E’ ormai tempo di bilanci a Formello. Dopo l’eliminazione dall’Europa League e la contestazione dei tifosi in mattinata avvenuta fuori dal centro sportivo, è andato in scena un confronto tra il presidente Claudio Lotito, il direttore sportivo Igli Tare e il tecnico biancoceleste Stefano Pioli. Secondo quanto riportato da Lazionews.eu, per la permanenza o meno del mister Pioli sarà fondamentale la gara di domenica a San Siro contro il Milan. Lotito non ha digerito la sconfitta contro lo Sparta Praga ed ora Pioli sembra appeso ad un filo sottilissimo. La società osserverà con attenzione non solo il risultato ma soprattutto l’atteggiamento della squadra, visto che quello che viene imputato al tecnico emiliano è la mancata gestione dello spogliatoio.
LE FOTO IN HD DI LAZIO SPARTA PRAGA
Il day after di Lazio Sparta Praga è ancora amaro. Nessuno si aspettava che la Lazio sarebbe uscita dalla competizione in questo modo vergognoso. Certo, in Europa League nulla è scontato e anche le squadre sulla carta meno forti possono darti filo da torcere. Non è un caso che l’anno passato in finale ci arrivò il Dnipro. Però prendere 3 gol in casa senza riuscire a farne nemmeno 1 evidenzia ulteriormente i limiti difensivi e offensivi della squadra. Dopo la gara sono partiti i fischi dei tifosi alla squadra e al presidente Lotito. Ecco i momenti salienti della serata immortalati dal nostro fotografo Gianni Barberi. Buona visione.
VIDEO – Clima teso in casa Lazio, un tifoso se la prende con Onazi
La sconfitta e conseguente eliminazione dall’Europa League ha portato e continuerà a portarsi dietro gli strascichi per molto tempo. Prima della contestazione scattata in mattinata a Formello, già ieri all’uscita dello stadio, un episodio aveva visto protagonisti un tifoso e il calciatore Eddy Onazi, il tutto ripreso e pubblicato con un video, su cui si è espresso il nigeriano biancoceleste tramite Twitter: “Stanotte è stato pubblicato un video in cui litigo con una persona fuori dello stadio. Non lo chiamo tifoso e a breve capirete il perché. Costui si è arrabbiato con me per la partita: è normale, è un sacrosanto diritto dei tifosi prendersela con i giocatori. Io non gli ho risposto e allora lui mi ha urlato che sono un negro di m… A quel punto non ci ho visto più: la mia pelle è nera e ne sono fiero. Il razzismo invece è schifoso sempre, in qualsiasi. I tifosi della Lazio mi hanno trattato benissimo in questi anni, intendo i tifosi veri, non quelli che si permettono di urlarmi certe cose. Sul calcio potranno dire sempre quello che vogliono, perché senza i tifosi il calcio e noi calciatori non esisteremmo. Ma qui non si tratta di calcio. Sì, sono negro e ne sono fiero. Forza Lazio“.
IL MENO PEGGIO: Antonio Candreva
0-3 e tutti a casa. La partita di ieri sera rimarrà impressa nella mente di ogni singolo tifoso laziale per molto tempo. Purtroppo scrollarsi via di dosso le tossine per una sconfitta così amara, richiederà molto tempo. Inizialmente, la Lazio aveva dato anche l’impressione di voler rassicurare tutti sin da subito, entrando in campo con quell’atteggiamento giusto che serviva per controllare il match, infatti già al quindicesimo secondo di Lazio-Sparta Praga i biancazzurri hanno avuto la possibilità di andare in vantaggio, ma Candreva ha chiuso l’azione pericolosa sparando addosso al portiere avversario, poi però tra occasioni sprecate ed errori da film horror, la nostra redazione è riuscita (dopo un accurato studio) nell’impresa di trovare il migliore in campo, anzi diciamo IL MENO PEGGIO, e questo risponde al nome di: Antonio Candreva. Che la Lazio giocasse bene o meno, l’esterno di Tor De’ Cenci ha dato segnali assieme a pochissimi dei suoi compagni di voler mettere in tasca sin da subito la qualificazione ai quarti di finale di Europa League. Come abbiamo già evidenziato, al quindicesimo secondo Antonio ha la palla del vantaggio, che però vede respingersi da Bicik. L’occasione carica i circa 18 mila tifosi laziali presenti allo stadio. Quelle rare volte che la Lazio si affaccia dalle parti dell’area avversaria è sempre Candreva il protagonista dell’azione: movimenti, cross, tiri in porta e assist come quello regalato a Mauri che però si fa ipnotizzare dal portiere dei cechi. Insomma, riuscendo a scindere da quello che è stato il triste risultato, Antonio Candreva merita una piena sufficienza per quanto dimostrato sul campo, con le sue giocate a cui forse viene dato più risalto grazie alle “non giocate” dei suoi compagni. Anche nel secondo tempo, sempre dal nostro meticoloso studio, l’azzurro si conferma uno dei migliori della “squadra”, ma dopo una sconfitta di questo tipo arriviamo alla conclusione che sia sbagliato anche accostare questo gruppo di ragazzi, con la maglia della Lazio, al nome “squadra”, perché siamo sicuri che si sentirebbero offesi quelli che in passato, con questi colori, squadra lo erano davvero. Per ulteriori approfondimenti di seguito potrete leggere le pagelle di Lazio-Sparta Praga.
Lazio, ci si mette anche Kucka: “Bravo Sparta!”
Domenica sera a San Siro avrà luogo la gara di campionato tra Milan e Lazio e il centrocampista rossonero Juraj Kucka non si è lasciato sfuggire l’occasione per mettere un po’ di pepe su una sfida a cui nessuna delle due squadre ha grosse richieste da fare. Intervenuto su Instagram a seguito dell’eliminazione dei biancocelesti dall’Europa League ad opera dello Sparta Praga, Kucka ha infatti così commentato: “Bravo, bravo, bravo. Grande Sparta!“. Poche parole, con cui lo slovacco ha voluto esprimere la sua felicità per la vittoria europea della formazione ceca e, forse, rivolgere uno sfottó agli avversari capitolini in vista dell’imminente confronto. Del resto, Kucka ha militato per due anni, tra il 2009 e il 2011, nelle fila del club di Praga e i ricordi, si sa, sono cosa difficile a cancellarsi.
A Formello è contestazione, un tifoso a Tare: “Abbiamo perso la…”. Poi arriva Lotito…
AGGIORNAMENTO 13:30 – Dopo la mattinata di contestazione i primi giocatori a lasciare Fomello e a ricevere le critiche dei tifosi infuriati sono Antonio Candreva e il portiere Federico Marchetti.
AGGIORNAMENTO 13:00 – Il presidente Claudio Lotito, è da poco entrato al centro sportivo di Formello mentre continua la contestazione dei tifosi.
Prosegue la contestazione dei tifosi nei confronti della Lazio dopo il pesante 0-3 interno e l’eliminazione dall’Europa League ad opera dello Sparta Praga. Dopo gli attacchi di ieri sera fuori dello stadio e a dirigenti e giocatori, stamane a Formello un altro gruppo di supporters ha chiesto spiegazioni sulla debacle. Ad essere intercettato davanti ai cancelli è stato il ds Igli Tare, che ha abbassato il finestrino per ascoltare la protesta di un tifoso: “Abbiamo perso la dignità, la Lazio è stata sconfitta da tutte le squadre“, ha detto quest’ultimo, che poi ha aggiunto “Pioli va cacciato“. Tare ascolta e alla fine risponde, tanto laconicamente quanto malinconicamente, con un “Non posso parlare“. Successivamente un altro tifoso riesce a penetrare nel centro sportivo, intenzionato ad avere un confronto privato. Questi ha poi raccontato quanto accaduto ai microfoni di Radio Incontro Olympia: il colloquio è durato circa 20 minuti e Tare ha ascoltato lo sfogo del tifoso, manifestandogli a sua volta tutta la sua amarezza e delusione. Nel pomeriggio infine è probabile un faccia a faccia tra lo stesso ds e la squadra.
Lo sfogo di Xavier Jacobelli: “Adesso basta! Lotito venda la Lazio”
Presso la testata giornalistica del “Corriere dello Sport”, Xavier Jacobelli, noto giornalista e opinionista sportivo, ha espresso tutto il suo disagio in un articolo di accuse e analisi nei confronti della società biancoceleste e in particolare in Claudio Lotito.
Eccone i tratti più salienti: “Stasera, l’Olimpico è stato teatro di una invereconda caporetto, appena tre giorni dopo la straordinaria vittoria contro l’Atalanta (6 punti nelle ultime 14 partite; 26 gol in 29 partite: terzo peggior attacco del campionato; ultima vittoria conosciuta, 6 dicembre 2015, Atalanta-Palermo 3-0; punti di vantaggio sulla terzultima: 4).
Poi ha continuando ha scritto: “La bruciante eliminazione dal secondo torneo continentale non sancisce soltanto il totale fallimento tecnico di una stagione che segna il punto più basso della gestione lotitiana (sconfitta nella finale di Supercoppa di Lega con la Juventus; eliminazione dal preliminare di Champions League per mano del Bayer Leverkusen; eliminazione nei quarti finale della Coppa Italia ad opera della Juventus), eliminazione negli ottavi di finale dell’Europa League controllo Sparta Praga; ottavo posto in classifica dopo 29 turni con punti 41, cioè 7 in meno del Milan sesto in zona Europa League; 18 punti in meno della Roma terza, 23 punti in meno del Napoli secondo, 26 punti in meno della Juve capolista. Non certifica soltanto il crac del calcio italiano che non ha più una sua rappresentante né in Champions League né in Europa League. C’è di peggio”.
Il giornalista a questo punto focalizza l’attenzione sui tifosi della Lazio: “C’è la desertificazione dell’Olimpico che, pure, stasera, prima del suicidio della squadra, aveva registrato un numero di presenze inopinatamente superiore alla media stagionale, ma pur sempre landa desolata di amarezza e delusione. C’è l’insanabile, insuperabile, irrefrenabile frattura fra i tifosi della Lazio, Lotito e il modello di Lazio che egli incarna e che i tifosi della Lazio aborriscono in ogni sua manifestazione, in ogni sua forma. Qui sta il punto. Non stiamo parlando del Vattelapesca, ma della Società Sportiva Lazio nata il 9 gennaio del 1900, autentico e storico patrimonio del calcio”.
Poi conclude con un suggerimento per il “presidente”: “Bene. Anzi, male. Lotito è presidente della Lazio dal 19 luglio 2004. Dopo quasi dodici anni, è arrivato il momento che faccia qualcosa di laziale: venda la Lazio. E, se non trova un acquirente, la consegni al Prefetto Tronca, visto che il sindaco non c’è. Purché questo strazio finisca. La vita di ogni uomo è contrassegnata da molti dubbi e poche certezze. La vita di un tifoso laziale ha una sola certezza: basta con Lotito”.
Caos a Roma per lo Sciopero dei mezzi – AGGIORNAMENTO
AGGIORNAMENTO ore 11.00: È caos a Roma. Secondo un’indagine della nostra redazione, che è voluta andare più a fondo su un argomento che sta a cuore a tutti i cittadini romani, abbiamo saputo che in occasione dello sciopero indetto per la giornata di oggi sono previsti gli arrivi di migliaia di taxi dalle regioni limitrofe.
AGGIORNAMENTO ore 8.00: E’ iniziato a Roma lo sciopero del trasporto pubblico indetto dai sindacati Cub, Si-Cobas, Usi-Ait e Sbmè. L’astensione dal lavoro è articolato nell’arco delle 24 ore in diverse città, ad eccezione della Capitale dove il Prefetto ha limitato dalle 8.30 alle 18lo sciopero per evitare il rischio di gravi ripercussioni sul sistema di mobilità. Poco fa sono partite le ultime corse sulle metro A, B/B1 e C. Chiusa anche la ferrovia Roma-Lido. Attive ma con forti riduzioni di corse la Termini-Centocelle e la Roma-Viterbo. Per quanto riguarda i bus sono possibili cancellazioni di corse
Sciopero dei mezzi a Roma venerdì 18 marzo. A rischio caos per la Capitale.
I romani dovranno fare i conti con lo sciopero dei trasporti indetto dal CUB, la Confederazione Unitaria di base. Una ventiquattrore di protesta nazionale che interessa oltre ai trasporti locali anche quelli aerei e ferroviari.
In contemporanea, incrocieranno le braccia anche i sindacati dei tassisti sempre a livello nazionale, contro la “deregolamentazione a favore di Uber” voluta dal governo e gli aderenti al sindacato di Micaela Quintavalle, CambiaMenti 410.
Un concentrato di scioperi che metterà in allerta anche il prefetto Gabrielli, il commissario Tronca e il Garante, che ha chiesto esplicitamente ai sindacati di assicurare almeno le fasce di garanzia.
VIDEO – Urinano su un mendicante, ignobili tifosi dello Sparta Praga
Un video pubblicato dal sito di El Pais mostra un altro grave episodio nei confronti di una mendicante accaduto a Roma poco prima del match Lazio-Sparta Praga.
Alcuni tifosi, identificati dal giornale spagnolo come dello Sparta, hanno circondato una mendicante e le hanno urinato addosso.
La donna si è accorta di quanto stava accadendo e senza dire nulla è andata via. Solo poche ore fa in rete era rimbalzato il video del sadico passatempo dei tifosi olandesi del Psv che lanciavano monete alle mendicanti di Madrid.
Rom occupano casa – Famiglia proprietaria finisce in strada con tre figli
Con un bambino in braccio, approfittando dell’assenza momentanea dei legittimi assegnatari, dei Rom ne occupano l’abitazione, un alloggio popolare dell’Ater. Così un’intera famiglia di Avezzano, provincia dell’Aquila, i coniugi con tre figli si ritrovano da giorni sulla strada. E non riescono più a recuperare il loro tetto, visto che gli abusivi si guardano bene dal levare il disturbo. Anzi, hanno già rimontato una nuova porta d’ingresso.
Le vittime di questa vicenda kafkiana sono Gianni Di Marco, muratore, e sua moglie, collaboratrice domestica. “La nostra casa e tutto ciò che era all’interno (mobili, suppellettili, effetti personali) sono adesso in mano a degli sconosciuti, non abbiamo più niente. È entrata in casa una donna con un bambino e nessuno ha potuto farli uscire. Non sappiamo più dove andare. Stiamo chiedendo ospitalità ad amici e parenti provvisoriamente, ma poi cosa faremo?” ha lamentato Di Marco a Marsica Live.it.
Interpellato dalla redazione de “ilfattoquotidiano.it”, il vice-comandante della Polizia locale di Avezzano Adriano Fedele conferma tutto e ricostruisce il fatto, ultimo di una lunga serie. “La questione sta diventando sempre più seria, soprattutto per l’ordine pubblico, dal momento che gli abusivi nella gran maggioranza dei casi si coalizzano e ci fronteggiano con modalità che vanno ben oltre la soglia della tolleranza”. Il copione è collaudato: “Alla minima manifestazione di fermezza da parte di noi agenti, il gruppo di occupanti brandisce e si fa scudo di uno o più minori, sempre presenti in scena. E le nostre operazioni si fanno impossibili”.
Sembra che i Rom agiscano con notevole cognizione di commi, e delle leggi del teatro grottesco. “L’occupante si è presentata al nostro Comando, e si è autodenunciata. A quel punto una nostra pattuglia si è recata sul posto – ci racconta ancora il capitano – Abbiamo provato a contattare i regolari proprietari, per ricondurli a casa loro, non trovandoli. Abbiamo emesso comunque un provvedimento d’urgenza in flagranza di reato, ammonendo l’indagato che una sua inottemperanza e resistenza avrebbe comportato l’uso della forza pubblica. Ma per riuscire a farli allontanare dall’alloggio è stato necessario ricorrere agli stratagemmi più estenuanti, con quel bambino costantemente in braccio alla mamma”.
Nottetempo i Rom si sono però reintrodotti nell’appartamento, e a distanza di una settimana la situazione è invariata: “Non c’è rimasto che chiedere al magistrato il sequestro preventivo dell’alloggio, con l’aggiunta della querela presentata dai proprietari”. Che per il momento restano in albergo a spese del Comune, come ci spiega il sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio: “Si tratta di un episodio assolutamente deprecabile, che fa venire i brividi. Io e l’amministratore dell’Ater, Francesca Aloisi, abbiamo chiesto al prefetto dell’Aquila la convocazione urgente di un tavolo per la sicurezza e l’ordine pubblico”.
Fonte: Ilfattoquotidiano
L’Italia europea “affonda” con la Lazio – Non accadeva da decenni
La “barbina” uscita della Lazio di Pioli dall’Europa League è soltanto l’ultimo dei mattoncini che completa ed erge un muro di vergogna e sdegno sportivo del quale “tutta” l’Italia dovrebbe farsi carico. L’unica squadra che sentiamo di difendere è la Juventus che è uscita dignitosamente contro il Bayern Monaco, dopo aver lottato fino alla fine.
Zero squadre ai quarti di Champions League. Zero squadre ai quarti di Europa League. Potremmo non scrivere altro per far percepire l’amarezza ed un silenzio eloquente, intriso di delusione e sgomento.
L’Italia del pallone in Europa non conta più nulla. Passi l’oggettiva superiorità in fatto di introiti, sponsor, diritti tv e incassi domenicali, quello che da questa edizione di tornei si è evinto è stata la totale mancanza di approccio mentale. Un misto di disorganizzazione e apatia, che hanno portato squadre come lo Sparta Praga ieri sera, ad affondare sogni (pochi), e speranze (irrisorie), della Lazio. La Banda di Lotito è stata il “dulcis in fundo” del carretto delle belle speranze italiane che male si è approcciato alle competizioni europee quest’anno e che ancora peggio è uscito, mestamente. La pochezza della Lazio la si vede nello strapotere mostrato sul campo da parte della piccola “realtà” ceca (con tutto il rispetto ovviamente) che torna a casa espugnando Roma con tre “pere” regalo a Marchetti e la qualificazione in tasca.
FEEDBACK – Dovessimo guardarci indietro per andare a pescare un’annata peggiore di questa (difficile) o quanto meno che eguagli i risultati negativi, dovremmo risalire la china agli 2000/2001. Gli anni d’oro del calcio italiano moderno, potremmo dire. Le chiamavano sette sorelle e spodestavano squadre europee come fossero troni abbandonati. C’era il Parma di Thuram, Buffon, Cannavaro e Di Vaio. La “Super” Inter di Ronaldo, Vieri, Javier Zanetti e Recoba. Presente la Roma, poi scudettata del giovanissimo Totti, di Batistuta, Nakata e Montella. Passando poi per altre squadre che avevano un ruolo di “bestia” nera per tutte le rivali, quali Fiorentina, Perugia e Udinese. Il Milan uscì contro quel Deportivo che ancora oggi i rossoneri sognano negli incubi di una notte di mezza estate.
E la Lazio? La squadra, allora di Eriksson e Cragnotti, due a cui oggi stenderemmo tappeti rossi pur di rivederli tra le fila dell’organigramma laziale, quell’anno cadde contro il Leeds, il Real Madrid e l’Anderlecht. Il caso vuole che la Lazio di quegli anni fosse l’ultima ad essere rimasta in Europa, proprio come la compagine sbiadita, sfilacciata e anaffettiva di adesso.
Ma è solo una coincidenza, i tempi sono cambiati, le rose sono cambiate, e soprattutto le gerarchie dirigenziali sono cambiate.
Prima c’era Sergio Cragnotti, adesso c’è Claudio Lotito.
RASSEGNA STAMPA – Lazio, Lulic: «I fischi? Dovevamo restare tutti in campo a prenderli»
«Qualcosa manca sicuro, non siamo rimasti tutti in campo a prendere i fischi che abbiamo meritato. Anche qui non siamo stati una squadra. I fischi, così come gli applausi, vanno presi tutti insieme. Abbiamo qualità, dobbiamo ripartire uniti. Derby ultimo obiettivo? Il derby è sempre un obiettivo, ma ci sono anche altre partite». Le parole di Senad Lulic alla fine di Lazio-Sparta Praga sono l’ennesimo segnale preoccupante in casa biancoceleste: la sconfitta di stasera rischia di lasciare un segno profondo nello spogliatoio.
Fonte : Il Corriere dello Sport
RASSEGNA STAMPA – Pioli: “Non mi dimetto”. Biglia e Lulic attaccano: “Che vergogna”
“Purtroppo le nostre responsabilità ci sono tutte, come i meriti degli avversari, che in trasferta avevano fatto sempre bene. Abbiamo commesso troppi errori, ma dopo che siamo andati sotto di due gol è diventato tutto troppo difficile. La partita si è decisa in 12 minuti, anche se nel primo tempo abbiamo avuto le occasioni per recuperare”. Stefano Pioli prova ad analizzare il ko interno con lo Sparta Praga: troppo pesante il ko per cercare di trovare lati positivi. “Abbiamo avuto un’occasione dopo trenta secondi, ma abbiamo commesso delle ingenuità in una stagione negativa come la nostra. Adesso ci dobbiamo buttare solo sul campionato, serve grande orgoglio e dobbiamo dimostrare che non possiamo essere quelli di stasera. Preoccupato per le ripercussioni sul campionato? Certo, noi volevamo andare avanti, dovrò essere bravo a lavorare sulla testa dei giocatori”.
NON MI DIMETTO – Il tecnico non intende lasciare la nave che affonda: “Sarebbe molto facile in questo momento andare a casa. Invece rimango qui, mi prendo le mie responsabilità. Possiamo ancora fare qualcosa di positivo in campionato. Cosa dico ai tifosi? Non servono le mie scuse, meriteremmo tutti quanti una situazione diversa. Quella di oggi è una botta forte, stasera non siamo riusciti ad essere bravi come eravamo stati fin qui in Europa. Non ho mai detto che i quarti di finale sarebbero stati un grande traguardo, so benissimo che stiamo rendendo al di sotto delle nostre possibilità”. Non tira aria di esonero per Pioli, l’unica eventuale soluzione possibile sarebbe quella di Simone Inzaghi ma pare difficile che la società prenda provvedimenti.
Fonte : La Repubblica
RASSEGNA STAMPA – La Lazio si fa umiliare dallo Sparta Praga
Che disfatta per la Lazio, addio Europa League e la stagione non ha più alcun obiettivo da inseguire. I biancocelesti crollano senza alibi sotto i colpi dello Sparta Praga che dilaga per 0-3 e ribalta l’1-1 della partita di andata, appena una settimana fa in Repubblica Ceca. Dockal prima e Krejci poi stordiscono nei primi dodici minuti con il doppio vantaggio, Julis dà il colpo di grazia allo scadere del primo tempo. Ripresa senza soluzione d’appello, la Lazio si lascia scappare i quarti di finale tra la forte contestazione dei tifosi dell’Olimpico. La Lazio non ha a disposizione la formazione migliore, cinque assenze e alcune davvero pesanti. Come quelle di Basta e Radu che lasciano la difesa in emergenza, per fortuna Konko stringe i denti e scongiura Mauricio terzino destro. Come quella di Milinkovic-Savic a centrocampo, che porta il tecnico a passare al 4-2-3-1 perché in mediana si fida soltanto di Biglia e Parolo. Sulla trequarti Candreva, Mauri e Keita si muovono alle spalle di Klose. Lo Sparta Praga arriva a Roma senza nulla da perdere e la testa già al derby in campionato con lo Slavia Praga, tanto che bomber Lafata resta in panchina a riposare. Ma i due trequartisti, capitan Dockal e Krejci, sanno sostituirlo degnamente. Sono loro le firme che in novanta secondi fanno precipitare la Lazio all’inferno, novanta secondi per vanificare l’1-1 strappato nella partita di andata, una settimana fa al Letnà Stadion di Praga. Due gran gol, che mettono in mostra qualità che la squadra ceca aveva senz’altro nascosto nel primo round e i limiti dei due centrali biancocelesti affatto innocenti in occasione del doppio svantaggio dei padroni di casa.
Fonte : Il Tempo
RASSEGNA STAMPA – Disfatta Lazio, lo Sparta domina 3-0 e va ai quarti: ora la stagione è davvero fallimentare
Nella notte della vergogna la Lazio esce dall’Europa. Due reti subite nello spazio di altrettanti minuti, con la squadra sbilanciata, e qualificazione compromessa già al dodicesimo. Tutto archiviato allo scadere del primo tempo, dopo l’ennesimo capolavoro d’ignavia di una difesa improponibile e inguardabile, che consente allo Sparta di andare sullo zero a tre e giocare la ripresa in assoluta tranquillità. Una disfatta assoluta: colpa della squadra senza carattere, senza orgoglio e senza cuore e colpa di Pioli che sbaglia tutto il possibile.
Fonte : Il Messaggero
Lulic svela: “Fischi meritati ma ce li siamo presi in 6. Lotito è venuto nello spogliatoio…”
Incalzato dai cronisti in zona mista Senad Lulic ha rivelato: “Abbiamo sbagliato tutto. Il problema è che abbiamo sottovalutato l’avversario. Stasera non abbiamo giocato da squadra, questo è gravissimo. I fischi sono meritati e noi giocatori ce li dobbiamo prendere, ma in realtà a fine gara siamo rimasti in campo soltanto in 5-6, gli altri se ne sono scappati negli spogliatoi. Questo non è un comportamento da squadra. Lotito è venuto nello spogliatoio ma non ci ha detto nulla. Derby? Vogliamo vincerlo ma ci sono anche altre partite”.
LAZIO Vs SPARTA PRAGA – le pagelle di Davide Sperati
Ecco le pagelle di Lazio-Sparta Praga
LAZIO
Marchetti 6 – Non può far nulla per evitare le reti realizzate dagli avversari.
Konko 6 – Eccezion fatta sul terzo gol subito, i pericoli arrivano sempre dalla corsia opposta. Segno evidente che il francese anche oggi disputa una gara degna. Al 28′ salva la Lazio dal tre a zero, grazie a una scivolata provvidenziale. Chi l’avrebbe detto che quella di quest’anno sarebbe stata la stagione più importante di Konko alla Lazio? Che amarezza ragazzi. Esce al 65′ per dei problemi all’adduttore. Dal 65′ Mauricio 6 – Mezz’ora senza una valutazione agonistica degna di nota.
Bisevac 4 – Il peggiore. Con Parolo la combina grossa su quella palla – per troppo tempo – dentro l’area laziale. Per non parlare poi della marcatura su Julis che è da film Horror. Tanto pagare tanto valere?
Hoedt 4,5 – Fuori posizione sulla rete del raddoppio dello Sparta, soffre moltissimo sin dalle prime battute. Nella ripresa la partita è finita ok, ma va detto che lui gioca meglio, anche perché lo Sparta smette di giocare.
Lulic 5,5 – Inizio molto complicato per questo giocatore adattato nel ruolo di terzino sinistro. Nel primo tempo lo Sparta spinge solo da quella parte. Nei primi dieci minuti della ripresa, si aggrappa all’orgoglio per cercare di realizzare almeno il gol della bandiera, senza però riuscirci, salvando però la faccia.
Biglia 5,5 – Ben marcato dagli avversari e al tempo stesso evitato, è poco nel vivo del gioco. Anche nella ripresa non riesce a mettersi in mostra.
Parolo 4,5 – Commette un errore madornale dentro la sua area di porta. Un errore che costa caro alla compagine di mister Pioli. Non azzecca mai un tiro. Generoso come sempre sì, ma il Parolo di quest’anno non è nemmeno un lontano parente di quello ammirato nella scorsa stagione.
Candreva 6,5 – Il migliore. Parte a razzo caricando il pubblico pagante e servendo anche una gran palla per Mauri che butta al vento il punto dell’uno a due. Ci prova anche alla mezz’ora ma il suo tiro è deviato in corner. Nella ripresa si conferma come uno dei migliori fra i biancocelesti.
Mauri 4,5 – Al 25′ ha la palla per accorciare le distanze ma purtroppo spreca in malo modo calciando debolmente. Gioca troppo alto, agendo spesso più come prima punta che rifinitore. Anche nella ripresa (51′) sciupa da ottima posizione. Dal 57′ Anderson 5 – Chi l’ha visto va in onda su Rai 3 e le pagelle sul brasiliano ormai sono sempre un copia e incolla. Ci dispiace tantissimo.
Keita 6 – All’inizio è pimpante, ma va detto che la gara della Lazio termina dopo una dozzina di minuti. Buona anche la prestazione nei secondi quarantacinque minuti di gioco. Gioca fino alla fine col piglio giusto.
Klose 5 – Un buon assist a dieci minuti dall’intervallo e poi veramente poco quanto offerto dal giocatore tedesco. Due reti fortuite contro l’Atalanta hanno forse annebbiato le scelte di Pioli. Dal 57′ Matri 5 – Il turn over non è cosa per questo attaccante che i gol suoi li ha sempre fatti, giocando però con regolarità. Acquistato per fare la panchina a Djordjevic e Klose, questa decisione ci appare una mancanza di competenza da parte del mister. A parte ciò, anche lui non combina un granché
All. Pioli 4 – Il Mister non far nulla se i suoi giocatori commettono degli errori abbastanza plateali. Non si può parlare di tattica o approccio sbagliato, se un singolo giocatore (Parolo), sbaglia un disimpegno dentro l’area di rigore, o se un centrale della squadra è ancora troppo giovane e inesperto (Hoedt), mentre l’altro (Bisevac), non è nient’altro che un vecchio maniscalco. Ciò detto, non convince la scelta di tenere Matri sempre in panchina, e come sia possibile subire gol sempre nel primo quarto d’ora di gioco.
SPARTA PRAGA
Bicik 6,5 – Bravo nel coprire il palo di competenza sulla conclusione ravvicinata di Candreva, si ripete al 25′ sul tiro di Mauri. Anche nella ripresa appare sempre sicuro e attento.
Zahustel 7 – Spinge tantissimo sull’out di destra, sfornando diversi cross interessanti, fra cui il cross della prima rete. Nella ripresa abbassa i ritmi.
Brabec 7 – Al 15′ salva all’ultimo su un cross velenoso di Klose. Al centro della difesa è quasi mai insuperabile.
Holek 7 – Perde subito una palla importante contro Keita, ma con il passare dei minuti diventa sempre più sicuro.
Costa 6,5 – Si addormenta su Candreva in avvio di match, non sembrando in serata di grazia ma, invece, con lo scorrere del tempo, il terzino ospite gioca una gara di ottimo rendimento.
Marecek 7 – Importante la prestazione del numero undici ospite. Inserimenti a non finire per creare quella superiorità letale per la difesa avversaria.
Vacha 6,5 – In pressione su Biglia, gioca una gara attenta, finalizzata sempre a interrompere le giocate avversarie.
Frydek 5,5 – Gioca basso a destra, soffrendo il confronto diretto contro Candreva. Fra gli ospiti è di sicuro quello con maggior difficoltà (alemeno nel primo tempo). Nella ripresa Pioli cambia la fascia a Keita che gli dà meno danni rispetto alla prima frazione di gioco.
Dockal 7 – E’ suo il sinistro potentissimo che apre le marcature. Sempre al centro delle iniziative dello Sparta, gioca un’ottima gara. Dal 70′ Matejovsky 6 – Venti minuti per dare il cambio al Bomber dello Sparta.
Krejci 7,5 – Il Migliore. Dopo la buona prestazione nella gara di andata, anche stasera si conferma attraverso una prova eccellente. Buono l’assist per la rete del vantaggio ospite e altrettanto bella, la conclusione che regala il due a zero allo Sparta. Dal 82′ Fatai s.v.
Julis 7 – Il suo dinamismo sulla corsia di destra è un grosso problema per la difesa capitolina. Il tre a zero è roba sua. Dal 57′ Konaté 6 – Entra a partita ormai conclusa.
All. Ščasný 7 – Tatticamente perfetto, batte il collega Pioli grazie ai movimenti e alle incursioni sul centro-destra, oltre un cinismo scientificamente perfetto. Alla vigilia era dato per sconfitto. Stasera invece esce dall’Olimpico da vincitore.
Arbitro: Buquet 6,5 – Gara senza particolari episodi da annotare sul taccuino.
TABELLINO di
LAZIO-SPARTA PRAGA 0-3
Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Konko (dal 67′ Mauricio), Bisevac, Hoedt, Lulic; Biglia, Parolo; Candreva, Mauri (dal 57′ Anderson), Keita; Klose (dal 57′ Matri). A disp: Berisha, Gentiletti, Onazi, Cataldi. All. Stefano Pioli
Sparta Praga (4-2-3-1): Bicik; Zahustel, Brabec, Holek, Costa; Marecek, Vacha; Frydek, Dockal (dal 70′ Matejovsky), Krejci (dal 82′ Fatai); Julis (dal 57′ Konaté). A disp: Jiracek, Lafata, Kovac, Mazuch. All. Zdeněk Ščasný
Arbitro: Ruddy Buquet (France)
Marcatori: 10′ Dockal (S), 12′ Krejci (S), 43′ Julis (S)
Ammoniti: 70′ Lulic (L), 77′ Frydek (S)
Espulsi: —
E adesso che si fa? Briscola?
In ordine cronologico: fuori dalla Champions League, fuori dalla Coppa Italia, fuori (o quasi) dalla zona europea in campionato e da stasera fuori anche dall’Europa League. Allora la domanda sorge spontanea: adesso che si fa? Briscola?
Da quando i sorteggi di Europa League hanno estratto lo Sparta Praga, la società, il mister e i giocatori tutti non hanno fatto altro che ripeterci che il vero obiettivo era vincere l’Europa League. Una voce che è diventata insistente nel corso delle ultime giornate quando la Lazio ha continuato a perdere punti. Di colpo ci ritroviamo indietro nel tempo a due anni fa, quando l’unico acuto della stagione lo regalarono le vecchie glorie biancocelesti all’evento di padre in figlio. A fine anno è forte il rischio dell’ennesima rivoluzione in casa Lazio. Il cosiddetto “anno 0” che nei 12 anni di gestione lotitiana si è ripetuto almeno una decina di volte. E’ inaccettabile che una squadra così importante – ricordando sempre che la Lazio è la quinta forza d’Italia per bacino d’utenza di tifosi e la prima squadra della Capitale d’Italia – si ritrovi a metà marzo senza obiettivi. Una stagione amorfa e che farebbe disamorare anche il laziale più sfegatato. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno almeno abbiamo raggiunto la quota salvezza con 10 giornate d’anticipo (sarcasm).
MERCATO INVERNALE INSUFFICIENTE
Ma di chi sono le colpe? Di Candreva o Biglia che non hanno reso al massimo? Forse questi giocatori non hanno reso al massimo perché sanno di meritare grandi palcoscenici che la società non può offrire loro. E se il mercato estivo aveva comunicato in modo piuttosto eloquente le poche ambizioni della società, quello invernale non ha fatto altro che rafforzare il concetto. D’altronde a gennaio tutti ci aspettavamo un sostituto all’altezza del lungodegente de Vri. Non scordiamoci i vari titoli dei giornali/siti “Ecco il vice de Vrij” con accanto la foto ogni volta di un difensore diverso. Ma alla fine è arrivato “l’esperto” Bisevac, riserva del Lione, che nelle ultime gare ci ha fatto rimpiangere Ciani… Nel complesso della stagione la Lazio non ha giocato male, perlomeno non in tutte le gare. Partire, però, col malus fisso del meno un gol dopo il primo quarto d’ora spezzerebbe le gambe anche alla Juve. Possiamo stare a parlare di fase difensiva tutta la notte, ma quando prendi gol per errori individuali dei centrali, c’è poco da prendersela con Klose che non riesce più a farsi 40 metri per tornare ad aiutare dietro.
PIOLI CAPRO ESPIATORIO
Domani in molti chiederanno la testa di Pioli, come in passato la si è chiesta di Delio Rossi, Petkovic e Reja. Ma se nell’ultimo decennio i problemi si sono susseguiti, rimanendo di stagione in stagione invariati, mentre gli allenatori sono cambiati, significa probabilmente che a stonare è qualcos’altro e non l’allenatore, o comunque non solo lui… Tornando al presente e dunque a Pioli, la colpa maggiore del tecnico biancoceleste è stata l’acquiescenza nei confronti della società che non ha dato seguito all’impresa del terzo posto raggiunta dalla squadra. Tornando al discorso iniziale: che rosa ha avuto a disposizione il tecnico? La Lazio l’anno scorso ha beneficiato di una serie di fattori (ponderabili eccome) che solo un pazzo poteva pensare si sarebbero ripetuti. Pioli quest’anno si è ritrovato a schierare una squadra ogni 3 giorni non potendo mai contare su de Vrij, con Marchetti, Radu, Lulic e Basta spesso infortunati e con Klose con un anno in più. Senza contare Mauri che ha praticamente saltato tutta la preparazione estiva e Felipe Anderson lontano parente di quello di un anno fa. Come ci si poteva illudere di potersi ripetere? Ed ecco qui che il 17 marzo la Lazio si ritrova in vacanza. Chiusa la stagione in bellezza con uno 0 a 3 subito in casa dal modesto Sparta Praga. E adesso continuate a ripeterci che la stagione non è ancora finita e che i tifosi devono seguire la squadra a prescindere…
Fabrizio Piepoli
Pioli amaro: “Dimenticare questa sconfitta non sarà facile…”
Stefano Pioli ai microfoni di Lazio Style Radio ha spiegato la debacle dei suoi: “Abbiamo commesso troppi errori per vincere la partita. Aver subito 2 gol nei minuti iniziali ha compromesso la gara. Dimenticare sarà difficile perché l’Europa League era un nostro obiettivo, ma ora dobbiamo tirare fuori l’orgoglio e cercare di finire al meglio la stagione dimostrando che la Lazio non è quella di stasera”. Lazio lontana parente di quella che meno di un anno fa espugnava il San Paolo conquistando il terzo posto con annesso preliminare di Champions: “Da Napoli sono cambiate tante cose. L’anno scorso tutti siamo riusciti a dare il 100% e anche di più mentre quest’anno non ci siamo riusciti”. Poi tornando sulla partita: “A livello mentale andare sotto in gare così importanti che sono decisive per la stagione poi è difficile recuperare. Non credo che sia un problema tattico. Nel primo tempo la squadra ha avuto le sue occasioni per recuperare ma non siamo stati bravi a segnare, fino allo 0 a 2 la squadra poteva recuperare ma lo 0 a 3 ci ha spexxarto le gambe. Ora tutte le gare saranno importanti per dimostrare che abbiamo orgoglio e dignità. Stasera abbiamo dato un dispiacere a tutti, dalla società a tifosi, adesso dobbiamo solo lavorare e mettere in campo prestazioni migliori di quella di stasera. Palla al piede eravamo sempre in superiorità, con maggiore attenzione e con una difesa più stretta avremmo potuto evitare quello che è successo.
Pioli a Sky – “E’ vero che noi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, ma bisogna anche riconoscere i meriti dell’avversario. Del resto sono imbattuti e in trasferta hanno ottenuto ottimi risultati. Noi abbiamo sbagliato troppo, dopo appena 12′ non ci si può trovare sotto di due reti. Così tutto si complica, è difficile anche commentare, ma purtroppo questa è la realtà dei fatti. Ci complichiamo le partite da soli. E’ una stagione nata male, anche se in Europa stavamo andando bene abbiamo pagato molto a livello mentale. Abbiamo lavorato molto sul fatto di subire molti gol a inizio gara ma evidentemente non è bastato. Siamo tutti delusi ma adesso dobbiamo pensare al campionato. Dobbiamo tirare fuori l’orgoglio, ci aspettano gare importanti. Dobbiamo dimostrare di poter far meglio e non essere questi. Prima della loro rete non avevamo avuto problemi. La squadra è stata compatta, nonostante stavamo attaccando rendendoci pericolosi non abbiamo subito contropiedi, ma poi ci sono stati quei due episodi. Le qualità le abbiamo e lo abbiamo dimostrato, ma poi sul 3-0 è diventato impossibile recuperare. Abbiamo fatto troppi errori, dovevamo essere più lucidi. Avremmo dovuto giocare meglio. Puntavamo molto su questa competizione ed essere usciti in qesta maniera mi preoccupa molto. La stagione non è ancora finitara, adesso devo lavorare bene sulla testa dei giocatori”.
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