Oggi, 12 Aprile, sono passati esattamente 4 anni dal giorno della tragica scomparsa di Mirko Fersini, giovan capitano degli Allievi Nazionali biancocelesti venuto a mancare dopo 6 giorni di coma causato da un incidente con lo scooter. Nel giorno dell’anniversario di quella funesta data, ai microfoni di LazioStyleRadio è intervenuta Katia Fersini, mamma del giovane aquilotto. La signora Fersini è apparsa commossa per le molteplici dimostrazioni d’affetto ricevute in questi lunghi 4 anni: “Tutte queste manifestazioni di affetto sono per me un grande onore, sono passati quattro anni dalla prematura scomparsa di Mirko, per me è passata un’eternità. Ho delle testimonianze di affetto quotidiane, non mi sento mai sola, oggi più che mai sono tante le persone che rivolgono un pensiero a Mirko e hanno un ricordo bello di lui. Questo è quello che mi resta e non è poco“.
Sicuramente non è stato un periodo facile: “Sono forte, con Mirko passavo molto tempo come tutte le mamme, lo accompagnavo agli allenamenti e lo seguivo in tutto quello che faceva, lui è sempre stato un ragazzo allegro. Sin da subito ho dovuto scegliere se morire dentro oppure andare avanti e sorridere. Sono convinta che lui, ovunque sia, vorrebbe vedere il sorriso, lui che era il sorriso fatta persona e questo mi ha dato la forza di andare avanti. Ho scelto di vivere e non sopravvivere“. Simone Inzaghi è stato l’allenatore di Mirko ai tempi degli Allievi: “Simone Inzaghi è sempre presente nonostante gli impegni. Al tempo degli Allievi aveva con Mirko un rapporto professionale così come con gli altri ragazzi, ma dopo l’accaduto si è dimostrato non un allenatore ma un amico, ha un grande cuore, si è creato un rapporto speciale. Ci è stato sempre vicino, è una persona speciale”. Stasera ci sarà una cerimonia per ricordare il giovane biancoceleste: “Questa sera alle 19.30 a Fiumicino nella chiesa della parrocchia ci sarà una cerimonia, naturalmente l’invito è aperto a tutti, più siamo e più preghiere arrivano a mio figlio“.

stagione ancora NESSUNO dei tre centravanti era riuscito fino ad ora ad inserire il proprio nome sul tabellino dei marcatori in trasferta (in quei pochi gol che venivano fatti visto che anche in casa non è che facevano faville). Ma al di là dell’aspetto statistico e della gioia della vittoria ritrovata: la doppietta del Panzer è ancora più importante perché gli permette di entrare sempre di più nella bellissima e gloriosa storia biancoceleste. I due gol siglati in casa del Palermo, infatti, permettono al centravanti tedesco di scalare la classifica dei marcatori biancocelesti in Serie A. Sono 51 ora i gol dal numero 11: superato uno degli eroi dello scudetto del ’74 come Renzo Garlaschelli. L’attaccante di Vidigulfo aveva segnato 49 reti, nella massima serie. Ora si trova solitario al 7° settimo posto in classifica: sembra irraggiungibile ora Bruno Giordano, altro storico bomber di razza fermo a quota 68. Se Miro non avesse avuto il peso dell’età avrebbe avuto sicuramente ampie chance di raggiungerlo. Nella classifica generale, invece Klose è al 9° posto con 60 gol totali: quattro gol lo separano dalla piazza condivisa da nuovamente Garlaschelli e dal recente ex Goran Pandev fermi entrambi appunto a 64. Sei giornate ancora a disposizione per provarci, almeno, a farsi spazio anche in questa graduatoria. Ma non sembra essere una sua preoccupazione: a Miro interessa che la squadra giochi bene, più degli obiettivi personali. Una cosa che gli riesce bene, d’altronde, è indicare la strada giusta ai suoi compagni come ha 