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VIDEO – Recupero de Vrij parte II, e Felipe Anderson lo incoraggia…

Non conoscono soste le operazioni di recupero di Stefan de Vrij, il difensore olandese ai box dal 30 agosto e che sta lavorando a pieno ritmo per rientrare in campo dopo l’operazione alla gamba. Ogni giorno l’ex Feyenoord, sotto la guida e l’occhio vigile di esperti del settore, si sottopone ad un iter specializzato molto particolare: qualche giorno fa ha provato gli step sulla spiaggia, mentre oggi si è cimentato con il ‘quick decisions and footwork‘, letteralmente ‘decisioni veloci e gioco di gambe’. Come mostra lo stesso De Vrij in un video postato sul sui profili Facebook e Instagram, si tratta di una serie di lampadine messe in semicerchio, che si illuminano ad intermittenza di un colore tra il blu e il rosa, in base al quale l’olandese deve usare, nel minor tempo possibile, o una o l’altra gamba.

 

Quick decisions and footwork. #MoveToCureUrban #quickness #coordination #lazioroma #footwork

Pubblicato da Stefan de Vrij su Giovedì 3 marzo 2016

Tour nelle scuole: Onazi, Candreva, Braafheid e Patric all’Istituto ‘Alessi’

Continua in casa Lazio il tour nelle scuole per l’iniziativa “Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport“. Questa mattina, a fare tappa alla Scuola Primaria ‘Alessi‘ di Roma, sono stati Onazi, Candreva (per leggere le sue parole clicca qui), Braafheid Patric, di seguito le loro dichiarazioni riportate da lalaziosiamonoi.it in risposta alle domande degli studenti:

Onazi: La violenza e l’intolleranza negli stadi? Per me siamo tutti uguali, non c’è diversità. Personalmente prego sempre, prima e dopo la partita. I cori contro Koulibaly non li trovo razzisti, perché anch’io sono di colore ma mi ritengo come gli altri. E poi succede allo stadio di essere fischiati e criticati, è capitato anche a me e ai miei compagni. Prima del calcio non avevo neanche le scarpe per giocare, ho fatto enormi sacrifici per comprarle e ora ringrazio Dio per quello che ho e che sono riuscito a fare. Se potessi, tornerei volentieri a scuola, perché mi ci divertivo molto“.

Braafheid: È sempre importante riuscire a controllarsi, a gestire le emozioni, i sentimenti e gli istinti, anche quando si perde. Razzismo? Quando gioco sono concentrato su quello e non bado molto a ciò che dice il pubblico. Provo però profonda pietà per chi fa certe manifestazioni di razzismo. La scuola all’inizio era più importante per i miei genitori, perché io pensavo solo a giocare. Poi ho capito che è la base di tutto e del futuro, quella su cui si costruisce la propria vita“.

Patric: Sono un terzino, ma mi piace molto spingere in avanti, anche se sto imparando anche a difendere. Quando sono arrivato qui ero un calciatore diverso, adesso sto migliorando piano piano per farmi trovare pronto. Sono felice quidopo essere stato tre anni al Barcellona, mi hanno proposto la Lazio e ho accettato perché è un grande club. A scuola volevo sempre andarci per trovare i miei amici, mi divertivo tanto. Con la crescita però tutto diventa più diverso“.

Fantacalcio, ben quattro laziali flop della settimana. E il Sassuolo…

Era prevedibile, dopo la disastrosa performance contro il Sassuolo, che chi avesse puntato sui laziali nella giornata di Fantacalcio avrebbe avuto conseguentemente di che recriminare.

La Lazio domina infatti al “flop 11” del sito www.fantaclub.it: ben quattro i giocatori biancocelesti nella formazione dei peggiori della settimana. Coppia centrale indiscussa quella composta da Bisevac e Mauricio, che hanno regalato i gol della vittoria agli emiliani. Ma la sterilità del gioco offensivo della squadra di Pioli trova negli esterni i suoi capri espiatori: anche Felipe Anderson e Candreva sono nell’undici dal peggior rendimento nell’ottava giornata di ritorno del campionato di Serie A.

Di contro, grazie alla poca “resistenza” trovata, il Sassuolo se la ride con i due giustizieri dei biancocelesti tra i migliori. Nel tridente offensivo della top 11 ci sono infatti sia Defrel sia Berardi, entrambi a segno nella sfida di lunedì sera all’Olimpico.

Garlini: “Lazio, per puntare all’Europa League tieni alta la guardia in campionato.”

Oliviero Garlini, attaccante della Lazio anni ottanta, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione radiofonica “I Laziali Sono Qua” per parlare del momento biancoceleste.

Prima domanda d’obbligo, per un ex bomber come Garlini, sugli attaccanti della Lazio che non stanno garantendo un rendimento adeguato: “E’ importante sfruttare gli uomini di fascia della Lazio, sfruttare le caratteristiche dei crossatori. Matri può essere il rapinatore d’area più efficace della squadra, ma deve cambiare l’impostazione generale, con la squadra che sta giocando troppo bassa. Questo si rispecchia anche nel rendimento dei centrocampisti, che hanno segnato molti meno gol rispetto alla passata stagione.

Si parla anche di un Pioli in bilico: “Sicuramente il tecnico non può ritenersi esente da colpe, ma i meriti di un anno fa erano altrettanto sotto gli occhi di tutti. Non conosco la situazione tecnica nel dettaglio, ma sotto l’aspetto umano lo rincofermerei, perché mi sembra l’uomo giusto anche per riuscire a mettere un punto e ripartire nella prossima stagione. Poi tutto va valutato, anche sulla base di quello che la società riuscirà eventualmente a mettergli a disposizione. Questo potrà essere importante anche per quelle che saranno le valutazioni in merito dello stesso allenatore.

In campionato la Lazio si trova di fronte ad una situazione potenzialmente senza stimoli. Come devono reagire i calciatori? “Sicuramente i discorsi tra Serie A ed Europa League sono diversi. La Lazio deve puntare tutto sull’Europa e sfruttare il campionato per tenere i ritmi alti in campo continentale. Purtroppo per la Lazio il campionato ormai è chiuso, può servire per mantenere la condizione fisica e tentare il grande exploit in Europa League.

Potrebbe esserci spazio per i giovani come Cataldi, Kishna, Morrison e Keita già dalla sfida contro il Torino? “Queste sono decisioni che spettano all’allenatore: di sicuro le scelte devono essere finalizzate a fare il massimo possibile in Europa League e per fare questo non si deve spezzare la forma dei titolari.

Un’ultima domanda su un’altra ex squadra di Garlini, l’Inter, che ha sfiorato una grande impresa in Coppa Italia contro la Juventus. Qual è il vero volto dell’Inter di quest’anno? “Nelle ultime partite i nerazzurri erano sembrati poco organizzati, in difficoltà in tutti i reparti. Ieri ho visto una squadra che voleva passare il turno a tutti i costi nonostante lo 0-3 dell’andata. Se l’Inter riuscisse a tenere questo ritmo anche in campionato potrebbe sicuramente rilanciarsi almeno in chiave terzo posto, anche se in questo senso Fiorentina, Milan e Roma stanno facendo cose importanti.

Fabio Belli

Lotito, un albergo con i colori della Lazio

“Battere il ferro finché è caldo si diceva”. Questa l’ultima trovata di Claudio Lotito, per “ottimizzare” al meglio il marchio della Lazio e le casse, ovviamente.

Un hotel targato Lazio, con nome e colori legati al club biancoceleste. L’annuncio è stato dato dal direttore amministrativo, Cavaliere“Attualmente è in progetto anche la realizzazione di un albergo in centro, attraverso l’acquisto di un immobile dal valore di 22 milioni (ma Lotito lo rilevò dalla fallita Cirio Immobiliare spendendone 7,5, ndr ). Un investimento a medio-lungo termine finanziato attraverso un mutuo della durata di 15 anni”.

L’edificio di via Augusto Valenziani 10 sarà riqualificato e trasformato in un hotel di alto livello e i ricavi arricchiranno le casse della società biancoceleste.

Fonte: Repubblica

Palermitana affetta da una malattia rarissima. Per lei un volo “speciale”

Un volo speciale diretto a Londra per salvare una vita. Quella di una giovane donna palermitana, Rossella Madonia. Un volo atteso da tempo, che per settimane sembrava non si riuscisse a organizzare e che ora invece è decollato. Rossella è partita questa mattina ed è atterrata pochi minuti fa.

Trentaquattro anni, laureata in fisica, le sue condizioni di salute sono precipitate nel novembre 2010, quando ha sviluppato una rarissima patologia a carico del sistema immunitario che ormai mette a rischio la sua vita. In Italia non ci sono centri specializzati: per curarsi e tentare di alleviare la situazione si è dovuta recare a Londra, al Breakspear Medical Group.

Ma, vista la sua malattia, non poteva prendere un aereo di linea: serviva un volo speciale, un aereo opportunamente bonificato e attrezzato con equipe medica, che è stato messo a messo a disposizione dall’Aeronautica. Un’iniziativa che ha visti impegnati la Presidenza del Consiglio, la Prefettura di Palermo e la Regione. Arrivarci non è stato facile: nei mesi scorsi i ‘nodi’ legati alle spese, che in parte sono a carico della Regione, hanno provocato rallentamenti e problemi; e a febbraio la giovane donna ha perso due occasioni utili per partire. Ma gli intoppi sono stati superati fortunatamente nel corso degli ultimi giorni. Rossella resterà nel centro londinese quattro mesi, poi dovrà tornarci ogni tre.

Questo primo viaggio e il ricovero avranno un costo che si avvicina ai 200mila euro – come spiegano i familiari – 70 dei quali a carico della Regione. Per questo Rossella via facebook, ha creato un gruppo,

“Anche noi con Rossella, tutti insieme per salvare una vita”, dove parla della sia vicenda e indica come poterla aiutare tramite una raccolta fondi. La Regione coprirà l’80 per cento dei costi delle cure, nei quali rientra anche l’interprete. Per il soggiorno è previsto invece un rimborso del 60 per cento. Al termine delle cure, in relazione alle spese effettivamente sostenute la Regione valuterà un ulteriore contributo anche tenendo conto delle condizioni economiche del nucleo familiare.

Fonte: Le Repubblica

EUROPA LEAGUE – Petr Rada, ex allenatore della Repubblica Ceca dà la Lazio per spacciata

L’ex cittì della nazionale ceca Petr Rada, fa una disamina di quella che sarà la prossima partita di Europa League tra Lazio e Sparta Praga, facendo una considerazione che pende a favore dei cechi. Come riporta la redazione di “efotbal.cz”: “Lo Sparta si trova in un momento positivo, grazie anche al successo meritato nell’ultimo turno con il Krasnodar. Sono sicuro che se manterranno questa forma, supereranno la Lazio. I capitolini, infatti, non si trovano in un periodo ottimale a livello mentale. Inoltre, quando le squadre italiane giocano in Europa League non hanno la massima concentrazione. Sono sicuro che le probabilità dello Sparta Praga sono dell’80% di passare il turno, quelle della Lazio appena il 20%”.
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Tragedia ad Ardea, cade un albero. Due morti

Due uomini sono morti, schiacciati da un grosso albero, un pino, che ha completamente schiacciato l’auto su cui viaggiavano ad Ardea, comune alle porte di Roma. L’incidente, secondo le prime informazioni dei vigili del fuoco, è avvenuto al km 36 della via Laurentina. Una donna che era sul sedile posteriore è rimasta gravemente ferita.

La tragedia è accaduta intorno alle 6 in via dei Colli Marini, all’altezza del chilometro 36 di via Laurentina, a Tor San Lorenzo.

Sul posto i carabinieri di Anzio e i vigili del fuoco che stanno lavorando per estrarre i corpi. Ancora da identificare le tre persone. A quanto riferito, stamattina c’era un forte temporale in zona quando il pino è crollato sulla macchina, schiacciandola. Altre due auto sono state colpite dai rami, ma i passeggeri a bordo sono stati soccorsi e medicati sul posto dal 118.

Fonte: Ansa

EUROPA LEAGUE – Attenta Lazio, a Praga sarà una bolgia

Sparta PragaContro lo Sparta Praha la Lazio dovrà sfornare una prestazione d’altri tempi, non soltanto per la partita difficile in sé, ma per l’atmosfera che i cechi stanno organizzando allo Stadio Letnà.

Come riporta il “Corriere dello Sport”, saranno circa 20.000 i tifosi presenti per sostenere la squadra di casa.


TAGLIANDI
– Il costi dei tagliandi va da 750 corone (27 euro) a 1600 corone (59), un decimo del salario medio percepito dai lavoratori in Rep.Ceca.

Diego Fuser: “Molto bene in Europa League. Il derby è una..”

La prestazione col Galatasaray con il conseguente passaggio del turno aveva ridato un minimo di entusiasmo alla tifoseria, che poi puntualmente è ridisceso dopo la sconfitta contro il Sassuolo. Adesso sarà il turno del Torino, reduce dalla sconfitta contro il Milan e che in casa sperano di poter fare punti.

La redazione de “Lalaziosiamonoi” ha intervistato Diego Fuser, ex allenatore e centrocampista biancoceleste. In prima battuta è stato chiesto a Fuser se la Lazio, così altalenante possa comunque puntare al quinto posto. “Dipende da tanti fattori, credo la Lazio debba trovare le giuste motivazioni per poter centrare l’obiettivo. Se non dovessero centrare quest’obiettivo e non andare avanti in Europa League sarebbe una stagione un po’ anonima”. La “double face” dei biancocelesti li ha portati ad andare avanti in Europa. L’ex centrocampista in merito alla possibilità di arrivare in finale ha detto“Arrivare in finale è sempre un punto interrogativo, ma i biancocelesti hanno fatto molto bene, non vedo perché non dovrebbero puntarci. Dipende tutto la loro, devono avere le giuste motivazioni. Visto l’esito dei sorteggi credo che ci sia la possibilità di arrivare fino in fondo”. 

Un cruccio attanaglia la mente di Stefano Pioli, ovvero la poca prolificità dei suoi attaccanti: “Per gli attaccanti fare gol è il pane quotidiano, ci sono dei momenti dove non riesci a buttarla dentro, altri invece dove appena tocchi la palla segni. Dipende dalla personalità dei giocatori, comunque questi elementi hanno la qualità per tornare a fare bene”. Lo sguardo è rivolto al Torino adesso, compagine che è sempre ostica da affrontare, specialmente in casa: “Chiunque vinca troverebbe un po’ di serenità, visto come stanno andando in campionato. Il Torino però non può più permettersi di sbagliare sennò rischia veramente grosso. Non sarà una partita facile, i granata sono una formazione organizzata. Sono andati a S.Siro e hanno perso, ma hanno dimostrato di essere in salute. Sarà dura per la Lazio”. Il capro espiatorio quando i risultati non arrivano è sempre, per antonomasia, l’allenatore“Si possono dire tante cose, la responsabilità più grossa ce l’hanno i giocatori, in campo ci vanno loro. L’allenatore da delle indicazioni, può dare dei suggerimenti, ma se i calciatori non mettono grinta, volontà, spirito di squadra e voglia di vincere diventa difficile”.

Argomento spinoso e delicato, il derby, a circa 30 giorni dalla stracittadina, queste le considerazioni di Fuser: Non lo so, manca un mese. Il derby è una partita a parte, che tu vada bene o male in campionato a volte non conta. E’ una partita secca, che entrambe le squadre vogliono vincere”.

RASSEGNA STAMPA – Konko salta la partitella

Ripresa degli allenamenti a Formello per la Lazio di Pioli, che prepara la trasferta di Torino contando gli infortunati in infermeria. Ancora out Gentiletti, in campo non si vedono nemmeno Basta, Radu e Onazi, alle prese ancora con noie muscolari.

RASSEGNA STAMPA – Può essere il momento di Morrison

Pioli lo ha ripetuto spesso nel corso di questo anno e mezzo sulla panchina della Lazio: “Dietro ogni problema, c’è sempre un opportunità”. È un po’ la sua filosofia, applicabile sia in contesti generali che nel calcio in particolare. In questo ambito la sua Lazio ne sta vivendo uno bello di grosso di problema. È stato lo stesso tecnico ad ammetterlo, alzando un’insolita ma sacrosanta bandiera bianca dopo la sconfitta casalinga con il Sassuolo: “Inutile illudersi, il quinto posto non è più raggiungibile”. Servirebbe un cataclisma, in effetti, per permettere alla squadra biancoceleste di conquistarsi un posto in Europa passando per il piazzamento finale in questo campionato. Un bel problema per chi era partito da terzo della classe, con l’ambizione di disputare almeno la fase a gironi della Champions League.

PUÒ ESSERE IL MOMENTO DI MORRISON – Alla luce di questa condizione non sarà semplice nemmeno per lo stesso Pioli scovare l’opportunità celata dietro questa grana. Una di queste, forse, può essere la possibilità di dare spazio a chi non l’ha avuto per niente (o quasi) in questa stagione. Perché pur essendo la Lazio la seconda squadra in Italia ad aver fatto giocare più uomini (20) per almeno 800 minuti – solo l’Inter a 21 ha fatto meglio – ce ne sono 4 che non hanno nemmeno superato quota 180 (quindi 2 partite complessive): si tratta di Ravel Morrison (152), Gabarron “Patric” (88), Edson Braafheid (14) e Guido Guerrieri (0)

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Pioli prepara la Lazio per Torino, festa per Candreva

Archiviata la sconfitta contro il Sassuolo, la banda Pioli s’è ritrovata a Formello oggi pomeriggio. La ripresa degli allenamenti è scattata alle ore 15, poche novità dall’infermeria e nessuna indicazione in vista del Toro. Sono rimasti ai box Gentiletti (a breve potrebbe tornare in gruppo), Basta (pubalgia), Radu (fastidio ai flessori), Onazi (possibile problema fisico) e gli influenzati Marchetti e Matri. Contro gli uomini di Ventura mancherà lo squalificato Mauricio, il tecnico emiliano rilancerà dal primo minuto Hoedt al fianco di Bisevac. Possibile turnover poi in vista dell’impegno d’Europa League contro lo Sparta Praga.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – La Lazio nega accesso all’Olimpico a giornalista del Messaggero, OdG: «Decisione inaccettabile»

In merito alla spiacevole questione legata all’accredito che la Lazio ha negato senza motivazione e arbitrariamente al giornalista del Messaggero, Emiliano Bernardini, è intervenuto il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.

«Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti deplora il comportamento della Società Sportiva Lazio che ha negato l’accesso all’Olimpico al giornalista del Messaggero Emiliano Bernardini. Motivo: un articolo uscito sul quotidiano romano non gradito alla società. Una decisione inaccettabile, che viola la libertà di stampa, sancita da leggi e tutelata dall’articolo 21 della Costituzione. La Lazio avrebbe potuto chiedere la rettifica alle notizie riportate nell’articolo, non vietare a Bernardini la possibilità di fare il proprio lavoro. Sono altresì da stigmatizzare le parole del direttore sportivo della società che ha rilasciato dichiarazioni lesive della professionalità di Bernardini. Il presidente della Lazio Claudio Lotito, iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, non è nuovo a decisioni del genere. Più di altri dovrebbe conoscere quali sono i diritti e i doveri del giornalista. Avere la tessera dell’Ordine comporta il rispetto delle regole. Questo Lotito dovrebbe saperlo».

Fonte : Il Messaggero

Dure accuse a Walt Disney: “Ipocrita, mistifica la realtà”

Dove si sono mai visti dei minatori entrare in miniera fischiettando e cantando allegramente? Ognuno di noi, ha visto almeno una volta, una scena del genere, più di una volta se abbiamo figli piccoli, guardando il cartone animato “Biancaneve e i sette nani”. Ma, “perfino Brontolo appare troppo felice di lavorare in miniera”, osserva la Duke University, come riporta il Daily Mail di Londra, tralasciando di notare che il film – uno dei più amati dai bambini – tratta con leggerezza anche la questione del lavoro minorile, mandando anche Cucciolo, il più giovane dei sette nani, a scavare sotto terra con il piccone.

L’università tramite la ricerca fatta denuncia come “non realistica” la rappresentazione della classe lavoratrice sia in questo che in altri film della Walt Disney. Lo studio della Duke University afferma che il cinema, perlomeno quello rivolto all’infanzia, fornisce una visione zuccherosa, artificiale e ipocrita dei mestieri più umili, e in generale rende un’immagine distorta della povertà e delle differenze di classe. Critiche del genere sono rivolte anche ad altre pellicole della Disney, in “Mary Poppins”, lo spazzacamino, interpretato dall’attore Dick Van Dyke, sembra “troppo spensierato rispetto alla durezza della vita della working class nella Londra dell’era edoardiana”; “Aladino” viene accusato per una scena in cui il protagonista e la principessa Jasmine paragonano i propri diversi vissuti sociali per poi concludere che entrambi hanno avuto un’esistenza non facile.

I ricercatori americani hanno analizzato trentadue film, di cui molti prodotti dalla Disney, che ai botteghini hanno incassato più di 100 milioni di dollari e che hanno avuto come principale pubblico l’infanzia. L’analisi che ne viene fuori dimostra che nella maggior parte dei casi gli eroi sono o finiscono per diventare ricchi, e che la maggioranza dei personaggi appartengono a classi privilegiate o medio-alte. Le trame danno a intendere che l’ineguaglianza sociale è un bene e che le classi meno abbienti non hanno nulla di cui lamentarsi. Anzi, molto spesso i poveri vengono descritti come più felici dei ricchi, con questi ultimi che farebbero volentieri cambio per vivere al posto dei primi.

I fans della Disney replicano che sono soltanto film per bambini. Ma, tuttavia, “ehi oh, ehi oh, andiamo a lavorar”, il canto dei sette nani durante il tragitto verso la miniera non risuona certamente nelle miniere della realtà, conclude il rapporto.

Lazio, è finalmente l’ora degli emarginati?

Il campionato ormai è andato e qualsiasi ambizione europea per la Lazio, dopo la sconfitta casalinga con il Sassuolo (ma molto probabilmente il verdetto si è avuto già a Frosinone), è ormai definitivamente tramontata. Anche se la matematica ancora non condanna i biancocelesti, la qualificazione alla prossima edizione dell’Europa League è ormai un miraggio. Servirebbe una crisi totale di tutte le squadre che precedono la Lazio per poter tornare a “sperarenella qualificazione, ma la banda di Pioli ha ormai dimostrato in modo inequivocabile che non ci crede più e lo stesso allenatore non se la sente di fare promesse che ad oggi sono utopia. Proprio lui, che per mesi ha dichiarato di credere nella rimonta, ha deciso di alzare bandiera bianca dopo la sconfitta casalinga con il Sassuolo: «La classifica? E’ inutile farsi illusioni. Adesso non possiamo pensare al quinto posto». Un segnale grave per chi era partito da terzo della classe, con l’ambizione di disputare almeno la fase a gironi della Champions League. Per salvare la stagione ora resta a disposizione solo la vittoria dell’Europa League: l’ultima volta che un’italiana è riuscita nell’impresa era il 12 maggio 1999, quando il Parma vinse l’allora Coppa Uefa. Non proprio una passeggiata, insomma. La Lazio ha il dovere di provarci, ma parallelamente dovranno essere fatte riflessioni e bilanci, per cercare di salvare il salvabile e gettare adesso le basi per il futuro. Una cosa è certa, così non si può andare avanti e come ha ribadito ancora il mister biancoceleste in conferenza stampa è il momento “di salvare la faccia” il più possibile in campioanto, e visto che chi scende in campo proprio non riesce a farlo (o meglio preferisce farlo esclusivamente in Europa League) non è meglio usare questa situazione per cominciare a ricostruire iniziando da chi il campo lo ha visto poco o niente? Vedi i vari Morrison, Patric, Braafheid e Guerrieri:

L’OLANDESE – Per quanto riguarda la situazione del 32enne terzino olandese c’è ben poco da dire: a fine stagione gli scadrà il contratto ed è praticamente impossibile che gli venga rinnovato, sebbene gli fosse stato proposto solo un mese fa a patto che avesse accettato di andare in prestito alla Salernitana.

PUÒ ESSERE IL MOMENTO DI MORRISON? – Il centrocampista inglese ha vissuto una stagione assai difficile in cui la nostalgia di casa si è fatta sentire in modo considerevole, impedendogli così di ambientarsi in Italia. Il ds Igli MorrisonTare ha sempre creduto in lui a differenza di Pioli: il mister ha provato a dargli più di un’occasione, ma la scarsa propensione alla professionalità e all’impegno del giovane inglese lo ha fatto sempre di più allontanare dai suoi schemi tattici. La società non demorde ed è sicura che il ragazzo metterà la testa a posto e si rivelerà una scommessa vinta nonostante i problemi caratteriali confermati anche nel corso degli ultimi mesi. Sperano che presto possa dimostrare al mondo di essere un giocatore VERO, quello stesso giocatore che anni fa fu capace di far impazzire Sir Alex Ferguson quando era ancora allenatore del Manchester United e che regalava goal pazzeschi in grado di far sognare chiunque. La speranza è che il 23enne ex West Ham si sblocchi e che, soprattutto, Pioli gli dia ancora la possibilità facendogli giocare gran parte di queste 11 partite che restano alla fine.

PATRIC E GUERRIERI – Patric (23 anni ad Aprile) al contrario del centrocampista inglese non ha mai creato problemi e si è sempre comportato in modo esemplare seguendo come modello colui che della professionalità è simbolo indiscusso, Miro Klose. Pur restando sempre fuori per scelta tecnica, lui non ha mai creato alcun problema e anzi, come testimonia la sua presenza costante sui social network, non ha mai perso il sorriso. Solo contro il Genoa è riuscito a mettersi in mostra in modo positivo: Pioli però vuole ancora farlo crescere e con davanti a un Konko così (pronto a regalare la 18esima prestazine di assoluto livello) è veramente dura emergere. Per quanto riguarda il giovane portiere biancoceleste Guido Guerrieri (talento puro promosso la scorsa estate dalla Primavera di Simone Inzaghi) il discorso è completamente diverso: pur essendo riconosciuto da tutti il suo immenso talento, il giovane aquilotto non è riuscito ancora a togliersi la soddisfazione di esordire in prima squadra. Ha trascorso tutta la stagione da terzo portiere cercando, durante gli allenamenti, di rubare con gli occhi i segreti del mestiere. I tifosi credono molto in lui, in cuor loro sanno che diventerà il futuro portiere della Lazio e non vedono l’ora guerrieri-01di poterlo ammirare. Qualcuno (viste le prove altalenanti di Marchetti prima e Berisha poi) avrebbe voluto vederlo subito titolare, un po’ come  la favola che sta vivendo “Gigio” Donarumma del Milan. Probabile invece che il ragazzo la prossima stagione andrà a farsi le ossa in prestito da qualche parte (stesso procedimento utilizzato per Strakosha, girato provvisoriamente a Salerno), ma visto che è quasi certa la partenza di Berisha (sarà sostituito da Vargic a partire da giugno) e con Marchetti che non ha ancora recuperato dall’influenza che gli ha fatto saltare la partita con il Sassuolo, allora la sfida di domenica prossima a Torino potrebbe essere una bella occasione per testarlo in palcoscenici diversi dal campionato Primavera.

Questo anonimo finale di campionato può rappresentare l’occasione di conquistare finalmente la fiducia di Pioli. Sta a lui ora scegliere cosa fare…

Fonte: repubblica.it

COPPA ITALIA – Finale da thriller

Chi pensava che la seconda finalista di Coppa Italia si fosse già decisa allo Juventus Stadium si è dovuto ricredere. L’Inter ha giocato una grande gara ribaltando ogni pronostico e riuscendo a mettere alle corde una Juventus troppo superficiale. Il gol di Brozovic al 17′ ha dato speranza ai nerazzurri che di minuto in minuto hanno acquisito coraggio. Dall’altra parte la Juventus è entrata nel panico ed ha subito la furia dei padroni di casa. Ljajic al 25′ ha sfiorato il raddoppio colpendo la traversa. Tuttavia il 2 a 0 è arrivato a inizio ripresa grazie a Perisic che ha ribadito in rete un cross teso dalla sinistra di Eder. La Juve ha stretto i denti fino al 42′ quando Rugani ha atterrato in area l’ottimo Perisic (tra i migliori del match). Dal dischetto ha realizzato Brozovic. 3 a 0 e tutto da rifare per i bianconeri. La Juve nei tempi supplementari ha sfiorato due volte il gol qualificazione con Zaza e Morata ma alla fine la partita si è decisa ai calci di rigore: decisivo l’errore dal dischetto di Palacio che ha colpito la traversa. Inter che esce dalla competizione a testa alta, per i bianconeri, invece, arriva la seconda finale consecutiva di Coppa Italia. Tuttavia, la Juve dovrà riflettere su una delle peggiori prestazioni degli ultimi anni come ha ammesso lo stesso Bonucci nel post gara.

Fiorentina: niente Roma per Zarate, ricorso respinto…

Niente Roma per Mauro Zarate. La Corte d’appello federale ha infatti respinto il ricorso presentato dalla Fiorentina contro la squalifica per 3 giornate (due già scontate) inflitte all’attaccante argentino, espulso per aver preso per il collo Murillo nel finale della gara contro l’Inter dello scorso 14 febbraio (terminata 2-1 per i viola).

L’attaccante, quindi, non potrà scendere in campo venerdì sera all’Olimpico.

Fonte: ansa

Barcellona-Nike, che numeri….

Nike prepara un’offerta irrinunciabile al Barcellona per rinnovare la sponsorizzazione tecnica con il club blaugrana nei prossimi anni. Lo scrive “As“, secondo cui il colosso americano dell’abbigliamento sportivo sarebbe pronto a mettere sul piatto 85 milioni di euro a stagione, che potrebbero salire fino a 100, per convincere il club di Leo Messi a prolungare il matrimonio. Il megacontratto partirebbe da luglio 2018, ma si sta ancora discutendo della sua durata.
Le trattative tra la multinazionale e la società catalana, scrive il quotidiano iberico, “sono in fase avanzata, ma c’è ancora molta strada da fare“. Oggi, il Barcellona incassa 30 milioni l’anno dalla sponsorizzazione e altri 19 milioni in canoni mensili per le vendite generate dal merchandising. Il rapporto ha avuto inizio nel ’98 e al momento è in essere un decennale da 120 milioni di euro, salito a 150 per gli ultimi 5 anni, fino al 2018.
Pochi mesi fa Adidas e Manchester United hanno siglato un contratto da 94 milioni di euro a stagione.

Fonte: ansa

Ci siamo! Arriva la legge sull’Omicidio stradale. La soddisfazione di Renzi…

Arriva la legge sull’omicidio stradale. Il testo, ormai arrivato alla quinta lettura, è stato approvato dall’Aula di Palazzo Madama ed è quindi legge. L’Aula ha detto “sì” al voto di fiducia chiesto dal governo sul ddl per l’omicidio stradale. I voti a favore sono stati 149, 3 i contrari e 15 gli astenuti.

Renzi: è stata dura, ma finalmente è legge – “Per Lorenzo, per Gabriele, per le vittime della strada. Per le loro famiglie. L’omicidio stradale è legge #finalmente“. Così il premier Matteo Renzi su twitter dopo il via libera alla legge. “E’ stata dura – dice il premier – ma questa legge è realtà“.

Con le nuove misure dunque l’omicidio stradale diventa un reato a se’, graduato su tre varianti. In particolare, resta la pena gia’ prevista oggi (da 2 a 7 anni) nell’ipotesi base, quando cioe’ la morte sia stata causata violando il codice della strada. Ma la sanzione penale sale sensibilmente negli altri casi. Con le nuove regole chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe, rischiera’ da 8 a 12 anni di carcere. Sara’ invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni l’omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l’incidente per condotte di particolare pericolosita’ (eccesso di velocita’, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio). La pena puo’ pero’ aumentare della meta’ se a morire e’ piu’ di una persona: in quel caso il colpevole rischia fino a 18 anni di carcere . Ecco le altre novita’ del testo approvato.

LESIONI STRADALI. Aumentano le pene se chi guida e’ ubriaco o drogato: da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. Se invece il colpevole ha un tasso alcolemico fino a 0,8 g/l o se l’incidente e’ causato da manovre pericolose la reclusione sara’ da un anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime.

CONDUCENTI MEZZI PESANTI. L’ipotesi piu’ grave di omicidio stradale (e di lesioni) si applica ai camionisti e agli autisti di autobus anche in presenza di un tasso alcolemico sopra gli 0,8 g/l.

FUGA DEL CONDUCENTE. Se il conducente fugge dopo l’incidente scatta l’aumento di pena da un terzo a due terzi, e la pena non potra’ comunque essere inferiore a 5 anni per l’omicidio e a 3 anni per le lesioni. Altre aggravanti sono previste se vi e’ la morte o lesioni di piu’ persone oppure se si e’ alla guida senza patente o senza assicurazione. La pena e’ invece diminuita fino alla meta’ quando l’incidente e’ avvenuto anche per colpa della vittima.

REVOCA DELLA PATENTE. In caso di condanna o patteggiamento (anche con la condizionale) per omicidio o lesioni stradali viene automaticamente revocata la patente. Una nuova patente sara’ conseguibile solo dopo 15 anni (omicidio) o 5 anni (lesioni). Tale termine e’ pero’ aumentato nelle ipotesi piu’ gravi: se ad esempio il conducente e’ fuggito dopo l’omicidio stradale, dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca.

RADDOPPIO DELLA PRESCRIZIONE. Per il nuovo reato di omicidio stradale sono previsti il raddoppio dei termini di prescrizione e l’arresto obbligatorio in flagranza nel caso piu’ grave (bevuta ‘pesante’ e droga). Negli altri casi l’arresto e’ facoltativo. Il pm, inoltre, potra’ chiedere per una sola volta di prorogare le indagini preliminari.

PERIZIE COATTIVE. Il giudice puo’ ordinare anche d’ufficio il prelievo coattivo di campioni biologici per determinare il dna. Nei casi urgenti e se un ritardo puo’ pregiudicare le indagini, il prelievo coattivo puo’ essere disposto anche dal pm.

Fonte: ansa