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Pulici: “La Lazio sta giocando bene, diamo merito a Inzaghi. Su Radu e de Vrij…”

Dopo la bellissima vittoria di Udine i ragazzi di Inzaghi, seppur orfani dei nazionali, tornano a lavoro in vista della ripresa del campionato. A Formello il morale è alto finalmente. Quest’aria di positività è veramente un piacere. Per parlare del momento dei biancocelesti ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione “9 Gennaio 1900” è intervenuto l’ex portiere e dirigente laziale Felice Pulici. Ecco le sue parole:

La squadra a Udine ha fatto una gran partita. Merita di essere seguita in modo importante e serve un contributo ancora maggiore da parte dei tifosi. La Lazio sta esprimendo un calcio piacevole, al di là dell’avversario. Bisogna dare il giusto merito a Inzaghi. Giocatori come Felipe Anderson ripagano sul campo la sua fiducia, vedo il brasiliano decisamente migliorato anche a livello di motivazioni. Potrebbe essere un elemento più valido in una posizione diversa, ma sta rispondendo in modo importante. Stesso discorso per Milinkovic-Savic o Parolo”.

I TIFOSI – “Serve la volontà di costruire qualcosa coi tifosi, vanno agevolati. I giocatori devono essere più presenti nel rapporto coi sostenitori, anche nelle dichiarazioni. La dirigenza ha delle responsabilità e gestisce il club come meglio crede, soprattutto in termini economici. Ma Il tifoso deve avere la sua soddisfazione, la squadra è della città”.

CASO RADU – Stefan Radu ha dovuto saltare la trasferta di Udine. Il romeno avrebbe rischiato una pesante squalifica per doping. Un caso che ha fatto discutere: “Avrebbero potuto comunicare alla vigilia che avrebbero fatto quel tipo di intervento e aspettare poi la risposta della struttura preposta che è immediata. Ci vogliono 48 ore per una qualsiasi infiltrazione con il cortisone, c’è una disposizione internazionale che lo impone a tutte le federazioni. Questo è il tempo stabilito affinché venga smaltita l’iniezione, altrimenti non si può scendere in campo. O non sono stati informati i medici o c’è qualcosa che non quadra. In un settore specializzato dal punto di vista sportivo, bisogna conoscere le regole. Poi la professionalità dello staff non si discute. Comunque posso anche sbagliarmi…”.

STRAKOSHA – “Strakosha è andato molto bene. Non lo conoscevo, l’ho visto per la prima volta a Milano dove ha alternato cose buone ad altre meno positive. A Udine ha fatto invece una prestazione ottimale, è stato molto reattivo. Va gestito in modo adeguato e Inzaghi, con il recupero di Marchetti, dovrà valutare bene la situazione portieri, è un ruolo delicato. L’albanese comunque è sceso in campo con grande serenità. Guerrieri? Ha fatto qualche errore, ma bisogna aspettarlo. Sbagliando cresce. In generale un estremo difensore deve avere un riferimento sul campo che lo possa tranquillizzare, va protetto. Da parte sua invece deve mettere la squadra in condizione di vincere la partita”.

DE VRIJ – De Vrij in Olanda lo paragonano a Nesta: “Sta facendo molto bene, è un elemento fondamentale per la difesa. Ma Nesta lasciatelo fuori (ride, ndr). Il numero tredici è stato unico al mondo. Ha vinto di tutto con la Lazio e il Milan”.

MIHAJLOVIC – Infine una battuta su Mihajlović“Mi piace per la grinta, è preso dal suo lavoro. Rispetto a Inzaghi ha una personalità diversa. Simone è stato acquistato dalla Lazio quando ero dirigente e lo conosco molto bene. A Roma è cresciuto come giocatore, mentre Mihajlović era un punto di riferimento per la squadra”.  

Del Nero: “Lazio, devi puntare al terzo posto. L’uomo in più in questo momento? Inzaghi!”

Simone Del Nero conosce bene l’ambiente biancoceleste e la sua immensa capacità di di esaltarti e distruggerti in un batter d’occhio. Con la bellissima vittoria di Udine il peggio sembra essere passato ed al ritorno dalla sosta i biancocelesti dovrebbero continuare su questa strada intrapresa da Inzaghi. Proprio dell’ultima vittoria conquistata meritatamente dai biancocelesti ad Udine, ha voluto commentare la sfida insieme a tutte le componenti e gli eventi che hanno interessato la prima squadra della Capitale in questo inizio di stagione, intervenendo ai microfoni di TMW Radio: “Simone conosce l’ambiente, i giovani sa gestirli, ci lavora da tempo ormai. I migliori in questa squadraCiro Immobile sicuramente, lui non è una novità, si sa che è un grade attaccante, lo ha dimostrato negli anni passati e dopo un periodo di alti e bassi si sta riprendendo, forse anche perché ha trovato la piazza giusta per tornare ai suoi livelli. Poi dico il gruppo in generale, perché sono loro che lo servono comunque, la squadra è compatta, si vede e il lavoro svolto dal mister è buono.

KEITA E NON SOLO – “Keita è il futuro della Lazio secondo me, io mi ricordo, per esempio, che quando ero a Roma si vedeva già che aveva i colpi del grande giocatore, con incredibili doti calcistiche. Con la società si dovranno mettere d’accordo perché serve alla Lazio ed ora è tornato alla carica facendo ottime partite, caratteristiche del genere saranno di aiuto ai biancocelesti. È un giocatore di prospettiva sul quale si deve puntare o anche su giovani come lui, spero che il presidente lo accontenti facendo, anche se servisse, un sacrificio. De Vrij è un giocatore di esperienza, sono fondamentali persone come lui, aiutano quelli che si trovano in difficoltà, come ai miei tempi quando c’era Siviglia. Sapeva amministrare benissimo la difesa sia dal punto di vista fisico sia mentale. La Lazio deve puntare al terzo posto anche perché ha meno impegni e ci deve provare. Spero tanto che ci riesca e ripeto la forza di questa squadra è l’allenatore, secondo me, perché Inzaghi oltre ad essere un mio grande amico, ha dimostrato di meritarsi tutto il bene di questo mondo. L’uomo in più è lui perché è un allenatore che comunque lascia libertà e fa vivere bene i giocatori, non è un tipo oppressivo. Spero che la Lazio continui a vincere come la settimana scorsa, di questo passo potrà arrivare lontano.”

Garlini: “Felipe Anderson l’uomo in più di Inzaghi. Alla Lazio serve continuità”

Oliviero Garlini, ex attaccante biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per parlare del momento biancoceleste:

Penso che Felipe sia stato molto positivo. Nessuno pensava potesse giocare da esterno basso, si sta sacrificando molto. Può perdere della lucidità in fase offensiva verso la porta ma sono cose che ci possono stare. La squadra sta facendo molto bene e servono questi giocatori per il gruppo. Siamo partiti molto bene, in maniera stupenda. Non era facile vincere ad Udine. Felipe è importante quanto Keita e Immobile ma lui deve aspirare a qualcosa di più, può rendere e dare molto. Questa scoperta fatta da Inzaghi può renderlo grande.

La squadra deve trovare la continuità sia nei risultati sia nelle prestazioni. Keita è stato bravo a rimettersi in gioco. L’ho visto giocare con umiltà e sicurezza. L’opportunismo sotto porta ci può stare ma l’ho visto sacrificarsi per la squadra. La Lazio può arrivare in alto se i suoi interpreti migliori aiuteranno la squadra.

Anche contro l’Empoli sono arrivati i 3 punti, che sono la cosa più importante. Non conta la prestazione. Contro l’Udinese la squadra ha mostrato che può dire la sua in campionato perché i gruppo c’è e ci sono i giusti equilibri che permettono ai giocatori durante l’arco della partita di rendere di più. Questo è quello che sta studiando secondo me Inzaghi.

I numeri contano solo per i giornalisti perché alla fine conta la prestazione e il risultato e la Lazio ha dimostrato d’essere una squadra pronta. Vediamo alla fine, tireremo le somme. L’oste il conto lo porta alla fine.

Con il tifo che ha la Lazio, è importante che tutti remino dalla stessa parte, dalla società ai tifosi. Da queste situazioni può nascere qualcosa di positivo, abbiamo dimostrato che anche senza Biglia la Lazio può fare bene. Tutti danno il massimo dimostrando che la Lazio non è quella che si diceva all’inizio: merito di Inzaghi, ha poca esperienza ma conosce molto bene l’ambiente laziale.

Conta quello che Inzaghi spiega ai giocatori, ciò forma l’esperienza. Se i giocatori lo aiutano a crescere può maturare. Lui deve esser bravo a stimolarli e a tenerli sulle spine.

Sicuramente le qualità e l’esperienza di Biglia messa insieme a Cataldi e Parolo forse ha qualcosa in più. Cataldi deve imparare dall’argentino e quest’ultimo deve aiutarlo. E’ facile parlare quando vinci ma devono dimostrare di poter coesistere anche perché uno è bravo con i piedi, mentre Parolo negli inserimenti e nei colpi di testa. Cataldi dovrà imparare molto anche da Parolo perciò penso che il centrocampo biancoceleste possa dimostrare d’essere di valore.

C’è la voglia di de Vrij di dimostrare che ha avuto solo sfortuna in un momento di suo assoluto bisogno da parte della Lazio. Sta guidando la difesa ma anche gli innesti di Wallace e Bastos hanno contribuito.

Inzaghi è stato bravo a tenere Hoedt e Patric sulle spine, quando lui ha avuto bisogno di loro, quest’ultimi hanno dimostrato di esserci. Sono tutti pronti per poter dire la propria. Non è facile entrare e giocare una partita delicata. Merito della Lazio e dei suoi giocatori che hanno messo in difficoltà i friulani. Contro il Bologna sarà difficile: gli emiliani hanno giocatori importanti come Destro e Verdi. I biancocelesti dovranno essere bravi a difendere: se si rischia il contropiede loro possono far male.

E’ un peccato che la sosta arrivi ora, i biancocelesti e Inzaghi devono essere bravi ad allenarsi con la voglia giusta per riprendere al meglio il cammino in campionato. Io ripeterei la prestazione contro l’Empoli: quando si vince è sempre positivo. Il Bologna ha trovato in Verdi e Di Francesco due giocatori forti nell’uno contro uno e c’è sempre Destro che vede molto bene la porta. La Lazio dovrà esser brava nel marcargli perché in certi casi bisogna continuare a giocare a uomo“.

Pippo Inzaghi orgoglioso di Simone: “Sta facendo ottime cose. Tifo per lui”

 Simone Inzaghi si sta pian piano prendendo la Lazio. La bellissima vittoria di Udine ha dato segnali molto incoraggianti oltre ad una benedetta serenità di cui si sentiva roppo la mancanza. ora però serve continuità. Il fratello Pippo non è sorpreso del successo del fratello e torna a parlarne ai microfoni di Tmw Radio: “Purtroppo ha giocato di sabato, mi sarebbe piaciuto vederlo. Sta facendo ottime cose. Ha ereditato una squadra a luglio che aveva scelto un altro allenatore. Simone sta facendo giocare i giovani. Tifo per lui, è un ragazzo intelligente. Sa cosa fa”.

MEDICINA – Inghilterra: cura sperimentale fa sparire il virus dell’Aids in un paziente

La notizia è di quelle importanti che richiedono mille verifiche per non creare false illusioni (i risultati definitivi si potranno sapere non prima di cinque anni), ma, se tutto fosse confermato, creerebbe sicuramente una svolta epocale nella storia dell’umanità. Un gruppo di scienziati sono vicini a ottenere la prima possibile guarigione dal virus Hiv al mondo, grazie a una nuova terapia progettata da un team di 5 università del Regno Unito: Oxford, Cambridge, Imperial College, University College London e King’s College.

Oggi con le terapie antiretrovirali si riesce a eliminare il virus Hiv nel sangue, la sfida è riuscire a stanarlo dai reservoir, i depositi nelle cellule in cui rimane dormiente ma pronto a riattivarsi.
Il team britannico ha annunciato al Sunday Times che il virus sembra essere sparito nell’organismo di un  paziente che ha concluso la loro terapia sperimentale. Il protagonista della vicenda è un uomo di 44 anni, assistente sociale, che fa parte di un gruppo di 50 pazienti selezionato per ricevere la terapia. Il protocollo messo a punto dalle università di combina l’uso delle terapie antiretrovirali standard con un farmaco che riattiva il virus Hiv ‘dormiente’, insieme a un vaccino che induce il sistema immunitario a distruggere le cellule infette.

«Questa è la strategia che seguono tutti i diversi gruppi che stanno affrontando il problema nel mondo – spiega Stefano Vella, direttore del Dipartimento del Farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità -, fra cui anche uno europeo a cui partecipa anche l’Iss. Trovare il modo di curare definitivamente la malattia è fondamentale perchè anche se le terapie antiretrovirali sono un grande successo, così come l’essere riusciti a portarle in Africa dove stanno salvando 17 milioni di persone, c’è un problema di sostenibilità di costi e di difficoltà ad aderire a una terapia che comunque va presa per tutta la vita. La notizia è quindi ottima, anche se bisogna aspettare prima di cantare vittoria, questo virus ha già dimostrato in passato di poter tornare dopo un pò di tempo».

Il risultato definitivo del test, precisano gli stessi autori non arriverà prima di cinque anni. Nel cosiddetto ‘paziente di Berlino’, un uomo sieropositivo colpito da leucemia, l’ Hiv è sparito dopo un trapianto di midollo. Nel 2013 aveva suscitato molte speranze la Mississippi baby, una bambina nata sieropositiva curata aggressivamente fin dalle prime ore di vita, ma anche in questo caso il virus, che sulle prime sembrava sparito, è tornato qualche mese dopo aver interrotto il trattamento.

I PRECEDENTI SIMILI – Lo scorso anno i medici del Necker di Parigi hanno invece presentato il caso di una diciottenne anch’essa nata sieropositiva e curata con la terapia antiretrovirale fino ai sei anni. Nel sangue della ragazza, hanno spiegato i medici pur restando molto cauti sulle prospettive, il virus non è rilevabile ormai da 12 anni. «Le terapie antiretrovirali riescono già a eliminare il virus dal sangue, ma rimane quello il cui Dna è integrato con quello delle cellule – sottolinea Vella -. È quello che si risveglia quando si interrompe la terapia, ed è il motivo per cui ci vuole sempre prudenza in questi casi, deve passare molto tempo prima di poter dire che una persona è guarita».

La Lazio vuol blindare De Vrij. Ma con una clausola…

Il rientro di Stefan De Vrij è stato una vera e propria boccata d’ossigeno per la difesa della Lazio. Con lui in campo la retroguardia è più affidabile ed i risultati parlano chiaro. Terzo posto in classifica alla sosta Nazionali. La Lazio, in virtù delle tanti pretendenti all’olandese, ha in mente di rinnovare il contratto al difensore orange.

Secondo quanto riportato dal Messaggero, Lotito vorrebbe prolungare il contratto fino al 2018, con l’inserimento di una clausola rescissoria pari a 35 milioni di Euro. Un modo per spaventare chi lo voglia comprare e, allo stesso tempo, cautelarsi in ottica di una futura cessione. Si attendono sviluppi.

UNITI PER LA PACE – Tanti laziali in campo il 12 ottobre per il match promosso da Papa Francesco

Il 12 ottobre, allo Stadio Olimpico, andrà in scena la partita di beneficienza promossa da Papa Francesco. Un’occasione per aiutare le vittime del terremoto di Amatrice e varie fondazioni Onlus. In campo ci saranno molti campioni presenti e passati, come Ronaldinho, Maradona, Crespo, Roberto Carlos.

Tra i laziali, assente Biglia per infortunio, ecco che spicca la presenza di Cataldi e Murgia, oltre all’ex Veron. Invitiamo tutti i tifosi a partecipare a questo evento per una grande serata all’insegna della solidarietà.

Giordano: “Finalmente ho visto una grande Lazio. Con le big ce la giocheremo”

Il perentorio successo per 0-3 contro l’Udinese, ha portato serenità in casa Lazio, ed anche elogi al mister Inzaghi e ai suoi calciatori. Il 4-2-3-1 di partenza, poi trasformatosi in 4-3-3, ha dato i suoi frutti. Bel gioco, manovra fluida e tanti gol. Tutto ciò ha reso felice anche Bruno Giordano che, a Radiosei, ha acommentato così la vittoria contro i friulani:

Una grande partita quella della Lazio contro l’Udinese. E’ giusto dare i meriti ad una prestazione quasi perfetta, tutti i giocatori sono stati all’altezza soprattutto nel reparto offensivo. Il 4-3-3 calza a pennello a questa squadra, bisogna ora continuare su questa strada. Anche in difesa hanno giocato tutti bene, sia Hoedt che Patric hanno fatto un’ottima prestazione, ha balbettato solo Lukaku ma tutto sommato è stato più che sufficiente…de Vrij? Inutile anche parlarne. Nelle 38 partite la Lazio dovrà dare continuità perché secondo me sono 4 le squadre superiori a noi: Juve, Napoli, Roma e l’Inter, almeno sulla carta, noi ce la giochiamo con le altre come Milan e Fiorentina. Certo la squadra di De Boer continua ad avere tante difficoltà, speriamo di inserirci noi“.

Delio Rossi promuove la Lazio ed elogia De Vrij

Una Lazio terza in classifica ha sorpreso un pò tutti, sia gli addetti ai lavori che i tifosi. Ma non Simone Inzaghi che, anzi, rimpiange ancora di non aver ottenuto punti contro Juventus e Milan. Gli elogi alla squadra sono arrivati anche dall’ex tecnico biancoceleste, Delio Rossi. Intervistato da calciomercato.com, si è così espresso:

Penso che la Lazio stia facendo molto bene. Sicuramente il merito è anche di De Vrij, praticamente un nuovo acquisto. Con lui la difesa è blindata. A ciò va aggiunta la fiducia data a Keita. Se continua così potrà sicuramente essere un osso duro per le big. Dove può arrivare la Lazio? Credo che l’Europa League sia alla sua portata, contando il fatto che non ha nemmeno le coppe europee quest’anno, che possono invece togliere energie alle avversarie“.

CASO CUCCHI – Per i periti la morte è dovuta ad epilessia

Il caso Cucchi sembra non avere mai una fine. Tanti capovolgimenti, tante teorie, ma la verità sembra non voler mai venire fuori. Oggi un nuovo colpo di scena: per i periti, nominati dal Gip Tamburelli, la morte di Stefano Cucchi è dovuta ad epilessia. Precisamente dai farmaci assunti dal giovane per fronteggiare la malattia. Quindi per i periti la morte non è dovuta dal pestaggio dei poliziotti.

Ma la sorella attacca i periti: “Ci sarà un processo per omicidio e sono convinta che i colpevoli pagheranno per il male che hanno fatto. La teoria dell’epilessia serve solo a nascondere la verità“. Questo, in sintesi, il post di Ilaria Cucchi su Facebook.

FORMELLO – Tanti assenti in campo ma anche qualche sorpresa

Nonostante l’assenza di ben undici giocatori via per le Nazionali il resto della rosa biancoceleste è tornata in campo per la seduta pomeridiana. In gruppo una piacevole sorpresa: il ritorno di Alvaro Gonzalez che scende in campo con i compagni. L’uruguaiano ha il contratto in scadenza nel 2017 e la settimana prossima si saprà se farà parte anche lui della rosa biancoceleste o se verrà aggiunto solamente quando a Inzaghi mancheranno i giocatori per le convocazioni. Sul terreno di gioco anche Minala, Morrison e Tounkara.

Lunga come detto la lista degli assenti: Cataldi, de Vrij, Keita, Kishna, Immobile, Lukaku, Lulic, Milinkovic, Parolo, Strakosha e Vargic, tutti con le rispettive Nazionali, gli infortunati Marchetti, Bastos, Basta e Biglia e Hoedt, in permesso per la nascita della figlia. Radu è tornato al lavoro dopo essere rimasto fermo domenica scorsa a causa della somministrazione di cortisone da parte dello staff medico che in caso di esami dopo la partita lo avrebbe portato a rischiare una squalifica per doping.

Beruatto: “Inzaghi sa come far giocare al meglio i suoi giocatori”

Per parlare della squadra biancoceleste l’ex Paolo Beruatto è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3:

“Nell’ultimo incontro disputato a Udine il tecnico biancoceleste ha preparato la squadra in funzione dell’avversario. In campo non c’è stata gara, la Lazio ha dominato. Inzaghi è stato bravo a preparare la partita. Gli uomini che ha a disposizione gli permettono di fare diverse scelte sul modulo e lui sta lavorando bene. Quelle prese domenica sono costate l’esonero a Iachini. Il 4-2-3-1 non mi piace. E la Lazio con Keita e Felipe con quel modulo va in difficoltà, se hai degli esterni con la qualità di quelli biancocelesti devi essere padrone del gioco. La squadra di Inzaghi hanno fatto una grande gara, sul risultato finale non c’è mai stato nessun dubbio. Nei giovani bisogna avere fiducia dandogli la possibilità di crescere giocando, anche attraverso gli errori. Inzaghi è un allenatore giovane, ha un’altra mentalità e non ha paura di mandarli in campo. Magari bisognerebbe puntare su qualche italiano ma quella intrapresa dalla Lazio è la strada giusta. Inzaghi viene ripagato anche dalle prestazioni perché evidentemente i giovani biancocelesti sono pronti. Parolo è un elemento diverso da Biglia, può fare tutto e se serve anche il mediano. Nella gara con l’Udinese ha fatto bene in questo ruolo. Mi sembra che l’allenatore laziale conosca bene i suoi uomini e sappia esattamente come trarre il meglio dal loro utilizzo. Da qui si capisce la sua bravura. Passa dalla difesa a tre a quella a quattro e la squadra non ne risente. Sta dimostrando di possedere grande capacità e praticità. Conosce perfettamente le caratteristiche dei suoi calciatori e sa come farli rendere al 100% del loro potenziale. Una volta si giocava sempre con lo stesso modulo, sarebbe interessante parlarne con lui. Il modulo è una conseguenza del lavoro fatto. Gli allenatori devono saper essere duttili, a volte il cambio di modulo ti cambia la partita. Anche a Udine la scelta tattica è stata importante. A dicembre vedremo dove sarà la Lazio e poi si potrà capire dove può arrivare. Crdo che l’obiettivo sia quello di centrare la qualificazione in Europa League. Inzaghi è stato bravissimo a correggere i difetti della squadra. Il 40% dei gol realizzati da biancocelesti sono stati su palla inattiva. Non è un caso, se non fai allenare costantemente i giocatori su questo aspetto non raggiungi questi risultanti. La palla inattiva è una strategia, Inzaghi è bravo a puntarci perché avere una media così alta su gol inattivi vuol dire avere buone possibilità di portare a casa il risultato. Lukaku è un buon giocatore, nel suo ruolo bisogna essere equilibrati, a Udine mi è piaciuto. E’ un ragazzo dal rendimento sicuro, credo che per Inzaghi possa essere un valido aiuto”.

 

 

Prandelli un fiume in piena, tuona ancora contro Lotito

Ieri sera a Sportitalia è intervenuto ai microfoni Cesare Prandelli. L’ex tecnico della Nazionale azzurra ed attuale tecnico del Valencia tra i tanti argomenti toccati è tornato a parlare anche dell’accordo che aveva fatto con il presidente della Lazio Claudio Lotito per passare alla guida dei biancocelesti. Nelle sue parole tutto il risentimento verso il numero uno laziale:

“Normale che i presidenti possono fare ciò che vogliono ma questo signore rappresenta la nostra Federazione ed il calcio italiano in giro per il mondo. E quando un proprietario da la mano a un ex ct e gli dice che questo gesto equivale a un patto d’onore… Del resto io sono rimasto fermo venti giorni perchè avevo accettato la sfida, ma a lui è mancata la voglia di cambiare radicalmente. Il comportamento che ha tenuto non è stato un degno comportamento da presidente e da dirigente federale”.

Caressa: “Immobile imprescindibile per l’Italia”

Il direttore di Sky Sport 24, Fabio Caressa, commentando il prossimo incontro della Nazionale azzurra in programma il prossimo 6 ottobre contro la Spagna e valevole per le qualificazioni ai Mondiali di Russia del 2018 ha ampiamente elogiato l’attaccante biancoceleste Ciro Immobile:

“A quanto pare dovrebbero giocare Pellè ed Eder ma secondo il mio parere in questo momento è impossibile rinunciare a Immobile che è in una condizione di forma straordinaria. Se dovesse giocare l’attaccante laziale sarebbe certamente lui a risolvere la gara. A centrocampo siamo più forti. Non capisco perché non far giocare insieme De Rossi e Verratti, secondo me si completano bene. Mi piace anche Parolo che fa grandi inserimenti, ma il romanista e Verratti li vedrei bene”.

 

Ledesma: “Vedere il derby con Strama? Mai! E quel rapporto con Danilo Cataldi…

Cristian Ledesma sta vivendo una seconda giovinezza ad Atene, sponda Panathinaikos. Mister Stramaccioni gli ha consegnato le chiavi del centrocampo dei biancoverdi e l’italo-argentino lo sta ripagando a suon di buone prestazioni e qualche gol.

Una cosa divide i due, uniti dall’amore per Roma, la fede calcistica. Biancoceleste Ledesma, giallorosso Strama: “Io e Stramaccioni abbiamo due fedi calcistiche troppo diverse. La serie A la vediamo ognuno per fatti suoi. Vedere il derby insieme? Maidice ai microfoni di gianlucadimarzio.com –  Lo devo vedere da solo con la famiglia. Gli ultimi derby sono stati una sofferenza perché non poterli vivere in campo è dura“. I ricordi dei trascorsi alla Lazio sono ancora nitidi: “Alla Lazio ho tantissimi amici. Tra calciatori e non solo. Magazzinieri, staff, tutti quanti. Li sento spessissimo”. Come dopo la doppietta segnata in campionato ha sentito Danilo Cataldi, quello che lui stesso definisce un fratello minore e che forse più di tutti potrebbe ereditare in biancocelseste, la sua posizione in campo e la sua fascia da capitano. Cristian Ledesma, argentino di fatto, ma biancoceleste nel cuore.

GIUDICE SPORTIVO – Donadoni perde due giocatori importanti per la sfida con la Lazio

Attraverso un comunicato pubblicato sul sito ufficiale della Lega Serie A, il Giudice Sportivo Gianpaolo Tosel ha reso note le decisioni in merito all’ottava giornata di campionato.

Le espulsioni rimediate durante la sfida con il Genoa (persa per 0-1) di Daniele Gastaldello (condotta antisportiva) e Blerim Dzemaili (piede a martello alto) sono costate care ai giocatori bolognesi, e complicheranno la vita a Donadoni  in vista della sfida contro la Lazio. Il difensore è stato fermato per ben 2 giornate mentre il centrocampista della Nazionale svizzera dovrà star fermo per una giornata.

PAIDEIA – Basta aspetta il via libera dei medici: “Sto bene. Bologna? Penso che…”

AGGIORNAMENTO ORE 14:45 – A piccoli passi l’infermeria si svuota. Oltre a Marchetti contro il Bologna ci sarà anche Dusan basta. Il serbassi è presentato in Paideia per l’ultimo accertamento strumentale. Aspetta il via libera da parte dello staff medico per tornare in gruppo. Lui è tranquillo e fiducioso: “Sto bene, è l’ultimo controllo. Per il Bologna penso di farcela“. Oggi pomeriggio (ore 16) la squadra (senza i nazional ovviamente) riprenderà ad allenarsi dopo 2 giorni di riposo.

Oltre a Marchetti Simone Inzaghi cercherà di recuperare altri giocatori in vista della ripresa del campionato domenica 16 ottobre contro il Bologna. Utopistico il recupero Bastos e Biglia che oggi pomeriggio si sono recati alla clinica Paideia per ulteriori accertamenti: per rivederli in campo servirà ancora un mesetto (per il difensore si tratta di uno stiramento di secondo grado ai flessori, mentre per il regista stessa lesione muscolare, ma al polpaccio della gamba sinistra). Per Bologna Inzaghi conta almeno di recuperare Dusan Basta. Domani, nel primo pomeriggio, verso le 13.45 il serbo è atteso in Paideia per alcuni accertamenti. Si sta monitorando la sua lesione al polpaccio sinistro che lo ha costretto a saltare alcune partite. Vedremo domani se le speranze di Inzaghi saranno vane…

 

Biglia, il rinnovo rimane in stand-by. E intanto il Liverpool…

Lucas Biglia e la Lazio, questo matrimonio s’ha da fare. O forse no, almeno per il momento.

Secondo quanto riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Tempo infatti, la Lazio avrebbe cambiato l’offerta da recapitare al volante argentino e al suo procuratore Enzo Montepaone, abbassandola dai 3 milioni netti promessi a fine estate a 2,5 milioni più 500mila euro di bonus legati alle presenze del capitano biancoceleste. Il motivo? Semplice, i continui infortuni muscolari del numero 20, ben 7 nell’ultimo anno e mezzo. La Lazio vorrebbe dunque tutelarsi data la precarietà fisica del giocatore. Chissà se Biglia e Montepaone saranno d’accordo…Per il momento il rinnovo dell’argentino rimane in stand-by.
Intanto il Liverpool, secondo quanto riportato dal Daily Mirror, continua a fare più di un pensiero sul capitano biancoceleste: l’allenatore del club inglese Jurgen Klopp vorrebbe a tutti i costi il centrocampista biancoceleste nella propria squadra, nonostante l’infortunio e l’età del giocatore.

Fiore: “La Lazio è tornata a brillare, Inzaghi è sulla buona strada”. Poi su de Vrij…

Tra i centrocampisti più talentuosi dei primi anni duemila, Stefano Fiore è rimasto vicino col cuore e con la mente alle vicende del mondo Lazio, e sugli 88.100 di Elleradio è intervenuto nella trasmissione “Laziali on Air” per fare il punto sul momento vissuto dai biancocelesti.
A tratti a Udine la Lazio ha ricordato la banda Mancini della quale Fiore è stato protagonista: “Sicuramente la Lazio è tornata a brillare e a giocare in un determinato modo. E’ stato bravo Inzaghi a capire che questa squadra ha nelle sue potenzialità delle qualità importanti, che vengono fuori solo se si mette in campo un certo tipo di squadra. I giocatori offensivi devono essere liberi di esprimersi. Tutti gli undici in campo hanno affrontato la sfida nella maniera giusta, concentrati e in modo diverso rispetto alle precedenti partite. Se la Lazio continua su questa strada può togliersi ottime soddisfazioni“.
Il tridente offensivo è indispensabile? “I giocatori d’attacco della Lazio sono quelli di maggior spessore e qualità. Quando viene a mancare un giocatore d’ordine come Biglia si può schierare un centrocampo più muscolare, capace di liberare la fantasia del tridente. Con l’argentino in campo forse gli attaccanti devono sacrificarsi un po’ di più, ma non si può rinunciare al momento a Keita, Felipe Anderson e Immobile“.
Dopo Stam, è arrivato alla Lazio un altro olandese decisivo per la difesa come De Vrij: “Contrariamente agli attuali difensori olandesi, è capace di avere delle letture tattiche differenti che lo portano ad essere il miglior difensore olandese contemporaneo, ma probabilmente uno dei migliori in assoluto anche dell’intero panorama europeo. Senza di lui la differenza nella Lazio si vede. E’ stato bravo ad imparare molto in Italia e a crescere esponenzialmente a partire dal lavoro svolto nella prima stagione con Pioli. Sta tornando a livelli molto alti dopo un infortunio che non è stato uno scherzo. La Lazio ha tra le mani un giocatore straordinario e deve preservare questo patrimonio da assalti sul mercato, perché oggi trovare difensori di questo livello è molto complicato“.
Conoscendo Inzaghi, può far bene a lungo termine alla Lazio? “Io penso di sì, si tratta di un tecnico molto giovane. Va sostenuto ed aiutato, ma ha dimostrato di essere sulla buona strada, di essere intelligente e meticoloso e di non lasciare nulla al caso. Si è ritrovato a fare l’allenatore della Lazio per una serie di circostanze e non è stato facile prendere in mano il timone di una barca che sembrava essere assegnato in estate ogni settimana a un allenatore diverso. Ha il vantaggio di conoscere molto bene l’ambiente e i giocatori della rosa, un fattore importante per lavorare bene. Il gioco inizialmente non è stato esaltante, ma si sta rivelando abile nel correggere la rotta e i risultati si stanno vedendo“.
Il centrocampo può essere il punto di forza della Lazio? “Sì a patto che un po’ tutti migliorino il loro rendimento in termini generali. Per fare il salto di qualità alla squadra in questo momento sta mancando l’apporto di gol ed assist del centrocampo. Il peso del gioco offensivo è tutto sulle spalle degli attaccanti, mentre per come è assortito il centrocampo della Lazio ci si può aspettare qualcosa di più a livello realizzativo da giocatori come Parolo, Milikovic-Savic e Lulic“.
Questa settimana torna in campo la Nazionale. Immobile si è guadagnato un posto tra gli azzurri grazie ad un’ottima partenza con la Lazio. “Mi aspettavo da parte sua un ottimo impatto in biancoceleste. Quando ho saputo che la Lazio puntava su di lui avevo grande fiducia. Nell’arco di una carriera ci possono essere alti e bassi, ma si tratta di un giocatore che ha pagato lo scotto del calcio internazionale, in realtà che forse non si sposavano con le sue caratteristiche. Anche io a Valencia ebbi grandi difficoltà nell’inserirmi in un contesto che giocava praticamente a memoria. Sulle qualità di Immobile era difficile però avere dubbi, ricordando ciò che aveva fatto a Pescara e a Torino. Ora è tornato a fare ciò che gli è più congeniale nella Lazio“.
Che momento sta vivendo il movimento calcistico italiano attualmente? “E’ un momento di difficoltà, anche se agli ultimi Europei si è fatta una discreta figura. Rispetto a qualche anno fa mancano i giocatori di spessore, di esperienza e di qualità. Di questo bisogna prendere atto e provare ad andare avanti con i mezzi a disposizione. Agli Europei del 2000 avevamo un parco di cinque attaccanti potenzialmente da 100 gol complessivi a stagione, stavolta Conte prima e Ventura poi devono lavorare con i mezzi a disposizione, puntando sul gruppo e lavorando sugli elementi con più esperienza a livello internazionale per costruire poi un gruppo che sappia valorizzare i giovani più interessanti a disposizione“.
Come si può rispondere alla disaffezione della gente verso la presenza allo stadio? “E’ un discorso molto complicato. Per riportare la gente allo stadio bisognerebbe giocare su più tavoli. Dovrebbero intervenire presidenti che oggi probabilmente gestiscono il calcio con meno cuore rispetto a prima, con un occhio sempre fisso sul bilancio. C’è troppa attenzione verso gli introiti che derivano dalle televisioni e in questo senso il pubblico sugli spalti diventa quasi l’ultima ruota del carro. Secondo me il sale di questo meraviglioso sport che è il calcio sono sempre i tifosi e lo si vede in alcuni campionati esteri in cui gli stadi sono sempre pieni. Lì si respira l’idea che i club siano sempre in primis della gente. Se in determinate realtà fuori dall’Italia gli stadi sono pieni a prescindere dai risultati significa che esistono dei metodi gestionali validi in questo senso“.
La mancanza di stadi di proprietà influisce su questo scenario? “La Juventus ha cominciato prima degli altri un certo tipo di discorso e ha lo stadio sempre pieno, i giocatori più bravi vanno da loro ed ottengono i risultati conseguenti. Anche l’Udinese ha lavorato in questo senso valorizzando il proprio patrimonio. Due squadre come Lazio e Roma, che dovrebbero essere al pari della Juve o comunque sapergli rendere la vita difficile, si trovano anni luce lontane come progettualità ed organizzazione“.
In campionato Juventus e Napoli sembrano avere anche quest’anno qualcosa in più. La Lazio potrà inserirsi in un contesto di lotta per l’Europa? “Io credo di sì. Onestamente in questo momento i biancocelesti devono pensare al quarto/quinto posto, ma poi bisognerà vedere ciò che dirà il campo, visto che a tratti Inter e Roma hanno dimostrato di non saper esprimere al 100% il loro potenziale. Ci può essere spazio per la Lazio, il Milan e il Sassuolo, mentre Juventus e Napoli chiaramente possono giocarsi i primi due posti. Se la Lazio troverà la continuità dimostrata in queste prime giornate di campionato potrà giocarsi le posizioni nobili della classifica sino a fine stagione“.

Canigiani: “Porta un aquilotto allo stadio prima di tante iniziative”

In occasione della prossima sfida casalinga di campionato dei biancocelesti, Lazio-Bologna, la società ha deciso di proporre l’iniziativa ‘Porta un aquilotto allo stadio’, riservata ai tifosi biancocelesti Under14.

Per presentare l’iniziativa, sulle frequenze di Lazio Style Radio è intervenuto il responsabile della comunicazione della Lazio, Marco Canigiani: “L’iniziativa nasce con l’obiettivo di riportare i nostri giovani tifosi allo stadio. In questa stagione numerose partite verranno disputate di domenica pomeriggio, nell’orario migliore per portare i ragazzi all’Olimpico. La promozione è riservata ai ragazzi sotto i 14 anni, nati quindi dopo 1° gennaio 2002. Acquistando un tagliando valido per tutti i settori dell’Olimpico, esclusa la Tribuna D’onore Centrale, alla cifra simbolica di 1€, i giovani aquilotti potranno vivere in prima persona una partita che, vista anche la classifica, si preannuncia davvero molto interessante. Nel tempo verranno ideate sempre nuove iniziative, sempre con l’intento di riportare più persone possibili allo stadio. Ci saranno sicuramente novità in futuro. In questo momento il supporto del pubblico nei confronti della squadra è a dir poco fondamentale. I ragazzi ci stanno dando grandi soddisfazioni, ancor di più dopo la trasferta di Udinese, e meritano di rivedere un Olimpico gremito“.