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Torino, Padelli: “Con il Milan meritavamo di più. Ora testa alla Lazio…”

Il portiere del Torino Daniele Padelli a fine match ha commentato così, sul sito ufficiale granata, la sconfitta di misura patita dai granata a San Siro: “Abbiamo messo in difficoltà in Milan in casa sua e per lunghi tratti gli abbiamo impedito di superare la metà campo. Di fronte avevamo una squadra che sta attraversando un ottimo periodo e non era una sfida semplice. Se continueremo con questo piglio ci toglieremo sicuramente grandi soddisfazioni. Siamo una squadra vera e credo che oggi meritassimo quantomeno il pareggio. Dispiace non aver raccolto nulla dopo una prestazione come quella di questa sera: ora guardiamo subito avanti e pensiamo alla prossima sfida contro la Lazio che sarà altrettanto impegnativa.

TECNOLOGIA – Le 10 particolari statistiche inerenti Facebook

Facebook ormai (purtroppo o per fortuna) fa parte in pianta stabile della nostra vita. Ecco 10 particolari statistiche legate al famosissimo social network ideato da Mark Zuckerberg:

  • 1 MILIARDO E 591 MILIONI – Quante persone usano Facebook? 1,591 miliardi di utenti attivi al mese (dato aggiornato al 27 gennaio 2016), cioè il 38% della popolazione online. 1,038 miliardi di persone lo usano tutti i giorni e di queste il 90% lo usa (anche) dal cellulare.
  • 11,96 DOLLARI (10,94 EURO) – È il valore medio di un utente di Facebook, in base ai guadagni del social network nel 2015 (17,93 miliardi di dollari di fatturato).
  • 83 MILIONI – Sono i profili falsi su Facebook nel 2012 secondo la CNN. Nel 2014 sarebbero addirittura aumentati a 137,76 milioni. Ma il social network ha creato una task force per stanarli e cancellarli.
  • 61 SU 100 – In media, il 61 per cento degli utenti globali controlla Facebook, almeno una volta al giorno. Negli Stati Uniti lo fa il 70 per cento degli utenti e in Canada, il 74 per cento, cioè 3 utenti su 4.
  • 4.166.000 È numero dei “mi piace” (likes) al minuto su Facebook, più o meno il tempo che avete impiegato per leggere questa gallery (finora).
  • PIÙ DI 4 MILIONI – Sono i like ricevuti dalla foto del Presidente Obama, dopo aver vinto le elezioni del 2012. La foto (in alto) lo ritrae abbracciato con la moglie Michelle e si intitola “altri 4 anni”. È la foto che ha ricevuto più apprezzamenti nella storia del social network (e forse non solo in quella).
  • 64 SU 100 – 64%: la percentuale di utenti Facebook che usa i “mi piace“. Mettere un “like” è l’operazione più diffusa tra gli iscritti. Seguono: guardare video (50% degli utenti), mandare messaggi agli amici (48%), commentare una foto o un video (47%), leggere un articolo (46%), commentare uno status (43%), entrare solo per vedere che succede senza far nulla (42%) e infine, aggiornare il proprio status (33% degli utenti).
  • 20 MINUTI AL GIORNO – Il tempo medio speso da un utente su Facebook (il doppio negli Usa). Se il tempo è denaro, allora Facebook rappresenta il sito Internet di maggior valore oggi.
  • 3,57 – Sono i gradi di separazione tra gli utenti Facebook nel mondo. Secondo il sociologo Frigyes Karinthy tra ogni abitante del pianeta ci sono al massimo “sei gradi di separazione“: cioè tra due sconosciuti ci sarebbero al massimo cinque intermediari che li legano. Ma secondo Facebook, a seconda di come si vuole fare il conteggio, il numero reale, con riferimento agli intermediari o ai collegamenti, è tra i 3,57 o 4,57 gradi di separazione. Dunque il social network abbatte le barriere.
  • 83% – È la percentuale di genitori che sono amici dei loro figli adolescenti su Facebook secondo il Pew Research Center. Su Twitter invece “solo” il 33% dei genitori è follower dei propri figli.

Fonte: Focus.it

RASSEGNA STAMPA – Pioli: «Da Candreva mi aspetto di più»

«Da Candreva mi aspetto molto, mi aspetto di più, però so che è un giocatore molto importante». Così Stefano Pioli alla conferenza stampa di vigilia diLazio-Sassuolo di domani, parlando del momento di Antonio Candreva, che oggi spegne 29 candeline.

RASSEGNA STAMPA – Pioli vuole il sorpasso: ”Diamo un senso al campionato”

Riuscire a ripetere in campionato le stesse prestazioni viste in Europa. È questa la missione – apparentemente impossibile – che Pioli sta cercando di mettere in pratica negli ultimi mesi. Contro il Sassuolo ci riproverà per dare una svolta anche in Serie A: “Siamo noi che dobbiamo dare un senso a questo campionato, dobbiamo rincorrere l’obiettivo di migliorare la nostra posizione in classifica. Sarà una partita importantissima, contro una squadra davanti a noi in classifica che vogliamo superare. Di Francesco sta facendo un ottimo lavoro: il Sassuolo gioca molto in verticale, ma ha dei punti deboli che proveremo a sfruttare”.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Lazio a caccia del riscatto con il Sassuolo

“Siamo noi che dobbiamo dare un senso al campionato e rincorrere l’obiettivo di migliorare la classifica”. Non lascia spazio ad alibi Pioli, la Lazio non può arrendersi in Serie A nonostante il quinto posto sia distante undici punti. L’occasione per il riscatto, dopo l’ultimo pareggio con il Frosinone, arriva contro il Sassuolo nel posticipo della 27esima giornata in programma domani alle 19 allo stadio Olimpico: “Sarà una gara importantissima ma vogliamo vincere contro la squadra emiliana per superarla visto che è sopra in classifica – ha spiegato il tecnico biancoceleste nella conferenza della vigilia – Di Francesco sta facendo un ottimo lavoro e il Sassuolo gioca bene, soprattutto in verticale quindi dovremmo stare attenti”. E i successi in Europa League, sotto questo punto di vista, possono essere di insegnamento per ritrovare la strada anche in campionato: “Vorrei vedere la stessa intenzione di restare sempre in partita e i ritmi alti che la squadra ha fornito in campo europeo. Comunque – spiega Pioli – l’Europa League non è l’unica responsabile del nostro andamento in campionato, avremmo dovuto far punti per essere più in alto”.

Fonte : Il Tempo

USA – Poliziotta uccisa il primo giorno di servizio

Uccisa al suo primo giorno di lavoro, dopo aver giurato solo qualche ora prima. L’agente di polizia Ashley Guindon è morta in servizio rispondendo ad una chiamata per una lite domestica, in un’abitazione dove era presente anche un bambino. Guindon, insieme ad altri due colleghi, si è recata sul posto, a Woodbridge. E quello che sembrava un caso facile è finito in tragedia: come gli agenti siano arrivati ad uno scontro a fuoco con il sospettato, un militare, non è ancora chiaro. Il bilancio però è pesante: Ashley è stata uccisa e gli altri due agenti sono rimasti feriti. Nella sparatoria è stata uccisa anche un’altra donna, ma la polizia non ne ha rivelato l’identità.

Il sospettato è sotto la custodia delle forze dell’ordine e potrebbe essere accusato di omicidio. L’agente Guindon è morta in seguito alle ferite riportate, ha fatto sapere il Dipartimento di Polizia della Contea di Prince William sulla sua pagina Facebook. Le condizioni dei due agenti feriti non sono note. Guindon aveva giurato per diventare agente solo venerdì: l’account Twitter del Dipartimento aveva pubblicato una sua foto, dandole il benvenuto e annunciando che sarebbe entrata in servizio nel fine settimana.

RASSEGNA STAMPA – Pioli: “Vogliamo centrare l’Europa League”

Qual è la vera Lazio? Quella spietata e imbattibile d’Europa o quella apatica e molle del campionato: “Voglio vedere la stessa attenzione e determinazione mostrate col Galatasaray – spiega Pioli – perché noi possiamo ancora dare un senso alla nostra stagione. Domani sera affronteremo un Sassuolo che sta facendo bene e che vogliamo battere. Di Francesco sta facendo un ottimo lavoro, loro hanno però dei punti deboli che proveremo a sfruttare”. Potrebbero tornare insieme dal primo minuto Candreva e Felipe, una coppia “scoppiata” col Napoli l’ultima volta: “Dipenderà dallo schieramento e dalle caratteristiche degli esterni che vorrò impiegare. E’ importante avere soluzioni e alternare i calciatori”.

KLOSE ALLA ALTAFINI
Finalmente si è sbloccato Klose, Pioli lo riabbraccia ed esalta: “Stiamo parlando di un giocatore nettamente sopra alla media in tutto e per tutto. Dà l’esempio quotidianamente, voi vedete solo una minima parte. I giovani da lui possono prendere spunto, è un esempio di positività, i giocatori devono pensare di poter migliorare sempre in campo e caratterialmente. E’ un grandissimo giocatore e una persona di spessore. Penso che stia bene e che lo sfrutterò. Purtroppo ha un anno in più, malgrado si alleni sempre bene con grande caparbietà gli anni passano per tutti. Dovrò essere bravo a sfruttare le sue qualità nei momenti opportuni. Lui dovrà essere bravo a entrare dalla panchina con attenzione e concentrazione. Ma può fare bene anche dall’inizio”.

Fonte : Il Messaggero

OSCAR 2016 – Finalmente Di Caprio. Ecco chi sono gli altri premiati…

Finisce un incubo per Leonardo Di Caprio. L’attore italo-americano dopo tantissimi tentativi finalmente porta a casa l’ambita statuetta degli Oscar. Un premio che rende merito ad una carriera a dir poco straordinaria. L’attore, tramite i suoi profili ufficiali di Facebook e  Twitter ha ringraziato l’Academy e il cast che ha collaborato alla realizzazione del film “The Revernant“:

Thank you so much to the entire Academy for such an incredible honor. #TheRevenant is the product of tireless sacrifice…

Pubblicato da Leonardo DiCaprio su Domenica 28 febbraio 2016

 

Ecco l’elenco di tutti i vincitori della prestigiosa statuetta:

  • Miglior colonna sonora originale a The Hateful Eight di Ennio Morricone.  “Dedico questa musica e questo Oscar a mia moglie Maria“. Con queste parole Ennio Morricone, con la voce rotta dall’emozione, ha concluso il suodiscorso di ringraziamento all’Academy per il premio Oscar ricevuto per la colonna sonora in The Hateful Eight di Quentin Tarantino. “Grazie per il prestigioso riconoscimento – ha detto davanti alla platea del Dolby Teathre che gli ha riservato la standing ovation -, un pensiero va agli altri nominati, in particolare a John Williams. Non c’è una grande colonna sonora senza un grande ispiratore come Tarantino ed il suo team che ringrazio per avermi scelto“.
  • Oscar come miglior attore protagonista a Leonardo DiCaprio per Revenant.
  • Oscar come miglior attrice protagonista a Brie Larson per Room.
  • Il caso Spotlight ha vinto l’Oscar nella categoria miglior film. “Questo premio dà voce ai sopravvissuti. Una voce che arriverà al Vaticano. Papa Francesco, è arrivato il momento di proteggere i bambini“. Così Michael Sugar, il produttore del film premio Oscar “Spotlight“, durante il discorso di ringraziamento al Dolby Teathre di Los Angeles dopo aver ricevuto la statuetta.
  • Ha vinto l’Oscar per la miglior regia a Alejandro Gonzales Inarritu per ‘Revenant‘.
  • Oscar miglior attore non protagonista a Mark Rylance per ‘Il ponte delle spie‘.
  • Oscar miglior attrice non protagonista a Alicia Vikander per ‘The Danish Girl‘.
  • Charles Randolph e Adam McKay hanno vinto il premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale del film “La Grande Scommessa“.
  • Josh Singer e Tom McCarthy hanno vinto il premio Oscar per la miglior sceneggiatura nel film SpotlightSinger e McCarthy sul palco della sala stampa rispondono alle domande dei giornalisti. Ad un certo punto la presa di un faretto, sopra le loro teste cade e fa rumore “E’ stata la chiesa cattolica!“, esclama Tom McCarthy, e la sala scoppia a ridere. Più seriamente, sceneggiatore e regista hanno poi raccontato la loro esperienza nella redazione del Boston Globe che nel 2001 ha portato alla luce lo scandalo dei preti pedofili nella città di Boston. “Lavorando al film ci siamo avvicinati moltissimo a tutte le persone coinvolte, giornalisti e vittime, e questo premio è per loro. Dobbiamo essere sicuri che una cosa del genere non accada più, ci deve essere più trasparenza“.
  • Jenny Beavan ha vinto il premio Oscar per i miglior costumi del film “Mad Max: Fury Road“. Si tratta della prima statuetta, sulle dieci nomination, per la pellicola di George Miller.
  • Emmanuel Lubezki ha vinto il premio Oscar per la miglior fotografia di “The Revenant – Redivivo“. E’ la terza statuetta consecutiva per il direttore della fotografia.
  • Margaret Sixel ha vinto il premio Oscar per il miglior montaggio in Mad Max: Fury Road. Si tratta della quarta statuetta per il film di George Miller.
  • Andrew Whitehurst, Paul Norris, Mark Ardington e Sara Bennett hanno vinto il premio Oscar per gli effetti speciali per “Ex Machina

Fonte: Ansa

SERIE A – Juve troppo forte per l’Inter. La Vecchia Signora resta sola alla vetta

Il derby d’Italia se lo prende la Juventus, che batte 2-0 l’Inter e vola a +4 sul Napoli secondo in classifica, in attesa della sfida di Firenze di domani. La gara si sblocca al 2′ della ripresa: dormita colossale di D’Ambrosio, che di testa la rimette in mezzo per Bonucci, destro al volo e delirio bianconero. Chiude i conti un rigore di Morata al 39′: lo stesso spagnolo (entrato per Dybala) se lo era procurato costringendo Miranda al fallo. Nel primo tempo Hernanes aveva colpito una traversa. Per Mancini arriva il settimo k.o. in campionato: la Champions in questo momento è lontana 5 punti.

Scaloni: “Credo che la Lazio voglia puntare tutto sull’Europa League”. Poi rivela…

L’ex terzino biancoceleste Lionel Scaloni ha parlato ai microfoni di Radiosei: “Ho appeso gli scarpini al chiodo a giugno, adesso faccio lo scout per l’Atalanta e l’allenatore di una squadra di 14enni a Maiorca. Aspetto di fare il secondo corso di allenatore per iniziare questa nuova carriera. Ho sempre avuto questa ambizione perché a me piace il calcio, è la mia passione e la mia vita. Vorrei continuare in questo mondo anche se non è facile”.

Sulla stagione della Lazio, l’argentino ha detto: “Seguo sempre la Lazio e l’Atalanta. I biancocelesti hanno avuto la sfortuna di perdere un giocatore importantissimo come de Vrij, difficile da sostituire. Poi hanno avuto altre assenze pesanti in alcune gare. Quando la Lazio ha giocato al completo ha sempre fatto bene. Adesso ha trovato l’equilibrio e penso farà un finale di stagione come tutti vogliamo. Priorità all’Europa? L’inizio di stagione non è stato bello e in un campionato così competitivo se alla 15^ giornata ti trovi a metà classifica significa che puoi fare ben poco. Invece in Europa League di vittoria in vittoria capisci che puoi andare avanti e riesci a dare qualcosa in più. Io un mese fa dicevo che la Lazio poteva raggiungere un posto in Europa ma adesso è lontano. Quindi penso che la squadra si concentrerà sull’Europa League e col fatto che in campo europeo le squadre lasciano più spazi, la Lazio può avere gioco facile sfruttando i suoi giocatori  veloci e di qualità. I biancocelesti possono arrivare fino in fondo. L’Europa League è una competizione totalmente diversa dalla serie A che è il campionato più difficile in assoluto”. 

Sul problema difensivo e dei gol: “La Lazio ha 3 centravanti che hanno sempre segnato. Se la palla non entra non è colpa di nessuno. E’ difficile trovare attaccanti migliori di loro, magari ci sono ma servono tanti soldi e non è detto che vogliano venire alla Lazio. Sul problema difensivo trovare un difensore un giocatore simile a de Vrij  è difficile. Quando la Lazio l’ha preso ho pensato che fosse stato il colpo del mercato a livello europeo perché era un giocatore che volevano tutti. Sono convinto che avrebbe fatto ancora meglio nel secondo anno ma purtroppo ha avuto questo infortunio grave che l’ha frenato. Konko? Ho giocato spesso al suo posto perché infortunato. E’ difficile trovare un terzino più forte di lui: è forte tecnicamente ed è veloce. Prima si fermava a ogni fastidio muscolare perché non se la sentiva di rischiare, mentre adesso magari col fatto che è in scadenza di contratto e vuole farsi notare da altri club riesce a trovare quel qualcosa dentro che prima non aveva. In allenamento dimostrava di essere un giocatore importante, ma in partita non riusciva a tirare fuori quel 5% in più determinante per giocare ad alti livelli. Negli ultimi tempi finalmente ci sta riuscendo”.

Sul suo lavoro di scouting: “L’Atalanta è tra le migliori in Italia in quanto a settore giovanile. Adesso stanno cercando talenti fuori dall’Europa. Ad esempio hanno preso un giocatore della Costa d’Avorio quando aveva 17 anni che quest’anno si sta mettendo in luce a Cesena (Franck Kessié, ndr). Investono tanto in scouting e in un’epoca in cui non girano tanti soldi è un modello importante. Contatti con la Lazio? Mi sento spesso con Tare, ho un rapporto speciale con lui. So che loro vogliono seguire il modello Atalanta. E’ importante avere una scuola che ti insegni il valore di portare l’aquila sul petto”.

In chiusura Scaloni dà un consiglio alla squadra di Pioli: “Quando giocavo a La Coruna capitava che ad esempio il sabato affrontavamo il Rayo Vallecano e il martedì seguente il Manchester United. Se il sabato non giocavi a mille e pareggiavi o perdevi, poi non rendevi al massimo neanche in Champions. Questo per dire che anche se la Lazio è lontana dalla zona Europa, deve fare bene in campionato per caricarsi in Europa League. Klose? Sono contento per lui, ha bisogno di segnare. E’ un momento particolare in casa Lazio, lo spogliatoio sa che può arrivare ai quarti di Europa League e deve spingere al massimo in questo periodo”.

OLTRECONFINE – La Capital One Cup si decide ai rigori

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Nella storica cornice da brividi di uno Stadio Wembley completamente sold out, si è disputata oggi la finale della Capital One Cup, giunta alla sua 56esima edizione. Un’edizione che si è disputata tra Liverpool e Manchester City, tra i reds di Jürgen Klopp ed i citizens di Manuel Pellegrini.

LA PARTITA – Una gara priva di tatticismi, molto intensa e con una predominanza del Manchester City, soprattutto nel numero di occasioni capitate nei 90 minuti regolamentari. I Citizens sono andati in vantaggio all’inizio del secondo tempo con Fernandinho, che, ben imbeccato da Aguero, ha trafitto con un tiro velenoso un non impeccabile Mignolet. Il portiere è riuscito però a riscattarsi, risultando decisivo nel tenere a galla i suoi con una grande parata su El Kun nel corso del secondo tempo. Le parate di Mignolet, insieme agli errori dell’ex Sterling, di cui si contano almeno due occasioni sprecate, hanno lasciato il risultato in bilico sull’ 1-0, fino al pareggio di Coutinho al 83esimo veloce a ribattere in rete un tiro di Emre Can terminato sul palo.

SUPPLEMENTARI – Si va all’extra time. Partita viva, i ritmi non si abbassano e ci sono occasioni per entrambe le squadre, con capovolgimenti di fronte improvvisi da una parte e dell’altra ed uno scontro a viso aperto e senza esclusione di colpi (alla fine gli ammoniti saranno 9). Ancora una chance per Aguero che trova la risposta di uno strepitoso Mignolet e le folate di Lallana ed Origi per il Liverpool, oltre ad una buona occasione per Milner. Un Liverpool che sembra molto superiore dal punto di vista della condizione fisica. Ma il punteggio è rimasto inchiodato sul risultato di 1-1 e per decidere la 65esima edizione della Capital One Cup c’è stato bisogno dei calci di rigore.

L’EROE CHE NON TI ASPETTI -La firma ce la mette il protagonista meno atteso: Walter Caballero, portiere 34enne riserva di Hart, che riesce a respingere ben 3 penalty consecutivi dei Reds (Lucas, Coutinho e Lallana), dopo l’errore in apertura per il City di Fernandinho. Il rigore decisivo lo calcia Yaya Toure: conclusione a fil di palo e nulla da fare per Mignolet, nonostante fosse riuscito ad intuire la traiettoria. E’ festa per i Citizens e grande delusione per Klopp e per tutti i tifosi del Liverpool, mentre Pellegrini, che saluterà a fine stagione per lasciare spazio a Guardiola, conclude con un trofeo la sua avventura a Manchester.

Giulio Piras

Amarcord Zoff: “La prima volta della Lazio in Coppa Uefa il ricordo più bello”

L’apice sono stati i Mondiali del 1982 poi la vittoria di Coppa Europa del 1968. La grande soddisfazione l’ho avuto da allenatore nel biennio 1988/90 ai tempi della Juventus”. Inizia così l’intervista di Dino Zoff rilasciata a cittaceleste.it, nel giorno del suo 74° compleanno. La leggenda vivente del calcio nostrano ha parlato del suo trascorso biancoceleste: “Il ricordo più bello alla Lazio? La prima volta che siamo andati in Coppa Uefa. La grande soddisfazione è stata recuperare 11 punti alla Roma nella stagione 2000/01, ero subentrato ad Eriksson, peccato per il pareggio con l’Inter a Bari dove ci siamo mangiati almeno sei gol, altrimenti potevamo vincere un altro scudetto. Da presidente ho avuto il privilegio di avere tra le nostre fila grandissimi campioni grazie anche agli investimenti di Sergio Cragnotti”. Zoff incensa i suoi eredi: “Sportiello e Perin sono due ottimi portieri, Donnarumma aspettiamo un altro anno. Ma uno che ti esordisce a 16 anni è già un predestinato, altrimenti non arrivi a giocare in serie A, così giovane”. Sulla lotta scudetto, Zoff crede che la Roma possa tornare in gioco: “La favorita è la Juventus, però credo che sia ancora lungo il campionato. Secondo me ci può essere qualche squadra che si possa inserire tra Juve e Napoli, la Roma sta rincorrendo veramente molto bene”. Chiosa finale sul problema di salute che ha avuto qualche mese fa: “Aver superato questo momento difficile è stata la parata più importante della mia vita, superiore di gran lunga di quella fatta contro il Brasile a Spagna 1982“.

Lazio-Sassuolo: i convocati di Di Francesco

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Casa Sassuolo: ecco i convocati del tecnico Eusebio Di Francesco per la sfida in programma domani alle ore 19 allo Stadio Olimpico, Lazio-Sassuolo, primo posticipo della 27esima giornata di Serie A Tim_

Portieri: Pomini, Consigli, Pegolo;
Difensori: Longhi, Antei, Vrsaljko, Peluso, Acerbi, Gazzola, Terranova, Cannavaro;
Centrocampisti: Magnanelli, Pellegrini, Biondini, Duncan, Broh;
Attaccanti: Falcinelli, Politano, Sansone, Berardi, Trotta, Defrel.

Ecco i convocati di Stefano Pioli per Lazio-Sassuolo: due assenze importanti in difesa

Al termine dell’allenamento odierno il tecnico biancoceleste Stefano Pioli ha diramato la lista dei convocati in vista della sfida di domani contro il Sassuolo (ore 19:00) allo Stadio Olimpico di Roma. Spiccano le assenze di Radu e Basta.

Portieri: Marchetti, Berisha, Guerrieri;

Difensori: Bisevac, Braafheid, Hoedt, Konko, Mauricio, Patric;

Centrocampisti: Biglia, Candreva, Cataldi, Felipe Anderson, Kishna, Lulic, Mauri, Milinkovic, Morrison, Parolo;

Attaccanti: Djordjevic, Keita, Klose, Matri.

MALTEMPO – Ancora allerta in tutta Italia: due le vittime

Era stato preannunicato da giorni l’arrivo di una forte perturbazione che avrebbe portato pioggia, neve, vento e in generale maltempo in tutta la Penisola. Puntualmente se ne sono visti gli effetti. Sono infatti due le vittime del maltempo che ha colpito l’Italia con neve sul nord e pioggia e vento nel resto del Paese: in Calabria, un agricoltore è morto schiacciato da un albero precipitato sull’automobile in cui si trovava; in Veneto, un uomo di 50 anni è annegato nella notte dopo essere scivolato nelle acque del fiume Tione, nel tratto tra Villafranca e Rosegaferro (Verona).

Rocco Montorro, è morto a Candidoni, nella Piana di Gioia Tauro, schiacciato da un albero di eucalipto di grandi dimensioni precipitato, a causa del forte vento, sull’automobile alla guida della quale l’uomo stava percorrendo una strada interpoderale. La morte é stata istantanea ed inutile si é rivelato l’intervento dei vigili del fuoco. L’agricoltore stava rientrando a casa dopo avere trascorso la mattinata in campagna per lavorare.

L’uomo, di 50 anni, è annegato nella notte dopo essere scivolato nelle acque del fiume Tione, nel tratto tra Villafranca e Rosegaferro (Verona). Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno ripescato il corpo. A dare l’allarme erano stati alcuni amici che erano in compagnia della vittima. Il gruppo stava rientrando in una casa comune dove tutti risiedevano. All’origine del tragico incidente forse il terreno scivoloso a causa della pioggia.

La protezione civile ha emesso una nuova allerta di livello “arancione su diverse regioni del centro-nord“. In particolare persistono nevicate abbondanti su Piemonte, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia, con forte vento.

FONTE: ANSA

Perché sei bella, bella, bella come sei….sei bella come ti vorrei….

Ci sono periodi in cui ti abitui talmente tanto alla negatività che quando finalmente arriva un momento meraviglioso rimani quasi senza parole. Il calcio è bello anche per questo, perché ogni partita può essere la chiave di volta in grado di salvare una stagione (almeno fino al 10 marzo possiamo tenere nel dimenticatoio la bandiera bianca di resa). Il doppio confronto con il Galatasaray ha certificato un fatto già appurato diverse volte in questa avventura europea dei biancocelesti ma a cui, per il poco prestigio degli avversari, il tifoso della Lazio non Parolo gol-01ha mai voluto ancorarsi pienamente (complice anche questo snervante atteggiamento dei ragazzi di Pioli degno di Dr. Jekyll and Mr. Hyde): signore e signori, LA LAZIO DI COPPA E’ BELLA. Ora che ha sconfitto un avversario di livello come il Galatasaray forse è più facile rendersene conto. Era da tanto tempo che i ragazzi di Pioli non regalavano ai propri tifosi una serata così. Nell’aria c’era la giusta combinazione tra tensione, spirito combattivo e quel pizzico preoccupazione che serve a tenere alta la concentrazione da parte di tutti. Il resto poi lo hanno fatto i ragazzi in campo permettendoci ancora una volta di ammirare (tranne per una sorte di black-out di qualche minuto nel secondo tempo) una Lazio grintosa, determinata, rapace ma al tempo stesso elegante…come quel suo meraviglioso celeste che nel blu della notte risalta sempre in modo divino. Basta pensare che nelle ultime 30 partite giocate in europa, la Lazio ha perso solamente in due occasioni. E grazie al successo di ieri contro i turchi si allunga a 9 la striscia europea di risultati utili consecutivi dei biancocelesti che, considerando la fase a girone e, appunto, i due turni contro il Galatasaray, non hanno mai conosciuto la sconfitta (e speriamo la conoscano mai). Insomma, nelle notti di coppa la Lazio riesce ad essere se stessa, anche dal punto di vista realizzativo: infatti, tra le 16 squadre approdate agli ottavi di finale, infatti, solamente l’Athletic Bilbao ha segnato più reti della Lazio: 18 per gli spagnoli, 17 per i biancocelesti. Una cooperativa del gol (da Candreva a Miro Klose, da Hoedt a Onazi, da Parolo a Milinkovic-Savic, ecc.) a tinte biancocelesti che fa sorgere inevitabilmente una domanda: Perché solo in europa? Perché in campionato si stenta a fare un tiro in porta mentre in Europa i ragazzi di Pioli diventano praticamente la versione calcistica dell’esercito del grande biglia9Impero Romano? Il capitano Lucas Biglia ha provato a dare una risposta subito dopo la gara con i turchi quando gli viene chiesto di dare una spiegazione su questa Lazio a due facce: “La qualità è diversa, hai solo 2 partite non puoi aspettare, se aspetti puoi prendere gol e dopo rimontare è difficile. In campionato tutti conoscono la Lazio e la sua maniera di giocare e l’aspettano. Dobbiamo trovare una soluzione e andare avanti. Dicono che facciamo un campionato negativo ma secondo me abbiamo ricevuto tanti colpi, giocatori infortunai e poca fortuna”.  Purtroppo non si può avere tutto nella vita, sarebbe stato fantastico avere la stessa Lazio in entrambe le competizioni, però possiamo comunque sperare che almeno in campionato si riprenda: per se stessa, per i tifosi e per il campionato stesso, perché è importante far vedere chi si è veramente.

europaleague1GLI OTTAVI –
Nel frattempo si contano i giorni fino al prossimo impegno in Europa League: lo Sparta Praga. Un avversario alla portata dei biancocelesti e ciò testimonia come l’avventura europea non è assolutamente finita anzi… Andare avanti  in Europa League è possibile e se le prestazioni sono queste perché non sognare il traguardo finale? Se anche con i cechi i ragazzi Pioli confermeranno l’alto livello di rendimento avuto fino ad ora in Europa League, la strada verso Basilea può essere una realtà (anche Firmani ci crede, clicca qui). Dipende solo dalla Lazio, solo lei ha la possibilità di cambiare il destino. I tifosi se lo meritano, meritano di vedere la loro squadra lì…DOVE OSANO LE AQUILE. Dipende solo dalla Lazio, solo lei è ancora una volta padrona del suo destino.

Insomma cara Lazio “europea“, in attesa del campionato vorrei dirti che “Tu sei bella, bella, bella…come sei, sei bella come ti vorrei…

Marco Lanari

SERIE A- ecco i risultati della 27esima giornata di campionato…

Una 27esima giornata di campionato partita con gli anticipi del sabato Empoli-Roma e Milan-Torino. La sfida del Castellani è terminata 1-3 con la Roma che grazie alle reti di Pjanic ed El Shaarawy si posiziona momentaneamente terza in classifica in attesa della sfida tra Fiorentina e Napoli. Nell’anticipo delle 20:45 il Milan ha sconfitto di misura la squadra di Ventura. Il risultato di 1-0 maturato grazie alla rete messa a segno al 44esimo del P.t. da Antonelli fa salire i rossoneri a quota 47 punti in campionato. Il lunch-match della domenica tra Palermo e Bologna è terminato 0-0. Pareggio tutto sommato giusto in una gara con poche emozioni. Il palermo sale a quota 27 mentre il Bologna conferma il suo momento di forma e sale così a 35 punti.

Ecco i risultati delle partite giocate alle ore 15:00: Carpi-Atalanta; Chievo-Genoa; Sampdoria-Frosinone; Udinese-Verona.

Carpi-Atalanta: 1-1

Dopo un primo tempo bloccato e con poche occasioni da entrambe le parti, la squadra di Edy Reja torna dagli spogliatoi e al 7 minuto del secondo tempo si porta in vantaggio. Sulla sinistra, D’Alessandro salta Letizia e mette in mezzo un gran pallone, che viene deviato in rete da Kurtic. Al 75esimo Borriello stende Poli in area e Calvarese fischia il rigore che Verdi realizza. Carpi ed Atalanta si dividono la posta in palio e salgono rispettivamente a 21 e 30 punti in classifica.

Chievo-Genoa: 1-0

Alla fine dei primi 45 minuti di gioco la partita si gioca su ritmi lenti, squadre imprecise e poche idee in campo. I più attivi sin da inizio gara sembrano essere Birsa e Cerci. Al 51esimo arriva il gol della squadra di casa. Castro recupera palla e serve Cacciatore, cross nel mezzo proprio per Castro che trafigge Perin. Il Chievo con questa vittoria sale a 34 punti scavalcando Torino ed Empoli sconfitte negli anticipi del sabato.

Sampdoria-Frosinone: 2-0

La squadra di Montella è entrata subito col piglio giusto in campo: tante occasioni e ricerca costante del gol del vantaggio che arriva al minuto 44 del primo tempo. De Silvestri crossa sul primo palo, Fernando trova la deviazione con Leali esente da colpe. Il secondo tempo è sulla falsa riga del primo e al 70esimo arriva il raddoppio grazie al tocco di Quagliarella, dopo un miracolo dell’estremo difensore del Frosinone. La Samp sale a quota 28 in campionato lasciandosi alle spalle il Palermo.

Udinese-Verona: 2-0 

Grande equilibrio nel primo tempo tra le due compagini, che però termina 1-0 per i friulani. Cross di Di Natale, palla che arriva a Badu, che in posizione sospetta di fuorigioco insacca di testa e vantaggio Udinese. Al 56esimo del secondo tempo sempre da un cross di Di Natale arriva il secondo gol della squadra di Colantuono. Thereau dopo essersi visto ribattuto da Gollini il primo tentativo, sulla respinta non sbaglia e riesce a trovare il gol del raddoppio. La squadra di Colantuono conquista i 3 punti e sale a quota 30 in classifica.

CONFERENZA – Pioli: “Domani è una partita importantissima per migliorare la classifica”. Poi sull’Europa League…

Dopo la grande gioia europea con il Galatasaray (e l’annessa qualificazione agli ottavi di Europa League) la Lazio cerca di ritrovare il sorriso anche in campionato. I biancocelestila devono vincere per se stessi, per il morale e per il campionato e dimostrare di aver finalmente trovato lo status psico-fisico ideale. Alla vigilia della gara del “Monday night” contro il Sassuolo di Di Francesco, il mister biancoceleste Stefano Pioli è intervenuto in conferenza stampa. Queste le sue parole:

La Lazio va molto bene in Europa male in campionato, questione di atteggiamento e mentalità? Può avere senso ora il campionato?
Siamo noi che dobbiamo dare un senso a questo campionato, dobbiamo ricorrere l’obiettivo di migliorare la posizione in classifica e domani è una partita importantissima. Domani affrontiamo una squadra che sta facendo bene che è davanti a noi e che vogliamo superare“.

Cosa le è piaciuto della sfida con il Galatasaray?
La grandissima attenzione e determinazione nell’affrontare la partita, abbiamo giocato con ritmo, deve far parte della nostra mentalità senza ritmo siamo prevedibili“.

Gli infortunati come stanno? E come vede il Sassuolo?
“Oggi dobbiamo valutare Radu e Basta che hanno avuto degli acciacchi ieri. L’allenamento di oggi è decisivo per loro. Per quanto riguarda il Sassuolo, Di Francesco sta facendo bene, gioca molto in verticale, ma ha dei punti deboli e proveremo a sfruttare”.

Ci sono le possibilità di rivedere insieme Felipe Anderson e Candreva?
Ci sono sempre le possibilità, dipende dallo schieramento e dalle caratteristiche degli esterni che sceglierò. E’ importante per me avere tante soluzioni e avere la possibilità di alternarle per affrontare ogni avversario“.

Cosa pensa delle parole di Klose sul fatto che è contento anche se gioca 2 minuti?
Klose è un giocatore sopra la media in tutto e per tutto. Quindi sicuramente lui è un esempio, ma lui dà l’esempio quotidianamente. Quello che vedete voi è solo una parte del lavoro che lui fa per contribuire a far si che tutto si svolga alla perfezione. Lui deve essere un esempio per tutti soprattutto per i giovani, è un esempio di professionalità, serietà è positività. I giocatori devono essere positivi e pensare di migliorare sempre il bagaglio tecnico e caratteriale. E’ un grandissimo giocatore e una persona di grande spessore“.

Pensa di usarlo domani?
“Sì sta bene e quindi penso che cercherò di sfruttarlo”

Cosa pensa del sorteggio e qual è secondo lei la favorita?
Ci sono stati bei sorteggi. L’Europa League annovera grandi formazioni e grandi squadre sia per livello tecnico che per prestigio. Potevamo incontrare avversari più forti, ma non esistono avversari deboli. Lo Sparta Praga sarà difficile da superare, ha superato il turno senza subire gol contro i russi, ma il nostro obiettivo è andare avanti il più possibile. E’ un avversario da tenere in considerazione ma lo affronteremo con rispetto. Per quanto riguarda la favorita penso al Borussia o le inglesi. Insomma tantissime squadre importanti e noi vogliamo farne parte fino in fondo“.

Klose può fare bene ancora dal primo minuto o solo a partita in corso?
“Sì può essere. Ha una stagione in più, un anno in più, anche se si allena sempre con determinazione gli anni passano per tutti e devo essere bravo a sfruttare le sue qualità, ma sta facendo bene anche partendo dalla panchina entrando con grande determinazione e qualità”.

Candreva settimana di polemiche…come lo ha visto? La Lazio domani farà una grande partita?
Speriamo sia così, io non credo che sia Europa League la responsabile o la sola dei nostri risultati, bastava fare una media punti diversa nelle sei partite in cui hai raccolto un punto e adesso eri più in alto e nelle posizioni che contano. Per quanto riguarda Candreva le polemiche non ci hanno interessato né coinvolto. Sono rimasto sorpreso e dispiaciuto nel vedere inventate cose non esistite e che non rendono onore alla vostra professione, faccio gli auguri a Candreva. È un giocatore molto importante“.

Kishna perde posizioni?
Purtroppo ha avuto l’infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo e ho tantissime alternative. L’ho visto meglio in questa settimana e sta ritrovando il ritmo per tornare ad essere un giocatore importante

Lulic come sta?
Lulic si è allenato a parte ieri perché doveva smaltire un sintomo influenzale ma ora sta bene e sarà disponibile per giocare domani

Marco Lanari

Ledesma torna sul suo addio alla Lazio: “Avrei ancora potuto dare qualcosa…”

Cristian Daniel Ledesma dopo la Lazio non è riuscito più a trovare una squadra che puntasse su di lui, eccetto la brevissima esperienza al Santos. Intervistato da Sky Sport, l’italo-argentino ha parlato della sua situazione: “Voglio dimostrare ancora quanto valgo. Continuo ad allenarmi tutti i giorni sperando che qualche squadra mi chiami ma purtroppo non dipende da me“. Il vice capitano biancoceleste torna a parlare del suo addio dalla Capitale: “Non pretendevo nulla se non quello di capire qual era il mio ruolo nella squadra. Se infatti mancava Biglia non ero sicuro di giocare. Potevo ancora dare qualcosa alla Lazio sia come persona che come giocatore”. Poi sulla stagione attuale: “Finora i biancocelesti in Europa hanno affrontato squadre poco propense a difendere e che concedono molti spazi, come appunto il Galatasaray. Invece in campionato gli avversari si difendono e chiudono gli spazi. Inoltre, sull’avvio difficile hanno sicuramente pesato le sconfitte in Supercoppa e nei preliminari di Champions che hanno portato incertezze”.

Ledesma parla anche della querelle Spalletti-Totti: Sto dalla parte di chi pensa al bene della squadra. Non conosco nello specifico i fatti ma so che Spalletti è un bravissimo allenatore. D’altro canto i risultati gli stanno dando ragione. Corsa scudetto? La differenza la faranno le qualità delle rose: le squadre che hanno panchinari capaci di subentrare e fare la differenza sono le favorite. Da questo punto di vista la Juve è la più completa, oltre ad avere una mentalità vincente. Hernanes? Non è adatto come vice Marchisio anche se adesso ha acquisito consapevolezza e si sta esprimendo al meglio”. Poi una chiusura sulle nazionali: Conte sta facendo un ottimo lavoro con la Nazionale e gli Azzurri prevedo saranno protagonisti all’Europeo. Invece l’Argentina ha tanti campioni ma non è squadra, se manca Messi va in difficoltà”.

 

Maurizio Manzini – You’ll Never Walk Alone

Il “Colonnello” Manzini Maurizio, attributi e carattere, ha sempre avuto le idee chiare.

LAZIALITA’ – Aveva pochi anni e all’uscita dallo stadio Olimpico, dopo un derby perso contro la Roma, il padre, romanista e di famiglia tale, commentando con entusiasmo la vittoria gli disse: “Maurizio, hai visto?, abbiamo vinto”. La risposta fu di quelle che un genitore non avrebbe mai voluto sentire, che fa parte di quel retaggio da tramandare con certosina cura, per evitare falle, che potrebbero compromettere la tradizione sportiva di famiglia. L’approdo sull’altra sponda del Tevere, quella parte oscura “nemica” sportivamente che farebbe drizzare le penne a qualunque “essere umano” figlio delle stracittadine. Maurizio, allora adolescente, dopo la partita rispose seccamente al padre raggelandolo: “Papà, mi piacciono quelli con la maglia celeste..”. Diventò tifoso laziale, di quelli accaniti, da giornate interminabili in treno per le trasferte. Da quel momento combatté, dapprima una “battaglia” interna in famiglia, per poi espandere le proprie idee, sino a portarle dentro la “nave ammiraglia” biancoceleste, come “Comandante & Granatiere” dell’armata, per ben nove lustri (quarantacinque anni).

APPRODO IN BIANCOCELESTE – Il primo impatto con i biancocelesti lo ebbe a Lugano, in occasione della Coppa delle Alpi, una manifestazione sportiva istituita dal 1960 al ’87. Per altro la Lazio vinse il torneo nel ’71, anno di inizio collaborazione (non ufficiale) di Manzini. Finale contro il Basilea, punteggio di 1-3 con le reti di Manservisi, Wenger per gli svizzeri, e doppietta di Giorgio Chinaglia( ’76 – ’85 ). Il futuro direttore, si trovava lì per lavoro, in quel periodo lavorava presso la BEA di Milano. Venuto a conoscenza della presenza dei suoi “idoli” nella stessa città decise di andarli a trovare in ritiro pre partita. Manzini, forte di esperienza, nel settore delle vendite presso diverse compagnie aeree, fu chiamato a lavorare per l’Itavia. Una società aerea italiana che operò dal 1958 al 1980, divenuta tristemente protagonista, per intenderci, della strage di Ustica, e che operava a Roma. Manzini, che fu “costretto” a trasferirsi nella capitale, notò che tra i vari clienti della compagnia, figurava la Lazio. Riuscì, con l’intento di esaudire il sogno di lavorare per i propri colori, di organizzare un’amichevole a Bergamo. Divenne molto amico del mitico Nando Vona, dirigente del settore Pallacanestro della Lazio, quello che offriva panini e vino ai tifosi per placarne gli animi, per capire l’allora spessore degli uomini di calcio. Iniziò a farsi volere bene, con il suo carattere genuino e la sua smania laziale, tanto da essere invitato agli allenamenti a Tor di Quinto, e riuscendo in finale ad entrare nelle grazie del Maestro Tommaso Maestrelli. Non lasciò più quei colori sino a divenire Team Manager, sotto suggerimento del Presidente Calleri.

GENERAZIONE DI FENOMENI
Se per un attimo fossimo capaci di “rivivere” tutte le emozioni che quest’uomo avrà provato stando a contatto con tutta la sfilza di campioni che sono passati in tutti questi anni, credo potremmo saziare la nostra anima per i secoli dei secoli. Rivivremmo le gioie e i dolori infiniti degli anni ’70, con la “Banda di Maestrelli” e le funamboliche partite vinte, che portarono allo storico tricolore del ’74. Via via la tragica perdita di Re Cecconi prima e Maestrelli stesso dopo. Piangeremmmo la partenza di Chinaglia in America che segnò la fine di quell’epoca e gioiremmo per l’arrivo di Bruno Giordano, che preso il testimone di Long John, divenne nel ’79 capocannoniere della massima competizione. Poi la retrocessione, per lo scandalo sulle scommesse illecite, con il ritorno nella massima serie del 1983. Non riusciremmo a spiegarci come con la presenza di campioni del calibro di D’Amico, Manfredonia e Michael Laudrup, la Lazio nella disgraziata annata del ’84 – ’85, non riuscì nell’intento di imporsi nel campionato, e fallì clamorosamente tanto da retrocedere nuovamente nella serie cadetta. Penalizzati nuovamente con 9 punti e agonizzanti a strapelo col suolo pronti al trapasso (calcisticamente parlando), per quella retrocessione in Serie C, che avrebbe valso come il fallimento totale, assisteremmo al giorno della rinascita sportiva, all’ascesa verso il paradiso. Eugenio Fascetti in panchina da traghettatore, che sprofondando negli inferi, quel 21 Giugno ’87, vide nell’arcangelo Fiorini salvatore di risultato e patria. Lacrime di pioggia solo a parlarne. Poi il 1992, l’anno dell’acquisizione del club da parte di Sergio Cragnotti. La rivalutazione totale della società con investimenti importanti. Conosceremmo nel profondo “Signori del calcio” come Veron, Christian Vieri, Alessandro Nesta, Alen Boksic
e tanti ma tanti altri campioni. Racconteremmo di quel derby degli anni novanta vinto con gol di Beppe Signori (il capocannoniere di tre stagioni). La tensione fece fare un’invasione di campo anticipata al dirigente, convinto che il fischio dell’arbitro fosse quello finale, invece era soltanto una punizione. Carletto Mazzone dalla panchina vedendo rientrare mestamente Manzini (convinto di aver vinto il derby) lo guarda e gli fa: “Manzini ndo’ c…. vai?!”. Quella Lazio vinse tantissimo, e probabilmente con l’organico a disposizione avrebbe potuto fare di più. Ma con il senno di poi è facile parlarne.

BACK TO THE FUTURE – Oggi Maurizio Manzini è un “vecchio” leone che all’occorrenza ruggisce ancora a dovere (per delucidazioni chiedere al dg Infurna dell’Udinese), che si ritrova in una realtà diversa da quelle passate. Non che il periodo della società biancoceleste, dal punto di vista dei risultati, sia dei peggiori. Ma sicuramente è un’era nel quale manca da parte della dirigenza quel trasporto, quel sentimento di pancia che chi ha comandato e gestito questi colori ha sempre avuto. Non molto tempo fa si festeggiava la vittoria della Coppa Italia in finale contro la Roma, gol di Senad Lulic. Ma non è questo il problema. Manca quella parte vitale e spirituale dell’essere vivente, che lo porta a vivere per quella passione, che in questo caso si chiama S.S. LAZIO. Corollario di emozioni e sensazioni che invece a distanza di più di quarant’anni riecheggiano e calzano forti, come fosse un’armatura emozionale, in te “Caro” Manzini. Noi che in te rivediamo quello scudiero tutto d’un pezzo. E gli altri, che senza esserne consapevoli, non si rendono conto che dentro la “cantera” tanto conclamata dall’entourage biancoceleste, c’è un “giovanotto” che può ancora oggi raccontare ai più giovani le gesta di Chinaglia, le carezze di Maestrelli e le burla di “Gazza” Gaiscogne.