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“El Tata” Gonzalez: “Il mio futuro è nelle mani di Bielsa”

A volte ritornano:  Alvaro Gonzalez, dopo un anno in prestito all’Atlas in Messico, si gode le vacanze e aspetta notizie dalla Lazio in merito al suo futuro. El Tata sa di non rientrare da tempo nei piani della società, ma lui a Roma si trova bene e magari l’arrivo di Bielsa potrebbe sovvertire clamorosamente il suo destino. La sua grinta e il cuore che mette in ogni partita non può lasciare indifferenti. L’ultima parola spetta al neo tecnico biancoceleste:

Per ora non ho fissato una data di ritorno a Roma, vediamo cosa deciderà la Lazio” – ha dichiarato “El Tata” ai microfoni di Sport890 – “La Lazio mi ha dato tanto, sono grato al club. Vediamo se il nuovo allenatore deciderà se sarò utile alla causa o meno”. Sulla deludente Copa America del suo Uruguay: “Le critiche ci stanno, nel nostro Paese tutti sono allenatori ed è bello. Ma ognuno di noi ha dato l’anima per la maglia della Celeste”. E se lo dice lui c’è da credergli.

CHAMPIONS LEAGUE – Cambia la modalità della visione per le partite delle italiane

Importante novità per i tifosi di Juve e Napoli, e forse anche della Roma (dipende se riuscirà a superare i preliminari), accoglieranno con piacere la novità che arriva da Mediaset: nella prossima stagione Canale 5 mostrerà in chiaro un match a settimana di una delle squadre italiane impegnate in Champions League. Una vera e propria svolta rispetto all’anno scorso, quando le gare di Juve e Roma, gli unici nostri club qualificati alla fase a gironi e poi agli ottavi, venivano trasmesse solo da Premium Sport, e dunque erano riservate agli abbonati. Piersilvio Berlusconi, invece, ha annunciato la novità durante la presentazione dei palinsesti. Ecco le sue parole riportate su “Gazzetta.it”: “Il giorno designato sarà probabilmente il martedì e, di volta in volta, sceglieremo la gara più importante“, ha spiegato.
DECISIVO IL RISULTATO DELLA ROMA — Com’è noto la composizione dei gruppi non è decisa completamente dal sorteggio perché sono vietati i derby tra le squadre dello stesso paese: con due squadre italiane qualificate alla fase a gironi una giocherebbe il martedì e l’altra mercoledì (in tal caso se Mediaset dovesse stabilire a priori il giorno in cui trasmettere la partita non potrà scegliere in base all’importanza), se invece la Roma dovesse superare i preliminari, per tre martedì due club italiani giocherebbero in contemporanea: una partita verrebbe trasmessa su Canale 5, l’altra su Premium per gli abbonati.

 

Giallo Bielsa: sarà Olarticoechea a dirigere l’Argentina ai Giochi Olimpici

In casa Lazio tiene banco il giallo-Bielsa, con l’allenatore argentino clamorosamente in bilico proprio nei giorni in cui sarebbe dovuto arrivare a Roma. Si è parlato della Nazionale argentina sullo sfondo, dopo l’addio del Tata Martino alla guida della Selecciòn. Ma non sarà sicuramente Bielsa a guidare l’Argentina a Rio de Janeiro: la scelta è infatti caduta su Julio Olarticoechea, che allenerà l’Albiceleste alle Olimpiadi cercando di giocarsi la conferma anche in vista del cammino che porterà ai Mondiali in Russia del 2018.

La fidanzata di Zaza sbotta: “Basta offese. Lui è più uomo di voi”

Il popolo italiano è su tutte le furio per come Pellè ha calciato il calcio di rigore contro la Germania, ma anche Simone Zaza e il suo “balletto” durante il suo turno non sono stati risparmiati. Anzi…il web si è letteralmente scatenato con Gif animate e non solo. A difendere l’attaccante della Juventus ci ha pensato però la fidanzata, Chiara Biasi, che su Instagram ha pubblicato un lungo sfogo: “Facciamoci due risate per questa benedetta “Zaza dance” ma basta offese!” ha scritto, rispondendo poi in malo modo a chi persisteva nelle critiche poco educate al bomber.

Zaza ha provato a scusarsi in ogni modo umanamente possibili e su Instagram lunedì sera ha tentato ancora di ottenere il perdono del popolo italiano l’attaccante si è rivolto nuovamente ai tifosi, pubblicando un lungo post di scuse. Molti tifosi, però, non lo hanno perdonato.

 

Oltre a chiedere scusa, aggiungo che mi dispiace aver deluso tutte le persone che hanno vissuto, gioito, creduto e alla fine sofferto per questa Squadra. Io mi assumo le mie responsabilità come ho sempre fatto, e vado avanti, consapevole che questo gruppo ha reso fieri gli italiani…quelli VERI. Quelli che hanno sempre tifato per Noi, indipendentemente dal valore della squadra. Quelli che prima di ogni partita cercavo di “spiare” e guardare negli occhi, per capire che non eravamo solo 23 in campo, ma un popolo intero….. Mi sento di ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuto dopo questo episodio, coscienti che la mia non era presunzione, e ci tengo a sottolinearlo questo. E soprattutto voglio dire che sono anche io un tifoso di questa nazionale, perciò oltre ad essere deluso, triste e incazzato con me stesso, sono anche orgoglioso di aver visto risvegliata una nazione differente da tutte le altre. Ciò che è successo me lo porterò dentro per tutta la vita. Era il momento più importante della squadra, anche ovviamente mio. Ed io l’ho fallito. Forse tra qualche anno si ricorderanno solo alcuni episodi e non di quei 23 che hanno dato l’anima in ogni allenamento per essere pronti partita dopo partita. Ma questo è il calcio, ed è così. Scusate ancora.

Una foto pubblicata da Simone Zaza (@simonezaza) in data:

Ed è a quel punto che – come riporta “Gazzetta.it” – la fidanzata Chiara non ci ha pensato due volte a intervenire a gamba tesa su chi attaccava il suo uomo: “Sei un ignorante – ha scritto la Biasi a un altro utente – il giorno nel quale avrai 1/10 delle p…, della riservatezza e dell’umiltà di Simone, forse potrai definirti uomo“. E a chi paragona le doti del fidanzato nel tirare i rigori ad altre più private, la Biasi non le manda a dire:: “Tranquillo che la mette sempre dentro la pallaC’è chi come lui sbaglia una volta, e chi sbaglia una vita intera“. La difesa a spada tratta della giovane Fashion blogger verso il fidanzato è piaciuta a molti sul web che ora fanno il tifo per la nuova coppia.

CINEMA – L’ultimo capolavoro di Sergio Leone: “C’era una volta in America”

Il 6 luglio 1984 esce in Italia uno dei più grandi capolavori della storia del cinema: “C’era una volta in America”. Un film talmente potente, pieno e totale, da uscire imbizzarrito dal recinto delle semplici opere cinematografiche per andare a scorrazzare tra i capolavori dell’Arte di tutti i tempi.

Nonostante in molti lo definiscono un film di gangster derivato dalle esperienze western di Leone con un po’ di noir “C’era una volta in America” come tutti i capolavori sfugge alle categorizzazioni. Infatti è un film totale perché dentro c’è di tutto: il tempo, la memoria, la nostalgia e l’oblio, ci sono amicizia, amore, ambizione, egosimo, delusione, tradimento. E poi un uomo, David Aaronson, interpretato da Robert De Niro, il personaggio che chiunque inventi storie vorrebbe aver creato, un personaggio che quel genio di Leone, insieme ai suoi collaboratori, è riuscito a estrapolare da un libro mediocre – l’autobiografia di un criminale ebreo di inizio secolo – e trasformarlo in Noodles“.

Noodles è l’eroe, ma un eroe umano, fragile come tutti, cattivo come sanno esserlo tutti gli uomini. Capace di essere grandioso come tutti gli eroi, come quando da ragazzino sconta 12 anni di riformatorio per aver vendicato l’uccisione del suo amico Dominique. Ma capace anche di essere violento come i peggiori, e lo dimostra nella scena della limousine, quando violenta Deborah, l’unica persona che abbia mai amato in vita sua. Una scena terrificante e lunghissima, che provoca nello spettatatore una delle più cocenti sensazioni di odio e delusione nella storia del cinema. Ma proprio per questo Noodles è perfetto: perchè non si può ridurre a un’etichetta, è un uomo a tutto tondo con le sue contraddizioni, anche le più feroci.

“C’era una volta in America” è il terzo film girato da Sergio Leone per la sua Trilogia del Tempo, dopo “C’era una volta il West” e “Giù la testa”. Ci sarebbero centinaia di cose da dire su questo film. Una pellicola narrativamente tanto densa e fitta di allusioni, citazioni, dettagli evocativi e simbolici, interpretazioni aperte da togliere letteralmente il fiato, problemi irrisolti e rimandi che lasciano di stucco e senza fiato dal primo all’ultimo minuto tutti gli spettatori.

Felipe Anderson è categorico: “Andrò a Rio! Lo dirò anche alla società…”

Giorni di fuoco a Formello. Non solo infatti la società deve affrontare la già delicata vicenda Bielsa ma c’è anche perché c’è da risolvere la questione Felipe Anderson. Il brasiliano vuole giocare le Olimpiadi di Rio e non ha intenzione di rinunciarci, ritenendola un opportunità più unica che rara, è categorico a riguardo e lo ribadirà quanto prima alla società quando si incontreranno nei prossimi giorni. Dipenderà dal parere di Bielsa se decide che FA10 non si deve muovere lui resterà in ritiro…e la società non obietterà visto che sta facendo di tutto per accontentare il suo nuovo tecnico. La Lazio vorrebbe convincere il ragazzo a non andare, a non saltare quindi gran parte della preparazione estiva e chissà anche la prima di campionato.

Ma Anderson è deciso, vuole vestire la maglia della Seleçao nelle Olimpiadi di casa e ha ribadito ancora la volta la sua volontà al sito brasiliano Esporte Fantastico:”Io ho una possibilità di partecipare alle Olimpiadi, che per di più si disputeranno nel mio Paese, ed è questa. Non ho ancora parlato con la Lazio, ma quando lo farò, non vorrò ripetermi e ribadirò cosa voglio fare. Questa manifestazione è importante, tutti coloro che vi hanno partecipato ne riconoscono il valore”.  Felipe non scherza, vuole Rio. La Lazio è avvisata.

 

Lazio-Adriano: i biancocelesti vogliono chiudere. Ecco l’offerta ufficiale…

Obiettivo assoluto: soddisfare Marcelo Bielsa. E visto che il suo pupillo Isla non è un obiettivo facile da raggiungere nelle prossime 36-48 ore allora la Lazio è decisa a regalargli questo benedetto piano B. Tutto su Adriano. La telenovela tra il club biancoceleste e il Barcellona potrebbe essere vicina alla parola fine. Il ds Tare si appresta a chiudere l’affare.

Stando a quanto riporta la consueta rassegna di Radiosei, la Lazio sta trattando sull’indenizzo e conta di chiudere con questa offerta ufficiale (molto probabilmente l’ultima) di 2 milioni di euro. Sarebbe questa l’offerta ufficiale presentata ai blaugrana. La richiesta, infatti, degli spagnoli di 3-5 milioni di euro sembra un’esagerazione per un giocatore con il contratto in scadenza nel 2017. Ormai non c’è più tempo da perdere Bielsa sta tuonando…

ESCLUSIVA – Bielsa aut-aut alla Lazio. Il club accelera per Valencia

Secondo informazioni raccolte dalla nostra redazione, Bielsa ha dato un ultimatum di 24 ore: la Lazio deve chiudere per due acquisti. Richiesti un difensore centrale (Rodrigo Caio?) e un attaccante. Se cioè non dovesse avvenire Bielsa direbbe addio alla Lazio.

Per quanto riguarda l’attaccante dovrebbe trattarsi di Enner Valencia 27enne punta del West Ham. Secondo quanto riportato dall’esperto di mercato Gianluca Di Marzio, ieri c’è stato un incontro tra i due club con l’offerta della Lazio di 2 mln per il prestito e 13 mln per il diritto riscatto, ma il club londinese vuole che il riscatto sia obbligatorio. Il club biancoceleste non può più temporeggiare, vedremo come finirà.

Corapi: “Con i giocatori biancocelesti ho ancora contatti quotidiani. E che soddisfazione Miro…”

Il nome di Sandro Corapi per i tifosi biancocelesti è associato in modo particolare a quello di Vladimir Petkovic, l’allenatore che permise alla Lazio di conquistare la Coppa Italia del 2013 battendo in finale i rivali cittadini grazie al gol di Lulic. Corapi in quell’occasione si rivelò fondamentale nell’avvicinamento a una delle partite più sentite dalle due tifoserie capitoline degli ultimi anni. Il mental coach rimase sempre a fianco della squadra, sostenendola e diventando una figura di riferimento importante per tanti giocatori dello spogliatoio biancoceleste.

Quali sono dopo tanto tempo i suoi rapporti con i giocatori biancocelesti che frequentò a Formello? “Con molti di loro ho ancora rapporti. Quelli con Antonio Candreva e Hernanes sono pubblici, con loro i contatti sono quasi quotidiani. Con altri ho avuto un rapporto privato. Mi ha fatto piacere salutare in privato un grande campione sia a livello sportivo che soprattutto umano come Miro Klose. Dopo aver lasciato la Lazio mi ha invitato a prendere un caffè a casa sua. Un bel segnale di riconoscenza e stima reciproca”.

Quale impatto può avere un allenatore straniero come Petkovic e ora Bielsa in uno spogliatoio di Serie A? “Il calcio deve rinnovarsi. Una squadra ha bisogno di novità. Un allenatore di un altro paese porta una nuova cultura di gioco, crea curiosità e stimoli superiori nei giocatori stessi. Di conseguenza si sentono più motivati. La nuova scossa deve essere incanalata in modo idoneo per far rendere al massimo ogni singola componente del gruppo. Ottimizzare le novità tecniche, organizzative e motivazionali dipenderà dalla bravura del tecnico. Petkovic lavora molto sulla psicologia dei calciatori. Ci siamo sentiti spesso per parlare di alcuni aspetti delle partite, ha una grande apertura mentale, indice di grande maturazione personale e professionale. Non mi stupirei di rivederlo presto in Italia“.

Quali sono le differenze di preparazione tra una squadra di club come la Lazio e quella di una Nazionale? “In squadre di club c’è più tempo per lavorare dato che in genere si ha un anno a disposizione. Mentre per preparare una competizione come gli Europei il tempo è minore, dato che la preparazione delle partite è più ravvicinata. In quest’ultimo caso si lavora più sulle strategie di gruppo”.

Corapi: “All’Italia sono mancate tre componenti essenziali. Pellè e Zaza dovranno…”

Sergio Corapi intervenuto ai microfoni di Calciomercato ha parlato della Nazionale di Conte e dell’esito negativo dei rigori calciati da Zaza e Pellè che sono costati agli azzurri l’esclusione dal torneo.

L’Italia nell’incontro con i tedeschi è stata penalizzata dai rigori, lei come avrebbe potuto aiutare gli azzurri? “Per calciare bene i rigori devono essere allenate tre componenti: convinzione nei propri mezzi, padronanza delle emozioni e conoscenza dell’avversario. Se si parte dal presupposto che un rigore parato è un rigore battuto male lavorando su questi tre aspetti al momento di calciare il penalty sai già di aver vinto perché sei già preparato a quel tipo di prestazione grazie agli allenamenti preposti a un allenamento sia mentale che fisico che ti hanno portato a creare una nuova abitudine. I calciatori sanno come si calcia un rigore ma bisogna anche essere pronti ad affrontare e gestire il contesto. Nel contesto in cui si è trovata l’Italia occorre tirare fuori convinzione, autostima e consapevolezza di sé. L’ideale sarebbe stato in fase di allenamento, anche se in modo diverso, riprodurre lo stress che comporta tirare un rigore in un momento delicato come quello. La differenza è tutta nella convinzione di essere forte. E inoltre avrei consigliato ai giocatori che hanno calciato i rigori di portarsi sul dischetto con una corsetta, fissando la porta e il portiere e mostrando sicurezza nei propri mezzi evitando di approssimarsi alla battuta camminando lungo il tragitto”.

Zaza e Pellè dopo gli errori dal dischetto sono stati molto criticati sui social, come potrebbe aiutarli? “Trasformerei per loro questa sconfitta in una grande opportunità di crescita per il futuro. Più forte è la delusione per una sconfitta, più forte sarà la motivazione di crescere e curare i dettagli. Sono mancati proprio nei dettagli, per loro può essere l’inizio di una crescita, potrebbero imparare molto da questo, è un’esperienza negativa che gli servirà da lezione per il resto della vita. Un’esperienza che può essere da esempio per molti altri calciatori che fino a questo momento hanno trascurato l’aspetto mentale della concentrazione durante lo svolgimento del gioco, fino alla preparazione nel tirare i rigori”.

EURO 2016 – Loew: “A differenza dell’Italia la Francia giocherà più aperta”

In vista della semifinale con la Francia Joachim Loew è intervenuto in conferenza stampa. Il Ct tedesco oltre a parlare della prossima gara contro la Nazionale padrona di casa è tornato anche sul successo conseguito ai quarti con gli azzurri.

Queste le sue parole: “La gara con la Francia non sarà molto diversa di quella con l’Italia, anche se i transalpini con Pogba e Matuidi hanno un modulo meno difensivo. Non amo fare pronostici. I favoriti potrebbero essere loro perché giocano in casa, ma in partite in cui tutto si decide in 90′ non ha molto senso. La vittoria sull’Italia è stata un’immensa gioia. Dopo una partita dall’atmosfera drammatica siamo stati davvero molto felici per il successo. Dopo la vittoria abbiamo provato più emotività che euforia, ci siamo calmati solo dopo mezz’ora. È stato un incontro molto duro psicologicamente“.

Contro i francesi mancheranno lo squalificato Hummels e gli infortunati Gomez e Khedira: “Dovrò cambiare qualcosa ma ho fiducia in tutti i miei giocatori, anche quelli che non hanno ancora giocato: sono tutti in un buon stato di forma“.

Aiuti di stato illegali: nei guai Real Madrid, Barcellona e altri club iberici

Real Madrid, Barcellona e altri cinque club spagnoli dovranno restituire gli aiuti di Stato “illegali” che hanno procurato loro un “vantaggio sleale” rispetto agli altri club in violazione alle norme dell’Unione Europea. A stabilirlo la Commissione Europea. Oltre a Real e Barcellona implicate anche Athletic Bilbao, Elche, Hercules, Osasuna e Valencia.

Come dichiarato da Margrethe Vestager, il Commissario Europeo alla Concorrenza: “Può essere considerata concorrenza sleale utilizzare i soldi dei contribuenti per finanziare club di calcio professionisti. Il calcio professionistico muove una significativa quantità di denaro e i soldi pubblici devono rispettare le norme su una concorrenza leale, cosa che invece non è successa in questi casi”.

Di conseguenza il Real Madrid dovrà restituire 18,4 milioni di euro derivati dalla cessione di alcuni terreni al Comune, mentre Valencia, Hercules ed Elche dovranno restituire rispettivamente 20,4 milioni, 6,1 milioni e 3,7 milioni per le garanzie pubbliche fornite dall’Istituto finanziario di Valencia ai prestiti concessi a condizioni più favorevoli ai tre club, all’epoca dei fatti in difficoltà finanziarie. Athletic Bilbao, Barcellona, Osasuna e Real Madrid, dovranno inoltre restituire circa 5 milioni di euro ciascuno per avere ottenuto “agevolazioni fiscali” ingiustificate. L’esatto importo dovrà essere stabilito dalle autorità spagnole.

Dall’Argentina convinti: Bielsa alla Lazio è saltato, ma la società rilancia

AGGIORNAMENTO ORE OO:OO – In diretta su Sky Sport il noto giornalista Gianluca Di Marzio ha detto che la Lazio conferma l’arrivo di Bielsa per giovedì. In attesa che la società si svegli e dia una comunicazione in un senso o nell’altro, il giallo si infittisce.

Lo spinoso caso Bielsa potrebbe arricchirsi di una nuova puntata. Lo slittamento del suo arrivo a Roma ha fatto storcere il naso alla dirigenza della Lazio, sempre più preoccupata di perdere El Loco. Inoltre le dimissioni improvvise di Gerardo Martino da CT dell’Argentina, hanno spinto prepotentemente Bielsa come nuovo candidato a sedersi sulla pericolante panchina dela Selecion.

Dall’Argentina i media ne sono sicuri: per loro Bielsa non firmerà più per la Lazio. Il motivo sono i mancati acquisti da parte del club e le mancate garanzie di un calciomercato all’altezza delle aspettative e delle ambizioni dell’allenatore. Addirittura si vocifera, sempre secondo i media argentini, di un immediato contatto da parte dell’AFA con Bielsa, per convincerlo ad accettare la panchina della Nazionale. La Lazio trema e con lei, tutti i suoi tifosi…

 

Alfredo Donnarumma in ritiro con la Lazio?

Alfredo Donnarumma è un attaccante classe 1990 della Salernitana. Lo scorso campionato è stato autore di ben 13 gol e le ottime prestazioni hanno attirato molti club della serie cadetta. Ma non solo. La Lazio, vorrebbe prelevarlo e portarlo in ritiro ad Auronzo, per studiarlo bene, conoscerlo per poi deciderne il suo futuro.

Probabilmente verrà girato in prestito a qualche club della Serie B o della LegaPro. Questo è quanto si apprende dal sito gianlucadimarzio.com.

Da Valencia a Thauvin e Pato. Il punto di Corazzi (Fox Sports)

Continuano le tante notizie di calciomercato che vedono la Lazio pronta a trattae vari calciatori. Purtroppo però è ancora tutto fermo. Bielsa tarda ad arrivare e Candreva non sembra più una cessione sicura. Prima di acquistare la Lazio deve monetizzare. A fare chiarezza sul mercato biancocelset ci ha pensato Corazzi, giornalista di Fox Sports, dalle frequenze di Radiosei. Iniziando da Valencia, esterno del West Ham, l’esperto di calcio internazionale lo vede come buon sostituto di Candreva: “Sarebbe perfetto per il gioco di Bielsa. Taglia il campo da destra verso sinistra ed è stato anche allenato da Sanpaoli, allievo di Bielsa. Quando è in forma è davvero un ottimo giocatore“.

Poi su Thauvin e Pato: “Il francese non ha fatto una buona stagione al Newcastle, complice i molti problemi da parte del club, che poi è retrocesso. Ma a Marsiglia si è sempre comportato bene. Pato non lo vedrei bene alla Lazio. Bielsa gioca con un’ariete, vedi Gignac e Llorente. Sarebbe solo una scommessa“.

Argentina, Martino si dimette ad un mese dalle Olimpiadi

Non c’è pace per l’Argentina. Prima la finale persa ai rigori contro il Chile, poi l’addio di Messi, ed ora anche la panchina vacante. Infatti sono arrivate le dimissioni del Tata Martino. A gettare nello sconforto l’AFA, è che la decisione è arrivata improvvisamente e, soprattutto, ad un mese dall’inizio delle Olimpiadi.

Inoltre l’Argentina sta anche pensando di rinunciare a partecipare alle Olimpiadi con il calcio. Il motivo è che i grandi club non permettono ai calciatori di unirsi alla Selecion. Due casi spinosi a cui l’AFA dovrà trovare in fretta una soluzione.

ANTEPRIMA FOTO – LE PRIME IMMAGINI DELLA NUOVA MAGLIA DELLA LAZIO

Domani è il giorno della presentazione della nuova maglia della Lazio. Anche quest’anno la Macron è andata sul classico, senza troppa fantasia, e ha riprodotto la classica casacca celeste. Coleltto bianco, aquila sul petto. Di seguito le immagini in ANTEPRIMA della casacca 2016/2017.

maglia 2maglia lazio 1
maglia 3

 

Renato Sanches come Minala? Accusato di aver “modificato” la sua età

Vi ricordate le accuse a Joseph Minala? L’ex Primavera della Lazio, per via della corporatura e per un viso non da baby, fu accusato da più fronti di non avere 18 anni, ma molti di più. La stessa situazione sta accadendo al gioello del Portogallo, il centrocapista Renato Sanches.

La stella, appena acquistata dal Bayern Monaco per la cifra di 35 milioni, è stato accusato da Guy Roux, allenatore francese che a Dolce Sport ha dichiarato: “Sanches non ha 18 anni. Lo sano tutti. Quando è stata registrata la sua data di nascita in Portogallo, il ragazzo aveva già 4/5 anni. Quindi ora ne dovrebbe avere 23 di anni. Tutti ne sono a conoscenza ma nessuno ne parla“. Queste le forti dichiarazioni che stanno turbando il centrocampista alla vigilia della semifinale di Euro 2016. Vedremo come replicherà il “giovane” calciatore.

Baiocchini (SkySport): “Il ritardo di Bielsa è dovuto all’immobilismo della Lazio nel calciomercato”

Ogni giorno potrebbe essere quello buono per l’arrivo di Bielsa, ma purtroppo questa attesa sta diventando davvero lunga ed estenuante, per tifosi e dirigenza. Il motivo lo spiega Baiocchini, giornalista di SkySport. Intervenuto a Radiosei, ha fatto chiarezza sul”mistero” Bielsa: “Il mancato arrivo di Bielsa è dovuto dalle mancate garanzie in sede di calciomercato da parte della Lazio“.

Poi aggiunge: “Il tecnico vorrebbe che il club al suo arrivo acquistasse subito i calciatori da lui richiesti. Si spera che il tutto possa risolversi in un paio di giorni. Ad oggi però la Lazio è anche preoccupata perchè sta iniziando il ritiro e la squadra non ha ancora un allenatore“.

EURO 2016 – Il mental coach Corapi: “Sempre al fianco di Petkovic. E’ una persona molto aperta”

Il mental coach Sandro Corapi ad Euro 2016 ha di nuovo affiancato Petkovic nella preparazione e nella gestione della Nazionale Svizzera. Raggiunto dai microfoni di Calciomercato ha raccontato il suo ruolo nella gestione di una squadra, sia dal punto di vista degli aspetti motivazionali che mentali, e dello stesso Petkovic.

La Svizzera, eliminata agli ottavi dalla Polonia ai calci di rigore, ha raggiunto il suo massimo traguardo in un Europeo. Prima dei tiri dal dischetto Petkovic ha riunito i suoi giocatori in cerchio per caricarli emotivamente: Petkovic è un tecnico che quando prepara la partita cura in modo dettagliato e particolare gli aspetti motivazionali e mentali dei suoi uomini. Durante il periodo di preparazione a quel famoso 26 maggio a Roma abbiamo avuto modo di approfondire la nostra rispettiva conoscenza e la stima è aumentata. La nostra collaborazione in questi anni è continuata. Vlado e io prima di ogni gara della squadra elvetica ci siamo sempre confrontati. Ovviamente rapporto e comunicazione si sono intensificati nel periodo della fase finale degli Europei“.

Come si prepara una nazionale con aspetti culturali diversi da giocatore a giocatore? “Non è molto diverso da una squadra di club dove c’è molta più disomogeneità visto che ci sono giocatori provenienti da paesi diversi. Sotto questo punto di vista nelle squadre di club è più difficile rispetto a una nazionale”.

Un aneddoto riguardo la sua esperienza in questo Europeo? “Con Petko ci siamo trovati in totale sintonia nell’assegnare più responsabilità ad alcuni giocatori. Soprattutto attraverso dei colloqui individuali prima della gara con la Romania. Petkovic è stato bravo nel trovare il modo e il tempo giusto per poterli effettuare. Alcuni giocatori determinanti del gruppo ne hanno beneficiato ricevendo una forte carica emotiva”.

In questo Europeo le nazionali dispongono di meno stelle ma sono più forti in organizzazione e concentrazione. Come si preparano mentalmente squadre come il Galles, in cui ci sono anche elementi disoccupati, o come l’Islanda, giocano in serie B, a confrontarsi con nazionali più  importanti? “In quei casi si punta sull’appartenenza e sull’orgoglio personale. I loro tecnici sono stati bravi a creare spirito di gruppo. Anche Conte è riuscito a far riappassionare alla sua squadra il pubblico italiano pur non avendo i favori del pronostico. Questa è la dimostrazione che in questo sport sono più importanti le motivazioni e i rapporti umani che gli aspetti tecnici. Se poi una squadra è in possesso di entrambi sicuramente può essere considerata una grande. Gli allenatori hanno valorizzato il concetto di collaborazione tra singoli al servizio del gruppo, avranno impresso nei giocatori il concetto di collettività più che quello di individualità creando la magia e l’amalgama giusta nello spogliatoio”.

Alcuni dei giocatori che in stagione hanno disputato più di 40 partite sono sembrati sotto tono. Crede siano arrivati scarichi alla competizione? “Non è possibile arrivare fuori forma a una competizione così importante. Semmai non sono arrivati abbastanza motivati. I motivi variano di persona in persona. Non esiste scarico mentale ma scarico motivazionale e quando capita incide pesantemente sia sulla prestazione mentale che su quella fisica. Non avevano chiaro il loro obiettivo e questo li ha portati a non essere determinati e senza voglia di vincere, qualità determinanti per restare concentrati e motivati”.