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L’ERBA DEL VICINO – Le parole di Berdini sullo stadio fanno tremare i giallorossi

L’assessore in pectore all’urbanistica del Comune di Roma Berdini è tornato a parlare del nuovo stadio del club di Pallotta. Ecco le sue parole rilasciate a margine di un evento e riportate da alanews:

“Io non ne so nulla, non ho ancora visto le carte. Da persona responsabile posso affermare che se l’iter amministrativo è chiuso come mi ha detto una persona che poi mi ha addebitato questa cosa, io non posso farci più nulla. Ma posso garantire che rispetterò la legge. Il Comune può intervenire in altre fasi ma dipende sempre dalla relazione degli uffici competenti. Se nella relazione c’è scritto che quello è il luogo migliore io non posso fare nulla altrimenti possiamo  riparlarne. Non credo sia una buona idea spendere 400 milioni in una zona deserta. Guardate gli stadi di Manchester e Torino dove sono stati costruiti, in una zona centrale non fuori. Il nostro comune è indebitato per 13,5 miliardi e spendere tutti quei soldi in una zona dove non c’è nulla secondo me è un errore. Guardate Tor Bella Monaca, andate a vedere come si vive in periferia, chi glielo spiega ai cittadini che con quei soldi che dovremmo investire per lo stadio non potremmo fare un nuovo piano dei trasporti”.

CALCIOMERCATO – Tare in Spagna per chiudere per il terzino del Barca

A quanto riportato dal Mundo Deportivo oggi in serata o al più tardi domani mattina il direttore sportivo della Lazio Igli Tare sarà a Barcellona.

Il dirigente biancoceleste arriverà in Spagna per parlare con Raul Sanllehi, uno dei dirigenti della società blaugrana. I due tenteranno di trovare un accordo per Adriano. Il terzino è da tempo nel mirino della Lazio che potrebbe finalmente concluderne l’acquisto. Per cedere il giocatore il Barcellona chiede il pagamento di almeno 2 milioni di euro.

CALCIOMERCATO – Da domani una nuova avventura per Cristian Ledesma

Una nuova esperienza lontano dall’Italia per Cristian Ledesma. Dopo l’avventura al Santos, in Brasile, durata lo spazio di quattro incontri ora per Ledesma si aprono le porte di un nuovo campionato.

L’ex capitano biancoceleste era da tempo ormai che si allenava con la speranza di avere una nuova opportunità e ora finalmente è giunto il momento di dimostrare di saper essere ancora in grado di giocare a certi livelli. A quanto riportato da tuttomercatoweb.com il trentatreenne argentino giocherà con la maglia del Panathinaikos. La società greca ha proposto al centrocampista un contratto annuale con opzione per la stagione successiva e Ledesma già domani dovrebbe presentarsi nel ritiro olandese di Tegelen per mettersi a disposizione del tecnico Andrea Stramaccioni.

Ora quanto vale Marco Parolo?

A pochi giorni di distanza dall’eliminazione dell’Italia contro i campioni del mondo della Germania, è tempo di bilanci e considerazioni finali. Chi più chi meno, tutti hanno ben fatto sotto la guida del  CT Conte, bravo soprattutto nel cementificare un gruppo che alla vigilia dell’Europeo non sembrava avere molte chance per andare avanti.

Sorpresa Parolo

Tra questi il laziale Parolo è stato una colonna portante del centrocampo azzurro. Stakanovista più che mai, il mediano nato a Gallarate, in mezzo al campo si è dimostrato un vero e proprio lottatore. Titolare inamovibile (anche per via delle defezioni di Marchisio e Verratti), il centrocampista della Lazio ha mostrato tutta la sua generosità in una zona del campo dove bisogna lottare con il coltello in mezzo ai denti e soprattutto senza mai fermarsi. Fare da filtro fra i reparti non è facile perché bisogna essere attenti e assecondare il gioco dei compagni. Infatti non è un caso che l’unica gara dove Parolo sia stato relegato in panchina, è stata la sconfitta di misura patita contro l’Irlanda. Ottime invece le “prestazioni silenziose” collezionate contro Belgio, Svezia e Spagna; per non parlare della grande prova di generosità messa in mostra contro i campioni del mondo in carica.

Punti di forza

Parolo non è solo rendimento e affidabilità, perché il giocatore in forza alla Lazio è anche un centrocampista che, nonostante si affidi spesso a tackle e scivolate, prende pochissimi cartellini gialli (l’unico proprio contro la Germania al 59′). Dotato di un’intelligenza sopra la media, è stato freddissimo anche durante la roulette dei calci di rigore, senza dimenticare poi l’ottimo avvitamento che per poco non ci regalava il gol contro la Svezia, quando ancora il risultato era sullo 0-0. L’ex giocatore è stato elogiato da quasi tutti gli addetti ai lavori ed è quindi normale che il valore del ragazzo sia lievitato, nonostante la non più giovane età (31). Legato alla Lazio da un contratto in scadenza nel 2019, il club di Lotito potrebbe anche valutare una sua eventuale cessione a non meno di 10 milioni di euro, magari in qualche club straniero.

Perché bene solo con L’Italia?

Dopo la disastrosa (dobbiamo ammetterlo) stagione con la Lazio, Conte è stato bravissimo nel capire quello che Parolo poteva dare alla sua formazione. Non avrà dei piedi raffinati ma sono pochi i palloni che vengono gettati al vento, senza poi dimenticare l’immenso chilometraggio e i numerosi tackle con cui riesce a far ripartire l’azione. E’ facile capire come mai il ragazzo abbia fatto un’ottima impressione all’Europeo: nell’Italia alle sue spalle c’è il muro juventino, nella Lazio di quest’anno Bisevac e Gentiletti :)

Augurandoci che de Vrij torni quello che noi tutti speriamo, quella che sta per iniziare dovrà essere la stagione del riscatto e se nel frattempo qualcuno volesse acquistare il cartellino del giocatore dovrà sborsare qualche soldo in più. Parolo è diventato un giocatore di livello “europeo”.

Canigiani: “Mercoledì la nuova maglia per la prossima stagione”

Per far luce sulla nuova maglia della Lazio per la prossima stagione è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio il Responsabile del Marketing biancoceleste Marco Canigiani:

“Grazie al contest ‘Scopri la Maglia’ si cominciano lentamente a vedere anche i piccoli dettagli della maglia. Per tutti coloro che hanno partecipato da domani ci sarà un’anteprima. Negli Official Store si potrà trovare a partire dal 6 luglio. Sarà presentata in una giornata dedicata ai tifosi con i giocatori, nei nostri negozi ufficiali e al Macron store di via Settebagni. Presto verranno comunicati sia il programma che gli orari. La maglia è alquanto classica, una delle due da trasferta verrà presentata ad Auronzo e la terza verrà presentata più avanti. Il 10 inizierà il ritiro e a breve verrà diramato il programma degli allenamenti. Per quanto concerne la campagna abbonamenti, verrà presentata durante la settimana. Stiamo scegliendo i giorni per far coincidere tutte le cose”.

 

Bielsa si appresta a lasciare l’Argentina

Da Rosario a Buenos Aires, Marcelo Bielsa è atteso in giornata all’ambasciata italiana per ottenere il visto d’ingresso. In genere si tratta di una procedura veloce, il tempo di attesa varia ma al massimo in un giorno si riesce a ottenere. Appena entrerà in possesso dei documenti richiesti il “Loco” partirà da Buenos Aires destinazione Italia.

Come riportato dal Corriere dello Sport l’arrivo a Fiumicino è previsto tra mercoledì e giovedì mattina. Il giorno di partenza (domani o dopodomani) sarà reso noto nel momento in cui verranno completate le pratiche. L’allenatore biancoceleste è atteso In Paideia per giovedì mattina alle 8. I tifosi da settimane sono in attesa di comunicazioni ufficiali da parte della società dato che manca ancora l’ufficializzazione del tecnico. Il presidente Lotito ha concluso gli impegni federali ed è tornato da Bordeaux. Ad attenderlo una settimana lunga: la formalizzazione dell’arrivo dell’argentino, la presentazione e, inoltre e soprattutto, deve rispettare la promessa fatta all’allenatore garantendogli almeno due colpi (un difensore e un attaccante).

PAIDEIA – Al via la nuova stagione: si parte con le visite mediche

Terminate le vacanze si ricomincia a lavorare. Questa mattina alla clinica Paideia hanno avuto inizio le visite mediche di idoneità sportiva per alcuni calciatori della Lazio.

Come riportato da Il Messaggero i primi a presentarsi in clinica sono stati i membri dello staff: i fisioterapisti Valerio Caroli, Christian Marsella, Romano Papola e Vittorio Raieta, e i preparatori, Adriano Bianchini e Alessio Fonte. Poi è stata la volta di Danilo Cataldi, Luca Germoni, Guido Guerrieri, Alessandro Murgia e Stefan Radu. Insieme a questi ultimi presente anche Antonio Candreva, rientrato a Roma ieri sera dopo aver preso parte agli Europei. L’esterno di Tor de’ Cenci si è  sottoposto a degli esami strumentali per monitorare l’infortunio all’adduttore (sospetto stiramento) rimediato in allenamento due settimane fa. La squadra domani mattina sarà a Formello, mentre i test clinici (ecocardiogramma, elettrocardiogramma, cicloergometro, impedenziometria e spirometria) guidati dal professor Pulcini andranno avanti fino a giovedì. Il 10 luglio, domenica pomeriggio, l’intera rosa partirà alla volta di Auronzo di Cadore per il ritiro estivo.

Hoedt: “Lo 0-5 di Napoli è stato orribile, ma mi ha fatto crescere molto. E i giornali olandesi…”

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Wesley Hoedt, attraverso i media olandesi, torna a parlare di questa sua prima stagione con la maglia della Lazio. Stavolta il centrale ha ricordato la serataccia del San Paolo, con i biancocelesti travolti per 5-0 dal Napoli dello scatenato Higuain: “Quello è stato un momento davvero pesante per me. Avevo mille dubbi per la testa, pensai persino di non essere adatto alla Serie A. In più in Olanda i media approfittarono di quel momento per darmi addosso con numerose critiche. Quella sera contro Higuain è stato orribile, ma alla fine l’ho vissuta come una grande esperienza per me. Higuain è fortissimo, è veramente il miglior attaccante che abbia mai incontrato in assoluto. Ma da quella partita sono cresciuto enormemente“.

L’ex Az se la prende poi con i media olandesi: “Il giorno dopo tutti scrissero che avevo giocato male contro Higuaín. Mentre, quando poi contro l’Inter ho fatto una buona partita contro un altro grande attaccante come Mauro Icardi, nessuno ha detto nulla. La verità è che quando le cose vanno male si divertono, mentre quando vanno bene restano in silenzio“.

PRIMAVERA – Dal Porto un nuovo rinforzo per Alberto Bollini

Comincia a delinearsi il futuro della Lazio Primavera. Fissate date e luogo del ritiro, è ora tempo di lavorare sul mercato per consegnare al nuovo-vecchio tecnico Alberto Bollini una rosa in grado di tornare a volare dopo una stagione non troppo soddisfacente. I colpi non mancano da parte della dirigenza biancoceleste, che, dopo il goiellino croato Duje Javorcic, si è assicurata anche Madiu Bari, classe 1998, nativo della Guinea-Bissau ma in possesso anche del passaporto portoghese. Di professione regista, può essere impiegato anche come mezzala di centrocampo, destro naturale. La Lazio lo ha accolto a Formello insieme al suo agente, facendogli firmare un contratto di tre anni.

Cresciuto nel vivaio del Benfica, nelle ultime tre stagioni ha indossato la maglia del Porto, giocando i primi due anni con l’Under 17 e l’ultimo con l’Under 19. È un giocatore dinamico, molto abile e rapido nei cambi di direzione e nel dribbling: doti che certamente ne faranno uno dei punti di forza dell’undici dei baby aquilotti.

Potrebbe non essere finita tra Mauri e la Lazio: ecco l’idea di Lotito…

Il 30 giugno le strade di Stefano Mauri e la Lazio si sono separate: ancora una volta, verrebbe da dire, visto che già l’anno scorso il centrocampista brianzolo aveva visto scadere il suo contratto per poi ottenere il rinnovo ad agosto. Stavolta Marcelo Bielsa non sarebbe convinto della possibilità di mantenere nella rosa il capitano laziale: si è parlato di addio, ma il presidente Claudio Lotito, di ritorno dalla Francia dopo gli Europei, non avrebbe rinunciato all’idea di mantenere Mauri nello staff dirigenziale. Una figura di raccordo tra squadra e dirigenza, quella che è mancata l’anno scorso quando la questione fascia di capitano ha fatto esplodere una polveriera e diversi altri problemi che covavano sotto le ceneri dello spogliatoio.

La volontà di Mauri in questo senso sarà decisiva: si pensava che la storia fosse ormai chiusa, ma ci sarà con ogni probabilità un colloquio col presidente della Lazio prima della decisione finale. Se Mauri volesse continuare invece a giocare, ci sarebbe l’ipotesi Pescara alla finestra, soprattutto alla luce della stima che Massimo Oddo nutre per il giocatore.

Fabio Belli

Pato, il Corinthians apre alla cessione: “Non è stato un buon affare per noi”

AGGIORNANENTO ore 12 – Sulle voci diffuse in queste ore di un ritorno in Italia di Pato, il Corinthians non ha chiuso del tutto la porta all’ipotesi di una cessione, come ha confessato ai microfoni di ‘gol.com.br’ il presidente, Roberto de Andrade: “Pato avrà un colloquio con l’allenatore nei prossimi giorni. Se andrà via dipenderà dalla possibilità di negoziazione e dalle varie offerte che arriveranno. Intanto martedì sarà qui e si allenerà con il gruppo, ma non posso dirvi se giocherà o no. Che è stato un cattivo affare è facile dirlo oggi, mentre quando l’abbiamo preso ovviamente nessuno se l’aspettava. A oggi non ne abbiamo un vantaggio né tecnico né finanziario, per cui non è stato un buon affare su più punti di vista. Siamo consapevoli dei nostri errori, ma se resterà con noi ovviamente lo faremo giocare, visto che la società paga il suo stipendio“.

Potrebbe essere Pato il rinforzo principale per l’attacco della Lazio? Il nome della punta brasiliana ex Milan era già stato accostato ai colori biancazzurri la scorsa estate, ma alla fine non se n’era fatto nulla e il ritorno del “papero” in Europa si era concretizzato col suo passaggio al Chelsea. Secondo quanto riporta Il Messaggero, Marcelo Bielsa avrebbe indicato Pato come colpo sul quale rifondare il reparto offensivo della Lazio: solo una boutade o un possibile piano per un gran ritorno in Italia?

Mirra: “Parolo in cabina di regia rivelazione per l’Italia agli Europei”

Vincenzo Mirra, ex difensore biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM.

Contro la Germania si è visto il grande cuore dell’Italia. La squadra ha fatto la prestazione secondo le sue caratteristiche, bisogna dare merito a tutti i partecipanti perché hanno fatto qualcosa di straordinario. I rigori sono una lotteria, certo qualcuno avrebbe potuto calciarlo diversamente ma comunque se avessero vinto avrebbero fatto qualcosa di inimmaginabile.
 
Le interviste post partita di Barzagli e Buffon racchiudono quello che hanno trasmesso a tutti gli italiani. Da qui si deve ripartire. L’Italia non sono calcistica dovrebbe prendere spunto da questi ragazzi che hanno dimostrato che con la determinazione si può ottenere qualcosa di importante. La mano di Conte è stato il valore aggiunto, ha trasmesso qualcosa di straordinario. Vincere con la Juve non è molto difficile ma con gli azzurri Conte ha dimostrato tutto il suo valore, ha saputo far render al massimo tutti i calciatori, oltre l’aspetto tecnico-tattico. 
Ventura troverà sicuramente una solida base difensiva ma la base di partenza è l’attaccamento alla maglia e il cuore. 
 
Parolo in cabina di regia non è un vice Biglia ma ci può stare con caratteristiche diverse. Il centrocampista biancoceleste ha fatto vedere tutte le sue caratteristiche, ha fatto delle cose straordinarie. Biglia è unico in quel ruolo  perché riesce ad unire la fase difensiva e quella offensiva in ugual misura. 
Il tifoso ha bisogno di riunirsi con la squadra, si deve riappropriare e sentire l’appartenenza alla LazioGuerrieri è un giovane di prospettiva e deve fare la sua esperienza per crescere e diventare il futuro portiere della prima squadra“.

Euro 2016, Italia – La frecciata di Bonucci: “Grazie anche a chi ci voleva fuori…”

Purtroppo il sogno azzurro è finito. C’è tanto rammarico perché questi ragazzi meritavano un epilogo decisamente migliore, il calcio a volte sa essere decisamente crudele. In ogni caso il popolo italiano è orgoglioso di questi ragazzi che hanno sempre dato tutto e hanno incarnato perfettamente il carattere battagliero del proprio Ct. Un applauso è doveroso, ma anche i giocatori hanno un ringraziamento da fare al popolo italiano per l’affetto e la spinta emotiva che ha sempre dato fino dal primo secondo di questo europeo. Uno dei leader di questa Nazionale, Leonardo Bonucci, ha deciso di affidare al suo profilo Instagram il suo saluto ai tifosi dopo la bruciante eliminazione subita ai rigori dalla Germania, e insiste proprio su questo concetto. Il difensore della Juventus sceglie una foto in cui tutti i giocatori, panchina inclusa, corrono a festeggiare insieme e chiude con una vena polemica:

Voglio salutare questo Europeo con questa foto. Un’esultanza figlia della voglia, dell’Unione, del rispetto l’uno dell’altro, della fame, dell’orgoglio di questo meraviglioso GRUPPO. Non una selezione, una Squadra. Orgoglioso di averne fatto parte. Ci abbiamo provato, 0 rimpianti per le partite giocate alla pari con Nazionali più blasonate di Noi. 
Grazie agli Italiani che ci hanno sostenuto, incitato, emozionato e grazie anche a quelli che non aspettavano altro che l’uscita di questa Grande Nazionale. 
Grazie perché sarete lo stimolo per continuare a migliorare. FORZA ITALIA, FORZA AZZURRI, VIVA GLI ITALIANI“.

 

CALCIOMERCATO – Bielsa ha le idee chiare: Isla a destra e Morel a sinistra

Secondo quanto trapelato negli ultimi giorni Bielsa avrebbe stilato una lista di 4 acquisti che la Lazio dovrebbe concretizzare entro il 10 luglio, altrimenti addio ancor prima di iniziare (pare che nel contratto ci sia una clausola rescissoria che permette a Bielsa di lasciare quando vuole). Tra questi nomi ci sarebbe anche quello di Mauricio Isla, vecchio pallino del Loco, che l’ha fatto esordire nella Roja quando era ct del Cile. Isla ha disputato un’ottima stagione all’Olympique Marsiglia collezionando 38 presenze e 2 gol nella sua nuova posizione di mediano. Tuttavia il club francese non ha voluto spendere i 7 mln di opzione per il riscatto a causa delle difficili situazioni finanziarie in cui naviga e il giocatore è tornato alla Juventus. Allegri non lo vede ed è quindi molto probabile che il giocatore lasci Torino quanto prima. La Lazio sta trattando il giocatore ma come riporta Gianluca Di Marzio sul proprio sito, c’è da battere la concorrenza della Fiorentina. Con 5-6 mln il giocatore si prende e dal canto suo c’è sicuramente la volontà di riabbracciare il suo ex allenatore.

Se a destra la richiesta è Isla, a sinistra Bielsa ha richiesta un altro suo ex allievo ai tempi marsigliesi ovvero Jeremy Morel del Lione. 32enne francese, Morel è un terzino ma due anni fa il tecnico argentino l’ha reinventato difensore centrale e lui ha disputato una grande stagione al fianco di N’Kolou (altro giocatore accostato alla Lazio). Scaduto il contratto la scorsa stagione è passato a parametro 0 al Lione, in cui è tornato a giocare terzino sinistro ma ha mantenuto un rendimento alto. Data l’età si può acquistare con 1 o 2 mln. Un colpo low cost che farebbe felice Bielsa ma soprattutto Lotito.

Fabrizio Piepoli

Il miglior antifurto per Crouch? E’ la moglie…

Si è presa un grosso spavento Abbey Clancy, la bella moglie del calciatore Peter Crouch. La modella di Liverpool ha raccontato di essersi trovata nel pieno della notte con due ladri dentro la casa di vacanza in Francia. Secondo quanto riportato da “Gazzetta.it“, la signora Crouch  ha sentito dei rumori strani provenire dal piano inferiore del lussuoso appartamento e si è subito alzata andando incontro ai malviventi in un sexy baby doll. Le urla hanno spaventato talmente tanto i ladri che per paura sono scappati via a gambe levate. Il calciatore, rimasto in Inghilterra, ha saputo solo qualche ora dopo cosa stava succedendo alla moglie. Abbey è rimasta molto scossa da questo episodio che poteva finire in tragedia. Deve benedire la sua voce, un vero e proprio antifurto naturale. In ogni caso, presto a casa.

CINEMA – Semplicemente Lollo

Il 4 luglio 1928 nasceva a Subiaco, in provincia di Roma, Gina Lollobrigida (in realtà Luigina). Dopo aver fatto la comparsa a Cinecittà e nei fotoromanzi, fu notata grazie alla sua bellezza, al concorso di Miss Italia nel 1947. Concorso naturalmente vinto.

La “Lollo”, come verrà poi chiamata dagli italiani, aveva un carattere capriccioso e ribelle che non si sarebbe mai accontentato di un semplice concorso, seppur prestigioso. Il suo obiettivo era quello di crescere artisticamente approdando sul set cinematografico. E in effetti la Lollo fece bene a voler intraprendere quella carriera dato che l’attrice ha indubbiamente segnato il cinema italiano del dopoguerra. Esordisce nel 1946 con un piccolo ruolo nella “Lucia di Lammermoor”. Nel 1949 sposa il regista Milko Skofic (dal quale avrà un figlio) e cominciano i suoi primi successi: “Campane a martello” nel 1949, “Achtung, Banditi!” e “Fanfan la Tulipe” nel 1951. Nel 1952 Renè Claire la sceglie per interpretare una piccola parte nel film “Belle di notte”, interpretazione che la lancia di fatto sul mercato internazionale; in Italia, nello stesso anno, diventa alquanto popolare grazie all’episodio “Il processo di Frine” inserito nella serie “Altri tempi” di Blasetti. Dopo di questo ha interpretato innumerevoli film, tra i quali “Moglie per una notte” nel 1952), “La provinciale” e “Pane amore e fantasia” nel 1953, forse la sua prova migliore. Quindi è la volta di “La romana”, “Pane amore e gelosia” e “La donna più bella del mondo”. Seguirono produzioni internazionali come “Trapezio” nel 1955, “Notre Dame de Paris” nel 1957, “Salomone e la regina di Saba” nel 1959, “Venere imperiale” nel 1962.

Divorziatasi nel 1971 e ritiratasi dal cinema nel 1975 si è dedicata sia al giornalismo che alla fotografia, mettendo in mostra un talento non comune. Fra il 1984 e il 1985 ha accettato di apparire in alcune puntate del serial americano “Falcon Crest”, nel 1988 ha girato il remake televisivo del film “La Romana”. In questa nuova edizione, a differenza della pellicola originale dove la Lollo aveva interpretato il ruolo della protagonista, il regista nella pellicola moderna le fa interpretare il ruolo della madre della protagonista. Ora Gina Lollobrigida sta conducendo una serena vecchiaia, onorata come un monumento nazionale e comparendo ogni tanto in qualche programma televisivo.

MUSICA – Barry White, il re della Disco

Il 4 luglio 2003 a Los Angeles muore Barry White, grande voce soul e uno dei più rappresentativi artisti della musica leggera americana, dal rhythm &blues alla disco. Il cantante americano si è spento all’età di 58 anni dopo essere stato per mesi ricoverato all’ospedale Cedar Sinai per una grave forma di insufficienza renale. A dare notizia del decesso è stato il suo portavoce.

Nato il 12 settembre del 1944 a Galveston nel Texas, a 11 anni si guadagnava la vita suonando il pianoforte nei locali della sua città. Negli anni Sessanta incise dischi con varie formazioni usando il suo vero nome che era Barry Lee. Nel 1969 prese il nome di Barry White mettendo al suo fianco le Love Unlimited, trio vocale femminile composto da Diana Taylor, Glodean James (che in seguito sarebbe diventata sua moglie) e la sorella di lei Linda. Fondò anche una orchestra di 40 elementi, la Love Unlimited Orchestra, che aveva il compito di accompagnare lui e il suo trio. Il successo arrivò nel 1972 con “Walking in the rain with the one I love”. Molti altri brani finirono in classifica, tutti sempre con titolo lunghissimo come “I’m gonna love you just a little more baby”, “Can’t get enough of your love babe”, “Your’re the first, the last, my everything”Vendette almeno cinquanta milioni di dischi. Ebbe vari ritorni discografici, nel ’78 con un brano di Billy Joel “Just the way you are” e nel 1987 con “Sho’ your right”. Nel ’99 aveva pubblicato “The longer we make love” con la partecipazione di Lisa Stanfield e Chaka Khan. Sempre nel ’99 si era esibito a Milano con buon successo. Nel 2001 era venuto al Pavarotti &Friends e aveva duettato con il tenore in “The first, the last, my everything”. Negli ultimi anni accusava vari problemi di salute in parte legati al suo peso, che è arrivato a toccare i 160 chili. Soffriva di pressione alta ed era in dialisi.

ACCADDE OGGI – La nascita della Fiat 500, l’utilitaria più famosa al mondo

La prima 500, fabbricata nel 1936, venne “ordinata” da Benito Mussolini. O meglio, il Duce invitò “caldamente” il senatore del Regno d’Italia Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat (Fabbrica Italiana Automobili Torino), a mettere in produzione una vettura che motorizzasse la Nazione: indistruttibile meccanicamente e, soprattutto, con un prezzo popolare.

Dopo alterne vicende il progetto venne affidato a Dante Giacosa che realizzò la 500 A, ribattezzata Topolino. Fu un successo nonostante il prezzo tutt’altro che popolare e la semplicità meccanica dell’auto. Grazie al peso contenuto in 535 kg e al cambio manuale a 4 rapporti raggiungeva gli 85 km/h. Venne declinata nelle versioni berlina due porte, berlina due porte trasformabile – vale a dire dotata di tetto apribile – e furgone, destinata al Regio Esercito. La successiva 500 B uscita nel 1948 aveva prestazioni superiori e il riscaldamento nell’abitacolo. La versione più amata della 500 B fu la Giardiniera Belvedere, prima wagon al mondo a quattro posti dotata di portellone e fiancate rivestite in listelli di legno. Nel 1949 l’uscita della 500 C introdusse elementi stilistici “moderni” quali i fari incassati nella carrozzeria e la ruota di scorta a scomparsa.

Il Cinquinopiù famoso, vale a dire la Fiat Nuova 500, nacque nel 1957. Più economico della 600 era l’auto del popolo, destinata alle famiglie operaie. Venne progettata dallo stesso Dante Giacosa padre della Topolino. Spartana nelle dotazioni, i finestrini erano fissi, fatta eccezione per i deflettori laterali apribili a compasso che, una volta azionati, disturbavano l’azione delle mani sul volante; la strumentazione era essenziale e mancava il divanetto. Le portiere erano incernierate posteriormente e il tetto in lamiera sostituito da una capote in tela estesa sino al limite del cofano motore. Troppo povera e costosa per l’epoca a soli tre mesi dal lancio, alla Nuova 500 Economica” venne così affiancata la versione Normale. Fu l’inizio dell’epopea della 500!

Nel 1958 nacque la versione Sport in configurazione Berlina e Berlina Tetto Apribile mentre nel 1959 arrivarono l’omologazione per quattro persone e un divanetto degno di questo nome. L’anno della definitiva consacrazione fu il 1960, con il debutto della wagon Giardiniera, e della Commerciale, vale a dire l’allestimento furgoncino. Entrambe erano più lunghe di 20 cm rispetto alla city car, che nel frattempo si era evoluta attraverso le serie D e F. 500 F che, per la prima volta, presentò le portiere incernierate anteriormente e alcuni componenti in plastica in sostituzione del metallo. Una novità assoluta, tanto rivoluzionaria da fornire la base per la L del 1968, detta Ercolino per i tubi di rinforzo cromati ai paraurti; una delle 500 più raffinate mai costruite, forte di sedili reclinabili, rivestimenti in moquette nonché plancia e tunnel ricoperti in plastica. Nel 1972 arriva la R – ossia Rinnovata” – che raggiungeva, finalmente, i 100 km/h. Sebbene destinata a essere sostituita dalla 126, la 500 non è mai uscita dal cuore degli Italiani. Ma ora dopo tanti anni e tante versioni, dal 4 luglio 2007, la 500 è tornata a splendere. L’attuale modello è il vero erede dell’auto progettata da Giacosa.

 

EURO 2016 – Pellè: “Sono triste e chiedo scusa agli italiani. Vi spiego perché ho fatto quel gesto”

“Il mio europeo resta positivo? Non me ne frega niente, sono triste e chiedo scusa agli italiani”. Il giorno dopo di Graziano Pellè ha il volto pallido e il tono di voce basso: risponde così all’Ansa sul bilancio a Francia 2016.Se avessi segnato sarei diventato un fenomeno, così invece... Mi dispiace per tutti, ma non si dica che volevo provocare Neuer: lui neanche se n’è accorto, semplicemente facendo il gesto dello ‘scavetto’ lo volevo costringere a rimanere fermo. A fine partita – prosegue Pellé – Neuer è venuto anche a farmi i complimenti. Nessuno dica che volevo fare lo sbruffone. Certo, mi dispiace davvero tanto quello che è successo: e pensare che in allenamento sia io che Zaza la mettiamo sempre dentro la palla. Il fatto è che a Bordeaux ho provato ad allargare il tiro, diciamo che ho allargato troppo”.

EURO 2016 – Finisce la favola Islanda, Francia troppo forte

La Francia domina la partita perché, oltre che sul piano tecnico, anche tatticamente il divario rispetto all’Islanda è enorme: il problema non è l’approccio per i vichinghi, che anzi iniziano col solito coraggio provando a calciare due volte verso la porta, ma i loro palesi limiti in fase difensiva subito smascherati dai Bleus. Del resto, nonostante il loro cammino trionfale, un gol lo avevano sempre subìto anche nelle partite precedenti. Così al 12′ Saevarsson salta a vuoto sul lancio di Umtiti, Arnason e Ragnar Sigurdsson si addormentano tenendo in gioco Giroud, il portiere Halldorsson si fa passare la palla sotto le gambe sulla conclusione del centravanti. Un disastro collettivo che prosegue minuto dopo minuto con il raddoppio di Pogba, imperioso nel suo stacco di testa, nel sinistro vincente di Payet e nel delizioso pallonetto di Griezmann lanciato da un tacco di Giroud più fortunato che magico. Al 45′, sul 4-0, la partita di fatto è già finita e lo Stade de France è in delirio. L’Islanda salva l’onore con un secondo tempo che inorgoglisce il muro blu sugli spalti e chiude il suo magnifico Europeo segnando almeno un gol a partita: gli ultimi li realizzano Sigthorsson, poco prima che Giroud realizzi la sua doppietta personale, e Bjarnason che fissa il risultato sul 5-2. Fonte: Gazzetta.it