Il forte difensore centrale olandese Stefan de Vrij è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM. Ecco le sue parole:
Come è andato l’allenamento?
“Abbiamo lavorato tanto. E’ stato un allenamento duro per circa due ore. Stiamo crescendo molto a livello difensivo perché lavoriamo anche insieme ai centrocampisti“.
I nuovi acquisti come stanno andando?
“Si stanno inserendo molto bene e vedo che sono molto forti“.
Ti manca la Nazionale?
“Sì mi manca ma la priorità in questo momento è la Lazio. Magari la prossima volta risponderò alla chiamata“.
Contro l’Atalanta hai esordito in coppia con Hoedt
“Ci conosciamo e sappiamo come difendere. E’ andata molto bene con lui, e parlare la stessa lingua ci aiuta molto, ma possiamo comunicare anche in italiano“.
Ad Auronzo la prima parte è stata per recuperare dall’infortunio. Ti mancava stare con i tuoi compagni?
“Sì, mi sono mancati anche perchè volevo lavorare sul campo. Ma era giusto così per recuperare al meglio“.
Cosa hai pensato quando sei sceso in campo contro l’Atalanta?
“E’ stato un nuovo ritorno per me. Ma ho pensato solo a fare bene ed aiutare la squadra“.
Ti trovi meglio con la difesa a 3, 4 o 5?
“E’ uguale, poi dipende dagli avversari. Con la Juventus siamo stati sfortunati, peccato“.
Hai un rimpianto contro la Juventus?
“Forse dovevamo osare di più ed è stato bello giocare all’Olimpico di nuovo. Volevo vincere quella partita, ma non ci siamo riusciti“.
Ti trovi meglio con Hoedt o Bastos?
“Domanda difficile, non si può scegliere tra i compagni. Sono entrambi molto forti. L’importante è la squadra e giocare bene. Ho molta fiducia in questa stagione“.
Hai voglia di segnare o preferisci evitare di far fare gol agli avversari?
“Sono un difensore, meglio difendere, poi se c’è la possibilità di segnare ben venga“.
Che gare ti aspetti contro il Chievo?
“Ci stiamo preparando bene, sappiamo come giocano e sarà una partita tosta perché in casa fanno quasi sempre risultato, ma siamo fiduciosi“.
La squadra quale obiettivo si è data?
“Sicuramente vogliamo tornare a giocare in Europa“.
Che sensazioni hai provato all’esordio contro il Basssano?
“Bellissime emozioni, anche perché ho segnato un gol“.
Contro l’Atalanta cosa è successo per subire 3 gol?
“Meno male che abbiamo vinto. Purtroppo siamo entrati sotto pressione dopo l’intervallo“.
E’ vero che nessuno vuole perdere le partite in allenamento?
“Sì, tutti vogliamo vincere anche in allenamento. Questa è una bella cosa perché significa che siamo un bel gruppo“.
Sai che molti vogliono parlare l’olandese grazie a te?
“Lasciate stare, perché l’olandese è difficilissimo (ride)“.
Ti senti al 100%?
“Quasi, sto migliorando anche il ginocchio, anche se ogni tanto sento qualche piccolo dolorino, ma è normale“.

Nel 1943 dopo aver vinto il titolo regionale di salto in alto, viene intervistato da un giornalista de La Stampa che gli chiede di lavorare per il giornale. Mike accetta e il 5 maggio appare il suo primo articolo. L’anno dopo l’occupazione tedesca dell’Italia partecipa alla Resistenza e poi cerca di partire per la Svizzera. Fermato, sta per essere fucilato, ma i tedeschi scoprendo che è cittadino americano lo conducono al carcere di San Vittore per interrogarlo. Qui incontra Indro Montanelli. Il 26 settembre dello stesso anno viene portato nel campo di concentramento di Bolzano. Si salva grazie a uno scambio di prigionieri tra Germania e Stati Uniti.
Nel 1946 inizia a lavorare alla radio italiana di New York prima come pubblicitario, poi come addetto ai palinsesti e infine come annunciatore. Nel 1948 Vittorio Veltroni (padre di Walter), direttore del giornale radio della Rai, lo battezza Mike e gli affida l’incarico di corrispondente dagli Stati Uniti. Nel 1953 torna in Italia dove racconta la rinascita del Paese per la radio americana e ritrova la madre. L’anno dopo Veltroni gli affida “Arrivi e partenze”, il primo programma della televisione italiana. Due anni dopo parte “Lascia o raddoppia”, il quiz che cambia la storia della tv italiana. Nel 1960 è al fianco di Enzo Tortora per condurre “Campanile Sera”. Nel 1963 presenta il primo dei suoi tredici Festival di Sanremo. Nel 1970 debutta “Rischiatutto”, il 1976 è l’anno di “Scommettiamo?”. 