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Koulibaly torna a parlare dei cori razzisti dei laziali

Sono trascorse delle settimane dai buu dei laziali all’indirizzo di Koulibaly. Eppure il difensore del Napoli ha avuto voglia di tornare sull’argomento. Un episodio che è costato alla Curva Nord due giornate di squalifica (nonostante la loro assenza in Lazio – Napoli). Intervistato da RMC, il difensore ha  svelato quale sarebbe la sua prossima reazione ad eventuali nuovi cori razzisti: “Questa volta potrei davvero lasciare il campo di gioco. Sto prendendo in considerazione questa possibilità“.

FIGC – Incentivi ai club per costruire lo stadio di proprietà

Negli ultimi anni in Italia si sta portando avanti l’idea di far costruire stadi di proprietà ai club. I motivi sono molteplici: colmare il gap con i ricchissimi club inglesi, spagnoli e francesi; evitare costi superflui alle società come gli affitti per gli stadi; rendere più tecnologici gli impianti di gioco e soprattutto invogliare i tifosi a frequentare lo stadio 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 con varie attività durante i giorni in cui non sono programmate le partite. Però, come spesso accade in Italia, la burocrazia ne rallenta il percorso. Percorso che è stato completato solo da Juventus e Udinese. Così, la FIGC, ha deciso di mettere a disposizione 80 milioni di euro a interessi agevolati a disposizione dei club che vogliano costruire e/o ristrutturare/riqualificare impianti sportivi. Per la Lazio potrebbe essere una buona notizia sia per la costruzione dello stadio oppure per la tanto sognata riqualificazione dello stadio Flaminio.

Due ex laziali per l’addio al calcio di Recoba

E’ stato il pupillo di Massimo Moratti, che lo prelevò giovanissimo portandolo all’Inter. Il numero 20 sulle spalle e tanta fantasia nella testa e eni piedi. Sriamo parlando di Alvaro Recoba, El Chino dell’Uruguay. L’ex fantasista nerazzurro, il 31 marzo appenderà definitivamente gli scarpini al chiodo. Per la sua partita d’addio, convocate tantissime stelle del calcio e d amici. Tra tutti Javier Zanetti, Ronaldo, Toldo, ma anche due ex laziali come Vieri e Veron. Il match d’addio verrà disputato allo stadio Parque Central, casa del suo Nacional.

Pirlo, che aneddoto su Matri: “E’ un grande amico ma crede di avere ogni malattia del mondo”

Il Mitra Matri sta vivendo una stagione altalenante in biancoceleste, così come la sua Lazio. Giovedì dovrebbe tornare titolare per la decisiva sfida contro il Galatasaray. Spesso apprezzato fuori dal campo anche in virtù della sua ragazza Federica Nargi, Matri è stato raccontato da Pirlo in un modo particolare. L’ex centrovampista della Juventus, nel suo libro “Penso, quindi gioco” ha dipinto in maniera pittoresca l’attaccante laziale. Di seguito un divertente aneddoto su Matri, tratto dalle pagine della sua autobiografia:

Pagava Matri. Pagava sempre Matri, anche in senso figurato. Nesta era emigrato in Canada, De Rossi lo vedevo solo in nazionale, quindi, finché ha giocato nella Juve, non restava che lui: Matri. Il mio ultimo compagno di stanza è sempre la mia prima vittima, per regolamento non scritto. Certe volte era come sparare sulla Croce Rossa, anche se Alessandro preferirebbe bombardare direttamente un ospedale. E’ ipocondriaco, si sente addosso tutte le malattie del mondo senza averne una, certe volte addirittura pensava di essere un giocatore del Torino. Matri è ansioso, ha paura di tutto, il dottore della Juventus lo odiava. Io invece lo adoro. Quando starnutiva diceva “Lo sapevo, mi è venuta la polmonite. Dottore…” Gli spuntava un brufolo: “Ecco, è una reazione allergica a quello che ho mangiato, aiuto, sto per morire. Dottore…”. In campo si trovava da solo davanti al portiere, calciava il pallone da tutt’altra parte, non prendeva neanche la porta: “Mamma mia, colpa della congiuntivite”. Io tranquillizzavo:”Sei sanissimo Ale tranquillo. Il problema è che sei una pippa”. Rideva, ma gli veniva mal di denti, smetteva di ridere, e gli bruciava l’orecchio. Gli voglio bene, e mi divertivo con lui, quindi mi inventavo cose che non esistevano: “Ale stai perdendo sangue dal naso”. Lui mi rispose: “Noo. E’ un’epistassi, una piccolissima emorragia”. E a quel punto gli dissi: “Ce l’hai nel cervello l’emorragia”. E lui: “Ho un’emorragia cerebrale?”. Mi arresi.

Agostinelli: “Il gioco della Lazio è diventato prevedibile”

Andrea Agostinelli, attuale tecnico del Partizani Tirana, ha analizzato il momento della Lazio ai microfoni di Radiosei durante la trasmissione “Non Mollare mai”. Ecco le sue parole: “La partita di Frosinone è l’esatta fotografia della Lazio di questa stagione. La poca condizione dei propria calciatori offensivi è la causa della difficoltà della squadra di costruire occasioni da gol. L’organizzazione è rimasta la stessa, ma senza la qualità dei Candreva, Felipe e pochi altri si diventa sterile. Quest’anno rispetto alla scorsa stagione c’è meno movimento senza palla, chi porta il pallone non ha grandi soluzioni a propria disposizione, di conseguenza il gioco viene meno e la manovra è più prevedibile. La causa principale però è la cattiva resa di alcuni singoli decisivi. Se l’allenatore addestra la squadra in allenamento ma poi sul campo alcune situazioni non si vedono è una cosa, più grave sarebbe il contrario, ma conoscendo Stefano in settimana sono certo che alcune cose vengono provate. Ogni allenatore a fine campionato è soggetto a critiche in base ai risultati ottenuti, lo stesso vale anche per lui”.

FORMELLO – Prove anti-Galatasaray. Radu, Bisevac e Basta ok

Prove tattiche anti-Galatasaray. Previsti tre rientri per la sfida di giovedì contro i turchi: Radu, Bisevac e Basta. Tutti e tre dovrebbero partire nell’undici titolare. Il centrale serbo dovrebbe affiancare Hoedt, favorito su Mauricio.

Per quel che riguarda il centrocampo, Biglia e Milinkovic sono certi di una maglia. Ballottaggio Cataldi-Parolo per completare il reparto. In attacco Felipe Anderson e Matri dovrebbero partire dall’inizio. Al loro fianco Mauri o Candreva, anche se non è da scartare l’ipotesi Lulic, visto il probabile utilizzo di Radu come terzino.

Crivello ripensa a Frosinone-Lazio: “Potevamo vincere”

Al Matusa Frosinone e Lazio si sono divise la posta in palio in una sfida tutt’altro che spettacolare. Tra gli uomini di Stellone c’è comunque un po’ di rammarico, come spiega il terzino dei ciociari Crivello ai microfoni di Frosinone Calcio Tv: ” Abbiamo conquistato un punto molto importante, che ci permette di dare continuità ai nostri risultati. Giocavamo contro una grande squadra e siamo contenti di questo pareggio. É chiaro che c’è un pizzico di rammarico perché l‘abbiamo giocata alla pari e potevamo anche vincere“.

FOTO – Il centrale biancoceleste inserito nella Top 11 della Serie A di Whoscored.com

Ci ha messo un po’ per entrare nei meccanismi del calcio italiano ma finalmente Wesley Hoedt sta mostrando tutte le sue doti. Da un mese circa a questa parte, il gigante olandese sta dimostrando partita dopo partita una crescita costante: sicuro, concentrato, pulito negli interventi, buon senso della posizione, abile negli anticipi…insomma è in un grande stato di forma e, anche se il clima intorno alla Lazio non è dei migliori, le qualità che spinsero fortemente al suo acquisto stanno finalmente emergendo. Nel match di domenica col Frosinone è risultato tra i migliori in campo. La prestazione del centrale Orange è stata notata anche dal portale Whoscored.com, che ha inserito Hoedt nella Top 11 settimanale della Serie A. La speranza è che continui sempre così, formando un giorno con de Vrij una coppia dal  grande futuro.

Le decisioni del Giudice Sportivo

Sono state rese note, attraverso un comunicato della Lega Serie A, le decisioni del Giudice Sportivo. Tra gli squalificati c’è Missiroli del Sassuolo, che salterà la Lazio. Tre giornate a Tonelli dell’Empoli, reo di aver fatto il gesto delle manette dopo l’espulsione. Ecco gli altri squalificati per un turno: Conti (Atalanta), Moras (Verona), Hallfredsson (Udinese), Spolli e Pinzi (Chievo Verona), Benassi (Torino), Brozovic (Inter), Izzo (Genoa), Montolivo (Milan), Saponara (Empoli). Ammenda di 15mila euro al Napoli e all’Inter, di tremila euro quella inflitta alla Sampdoria.

Lenzini-Lotito: nuova puntata della telenovela

Da ieri, ovunque, non si sente altro che parlare della telefonata-non telefonata intercorsa tra il nipote del presidente Lenzini, Andrea, e l’attuale numero uno biancoceleste Claudio Lotito. Per chi non ne avesse sentito parlare ricapitoliamo: ieri mattina Andrea Lenzini aveva denunciato su facebook di aver cercato di contattare telefonicamente Lotito per tentare di organizzare qualcosa prima dell’incontro tra Frosinone e Lazio per commemorare la memoria del Sor Umberto, il Presidente del primo scudetto biancoceleste, telefonata però non andata a buon fine a causa di incomprensioni tra le parti; nel pomeriggio però Andrea, sempre tramite lo stesso social, comunicava di aver ricevuto le scuse per l’accaduto dall’attuale presidente biancoceleste.

Ora la telenovela si arricchisce di una nuova puntata. Infatti, lunedì prossimo, il nipote di Lenzini sarà ospite a Formello dove pranzerà con il direttore sportivo Igli Tare e il responsabile della comunicazione, Stefano De Martino. Sarà senza dubbio l’occasione buona per chiarire definitivamente quanto accaduto sabato scorso e, per i soggetti implicati, mettersi alle spalle una storia antipatica della quale i veri tifosi biancocelesti avrebbero fatto a meno in un giorno così importante per chi ama questi colori.

Galatasaray – I convocati di Denizli

Questa la lista dei giocatori convocati per la gara di ritorno di Europa League con la Lazio, incontro in programma giovedi sera all’Olimpico di Roma alle 19:00, diramata dal tecnico turco Mustafa Denizli.

Portieri: Fernando Muslera, Cenk Gönen, Eray İşcan;

Difensori: Ryan Donk, Aurelien Chedjou, Hakan Balta, Lionel Carole, Semih Kaya, Koray Günter, Jason Denayer, Sabri Sarıoğlu;

Centrocampisti: Emre Çolak, Bilal Kısa, Yasin Öztekin, Selçuk İnan, Wesley Sneijder, Jose Rodriguez, Olcan Adın, Emre Çolak;

Attaccanti: Umut Bulut, Lukas Podolski.

Denizli, Galatasaray: “Giovedì ci aspetta una gara difficile ma siamo abituati…”. E sull’arbitro…

All’aeroporto Ataturk di Istanbul il tecnico turco, Mustafa Denizli, si è fermato a scambiare alcune battute con i giornalisti presenti sul posto prima della partenza del Galatasaray per Roma. Il tecnico, apparso abbastanza tranquillo, a poche ore dalla gara di ritorno di Europa League contro i biancocelesti, come riportato da samanyoluhaber.com, ha dichiarato: “Giovedì ci aspetta una gara impegnativa e difficile, ma li abbiamo studiati e siamo pronti. Non abbiamo paura, siamo abituati a questo genere di partite. Speriamo che per il passaggio del turno bastino i novanta minuti regolamentari. Siamo cresciuti e il nostro gioco è migliorato e questo ci da fiducia per il raggiungimento di un risultato positivo”. In un momento di tensione come questo tra Russia e Turchia l’arbitro della gara sarà il russo Vladislav Bezborodov, il tecnico però ci scherza sopra: “Non credo l’abbia mandato la Lazio. A parte gli scherzi, nessuno può permettersi di giudicarlo e non spetta a noi farlo”. I turchi sono partiti nel primo pomeriggio verso Roma e nella giornata di domani terranno la consueta conferenza stampa di vigilia allo Stadio Olimpico (prevista alle ore 17). Oltre al tecnico prenderà la parola anche l’ex laziale Fernando Muslera. Successivamente terranno una seduta di allenamento, i primi quindici minuti di questa sessione sarà aperta ai media.

CRONACA – Scacco alla sicurezza: la “Convert Pistol”

Massima allerta all’aeroporto di Fiumicino. L’ultima minaccia alla sicurezza potrebbe celarsi in uno smartphone. In seguito alle segnalazioni arrivate ai comandi della polizia di frontiera, la Questura, tramite un’informativa segnala che si trova in circolazione una pistola particolare e molto pericolosa. L’arma è talmente piccola da essere contenuta all’interno di un telefono cellulare. La nota, firmata dal questore Nicolò D’Angelo, è stata diramata venerdì scorso, quando è stato installato il nuovo dispositivo nei controlli anche al Leonardo da Vinci di Fiumicino.

Ai vari check-in, i passeggeri in partenza, potranno vedersi analizzare dagli agenti il proprio telefonino. La “Convert Pistol” è una pistola che ha la forma di uno smartphon e che è in vendita negli Usa. L’oggetto, una volta aperto, diventa una calibro 380 con due canne sovrapposte. Inoltre è dotata di un sistema di puntamento con mirino laser ed un caricatore con capacità presunta di almeno due colpi. Il congegno sarebbe difficilmente riconoscibile a occhio nudo e, per questo motivo, gli addetti alla sicurezza dovranno controllare tutti i telefonini dei viaggiatori che possano risultare sospetti. Per alcuni potrebbe bastare il passaggio ai raggi X, per altri invece potrebbe esserci bisogno di un’ispezione più approfondita. L’arma si può acquistare anche on line e risulterebbe facilmente rivendibile al mercato nero.

Una donna del Vaticano trovata morta: era anche…

In attesa dell’autopsia per capire bene le cause della morte di una collaboratrice di Papa Francesco. Aveva 35 anni la donna trovata sena vita nella sua casa il 19 febbraio scorso. I carabinieri hanno rinvenuto il corpo intorno alle ore 20:30, intervenendo assieme ai vigili del fuoco accorsi per aprire la porta chiusa dall’interno. La vittima era incinta e soffriva di diabete. Gli investigatori indagano senza escludere nulla, ma fondamentale sarà capire i risultati dell’autopsia per ricostruire cosa sia realmente accaduto. Non sono stati riscontrati segni di violenza sulla collaboratrice del Papa, a breve saranno eseguite anche analisi sul feto. Un aspetto che insospettisce gli agenti è che nonostante la donna fosse incinta e soffrisse di una patologia nessuno si era accorto che la donna fosse deceduta da diversi giorni. Come riporta “Il Messaggero” la vittima si chiamava Miriam Wuolou e conosceva personalmente Papa Francesco, che alla notizia della sua morte sembra sia rimasto molto colpito. La 35enne, come si legge sempre su “Il Messaggero”, era spostata ma pare che non vivesse con il marito.  L’uomo, interrogato, non sapeva nulla della morte della moglie.

Dramé: “Ecco perché non sono andato alla Lazio…”

Ormai sono ben 23 giorni che il calciomercato è terminato. A dire il vero, escludendo l’ingaggio del 32enne Bisevac, il mercato di gennaio della Lazio non è mai iniziato. Uno dei tanti nomi accostati ai biancocelesti nell’ultima sessione di trattative è stato Boukary Dramé. Il giocatore in forza all’Atalanta, sembrava davvero ad un passo dal vestire la maglia della Lazio e lo stesso terzino ha parlato di questa recente possibilitò in un’intervista rilasciata ai media francesi, dove ha dichiarato: “Purtroppo non si è conclusa la trattativa perché loro avrebbero dovuto prima cedere un paio di giocatori in esubero e questo non è successo. Andare alla Lazio, mi avrebbe permesso di fare il salto di qualità. Sappiamo tutti il livello dei biancocelesti”.

Paura e delirio a Roma: rapina e spari tra la folla…

Attimi di tensione in mattinata ad una Posta di Roma, in via Val Pellice. Alle 9:30 di questa mattina sono iniziate ad arrivare varie telefonate alle forze dell’ordine che venivano informate di una rapina all’ufficio postale in zona Conca d’Oro – Quartiere delle Valli. La rapina è avvenuta tra la gente che si era recata come ogni mattina alla Posta, inconsapevole che quello che stava per accadere avrebbe trasformato una normale giornata, in qualcosa di veramente traumatico. A mettere a segno il colpo due rapinatori, entrambi armati di pistola, che hanno creato il panico anche nel momento di fuga dall’ufficio postale. I due malviventi, ritrovandosi di fronte una Smart (auto della polizia in borghese), hanno fatto esplodere vari colpi di pistola verso la macchina e gli agenti hanno risposto al fuoco. Il terrore ha colpito anche i clienti del supermercato adiacente al luogo in cui è avvenuto il tutto. E’ intervenuto anche il 118, dato che alcuni cittadini sono stati colpiti da un malore per la tanta paura. Fuggiti i due in direzione di via dei Prati Fiscali, su uno scooter Suzuki Burgman, usato per scappare è stato poi ritrovato dagli investigatori in viale Somalia, nella zona del Quartiere Africano. Ancora con la marmitta calda dei due rapinatori non vi era però traccia. sono al momento ricercati. Gli agenti della polizia scientifica hanno ritrovato almeno tredici bossoli di pistola. Un proiettile ha anche raggiunto una persona di un appartamento della via oltrepassandolo. Come riportato da romatoday.it ha parlato così dell’accaduto Riccardo Corbucci, assessore alla trasparenza e alla partecipazione del III Municipio: “Con la rapina di questa mattina, questo è il terzo episodio criminale in pochi giorni nel nostro municipio.Sono veramente preoccupato per quanto sta accadendo. Soltanto la buona sorte sta evitando che i cittadini possano rimanere vittime della violenza criminale”.

EL: designata la sestina arbitrale di Lazio-Galatasaray

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Sarà Vladislav Bezborodov ad arbitrare il ritorno dei sedicesimi di Europa League tra Lazio e Galatasaray, in programma giovedì alle ore 19 allo stadio Olimpico. Il fischietto russo sarà coadiuvato dagli assistenti Golubev e Gavrilin, dal quarto uomo Danchenko e dagli arbitri di porta Eskov e Fedotov. Nessun precedente con la Lazio per questo arbitro, che nella stagione in corso ha già arbitrato la Fiorentina nel match vinto di misura contro il Belenenses.

Eriksson scommette sul calcio cinese. E sull’Italia…

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Torna a parlare l’allenatore del secondo scudetto biancoceleste È ben Goran Eriksson. Lo fa dalla Cina, dove, dopo la prima esperienza con il Guangzhou, attualmente siede sulla panchina dello Shanghai, con il quale ha da poco alzato al cielo il suo primo trofeo extra europeo. Una scelta di cui il tecnico svedese non si è affatto pentito, convinto che il futuro del calcio sorgerà proprio all’ombra della Grande Muraglia: “Sono convinto – le sue parole ai taccuini de L’Equipe – che tra 10-15 anni i cinesi riusciranno a vincere perfino la Coppa del Mondo. Il futuro è davvero luminoso per questo paese e io sono fortunato ad essere capitato al posto giusto nel momento giusto. Quando ero in Italia, negli anni ’90, tutti volevano venire a giocarci perché c’era il miglior calcio. Negli anni 2000, invece ero in Premier e tutti volevano giocarci. Adesso mi sembra che ogni giocatore punti a giocare in Cina e questa è una grande cosa per il calcio in questo paese“.

Ballotta: “Chi doveva fare la differenza nella Lazio… non la fa più! Pioli? I bilanci si fanno alla fine.”

Marco Ballotta, ex portiere biancoceleste presente in campo anche il giorno dello storico scudetto del 2000, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per parlare della situazione biancoceleste alla vigilia della fondamentale sfida contro il Galatasaray.

Secondo me la Lazio ha tutte le carte in regola per passare il turno ed arrivare fino in fondo in Europa League. Alla luce della situazione in campionato, l’obiettivo europeo è determinante.

Ma rispetto a un anno fa cosa è cambiato in casa biancoceleste? “Probabilmente è mancata un po’ di fame. I giocatori che hanno fatto la differenza l’anno scorso sono mancati sul piano della continuità: chi doveva fare la differenza, come Felipe Anderson e Candreva, semplicemente non è più riuscito a farla. Per il prossimo anno qualcosa andrà cambiato, senza ombra di dubbio.

Proprio Candreva al momento sembra essere entrato nell’occhio del ciclone: “Non vorrei che avesse voglia di cambiare aria: nel mercato invernale si era parlato molto di una sua possibile partenza. Forse è arrivato ad un’età in cui vorrebbe avere la certezza di poter lottare per qualcosa di davvero importante.

I compagni di reparto in difesa di Ballotta, tra Parma e Lazio, erano tra i migliori giocatori di ruolo al mondo. Le problematiche che sta vivendo in difesa la Lazio sono figlie di mancanze a livello individuale, anche a causa degli infortuni, o sono relative a problemi di programmazione? “I problemi non derivano mai da un reparto solo. La Lazio mi sembra una squadra in buon equilibrio, senza un reparto eccezionale o particolarmente scarso. Sono gli elementi che dovrebbero garantire ad essere mancati: troppe le prestazioni piatte in una squadra che vive troppo di alti e bassi, anche a causa, come ripeto, dei numerosi infortuni. Mancano anche i sostituti per riuscire a sopperire a questo tipo di assenze.

Può essere azzardato, puntando al vertice, impiegare così tanti giovani contemporaneamente in campo? “Il progetto della società può essere giudicato positivamente se si parla di prospettive future, ma poi bisogna capire quali pedine possono essere sacrificate per muovere il mercato e puntellare la squadra con elementi di esperienza che possano garantire qualcosa di importante. Anche se un progetto-giovani deve basarsi sul mantenimento degli elementi cresciuti in casa, che devono restare quando sono pronti per esprimersi ad alti livelli.

Sul tecnico Pioli: “I bilanci si fanno alla fine, bisognerà vedere su quali basi si chiuderà la stagione. Se la società crede nel progetto si può puntare sul ricambio dei giocatori mantenendo però la stessa guida e dare un segnale di continuità. Sono due anni però che la squadra fatica molto ad inizio stagione, questo è un aspetto sul quale il tecnico dovrà eventualmente lavorare.

In campionato chi dovrebbe spuntarla? “La Juventus si è resa protagonista di un recupero impressionante, ma ci è riuscita perché le altre squadre gliel’hanno permesso, rallentando costantemente. L’equilibrio può giovare per far crescere il calcio italiano e farlo tornare ai livelli del passato.

Ultimo parere d’obbligo, per un grande ex come Ballotta, sui portieri della Lazio: “Berisha e Marchetti sono indubbiamente due titolari: dunque credo che uno dei due a fine stagione partirà. Considerando che la scelta su Marchetti, alla luce del parere di Pioli e del recente rinnovo di contratto, mi sembra chiara, sarà Berisha a dover fare le sue considerazioni. Guerrieri è un giovane di grande prospettiva ma per lui sarebbe ideale vivere un anno fuori, per giocare e fare esperienza sul campo.

Fabio Belli

FOTO – Parolo: “Prima di venire alla Lazio guardai i video dell’evento Di Padre in Figlio”. Djordjevic: “Gioco a calcio grazie a un videogame”

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Prosegue in casa Lazio il tour nelle scuole elementari e medie inferiori di Roma e provincia per il progetto ‘Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport‘. Stamane a fare tappa presso la scuola d’infanzia e primaria ‘Antonio De Curtis’ sono stati Filip Djordjevic Marco Parolo, accompagnati dal team manager Manzini e dall’immancabile aquila Olimpia. Come riporta ‘lalaziosiamonoi’, proprio Manzini è il primo a prendere la parola: “La società vi saluta e vi ringrazia. Questi incontri ci arricchiscono sempre, per questo vogliamo invitarvi ad una delle nostre partite all’Olimpico. L’aquila? Rappresenta la squadra che deve sempre puntare alle vette, perché è un animale che tende a volare in alto verso picchi difficili da scuola 2-01raggiungere“.

Il microfono passa poi al centravanti serbo: “Collaborare con la squadra serve molto, perché si vince solo restando tutti uniti, da solo nessuno può fare nulla. Si fanno tanti sacrifici, si è sempre lontani dalla famiglia. Ma le tante cose belle che ci sono nel calcio poi ti ripagano. Fare un gol è la sensazione più bella: io il mio primo l’ho segnato tanti anni fa ed è stato qualcosa di incredibile. Lo sport preferito dopo il calcio? Noi due seguiamo il basket, soprattutto l’NBA. La mia passione per il calcio è nata quando ero piccolo: giocavo tutti i giorni a Football Manager e conoscevo tutti i giocatori. Tempo libero ne abbiamo poco, ma passarlo con i figli è la cosa più bella del mondo. Razzismo? Non mi è mai capitato, né in Francia né in Italia. Pur essendo straniero, il derby lo sento come tutti gli altri: so che è uno dei tre derby più grandi del mondo, la partita più importante della stagione. La concentrazione c’è sempre, perché è bello giocare partite del genere“.

E giunge infine al centrocampista ex Cesena: “L’alimentazione nello sport è importante, soprattutto quscuola 3ando sei avanti con gli anni, perché, a differenza di quando sei giovane e puoi permetterti qualche dolce per via del metabolismo diverso, non puoi esagerare, altrimenti devi anche pagare delle multe (ride ndr). Il mio percorso per diventare calciatore è stato più lungo: avevo 25 anni quando sono arrivato in A, un obiettivo che ho sempre avuto e per il quale ho sempre dato tutto me stesso. Il segreto è essermi sempre divertito, perché se la vivi come un peso non vai da nessuna parte. La passione
dei tifosi la percepisci fin da subito, anche nelle amichevoli pre-campionato, quando vengono in 4-5mila disposti a tutto per farsi una foto con te. Prima di arrivare alla Lazio avevo visto dei video dell’evento ‘Di padre in figlio’, in cui c’era l’Olimpico pieno. Noi percepiamo l’amore dei tifosi, ma poi sta a noi trascinarli di più e a volte ci riusciamo e altre no. La loro voglia però si percepisce tanto, anche in trasferta, quando applaudono tanto. Il mio idolo? Gerrard, ci ho giocato contro ed è stato incredibile. Da questi idoli dobbiamo prendere le cose positive e farne tesoro. Il gioco di squadra aiuta tantissimo tutti a rendere meglio: quando sei insieme ad altri non puoi essere egoista, ma devi accettare i difetti dell’altro e stimarsi a vicenda. Bisogna parlare con i compagni per confrontarsi e capire come crescere. La vita privata? Sono sempre stato me stesso e l’ho tenuta separata dal calcio. La violenza? Mi è successo in Belgio con l’Italia, a fine partita negli spogliatoi parlavamo solo di quanto accaduto in Francia. Il calcio è gioia, bisogna avere rispetto e sperare che certe cose non si ripetano. In questo momento critico cerchiamo di essere compatti e non ascoltare quello che ci dicono contro. Non possiamo essere sempre al 100%, ma con la voglia e la passione si può risalire. Quando si smette? A quarant’anni, a volte anche prima, anche perché non ce la fai a stare al passo con i giovani che hanno più energie. Cerchi di tenerti in forma, ma ad un certo punto è il fisico a dirti basta. I giovani però devono far bene, sennò continuano a giocare i vecchietti.  Penso sia giusto fare beneficenza: noi la facciamo sia come squadra che singolarmente, doniamo per aiutare chi è meno fortunato di noi
“.

Prima di andar via però c’è spazio anche per Olimpia, che parla attraverso il falconiere Bernabè: “Vive a Formello, ha tanto spazio e dunque non scappa perché la riconosce come casa. All’Olimpico invece è più difficile per le luci, le bandiere e le telecamere, ma abbiamo lavorato per questo e dopo 5 anni è diventata bravissima“.