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Zaccagni, svegliati e guida: contro il Verona, la Lazio non tollera proroghe!

Zaccagni alla prova del fuoco contro il Verona: sarà lui a guidare la Lazio verso la rinascita? #Lazio #Zaccagni #SerieA #Calcio

La Lazio conta sul suo capitano, Mattia Zaccagni, per invertire il corso di una stagione piena di alti e bassi. In un momento cruciale, l’esterno offensivo, arrivato a Roma nel 2021, si ritrova al centro dell’attenzione: è lui il talento capace di cambiare le sorti di una partita con un lampo di genio, soprattutto in una squadra che brilla più per la quantità che per la qualità pura.

Accanto a Zaccagni, c’è chi come Pedro Rodríguez, il campione spagnolo con trofei europei e mondiali, offre esperienza e appoggio prezioso. Ma le aspettative maggiori ricadono proprio su di lui: sarà in grado di caricarsi la squadra sulle spalle e fare la differenza in campo, specialmente ora che ogni mossa conta?

Non mancano le parole del tecnico, che ha espresso con chiarezza le sue ambizioni per Zaccagni: «Zaccagni sa come la penso: per me può raggiungere la doppia cifra ogni anno. Se non ci riesce, vuol dire che sbaglia qualcosa. Attacca poco gli spazi e poco l’area, e in questo può migliorare». Una dichiarazione che sottolinea quanto Zaccagni debba alzare il livello per soddisfare le richieste.

Gli ultimi tempi sono stati complicati per l’esterno, segnati da infortuni che hanno frenato il suo contributo, mentre l’intera formazione ha lottato con risultati irregolari e una mancanza di continuità. Ora, però, arriva l’opportunità per una svolta vera, con Zaccagni pronto a dimostrare il suo valore.

La partita contro il Verona ha un sapore particolare: è qui che Zaccagni ha mosso i primi passi in Serie A, e i numeri contro gli scaligeri sono impressionanti, con 7 gol diretti tra reti e assist. Un record che fa crescere l’attesa: riuscirà a sfruttare questa sfida per riprendersi la Lazio e guidarla verso nuovi obiettivi?

Per la squadra biancoceleste, questo non è solo un match da vincere, ma un test decisivo per capire se il suo capitano è davvero pronto a emergere come il leader di cui hanno bisogno per ambire a traguardi più alti.

Igor Protti sfida la malattia: “Avversario sleale, parte in vantaggio, ma io ribalto. I tifosi e quel giorno da muratore”

Igor Protti affronta la sua sfida più grande: “Combatto un avversario sleale”. La forza dei tifosi e il ricordo di un campione #CalcioEroi #ForzaIgor

Immaginate un’icona del calcio italiano, un bomber che ha segnato epoche intere con i suoi gol, ora impegnato in una battaglia personale che cattura l’attenzione di tutti. Igor Protti, il leggendario attaccante che ha conquistato titoli di capocannoniere in Serie A, B e C1, sta affrontando la sua partita più difficile con la stessa tenacia che l’ha reso un simbolo. Non solo un giocatore, ma un uomo che ha sempre messo il cuore in campo, Protti si è aperto in un’intervista toccante, rivelando come l’affetto dei tifosi stia diventando la sua arma più potente contro un “avversario sleale”.

Dopo aver annunciato la sua malattia, descritta come un “sgraditissimo ospite”, Protti ha condiviso momenti emozionanti che fanno riflettere su cosa significhi davvero il calcio. Nel suo giro di campo a Livorno, ha spiegato: «Emozioni troppo difficili da spiegare. Volevo essere lì anche se ero sotto chemioterapia. Faccio cicli da 48 ore e mi stancano tanto ma ci tenevo perché da quando ho annunciato la malattia ho ricevuto un’ondata di affetto che non mi aspettavo così grande. Il pensiero del futuro c’è e mi sono detto: “Igor andiamo, è un’occasione e non si sa se ce ne potranno essere altre”. La forza viene da tutta la gente che mi è stata vicino fin dall’inizio». Queste parole non solo suscitano ammirazione, ma anche curiosità su come un semplice gesto possa trasformarsi in un’onda di sostegno inaspettata.

L’ex bomber è rimasto stupito dall’affetto trasversale, che va oltre le rivalità: «Certo, e non posso non pensare ai messaggi di tifosi di tante squadre contro cui ho giocato derby sentitissimi. Pisa, Spezia, Lecce, Roma… Il calcio è una grande comunità e c’è qualcosa che ci unisce nei momenti bui. Me l’hanno dimostrato le “mie” piazze e non solo». È affascinante pensare a come il mondo del calcio unisca persone in tempi difficili, trasformando avversari in alleati. Protti ricorda anche momenti chiave della sua carriera, come a Bari, dove il titolo di capocannoniere non avrebbe mai sostituito la salvezza della squadra: «Assolutamente sì. Avrei regalato uno o più gol».

Guardando indietro, Protti parla con umiltà della sua vita sul campo, da quando era un giovane centrocampista ispirato da idoli come Rivera, fino a diventare un attaccante ammiratore di Vialli e Hughes: «Rivera, perché nelle giovanili ero un centrocampista. Poi mi hanno spostato in attacco e lì ammiravo Vialli e Hughes. Attaccanti generosi, combattenti, che “picchiavano” e le prendevano. Era il calcio che volevo vivere io». E chi non si chiede se esista un erede del suo stile? Lui stesso accenna a un confronto: «Un giornalista di Bari quando è arrivato Lautaro mi ha scritto: “Igor, sembra di vedere te”. L’ha detto una persona che stimo e io riporto soltanto».

La sua storia personale aggiunge depth alla figura del calciatore spietato in campo ma umile fuori: «Questo Igor nasce quando a 11 anni volevo il pallone di Argentina ’78 e il mio babbo, muratore, mi ha portato in cantiere. Mi ha fatto vedere cosa significava guadagnare per comprarlo. Dopo una settimana di lavoro l’ho ringraziato e gli ho detto che non lo volevo più». Momenti come l’esultanza del “trenino” a Bari rimangono iconici: «Nasce con Guerrero, ci disse che in Colombia dopo un gol andavano alla bandierina a quattro zampe, però sparpagliati. Noi l’abbiamo interpretata tutti uniti. La più bella esultanza nella storia del calcio». E sulla sua carriera, Protti non ha rimpianti: «No, ma non ho rimpianti. Se tornassi indietro rifarei esattamente le stesse scelte».

Oggi, di fronte alla sua sfida più grande, le sue parole finali risuonano come un inno alla resilienza: «Combatto. Non so cosa succederà. Tutti mi dicono: “Igor lotta come hai fatto in campo, segna il gol più importante” ma questa è una partita diversa. In campo ci si guardava negli occhi con lealtà e si partiva dallo 0-0. In questo caso il mio avversario si è nascosto per tanto tempo. E la partita inizia con un 3-0 per lui. Io so che ce la metterò tutta, so che gli staff del Santa Chiara di Cisanello faranno lo stesso e poi so che c’è anche il cielo che decide come devono andare le cose. La mia fortuna è avere una famiglia meravigliosa. Quello che mi fa più male è far soffrire loro». È una storia che ispira, un promemoria che oltre i gol e le vittorie, è l’umanità a definire i veri campioni.

Lazio vs Verona: Formazioni audaci che potrebbero far infuriare i tifosi!

Lazio in cerca di riscatto contro il Verona: sarà l’occasione per voltare pagina? #LazioVerona #SerieA #BiancocelestiSulPalo

Dopo la pesante sconfitta contro il Como, la Lazio ha un’importante opportunità per rialzare la testa e dimostrare di che pasta è fatta. Domenica 31 agosto, alle ore 20:45, i biancocelesti torneranno in campo allo Stadio Olimpico per sfidare il Verona nella seconda giornata di Serie A 2025-2026. Sarà un match che segna il ritorno tra le mura amiche, con l’obiettivo di cancellare il passo falso dell’esordio e accendere l’entusiasmo dei tifosi.

Questo incontro assume un significato cruciale per l’ambiente Lazio, dove i supporter attendono una reazione forte e decisa. C’è grande attesa per vedere come il team saprà reagire, con la necessità di trovare soluzioni efficaci per ridare fiducia al gruppo. La formazione dovrebbe schierarsi con il classico 4-3-3, anche se sono previste alcune variazioni per adattarsi alle esigenze della gara.

Ecco le probabili formazioni per la sfida:
LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Gila, Provstgaard, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella, Dele-Bashiru; Cancellieri, Castellanos, Zaccagni.
In panchina: Mandas, Furlanetto, Lazzari, Hysaj, Pellegrini, Cataldi, Belahyane, Basic, Noslin, Pedro, Dia.
Allenatore: Maurizio Sarri.

La lineup della Lazio dovrebbe confermare buona parte degli elementi visti contro il Como, con Marusic di nuovo titolare in difesa al posto di Lazzari e Rovella pronto a prendere le redini del centrocampo, sostituendo Cataldi. In attacco, spazio a Castellanos, supportato da Cancellieri e Zaccagni. Rimane qualche dubbio su Vecino, le cui condizioni saranno valutate nelle prossime ore, mentre Patric, Isaksen e Gigot sono indisponibili, con quest’ultimo sempre più vicino a lasciare la squadra.

Sul fronte opposto, il Verona arriva all’Olimpico forte del pareggio conquistato a Udine, mostrando solidità e compattezza sotto la guida di Paolo Zanetti. La probabile formazione dei gialloblù è:
VERONA (3-5-2): Montipò; Nunez, Ebosse, Frese; Oyegoke, Niasse, Bernede, Serdar, Bradaric; Giovane, Mosquera.
Allenatore: Paolo Zanetti.

La Lazio dovrà stare attenta a un avversario ben organizzato, pronto a sfruttare ogni occasione in contropiede. Per i biancocelesti, però, non ci sono alternative: una vittoria è essenziale per rilanciare morale e ambizioni in questa stagione nascente. L’Olimpico è pronto a infiammare l’atmosfera e spingere la squadra verso il primo successo, dimostrando che la battuta d’arresto di Como è ormai un capitolo chiuso.

Sarri stravolge la Lazio: Rovella al timone in regia, Marusic vola in difesa contro il Verona

Due novità che potrebbero scuotere la Lazio contro il Verona: Rovella pronto a brillare in regia, e Marusic in pole per la difesa! #LazioVerona #SerieA #Calcio

La Lazio si prepara a sfidare il Verona con due possibili cambiamenti che stanno alimentando le discussioni tra i tifosi. Dopo l’esordio stagionale, l’attenzione è tutta su un centrocampo che potrebbe vedere una nuova guida, e una difesa pronta a consolidarsi per ottenere risultati importanti.

Al centro del campo, Nicolò Rovella, regista classe 2001 ex Monza e Juventus, è in pole per prendere il posto di Danilo Cataldi. Il giovane playmaker ha vissuto un avvicinamento alla gara tutt’altro che ordinario: un doppio viaggio tra Roma e Como in pochi giorni, dettato dalla nascita della figlia, che lo ha reso ancora più motivato a dare il massimo.

Ai suoi fianco dovrebbero esserci Mattéo Guendouzi, con il suo dinamismo francese, e Fisayo Dele-Bashiru, la mezzala nigeriana arrivata in estate e già in forma smagliante, pronta a confermare la fiducia riposta in lei.

In difesa, l’altro cambiamento atteso vede Adam Marusic, terzino montenegrino duttile e affidabile, favorito su Manuel Lazzari per completare la linea a quattro. Al centro, la coppia rimane affidabile con Mario Gila, difensore spagnolo ex Real Madrid, e Thomas Provstgaard, il roccioso centrale danese, mentre Nuno Tavares, terzino portoghese ex Arsenal, è confermato sulla fascia sinistra. Alessio Romagnoli, il leader difensivo e campione d’Europa con l’Italia, sconterà invece il secondo turno di squalifica, lasciando un vuoto da colmare.

Nessuna sorpresa in attacco, dove il tridente titolare resta invariato: Matteo Cancellieri, esterno offensivo rapido e tecnico, Taty Castellanos, il centravanti argentino di movimento, e Mattia Zaccagni, ala mancina tra i più incisivi della scorsa stagione. Pronto a entrare in campo per dare una scossa ci sono Boulaye Dia, attaccante senegalese, Noslin e soprattutto Pedro, il veterano spagnolo con un palmarès ricchissimo.

Tra gli indisponibili, Patric è out per una lesione muscolare, Gustav Isaksen sta completando la riatletizzazione dopo la mononucleosi, e Matías Vecino è fermo per problemi muscolari. Samuel Gigot, difensore francese, rimane fuori dal progetto. La sosta per le nazionali potrebbe essere la chiave per recuperare gran parte di questi giocatori, rendendo la sfida in casa contro il Verona ancora più cruciale: la Lazio è alla caccia di continuità e punti pesanti, mentre gli ospiti puntano sul fattore campo per sorprendere.

Lazio, Sarri ottimista: Isaksen, Patric e Vecino tornano più affamati che mai!

Lazio in ripresa: Tre ritorni che potrebbero scuotere la stagione!

Sta per accadere qualcosa di elettrizzante per la Lazio, con tre giocatori chiave che stanno tornando in forma e potrebbero rivitalizzare la squadra proprio quando serve di più. Immaginate il brivido di vedere questi “nuovi acquisti” speciali pronti a fare la differenza – non dal mercato, ma dall’infermeria! #Lazio #SerieA #Calcio

La Lazio, dopo un inizio di stagione un po’ altalenante, si prepara a un rinforzo inaspettato che potrebbe cambiare le carte in tavola. Si tratta del ritorno di Gustav Isaksen, Patric e Matías Vecino, tre elementi che non arrivano da un colpo di mercato, ma da un percorso di recupero che promette di rafforzare la rosa biancoceleste già da questo mese. “Nuovi acquisti” speciali come questi potrebbero infatti colmare le lacune emerse finora, offrendo più rotazioni e competitività alla squadra.

Isaksen, il talento danese, è stato uno dei più colpiti da questo stop forzato. Classe 2001 e arrivato dal Midtjylland la scorsa stagione per portare velocità e imprevedibilità sulle fasce, è stato fermato dalla mononucleosi dopo appena quattro giorni di ritiro estivo. Ora, sta completando un intenso ricondizionamento atletico con allenamenti differenziati e carichi ridotti. La curiosità è palpabile: riuscirà a tornare al 100% e a reclamare un posto da titolare?

Passando alla difesa, Patric è un altro nome che sta accendendo l’interesse. Il difensore spagnolo, classe 1993 e in forza alla Lazio dal 2015, ha affrontato un anno complicato: operato alla caviglia a marzo, sembrava pronto al rientro, ma una lesione al retto femorale della coscia sinistra l’ha fermato di nuovo. Con la sosta di settembre alle porte, potrebbe presto tornare a disposizione, diventando un’alternativa cruciale per una retroguardia che ha mostrato qualche incertezza. Chissà se questo recupero gli darà finalmente la continuità che merita?

E poi c’è Vecino, il cui ritorno sembra il più vicino e intrigante. Centrocampista uruguaiano di 33 anni con un’esperienza internazionale invidiabile, è un punto di riferimento per equilibrio e inserimenti. A differenza degli altri, ha già completato gran parte della preparazione estiva e il suo protocollo riabilitativo è quasi concluso. Potrebbe essere pienamente disponibile dalla terza giornata di campionato, aggiungendo solidità al centrocampo e alimentando l’attesa per le prossime sfide.

Insomma, questo settembre potrebbe segnare un vero turning point per la Lazio, con questi tre ritorni che promettono di portare maggiore profondità e opzioni tattiche. Con la velocità di Isaksen, la solidità di Patric in difesa e l’equilibrio di Vecino in mediana, la squadra si presenta più completa e pronta a sorprendere nel campionato. Che inizio di stagione elettrizzante potrebbe essere!

Lazio, Zaccagni al comando: il leader che deve salvare il gruppo o affondare?

#LazioSvolta: Zaccagni guida la riscossa biancoceleste!

La Lazio si trova davanti a un bivio già nelle prime settimane della stagione. Dopo un’estate turbolenta dal punto di vista societario, tra cambi dirigenziali e incertezze sul mercato, l’avvio in campionato è stato tutt’altro che incoraggiante: la sconfitta contro il Como ha acceso i riflettori su una squadra ancora alla ricerca della propria identità. A preoccupare in particolare è la sterilità offensiva che sta penalizzando il gruppo.

In questo momento critico, la Lazio ha bisogno dei suoi leader, e tra questi c’è senza dubbio Mattia Zaccagni. L’esterno offensivo, recentemente convocato in Nazionale, rappresenta una delle poche certezze nella rosa biancoceleste. Capitano e trascinatore tecnico, Zaccagni è chiamato a ritrovare quella verve sotto porta che manca da troppo tempo: il suo ultimo gol in Serie A risale addirittura al marzo scorso. Un dato che pesa, soprattutto in una squadra in cui gli attaccanti faticano a trovare la rete.

Accanto a lui, anche Taty Castellanos è sotto esame. L’attaccante argentino non segna in campionato dallo scorso aprile e il suo apporto è finora stato al di sotto delle aspettative. Eppure, come ricorda la Gazzetta dello Sport, il Taty ha spesso trovato il gol nelle gare d’esordio casalinghe, un dato che potrebbe infondere un po’ di ottimismo all’ambiente laziale.

La crisi offensiva della Lazio non è solo un problema di numeri, ma di fiducia e coesione tattica. La squadra fatica a creare occasioni pericolose e, quando ci riesce, manca di concretezza. Ed è qui che Zaccagni può fare la differenza: il suo talento nell’uno contro uno, la capacità di saltare l’uomo e la visione di gioco lo rendono un’arma fondamentale per uscire da questo momento negativo.

Per la Lazio, dunque, la prossima sfida all’Olimpico sarà un banco di prova decisivo. Ripartire dai gol di Zaccagni e ritrovare il cinismo sotto porta sono le chiavi per invertire la rotta. La stagione è appena iniziata, ma la pressione è già alta: serve una scossa, e il numero 20 biancoceleste è chiamato a guidarla.

Lazio, non sottovalutare il Verona: seconda giornata tra crollo epico o rinascita clamorosa!

Lazio vs Verona: Un crocevia decisivo per il futuro biancoceleste #Lazio #Verona #SerieA

La sfida contro il Verona non è solo una partita qualunque per la Lazio: è un momento chiave che potrebbe cambiare le sorti della stagione. Immaginatevi una squadra alla ricerca di certezze dopo un inizio traballante – qui, non si tratta solo di accumulare punti in classifica, ma di ridare energia a un gruppo che ha bisogno di ritrovare il proprio equilibrio. È affascinante pensare a come una singola prestazione possa ribaltare l’umore di tutto l’ambiente, trasformando dubbi in motivazione.

Il tecnico della Lazio lo sa bene e chiede una risposta netta contro gli scaligeri: una prova convincente che restituisca fiducia all’ambiente. La curiosità cresce nel vedere come gestirà le energie del team, puntando su alcuni elementi rimasti ai margini ultimamente. Con un calendario sempre più serrato tra Serie A e impegni europei, la profondità della rosa biancoceleste potrebbe emergere come un’arma segreta, facendoci domandare se basterà per superare le prossime sfide.

Mentre sul campo le scelte sono cruciali, la società della Lazio sta già guardando avanti. Dopo le indicazioni di questo avvio di stagione, le lacune evidenti in certi reparti – dove le alternative si sono rivelate insufficienti o poco affidabili – stanno spingendo a una riflessione. Non è solo una questione tattica: il mercato di gennaio si profila come un’opportunità intrigante per intervenire e offrire nuove soluzioni.

In questo contesto, la Lazio, tradizionalmente cauta nelle sessioni invernali, potrebbe sorprenderci cambiando approccio. Si studiano possibili innesti a centrocampo e in attacco, senza escludere movimenti in difesa, specialmente se i problemi fisici dovessero persistere. È come un puzzle che si sta componendo: quali mosse strategiche adotterà il club per colmare le carenze e migliorare le prestazioni?

Questa partita con il Verona arriva in un momento delicato, ma allo stesso tempo elettrizzante. La Lazio ha l’opportunità di invertire la rotta, sfruttando il ritorno dei titolari e l’esperienza di giocatori chiave, e chissà se questo sarà l’inizio di una svolta. Il progetto del club, per restare competitivo, deve unire il lavoro sul campo con le mosse della società: solo così potrà affrontare con ambizione la seconda parte della stagione.

Roma e Napoli sudano contro Pisa e Cagliari: vittorie tirate in Serie A

Roma e Napoli sudano per le prime vittorie in Serie A – E se il campionato si decidesse già nei minuti finali? #SerieA #RomaVsPisa #NapoliVsCagliari

Immaginate due big del calcio italiano che devono lottare fino all’ultimo respiro per portare a casa i tre punti: è così che si è chiusa la seconda giornata di Serie A 2025-2026, con Roma e Napoli che hanno battuto rispettivamente Pisa e Cagliari per 1-0. Queste partite non sono state solo gare di routine, ma storie di colpi di scena e resilienza che fanno pensare: quanto durerà l’equilibrio in questo campionato?

All’Arena Garibaldi, la Roma ha conquistato la seconda vittoria consecutiva contro il Pisa, dimostrando come un momento decisivo possa cambiare tutto. Dopo un primo tempo dove il portiere Mile Svilar è stato essenziale per respingere un colpo di testa di Meister, la squadra ha accelerato nella ripresa. L’ingresso di Paulo Dybala ha dato la scintilla: al 55′, l’ex Juventus ha servito Lewis Ferguson, che ha poi assistito Matías Soulé per il gol vincente con un sinistro preciso. Soulé, in prestito dalla Juventus, ha battuto Adrian Semper, regalando una vittoria che fa riflettere su quanto il Pisa, neopromosso e guidato da un allenatore ambizioso come Alberto Gilardino, abbia creato problemi a una formazione esperta.

Dall’altra parte, al Diego Armando Maradona, il Napoli ha dovuto aspettare il 95′ per piegare un Cagliari tenace e ben organizzato. I partenopei hanno dominato il possesso palla, ma si sono scontrati con un portiere come Elia Caprile in forma smagliante. Il Cagliari ha sfiorato l’impresa grazie a Sebastiano Esposito, eppure è crollato nel finale: André-Frank Zambo Anguissa ha trovato la zampata decisiva su un’azione insistita, salvando la partita e confermando che in Serie A, ogni minuto conta.

Con queste vittorie, Roma e Napoli mantengono il punteggio pieno dopo due giornate, rafforzando le loro ambizioni per il vertice. Il Pisa resta a un punto, mentre il Cagliari incassa la prima sconfitta. Queste sfide sottolineano come la Serie A 2025-2026 stia promettendo un torneo agguerrito, dove le squadre di vertice devono lottare fino all’ultimo secondo per emergere.

Lazio-Verona: I convocati di Zanetti pronti a sorprendere tutti! Ecco la lista dei gialloblù che nessuno si aspetta

Hellas Verona: la lista dei convocati per la sfida all’Olimpico è qui! Scopri chi guiderà i gialloblù in questa epica battaglia. #HellasVerona #SerieA #SfidaOlimpico

L’Hellas Verona è in piena preparazione per quella che potrebbe essere la trasferta più elettrizzante di questo inizio stagione: domenica 31 agosto, alle ore 20:45, i gialloblù affronteranno la Lazio allo Stadio Olimpico nella seconda giornata di Serie A 2025/26. Con Paolo Zanetti al timone, il tecnico sta puntando su una squadra affamata di punti, e la lista dei convocati appena rivelata non fa che accendere la curiosità sui possibili protagonisti in campo.

Tra le note dolenti, però, ci sono assenze che potrebbero pesare sul rendimento della formazione. Gift Orban, l’attaccante nigeriano, non sarà della partita per via di questioni burocratiche che lo hanno costretto a un temporaneo rientro all’estero. Anche Kurti, Livramento, Lambourde e Mitrovic rimangono fuori, al centro di voci di mercato che continuano a ronzare, mentre gli infortuni tengono ai box Valentini, Suslov e Yellu Santiago, lasciando i tifosi a chiedersi come la squadra si adatterà a queste lacune.

Dopo il pareggio esterno contro l’Udinese, che ha dimostrato la solidità difensiva e la compattezza del gruppo, il Verona arriva a Roma con l’obiettivo di sorprendere. L’organizzazione tattica di Zanetti, basata su ripartenze rapide e sfruttamento delle corsie laterali, sembra pronta a creare problemi a una Lazio reduce da un avvio di campionato complicato, alimentando l’interesse su come si evolverà questa partita.

La parola d’ordine per i gialloblù è concentrazione, con questa sfida che rappresenta un vero banco di prova per confermare i progressi visti all’esordio. Con i nuovi innesti pronti a fare la differenza e una rosa motivata, il Verona si presenta all’Olimpico con la determinazione di chi sa che ogni dettaglio potrebbe ribaltare le sorti della gara.

CONVOCATI
Portieri: Montipò, Perilli, Toniolo
Difensori: Oyegoke, Frese, Nuñez, Belghali, Bradaric, Nelsson, Slotsager, Ebosse, Fallou, Bella-Kotchap.
Centrocampisti: Serdar, Kastanos, Harroui, Bernede, Niasse, Al-Musrati
Attaccanti: Sarr, Giovane, Mosquera, Ajayi, Vermesan.

Lazio-Verona all’Olimpico: 40.000 tifosi scatenati, aria di caos calcistico in arrivo!

Esplosione di passione all’Olimpico: Lazio-Verona si prepara a un debutto da brividi con oltre 40.000 tifosi! #Lazio #Verona #SerieA

L’attesa per l’esordio casalingo della SS Lazio allo Stadio Olimpico sta crescendo in modo esponenziale, catturando l’attenzione di migliaia di appassionati. A soli due giorni dalla sfida di Serie A contro l’Hellas Verona, in programma domenica sera alle 20:45, sono già stati venduti 11.000 biglietti. Aggiungendo questi a oltre 29.000 abbonamenti sottoscritti per la stagione 2025/26, le previsioni indicano che si supererà la soglia delle 40.000 presenze, rendendo l’evento un vero spettacolo di folla e energia.

Questo dato non fa che rafforzare il legame profondo tra la squadra biancoceleste e i suoi tifosi, sempre pronti a sostenere i ragazzi di Maurizio Sarri, un allenatore esperto e pragmatico alla sua prima stagione sulla panchina laziale. Baroni, noto per la sua attenzione alla fase difensiva e alla valorizzazione dei giovani, punta a partire con il piede giusto davanti ai propri tifosi, alimentando ulteriormente l’entusiasmo generale.

L’Olimpico è pronto per un’atmosfera da grande evento, che promette una serata di calcio puro e adrenalinico. L’Hellas Verona, guidata da Paolo Zanetti – un tecnico giovane e ambizioso – arriva a Roma con l’obiettivo di conquistare punti preziosi. La Lazio, dal canto suo, vuole confermare le buone sensazioni emerse nella gara inaugurale in trasferta, dove il capitano Castellanos, un bomber e leader carismatico, ha già dimostrato di essere in ottima forma.

Accanto a lui, occhi puntati su Mattia Zaccagni, un esterno offensivo rapido e imprevedibile, e su Rovella, un regista ex Juve dalla visione di gioco raffinata, che sarà cruciale per dettare i tempi in mezzo al campo. Questi elementi potrebbero rendere la partita ancora più elettrizzante, con azioni capaci di tenere il pubblico incollato alle tribune.

La società biancoceleste fa sapere che i biglietti sono ancora disponibili e potranno essere acquistati fino al fischio d’inizio, con l’obiettivo di aumentare ulteriormente il numero di spettatori e trasformare l’Olimpico in una vera e propria bolgia biancoceleste. Questa opportunità non fa che accrescere la curiosità su quanto possa essere intensa l’atmosfera finale.

Parola d’ordine: entusiasmo, l’esordio casalingo è sempre un momento magico per una squadra, e i tifosi laziali sembrano più determinati che mai a far sentire il proprio calore. Con una cornice di pubblico già imponente e la possibilità di superare le 45.000 presenze, Lazio-Verona si annuncia come uno degli eventi clou del weekend calcistico italiano, un’occasione che nessuno vorrà perdere.

Lazio osa con Rovella in regia e Marusic in difesa contro il Verona: mossa audace o azzardo?

Novità in casa Lazio per lo scontro con il Verona: quali sorprese attendono i biancocelesti? #LazioVerona #SerieA #Calcio

La squadra biancoceleste sta affinando i dettagli per la prossima sfida contro il Verona, e ci sono due possibili cambiamenti nell’undici titolare che stanno accendendo la curiosità dei tifosi. Con l’obiettivo di trovare il ritmo giusto dopo l’esordio stagionale, queste variazioni potrebbero fare la differenza in campo.

Al centro del centrocampo, spicca la candidatura di Nicolò Rovella per rimpiazzare Danilo Cataldi. L’avvicinamento alla gara del giovane playmaker è stato particolare: per lui un doppio viaggio Roma–Como in pochi giorni, dovuto alla nascita della figlia. Questo tocco personale aggiunge un elemento umano alla preparazione, rendendo la storia ancora più intrigante per chi segue la squadra.

Ai fianchi di Rovella, dovrebbero confermare il loro posto Mattéo Guendouzi, con il suo dinamismo inarrestabile, e Fisayo Dele-Bashiru, la mezzala nigeriana arrivata in estate e già pronta a dimostrarsi decisiva. Questa combinazione potrebbe portare fluidità e energia, lasciando i fan a chiedersi come influirà sul gioco complessivo.

In difesa, l’attenzione si sposta su Adam Marusic, che sembra in vantaggio su Manuel Lazzari per occupare una posizione chiave. La coppia centrale, formata da Mario Gila e Thomas Provstgaard, dovrebbe rimanere stabile, con Nuno Tavares a presidiare la fascia sinistra. Alessio Romagnoli, leader difensivo e campione d’Europa con l’Italia, sconterà il secondo turno di squalifica, un’assenza che potrebbe pesare e aprire scenari inaspettati.

Nessun ritocco, invece, per l’attacco: il tridente con Matteo Cancellieri, Taty Castellanos e Mattia Zaccagni è pronto a ripetersi, offrendo velocità e imprevedibilità. Pronti a subentrare a gara in corso Boulaye Dia, attaccante senegalese, Noslin e soprattutto Pedro, veterano spagnolo con un palmarès ricchissimo.

Tra gli indisponibili, Patric è fermo per una lesione muscolare, Gustav Isaksen è in fase di riatletizzazione dopo la mononucleosi, e Matías Vecino deve gestire problemi muscolari. Samuel Gigot, intanto, è fuori dal progetto. La pausa per le nazionali potrebbe essere l’occasione ideale per recuperare energie e tornare in forma.

Con questa partita in casa che si annuncia cruciale, la Lazio è alla caccia di continuità e punti preziosi, mentre l’avversario proverà a capitalizzare ogni opportunità per sorprendere. Non resta che attendere il fischio d’inizio per vedere se queste mosse faranno la differenza sul campo.

Lazio-Verona: Dubbi a raffica sulle formazioni, un match pronto al caos!

La Lazio tra ombre e luci: in cerca di risposte per la nuova stagione #Lazio #Calcio #SerieA

La nuova stagione della Lazio sta mostrando più ombre che luci. Dopo una partenza deludente, la squadra biancoceleste naviga in acque agitate, con scelte tecniche ancora in bilico e un’atmosfera di tensione che aleggia su Formello. È un momento delicato, dove ogni decisione potrebbe fare la differenza, e i primi segnali di crisi mettono in discussione l’equilibrio della squadra.

In campo, le incertezze continuano a emergere. Contro il Como in Coppa Italia, il portiere è stato scelto solo all’ultimo istante, mentre per la sfida contro il Verona si profila un primo cambio a centrocampo: Rovella dovrebbe prendere il posto di Cataldi. Restano in bilico le posizioni di Dele-Bashiru e Cancellieri, due giocatori da cui ci si aspettava qualcosa in più. Il modulo resterà il 4-3-3, ma si valutano modifiche strutturali per dare maggiore equilibrio e incisività alla formazione.

Il Corriere dello Sport evidenzia un elemento potenzialmente decisivo: Pedro potrebbe essere la carta giusta per collegare meglio centrocampo e attacco. L’esterno spagnolo, che può partire largo e accentrarsi, offre qualità, visione e tecnica. Che giochi dall’inizio o subentri, sarà comunque centrale nel progetto. Dopo il flop della prima uscita stagionale, la Lazio non può permettersi un’altra prestazione opaca, e gli aggiustamenti sono più urgenti che mai.

Al centro del campo, le fragilità sono evidenti. Dele-Bashiru ha fatto pochi progressi, e la mancanza di una mezzala tecnica si fa sentire. Si sta adattando Belahyane come interno sin dal ritiro: un esperimento rischioso, ma forse necessario, per colmare le lacune emerse. In mezzo, Guendouzi resta comunque il punto fermo, un’ancora di stabilità in un reparto che zoppica.

In attacco, Zaccagni sarà confermato a sinistra, mentre Taty Castellanos è ancora il centravanti titolare. Dia attende la sua occasione, ma potrebbe esserci una sorpresa tattica: un passaggio al 4-2-3-1, già provato a Como, con Pedro trequartista. Anche questo cambiamento rientra nelle opzioni per infondere nuova energia all’offensiva della Lazio.

In difesa, Provedel riprenderà il suo posto tra i pali. Possibile il rientro di Marusic a destra, con Lazzari in panchina. Con Romagnoli squalificato, e Patric e Gigot out, gli unici centrali disponibili sono Gila e Provstgaard, una situazione che complica ulteriormente le scelte.

Ora, più che mai, la Lazio deve cambiare passo. La stagione è appena iniziata, ma i segnali di allarme non possono essere ignorati, con il team alla ricerca di una svolta per evitare che le incertezze si trasformino in una vera e propria crisi.

Calciomercato Lazio: Big europea ci prova con Gigot, pronto il colpo a sorpresa?

Calciomercato Lazio: Il Siviglia caccia Gigot, e il Como dà l’assist decisivo! #Calciomercato #Lazio #Siviglia #Gigot

Immaginate un colpo di scena nel mondo del calciomercato che potrebbe cambiare le carte in tavola per la Lazio: il difensore Samuel Gigot è finito nel mirino del Siviglia, offrendo ai biancocelesti una via d’uscita inaspettata. Con il mercato che accelera le sue giornate, le novità sulle uscite potrebbero presto fare la differenza, portando una boccata d’aria fresca a una rosa bisognosa di equilibri.

Gigot, dopo una stagione non proprio brillante e ormai ai margini del progetto tecnico, è alla ricerca di una nuova avventura. Il centrale francese ha declinato offerte da Cremonese e Cagliari, ritenendole non all’altezza delle sue ambizioni internazionali, e ora aspetta la mossa giusta per rilanciarsi.

Ecco dove entra in gioco il Siviglia: il club spagnolo, alla caccia di rinforzi per la difesa, ha piazzato Gigot in cima alla lista delle opzioni. Ma c’è un twist intrigante: è il Como, la squadra che ha rovinato l’esordio della Lazio in campionato, a dare una mano inaspettata ai biancocelesti. I lombardi hanno appena chiuso l’acquisto di Diego Carlos dal Fenerbahce, un giocatore che era anche nei piani del Siviglia, costringendo i rivali a virare proprio su Gigot come soluzione principale.

Per la Lazio, questa potenziale cessione è un’opportunità da non perdere: liberarsi del cartellino di Gigot non solo alleggerirebbe il monte ingaggi, ma porterebbe anche risorse vitali per rinforzare la squadra negli ultimissimi giorni di mercato. Con il tempo che stringe, ogni mossa come questa potrebbe aprire scenari affascinanti e imprevedibili per i biancocelesti. La situazione è in fermento, con contatti tra le dirigenze destinate a intensificarsi, e Gigot sembra più che pronto a cogliere l’occasione in un campionato competitivo. Che sia l’inizio di una serie di colpi a sorpresa?

Italiano batte Fabregas per 1 a 0: quello che Sarri non è riuscito a fare

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Il Bologna supera il Como per 1 a 0 e porta a casa tre punti preziosi nella seconda giornata di Serie A. Una vittoria di misura, firmata da Riccardo Orsolini al 59’, ma che vale più del semplice risultato: perché racconta come i rossoblù abbiano saputo gestire una partita complicata, laddove la Lazio aveva invece fallito appena sette giorni prima.

La gara dello Stadio Dall’Ara è stata bloccata per un tempo intero, con poche occasioni e tanto equilibrio. Poi, nella ripresa, la giocata decisiva: Castro protegge palla, serve Orsolini, che di sinistro trova la deviazione vincente. Il Como prova a reagire, alzando il baricentro, ma il Bologna resta compatto, difende con ordine e blinda il vantaggio. Un copione che conferma la tradizione favorevole dei rossoblù contro i lariani: quarta vittoria consecutiva in casa, sempre senza subire gol.

Ed è qui che nasce il confronto con la Lazio. Perché al Sinigaglia, all’esordio stagionale, il Como aveva dominato i biancocelesti: 2-0 firmato da Douvikas e Nico Paz, possesso palla nettamente a favore, maggior numero di occasioni create e una Lazio incapace di reagire. Solo un tiro nello specchio in 90 minuti, difesa sorpresa sia in azione che su palla inattiva, mentalità troppo passiva per impensierire la neopromossa.

In sintesi, il Bologna ha mostrato pragmatismo e solidità: ha atteso il momento giusto e ha colpito. La Lazio, invece, non ha mai dato l’impressione di poter far male al Como, pagando un approccio troppo molle. Due partite, stesso avversario: i rossoblù hanno dimostrato cosa significa saper leggere i momenti, i biancocelesti hanno lasciato intravedere, ancora una volta, i propri limiti.

Lazio Verona, la società celebra sui social il ritorno allo Stadio Olimpico: le ultime

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Nella giornata di domani, l’Hellas Verona di Paolo Zanetti farà visita alla Lazio di Maurizio Sarri. Il match dello Stadio Olimpico sarà fondamentale per gli equilibri – soprattutto mentali – della squadra capitanata da Mattia Zaccagni. La Lazio ha bisogno di una scossa immediata dopo il pesante K.O subito al Sinigaglia contro il Como.

Inoltre, la partita rappresenterà il debutto stagionale in Serie A per i biancocelesti davanti ai propri tifosi e alla Curva Nord, in trepida attesa di vedere se la disastrosa sconfitta contro la formazione di Fabregas sia stata una semplice sbandata sporadica o sarà un copione costante nel corso dell’annata laziale.

La società ha voluto caricare di significato la sfida pubblicando sul proprio Instagram ufficiale un’immagine di un tifoso in procinto di tifare la propria squadra del cuore con una sciarpa in mano. La pubblicazione è stata gradita da Mattia Zaccagni, come si può notare dal “mi piace” messo al post.

I tifosi laziali hanno risposto presente nei commenti, caricando la squadra con frasi verte ad invitare i tifosi a presentarsi in massa allo Stadio per l’evento. La formazione di Maurizio Sarri (qui le probabili) è pronta e carica ad affrontare il Verona davanti alla propria gente. Il futuro non possiamo prevederlo ma, come cantava il Maestro: “lo scopriremo solo vivendo“.

“Riproporrà le idee tattiche di Baroni?” Sentite l’incredibile risposta di mister Sarri

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Maurizio Sarri torna al centro della scena con una dichiarazione destinata a far discutere. Il tecnico biancoceleste, durante la conferenza stampa pre Lazio-Verona, rispondendo ad una domanda posta da parte di un giornalista lì presente, ha fatto un discorso netto riguardo le idee tattiche di Marco Baroni, allenatore della Lazio nella passata stagione.

“Le idee tattiche sono solo esercizi di stile. La Lazio è andata bene finché ha emanato grande energia, e questo andava molto oltre la tattica”

Questo ha spiegato Sarri. Una presa di posizione netta, che ribalta la narrazione comune secondo cui il calcio si vince solo con gli schemi. Un Sarri – possiamo dire – “Allegriano” – per ricondurci alle idee di gioco del nuovo allenatore rossonero. Per l’allenatore toscano, infatti, l’aspetto mentale e fisico rimane la chiave.

È l’intensità, la capacità di mettere in campo fame e determinazione, a trasformare un gruppo in una squadra vincente. Un concetto che lo stesso Sarri aveva già fatto emergere in passato, ma che oggi appare più attuale che mai in una Lazio alla ricerca di continuità.

Il messaggio è chiaro: la strategia è importante, ma senza l’energia giusta resta vuota. Un avvertimento ai suoi giocatori, chiamati a dimostrare che l’entusiasmo e la cattiveria agonistica valgono quanto — se non più — di qualsiasi lavagna tattica. Che non stia mettendo in pratica le parole di Fabio Caressa?

Lazio, Sarri shock in conferenza stampa: “Ha sbagliato chi mi ha chiamato”

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Maurizio Sarri torna a far parlare di sé con dichiarazioni incisive, destinate a riaccendere il dibattito attorno alla sua Lazio, deludente nell’esordio contro il Como. Alla vigilia di Lazio Verona, il tecnico biancoceleste ha ribadito il concetto di fondo che accompagna la sua carriera: il suo calcio non si snatura.

Agli occhi degli appassionati rimane, come una fotografia impressa nella mente, il suo gioco scintillante in quel di Napoli dal 2015 al 2018. Successivamente, si è passati dalla teoria ai fatti: con la conquista dello Scudetto con la Juventus e dell’Europa League tra le file del Chelsea, attuale Campione del Mondo.

“Ho uno stile ben definito: mi conosce tutta Europa da almeno 15 anni”

ha sottolineato Sarri, quasi a voler rimarcare che il suo metodo di lavoro non è frutto di improvvisazione, ma di un percorso consolidato. Da Empoli alla Juventus, fino alle esperienze all’estero con i blues, il “Sarrismo” è diventato marchio di fabbrica, riconoscibile per intensità, palleggio e idee offensive.

Attualmente un po’ snaturato, il tecnico toscano ha voluto ribadire la sua posizione in tal merito.

La frase successiva è quella che fa rumore:

“Se la squadra non è adatta a me, ha sbagliato chi mi ha chiamato”

Un messaggio diretto, che sembra andare oltre la semplice analisi tecnica. Da un lato, la consapevolezza di non voler snaturare il proprio credo calcistico. Dall’altro, una possibile frecciata alla società, come a voler sottolineare la sua mancanza di responsabilità in caso di fallimento, data la rosa fatto ad hoc non per lui ma per mister Baroni nella passata stagione.

Parole che inevitabilmente aprono scenari di riflessione: la Lazio seguirà fino in fondo la strada di Sarri, o il progetto rischia di arrivare a un bivio già nelle prossime settimane?

Verso Lazio Verona: ufficializzato il colpo da parte dei gialloblù

Il Verona si prepara ad affrontare la Lazio di Maurizio Sarri con un volto nuovo a centrocampo: Moatasem Al-Musrati. Il regista libico, arrivato in gialloblù in questi ultimi giorni di mercato, rappresenta il colpo a sorpresa della società veneta, decisa a colmare alcune lacune emerse in avvio di stagione, seguendo le volontà di mister Zanetti.

Classe 1996, ex Braga, Al-Musrati è un centrocampista fisico ma anche tecnico, capace di impostare e di dare ordine alla manovra. Un innesto che potrebbe rivelarsi determinante non solo per la lotta salvezza, obiettivo minimo dichiarato del Verona, ma anche per offrire maggiore equilibrio in partite delicate come quella dell’Olimpico contro i biancocelesti.

La Lazio, dal canto suo, non potrà sottovalutare un avversario che si presenterà con nuove energie e motivazioni. Sarri dovrà fare i conti con un giocatore che ha esperienza europea e che, al Braga, ha saputo imporsi in contesti competitivi come l’Europa League e la Primeira Liga.

La sfida di domenica si arricchisce così di un ulteriore elemento di interesse: il debutto, o quanto meno l’esordio ravvicinato, di Al-Musrati in Serie A. Per la Lazio un test da affrontare con attenzione, consapevole che il Verona ha trovato una pedina in più per rendere più insidiosa la gara.

Sarri: ‘Ci vuole un riscatto forte contro il Verona, vogliamo dare soddisfazione ai tifosi’

In vista della seconda giornata di Serie A, Maurizio Sarri ha analizzato la prossima partita della Lazio contro l’Hellas Verona in conferenza stampa. Il tecnico biancoceleste ha tracciato un bilancio della preparazione settimanale e le aspettative per un riscatto immediato dopo la deludente sconfitta a Como.

Abbiamo lavorato normalmente, con una seduta di recupero martedì e una doppia sessione mercoledì“, ha dichiarato Sarri, sottolineando come la squadra abbia ripreso a concentrarsi sulla fase difensiva. “Da giovedì abbiamo pensato alla partita con il Verona, con un programma regolare che ha incluso anche l’analisi video della nostra fase difensiva. Ci vuole un riscatto forte, vogliamo dare una soddisfazione ai tifosi, perché non vinciamo in casa da sei mesi.”

Sulle scelte tattiche e gli eventuali cambiamenti, Sarri ha chiarito: “Se penalizziamo qualcuno per l’ultima prestazione, non riusciremo a cambiare tutti. La performance collettiva è stata deludente, e bisogna condannare l’atteggiamento, non singoli giocatori. A livello individuale, nessuno è più colpevole degli altri. Il ritorno all’Olimpico mi fa piacere, ma dobbiamo sentire la voglia di fare bene e dare finalmente una soddisfazione ai nostri tifosi.”

Il tecnico ha anche offerto una riflessione sulle caratteristiche del gioco della sua squadra: “La mia esperienza alla Lazio non è stata basata sul grande palleggio. Parlando del nostro modo di giocare, non mi riferisco al modulo, ma alla capacità di sviluppare il gioco. A Como, l’unica soluzione che vedevo era cercare la profondità, e qualcosa si è visto nella ripresa. Le statistiche sono state da Serie C, ma stranamente questo mi dà fiducia: non possiamo avere numeri così bassi, e non credo che il Como sia superiori a noi tecnicamente. Tuttavia, a livello di atteggiamento, siamo mancati.

Calciomercato Lazio, un club spagnolo bussa alla porta biancoceleste: le ultime

Samuel Gigot potrebbe lasciare la Lazio già nelle ultime ore di mercato. Il difensore francese è finito nel mirino del Siviglia, che ha avviato i contatti per portarlo in Liga. Una trattativa che si inserisce in un contesto chiaro: il centrale non rientra nei piani tecnici di Maurizio Sarri e si trova ormai ai margini del progetto biancoceleste.

La situazione è condizionata anche dagli infortuni. Gigot è fermo da settimane a causa di una lombosciatalgia che ne ha limitato la disponibilità, impedendogli di allenarsi regolarmente con il gruppo. Una condizione che ha ulteriormente ridotto lo spazio già ristretto nelle gerarchie difensive.

Nonostante alcune offerte provenienti dalla Serie A – in particolare da Cremonese e Cagliari – il calciatore ha manifestato la volontà di valutare soprattutto opzioni all’estero. La Lazio, dal canto suo, ha fissato il prezzo del cartellino: circa 3-4 milioni di euro. Una cifra considerata accessibile per diversi club, soprattutto in Spagna, dove il Siviglia è pronto a muoversi concretamente.

Il nodo resta il tempo: la finestra di mercato chiuderà il 1° settembre e l’operazione dovrà essere definita rapidamente. In caso di cessione, la Lazio alleggerirebbe la rosa e libererebbe un posto in lista, mentre Gigot avrebbe la possibilità di rilanciarsi in un campionato competitivo come la Liga.