giovedì, Maggio 9, 2024

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L’infortunio di Biglia apre nuovi scenari per Danilo Cataldi che dovrebbe giocare di più finché l’argentino non recupera.

Una chance per dimostrare il suo reale valore, che si era intravisto due stagioni fa, ma che l’anno scorso pareva svanito. Intervistato da Lazio Style Radio, il centrocampista romano ha parlato di vari argomenti, partendo dalla visita a Chiara Insidioso Monda, la ragazza ridotta a uno stato vegetativo dal suo ex fidanzato: “Ieri è stata una bella giornata ma anche difficile date le condizioni in cui versa Chiara. Mi sono sentito di andarla a trovare e sono contento che lei lo abbia apprezzato. Lei e il papà hanno grande forza e spero che migliori e che un giorno venga allo stadio”.

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Oggi Inzaghi vi ha fatto svolgere doppia seduta, su cosa state lavorando?

“Stiamo limando qualche dettaglio tattico e di gioco. Contro l’Empoli abbiamo vinto ma non abbiamo giocato bene. Stiamo lavorando tanto a livello fisico, sulle gambe. Non siamo al 100% ma questo è normale dato che siamo ancora alla sesta giornata. Quasi tutte le squadre stanno come noi, guardate la Juve a Palermo. Questo non è un alibi. Finora abbiamo giocato bene contro la Juventus, contro il Pescara e nel primo tempo contro il Milan. Anche con l’Empoli abbiamo creato tanto nel primo tempo ma ci è mancato qualcosa. Nel secondo tempo abbiamo lasciato a loro il pallino del gioco e questo non deve succedere. Dobbiamo lavorare su questo aspetto. A Udine interpreteremo un’altra gara”.

Modulo?

“Sento parlarne spesso, ma bisogna andare oltre: non conta il modulo ma quanto ci si sacrifica l’un con l’altro, quanto corri di più dell’avversario. Ognuno deve capire cosa fare in campo e rimanere concentrato”.

Lulic ha detto che non riuscite a fare in partita quanto preparate in allenamento…

“Ha ragione, questo dimostra poca attenzione. Dobbiamo essere più intelligenti in campo. Studiamo determinati movimenti per fare male all’avversario. Bisogna avere un’identità di gioco e alla lunga questa porta risultati”.

La carica di Inzaghi?

“Il mister non bada all’immagine, è uno che si fa sentire, che non si ritrae da quello che prova in quel determinato momento. E’ molto diretto e se si sente di dire qualcosa la dice, senza nessun problema. Se avessimo avuto un pizzico in più di attenzione, avremmo qualche punticino in più. Il passato però è andato”.

Che gara sarà contro l’Udinese

Sarà una gara difficile, loro difendono bene, hanno due grandi attaccanti che ci daranno fastidio. Dobbiamo imporre il nostro gioco per fare male e avere la voglia di fare gol. Questo ci è mancato un pochino ultimamente, spero di averla sabato”.

Contro l’Udinese hai messo a segno la tua prima rete, ti senti più maturo?

“L’anno scorso era un momentaccio, più si va avanti con l’età più si gestiscono meglio le situazioni. Sono cresciuto, l’anno scorso non è andato benissimo ma si cresce anche e soprattuto quando le cose vanno meno bene. Cercheremo di fare meglio”.

Sull’assenza di Biglia

“Questo compito mi responsabilizza. Come ho già detto, avere un sostituto di Biglia non vuol dire giocare come Biglia. E’ un giocatore difficile da sostituire, quasi impossibile. Sappiamo tutti quanto vale e quanto è importante. Io cerco di fare del mio meglio per me e per la squadra. E’ un ruolo molto particolare che non puoi imparare tutto in una partita. Servono tanti piccoli particolari da imparare, che dalla televisione non si vedono e in campo fanno la differenza. Se sarò chiamato in causa farò del mio meglio”

Quest’anno batti anche punizioni e corner?

“Sì quando non c’è Lucas il mister mi ha dato la possibilità di battere i corner. Spero di tirare anche qualche punizione”.

Come si conquista la fiducia dello spogliatoio?

“Penso di essere una persona umile che rispetta tutti, questo è importante. Noi l’anno scorso avevamo nello spogliatoio gente con molta personalità. Il leader lo riconosci quando trasporta gli altri non quando attacca al muro i compagni. Io in parte sono leader, venire dal settore giovanile ti fa vedere agli occhi degli altri come un ragazzino. Starà a me far capire che non sono più un bambino. Al di là di tutto non ci deve essere uno o due persone a fare il leader, servono tutti. Immobile? E’ già un uomo spogliatoio. E’ uno che ci tiene molto, si sacrifica per la squadra, che tira la carretta. Non mi aspettavo fosse così e sono contento”.

Che ne pensi di Murgia?

“La Lazio ha avuto e ha un settore giovanile importante. Bisogna puntare su una determinata idea di futuro, questo spetterà alla società deciderlo. Se un ragazzo fa vedere quello che vale merita di giocare”.

Chi mi ha impressionato di più in campo?

“Pirlo, perché dalla tv pare che non tocchi mai la palla, invece ha sempre lui la palla e gioca ad uno o due tocchi”..

Chi consigli al fantacalcio?

“Non prendete me (ride, ndr). Punto su Higuain e sul gallo Belotti, spero non segni a noi e poi su Ciruzzo”.

Chi vedi favorita allo scudetto?

“Juve e Napoli sono le più attrezzate, i campani hanno perso un grande giocatore come Higuain ma ne hanno guadagnato in termini di gioco. Sicuramente loro arriveranno fino alla fine, per il terzo e il quarto posto ci sono diverse squadre tra cui anche noi”.

Potresti giocare come numero 10?

“Ho giocato un paio di partite con Pioli, non mi dispiacerebbe perché è un ruolo che mi diverte, ma il trequartista classico non esiste più. Uno dei pochi che gioca in quella posizione è Saponara”.

Che differenza c’è tra questa Lazio e quella della scorsa stagione?

“Avendo fatto un anno del genere, quando si ricomincia si azzera tutto e si fa tesoro di quello che è stato per non fare gli stessi errori e non ripetere certi tipi di atteggiamenti. Dentro di noi nessuno vuole fare un’altra stagione anonima”.

Dove pensate di poter arrivare?

“Questa squadra può fare molto bene perché ha qualità e gli uomini adatti per una bella stagione però sicuramente dobbiamo cambiare qualcosina. Dobbiamo andare oltre alcune cose che ci sono, voltando pagina. Quando andremo tutti nella stessa direzione potremo fare bene. Alla lunga determinati atteggiamenti portano ai risultati, noi dobbiamo limare qualcosa”.

Uno stadio in cui ti piacerebbe giocare e un avversario che ti piacerebbe affrontare?

“Anfield: Liverpool Lazio non sarebbe male, magari in Champions”.

Ventura?

L’ho incontrato prima delle prime convocazioni. Ci ha parlato della sua idea di gioco. Ci penso alla Nazionale ma penso prima a fare bene con la Lazio, vorrei portarla in alto dove merita. Ogni giocatore italiano sogna la convocazione”.

Fabrizio Piepoli

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