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Fascetti duro: “Keita? Lo imbarcherei sul primo aereo e…”

In casa Lazio continua a tenere banco il caso Keita, con il giocatore che ha chiesto la cessione e stamane non si è presentato a Formello per la seduta mattutina.

Per analizzare la situazione, la redazione di TuttomercatoWeb ha contattato l’ex tecnico della Lazio dei -9, Eugenio Fascetti, il quale ha espresso chiaramente la propria opinione: “Ogni tanto qualche scaramuccia in allenamento può starci. Può succedere ed è sempre successa. Non c’è niente di particolare. Che poi Keita possa far di tutto per provare ad andar via questo è un altro discorso. Io lo imbarcherei sul primo aereo e lo manderei via. Basta con queste bizze, è l’ora di finirla. Ormai, firmando i contratti si sentono tutti a posto: se la stagione va male si prendono comunque i soldi, se va bene si chiede un ritocco dell’ingaggio. Facciamola finita con il battersi la mano sul petto dopo il gol e con le parole sull’attaccamento alla maglia. Noi, ai nostri tempi eravamo schiavi delle società, ora mi sembra che accada il contrario“. Le doti di Keita sono comunque fuori discussione: “Ha grandi doti ma a questo punto guadagnerei il più possibile e buonanotte. Oppure visto che ha ancora due anni di contratto lo terrei due anni in tribuna per dare un esempio a tutti. Ti alleni tutti i giorni e la domenica vai in tribuna. Non giochi più per due anni, fai pure come ti pare…

Klose sfoglia la margherita: “Tante offerte, devo solo decidere”

Dopo aver lasciato la Lazio a fine stagione, Miroslav Klose deve ancora prendere una decisione riguardo il proprio futuro, e per il tedesco le offerte sembrano proprio non mancare.

Ieri, in occasione di una partita di beneficenza disputata a Mainz in onore di Michael Schumacher, il campione tedesco ha rilasciato alcune dichiarazioni: “Ho ricevuto diverse offerte, devo solo decidere quale accettare“. Al tedesco non resta che sfogliare la margherita, anche se sembra escludere l’opzione Bundesliga: “Werder o Kaiserslautern? Escludo di giocare in GermaniaNelle prossime settimane saprò quale sarà il mio futuro“. Futuro oltreoceano per il capocannoniere di tutti i tempi nelle fasi finali dei mondiali?

 

LEGA SERIE B – Scelto il nuovo Consiglio

Assemblea di Lega B ieri a Milano, nella sede di via Rosellini. Si è provveduto al rinnovo del Consiglio che esaurirà il suo mandato, coincidente con il quadriennio olimpico, a fine anno. Il nuovo organo è costituito da Carlo Accornero (vicepresidente del Novara), che ha già fatto parte del Consiglio nel passato, Maurizio Setti (presidente Hellas Verona), Andrea Cardinaletti (amministratore unico Ascoli), Marco Mezzaroma (co-patron della Salernitana), Maurizio Stirpe (presidente Frosinone) e da Andrea Corradino presidente dello Spezia, che già faceva parte dello scorso Consiglio e che è stato eletto anche vicepresidente. “Mi metto a disposizione della Lega che in questi anni si è sempre contraddistinta per unitarietà e progettualità” ha detto Corradino che ha ricevuto, insieme al resto del Consiglio, gli auguri di buon lavoro e i complimenti da parte delle società.

Illustrata al presidente federale Carlo Tavecchio l’idea di riforma dei campionati auspicata dalla Lega B e dai club associati da diversi anni. La proposta fa riferimento a uno schema progettuale complessivo dei campionati professionistici, e non solo, a partire dalla riduzione della Serie B da 22 ad almeno 20 squadre per diventare comunque simmetrica alla Serie A.

Campionato Primavera – Presentata all’Assemblea la proposta di riforma deliberata di comune accordo con la Lega A su base meritocratica e non geografica: “Viene migliorata la competizione – ha spiegato Abodi – inoltre la Lega B diventa co-organizzatore con la programmazione del Campionato Primavera 2“.

Keita si, Keita no. Dalla Francia una nuova offerta

Keita si, Keita no. Keita ritarda, Keita non si presenta. Keita rifiuta, Keita vuole andare via. La situazione del talento senegalese è diventata un vero e proprio caso.

Il classe ’95 sembra aver preso la propria decisione riguardo il suo futuro: vuole lasciare la Lazio per approdare in un club che possa garantirgli visibilità a livello europeo. Intanto le voci di mercato che lo riguardano continuano a sovrapporsi. E’ di oggi la notizia, riportata dal portale mercato365.com, secondo la quale dalla Francia sarebbe arrivata alla Lazio una nuova offerta per il giocatore: si dice che il Monaco sia pronto ad offrire 25 milioni di euro, cifra molto vicina ai 30 richiesti dal patron Lotito. Per il giocatore sarebbe pronto un contratto da 2 milioni a stagione. Dall’altra parte c’è l’offerta di rinnovo della Lazio, spintasi fino a 1,2 milioni di euro a stagione. Nel frattempo Keita questa mattina non si è presentato a Formello per la prima delle due sedute di allenamento previste per oggi. Che sia un segnale?

FORMELLO – Tutti presenti tranne…Keita

Doppia seduta oggi per i biancocelesti, che si sono ritrovati alle ore 9:30 sul campo Mirko Fersini di Formello per il primo allenamento.

Seduta prettamente tecnica, intervallata da una serie di blocchi atletici con il preparatore Fabio Ripert. Successivamente attività con il pallone attraverso torello, 10 Vs 10 con tocchi a scalare e partitella finale a campo ridotto. Prosegue il suo lavoro differenziato Antonio Candreva il quale, in attesa di accasarsi all’Inter, deve ancora recuperare dal problema muscolare accusato in Francia con la maglia della nazionale azzurra. Balza agli occhi dei presenti l’assenza dal campo di Keita Balde Diao: il senegalese non si è presentato questa mattina per l’allenamento. Non si conoscono le cause dell’assenza nè tantomeno se essa sia giustificata dalla società. Probabilmente ci sono ancora strascichi per la lite avvenuta ieri con Lulic durante la partitella finale, lite sedata dal nuovo club manager Peruzzi e dopo la quale Keita aveva lasciato il campo. In attesa di vedere se il classe ’95 sarà presente alla seduta pomeridiana, in programma alle 18:30, la situazione rimane quanto mai ingarbugliata…

UFFICIALE – L’ex Primavera Pollace approda al Gubbio

Era nell’aria da qualche giorno, ma adesso ha assunto anche i crismi dell’ufficialitá: Gianluca Pollace lascia la Lazio e si trasferisce al Gubbio. Il club, militante nel campionato di Lega Pro, ha battuto la concorrenza della Salernitana e si è assicurato le prestazioni dell’ex capitano della Primavera laziale a titolo definitivo (e non in prestito, come paventato in un primo tempo) . Di seguito il comunicato ufficiale del sodalizio umbro:

“È stata perfezionata dalla As Gubbio 1910 l’acquisizione del diritto alle prestazioni sportive dei calciatori Gianluca Pollace, Andrea Zanchi e Giacomo Volpe. I tre calciatori hanno sottoscritto con la società rossoblù un accordo di durata biennale. Gianluca Pollace, classe 1995, è un esterno destro difensivo cresciuto nel settore giovanile della S.S. Lazio, mentre nella stagione 2015-16 ha vissuto un esperienza in serie B con la maglia della Salernitana. Andrea Zanchi, classe 1991, è un esterno sinistro difensivo che vanta già importanti esperienze in Lega Pro con le casacche di Perugia, Carrarese, Reggiana, Tuttocuoio e Matera, squadra quest’ultima dove ha giocato nel corso della passata stagione. Giacomo Volpe, portiere classe 1996, ha vestito la maglia del Gubbio già durante la passata stagione dopo essere arrivato in prestito dalla FC Juventus, e da oggi è un giocatore di proprietà della As Gubbio 1910”.

CONFERENZA – Peruzzi: “Questa è una bella sfida per me. Se c’è il rispetto dei ruoli…”

Nove anni dopo torna a casa Angelo Peruzzi. Il nuovo direttore tecnico biancoceleste si presenta in conferenza stampa. Ecco le sue parole:

Lotito:Ci tenevo in prima persona a presentare Angelo Peruzzi perché ritengo che sia un apporto fondamentale alla società, alla luce di quella iniziativa di ristrutturare il sistema. Dopo 12 anni era giusto che la Lazio si strutturasse con persone che hanno fatto la storia e che hanno la professionialità giusta per fare certi ruoli come Angelo. Non ho impiegato 9 anni per pensarci, è un’iniziativa del sottoscritto, non ci sono suggeritori. Con Angelo ho avuto sempre ottimi rapporti, ha fatto scelte di vita diverse ma sane e oggi svolgerà questo percorso. La sua esperienza, capacità e carattere saranno utili a questa società per andare ulteriormente a incrementare quelle aree che sono fondamentali per raggiungere certi obiettivi. Roma è una piazza particolare, occorreva una figura che si raccordasse con tutto ciò e con la tifoseria. Ha lasciato una Lazio in una certa maniera, oggi la ritrova in una situazione emozionale negativa ma dal punto di vista strutturale è rimasto sorpreso. Forse abbiamo curato più gli aspetti strutturali che quelli emozionali, sta a lui curare i rapporto con i tifosi. Ringrazio i presenti e Angelo per  l’apporto che ci darà”.

La palla passa poi ad Angelo Peruzzi:

Torni a casa, qual è la prima cosa che hai notato e che cosa puoi portare?

Tengo a precisare che ho accettato per due ragioni: la prima è che è una bella sfida, importante, che mi è stata proposta e mi voglio mettere in gioco per vedere le mie possibilità. La seconda è che dopo 8 anni in questa società penso e credo di dover dare ancora qualcosa se ce ne fosse bisogno. Sono stati 8 anni intensi a Roma, ci sono stati momenti belli e non, ma volevo dare un contributo. Il presidente mi ha offerto un contratto lungo ma io l’ho voluto di un anno. In realtà volevo 3 mesi più 3 perché era una cosa nuova per me. Se farò bene ci metteremo seduti e proseguiremo e se mi rendo conto che non so fare questo lavoro sarò il primo a dire arrivederci e grazie. Per rispondere alla sua domanda, io sono 2 giorni che sono qui e mi guardo intorno, poi prenderò le decisioni”.

Qual è la prima sfida da affrontare e quale la più difficile?

Il mio ruolo. Quello che ho detto al presidente è: ‘se io accetto voglio il rispetto dei ruoli’. Io sono stato scelto per fare da raccordo tra società e squadra e tra squadra e allenatore. Il resto spetta ad altri ruoli. Non spetta a me. Se c’è il rispetto dei ruoli si farà qualcosa di buono”.

Come l’ha convinta il presidente? Il primo ingrediente per ridare entusiasmo?

“Abbiamo parlato 2-3 volte. C’eravamo lasciati non in modo positivo, ma non c’era nessun rancore tra me e il presidente. Lui ha scelto me e io gli sono stato grato, ho valutato e gli ho detto che cercherò di fare tutto il possibile per questa società. Non ho la bacchetta magica, non lasciatevi incantare da chi dice che ho la ricetta giusta, bisogna essere solo persone vere e serie e fare il proprio lavoro. Il rapporto tra società e tifosi penso che è come un individuo che ha un male all’unghia e il dolore sale con il tempo fino all’anca. Io non sono quello che salverà il piede dalla cancrena. Se pensate sia io avete sbagliato. Io sono a disposizione. non posso dire a un tifoso cosa è la Lazio. C’è gente che ha la tessera da 40 anni, è lui che deve spiegarmi cos’è la Lazio, io però sono a disposizione di tutti per trovare una soluzione, ci sarà massima disponibilità”.

Ritrova inzaghi, primo impatto? Che tipo di allenatore è e dove può arrivare?

“Non rispondo alla seconda domanda perché non interessa alla gente cosa ne penso io e non è mia competenza. Io devo fare il mio lavoro non il direttore sportivo o il Presidente o l’allenatore. Simone l’ho visto molto convinto, mi parlavano bene di lui fin da quando era nella Primavera. Ho visto solo 3 allenamenti ma è sul pezzo e questo mi piace molto”.

Noi abbiamo visto la tua Lazio. Sono cambiati i giocatori di oggi? E’ facile introdurre il rispetto delle regole?

Secondo me i tempi sono cambiati: 10 anni fa non era come adesso. Sono cambiati i tempi culturalmente e socialmente, non solo il calcio ma anche la gente è cambiata. C’è da modificare qualcosa, c’è da vedere e approfondire. Quello che ho detto alla squadra è che esigo rispetto. Rispetto delle regole. Io rispetto loro e loro devono rispettare me. Se noi siamo qua per risolvere i loro problemi, loro per ripagarci devono solo andare in campo e dare il massimo non solo in partita ma anche in allenamento, con gli atteggiamenti giusti. Rispettare il magazziniere per esempio. Se loro si comportano bene allora io non servo. I tifosi non potranno recriminare nulla perché se perdiamo, si, ci sarà la critica per il risultato, ma se tutti hanno dato il 100%, allora nulla da dire. La passione e il sudore devono essere ai massimi livelli”.

Quando ti ha richiamato il presidente qual è stata la tua reazione?

“Abbiamo parlato. Non penso sia una cosa che possa essere interessante, c’era solo da parlare. Mi ha spiegato certe cose e quello che potevo fare. Se siamo sempre muro contro muro, se cercate sempre di far casino – e spesso ci riuscite – se non cerchiamo la distensione e vogliamo sempre la polemica non andremo da nessuna parte. Ci sarà massima disponibilità da parte di tutti. Aiutateci e noi cercheremo di aiutare voi. Non è una supplica, dico solo che bisogna tornare alla normalità. Chi ama la Lazio sa che questo muro contro muro non serve a nessuno. Quando ci sarà da criticare si criticherà giustamente ma cercare la polemica è puerile”. 

Hai parlato con la squadra? Ci sono situazione critiche? Vedi Keita…

“No, non ho parlato con tutti perché qualcuno lo conoscevo attraverso i giornali, qualcuno l’ho incontrato, con qualcuno ho parlato. Andremo in Inghilterra e dopo in Germania e li sarà l’occasione giusta per parlare con tutti. Io non starò con il fiato sul collo ai giocatori, io starò a disposizione se hanno un problema possono venire da me anche alle 2 di notte”.

Il fatto che Bielsa non sia arrivato può diventare un alibi?

“Non lo so. Io ho visto un gruppo che si allena benissimo e non penso a Bielsa. Vedo un buon gruppo e questo mi fa ben sperare”

Ieri però è intervenuto in allenamento…

“E’ una cosa che non si dovrebbe fare però è successo in tutti i ritiri che 2 ragazzi a volte esagerano. Per me e per i ragazzi è finito lì. Si sono chiariti, non c’è problema. Non è stato un gesto in reazione ad altro, è solo un discorso di campo. Siamo stanchi per la preparazione a volte qualcuno esagera con un entrata più cattiva ma finisce lì, i ragazzi si sono chiariti. E’ successo anche quando giocavo io, non dovrebbe succedere ma è successo anche a me”.

L’uomo al posto giusto e al momento giusto?

“C’è grande aspettativa su di me e io spero di ripagare ma l’ho detto per me è una sfida. Questo lavoro non l’ho mai fatto, darò il massimo, ma è normale che farò degli sbagli e delle stupidaggini, chi non le fa?”.

Se dovesse paragonare questa sfida della Lazio a quella di una battuta di caccia, a quale la paragonerebbe?

Non lo so, ho solo pensato che purtroppo a caccia ci andrò poco (ride n.d.r). Con la voglia e il rispetto delle regole faremo bene, non so dirvi se arriveremo ottavi o altro”.

Fino ad ora c’erano solo Lotito e Tare, lei è una figura nuova. Per evitare sovrapposizioni può fare una demarcazione dei ruoli?

Il direttore sportivo e io dovremo interagire continuamente. Io faccio parte della squadra e sto con loro, qualsiasi problema vengano da me e cercherò di risolverlo, ma per il mercato e i soldi sono cose del direttore sportivo. Ma anche in altre squadre è così, se si hanno dei ruolo precisi si può benissimo coesistere e fare bene“.

Marco Lanari

La favola di Gentiletti riparte dal ‘fatal’ Marassi: “È il mio stadio e non vedo l’ora di giocarci”

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Quell’infortunio a ‘Marassi’ gli ha causato il flop nell’esperienza con la Lazio. E ora, dopo aver detto addio ai biancocelesti, proprio dallo stadio genovese Santiago Gentiletti è pronto a ripartire, con la maglia del Genoa. E ai microfoni de ‘Il Secolo XIX’, non nasconde la sua emozione: “Le favole esistono anche nel calcio. – racconta – Capita che ti fai male al ginocchio nel momento più bello della carriera, che ritorni a giocare parecchi mesi dopo e riesci a segnare il gol vittoria, proprio nello stesso stadio e dalla stessa parte di campo in cui ti eri fatto male. Capita poi anche che quello stadio diventa il ‘tuo’ stadio e non vedi l’ora di giocarci. Ancora una volta“.

21 settembre 2014, Genoa-Lazio. Una data (e una partita) che il centrale argentino difficilmente dimenticherà: “Non mi ero mai fatto nulla, neanche uno stiramento. Era un gran bel momento per me, Martino mi stava per convocare in Nazionale, avevo vinto la Libertadores con il San Lorenzo e poi ero passato alla Lazio. Poi dopo due partite sono andato ko. E rientrare non è stato facile“. Un rientro 237 giorni dopo, sempre a Marassi, stavolta contro la Sampdoria, con un gol decisivo: “Un gol importantissimo, per la nostra corsa Champions. Segnato proprio dallo stesso lato in cui mi ero fatto male. Molto bello da ricordare“. Infine, sul perché abbia scelto il Genoa : “Perché mi avevano cercato insistemente e perché tutti gli argentini che sono stati qui mi hanno parlato di un ambiente speciale, molto coinvolgente. Sono curioso di viverlo, questo è il club più antico d’Italia, un’esperienza da provare. E poi i colori sono gli stessi del San Lorenzo“.

CONFERENZA – Lukaku: “Sono un terzino offensivo. Lite in allenamento? Cose che nascono e muoiono in campo”

Nel giorno di presentazione di Jordano Lukaku, ha aperto la conferenza stampa il direttore sportivo Igli Tare. Queste le sue parole: “Siamo qui per presentare il primo acquisto di questa stagione: Jordan Lukaku. Lo seguo dai tempi dell’Anderlecht, già da quando faceva parte della seconda squadra e l’ho visionato anche a Viareggio. Grazie a un mio ex compagno di squadra ho sempre avuto ottime referenze nel corso degli anni. Abbiamo preso questo giocatore perché cercavamo un giocatore con caratteristiche offensive ma che può crescere nel calcio italiano. Ha un grande futuro ma dipenderà da lui, dovrà mettere tutta la dedizione perché il calcio italiano è difficile. Credo possa diventare un giocatore importante“.

Poi la parola è passata a Lukaku: “Gioco sulla fascia sinistra come terzino. Sono contento di aver avuto questa opportunità di firmare per la Lazio, una grande società che mi permetterà di migliorare tantissimo. Gli osservatori mi conoscono e sanno le mie potenzialità offensive ma sono convinto che grazie al calcio italiano potrò migliorare anche difensivamente“.

Hai capito le differenze tra il calcio belga e quello italiano?

C’è stato un impatto sul piano tattico dato che il mister cura molto la parte difensiva. E’ tutto molto più dettagliato e studiamo molto l’avversario, ho già avuto un report del prossimo avversario“.

Nainggolan ti ha parlato di Roma e della Lazio?

Ho parlato con Nainggolan, Mertens e Gillet, ma mi parlavano in generale della vita in Italia e del calcio italiano ma non ho mai parlato del mio arrivo alla Lazio“.

Che consigli ti ha dato tuo fratello Romelu? 

Non siamo entrati nei dettagli con Romelu perché ognuno decide per la propria carriera. Lui mi ha solo consigliato di fare questo salto di qualità“.

A chi ti ispiri?

Marcelo nel calcio attuale è l’unico a cui mi ispiro e con cui ho alcune similitudini nel gioco“.

Che clima c’è nello spogliatoio?

Non c’è energia negativa. Siamo tutti pronti a lottare e a dare tutto per la maglia. Anche Lotito è venuto negli spogliatoi per ribadirci questo concetto. Siamo pronti per la nuova stagione“.

Qual è il tuo punto di forza? Conoscevi già la Lazio?

E’ ovvio che conoscevo il club. Il primo ricordo che ho è la sconfitta nella finale di Coppa Uefa contro l’Inter. Ha avuto giocatori importanti che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. Sono veloce, fisico e posso dare il mio contributo nell’uno contro uno sia difensivamente che offensivamente. Poi ovvio che posso ancora migliorare“.

Hai parlato con Nainggolan del derby o con gli altri giocatori della Lazio?

No, non ho parlato con Radja del derby perché durante l’Europeo ancora non sapevo dell’interesse della Lazio, ma ne ho parlato con i miei nuovi compagni che mi hanno parlato dell’importanza di questa partita. Comunque non c’è bisogno di essere laziale e romano per capire l’importanza di questa partita famosa in tutto il mondo“.

Come si è risolta la lite di ieri durante l’allenamento?

Siamo uomini e calciatori, ci sono dei contrasti in campo che rimangono in campo. E’ finita lì e non se n’è più parlato“.

Caratterialmente che giocatore sei?

Non sono un giocatore che fa piccoli falli, cerco di far parlare i miei piedi. Sono un giocatore aggressivo ma non entro mai in maniera irruenta“.

Un messaggio ai laziali?

Darò tutto per questo club e questa grande società. Uscirò dal campo sempre con la maglia sudata. Voglio rendere i tifosi orgogliosi di me e della squadra. Forza Lazio!“.

Fabrizio Piepoli

 

 

Candreva-Inter ci siamo! Ma Mancini glissa: “E’ un giocatore della Lazio…”

AGGIORNAMENTO DEL 28/7 ORE 12 – Mancini non vede l’ora di abbracciare Antonio Candreva,  ma finché  la Lazio non accetta definitivamente l’offerta (25 milioni bonus compresi più 1 milione se la squadra di Thoir andrà in Campions) e finché tutto non viene messo nero su bianco, non se la sente di sbottonarsi. Così al termine dell’amichevole con l’Estudiantes si è espresso così: “Se Candreva potrebbe ridarmi serenità? Candreva è un giocatore della Lazio, non dell’Inter”.

AGGIORNAMENTO ORE 18,47: A quanto riportato da GazzaMercato.it Lazio e Inter avrebbero trovato l’accordo per Antonio Candreva. Nelle casse biancocelesti finiranno 24 milioni più i relativi bonus. Per il giocatore pronto un accordo per un quadriennale sui 3 milioni, bonus compresi. Tutto sembra essere risolto, l’esterno biancoceleste è pronto per aggregarsi ai nuovi compagni già entro il 4 di agosto.

Candreva–Inter: ci siamo. La trattativa è vicinissima alla chiusura. Il club nerazzurro, infatti, ha rilanciata la propria precedente offerta, avvicinandosi ai 25 milioni di euro (bonus compresi) richiesti da Lotito. Intanto è stato trovato l’accordo sulle rate: come riporta la ” Gazzetta dello Sport“, infatti, i soldi proposti dall’Inter dovrebbero essere pagati in 4 anni. Lotito avrebbe accettato i tempi di pagamento.  L’accordo con il giocatore c’è da tempo: si attende quindi solo la fumata bianca.

L’intesa tra le parti sembra avvicinarsi sempre di più e la sensazione fortissima è che alla fine in un modo o nell’altro il matrimonio si farà, così i nerazzurri potranno tenere a bada il “mal di pancia” di Roberto Mancini. Perdere l’ex Lazio e Manchester City a meno di un mese dalla fine del campionato sarebbe controproducente. Con questo assist importante da parte della cordata cinese, dovrebbe tornare la calma a Milano. Candreva realizzerà il suo sogno di giocare in neroazzurro.

 

 

Wallace: “Ho firmato per 5 anni. Onorato di far parte di questo club con una storia incredibile”

Ecco le prime parole di Wallace da giocatore della Lazio arrivano su Instagram. Queste le sue parole: “Ora è ufficiale! Ho appena firmato per cinque anni con la Lazio e questa è la mia nuova casa! È un onore per me poter far parte di questo grande club con una storia incredibile! Grazie al presidente e a tutti coloro che hanno partecipato”.

MA CHI E’ STO WALLACE? LEGGI IL FOCUS APPROFONDITO SUL GIOCATORE

 

Ecco le ragioni del divorzio tra De Martino e la Lazio

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Sta per concludersi, dopo otto anni, il matrimonio tra la Lazio e Stefano De Martino. In attesa che a capo della comunicazione biancoceleste si insedi il successore, l’attuale consigliere d’amministrazione della Rai Arturo Diaconale, il portale lultimaribattuta.it ha svelato alcune delle ragioni che avrebbero portato al clamoroso divorzio.

Nell’ultimo periodo, scrive il sito web, ci sarebbero state infatti diverse liti piuttosto furibonde tra De Martino e il presidente Lotito, la prima delle quali in occasione della conferenza stampa post-Bielsa, scaturita dalla decisione del patron di non sottoporsi alle domande dei cronisti (che avrebbero poi abbandonato la sala stampa). Successivamente, poco dopo la manifestazione dei 3mila laziali a Piazza Santi Apostoli. In quell’occasione De Martino avrebbe chiesto, purtroppo invano, al presidente un segnale forte di riappacificazione con la tifoseria. La situazione sarebbe poi degenerata, fino a pochi giorni fa, quando i due sono venuti quasi a contatto fisico dopo una serie di insulti, separati solo dalla scorta di Lotito. Ed eccoci qua, alla fine peggiore, con De Martino costretto ora a gestire tv, radio e magazine in attesa del 2018, quando, dopo quello umano, potrà sciogliere anche il rapporto di lavoro con la sua Lazio.

La Lazio è pronta ad abbracciare Thauvin

Con molta probabilità Thauvin diventerà a breve un nuovo giocatore della Lazio. Il francese è pronto a prendere la pesante eredità che a breve lascerà Antonio Candreva. La Lazio e il Newcastle hanno quasi chiuso l’accordo sulla base di 2 milioni per il prestito oneroso, più un riscatto di 12 milioni di euro. Ancora si sta trattando sull’obbligo o meno, anche se gli inglesi da questo punto di vista non sembrano così insistenti. Al giocatore – secondo quanto confermato da “Il Messaggero” – sarà garantito un contratto di circa 1,8 milioni di euro a stagione a salire più bonus di circa 150.000 euro ciascuno per assist e gol.

Lui da giorni scalpita per cominciare la sua nuova avventura con la maglia laziale. Dalla Francia asseriscono che il fantasista dovrebbe arrivare nella capitale per il week-end, effettuare le visite mediche e firmare il suo contratto. Spetterà poi ad Inzaghi se farlo giocare a sinistra (suo ruolo naturale) o a destra (per dargli la possibilità di rientrare con il sinistro e tirare in porta. L’arrivo imminente di Thauvin vuol dire una cosa sola: ormai Candreva è a un passo dall’Inter. Ormai per il classe ’87 c’è solo da aspettare l’ufficialità che, secondo i segnali che arrivano dagli Usa, avverrà tra sabato e domenica. L’Inter avrebbe deciso di accontentare le richieste di Lotito arrivando ad offrire 20 milioni più 5 di bonus.

Diaconale nuovo responsabile della Comunicazione: “Spero di aiutare la Lazio”

Il cambiamento è in atto, seppur ancora circoscritto alla comunicazione. Con ogni probabilità, infatti, Arturo Diagonale sarà il prossimo responsabile della comunicazione biancoceleste. Redattore parlamentare de “Il Giornale” ai tempi di Montanelli e attuale membro del consiglio di amministrazione della Rai, ha parlato di questa nuova avventura ai microfoni de “Il Tempo“:

Lotito mi ha contattato, la proposta interessa. Spero di aiutare la Lazio a ricostruire un clima positivo tra squadra e tifoseria”. Il contratto di Stefano De Martino scadrà nel 2018, continuerà dunque a coordinare televisione, radio e magazine.

 

Wallace chi? Tutto ciò che non sapete sul neo difensore della Lazio

Quando tutti cercavano notizie su Rodrigo Caio, obiettivo di mercato della Lazio, all’improvviso è sbarcato a Fiumicino Wallace.

Tutti subito a cercare informazioni su questo difensore 21enne proveniente dallo Sporting Braga. Ma sul web non si trova granché. Laziochannel.it è venuto in vostro soccorso, per voi che volete sempre stare sul pezzo e conoscere ogni pelo dei nuovi acquisti della Lazio. Ecco una scheda approfondita per scoprire chi è questo Wallace che molto probabilmente comporrà con de Vrij la coppia di centrali della prossima stagione.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Difensore centrale classe ’94, la sua altezza (1,91 m) lo rende molto forte nel gioco aereo, tanto da risultare sempre pericoloso nei calci piazzati. Tuttavia, raramente inquadra la porta. Pur essendo molto possente, Wallace è un difensore dinamico e agile. Molto bravo nell’anticipo, possiede una buona tecnica ed usa sempre il piede destro. Somiglia a Lucio, ex difensore di Inter e Bayern Monaco. 

LA SUA STORIA

“In Brasile, tutti sognano di diventare Romario, Ronaldinho o Roberto Carlos. Ma non ho avuto quel dono. Ho iniziato in attacco, poi a centrocampo e poiché sono cresciuto più velocemente degli altri ed ero bravo nel gioco aereo, sono finito in difesa. Queste parole sono di Wallace e sintetizzano in poche righe la sua storia.  Il giocatore cresciuto nelle giovanili del Cruzeiro, dopo appena 3 presenze nella serie A brasiliana, la Gestifute – l’agenzia di procuratori portoghese fondata da Jorge Mendes che detiene la procura di giocatori come Cristiano Ronaldo, De Gea e Di Maria – acquista il suo cartellino per 9,5 mln. Quel volpone di Mendes parcheggia Wallace allo Sporting Braga e un mese dopo lo gira in prestito al Monaco. Motivo? Beh… forse per il fair play finanziario…. Con la maglia della nazionale brasiliana under 20 vince il torneo di Tolone nel 2013 e nel 2014.

INIZIO HORROR

I primi mesi nel Principato non sono semplici, il tecnico Jardim punta sulle coppia d’esperienza Carvalho Raggi e nel girone d’andata non vede quasi mai il campo. Il suo esordio dal primo minuto in Ligue 1 è pessimo: nella gara contro il Lens si fa cacciare dal campo dopo poco più di mezzora per un intervento killer su Bourigeaud che lascia il campo in barella. Il brasiliano in compenso rimedia due giornate di squalifica.

Il 2015 inizia, però, sotto una nuova luce: Ricardo Carvalho rimedia una serie interminabile di infortuni che lo tormentano per tutto l’inverno. Jardim butta nella mischia Wallace che risponde con una serie di buone prestazioni. Tutto va per il meglio fino a quel maledetto 1 febbraio quando in occasione della gara contro il Lione perde la testa e commette un fallaccio ai danni di Umtiti, dandogli un pestone sulla caviglia mentre è a terra. L’arbitro non lo vede, ma la prova tv non perdona e il ragazzo viene squalificato per 4 giornate. Questa squalifica gli costa il posto da titolare a favore di Abdennour. Wallace chiude la sua prima stagione francese con 22 presenze, un gol, un’ammonizione, un’espulsione e una squalifica di 4 giornate.

QUEL MALEDETTO LIONE

Nella stagione 2015-2015 il Monaco vende Abdennour al Valencia per una cifra intorno ai 22 mln. Ciononostante la storia non cambia, perché Jardim riparte da Carvalho e Raggi. Dopo aver collezionato 0 minuti in campionato a settembre, il 4 ottobre contro il Rennes gioca una delle sue migliori partite in Francia andando anche a segno con un poderoso colpo di testa. Jardim gli concede una seconda occasione ma anche a questo giro il ragazzo perde la testa nella gara contro il Lione. Il suo intervento con piede a martello su Ghezzal gli costa il rosso diretto e due giornate di squalifica.

IL RITORNO TRIONFALE E IL LITIGIO CON LA SOCIETA’

Scontata la squalifica ottiene il posto da titolare accanto a Carvalho. Il suo rendimento cresce di partita in partita tanto da diventare un titolare fisso e da spostare Raggi a terzino destro. La grande prestazione contro il Bastia il 2 febbraio 2016 (1 anno e 1 giorno dopo il fallaccio a Umtiti) è il punto più alto della sua stagione. Ma proprio quando la carriera di Wallace sembra mettersi sul binario giusto qualcosa si rompe.

Marzo risulta un mese nefasto per il centrale brasiliano, contro il Caen una delle sue peggiori prestazioni con tanto di fallo di mano in area che regala il rigore agli avversari. Wallace non è sereno e litiga con la società che lo tiene fuori squadra per le sfide contro Psg e Bordeaux. Torna in campo contro il Marsiglia, ma le ultime prestazioni sono mediocri, probabilmente perché condizionate dalla volontà del giocatore di andar via. Altresì la decisione del Monaco di non dargli il placet per le Olimpiadi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Adesso la Lazio è pronto ad abbracciarlo e a dargli un’altra chance per consacrarsi.

Fabrizio Piepoli 

 

Il caso Cucchi arriva al cinema

Il regista Alessio Cremonini porterà al cinema la storia di Stefano Cucchi, il trentenne romano deceduto, mentre si trovava in custodia cautelare, all’ospedale Pertini il 22 ottobre 2009.

Il film, scritto da Cremonini con Lisa Nur Sultan e prodotto da Cinemaundici, si baserà sui verbali e le testimonianze della vicenda giudiziaria. L’avvocato della famiglia, Fabio Anselmo, e la sorella del giovane, Ilaria Cucchi, si sono dichiarati felici del progetto che porterà la storia di Stefano sul grande schermo.

Ag. Germoni: “E’ un piccolo Florenzi. Lo vuole Brocchi al Brescia. Occhio al talento Cesaroni”

Uno delle più belle sorprese del ritiro di Auronzo è sicuramente il terzino sinistro Luca Germoni. Il ragazzo ha ben figurato sotto gli occhi di mister Inzaghi come ha sottolineato il suo agente Maurizio Tonicchi: “Luca ha un carattere che riesce ha controllare molto bene le emozioni. Stava per esordire in Serie A con il Palermo ed era molto tranquillo. Mi fa piacere che molti siano rimasti entusiasmati dalle capacità di Luca. È molto duttile, io lo chiamo piccolo Florenzi. Può avere un futuro, ma deve restare con i piedi per terra. Sulla serietà del ragazzo non si discute. Ha tutti gli ingredienti giusti per togliersi tanti sassolini nel mondo del calcio. Ma deve stare attento e essere umile: c’è una lista di calciatori passati a Formello che erano stati etichettati come predestinati, ma ora purtroppo sono in categorie molto più basse, per esempio Rozzi”.

Tuttavia Germoni non resterà nella Lazio in questa stagione: “Con l’arrivo di Lukaku, abbiamo bisogno di mandare Luca a fare esperienza altrove, ci sono due o tre trattative per portare Luca in Serie B. Il Brescia è la squadra più vicina, è una grande società e una grande opportunità, Brocchi stima il ragazzo ed è un privilegio per noi. Così come lo sarebbe andare a Salerno o a Vercelli, cerchiamo una piazza giusta per far crescere Luca e farlo tornare più forte di prima. Sta diventando difficile piazzare giocatori verso squadre professionistiche, ma Germoni è molto richiesto. Lui è laziale, ha fatto 11 anni nelle giovanili del club biancoceleste, è uno dei pochi. La società deve rivoluzionare il settore giovanile, l’Empoli si sta muovendo bene in questo senso”

Queste le parole di Tonicchi a Radiosei, che poi ha parlato di un altro prospetto interessante: La Lazio ha preso un 2002, strappandolo alla Roma, è stato un grande colpo. Parlo di Cesaroni.  È stato un investimento di prospettiva. Gioca un calcio spettacolare, è molto forte. Prodotto del vivaio nazionale e non straniero. Spesso chi arriva dall’estero trova subito spazio a danni di altri calciatori cresciuti nella Lazio. Keita per esempio è stata un’operazione perfetta, ma non puoi pretendere sempre di fare colpi del genere. si prendono sempre molti calciatori specciandoli per fenomeni, poi vengono qua, si fanno tre anni, prendono bei soldi e vanno via”.

Infine su Cataldi: Non è un mio assistito ma lo conosco molto bene ed è difficile che Danilo vada a giocare nel club toscano. Fece un grande campionato primavera, poi andò a Crotone, tornando più forte. Lui ha già fatto il suo percorso ora speriamo che abbia spazio a disposizione nella Lazio per migliorare ancora”.

Hiroshima chiede rimozione da Pokemon Go

In Giappone dopo la centrale di Fukushima e gli inseguimenti a Nagasaki gli appassionati di Pokemon Go sono arrivati anche attorno al Memoriale della Pace di Hiroshima.

Il comune della città dove fu gettata la bomba atomica non ritenendola una cosa opportuna ha chiesto agli ideatori di rimuovere alcune mappe dal gioco entro il prossimo 6 agosto, giorno dell’anniversario dell’incidente nucleare durante il quale verrà celebrata la tradizionale commemorazione. Dallo scorso venerdì, giorno del debutto dell’app in Giappone, sono stati diversi i siti che si sono lamentati degli insospettati imprevisti. Anche il museo dell’Olocausto a Washington e il cimitero di Arlington negli Stati Uniti hanno richiesto alla Niantic e alla Nintendo di escludere gli stessi siti. La piattaforma digitale consente ai siti di presentare una richiesta di rimozione ma l’esito non è garantito.

CINEMA – Il grande regista Pasquale Festa Campanile

Il 28 luglio del 1927 a Melfi, in provincia di Potenza, nasceva Pasquale Festa Campanile. A nove anni si trasferisce con la famiglia a Roma, dove poi comincerà a lavorare come giornalista e critico letterario. Nel 1947 diventa redattore della rivista La Fiera Letteraria, l’anno successivo riceve il premio letterario La Caravella e nel 1951 il premio Marzotto per il giornalismo. Nello stesso periodo si dedica anche alla radio e poi alla televisione.

Nel 1949 inizia a lavorare a Cinecittà come sceneggiatore in Faddija – La legge della vendetta” e nel 1955 torna al cinema per la sceneggiatura de “Gli innamorati”, pellicola che vinse il Nastro d’argento. Nel 1956 collabora a “Poveri ma belli”. L’anno dopo pubblica il suo primo romanzo, La nonna Sabella”, che gli vale i premi Re degli amici e Corrado Alvaro; Dino Risi, talmente preso dal libro ne realizza un film che avrà anche un seguito l’anno successivo (La nipote Sabella”).

Poi arrivano anche le sceneggiature di pellicole prestigiose come Rocco e i suoi fratelli” e Il Gattopardo” di Visconti, La viaccia” di Bolognini e “Le quattro giornate di Napoli” di Nanni Loy. Dal 1963 passa alla regia girando numerosi film spaziando dal drammatico alla commedia all’italiana, dalla satira al film in costume. Arriva al suo esordio alla regia con la collaborazione di Franciosa in Un tentativo sentimentale”, mentre “La costanza della ragione del 1965 è il primo film in cui viene accreditato come unico regista. Dirige altri film come le commedie all’italiana La matriarcadel 1968 e Il merlo maschio del 1971. Nel 1973 porta al cinema “Rugantino”, trasposizione del musical di Garinei e Giovannini, con Celentano protagonista. Celentano sarà protagonista anche in altri suoi film come Qua la mano” del 1980 e Bingo Bongo” nell’82.

Nel 1975 ritorna alla letteratura pubblicando altre opere narrative, alcune poi adattate da lui stesso per lo schermo: La ragazza di Trieste”, Il ladrone”, Conviene far bene l’amore”. Per amore, solo per amore”, che ha vinto anche il Premio Campiello nel 1984, è stato portato sul grande schermo da Giovanni Veronesi nel 1993. Nel 1976 è la volta di “Il soldato di ventura” e l’anno dopo di “Autostop rosso sangue”. Torna alla commedia nel 1978 con Come perdere una moglie e trovare un’amante”, nel 1979 è alla regia di Il corpo della ragassa”. Negli anni ottanta firma Nessuno è perfetto”, Più bello di così si muore”, “Il petomane”.

Il 25 febbraio del 1986 muore a Roma a 58 anni. È stato sposato con la pittrice Anna Salvatore e, per un certo periodo, legato sentimentalmente alle attrici Maria Grazia Spina, Catherine Spaak e Lilli Carati. Quando è deceduto era sposato con Rosalba Mazzamuto che lascia vedova.

INCREDIBILE – Lulic e Keita vengono alle mani in allenamento. Ecco il video!

Neanche il secondo allenamento giornaliero ed è subito necessario l’intervento di Angelo Peruzzi: sono infatti da registrare delle scintille tra Keita e Lulic che hanno un po’ “vivacizzato” la sessione pomeridiana di lavoro. Complice una prima scivolata del bosniaco ai danni di Lukaku, che è stata subito “vendicata” da un entrata scomposta di Keita. Da qui un breve parapiglia con spintoni e critiche tra i due. L’episodio palesa uno grande stato di malessere del senegalese che si vede sempre più lontano dai colori biancocelesti. Ormai il rapporto fra la Lazio e l’ex Barcellona è ormai ai minimi storici e la cessione sta diventando quasi inevitabile. L’esterno della nazionale senegalese ha lasciato il campo prima della fine dell’allenamento saltando la partitella che ha chiuso la seduta.

A parte questo piccolo episodio la seduta si è svolta regolarmente: alle 18 i giocatori a disposizione di Simone Inzaghi sono scesi sul campo del Fersini, dove hanno lavorato in gruppo anche Jordan Lukaku e Dusan Basta (il serbo ha svolto l’intero allenamento). Si è lavorato principalmente con il pallone nella seduta pomeridiana, durata neanche un’ora: dopo il riscaldamento, seguito attentamente dal preparatore Ripert, i calciatori hanno svolto il torello a due tocchi, concentrandosi molto sulla circolazione di palla e sui movimenti per smarcarsi. L’allenamento si è poi concluso con la classica partitella in famiglia a campo ridotto. Assente Wallace che stamattina ha svolto le visite mediche. Sempre in Paideia venerdì andranno in scena i controlli di idoneità per Biglia, il giorno seguente invece sarà il turno di Parolo e Candreva.

Il seguente video è presente sulla pagina facebook di Radiosei.