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RASSEGNA STAMPA – Assalto ai gioielli. La Lazio alza il muro

È partito l’assalto alla diligenza come la scorsa estate. Nel mirino dei grandi club europei e italiani ci sono i gioielli di famiglia della Lazio e Lotito è pronto a fare catenaccio per evitare di dover passare attraverso una cessione eccellente per finanziare l’acquisto dei due difensori che servono a Pioli. Sta per cominciare (ufficialmente il 4 gennaio) un mercato che si annuncia ricco di novità per i biancocelesti alle prese con gli infortuni di De Vrij e Gentiletti. E allora, a prescindere dalle offerte irrinunciabili che possono sempre arrivare in qualsiasi momento, Lotito e Tare devono decidere se investire i pochi milioni di euro presenti in cassa per i rinforzi senza sacrificare qualche pedina. Una scelta, quella di non cedere nessuno, che è stata spesso criticata anche dagli stessi tifosi laziali che non hanno gradito l’immobilismo estivo con un sinistro presagio sui risultati poi molto al di sotto delle attese della vigilia. Si vedrà, intanto, proprio guardando il misero decimo posto in classifica, crescono estimatori per i giocatori laziali pensando di trovare terreno fertile in Lotito. Invece, il presidente biancoceleste vuole andare avanti così, la rifondazione avverrà a giugno quando finiranno il loro contratto Marchetti, Konko, Mauri e Klose e qualche big sarà ceduto. Per ora non si vende anche se le offerte cominciano ad arrivare per tanti calciatori.

Andiamo con ordine. Secondo l’edizione online del quotidiano Marca, il Barcellona avrebbe chiesto alla Lazio una valutazione del cartellino di Candreva, il cui costo sarebbe di circa 35 milioni. Una cifra che non spaventa affatto il Barça, pronto a investire pesantemente nel mercato invernale, quando scadrà il blocco imposto dalla Fifa. Sul fantasista romano c’è anche l’Inter anche se Mancini non vuole fare trattative con l’«antipatico» Lotito. Biglia è ormai da tempo nel mirino del Real Madrid che due estati fa aveva offerto 18 milioni: la risposta di Formello era stata negativa. Pure il regista argentino piace alla capolista, i nerazzurri sarebbero disposti a mettere sul piatto il cartellino di Ranocchia, ma il problema per imbastire una trattativa restano i rapporti difficili tra l’allenatore dell’Inter e il presidente laziale. E di ieri la notizia di un sondaggio per Marchetti da parte del Liverpool che non si fida più di Mignolet. «Siamo a buon punto», aveva detto il portiere biancoceleste qualche settimana fa sul rinnovo del contratto in scadenza a giugno. È chiaro che, a fronte di una proposta economica interessante e in caso di mancato accordo, la Lazio potrebbe anche accettare qualche milione di euro con la prospettiva di non prendere nulla tra sei mesi. L’ipotesi più probabile resta il rinnovo ma non si possono escludere ribaltoni. Cataldi piace a mezza serie A, le grandi del Nord (Juventus su tutti) e Napoli ma Lotito e Tare puntano molto sul giovane romano, così come appare impossibile accettare ora proposte al ribasso su Felipe Anderson (Manchester United alla finestra) alla ricerca di se stesso dopo la straordinaria stragione scorsa. Infine Keita nel mirino del Monaco (l’offerta di 15 milioni non è mai arrivata), Tare vuole tenerlo ma se qualcuno alza la posta può succedere di tutto.

Alla fine, quindi, chi veramente potrebbe andare via e il nigeriano Onazi che ha chiesto la cessione (ha estimatori in Tuchia e in Germania). Sul fronte acquisti, dopo la pausa natalizia si aspettano risposte prima della fine dell’anno. Ieri dalla Russia è anche spuntato lo slovacco Hubocan della Dinamo Mosca (30 anni, piace a Tare) ma la lista è lunga: Douglas, N’Koulou, Pogba, Raggi, Perrin, Zapata, De Maio, Heurtaux e Rolando. Novità previste a breve.

Fonte: Il Tempo

Beretta: “2015 estremamente positivo”

«Il 2015 è stato un anno estremamente positivo per i club italiani per quanto riguarda la dimensione europea con la Juventus in finale di Champions e un ottima performance delle squadre impegnate in Europa League, questo en plein è un segnale molto positivo». È il bilancio sul calcio italiano del presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta, ai microfoni di Rai RadioUno nell’ambito dello speciale all’interno di ‘Sabato sport’. Il numero uno della Lega passa poi a parlare della stagione in corso. «È un campionato bello e avvincente che sicuramente si concluderà all’ultimo con una grande incertezza -prosegue Beretta-. L’interesse è sempre molto alto. Questo copione non scritto del campionato sta divertendo molto rendendo tutto più interessante e avvincente». Beretta fa poi una disamina dell’anno che verrà. «Il 2016 sarà un anno che guarda a impegni internazionali importanti: le sfide dei club in Europa, la finale di Champions che sarà a Milano oltre a un Europeo molto interessante. Bisogna continuare a lavorare in una logica di sostenibilità nel medio e lungo periodo per il grande calcio. Sono già stati fatti passi avanti come col tetto alle rose ma dovremo proseguire in questo percorso nell’interesse delle società e dei tifosi». «La goal line technology? Certamente dà una sicurezza in più a giocatori, tifosi, spettatori e arbitri. L’introduzione delle tecnologia è un fatto molto positivo -sottolinea Beretta che conclude parlando dei risultati ottenuti in termini di sicurezza-. I risultati per la serie A, con la collaborazione con Forze dell’ordine e ministero dell’Interno, sono molto positivi. In A incidenti e Daspo sono diminuiti in maniera sensibile, è un segnale importante anche per le leghe minori perché questo percorso virtuoso possa avere un contagio positivo anche in Serie B e Lega Pro».

Biglia e Candreva, un abbraccio che vale più di mille titoli!

Quante ne abbiamo sentite, quante ne abbiamo lette. “Candreva è stufo” “Biglia non è rispettato da Candreva” e chi più ne ha più ne metta…Indubbiamente Candreva sarà stato deluso, ma è normale. Chi non ci rimane male quando non raggiunge un traguardo? È normale, è il calcio, anzi la vita. Detto questo peró, non bisogna andar oltre. È facile parlare quando le cose non vanno bene, ancor di più quando vanno malissimo. Faide nello spogliatoio, Candreva contro Biglia, Radu contro Candreva, ne abbiamo sentite di tutti i colori. La verità è che la Lazio è una squadra, ed i dualismi nel calcio non fanno che bene, se leali, corretti e stimolanti. Domenica a Milano, dopo l’impresa di San Siro il protagonista era indiscutibilmente Candreva: doppietta e tre punti portati a Formello. Le televisioni che ovviamente rincorrono l’esterno romano: tutto normale, tutto ovvio. Poi però accade qualcosa di importante, qualcosa che più dei tre punti fa capire che l’umore dello spogliatoio non è quello di cui si parla da mesi. Biglia vede Candreva, e da capitano si vuole congratulare con lui, come a ringraziarlo per la doppietta. E chissà che Antonio non lo abbia a sua volta ringraziato dell’assist sul primo gol…Un abbraccio vero. Da capitano a vice, da capitano a giocatore, da compagni di squadra o da amici, fate voi, cambia poco. Quel che conta è che i due si sciolgono in un lungo quanto spontaneo abbraccio, casualmente ripreso dalle telecamere. La Lazio torna a vincere, torna a lottare e torna a sorridere. Le faide di spogliatoio tornano, almeno per il momento, solo sui titoli di giornali che non vogliono altro che vendere e creare scompiglio. Biglia, Candreva, Klose, Mauri e Radu: basta fazioni, basta illazioni! La Lazio è il bene supremo, e siamo certi che tutti faranno ciò che serve per aiutarla, con o senza la fascia da capitano legata al braccio. In fondo forse, se in mezzo al campo ci sono più leader è solo un bene. Tutti uniti, tutti insieme a remare in un’unica direzione: solo così si continuerà l’ascesa cominciata a Milano!

Roma, quanti vigili lavoreranno a capodanno?

Rispetto agli eventi che si stanno programmando per il 31 dicembre, il Campidoglio ha assicurato che per la Polizia Locale di Roma Capitale si adotterà il modello che ha avuto pieno successo per gli eventi di apertura del Giubileo, basato sulla pianificazione e la condivisione.

Per questo, nei primissimi giorni della prossima settimana, il Commissario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, incontrerà i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per definire la modalità del servizio e l’organizzazione dello stesso. Verranno, pertanto, esaminate e condivise le regole che si rendono necessarie e indispensabili, affinché la notte del 31 dicembre tutto sia garantito per il buon svolgimento degli eventi.

Matri ripercorre il cammino europeo: “Contro il Dnipro è scoccata la scintilla”

“L’eliminazione dalla Champions è stato un brutto colpo, però adesso vogliamo riscattarci in Europa League”. Parola di Alessandro Matri che su Sky Sport ha parlato del cammino europeo della Lazio. “Siamo arrivati primi nel girone – ha proseguito l’attaccante italiano -, ma adesso arriva la parte complicata. Vogliamo ancor di più dimostrare il nostro valore. Società e tifosi sognavano la Champions, Pioli è stato bravo a farci superare la delusione dell’eliminazione e in Europa League abbiamo fatto bene anche se non siamo partiti bene: dopo il pareggio contro il Dnipro allo scadere eravamo rammaricati. Ma quella sera è scoccata la scintilla, la voglia di dare il massimo nelle altre gare europee. In Europa si ha più libertà di pensiero e di gioco, le squadre si aprono. Invece in Italia molte squadre ti temono, si chiudono e giocano per il pareggio. Inoltre in Europa giochiamo con la mente sgombra senza l’ansia della classifica. Dopo il pareggio col Dnipro sono arrivate due vittorie e abbiamo capito la nostra forza. Memorabile la vittoria contro il Rosenborg in cui abbiamo giocato in 10 uomini per più di 80′. Siamo stati bravi ad andare in vantaggio e a gestirlo. Abbiamo dimostrato tenacia in Europa, volevamo il primo posto a ogni costo. Non è stato facile distogliere il pensiero dal campionato e scendere in campo in Europa con ottimismo”. Infine sul Galatasaray: “Se vuoi andare avanti in una competizione devi affrontare tutte le squadre. Il sorteggio poteva andare meglio ma anche peggio. Il Galatasaray è forte e giocare in Turchia non è semplice per nessuno, ma proveremo a passare il turno. Dalla Champions sono scese tante squadre forti, ma è anche bello giocare certe gare. Il Manchester United è la più temibile per la sua storia e per le spese fatte, poi c’è il Siviglia che da due anni vince l’Europa League”.

Bomber stranieri e Serie A, amore a prima vista

Higuain, Kalinic, Mandzukic, Dzeko, Bacca, Klose. Sono questi alcuni dei tanti nomi che si leggono nelle rose della nostra Serie A alla voce attacco. Tutti hanno un comune denominatore. Quale? Sono stranieri. Ma questo, va detto in totale sincerità, non rappresenta affatto una novità. Il rapporto tra i bomber di nazionalità estera e il nostro campionato è sempre stato di profondo amore. Basta pensare ai vari Ronaldo, Salas, Trezeguet, Shevchenko, Batistuta, Crespo e chi più ne ha più ne metta. È una tradizione destinata a confermarsi sempre più nel tempo.

Resistono, come dei veri e propri baluardi, i Toni, i Gilardino, i Borriello e i Matri e, dietro di loro, spunta qualche figura intetessante, come Berardi, Zaza e Pavoletti, ma, per capirci, sembrano lontani anni luce i tempi dei Vieri e degli Inzaghi, come ben conferma la nostra Nazionale, costretta ad affidarsi all’ “inglese” Pellè. Ma, tornando a parlare di bomber stranieri, c’è una classifica che è in grado di far capire ancor di più la loro importanza. Andiamo ad analizzarla.

I 50 gol in un singolo campionato sono un traguardo estremamente importante per un attaccante. Ma chi è stato in Italia colui che l’ha raggiunto nel minor numero di partite? Shevchenko, in 68. Seguono i due interisti Ronaldo e Milito, rispettivamente con 70 e 71. Sono serviti 78 match invece a David Trezeguet. Chiude la top five Gabriel Omar Batistuta. Il Re Leone ha realizzato 50 gol in 84 sfide. Subito dietro di lui, l’unico della top ten che ancora gioca in Italia, Gonzalo Higuain, che ha raggiunto questo speciale traguardo in 86 partite. Numeri, dati e statistiche che devono comunque far riflettere. L’Italia, forse, non è più patria da bomber? Probabilmente è così. Ma di sicuro rimane assoluta maestra nella loro importazione. Tanto alla fine, egoisticamente parlando, conta solo quel rotondo pallone che rotola in rete.

Yilmaz, ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?

A volte il destino ama giocare strani scherzi e ha deciso di farlo ancora una volta con la Lazio.
Sono anni ormai che la Lazio è alla ricerca di un bomber che potesse alternarsi (e a breve sostituirsi) al Panzer tedesco Miro Klose e per ben quattro sessioni consecutive di mercato c’è stato un nome inseguito con insistenza ma che ormai è destinato a diventare solo un sogno, anzi un incubo come Freddy Krueger visto che il 18 Febbraio la fragile difesa dei baincocelesti dovrà affrontarlo in Europa League: stiamo parlando di Burak Yilmaz. Il turco è forse uno dei più grandi rimpianti del mercato biancoceleste, perchè anche se la Turchia storicamente a livello calcistico non ha mai dato grandi bomber di livello mondiale (l’ultimo di cui si ha memoria è Hakan Sukur con un breve trascorso non troppo esaltante nell’Inter), Burak più lo si guardava e più ti dava l’impressione che fosse l’attaccante giusto su cui puntare per la Lazio del futuro. Sarà per la grinta e determinazione che trasmette, sarà per le sue ottime doti tecniche e la grande vena realizzativa che da un po’ i nostri bomber sembrano aver perso, non si sa’… sta di fatto che puntualmente, ad ogni finestra di mercato, rumors e indiscrezioni su di lui e un eventuale suo approdo a Formello, puntualmente (come  il sole segue la notte e viceversa) si diffondevano tra gli organi d’informazione. Gli ultimi in ordine di tempo quest’estate, ma il momento in cui Burak è stato vicinissimo a vestirsi di biancoceleste è stato sopratutto nel 2013, prima che l’attaccante passasse dal Trazbonspor proprio al Galatasaray. Purtroppo è stata l’ennesima occasione mancata che non si concretizzerà più ed è un vero peccato, perché a QUESTA Lazio Yilmaz poteva fare molto comodo. Certo il campionato turco non è come quello italiano e quindi è assai probabile che il suo acquisto non avrebbe portato gli effetti sperati, ma alzi la mano chi non avrebbe rischiato, sopratutto quando lo si vedeva segnare a big europee in Champions League
Il paradosso è che grazie ai sorteggi di Europa League, Burak presto calcherà il prato dell’Olimpico…e incrocerà la Lazio…ma non per presentarsi come nuovo acquisto…arriverà come AVVERSARIO e quindi con l’intento di dare ai biancocelesti una delusione calcistica notevole (come se non bastassero quelle di mercato): Lazio e Galatasaray infatti si giocheranno l’accesso agli ottavi di Europa League, una sfida che è più da finale che da “sedicesimi”, ma la strada verso Basilea è ancora lunga e se i biancocelesti vogliono avere chance di arrivare in fondo devono affrontare questo difficile avversario, quindi ci dispiace caro Burak, ormai “quel che poteva essere” non conta più. Sei un avversario e come tale verrai trattato, ma sappi che se segnerai…a qualcuno farai più male di quanto si pensi…
Appuntamento, dunque, a metà febbraio (18 l’andata, 25 il ritorno in casa) per i sedicesimi di Europa League con una promessa: Sarà battaglia (calcistica) senza pietà

Marco Lanari

OLTRECONFINE – Liga BBVA: Simeone insegue il Barça. Real – Benitez al capolinea?

La Liga spagnola nelgi ultimo anni sta ruotando intorno alla triade Barcellona – Real Madrid – Atletico Madrid. Le tre compagini continuano ad essere una spanna sopra a tutte le altre. E nel mentre Luis Enrique si diverte ad alzare trofei con Messi & Co. (ultimo il Mondiale per club), la rivale storica del Real Madrid non sta certo passando il suo momento migliore. L’incomprensibile scelta di Florentino perez di sostituire Ancelotti con Benitez, alla lunga ha causato molteplici problemi alle merengues. In campionato dista solo due lunghezze dal Barcellona (che però ha giocato un aprtita in meno), ma il dramma è stato lo 0-4 casalingo proprio contro il Barcellona. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Florentino sta pensando di esonerarlo, visto anche la presenza di Mourinho sul mercato allenatori (esonerato dal Chelsea) e ai mal di pancia continui di Cristiano Ronaldo che rimpiange ogni giorno Ancelotti.

Si gode la vita invece l’altra sponda di Madrid. L’Atletico di Simeone è un’isola felice capace inoltre di rigenerare calciatori che sembravano finiti. Vedi Fernando Torres. El Cholo si sta dimostrando sempre più l’arma vincente dei Colchoneros che, con una rosa piena di talenti, sta mettendo pressione a Luis Enrique. Ottima la stagione fin qui. Momentaneamente primo in classifica insieme al Barça e qualificazione agli ottavi di Champions.

Il Barcellona si sta dimostrando il solito rullo compressore. Messi – Suarez – Neymar sono incubi per le difese avversarie e fanno il buono e il cattivo tempo quando vogliono. Gol a grappoli, tanta allegria in campo e trofei conquistati uno dietro l’altro con una facilità disarmante. Nella Liga c’è stato qualche piccolo passo falso ma anche il poker ai danni del Real. Sono sicuramente loro i favoriti per la vittoria finale. Da non dimenticare anche il sonoro 6-1 ai danni della Roma in Champions League.

LE ALTRE: bella sorpresa il Celta Vigo che per il momento si trova in quarta posizione a -2 dai Galacticos. Delusione Siviglia di Emery. Il talentuoso allenatore sembra non aver feeling con la Liga, cosa che invece ha con l’Europa League. Immobile e LLorente vanno a fasi alterne, soprattutto l’italiano che sembra essere ai margini della rosa. Anche il Valencia non sorride lontano anni luce dalle posizioni di alta classifica. Infine lotta per non retrocedere il Granada di Pozzo.

Lazio: La scorsa stagione per sognare, il brutto risveglio in quella attuale…

La cosa che ancora oggi suscita nostalgia ai tifosi laziali è il pensiero del campionato scorso. Quella terminata il 31 maggio allo Stadio San Paolo è stata una stagione da sogno, da cui nessuno avrebbe mai voluto risvegliarsi, almeno così brutalmente. Passare dal paradiso all’inferno nell’arco di pochi mesi, sotto tutti i punti di vista, non è stato assolutamente semplice. Lo scorso anno, per raccontare in breve cosa andava per il verso giusto, sarebbe anche riduttivo dire “tutto”, perchè forse era anche di più del previsto, la positività che si respirava sulla sponda biancoceleste: Tifoseria che riempiva l’Olimpico, squadra col più bel gioco d’Italia, continuità di risultati, giocatori che si aiutavano l’uno con l’altro, finali raggiunte, e squadra che veniva applaudita a fine gara anche dopo una sconfitta. Oggi non c’è niente di tutto ciò e la situazione è la seguente: la tifoseria non presenzia più lo stadio per protesta contro le barriere divisorie in curva, la squadra non ha uno schema di gioco, i risultati non arrivavano (fino alle ultime con Udinese ed Inter), spogliatoio spaccato, e squadra contestata pesantemente, più e più volte.

Per verificare il perché di questo repentino cambiamento, ecco alcuni dati inequivocabili che non lasciano spazio ad interpretazioni. Classifica alla mano, ad oggi la squadra di Pioli ha ben 7 punti in meno rispetto a questo punto dello scorso campionato. Ma se i punti persi potranno essere in qualche modo recuperati, quello che preoccupa di più il tifoso laziale è l’atteggiamento in campo, diametralmente opposto a quello della passata stagione. Le assenze che hanno pesato sin da inizio stagione possono essere una scusante si, ma le brutte prestazioni non possono essere dipese solo dagli infortuni. Con il forfait stagionale di De Vrij, la Lazio ha ballato in difesa, subendo la “bellezza” di 26 gol. Nel primo anno di Pioli, l’Olandese si era confermato partita dopo partita come uno dei miglior centrali nel panorama calcistico e con lui a comandare la difesa i gol subiti sino alla 17esima erano 19, sette in meno e di questi tempi sarebbero già qualche punticino in più. Tra le varie partite steccate dalla banda Pioli, c’è una che fotografa perfettamente la differenza tra le due stagioni, Quella col Napoli al San Paolo. Dal paradiso all’inferno anche qui, nell’arco di 4 mesi. Se lo scontro diretto contro i partenopei del campionato 14/15 fu per i laziali l’apoteosi, quella del 20 settembre con Sarri in panchina è l’incubo che fece cadere tutti dal letto. Nell’ultima della scorsa stagione Parolo, Candreva, Onazi e Klose portarono la Lazio in Champions League. Tra i 4 gol laziali successe di tutto, e non mancò neanche quella sera l’abnegazione da parte di tutti, e quell’abbraccio finale che oggi ha fatto capoccella nelle ultime due gare vinte, mentre nella stagione dei sogni diventò consuetudine. Il risultato che tutti vorrebbero dimenticare è la vendetta di Higuain e compagni con un sonoro 5-0. La Lazio non scese mai in campo, se non i primi 6 minuti dove Keita spara alto davanti la porta, nell’unica occasione biancoceleste della serata. Troppo brutta per essere vera, ma il dato ancor peggiore arriva dai gol fatti, o meglio non fatti. Lo scorso anno lo score era di 31 gol, mentre oggi sono ben 11 in meno le reti realizzate da Candreva e compagni. Per non parlare di altre sfide, come ad esempio Samp in casa e Sassuolo in trasferta. Tutte e due le compagini furono fatte fuori con una semplicità disarmante e con lo stesso largo punteggio di 3-0. In tutte e due le sfide, ci fu un Felipe Anderson sugli scudi, gol da capogiro in entrambe le gare e assist per Djordjevic ad una e Klose nell’altra. Tra queste due partite il fantasista brasiliano è riuscito a siglare un gol contro gli emiliani che non è servito a nulla. Lazio-Sampdoria 1-1 con fischi finali dei pochi presenti, Sassuolo-Lazio 2-1 ed ennesima sconfitta in trasferta. Da confrontare attentamente anche le due partite in casa con il Milan. La Lazio in quella partita esordiva con la maglia bandiera tanto cara ai tifosi, e l’atteggiamento fu da subito quello giusto. Poco prima della fine del primo tempo i rossoneri andarono in vantaggio con Menez. I fischi ci furono, ma all’indirizzo dell’arbitro che negò due rigori di cui uno su Radu e un altro su Stefano Mauri. Ma la squadra di Pioli diede a tutti l’impressione di voler a tutti i costi vincere quella partita, rientrò in campo 5 minuti prima del fischio d’inizio e a testa bassa segnò 3 gol in 45 minuti e portò a casa 3 punti da VERA SQUADRA. Quella giocata il primo novembre 2015 fu l’esatto opposto, il risultato è lo stesso della stagione precedente ma stavolta a favore della squadra allenata da Mihajlovic. La squadra non reagisce mai, a prendersi la vendetta della scorsa stagione è Mexes, che espulso nella partita persa, in questa entra e sigla il gol che spezza le gambe ai biancocelesti che sembrano volersi consegnare al “diavolo”. Solo all’85esimo c’è il gol della bandiera dell’appena entrato Kishna, l’unico a salvarsi nell’ennesima serata da dimenticare per Pioli e i suoi ragazzi. Ancora c’è tanta strada da fare, 21 partite nel campionato attuale da disputare e tutto è ancora possibile, ma serve ritornare, o  almeno a somigliare, alla Lazio che fece sognare ed urge tornare sulla retta via, già alla ripresa contro il Carpi per dare continuità ad un sogno iniziato con il romantico gol di Danilo Cataldi, a cui è stato dato seguito con la vittoria dei desideri in casa della capolista. Sarebbe giusto per dare continuità e non tornare a svegliare il tifoso già insonne da ormai 5 mesi.

Lazio, i dolci ricordi del 6 gennaio: alla ripresa all’Epifania tradizione positiva

Impegnati a festeggiare il Natale, un angolino della mente rivolto alla ripresa del campionato c’è sempre. Il 6 gennaio la Serie A riaprirà i battenti, l’ultimo giorno delle festività potrà essere dedicato allo stadio e alla passione per la propria squadra. In casa biancoceleste il calendario propone una sfida assolutamente inedita, quella contro il Carpi esordiente in Serie A. Ma ricominciare a giocare il 6 gennaio ha spesso regalato grandi soddisfazioni a chi ha cuore la Lazio.

Come dimenticare i derby dell’Epifania che, nel 1998 e nel 2005, regalarono grandissime emozioni ai tifosi della Nord. La più larga vittoria della Lazio nella storia della stracittadina è infatti datata 6 gennaio 1998, andata dei quarti di finale di Coppa Italia. Un 4-1 alla Roma fino ad allora non si era mai visto in una gara ufficiale, accadde grazie ai gol di Boksic, Jugovic, Roberto Mancini e Fuser, nella storica stagione dei 4 derby vinti su 4 giocati. Ancor più gustoso fu il revival di sette anni dopo. Una Lazio nei guai in classifica e fresca del cambio Caso-Papadopulo in panchina travolse 3-1 i giallorossi nel giorno del grande ritorno di Paolo Di Canio. Una sfida rimasta nella storia col talento del Quarticciolo che tornò a segnare nella stracittadina a 16 anni di distanza.

Il 6 gennaio del 1999 iniziò invece la grande cavalcata della Lazio di Eriksson verso uno scudetto mancato solo di un punto, e poi conquistato nella stagione successiva. Dopo quasi quattro mesi di stop, tornò titolare in campionato Cristian Vieri, che siglò la rete decisiva grazie alla quale i biancocelesti riuscirono ad espugnare il campo del Bologna nei minuti finali. Fu la quarta di una ancora ineguagliata serie di nove vittorie consecutive in campionato.

Epifania felice anche il 6 gennaio del 2010 ed il 6 gennaio del 2014. Nel primo caso una Lazio in crisi trovò di nuovo conforto dalla Befana con il rotondo 4-1 sul Livorno, una delle poche pagine liete dell’era Ballardini. Nel secondo si disputò la prima sfida della nuova era Reja, secondo atto del tecnico friulano dopo l’esonero di Petkovic. Arrivò una vittoria che ebbe il sapore della liberazione contro l’Inter, 1-0 con gol firmato da Miroslav Klose.

Solo in due casi in tempi recenti l’Epifania non è stata sinonimo di vittoria per la Lazio in campionato. Il 6 gennaio del 2012 arrivò uno 0-0 comunque utile per la classifica in casa del Genoa. L’unica vera pagina amara risale al 6 gennaio del 2006. Sconfitta 2-1 in casa della Reggina all’ultimo minuto, una vera beffa per la Lazio di Delio Rossi che sembrava ormai aver portato via un punto prezioso dal Granillo. Ma nel presente la squadra di Pioli proverà senz’altro a proseguire in una tradizione che appare più che positiva: il Carpi è avvisato.

Fabio Belli

Marchetti, una big della Premier League sulle sue tracce

Non c’è solo Candreva nei pensieri delle big europee. Poco fa l’esperto di calciomercato Gianluca Di Marzio, direttamente dal suo sito, ha riportato la notizia dell’interessamento del Liverpool nei confronti di Marchetti. Il portiere biancoceleste, che ancora sta trattando il rinnovo con la Lazio, potrebbe tentare l’avventura inglese per chiudere la sua carriera, trovando alle porte un contratto più sostanzioso di quello che percepisce a Formello. La rivoluzione attuata da Kloop (allenatore del Liverpool) riguarda tutti i reparti, in primis la porta. Infatti Mignolet non convince e il milanista Diego Lopez sembra non essere il profilo giusto per i Reds. Per ora sono solo informazioni quelle raccolte dal club inglese. La verità si scoprirà a gennaio o, con molta più probabilità, durante il calciomercato estivo.

Oikonomidis: “Debuttare con la Lazio è stato fantastico. A fine gara Pioli mi ha detto…”

E’ sicuramente stato un anno straordinario per Chris Oikonomidis, dalla convocazione in nazionale all’esordio in Europa con la maglia della Lazio. Intervistato da The Australian, l’ala biancoceleste ha ripercorso il suo 2015: Sarò sempre grato all’Australia e al ct Ange Postecoglu per avermi convocato. Mi ha aiutato sia fisicamente sia mentalmente. Mi ha fatto acquisire più forza, anche se ad inizio stagione ho avuto qualche infortunio. I dirigenti biancocelesti erano stupiti. Hanno pensato: ‘Wow, lui ha solamente 19 anni ma il su Paese è già convinto delle sue qualità’. Esordio con la Lazio? E’ stata una fantastica emozione. Già da un paio di giorni sapevo che Pioli voleva farmi giocare. Lui ha un sacco di fiducia nei miei confronti. All’inizio ero molto nervoso, nei primi 10 minuti ero molto emozionato. Le gambe mi sembravano di gelatina, ma con il passare del tempo ho iniziato a giocare bene, ho trovato il ritmo giusto e ho iniziato a giocare come sono abituato. Al termine del match tutti erano felici per me e mi hanno fatto i complimenti. Anche il mister mi ha preso da parte e mi ha detto che era felice per il mio debutto. Mi ha anche raccontato il suo esordio con la Juventus quando aveva 20 anni. In questo momento siamo nel pieno svolgimento del campionato, in lotta sia per la Coppa Italia che per l’Europa League.

Il Barcellona non molla Candreva. Pronta l’offerta per gennaio

A breve aprirà il calciomercato invernale. Come sempre dalle parti di Formello ci saranno tante voci e rumors di mercato. Dalla Spagna continuano a confermare il pressing del Barcellona nei confronti di Antonio Candreva. L’87 della Lazio è da tempo nel mirino dei blaugrana che potranno tornare ad operare sul mercato dal 1 gennaio dopo il blocco forzato imposto dalla FIFA. Secondo quanto riportato dal giornale spagnolo Marca, il club di Messi & Co. sarebbe pronto a sborsare sui 35 milioni di euro per portarlo alla corte di Luis Enrique. Di sicuro è un’offerta importante che potrebbe far vacillare le resistenze di Lotito. Molto dipenderà anche dalla volontà di Candreva di restare in biancoceleste o meno.

Tavecchio scherza su Conte in Premier: “Morto un Papa…”

«Sono sicuro che Antonio Conte rinnoverà, lui per me è come un figlio. Ma se dovesse decidere di andare via, come dico sempre ‘morto un papa se ne fa un altrò». Carlo Tavecchio torna a parlare del ct azzurro. «Che il nostro ct stia studiando l’inglese da un anno non è una notizia clamorosa, oggi è giusto conoscere la lingua», ha aggiunto il presidente Figc a RaiSport.

Scaloni dalla parte dei laziali: “I tifosi sono più importanti dei giocatori”

Nonostante nella Lazio sia sempre stato considerato una riserva, Lionel Scaloni è riuscito comunque a catturare le simpatie dei supporters biancocelesti per la sua grinta e professionalità. Intervistato da lalaziosiamonoi, l’ex terzino biancoceleste ha commentato: “È un momento difficile però quest’ultima vittoria può essere importante tanto per la società quanto per tifosi e giocatori. Tutti devono restare uniti per costruire il futuro, altrimenti ci saranno sempre momenti di alti e bassi. La Lazio può arrivare a lottare per l’Europa, sono convinto, c’è ancora tempo. È può anche arrivare in fondo in Europa League… Mercato? Io prenderei un buon centrale come ha detto Tare, penso che la società sappia dove e come intervenire”. Poi sui laziali:I tifosi sono importanti quanto il miglior giocatore, anzi direi che è meglio privarsi del miglior giocatore che del calore dell’Olimpico con i tifosi. Con la gente allo stadio è un’altra cosa, bisogna unirsi e remare tutti dalla stessa parte”. Chiosa finale con un ricordo:Il primo ricordo, quando sono andato a Formello all’allenamento per parlare con tutti quelli che lavorano lì. Mi sembra ieri…”.

RASSEGNA STAMPA – Per la difesa spunta Mandi

Il successo sull’Inter è il regalo di Natale che mister Pioli ha voluto scartare con qualche giorno di anticipo, ora però ne aspetta altri dalla società, chiamata ad agire in modo deciso e tempestivo nel mercato di riparazione di gennaio. Di situazioni da riparare nella Lazio ce ne sono un bel po’ e la vittoria sui nerazzurri nell’ultima partita del 2015 non le ha di certo cancellate. Serve almeno un difensore centrale, probabilmente due. Nel primo caso per correre ai ripari dopo l’infortunio di De Vrij, nel secondo per la richiesta di cessione di Gentiletti, che preferirebbe un contesto meno impegnativo (quindi non da tre partite settimanali) per evitare continue ricadute fisiche.

PER LA DIFESA SPUNTA MANDI DEL REIMS – Il programma della società è di concludere già nei primi giorni di mercato l’operazione più importante (quella che riguarda il sostituto di De Vrij) per poi dedicarsi con calma agli altri aggiustamenti della rosa. Nell’ultimo mese sono stati intensi i contatti con la Francia, dove molto probabilmente sarà pescato il prossimo difensore centrale: sono tanti i giocatori osservati dal ds Tare, a partire da N’Koulou del Marsiglia (che chiede una cifra oltre i 7 milioni nonostante il contratto in scadenza a giugno) fino ad arrivare a Pogba del Saint-Étienne affrontato in Europa League. L’ultimo nome è quello di Aïssa Mandi, nazionale algerino ma con passaporto francese che milita nel Reims. È un centrale destro, ma in carriera ha giocato praticamente in tutti e quattro i ruoli della difesa, anche perché nonostante sia alto 186cm è dotato di una buona rapidità. Può fare al caso della Lazio, insomma.

GENTILETTI E ONAZI VERSO LA CESSIONE – Per quanto riguarda il secondo difensore, serve qualcuno che possa sostituire Gentiletti, che probabilmente chiuderà la stagione in prestito a Chievo, Empoli o Frosinone. Per prendere il suo posto l’ideale sarebbe arrivare a qualcuno già nel campionato italiano: Zapata, Ranocchia, Tonelli ed Heurtaux sono dei profili che piacciono molto. Una volta sistemata la questione difesa, poi, si valuteranno pure eventuali movimenti a centrocampo. Oltre a definire la questione Morrison (che vorrebbe tornare in Premier), il club cercherà di piazzare Onazi. Il mediano nigeriano vorrebbe più spazio, quello che Pioli non può garantirgli. Su di lui c’è l’interesse di squadre inglesi e turche. Se dovesse partire (la Lazio parte però da una richiesta di 10 milioni) allora arriverà un altro centrocampista per completare il reparto: piacciono Gori del Frosinone e Mocinic del Rijeka.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Candreva: «La vittoria contro l’Inter ci dà fiducia: il 2016 sarà l’anno della ripartenza»

Buon Natale biancoceleste, lo augura a tutti i tifosi, Antonio Candreva, a Lazio Style: ”Ho visitato il reparto di pediatria del Policlinico Umberto I, è stata una mattinata bellissima. Sono contento di aver portato un sorriso a questi ragazzi meno fortunati, è stata una bellissima vigilia di Natale. Ho portato dei regali targati Lazio, ma non ero vestito da Babbo Natale (ride, ndr)”. Le feste, poi la Lazio tornerà ad allenarsi a Formello il 28 dicembre in vista del Carpi del 6 gennaio all’Olimpico. Ma negli occhi dell’esterno c’è ancora la sua doppietta-vittoria a San Siro: “Dobbiamo ripartire da quest’ultima impresa fatta contro la capolista Inter. E’ stato un risultato importantissimo, al di là dei tre punti perché ci ha ridato fiducia. Speriamo sia un punto di partenza per fare un 2016 positivo. Ripartiremo con più autostima e consapevolezza dei nostri mezzi”.

FELIPE NATALE
Dovrà tornare se stesso, Felipe Anderson, prima di vedere la Selecao: “È ovvio che mi piacerebbe giocare in Nazionale maggiore, ma devo continuare a mettermi in mostra con la Selezione Olimpica per guadagnarmi una chance. Il Brasile è il sogno di un’intera vita, è un traguardo che mi motiva a fare bene con la Lazio. Da quando sono arrivato in Italia sono cresciuto moltissimo, come uomo e come atleta. So che tornerò quello di prima”.

Fonte : Il Messaggero

Smog, dietrofront del Comune: Lunedì e Martedì…

Dietrofront del commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca: niente blocco totale del traffico il 28 e 29 dicembre contro lo smog. In quei due giorni, sarà semplicemente limitata la circolazione a targhe alterne nella fascia verde, rende noto il Campidoglio con un apposito comunicato. Inoltre, il biglietto singolo per i mezzi pubblici da 1,50 euro varrà per l’intera giornata.
Il commissario Tronca ha quindi preferito imporre una semplice limitazione alla circolazione piuttosto che il blocco totale dell’auto per due giorni, dalle 10 alle 16, come in origine disposto. Un forte contributo al cambiamento di rotta potrebbe averla data la pioggia caduta in mattina, abbassando la quantità di polveri sottili nell’aria. Il  Comune di Milano invece ha deciso di adottare in pieno il blocco totale.

«L’approfondita  valutazione tecnico-scientifica dei dati sull’inquinamento – si legge nel comunicato del Campidoglio –  ha consentito di ritenere che, per far fronte alle condizioni di criticità in atto, è maggiormente indicato adottare  misure  restrittive alla circolazione veicolare nelle fasce caratterizzate da condizioni atmosferiche di  maggior ristagno per gli inquinanti,  7.30/12.30 – 16,30 /20.30, piuttosto che nella fascia nella quale insisterebbe il blocco totale del traffico, 10.00/16.00. Pertanto, il Commissario Straordinario Francesco Paolo Tronca ha optato per la firma di un provvedimento di circolazione a targhe alterne nelle giornate di lunedì 28 e martedì 29 dicembre. Per la prima volta, tale provvedimento sarà associato all’adozione, in queste date, di un’agevolazione tariffaria – introdotta in via sperimentale – consistente nell’estensione della validità del singolo BIT (biglietto di 1,50 Euro) per l’intera giornata di convalida. Al fine di incentivare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locale e determinare una maggiore efficacia della misura adottata, il Commissario Tronca ha altresì richiesto ad ATAC di predisporre un potenziamento delle corse nelle linee della metropolitana. Il Commissario ha altresì disposto un incremento delle attività di controllo da parte delle unità di Polizia locale di Roma Capitale.

Nelle stesse date resta fermo il divieto per i veicoli più inquinanti Euro 0, Euro 1 e diesel Euro 2 nonché per i ciclomotori e motoveicoli Euro 0 e Euro 1, che sarà in vigore anche nei giorni i 25, 26  e 27 dicembre».

 

VIDEO – Onazi cuore d’oro: dona cibo e regali ai più bisognosi

“E’ un privilegio poter dare agli altri. Buon compleanno a me, mostrare a tutti l’amore di Dio è la ragione per cui viviamo”, questo il post su Instagram di Ogenyi Onazi che ha deciso di regalare cibo e beni di prima necessità ai più bisognosi della sua terra.

It is a rear privilege to give. Happy birthday to me, show love to everyone God is the reason why we are alive👏🏻👏🏻👏🏻

Una foto pubblicata da Onazi Ogenyi Eddy(MON) (@onaziogenyi) in data:


Oltre al post, Onazi ha pure pubblicato il seguente video e ha scritto: “Io sono una testimonianza delle grandi opere di Dio ; Lui ha mandato suo Figlio, nato in questo giorno  per condividere il suo sangue per voi e per me. Oggi , io condivido quel poco che ho con queste persone per festeggiare il mio compleanno . Tutta la gloria a Dio per i suoi doni nel corso degli anni . Quando si impara dai migliori , si cresce con i migliori. Io ho imparato da TB Joshua”.

Ag. Mauricio: “Sa di essere in un club importante e dà sempre il massimo”

Non è stato sicuramente un campionato positivo quello di Mauricio finora. La scorsa stagione il brasiliano in coppia con de Vrij aveva sfoderato buone prestazioni, ma in questa stagione sono emerse tutte le sue lacune difensive. Se sulla tecnica l’ex Sporting Lisbona lascia qualche perplessità, dal punto di vista della grinta non gli si può di certo dire nulla. Intervistato da lalaziosiamonoi.it, il suo agente ha parlato della situazione di Mauricio: “È felice per aver aiutato la squadra domenica sera contro l’Inter. È stata una prestazione maiuscola a livello collettivo, ma ha dimostrato comunque di poter far bene anche dopo la sosta. L’esultanza dopo il pericolo sventato domenica nella punizione a due in area, è un chiaro sintomo della grinta e della voglia che lui ha in questo momento e che tutta la squadra ha ritrovato. Quando ha scelto la Lazio l’anno scorso sapeva di approdare in un club importante nel quale avrebbe dovuto lottare sodo per ritagliarsi un posto. Cosa che ha sempre fatto e che sta continuando a fare. È evidente che poi le scelte le fa l’allenatore, ma lui fa sempre in modo di farsi trovare pronto. Per il resto, non mi piace speculare con il mercato. È felice a Roma e alla Lazio e questo è ciò che conta”.