Christian Manfredini, ex calciatore della Lazzio si è mostrato molto ottimista a Radio Olympia, per quanto riguarda il campionato ed il futuro della Lazio. Di seguito le sue affermazioni:
“E’ stata un’estate turbolenta e molto particolare, non ricordo che fosse mai successa una cosa del genere. Parto da Peruzzi, che bello! Una persona così diretta, lo considero una delle persone nel mondo del calcio più vere. E’ stato un grande giocatore ma non si è mai montato la testa mantenendo sempre i piedi per terra. Angelo è di uno spessore superiore, leale, carismatico, sincero, aggiunge sempre un peso specifico è un valore aggiunto. Sono queste le persone che servono nel calcio, ben vengano. Sono sicuro che farà benissimo, alla Lazio e al calcio italiano. E’ un ruolo molto affascinante, quando durante la presentazione dice che avrebbe voluto un contratto di tre mesi per capire se sarà adeguato c’è tutto Angelo Peruzzi. Può avere anche un contratto di dieci anni, ma se vede che le cose non vanno come vuole lui va via. Ha subito dovuto gestire il caso Keita. Una soluzione va trovata, è un patrimonio per la società. C’è sempre una soluzione, meglio trovarla piuttosto che andare avanti con le linee dure che non servono a nessuno. Così non vince nessuno. A me è successo, Lotito voleva mandarmi via per non pagarmi. Io sono rimasto ho fatto causa e ho vinto. Ma alla fine chi è che ha vinto? Nessuno. Io non ho giocato, la Lazio ha pagato un giocatore che non aveva a disposizione. Se avessimo trovato una soluzione sarebbe stato meglio per tutti. Passando al campo io non ero convinto di Bielsa, non perché metto in discussione il suo valore. Però avrebbe dovuto conoscere il nostro calcio, non conosce l’ambiente”.
“Ero molto più propenso sin dall’inizio per una conferma di Inzaghi. E’ bravo e lo ha dimostrato, conosce benissimo l’ambiente, giusto e scelta intelligente ripartire da lui. Poi bisogna sempre mettersi d’accordo prima su quale sia l’obbiettivo. La Lazio ha vinto la prima, ha giocato bene contro la Juventus pur perdendo. Ma ci sta se si è consapevoli dell’obbiettivo. Avanti con Inzaghi. La scelta di Bielsa era per scaldare la piazza con un nome ad effetto, ma Inzaghi è la soluzione migliore. La Lazio sta lavorando bene, potrebbe essere un ciclo nuovo che inizia. Prendere Peruzzi e Inzaghi significa voler ripartire nella strada giusta. Due persone di calcio preparate e che conoscono molto bene la piazza. Sempre considerando i soldi a disposizione. Immobile è un ottimo acquisto. Candreva voleva andar via e ha fatto bene la Lazio a cederlo ma la Lazio si è rinforzata, perché con una cessione si è rinforzata in più ruoli con acquisti funzionali. La Lazio ha fatto bene a non vendere insieme Biglia e Candreva perché così avrebbe stravolto la squadra“.

Nel 1943 dopo aver vinto il titolo regionale di salto in alto, viene intervistato da un giornalista de La Stampa che gli chiede di lavorare per il giornale. Mike accetta e il 5 maggio appare il suo primo articolo. L’anno dopo l’occupazione tedesca dell’Italia partecipa alla Resistenza e poi cerca di partire per la Svizzera. Fermato, sta per essere fucilato, ma i tedeschi scoprendo che è cittadino americano lo conducono al carcere di San Vittore per interrogarlo. Qui incontra Indro Montanelli. Il 26 settembre dello stesso anno viene portato nel campo di concentramento di Bolzano. Si salva grazie a uno scambio di prigionieri tra Germania e Stati Uniti.
Nel 1946 inizia a lavorare alla radio italiana di New York prima come pubblicitario, poi come addetto ai palinsesti e infine come annunciatore. Nel 1948 Vittorio Veltroni (padre di Walter), direttore del giornale radio della Rai, lo battezza Mike e gli affida l’incarico di corrispondente dagli Stati Uniti. Nel 1953 torna in Italia dove racconta la rinascita del Paese per la radio americana e ritrova la madre. L’anno dopo Veltroni gli affida “Arrivi e partenze”, il primo programma della televisione italiana. Due anni dopo parte “Lascia o raddoppia”, il quiz che cambia la storia della tv italiana. Nel 1960 è al fianco di Enzo Tortora per condurre “Campanile Sera”. Nel 1963 presenta il primo dei suoi tredici Festival di Sanremo. Nel 1970 debutta “Rischiatutto”, il 1976 è l’anno di “Scommettiamo?”. 