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L’intervento del Trap sul caso Mancini-Sarri

Tramite le colonne di La Stampa per commentare il putiferio scoppiato dopo la lite tra Mancini e Sarri avvenuto durante il quarto di finale di Coppa Italia tra Napoli e Inter, Giovanni Trapattoni, ha espresso la sua opinione sul caso: “Io per la storia di Strunz sono stato massacrato e quando allenavo all’estero chissà cosa mi gridavano i colleghi. Capisco lo stato d’animo di Mancini e Sarri. Durante le gare ci sono molte tensioni che affliggono un tecnico: può capitare di perdere la testa, ma l’importante è sapere chiedere scusa quando si sbaglia. Ed è quello che ha fatto Sarri. Omofobia? Anche Rocco e Herrera se ne dicevano tante, solo che all’epoca c’era meno visibilità e un’altra educazione. Noi siamo gente ruspante”.

Orsi: “Juve troppo più forte dei biancocelesti, la differenza la fanno…”

Per commentare il successo dei bianconeri di ieri sera all’Olimpico ai microfoni di Radio Radio è intervenuto l’ex biancoceleste Fernando Orsi: “Ieri mi è sembrato che la Juve abbia lasciato sfogare i biancocelesti per poi colpirli e gestire la partita. In campo si è vista tutta la differenza tra le due compagini. Molto più tecnici e organizzati i bianconeri, gli uomini di Allegri hanno tutta un’altra mentalità. Anche se i biancocelesti ci hanno messo molto impegno Neto non è mai stato chiamato in causa. Adesso come adesso la Juventus è una squadra difficile da battere. Zaza ha dimostrato di essere un grande professionista, anche se per lui è difficile trovar posto in squadra. Ogni volta che viene impegnato da’ tutto, verrà anche il suo momento… anche se in bianconero, con questa squadra, mi sembra difficile. In bianconero è chiuso, lo vedrei molto bene all’estero”.

 

Totò Lopez: “Peccato per come è terminata ma la Lazio non ha demeritato”

Per commentare l’incontro di ieri sera tra la Lazio e la Juventus ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto l’ex biancoceleste Totò Lopez: “Contro la Juventus in campo bisogna dare tutto, moltiplicare le forze come in ogni partita speciale perchè come abbassi la guardia ti puniscono subito. Il fatto positivo della gara di ieri è che la Lazio ha giocato come doveva reggendo l’impatto con la Juventus. Peccato per come sia finita. All’ultimo i biancocelesti hanno ceduto un po’, poi sono rimasti in inferiorità numerica e a quel punto c’è stato poco da fare. Secondo me se in campo ci fosse stata la squadra dell’anno scorso avrebbe vinto questa gara. Quella era una squadra in grado di battere i bianconeri, mettendoli in difficoltà, come disse Allegri la sera della finale. Klose, giocatore fortissimo e intelligente, ha ragione a dire che ci sono pochi traversoni. Alcuni, tipo Candreva, cercano iniziative personali e non si mettono a disposizione dei compagni. Non si può tentare di risolvere le partite da soli. Mentre altri, come Anderson, ancora non sono al meglio. Mi dispiace che Cataldi stia giocando poco”.

 

INFERMERIA- Ecco le ultimissime su Biglia e la situazione generale sull’infermeria biancoceleste…

Il Dott. Stefano Salvatori è intervenuto pochi minuti fa attraverso i microfoni di Lazio Style Radio, per fare il punto sugli infortunati e i recuperi dei calciatori dopo la gara disputata con la Juventus in coppa Italia: “E’ stata una serata sfortunata, non solo per il risultato, ma anche per l’atleta Lucas Biglia. Gli esami hanno escluso una problematica importante a livello osseo. Inizialmente si credeva fosse qualcosa di maggiore entità, per fortuna non è così. Ha evidenziato la presenza di una tendinopatia post – traumatica del tibiale anteriore con interessamento capsulare del compartimento anteriore in assenza di lesioni osteo-cartilaginee. Il ragazzo manifesta un’impossibilità al carico, osserverà un periodo di riposo e manterrà il tutore che è stato già applicato ieri sera. Adesso svolgerà un lavoro di scarico articolare e proseguirà la fisioterapia già iniziata questa mattina. Verso martedì programmeremo la seconda fase di terapie, anche a livello di mobilitazione. Ma dovremo fare altri accertamenti, anche con Lovati.Valuteremo meglio l’evoluzione clinica”.

Non solo Biglia, ieri sera si è fermato anche il centrale brasiliano: “Purtroppo Mauricio ha questa problematica muscolare, quindi oggi non si è allenato, non si sarebbe allenato comunque perché nella notte ha riportato anche una sindrome influenzale. Il nostro sospetto è che si tratti di una contrattura dei muscoli flessori della coscia. L’atleta si è fermato in tempo prima di avere un peggioramento del quadro clinico. Domani faremo un’ecografia. Se non si tratta di lesioni, lavoreremo per domenica. In caso contrario è difficile possa giocare conro il Chievo. Dopo l’esito degli esami comunicheremo la sua disponibilità per domenica”.

Sugli altri giocatori invece: “Solo Dusan Basta oggi è riuscito a fare un lavoro completo per rendersi disponibile domenica, per Marchetti e Gentiletti non ci sono grandi cambiamenti, lavoreremo per la prossima settimana, in modo da inserirli in squadra da lunedì. Per Dusan siamo fiduciosi, qualora il mister volesse convocarlo”.

Infine notizie sul centrale olandese: “De Vrij è tornato ieri per stare qui qualche giorno. Oggi inizierà gli approfondimenti che avevamo programmato, sta facendo un ottimo lavoro con il ginocchio, risponde molto bene anche per quanto riguarda la tempistica. Faremo questi accertamenti anche per confrontarci con il collega che lo ha operato. Domenica rientrerà in Olanda, riprenderà il protocollo lavorativo e poi tornerà a Roma tra qualche mese”.

Lazio-Chievo, ecco l’arbitro: precedenti e statistiche…

Ora che la coppa Italia è sfumata, da qui al prossimo mese la Lazio può e deve concentrarsi solo ed esclusivamente sulla rincorsa in campionato. Domenica all’Olimpico arriva il Chievo Verona, che evoca brutti ricordi nella partita di andata. Ma adesso deve essere un’ altra storia, la squadra di Pioli non può più permettersi prestazioni al di sotto delle aspettative. Da poco è stato designato l’arbitro per Lazio-Chievo valevole per la 21^ giornata di Serie A TIM in programma domenica 24 gennaio alle ore 15:00. La sfida sarà diretta dal signor Gianpaolo Calvarese. L’ultima partita arbitrata dal fischietto di Teramo risale a Lazio-Udinese del 13 settembre 2015, con vittoria biancoceleste per 2-0 grazie alla doppietta di Matri. Mentre il bilancio con Calvarese per la squadra di Pioli recita: 9 gare arbitrate, 6 vittorie 1 sconfitta e 2 pareggi. 

Assistenti Passeri – Alassio

IV: Longo

ADD1: Celi

ADD2: Manganiello

IL FILM DI LAZIO JUVENTUS

La Lazio esce sconfitta dalla sfida dell’Olimpico contro la Juventus e di conseguenza vede sfumare le speranze di vincere la sua settima Coppa italia. Rivivi il match attraverso gli scatti del nostro fotografo Gianni Barberi e se ti piacciono condividi l’articolo sui social. Buona visione.

FORMELLO – Le ultime novità dalla ripresa in vista del Chievo

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Dopo l’eliminazione in Coppa Italia, per la Lazio è rimasto come obiettivo principale solo l’Europa League. Oltre ovviamente al campionato, dove però ci sarà da correre parecchio. Ecco perché dunque a Formello si scaldano i motori in vista del Chievo: si parte alle 10.30 con una fase di riscaldamento in palestra e poi, mezz’ora più tardi, tutti in campo per l’allenamento. Che vede la presenza di soli 11 elementi, tra i quali Basta: il serbo, fuori da un mese e mezzo causa pubalgia, ha partecipato all’intera seduta con il resto del gruppo, giocando anche la partitella in famiglia. Vista l’entità del problema, le sue condizioni continueranno a essere tenute sotto controllo, cercando al contempo di fargli trovare quella continuità che gli è spesso mancata nelle ultime settimane. Se ci si riuscirà, non è escluso che possa essere convocato per la sfida di domenica pomeriggio.

Dove invece mancheranno quasi certamente Marchetti Gentiletti. Per quanto riguarda i pali, si sono allenati con il preparatore Grigioni i soli Guerrieri e il baby Matosevic, mentre, quanto al pacchetto centrale di difesa, Pioli rischia di poter contare solo su Hoedt e Bisevac: Mauricio, infatti, ha subito una contrattura nel secondo tempo con la Juve e la sua presenza è in forte dubbio, anche se proverà comunque ad essere in campo stringendo i denti. Sarà invece nel primo pomeriggio in Paideia De Vrij, che ha assistito all’allenamento da bordo campo insieme al ds Tare e che si sottoporrà ad un controllo al ginocchio sinistro. Ai box infine Kishna, che rientrerà a fine mese, e Biglia, che dovrà star fermo tre settimane per un infortunio alla caviglia sinistra.

E’ fatta, l’ex attaccante della Lazio torna in Italia…

La voce di un suo ritorno in Italia si è intensificata sempre più nelle ultime ore sino ad arrivare all’ufficialità. Dopo aver indossato le maglie di Lazio e Inter, la Fiorentina si assicura le prestazioni dell’ ex Lazio Mauro Matias Zarate, che tanto incantò nella sua prima stagione Italiana. Come si può leggere da Calciomercato.com, il pibe di Haedo  è in arrivo oggi nella città toscana per le visite mediche e conseguente firma sul contratto, della durata di due anni e mezzo. I Viola sborseranno 2,1 milioni di euro al Whest Ham per un trasferimento a titolo definitivo. L’arrivo di Maurito porta alla contemporanea cessione di Giuseppe Rossi, che va al Levante.

Roma, senzatetto partorisce in strada e Papa Francesco compie un meraviglioso gesto…

Intorno alle due della scorsa notte alcuni agenti di polizia hanno fatto sdraiare una 35enne romena su una coperta e si sono disposti intorno ad essa per proteggere dal freddo lei e la figlia, appena partorita per strada. E’ nata sul marciapiede di piazza Pio XII, a due passi da San Pietro. Ad aiutare la senzatetto a partorire è stata una poliziotta. Mentre Papa Francesco le ha offerto un alloggio in una casa dalle suore di madre Teresa a Primavalle. Dove madre e figlia potranno vivere per un anno. La bimba si chiama Irene, pesa 2 chili e 900 grammi ed è in buone condizioni come anche la sua mamma.

L’elemosiniere del Papa, monsignor Konrad Krajewski, è andato a trovare la senzatetto, e il portavoce del Papa Federico Lombardi ha spiegato che “Mamma e figlia stanno bene, ora preghiamo per loro”. Poi scherzosamente aggiunge: “Irene, non essendo nata in piazza San Pietro, non è cittadina vaticana. La mamma era ben nota nella zona e monsignor Konrad quando aveva saputo della gravidanza, varie volte le aveva offerto ospitalità presso le suore di madre Teresa, ma la signora non aveva mai desiderato accettare”.

Infine Maria Capone, dell’ispettorato di Pubblica Sicurezza in Vaticano, ha raccontato all’Ansa: “All’inizio ho visto solo la testa, pensavo che stesse nascendo in quel momento poi, osservando meglio, ho notato il cordone ombelicale e ho visto che la piccola era completamente fuori. Avevo paura che la piccola non potesse farcela all’inizio piangeva e poi ha smesso, mi sembrava che non si muovesse, poi le ho toccato il viso e mi sono tranquillizzata”.

Fabiana Fiorini: “La gente laziale piange ancora ricordando papà. Candreva il mio idolo”

Oggi, 21 gennaio, sarebbe stato il compleanno del bomber Giuliano Fiorini: l’eroe del -9 per eccellenza, scomparso il 5 agosto del 2005 e ricordato in eterno dal popolo biancoceleste per il decisivo gol contro il Vicenza. La figlia Fabiana Fiorini è intervenuta sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, per ricordare il papà Giuliano ed anche per fare quattro chiacchiere sulla Lazio attuale.”

Fabiana è stata allo stadio domenica scorsa per seguire Bologna-Lazio: “Sono stata in Curva San Luca, in mezzo ai laziali. Alla fine del primo tempo volevo andare via, poi per fortuna la reazione della squadra ha reso positiva una domenica che era iniziata male. In famiglia abbiamo tifato sempre Lazio, anche prima che papà mi raccontasse la storia di quel gol e dei suoi trascorsi in biancoceleste. Pur essendo bolognese questa passione mi ha sempre accompagnata.

Quali sono gli idoli laziali di Fabiana? “Ultimamente, nonostante sia stato anche criticato, a me piace molto Candreva. Ovviamente anche Lulic mi è rimasto nel cuore, dopo il 26 maggio ma anche per quello che riesce ad esprimere come persona. Mi è piaciuto molto quello che ha detto dopo il brutto striscione dei tifosi romanisti. Ricordo che il 26 maggio abbiamo visto insieme la partita ma non ho esultato al gol, solo al fischio finale. E’ una mia abitudine.

Su Stefano Pioli: “A me il mister piace molto. Ho avuto modo di incontrarlo a Bologna e mi ha detto che si ricordava bene di mio padre. Mi sembra molto determinato e capace di andare dritto per la sua strada, rispondendo alle critiche col lavoro.

Qual è stato il momento più bello da laziale per Fabiana Fiorini? “La prima volta che sono venuta a Roma, vedere e sentire l’affetto dei tifosi laziali per mio padre e la mia famiglia. Avevo sempre vissuto da lontano la passione per la Lazio, quando ho visto la gente piangere ricordando papà ho capito cosa significa ancora adesso la sua figura per la gente laziale.

Di cosa ha bisogno la Lazio per tornare quella della scorsa stagione? “In Coppa Italia contro la Juventus nonostante la sconfitta la squadra non mi è del tutto dispiaciuta. Il ritmo di gioco mi è sembrato buono, mancano concretezza e costanza sotto porta, la squadra arriva troppo poco alla conclusione.

Fabio Belli

Stendardo: “In beneficenza i soldi vinti nella causa alla Lazio”. E sul no alla Juve…

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Il Destino, quindi fatti non casuali ma causali, ha determinato la mia vita da calciatore. Mi ritengo un privilegiato, perché ho raggiunto un sogno“. Parla così Guglielmo Stendardo in una lunga intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’, in cui il difensore atalantino parla anche della sua esperienza con la maglia biancoceleste: “Quando alla Lazio ho subito mobbing e sono stato messo fuori rosa, ho fatto causa, l’ho vinta e ho dato in beneficenza tutti i soldi che ho ricevuto. Speravo che questo aiutasse a cambiare il sistema, ma così non è stato. In compenso, in quel periodo mi sono avvicinato ancora di più allo studio, perché conciliare libri e pallone non è mai semplice, soprattutto quando sei giovane. Il no della Lazio alla Juve nel 2008 mi ha indirizzato la carriera, perché i bianconeri volevano tenermi, ma i biancocelesti chiesero 12 milioni: troppi, se si pensa che in quel periodo il Milan acquistò Ronaldinho per 15. Però è andata bene così, visto che quelle scelte mi hanno permesso di scoprire Bergamo“. Il centrale napoletano analizza infine le differenze tra Roma e Torino, per poi proiettarsi verso il futuro: “Sono città diverse soprattutto a livello di ambiente, di clima. Roma vive anche di notte e ha molte tentazioni, mentre a Torino dopo le sei in giro non c’è più nessuno e pensi solo a fare il calciatore. Il futuro? Il mio contratto scade nel 2017, ma vorrei continuare ancora. Poi farò l’avvocato, per occuparmi a 360° della vita dei calciatori. Però devo confessarlo: mi piace tanto anche fare interviste“.

MERCATO – Proposto un attaccante del Basilea. Goodbye Kalinic

Oltre al calcio giocato, la semifinale di Coppa Italia svanita per mano della Juventus, a tenere banco in casa Lazio è anche il mercato. Al momento però ogni discorso è fermo, in attesa di novità sul fronte delle uscite (vedi Gentiletti e Onazi) per ripartire. E proprio delle strategie societarie dei biancocelesti ha parlato, ai microfoni di ‘Radiosei’, l’agente Fifa Giuseppe Accardi: “Consiglierei di dare fiducia a Pioli, senza farsi trascinare nelle polemiche. La squadra è stata rinforzata, nonostante si sia fatto del virtuosismo economico la propria forza. La logica di Lotito è stata questa e finora ha migliorato la società“. Accardi dà poi un consiglio per gli acquisti: “Prenderei Embolo del Basilea, un profilo che corrisponde ai dettami del club. Un attaccante classe ’97 con un’ottima fisicità e qualità tecniche, il cui prezzo però cresce di giorno in giorno“. Un nome buttato lì tra i tanti circolati in questi giorni, chissà se Tare e Lotito ci faranno un pensierino…

I due dirigenti che intanto vedono sfumare definitivamente un obiettivo per la porta: Lovre Kalinic è infatti ormai quasi a tutti gli effetti un giocatore dell’Aston Villa. Come riporta Alfredo Pedullà, il club inglese ha chiuso per il trasferimento del portiere croato dall’Hajduk Spalato per una cifra vicina ai 6,5 milioni di euro, che gli ha permesso di battere la concorrenza appunto della Lazio (arrivata a proporre appena 2,5 milioni più bonus) e del Besiktas. Ora manca solo l’ufficialità, che arriverà dopo l’ottenimento del permesso di lavoro, necessario per giocare nella Premier League. Nel frattempo, oggi il 25enne sarà nella sede dei Villans per sottoporsi alle visite mediche ed essere così pronto per la sua nuova avventura, la prima fuori dalla Croazia.

Numeri e sensazioni in contrasto. Klose chiede coraggio, ma la Lazio ha il record di…

Quando Miro Klose parla non è mai banale. La prestazione del tedesco in Coppa Italia contro la Juventus, così come quella di tutta la squadra, non è stata memorabile, ma il Campione del Mondo ha voluto precisare come ci siano delle cose specifiche che non vanno. Su tutte, la mancanza di rifornimenti in attacco. Klose ha chiesto più coraggio al tiro, ma anche e soprattutto un numero di cross in area maggiore rispetto a quelli effettivamente ricevuti. A vedere la partita di mercoledì la sensazione è che infatti, nonostante la Lazio possa contare su una batteria di esterni offensivi invidiabile, solo Keita cerchi la profondità con una certa continuità.

Ma le sensazioni possono essere in contrasto con i numeri? Sicuramente il pressing asfissiante della Juventus ha contribuito ad una partita sterile sul piano offensivo da parte della Lazio. Ma le statistiche di OptaPaolo, l’account ufficiale italiano del colosso delle statistiche sportive OptaSports, proprio nel pomeriggio alla vigilia della sfida contro i bianconeri aveva rivelato un dato in netto contrasto con quanto affermato dal centravanti tedesco. La Lazio infatti nella stagione 2015/16 è la formazione che ha crossato di più in tutta la serie A. 421 gli spioventi dalle fasce per gli attaccanti laziali. Una statistica che peraltro è in linea con le caratteristiche della squadra. Candreva, Felipe Anderson, Kishna, Keita e in più esterni difensivi in grado spesso di spingersi molto in avanti (su tutti Dusan Basta). La Lazio è una squadra costruita per provare a sfondare sulle corsie laterali.

E allora forse la chiave del discorso di Miro Klose va individuata su un altro aspetto sottolineato, la mancanza di Stefano Mauri. Il brianzolo l’anno scorso ha vissuto la sua migliore stagione a livello realizzativo, ma soprattutto aveva svolto un lavoro tra le linee sfruttato dal tedesco (13 gol nello scorso campionato) ma anche da Djordjevic, quest’anno non all’altezza della passata annata. E allora forse Klose ha “forzato” i numeri per lanciare un altro tipo di allarme: non si può sempre pretendere che arrivino cross come se piovesse. Serve una soluzione alternativa, e il ritorno di Mauri potrebbe essere quella giusta. Pioli avvisato

Fabio Belli

VIDEO – Da Mazzone a Mourinho, finendo con Mancini-Sarri. Quando la rabbia esplode

Le ultime vicende che si sono susseguite durante, e soprattutto dopo, Napoli-Inter di Coppa Italia, hanno messo in evidenza come tra gli allenatori “non sempre” scorra buon sangue. La querelle tra Mancini & Sarri, con quest’ultimo che apostrofa il tecnico nerazzurro con un’aggettivo poco felice, altro non è che l’ultimo di tanti episodi cui ci hanno abituato i tecnici delle squadre di calcio, più o meno blasonate.

Non è la prima volta che un allenatore inveisce contro il collega, innescando un alterco che probabilmente sfocia in sanzioni o risse a bordo campo. Ma non da meno sono i calciatori, più a contatto nel corpo a corpo rispetto ai loro maestri e quindi più “inclini” a complimenti e smancerie. Ricorderete il dirimpettaio Soviero, portiere della Reggina, nei confronti di Del Piero additandolo come, passatemi il termine “finocchio”. Lo stesso Soviero si è più volte macchiato di episodi del genere come quando in un Messina Venezia scambiò il campo di calcio per un ring. Diamanti, eclettico centrocampista, in Bologna-Genoa con il Signor Borriello rincarò la dose: “Finocchio di M….”. Per non parlare del Pibe de Oro, Diego Armando Maradona, che da anni sostiene che O Rei Pelè sia gay, forse per offuscarne l’immagine, o forse perché lo è davvero, chi lo sa….

Eppure, volendo ritornare alle diatribe dei tecnici che, come nella stragrande maggioranza dei casi, ci hanno abituati a prendersela “in punta di forchetta” con l’arbitro, ci sono tutta una serie di episodi, che volendo sdrammatizzare, rendono questa vicenda più sobria e divertente, come è giusto che dovrebbe essere. E’ ancora impresso nella mente di tutti la folle corsa del buon Carletto Mazzone sotto la curva ai tempi di Brescia-Atalanta, oppure Cosmi che esce dall’Olimpico gridando: “Forza Roma” e il calcione di Baldini a Di Carlo in un derby Palermo Catania.


Non solo tecnici nostrani, persino il mite Guardiola in un Barcellona-Copenhagen divenne vittima degli strali di Solbakken: il danese gli si avvicinò con la bava alla bocca, puntandolo con l’indice. Continuando ricordiamo lo schiaffone di Delio Rossi nei confronti di Ljajic, ed infine le manette di Josè Mourinho durante una partita dell’Inter. Il portoghese è un “esperto” di litigi: basti pensare al dito nell’occhio del povero Tito Vilanova in un Clasico di qualche anno fa e al litigio con Wenger in un Arsenal Chelsea.



Tutti episodi condannati sul momento e processati dalla stragrande maggioranza delle persone, che a distanza di anni ripensandoci, invece, si fanno una grassa risata stemperando gli animi e condendoli con note amarcordistiche.

 

Ancora guai per il Bocia…

Nuovi guai si potrebbero palesare presto per lo storico capo della Curva Nord dell’Atalanta, Claudio Galimberti, detto «Bocia». Già condannato a tre anni di reclusione e rinviato a giudizio con l’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata a reati da stadio, nei giorni scorsi è partita dalla questura una richiesta al tribunale con lo scopo di sottoporre il Bocia a sorveglianza speciale. I tre giudici preposti emetteranno la sentenza (a porte chiuse) giovedì 4 febbraio. Ricordando che la sorveglianza speciale è una misura di prevenzione che può essere applicata anche solo sulla base di sospetti e senza nessuna prova di commissione di illeciti. Le limitazioni che subisce il soggetto in questione vanno ad intaccare la libertà personale. Va detto ad onor del vero che, chi viene colto in circostanze di incidenti e tafferugli annessi allo stadio, è doveroso che le autorità giudiziarie recapitino al soggetto un Daspo e di questo ne è consapevole anche chi fa parte di gruppi più facinorosi. La richiesta che però è partita dalla questura per Claudio Galimberti, non è “semplicemente” il divieto di seguire la propria fede e tutti gli eventi sportivi per anni e anni, ma si tratta di prescrizioni come l’obbligo di restare a casa in orario serale e notturno, il ritiro della patente o del passaporto, tutto per un periodo da uno a cinque anni perché ritenuto pericoloso per la sicurezza pubblica. Determinate limitazioni alla libertà personale, devono sempre essere motivate da provvedimenti giudiziari di efficacia immediata, anche se impugnabili in più gradi di giudizio.

FOTO – Un gradito ritorno all’Olimpico

Grande sorpresa ieri per i giocatori della Lazio ed i tifosi, il difensore olandese Stefan De Vrij si è presentato a Formello per salutare i compagni e sottoporsi a dei controlli al ginocchio, a distanza di due mesi e mezzo dall’intervento avvenuto presso una clinica di Anversa. Il giocatore si è intrattenuto con i compagni che gli chiedevano delle sue condizioni e di sera si è presentato allo stadio per seguire il match di Coppa Italia contro la Juventus. Il rientro in Olanda in serata, dove sta proseguendo nel percorso di riabilitazione.

Le fasi di recupero sono lunghe per il tipo di tessuto anatomico interessato – ha spiegato il medico sociale Stefano Salvatori a Lazio Style Radio – sono le fasi del decorso post-chirurgico. Ha già fatto una fase statica, successivamente si passerà ad una fase atletica blanda di scarico per poi aumentare con corsa e cambi di direzione prima di concludere con la palla. De Vrij è atteso da un lavoro ancora lungo“.

L’operazione è avvenuta a causa di un’infiammazione cronica al ginocchio, con ricostruzione del tessuto cartilagineo. La stagione è ovviamente conclusa anzitempo, con tempi di recupero che sono ancora incerti, si parla di Luglio, anche se tutto dipenderà da come reagirà il ragazzo all’intervento.

Lazio – Juventus with my agents @segfootball 😁⚽️ Forza Lazio⚪️🔵

Una foto pubblicata da Stefan de Vrij (@stefandevrij) in data:

RASSEGNA STAMPA – La Lazio fa spesa a Empoli

La Lazio ufficializza l’acquisto del centrocampista dell’Empoli Ronaldo Pompeu da Silva, classe 1990. Il giocatore è stato prelevato una settimana fa, sottoscrivendo un contratto fino al 2019 e poi è stato girato in prestito alla Salernitana.

Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, che lo conosce molto bene per i trascorsi calcistici insieme lo descrive così: “È un giocatore d’impatto fisico, con buoni piedi e soprattutto un’ottima capacità d’organizzare il gioco. È affidabile, in Serie B può fare la differenza”. Forse non era il nome tanto sognato dai tifosi laziali in fatto di prestigio, anche se il cognome ha un’importanza planetaria, di fatto la società biancoceleste ha ormai abituato l’ambiente ad operazioni “low cost”, con dei risultati altalenanti.

Tra l’altro il procuratore del giocatore, tale Mario Giuffredi, gestisce molti giovani e promettenti giocatori dell’Empoli, tra cui Liechtenstein Büchel (24 anni) e il 18enne Dioussé, entrambi centrocampisti. Ma anche i terzini, come il francese Laurini (26) e Mario Rui (24). Quest’ultimo, portoghese che suscita molto interessa alla società laziale, come riporta il quotidiano La Repubblica. La suggestione della scuderia di Giuffredi è però lontana da Empoli: si tratta di Valdifiori, acquistato dal Napoli in estate, ma rimasto ai margini del progetto Sarri. Ha collezionato appena 5 presenze in campionato e ben 15 panchine.

 

Una richiesta di civiltà…

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Una richiesta di civiltà per tutta la nostra città. No, non è uno striscione apparso in una delle due curve dello Stadio Olimpico di Roma, ma un’invocazione diretta alle istituzioni affinché venga rimosso quel muro divisorio che stride con il concetto di aggregazione sociale, tipico di un evento sportivo.

Biglia 2-01Poco prima delle festività natalizie, Lucas Biglia si fece scappare una dichiarazione memorabile che “naturalmente” non ha avuto il giusto eco da parte degli altri organi d’informazione. Il capitano della Lazio infatti affermò quanto segue: “Io i tifosi li capisco: è come se qualcuno entrasse dentro il nostro spogliatoio e mettesse lì qualcosa che noi non vogliamo. Noi ci arrabbieremmo. Con loro è stato fatto così“.

Una dichiarazione che non venne messa in risalto sulle altre riviste specializzate, perché si sa, è così, soprattutto in casa biancoceleste. Quando un personaggio, più o meno influente, è chiamato a dire la propria opinione riguardo casi di carattere sociale, dove si scontrano due poteri, di solito si opta per dare ragione a quello maggiore. Infatti non c’è da meravigliarsi se l’Italia, secondo la classifica stilata da Reporter Senza Frontiere occupa la 73esima posizione nella classifica mondiale della libertà di stampa. Il nostro Paese in tal senso si trova a cavallo fra la Moldovia e il Nicaragua. Il giornalismo deve servire per raccontare la verità e sviluppare il progresso, non per omettere la verità e servire i potenti.

Fatta questa digressione, dobbiamo ricordare un concetto basilare dello sport, ovvero che non può esistere calcio senza i tifosi. L’interesse che genera lo sport più importante del pianeta è tale che, immaginare una gara senza supporter significherebbe alienazione allo stato puro. Eppure in Italia, anzi no, soltanto nella città eterna, oltre alle solite e croniche difficoltà per raggiungere l’impianto sportivo, dobbiamo fare i conti anche con delle norme e delle strutture che, dati alla mano, rendono più difficoltoso accedere allo spettacolo sportivo, godendosi la partita senza troppi vincoli.

Ora, per alimentare una dialettica costruttiva, dobbiamo sostenere l’impegno delle forze dell’ordine per contrastare la violenza e garantire l’ordine pubblico. Ma se questo vuol dire repressione e ingiustizia verso i cittadini, dobbiamo essere fermi nell’esprimere il nostro disappunto. Questo è concetto che deve essere messo in evidenza. Laziochannel.it ha un cervello, non ha padroni e lavora anche per dare il suo contributo a un processo di crescita che deve riguardare tutto l’insieme.

© Gianni Barberi
© Gianni Barberi

Sono anni ormai che vediamo manovre e iniziative politiche che fanno acqua da tutte le parti. La violenza non si argina e lo scontento generale non è sinonimo di una giusta azione politica. Perché soltanto a Roma vengono innalzate queste barriere? Dati alla mano, quante volte ci sono stati problemi di ordine pubblico all’interno delle due curve romane? Con tutte le telecamere che ci sono, in aggiunta all’imponente schieramento delle forze dell’ordine (che vorrei ricordare sono pagate anche dai frequentatori dello Stadio Olimpico), qual è il vero motivo per cui si è deciso di dividere le Curve dello stadio?

Se i biglietti sono nominali, com’è possibile che, come anche affermato dal Questore, in Curva Sud ci fossero più persone rispetto alla capienza prevista? Non è un problema che riguarda l’utenza, ma chi gestisce e organizza l’evento sportivo! Perché nello stadio del Borussia Dormund, nella grande Germania di Angela Merkel, tutti i supporters della curva vedono la gara stando in piedi? Perché negli altri campionati europei, torce e fumogeni sono considerati come parte di uno spettacolo? Troppi interrogativi che necessitano di rispo
ste concrete ed esaurienti.

Dati alla mano, i problemi di ordine pubblico che ci vengono alla mente, sono quelli risalenti al Derby perso dalla Lazio per tre reti a zero, nella stagione 1993-1994, quando la Roma di Carletto Mazzone vinse la stracittadina grazie alle reti di Balbo, Cappioli e Fonseca. E nell’agosto del 2003, quando, durante l’amichevole fra Lazio e Juventus, ci furono pesanti scontri sempre fra tifoseria e forze dell’Ordine. A ragion veduta, se riflettiamo e facciamo un rapporto fra gare disputate e manifestazioni violente, ci possiamo rendere conto di quanto sia sicuro l’impianto Olimpico e di quanto sia corretta la tifoseria biancoceleste e quella giallorossa.

Per quel che ci riguarda, possiamo liberamente affermare che non gradiamo quei botti che spesso, almeno fino alla scorsa stagione caratterizzavano i gol di una certa rilevanza. Pericolosi per l’icolumità di tutti gli spettatori. Ma ciò detto, per il resto non credo ci siano le condizioni per innalzare un muro divisorio. Mentre concordiamo con il Questore per ciò che concerne la creazione di una corsia d’emergenza in grado di consentire un pronto intervento da parte dei medici che presiedono le gare di Lazio e Roma. Fra l’altro vorremmo ricordare che, proprio i fans biancocelesti, furono i primi a sollevare la questione riguardo la mancanza di una porta di sicurezza all’interno della curva.

Le recenti dichiarazioni del Questore D’Angelo ci lasciano abbastanza perplessi perché leggermente fuorvianti. Se è vero che dal Rapporto Sicurezza del 2015 è emerso che “è stata riportata la pace all’Olimpico“, è anche vero che la Lazio ha perduto il 13% dei paganti, mentre la Roma quasi il 40%. Danni importanti per le finanze delle due squadre che devono cercare in tutti i modi di riportare i tifosi allo stadio. Dati che comunque saranno destinati a crescere perché il rapporto si riferisce all’anno solare e quindi si prevede una proiezione ben maggiore per l’anno in corso. L’impennata dei DASPO è spaventosa, ben 275% in più. “A Roma il nostro problema è solo fare un tifo sano, con le regole previste. Siamo disponibili a lavorare con il Coni e con le società romane. Ma il dialogo può esserci solo nella cornice della legalità, che vogliamo rispettata. Lo stadio è dei cittadini romani” – dichiarazioni che andrebbero però analizzate con maggior attenzione e attinenza. In primo luogo, reputiamo giustissimo parlare di TIFO SANO, ma le regole previste all’interno dello Stadio ci sembrano esagerate e medievali. Norme che non fanno entrare ombrelli, monete, frutta o panini! Chi attua condotte violente, rovinando e mettendo in pericolo la sicurezza altrui, deve essere allontanato anche con Daspo di lunghissima durata ma è altrettanto errato far ricadere queste condotte incivili anche sulle persone che invece frequentano lo stadio in maniera assolutamente pacata e in linea con i comportamenti di una persona che possa definirsi normale. Concludendo, ci auguriamo che dall’iniziativa promossa anche dalla Curva Nord romana, possano nascere delle condizioni che diano vita a un tavolo d’incontro fra le parti e i soggetti chiamati in causa, affinché la città di Roma torni ad essere la Capitale d’Italia e la culla della civiltà.

Il Direttore Davide Sperati

curva nord

 

 

 

PETIZIONE SCUDETTO – Consegnato alla Federcalcio il dossier sul campionato 1914-1915

Nell’ambito del procedimento federale aperto a seguito dell’inoltro in FIGC della Petizione “Lazio 1914/15, Campione d’Italia ex aequo!” e degli atti ad essa correlati, l’Avv. Gian Luca Mignogna comunica ufficialmente che in data 19 Gennaio 2016 lo stesso ha provveduto a depositare agli atti della Federcalcio una copia del volume “Dal Tevere al Piave” recentemente pubblicato e presentato da Laziowiki, una copia aggiornata del “Dossier sul Campionato 1914/15” messo online dal Centro Studi 9 Gennaio 1900 sul proprio sito web ed una “Nota Riepilogativa” dello scrivente legale atta a specificare le ragioni giuridico/sportive su cui poggia la richiesta di riesame avente ad oggetto l’avvenuta assegnazione d’ufficio del titolo tricolore 1914/15.

Fiducioso che all’esito dell’istruttoria attualmente in corso si possa pervenire in tempi stretti alla nomina della Commissione Straordinaria cui demandare l’assegnazione ex aequo a Lazio e Genoa dello Scudetto 1914/15, il sottoscritto evidenzia come l’attuale fase costituisca un momento assolutamente cruciale della rivendicazione e pertanto esorta tutti i tifosi laziali, gli sportivi in genere ed i sostenitori della petizione a continuare a sottoscriverla e/o farla sottoscrivere sulla piattaforma Change.org e/o sul banner che trovate nella barra laterale di laziochannel.it.

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Zarate-Lazio-Velez: Ancora pendenze

Un triangolo infinito quello tra Maurito Zarate, il Velez e la Lazio iniziato ad Agosto 2013. Ma andiamo con ordine, il giocatore argentino quasi 3 anni fa decidendo di rescindere unilateralmente il suo contratto per controversie contro il club di Lotito, di fatto, sapeva che avrebbe innescato un meccanismo infernale nei suoi confronti. Ebbene, la Fifa condannò il ragazzo, tramite ricorso della società biancoceleste, al pagamento di 6 milioni di euro. Tira e molla da parte di Velez e Zarate che annunciarono il ricorso nei confronti del club italiano con conseguente presa di posizione netta da parte della società. Intervistato a laziofamily l’Avv. Gentile ha commentato: “Sappiamo che Zarate ed il Velez hanno preannuciato la volontà di fare ricorso, ma al momento non ci è stato notificato nulla, quindi restiamo in attesa. Fino a quando non ci sarà l’esecutività della pronuncia non potremo fare nulla. Appena la pronuncia sarà attiva provvederemo alla richiesta di pignoramento degli stipendi del giocatore, al Velez chiederemo direttamente quanto ci è dovuto. L’argentino alla Fiorentina? Magariincalza Gentile – In Italia pignorargli lo stipendio sarebbe più facile“.