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Derby Primavera, le pagelle: Cardoselli quanti break, Dovidio spinge tantissimo

di Fabio Belli

ROMA

Crisanto 7: Si fa sempre trovare pronto e salva il risultato su una grande bordata di Dovidio. Reattivo.

E.De Santis 6: Svolge diligentemente il suo compito, senza strafare ma senza sbavature.

Marchizza 6.5: Sua la sfortunata deviazione sulla conclusione che regala il pari alla Lazio. Meglio in fase propositiva che difensiva, trasforma con freddezza il rigore della vittoria.

Paolelli 6: Forse un po’ teso, cala nel finale ma non rinuncia a portare il suo contributo durante l’assalto finale laziale.

Anocic 7: Le sue discese sono una spina nel fianco per la retroguardia laziale, uno dei più propositivi della formazione giallorossa.

Machin 7: Forse la sua migliore prestazione dell’anno, è il centrocampista che porta il cambio di passo nella zona nevralgica del campo.

Vasco 6.5: Una partita non appariscente, ma di grande sostanza

Ndoj 6: Forse fatica più di altri compagni di squadra, si aiuta con mestiere. Non gli manca la grinta, forse un pizzico di lucidità (dal 60′ Bordin 6.5: La sua energia è fondamentale nel momento più difficile della partita per la Roma).

D’Urso 6.5: Ha numeri brillanti, forse pecca di lucidità negli ultimi sedici metri, come quando manca l’occasione del 3-1.

Tumminello 7.5: E’ lui l’uomo partita per la Roma, realizza il vantaggio e guadagna il rigore decisivo. A tratti incontenibile, conferma le ottime prove già messe in mostra nel corso di questo campionato.

Soleri 6.5: Parte a razzo, poi cala un po’ ma si dimostra estremamente volenteroso, anche se impreciso alla conclusione.

L’all. Alberto De Rossi 6.5: Si vede che ci teneva a non perdere l’ennesimo derby. Consapevole anche delle fatiche europee che attendono la sua squadra, sfrutta al meglio le fiammate di Tumminello e copre la difesa al massimo, portando a casa i tre punti attesi per quattro anni e mezzo nella stracittadina.

LAZIO

Matosevic 6.5: Non può nulla sui due gol incassati, non si fa trovare impreparato quando gli avversari lo chiamano in causa dalla distanza.

Dovidio 6: Sbaglia qualcosa in fase difensiva, soprattutto in occasione del primo gol romanista. Ma in fase propositiva è a tratti incontenibile, un treno sulla fascia destra.

Quaglia 5.5: Soffre i ritmi alti del derby, nel complesso se la cava nonostante la fisicità degli attaccanti avversari lo metta un po’ in difficoltà.

Mattia 5.5: Non una delle sue migliori prestazioni, prova a compensare in grinta quello che manca a livello di applicazione tattica.

Germoni 5.5: Anche lui più impreciso del solito, non trova le giuste misure e dopo un discreto primo tempo nella ripresa cala la qualità del suo contributo (dal 63′ Rokavec 6: Si getta a capofitto nella mischia senza trovare il guizzo decisivo).

Murgia 6.5: E’ uno dei più esperti e si vede, è decisivo nell’azione del pareggio e in generale ha grande lucidità nel dirigere il traffico a centrocampo e nel tentare gli inserimenti tra le linee.

Cardoselli 6.5: Non merita il sette pieno in pagella solo perché nel secondo tempo progressivamente si spegne. Spende tantissimo e mette da solo in crisi il centrocampo romanista con innumerevoli break nel primo tempo. Da tenere decisamente d’occhio (dal 67′ Bezziccheri 5.5: Inzaghi lo chiama in causa per aggiungere peso in attacco, ma i suoi tentativi sono sostanzialmente un po’ confusi).

Verkaj 6: La sua qualità è indiscutibile, nel primo tempo si esibisce in un paio di numeri di spessore. Non trova però la giusta continuità, deve recuperare la piena forma (dal 81′ Folorunsho sv)

Collarino 5.5: Mette da subito in campo una grande voglia, ma sbatte troppo spesso contro la piazzatissima difesa romanista.

Calì 5: Forse sente la partita più di altri, la sua prova è però sostanzialmente impalpabile, anche a causa dei mancati rifornimenti dalle retrovie.

Manoni 6.5: Suo lo scambio vincente con Murgia nell’azione del gol, è un “finto” esterno offensivo che si sta adattando molto bene a questa realtà.

L’all. Simone Inzaghi 6: La sua squadra gioca un derby di grande sostanza agonistica, ma complici le assenze in attacco non si concretizza la manovra e soprattutto non porta il pressing che a tratti è stato asfissiante.

Pioli e Murelli a colloquio con la società, ecco la decisione…

Altra sconfitta. Ennesima sconfitta. Tutti colpevoli, ma ancora nessuno che ne paga le conseguenze (al momento). Durante la seduta di scarico, Pioli e il suo vice, sono stati ricevuti dalla dirigenza laziale nelle segrete stanze di Formello. Al termine del colloquio tenuto è arrivata la decisione. Ritiro. Come riportato da Calciomercato.it, da domani tutti a Formello fino a lunedì 14 dicembre. La sconfitta arrivata ieri sera, porta quindi al terzo ritiro stagionale. Per adesso con Pioli ancora sulla panchina biancoceleste.

IL GIORNO DOPO – Allegri, Chiellini e Marchisio ripensano alla Lazio…

Il risveglio, dopo la vittoria contro la Lazio, è dolce in casa Juventus. Oltre alle varie dichiarazioni dei giocatori bianconeri , ieri sera nel post partita, sono arrivati nel corso della mattinata i pensieri di alcuni protagonisti sulla prestazione della squadra. Il difensore della Nazionale, Giorgio Chiellini ha postato su Twitter il suo personale commento “Vittoria da grande squadra”. Soddisfatto anche Claudio Marchisio, anche lui lo ha fatto sapere tramite i social scrivendo “Non abbiamo ancora fatto nulla, ma continuiamo così”. E poi sui fattori che hanno determinato il trionfo il centrocampista aggiunge: “carattere, gruppo e umiltà”, Insomma, tutte componenti che mancano alla Lazio. Il tecnico Massimiliano Allegri ha voluto commentare, con grande soddisfazione, la vittoria che lo porta ad agganciare (momentaneamente) la Roma in classifica: “Solidi dietro, decisi in mezzo e precisi davanti. La Juve di stasera somiglia sempre di più a quella che avevamo tutti in testa ad agosto”. Sempre più in crescita la Juventus, che adesso si appresta a risalire in classifica e recitare il ruolo che più le compete, quello da protagonista.

FORMELLO – Le ultime dalla seduta di scarico post Juve

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Dopo la batosta contro la Juventus, la quinta nelle ultime sei apparizioni, la Lazio torna in campo alle 10 al ‘Fersini’ per la consueta seduta di scarico. L’allenamento dura appena 50 minuti e vi prendono parte solo i giocatori non impiegati ieri sera e quelli subentrati a gara in corso: per loro lavoro atletico e tecnico con il pallone, mentre il resto del gruppo è a sudare in palestra, salvo gli infortunati Onazi Mauri, impegnati a parte. Appuntamento ora a lunedì, quando la squadra al completo tornerà ad allenarsi in vista della trasferta di giovedì in EL contro il Saint Etienne. Una gara inutile ai fini della qualificazione, già conquistata, insieme al primo posto, con il Dnipro e in cui quindi Pioli farà giocare le seconde linee. Ad assistere alla seduta, dalla panchina, anche il ds Tare: nessuna sfuriata dopo il ko con i bianconeri, a Formello solo tanta freddezza e una posizione, quella del tecnico parmense, sempre più in bilico.

PRIMAVERA – Derby, presentazione e probabili formazioni

Ci siamo. Si gioca oggi alle 13 sul terreno di Trigoria il tanto atteso derby tra la Roma Primavera e i pari età della Lazio. Un incrocio che potrebbe avere conseguenze importanti in merito alla sopravvivenza nel girone e all’approdo al sogno Final Eight e che dunque assume fascino in una gara già di per sé molto affascinante. De Rossi contro Inzaghi, Calí contro Soleri: chi la spunterà?

Dalle stelle alle stalle. I giallorossi sono tornati con i piedi per terra e hanno visto il primo posto prendere la via di Frosinone. La voglia di riprenderselo, la supremazia cittadina, il desiderio di rivincita nei confronti degli eterni rivali e di ritrovare un sorriso che manca dal 31 ottobre saranno dunque le loro principali motivazioni, in primis per il tandem d’attacco formato da Tumminello Soleri, che avranno l’arduo compito di non far rimpiangere l’assenza di Sadiq (e dei suoi finora 8 gol) e di Di Livio, convocati in prima squadra da Rudi Garcia. Sulla trequarti, invece, ci si affiderà al dinamismo e all’imprevedibilità di D’Urso per ripetere l’exploit della finale di andata di Coppa Italia dello scorso anno e riportare a casa il successo nelle stracittadine di campionato dopo quattro anni.

In casa biancoceleste, invece, c’è da fare i conti con il tabù trasferta, con i tre punti che mancano dall’esordio a Pescara. Per tornare temibili bisogna dunque abbandonare il timore e tirare di nuovo fuori gli artigli proprio in quella tana del nemico da dove negli scorsi anni sono arrivati numerosi successi. Ci crede Inzaghi, nonostante l’assenza di uno dei suoi fedelissimi, Palombi, fermato nelle ultime due sedute da una distorsione alla caviglia. Sarà convocato, ma difficilmente entrerà in campo, sostituito da Collarino nel tridente offensivo con Manoni Calí (chiamato a sostituire lo squalificato Rossi). Nessuna novità in difesa, mentre a centrocampo agirà Verkaj con Murgia e Cardoselli.

Probabili formazioni

Roma (4-3-1-2): Crisanto; De Santis, Paolelli, Marchizza, Anocic; Vasco, Ndoj, Machin; D’Urso; Tumminello, Soleri  All. De Rossi

Lazio (4-3-3): Matosevic; Dovidio, Mattia, Quaglia, Germoni; Murgia, Cardoselli, Verkaj; Calí, Manoni, Collarino  All. Inzaghi

 

La cronaca: dopo 4 anni e mezzo Lazio ko nel derby Primavera, 2-1 per la Roma a Trigoria

La Lazio torna a perdere un derby Primavera dopo quattro anni e mezzo in campionato. Una partita non bella, decisa dagli episodi e da un rigore che ha dato la mazzata ad una squadra come quella di Inzaghi che era riuscita a raggiungere un preziosissimo pareggio in apertura di ripresa. La Roma ha stretto i denti nonostante la stanchezza nel finale, ed è arrivato così un successo che riporta in quota i giallorossi e riporta la Lazio fuori dalla zona play off.

FORMAZIONI – Assenze pesanti in entrambe le formazioni. Tra i giallorossi out Sadiq e Di Livio, convocati per Torino da Rudi Garcia, mentre Ponce sarà out fino a fine stagione per un grave infortunio. Un problema muscolare ferma nella Lazio Simone Palombi, neanche in panchina. Lo sostituisce Collarino nel tridente offensivo, con l’ex di turno Calì schierato titolare. A centrocampo c’è Verkaj, fuori Folorunsho.

RITMI BASSI – Prime fasi del match molto combattute: la Roma prova a sfondare per vie centrali con il vivace Soleri, la Lazio dirotta molto il gioco sulle fasce. Un pallone perso al limite dell’area giallorossa costa però al 10′ la prima ammonizione della partita a Dovidio, costretto al fallo tattico su Tumminello. Il primo quarto d’ora del primo tempo scorre via sostanzialmente senza emozioni. La Roma prova a guadagnare campo ma la Lazio pratica un pressing asfissiante e al 24′ l’ennesimo break di Cardoselli costa il giallo a Ndoj. Per il primo vero brivido sotto porta bisogna attendere il 26′: invitantissimo cross teso di Anocic e Soleri in spaccata non ci arriva d’un soffio.

LAMPO TUMMINELLO – Un minuto dopo, Roma in vantaggio: Dovidio sale con un attimo di ritardo, il fuorigioco non scatta e Machine può involarsi a tu per tu con Matosevic. Lo spagnolo serve un comodissimo assist a Tumminello che appoggia il pallone in rete per il vantaggio giallorosso. La Lazio accusa al colpo e al 33′ è ancora un inserimento di Tumminello a far sfiorare il raddoppio alla squadra di De Rossi, con Matosevic che deve superarsi nella respinta di piede. E’ praticamente l’ultima emozione significativa di un secondo tempo che ha visto la Lazio esprimersi a buoni livelli di intensità atletica, ma senza incisività in attacco. Le assenze di Rossi e Palombi si sentono eccome.

RUGGITO LAZIO, REAZIONE ROMA – I biancocelesti partono però a testa bassa nella ripresa e trovano subito il pareggio: Manoni innesca sulla destra Murgia sul secondo palo, cross teso e deviazione di Marchizza che beffa Crisanto. Uno e uno e praticamente il secondo tempo ricomincia in situazione di parità. Ma Tumminello resta lo spauracchio della difesa biancoceleste è dopo 7′ guadagna un calcio di rigore che lo stesso Marchizza realizza spiazzando Matosevic, rimediando così all’episodio sfortunato per lui del pari laziale.

LA CARTA DEI CAMBI – Il secondo tempo viaggia a ritmi ben diversi rispetto al primo. Ancora Murgia all’11’ va vicino al gol con una conclusione che esalta i riflessi di Crisanto. Simone Inzaghi tenta la carta dell’inserimento di Rokavec e Bezziccheri per Germoni e Cardoselli, che hanno speso moltissimo nel corso della partita. Le due formazioni tentano la chance dei tiri dalla distanza ma i portieri fanno buona guardia. Al 27′ a D’Urso arriva al limite dell’area il pallone giusto per il 3-1 ma calcia in bocca a Matosevic. 5′ dopo Crisanto deve superarsi su una gran botta di Dovidio, che sembrava poter far gridare al gol la panchina laziale.

FORCING FINALE – Nei 20′ conclusivi del match la Roma perde brillantezza. Simone Inzaghi si gioca la carta Folorunsho, il forcing biancoceleste aumenta ma non porta i frutti sperati. Il gioco è sterile, pur svolgendosi quasi nella sua interezza nella metà campo giallorossa. Ed arriva così il triplice fischio finale, dopo 4′ di recupero, che fa uscire dalla crisi la Roma e torna a rendere preoccupante la classifica della Lazio di Simone Inzaghi.

Fabio Belli

IL TABELLINO

ROMA-LAZIO 2-1

Marcatori: 27′ Tumminello (R), 48′ aut. Marchizza (L), 53′ rig. Marchizza (R)

ROMA (4-3-1-2): Crisanto; E.De Santis, Marchizza, Paolelli, Anocic; Machin, Vasco, Ndoj (60′ Bordin); D’Urso; Tumminello, Soleri. A disp.: Romagnoli, Ciavattini, Grossi, Omic, Pellegrini, Tofanari, D’alena, Spinozzi, Di Nolfo, Franchi. All. Alberto De Rossi

LAZIO (4-3-3): Matosevic; Dovidio, Quaglia, Mattia, Germoni (63′ Rokavec); Murgia, Cardoselli (67′ Bezziccheri), Verkaj (81′ Folorunsho); Collarino, Calì, Manoni. A disp.: Borrelli, Lazzari, Cinti, Cotani, Bernardi. All. Simone Inzaghi

Arbitro: Giua (sez. Pisa). Ass.: Oliviero-Capaldo

NOTE. Ammoniti: 9′ Dovidio (L), 21′ Ndoj (R), 83′ D’Urso (R), 87′ Soleri (R) Recupero: 4′ st.

I 10 motivi di un fallimento annunciato…

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La Lazio cade ancora. Cinque sconfitte e un pareggio nelle ultime 6 gare. Una crisi profonda, nera e che forse era evitabile. Cerchiamo in 10 punti di capire da dove nasce questa maledetta crisi di risultati:

1 MERCATO ESTIVO DELUDENTELotito non ha allestito una squadra all’altezza per poter affrontare 3 competizioni. Soprattutto non all’altezza per poter accedere alla fase a gironi di Champions.

2 MALUMORE DEI GIOCATORI – Proprio il mancato mercato ha provocato malcontento nei giocatori togliendo stimoli. I giocatori non hanno visto ripagato il grande lavoro svolto la scorsa stagione.

3 LA FASCIA DI CAPITANO – Il dopo Mauri ha scatenato l’inferno a Formello. Pioli a sorpresa promuove Biglia capitano facendo infuriare Candreva e i giocatori che lo volevano con la fascia al braccio. Situazione gestita malamente da Pioli e dalla società.

4 SUPERCOPPA E PRELIMINARE CHAMPIONS – Due traguardi falliti nel giro di poche settimane ad agosto. Due mazzate tremende soprattutto la sconfitta di Leverkusen che ha messo in mostra tutti i limiti di una rosa con troppe lacune.

5 SENZA DE VRIJ DIFESA COLABRODO – L’infortunio dell’olandese è stata una mazzata per la retroguardia biancoceleste. Senza di lui la Lazio non ha un leader in difesa e la coppia Mauricio Gentiletti risulta poco collaudata e non affiatata. Errore grosso della società che non ha acquistato un centrale di alto livello.

6 MANCANZA DI UN BOMBER DI RAZZAPochissimi gol da parte delle punte. L’età avanzata di Klose si fa sentire e Djordjevic e Matri non sono goleador da doppia cifra. Un problema che va avanti da anni ma anche qui c’è stato l’immobilismo sul mercato.

7 SCIOPERO DEL TIFO – La spinta dei tifosi spesso risulta fondamentale per una squadra quando gioca in casa. Lo abbiamo constatato lo scorso anno quando in 40000 si incitava la Lazio facendola arrivare al terzo posto. Quest’anno tra scelte del prefetto e polemiche tifosi/società lo stadio è completamente deserto.

8 PIOLI IN CONFUSIONE – Non è lo stesso mister dello scorso anno. Pioli ha le idee confuse. Troppi cambi di modulo e cambi di interpreti non hanno giovato e non stanno giovando alla squadra. Assurda la difesa a 3 di Leverkusen pagata a caro prezzo. Non ha più in mano lo spogliatoio e forse qualcuno rema anche contro di lui.

9 SCELTE ARBITRALI – Forse la troppa “esuberanza” di Lotito in Lega ha fatto crescere astio nei direttori di gara verso la Lazio. Molti errori arbitrali eclatanti (Sassuolo, Derby, Empoli solo per citarne alcuni), sono costati punti preziosi alla Lazio. Forse anche Lotito dovrebbe fare dei passi indietro in Lega e pensare più al club

10 ANALOGIE CON IL PASSATO – Da Rossi a Pioli passando per Ballardini nulla è cambiato. Dopo una stagione positiva ne è seguita sempre una anonima o molto negativa. Gli errori sono sempre gli stessi ovvero sopravvalutare la rosa a disposizione per poi non comprare in estate con il conseguente mancato salto di qualità.

Per la Lazio ora si fa dura ma siamo laziali e… risorgeremo

Marco Corsini

RASSEGNA STAMPA – Pioli: «Abbiamo perso fiducia. C’è urgenza di reagire»

Il tecnico della Lazio Stefano Pioli analizza il momento difficile della Lazio e prova a chiedere da subito una giusta reazione ai suoi: «Non è sufficiente giocare soli 5 minuti, abbiamo preso gol alla prima occasione, lasciando alla Juve la partita che preferiscono: difesa e ripartenza. Siamo stati poi lenti e prevedibili. Stiamo perdendo fiducia, i risultati negativi ti tolgono sicurezza. Ora dobbiamo avere l’umiltà di ripartire. La nostra prestazione è stata sufficiente ma non eccezionale e con la Juve ci vuole qualcosa di diverso. Ripeto, non si può subire un gol alla prima azione degli avversari, ma sono situazioni che si stanno ripetendo troppo spesso. Le lacrime di Biglia? I giocatori che hanno a cuore la maglia che indossano e la loro professione sanno bene che le cose non funzionano. Ci sono gli spazi per riprendersi ma c’è urgenza di farlo».

RASSEGNA STAMPA – «Aiutateci a rialzarci»

Piange come un bambino, Lucas Biglia, le sue lacrime sono la fotografia di questa Lazio. Lacrime di consapevolezza che l’inferno è qui e ora, calcisticamente parlando, perché l’ennesima sconfitta con la Juventus manda i biancocelesti tutti giù per terra.

Un solo punto in sei partite, seconda sconfitta consecutiva, l’ultima vittoria in serie A è datata 25 ottobre contro il Torino. È passata un’eternità, più di un mese, il ritiro punitivo nel centro sportivo di Formello non è servito se non a sorridere almeno in Europa League. L’autogol di Gentiletti e la firma di Dybala, la buona volontà della Lazio non basta per cancellare la debacle dell’Olimpico e una classifica che comincia a fare paura davvero. Le sconfitte hanno tolto fiducia alla squadra e si vede, ma soprattutto sembra mancare agli uomini di Pioli una soluzione per risalire da un baratro pericoloso. Si possono spiegare così le lacrime dell’argentino, capitano che non sa come portare in un porto salvo la sua ciurma. Al triplice fischio musi lunghi e testa basta, delusione e sensi di colpa, i biancocelesti vorrebbero andare sotto la curva Nord a chiedere scusa ai tifosi infuriati ma quasi non ne hanno il coraggio. Così scendono giù negli spogliatoi tra i fischi dello stadio, Federico Marchetti ci mette la faccia e chiede il loro sostegno nonostante la rabbia: «Non è semplice giocare in uno stadio semideserto, con il Dnipro in Europa League c’erano 3mila persone all’Olimpico. Capisco la delusione per l’eliminazione dalla Champions – spiega il portiere – ma in questo momento avremmo bisogno di una mano da parte dei nostri tifosi. È vero che dobbiamo trovare motivazioni dentro di noi, non dobbiamo cercare alibi ma solo lavorare e metterci qualcosa in più. Perché sono convinto che possiamo uscire da questa situazione».

Lancia un appello il numero uno biancoceleste ai laziali stanchi. I cori di scherno verso i propri giocatori, quegli olè nel secondo tempo non appena toccavano palla, fanno male alla fiducia della squadra. Quelli contro Lotito invece non fanno scalpore, più il gesto del presidente immortalato mentre manda a quel paese la tifoseria biancoceleste: «Il momento è delicato, sono venute meno le certezze ed è difficile ritrovarle visto che la vittoria manca da troppo – continua la disamina Marchetti – Con un pizzico di fortuna nelle ultime partite avremmo conquistato qualche punto in più. Siamo rammaricati perché a ogni minima occasione degli avversari prendiamo gol». Ma il portiere è convinto che da questa crisi senza fine la Lazio possa venirne fuori: «È un momento difficile ma abbiamo le qualità tecniche e morali per uscirne. Parlano i numeri, siamo consapevoli del periodo che stiamo attraversando e sappiamo che quello che stiamo facendo non basta». Senza trovare un capro espiatorio, per ritrovare la squadra della scorsa stagione: «Sapevamo che riconfermarsi sarebbe stato difficile, solo con il lavoro e l’unità di intenti possiamo uscire da questo momento – conclude il portiere – Quando una squadra vive una crisi così bisogna dividersi le colpe, c’è solo da pedalare e dare una svolta».

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – La Juve passeggia sulla Lazio

Sconclusionata, arruffona e pure sfortunata. La Lazio si consegna alla Juve (autorete di Gentiletti e sigillo di Dybala) che prosegue la rimonta verso le prime posizioni e conferma una crisi preoccupante di gioco e di risultati dei biancocelesti: un solo punto in sei partite, quattro nelle ultime otto, una sbandata continua senza attenuanti per nessuno. Una caduta da arrestare in fretta per non ritrovarsi tra qualche partita in lotta per non retrocedere.

Non basta il logo del Giubileo della Misericordia presente sulle maglie per avere aiuti divini, ormai la Lazio è un pianto. La quinta vittoria consecutiva regala speranze scudetto ai campioni d’Italia che hanno ritrovato forma fisica e convinzione, proprio quelle caratteristiche che i biancocelesti hanno lasciato al San Paolo lo scorso 31 maggio, quando conquistarono un insperato terzo posto. Tutto qui, c’è da riflettere ma il destino di Pioli è sempre più in bilico.

OLIMPICO AI MINIMI STORICI

Alla fine non si arriva a trentamila presenti, almeno un terzo sono juventini. Il cocktail letale è servito: sciopero della Nord contro il prefetto Gabrielli, contestazione a Lotito, targhe alterne, metro e bus a singhiozzo, paura degli attentati. L’emorragia continua, una tristezza vedere l’Olimpico così vuoto e privo di entusiasmo per i colori biancocelesti. Solo il volo dell’aquila Olympia riesce a scaldare i laziali avviliti da un inizio di stagione terrificante per colpa di società, tecnico e giocatori.

UN ALTRO AVVIO CHOCK

Si parte con Allegri che si affida al solito 3-5-2, Asamoah a centrocampo e la coppia Mandzukic-Dybala. Pioli sceglie il 4-2-3-1, lascia fuori Anderson dando fiducia a Kishna. Cambiano gli uomini, non il risultato tanto che al primo affondo passano i bianconeri: solito approccio molle dei biancocelesti, Mauricio sbaglia il rinvio, pallone a Dybala che trova la fortunosa deviazione di Gentiletti. Siamo al 7′ e la Lazio è già sotto come successo a Empoli e, purtroppo, in altre quattro occasioni in campionato. Di contro la Juve non aveva mai segnato nel primo quarto d’ora di gioco, lo fa contro Candreva & co. quasi a ribadire gli stenti della banda di Pioli incapace di gettare nella mischia cuore e grinta fondamentali per uscire da un periodo nero.

DYBALA SPEGNE LA LAZIO

E due. La reazione ci sarebbe anche, un paio di corner, un timido tentativo di chiudere la Juve nella loro area di rigore, ma la fortuna ha già girato le spalle. Rinvio di Chiellini, solito suicidio di Mauricio, sponda di Mandzukic per Dybala che ha il tempo di palleggiare e scaricare il suo sinistro chirurgico alle spalle di Marchetti (ancora una volta in ritardo): 0-2 e Lazio al tappeto vittima delle sue disattenzioni difensive. Il primo tempo si chiude con l’ammonizione di Radu che atterra Lichtsteiner (lo svizzero simula un colpo in faccia che non c’è). L’Olimpico fischia Lotito e il rientro della squadra negli spogliatoi.

CADUTA VERTICALE

Ripresa con due novità: fuori Candreva e Kishna, dentro Anderson e Keita, esterni offensivi nuovi per trovare almeno un tiro in porta. Ci sarebbe subito un mezzo rigore per la Lazio (fallo di Barzagli su Radu) ma Banti fa spallucce come sempre e allora la ricerca di un episodio per riaprire una sfida ormai segnata resta vana. Dentro anche Matri nel cuore del secondo tempo, non c’è più tempo per sperare, finisce male: il baratro si avvicina.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Pioli: «Il momento è delicato, dobbiamo ripartire con umiltà»

«Stiamo passando un momento delicato, è oggettivo. Siamo partiti bene, ma alla prima occasione gli abbiamo concesso il gol e potevamo evitarlo. Questo fa sì che anche la fiducia venga meno e la pressione aumenti». Stefano Pioli inquadra così il momento no della Lazio dopo il ko con la Juve all’Olimpico: «Quella di stasera è stata una prestazione sufficiente, ma – aggiunge ai microfoni di Mediaset Premium non di più ed è un peccato perché penso ci siano state le possibilità di fare meglio. Avevamo bisogno di un altro impatto per stare meglio in partita e ora dobbiamo avere l’umiltà di ripartire, convinti che possiamo fare più di quello che stiamo facendo adesso».

L’assenza di Lulic: «Avrebbe giocato, ma non può essere un solo giocatore a spostare certi equilibri. Purtroppo ci sono situazioni che si stanno ripetendo, mi riferisco all’approccio con il gol preso, e poi diventa difficile recuperare, a maggior ragione stasera che incontravamo una squadra esperta e in salute come la Juventus».

L’aspetto psicologico: «È il più importante sul quale dobbiamo lavorare. I giocatori che hanno a cuore la propria professionalità e la maglia che indossano sanno che ora siamo al di sotto delle aspettative. Dobbiamo avere la lucidità per riconoscere il momento e tornare a lavorare per invertire la tendenza perché i mezzi per farlo li abbiamo. Naturalmente va fatto in fretta perché i risultati devono cominciare a arrivare. In questo momento rispetto alla Lazio dell’anno scorso non c’è confronto: dobbiamo farci un esame di coscienza e uscirne».

Fonte : Il Messaggero

RASSEGNA STAMPA – Lazio-Juventus 0-2: biancocelesti sempre più giù, quinto ko nelle ultime sei gare

La Lazio non c’è più. La Juventus passeggia sul prato verde dell’Olimpico contro una squadra incapace di reagire. Un due a zero senza sforzi quello che i bianconeri di Allegri hanno ottenuto contro Candreva e compagni rimasti a guardare. Un autogol di Gentiletti e un capolavoro di Dybala costringono la Lazio al quinto ko in sei gare. L’unico punto è arrivato contro il modesto Palermo. La classifica vede i biancocelesti al decimo posto in classifica a quota 19 e con l’incubo di veder peggiorare la posizione tra domani e dopodomani.

SENZA MORDENTE
Non si è vista la minima reazione in campo. E l’andamento che la squadra sta prendendo è sempre più preoccupante soprattutto perché manca la reazione e l’abitudine a lottare in certe zone della classifica. Pioli è rimasto solo abbandonato da uno spogliatoio di bambini che battono i piedi e frignano invece di lottare per recuperare il disastro che hanno creato. I numeri dicono che il percorso è quello di una squadra che sta retrocendendo: Verona a parte, nelle altre 6 gare giocate fuori casa sono arrivate solo sconfitte. E se si aggiungono pure le due casalinghe con il Milan e la Juventus fanno 8 in 15 partite.

PANCHINA
Il silenzio della società si fa sempre più assordante. Ora è il momento di prendere in mano la situazione e invertire immediatamente la rotta di una nave che sta andando a sbattere. Pioli non ha più il minimo controllo sui suoi uomini che sembrano andare ognuno per conto loro. Esonerare il tecnico sembra la soluzione più immediata anche se questo vorrebbe dire fornire l’ennesimo alibi a giocatori che da tempo ormai hanno deciso che non hanno più voglia di lottare e cambiare questa situazione.

Fonte : Il Messaggero

Dybala: “Grande vittoria, stiamo dando continuità ai risultati”

Al termine dell’incontro Lazio-Juventus si è concesso ai microfoni di Sky Sport l’autore del raddoppio juventino, Dybala. Queste le sue parole.

Pesa giocare in una squadra come la Juve? “Qui a Torino c’è molta pressione ma ho sempre cercato di non subirla. Sto bene fisicamente, le critiche mi servono per migliorare e mi aiutano a crescere. Il mio desiderio è quello di vincere il più possibile”.

Gran bel gol stasera: “Dopo il palleggio non ci ho pensato due volte a tirare”.

Come ti trovi nel nuovo ruolo: “All’inizio credevo di giocare prima punta, ma poi il tecnico mi ha chiesto di giocare più dietro e sto cercando di fare del mio meglio. Con questo modo di giocare stiamo trovando gli spazi e le mezzale si inseriscono grazie a Mandzukic che lavora tanto”.

Sfida scudetto con Higuain? “Col ritiro in nazionale ci siamo visti poco (ride, ndr)”.

Dybala a Mediaset Premium

Sei l’uomo in più di questa Juve: “Abbiamo trovato il ritmo giusto e stiamo acquisendo l’abitudine a vincere. Con le mie reti sto aiutando la squadra, ho molta fiducia intorno e sento che posso giocare in questo modo”.

Come Tevez lo scorso anno: “Su di lui le aspettative erano più grandi, sarei contento di fare quello che ha fatto lui. Ha vinto tanto, speriamo di fare questi confronti a fine stagione”.

Sul gruppo: “E’ un gruppo meraviglioso, vincere aiuta tantissimo ed aumenta il buonumore”.

Ultimamente molti ti paragonano a Maradona: “Non so che dire… E’ troppo (ride, ndr)”.

Sul nuovo ruolo di tre quartista: “Ho sempre giocato in questo ruolo nel settore giovanile, quando sono arrivato in Serie A ho iniziato a giocare di punta. Quando trovi punte come Mario e Simone che impegnano i difensori avversari per me è più semplice vedere la porta”.

Su Allegri: “Mi ha dato subito fiducia, dopo ogni incontro mi fa vedere video dei miei errori per farmi migliorare”.

 

 

 

 

CONFERENZA- Allegri “Una volta sbloccata è stata più facile. Scudetto? Siamo lontani”

La Juve continua a risalire. L’Olimpico sbancato per due a zero è sintomo di una squadra che, dopo le difficoltà iniziali, è decisamente in crescita. Non può che essere soddisfatto Allegri che, con la vittoria di oggi, raggiunge la Roma in classifica ed avvicina le posizioni di testa. Queste le sue parole “Vincere a Roma non è mai semplice, a prescindere dal momento negativo che sta vivendo la Lazio. Abbiamo sbloccato presto la gara e poi è stato più semplice. Nel secondo tempo volevo una squadra ordinata in difesa, e sono contento dalla risposta della squadra. Lo scudetto? Siamo ancora lontani, l’obiettivo è scalare posizioni e raggiungere i primi tre posti, dipende anche dalle squadre che ci precedono ma non dobbiamo farci condizionare. La Lazio ha fatto una buona partita, ma quando la Juve si difende così farci gol è difficile”

CONFERENZA – Pioli: “Non mi dimetto! Sono responsabile ma non lascio”

E’ un Pioli decisamente giù quello che si presenta in conferenza post gara contro la Juve. La sua Lazio anche oggi esce sconfitta ma, a differenza di Empoli, non si è visto neanche un minimo miglioramento nel gioco. Queste le parole del tecnico:

La reazione non c’è stata, come si riparte?

“Serve di più, abbiamo dimostrato che il semplice compitino non è sufficiente. Io il responsabile? Ditelo voi, io penso a lavorare meglio”.

Un tiro preso, due gol. Si aspetta di uscire dal momento no anche grazie al mercato?

“I numeri li guardo poco, lo sapete. Il numero importante è che non vinciamo da troppo tempo. Non è possibile cominciare sempre sotto, dobbiamo fare più attenzione. Il mercato? Sicuramente ci aiuterà”.

Dimissioni?

“Io non mi dimetto. Sono responsabile ma non lascio la barca che affonda”.

Come sta il gruppo? Ipotesi di ritiro?

“E’ un momento in cui la voglia non basta, specialmente se incontriamo la Juventus. Le partite in cui fare punti erano altre come Empoli e Palermo. Sul ritiro non lo so, non ho ancora incontrato la società”.

Ferrara: “Lazio troppi regali ad una Juventus spietata”

Ai microfoni di Mediaset Premium è intervenuto Ciro Ferrara per commentare la vittoria dei bianconeri ai danni della Lazio: “Per la Juventus, quella di stasera, è la prima volta che riesce a segnare nei primi quindi minuti di gioco. Quando i bianconeri passano in vantaggio sono difficili da riprendere. I gol sono stati due errori dei difensori biancocelesti. Dopo la prima rete della Juve ho visto una Lazio impaurita. Anche la situazione ambientale ha reso più difficile la serata degli uomini di Pioli.

Marchetti: “E’ inutile pensare all’anno scorso. Dobbiamo solo lavorare e dare una svolta”

Al termine dell’ennesima sconfitta dei biancocelesti, questa volta contro la Juventus, Federico Marchetti è intervenuto ai microfoni di Mediaset per parlare di questa crisi:

Purtroppo Parlano i numeri. Siamo consapevoli del momento difficile che stiamo attraversando, sappiamo che quello stiamo facendo non basta”.
Tanta è la differenza con la Lazio che regalava spettacolo l’anno scorso: “E’ inutile parlare di come eravamo l’anno scorso, questo è un altro campionato. Sappiamo che confermarsi è molto difficile, e solo col lavoro possiamo uscire da questo momento. Pensare all’anno scorso è inutile“. Sulle cause di questo momento Marchetti ha poi ribadito:
Quando una squadra attraversa una momento come questo bisogna dividersi le colpe, con lo scaricabarile non si va lontano. Ogniuno sa cosa fare, c’è solo da lavorare e dare una svolta. Stasera non è mancato l’atteggiamento, a Empoli non meritavamo di perdere. Dobbiamo lavorare e non pensare a cosa eravamo ma pensare al futuro”. Sul grand gol di Dybala: “Dybala ha fato un buon tiro, un piccolo rimpianto ce l’ho perchè ero coperto da Parolo che ha sfiorato, gli è passata la palla vicino alla testa e sono partito quell’attimo dopo che fa la differenza per la grande parata o no. Sicuramente con il campo visivo libero l’avrei presa.”

Subito dopo Federico Marchetti ha rilasciato ulteriori dichiarazioni anche a Lazio Style Radio 89.3:

Dobbiamo trasformare la delusione in voglia, rabbia e solo così credo che riusciremo a uscire da questa situazione che non è dramaticaè complicata però per quello che ho visto nelle ultime settimane io credo che abbiamo tutte le possibilità per riprendere in mano questa stagione che non è iniziata bene, solo con il lavoro e unità di intenti riusciremo a ritornare squadra.” E’ un problema di testa quello che avvolge i biancocelesti: “Sicuramente la testa ora non è libera, dobbiamo, soprattutto i più vecchi, trascinare gli altri perché ce l’abbiamo nelle corde. Credo che la fortuna adesso non ci è vicina però solo con il lavoro e l’aiuto che possiamo darci tra di noi possiamo uscirne. Abbiamo i mezzi per sistemare la situazione che si è creata. La situazione in campo non ci aiuta ma non deve essere un alibi, in campo andiamo noi siamo professiojnisti e dobbiamo dare di più, e credo che già dalla prossima partita dobbiamo ottenere un risultato positivo“.
La squadra subisce pochi tiri ma diventano sempre gol (vedi oggi autogol e il 2 a 0): “Ci torviamo a parlare, a parte Palermo, di 4 partite dove tirano in porta…e se cade qualcosa…ci cade in testa, quindi alla minima occaisone che concediamo veniamo puniti. È un momenti così dobbiamo accettarlo e cercare di non commetter più errori, la soluzione è questa…non vedo altre vie d’uscita, stare uniti lavorare, abbiamo tutit i mezzi tecnici e morali per uscirne”. Sulla classifica e i potenziali altri risultati: “Non dobbiamo pensare agli altri, così non trovi la soluzione, dobbiamo pensare a noi, a quello che non va. Manca poco…credo che serve una scintilla per far svoltare questa stagione e già dalla prossima gara cercheremo di farla scattare

Buffon: “Gara vinta meritatamente, restiamo con i piedi per terra”

Quinta vittoria consecutiva per gli uomini di Allegri. Al termine dell’incontro vinto dai bianconeri 2-0 contro la Lazio ai microfoni di Sky è intervenuto Gigi Buffon.

Queste le sue parole sull’incontro: “Abbiamo vinto una gara difficile. Ora bisogna restare con i piedi per terra, il nostro ruolino di marcia sta diventando interessante. Essere quarti o quinti per la Juve non è un gran risultato”.

Quanto è stato importante il gol di Cuadrado nel derby? “Non è un episodio che caratterizza il momento, una squadra si costruisce giorno per giorno”.

Cos’è cambiato negli ultimi incontri? “La voglia di tornare ad essere protagonisti perché lo meritiamo. Siamo giocatori di grande storia e di grande presente, è emerso anche il carattere dei singoli”.

Buffon a Mediaset Premium

Quinta vittoria consecutiva: “Stiamo facendo bene ma siamo ancora quarti, non basta ancora, dobbiamo fare di più”.

Quarta giornata senza incassare reti: “Il merito è di tutti, sia i difensori che gli attaccanti fanno di tutto per aiutarci: questo è il segnale più importante, vuol dire che siamo uniti e che siamo sulla strada giusta”.

Le squadre davanti sono vicine: “Dobbiamo pensare solo a noi, siamo in crescita, continuiamo ad andare avanti così. Abbiamo perso tanti punti all’inizio, non possiamo permetterci passi falsi”.

Pioli abbattuto: “Non c’è fiducia nei ragazzi. Cerchiamo di ripartire insieme”

Pioli amaro e deluso si presenta ai microfoni di Mediaset Premium.Momento difficile e delicato. Non è stato facile partire e prendere gol dopo 5 minuti. Al primo affondo ci hanno segnato. Quella di questa sera è stat una prestazione sufficiente, non eccezionale e contro la Juventus non puoi permettere di fare errori. E’ un peccato perchè abbiamo fatto molti errori e avevamo preparato diversamente la gara”. Poi sulla squadra: Stiamo perdendo fiducia, dobbiamo ripartire e lavorare e cercare di non sbagliare più. Credo che abbiamo cominciato bene poi è stato tutto più difficile perchè siamo stati troppo lenti e non siamo riusciti a sviluppare il nostro gioco”. E’ un problema anche di testa e psicologico:Bisogna lavorare molto sull’aspetto psicologico. Purtroppo ora c’è anche un problema di testa. Tutto è più difficile. Dobbiamo tornare ad avere la lucidità ma anche la consapevolezza di accettare che ora le cose non funzionano. Dobbiamo reagire in fretta. Che differenza c’è con lo scorso anno? Abbiamo troppe difficoltà e stiamo passando purtroppo un momento negativo“.

Subito dopo il mister è intervenuto ai microfoni di Lazio style radio 89.3:
Adesso dobbiamo lavorare di più perchè anche dico che abbiamo approcciato bene mi sembra di prendere in giro qualcuno. Non possiamo sempre subire alla prima situazione, è chiaro che l’organizzazione deve essere migliore, c’era il tempo di rimediare, ma eravamo troppo lenti per cercare di impensierire un avversario così compatto”. Il mister sa dove lavorare: “Dobbiamo lavorare sulla testa, sicuramente, i risultati negativi tolgono fiducia e aumentano la pressione ma dobbiamo essere forti sopratutto in questi momenti, le responsuaiblità sono nostre ma queste reazioni (il pianto di Biglia, ndr) ci possono stare e fa capire quanto la squadra ci tenga. Le difficoltà ci sono e dobbiamo essere realisti…vanno affrontati”. I gol di questa sera sono lo specchio momento baincoceleste: “E’ chiaro che giocare significa sbagliare, ma è vero che noi dobbimao diminuire gli errori perché non puoi subire 2 gol con un tiro in porta degli avversari, dobbiamo essere attenti e determinati e concentrati dal 1′ al 95′ minuto e non sta scritto da nessuna parte che dobbimao semrpe andar sotto“. Sembra che la paura di subire blocchi i terzini: “Ripeto andar sotto  rende tutto più complciato ma abbiamo provato, dovevamo essere più veloci, attaccare la profondita e trovare soluzioni tra le linee contro una squadra che ora è forte compatta e sta bene fisicamente e servia molto di più per metterla in difficoltà”.

Mauricio, già in diffida, ammonito salta la Sampdoria

Non solo l’ennesima sconfitta interna per gli uomini di Pioli, la partita con i bianconeri lascia strascichi pesanti anche per il prossimo impegno di campionato. Infatti, nel prossimo incontro, da giocare in trasferta con la Sampdoria i biancocelesti dovranno fare a meno del brasiliano Mauricio che, già in diffida, nel corso del primo tempo è stato ammonito per aver alzato troppo il gomito in uno scontro aereo. A causa del cartellino giallo rimediato dal difensore, Pioli, dovrà mettere mano per l’ennesima volta al reparto difensivo, in pre-allarme l’olandese Hoedt.