nazionale. Ci sono grandi squadre, bravi giocatori. E’ un campionato molto tattico e fisico». Questa affermazione sottolinea l’apprezzamento per la competitività del campionato italiano, lasciando i lettori con l’intrigante prospettiva di come Modric si adatterà a questo contesto impegnativo, arricchendo il dibattito sul futuro del calcio in Italia.

Cardone bacchetta Lotito: “Sulla manifestazione, non puoi ignorare i fatti”

Tifosi della Lazio in azione: cosa implica la grande manifestazione? #Lazio #TifosiProtesta #StadioFlaminio

La manifestazione dei tifosi della Lazio ha catturato l’attenzione di tutti, con migliaia di persone che si sono riunite per esprimere il loro dissenso. Ora, un giornalista esperto analizza gli eventi, suscitando domande su come la società risponderà a questa ondata di richieste. Scopriamo i dettagli di queste riflessioni, che potrebbero cambiare il futuro del club.

Giulio Cardone, intervenuto ai microfoni di Radiosei, ha commentato il corteo di martedì 15 luglio ai Fori Imperiali, evidenziando l’impatto mediatico e le implicazioni per la dirigenza. Le sue parole «La notizia della giornata di ieri non poteva che essere la manifestazione civile di 10mila tifosi ai Fori Imperiali e la voglia di far sentire la propria voce. Era impossibile ignorarla anche a livello mediatico. Una riflessione da parte della società non può non esserci di fronte all’ennesima manifestazione di dissenso, soprattutto in virtù della modalità e della trasversalità dei presenti. C’erano giovani ed adulti, da parte di chi gestisce la Lazio non ci può non essere una riflessione su questo. Capire cosa si è sbagliato, cosa fare per venire incontro ai sogni della gente. Soprattutto a questi, visto che sono stati un po’ azzerati. Dal punto di vista dell’immagine, certamente, questo contesto generale di pressione anche sulla politica e manifestazioni di dissenso, non è piacevole per il presidente». In questo passaggio, Cardone sottolinea come la partecipazione diversificata dei tifosi renda impossibile ignorare il malcontento, invitando la società a un’autoanalisi per ripristinare la fiducia e affrontare i sogni delusi dei supporter, con un occhio alle ripercussioni sull’immagine pubblica.

Cardone ha poi approfondito il legame tra la manifestazione e la questione dello stadio Flaminio, offrendo una prospettiva critica. «Molti pensano che la riqualificazione del Flaminio possa essere un passo vantaggioso da parte di Lotito per vendere meglio in futuro il club. Io, onestamente, non la vedo così, non vedo le due cose collegate. Mi sembra che lui si stia giocando tutto con questa situazione a fronte di altre che non stanno andando bene. Dal confronto di ieri tra tifosi e l’Ass. Onorato sono emerse delle mancanze, delle lacune, l’assenza di quattro documenti di approfondimento su mobilità ed ambiente fondamentali per aprire la conferenza dei servizi». Qui, Cardone mette in dubbio il collegamento tra riqualificazione e strategie future del club, evidenziando lacune operative emerse durante il confronto, che potrebbero complicare gli sviluppi e aumentare le pressioni sulla gestione.

Mentre le analisi continuano, la reazione della società resta un punto di domanda che tiene i fan con il fiato sospeso, in un momento cruciale per il futuro della Lazio. Che passi seguiranno dopo queste manifestazioni? L’interesse cresce, con gli occhi di tutti puntati sugli sviluppi.

Pedro: “A Barcellona gli allenamenti erano una passeggiata, qui alla Lazio si fatica”

Pedro rivela i segreti degli allenamenti Lazio: differenze che sorprendono! #Lazio #Pedro #CalcioEstivo

Immaginate un veterano del calcio come Pedro che, dal ritiro estivo della Lazio, svela come gli allenamenti oggi siano una sfida completamente diversa rispetto al suo passato. Con la stagione alle porte, le sue parole non solo incuriosiscono sui metodi moderni, ma anche su come il gruppo stia evolvendo per affrontare una annata piena di incognite. È un’opportunità unica per sbirciare dentro il mondo degli allenamenti di alto livello e capire cosa rende questa preparazione così essenziale.

Dal ritiro di Formello, nel terzo giorno di lavoro intenso, Pedro ha condiviso riflessioni che catturano l’attenzione di tifosi e appassionati. Lo spagnolo ha parlato dell’importanza dei carichi di lavoro per accumulare energia fisica, descrivendo come il team stia rispondendo con professionalità alle richieste del tecnico, lavorando sodo per migliorare l’intesa e i concetti tattici. Queste confessioni aggiungono un tocco di mistero: come riusciranno questi sforzi a tradursi in prestazioni sul campo?

Infine, Pedro manda un segnale di ottimismo e unità, con un occhio al futuro: l’obiettivo è lottare per traguardi ambiziosi, contando sul sostegno dei tifosi come arma vincente. È un richiamo che stimola la curiosità su cosa porterà questa stagione, soprattutto senza le distrazioni europee.

Ora, ecco le sue parole complete, che rivelano un confronto affascinante con il suo passato: «Ora possiamo lavorare tanto a Formello per avere una buona condizione, poi vediamo come arriveremo all’inizio del campionato. I ritiri sono cambiati, prima si lavorava sugli aspetti tecnici, mentre ora sul fisico e sulla prevenzione. In stagione si giocano tante partite, prima non era così, ora costa tanto recuperare. Sul campo corriamo tanto, a Barcellona per esempio non lo facevo. Adesso è tutto molto controllato, il calcio è molto esigente in questo momento, anche la tecnologia ci aiuta e fa la differenza. Sono il giocatore più esperto nello spogliatoio, ho vissuto tante cose e questo aiuta tanto i più giovani. Io voglio solo stare bene e aiutare la squadra, tutti insieme possiamo fare grandi cose stando uniti, come abbiamo fatto la scorsa stagione anche se abbiamo perso ambizione, siamo calati e abbiamo finito male. Dobbiamo ritrovare subito entusiasmo, abbiamo un’opportunità senza l’Europa per preparare le partite una volta a settimana e fare un grande anno. Noi eravamo abituati a giocare l’Europa, vediamo come affronteremo questa cosa a livello mentale». (Qui, Pedro sottolinea come gli allenamenti moderni enfatizzino il fisico e la tecnologia rispetto al passato, offrendo un contrasto vivido con la sua esperienza a Barcellona, e trasmette un messaggio di leadership e resilienza per il gruppo).

Lazio, 5 persone per due posti: ecco le mosse di Sarri in difesa

Tra varie problematiche finanziarie e di malumori generali da parte dei tifosi, la Lazio è alle prese con un ulteriore nodo da dover sciogliere. L’unica nota positiva è che quest’ultimo – finalmente – riguarda il campo e non altro: precisamente la difesa.

Maurizio Sarri sta recuperando, con le giuste tutele del caso, Patric. E qui sorge il problema per la società del Presidente Claudio Lotito: ci sono cinque persone per due soli posti da titolare. Tuttavia, la situazione sembra scalfire più di tanto gli animi di Mau. Pronto un piano, dal “e vissero tutti felici e contenti“, infallibile da attuare.

Lazio, (CdS) il ritorno in campo di Patric è sempre più vicino

Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, Patric è tornato ad allenarsi in campo. Vero, lavoro differenziato per lui. Ma piano piano l’ex Barcellona sta riprendendo confidenza con l’ambiente Lazio e con il pallone tra i piedi. Sarri spera di poterlo riavere a disposizione già per l’inizio del campionato.

Il tecnico toscano lo considera un difensore da primo livello, un top player. L’unica sua pecca rimane l’altezza, ma su questo Mau non può farci nulla, visto anche il blocco imposto al Direttore Sportivo Angelo Fabiani sul calciomercato. Sarri questo ha e questo dovrà tenersi.

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Lazio, ottime notizie: biancocelesti recupereranno Patric per l’inizio della stagione (Foto Fraioli)

Lazio, situazione complicata in difesa: il piano societario

La Lazio si trova di fronte ad un grande problema. Al seguito dell’esclusione dalle coppe europee per la prossima stagione, per tenere intatti gli animi dello spogliatoio capitanato da Mattia Zaccagni, sarà necessario tenere in rosa pochi giocatori per ruolo. Nelle altre zone di campo ciò è possibile. Ma in difesa sorgono molti dubbi.

Sarri in quella zona di campo può contare su Romagnoli, Gila, Patric, Provstgaard e Gigot. I primi tre saranno i perni insostituibili sui quali porre le basi del muro da erigere di fronte a Mandas o Provedel. A dimostrazione di ciò, le volontà societarie riguardo il contratto di Alessio Romagnoli.

Quindi, il ballottaggio su chi vendere, o semplicemente non far giocare, è tra Provstgaard e Gigot. Il primo è un classe 2004. Difficilmente Lotito vorrà proibirsi della possibilità di coltivare in casa un possibile futuro prospetto. L’unica soluzione razionale ricade nella vendita di Gigot.

Fabiani ci sta lavorando: avviati i contatti con alcune squadre di Ligue 1, ma al momento nessun interessamento pare essere concreto. Se dovesse rimanere, il francese è già pronto ad una sostanziosa e numerosa panchina.

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Lazio, Gigot ai margini del progetto Sarri: cessione in vista? (Foto Fraioli)

 

Mattei: Lotito non molla la Lazio, serve un miracolo per cacciarlo. Strano il Corriere!

Il giornalista Mattei rivela: Lotito resiste alla Lazio nonostante le proteste! #LazioProtesta #CalcioItaliano

Dopo il imponente corteo di protesta dei tifosi della Lazio contro la presidenza, è arrivato il momento delle riflessioni approfondite. Un giornalista esperto ha offerto una prospettiva lucida e critica, analizzando non solo l’evento in sé, ma anche la reazione dei media e la ferma posizione del presidente. Le sue parole suscitano curiosità, ponendo domande su quanto a fondo arrivino le tensioni all’interno del club.

Nel suo intervento radiofonico, il giornalista ha espresso perplessità sulla copertura mediatica dell’accaduto, notando una differenza significativa tra l’importanza dell’evento e l’attenzione ricevuta. «Mi ha sorpreso la prima pagina del Corriere dello Sport», ha dichiarato, «la notizia del giorno è la manifestazione di ieri. È una cosa che non succede tutti i giorni… non c’è una riga sulla manifestazione. Ciò mi fa capire che c’è la volontà di tamponare e non di risolvere». Questa frase sottolinea come, secondo l’analista, i media stiano cercando di minimizzare il problema anziché affrontarlo apertamente, alimentando dubbi sul vero impatto della protesta.

Passando alla figura del presidente, l’analisi si concentra sulla sua determinazione a rimanere al timone, nonostante il dissenso evidente da parte dei tifosi. Il giornalista sostiene che un cambio di leadership non è all’orizzonte, descrivendo una situazione in cui la permanenza è vista come inamovibile. «Credo che il presidente sia ancora deciso ad andare avanti, non lascerà mai la Lazio se non costretto da forze supreme». Qui, l’espressione “forze supreme” indica circostanze estreme e inevitabili, come interventi esterni, che potrebbero essere l’unico modo per smuovere la situazione, rendendo la sua posizione ancora più intrigante e difficile da immaginare diversa.

Infine, il discorso si è brevemente spostato su aspetti legati al calciomercato, come la trattativa per Castellanos, descritta come una questione estiva standard ma destinata probabilmente a non concretizzarsi. Questo intervento complessivo dipinge un quadro di stallo affascinante: da una parte, una tifoseria unita e determinata nel farsi sentire; dall’altra, una presidenza salda e un’informazione che, a detta dell’analista, preferisce spesso voltare lo sguardo altrove, lasciando i lettori a chiedersi cosa succederà dopo.