Sono passati 24 mesi, 730 giorni. Era una domenica e la squadra, allora di Edy Reja, giocava il posticipo serale in casa contro il Sassuolo di Zaza e Berardi, gara finita per 3-2, con rete finale di Stefan Radu. Ma la vera partita, quella sera si giocava altrove, in tribuna, sugli spalti. Riecheggiava da una parte all’altra dello stadio Olimpico. Rimbombava all’unisono una voce, che sembrava partire come fosse “Giove Tonante”: “LOTITO VATTENE, LOTITO LIBERA LA LAZIO”.
Da una parte la dirigenza laziale in giacca e cravatta, nella fattispecie Igli Tare e Claudio Lotito. Dall’altra il “popolo, il tifo laziale, cuore, speranza e tanto sacrificio”, quei 50.000 (appurati e certificati) uomini biancocelesti venuti apposta per protestare, gridare a squarciagola tutto il loro rancore, dovuto da una gestione malata, sanguinolenta e manchevole di rispetto per i colori e la tradizione. Quella sera la protesta fu veemente, il respiro prima del balzo, la tensione si tagliava a fette e la repulsione era tanta. Molti illustri campioni e “uomini” del glorioso passato biancoceleste, fossero stati presenti avrebbero serrato le fila accanto alla Curva, per aggiungere al coro un’altra voce bianca, ad intonare “rime baciate in versi” col fine ultimo di entrare nel profondo “privato” di certuni, al fine di scalfirne la granitica perseveranza. Nel tentativo di far comprendere che quella, che per loro era un’azienda, fatta di partita doppia, faldoni impolverati, diritti tv e bilanci di fine campionato, per tutti i tifosi era motivo di vanto, uno stile di vita, quel retaggio sentimentale da tramandarsi “di generazione in generazione”. Rispettandolo e custodendolo gelosamente, al fine di preservarne la sua purezza, che fino ad allora era stata intaccata da imprenditori urbanistici e pseudo agenti incalliti.
La Curva Nord & la rediviva Maestrelli con il “placet” di buona parte dello stadio, espose un cartello con scritto “Libera la Lazio”. Presente anche lo striscione, già esposto nel corteo che ha preceduto la gara, con scritto “Assoluta Maggioranza”. Man mano che si avvicina l’ingresso delle squadre vengono esposti altri striscioni di contestazione nei confronti della società biancoceleste.
Oggi a distanza di 2 anni non dimentichiamo quanto fatto quella sera, anzi probabilmente quello fu il “principio” di tutto, la cartina tornasole che ci riporta ad oggi, 23 Febbraio 2016.
Se si pensava che la situazione sarebbe potuta migliorare ci si sbagliava di grosso.
Tant’è vero che è stata indetta un’altra protesta. Un’altra occasione si presenterà Domenica 13 Marzo, in concomitanza con la partita Lazio – Atalanta. Per dare peso alle parole, per ricordare che la libertà di ogni laziale risiede nel poter “esprimere al meglio il proprio pensiero” e per far presente a tutti coloro che se ne fossero dimenticati, che forse questa non è più la tanto stonata “sparuta minoranza” di cui si parlava.

L’opinione pubblica vede il centro sportivo di Formello come un bunker inespugnabile, De Martino commenta così: “Non sono d’accordo, ogni volta che si è chiesto un intervento, c’è sempre stata la volontà di volerlo fare. Se cambierà qualcosa? I motivi di questo clima sono tanti, non c’è solo una problematica. Sappiamo le complicanze legate alle decisioni riguardanti Stadio Olimpico e ordine pubblico. Quando sento dire di salvare una stagione io non sono d’accordo: fino a quando ci saranno minuti da giocare, i giocatori sono tenuti a dare il massimo. Spero che a fine stagione ci possa essere un tavolo per sostenere un incontro. La mancanza della Curva Nord, polmone del tifo, costerà dei punti in classifica. Cosa intendo quando parlo di apertura agli ex? Noi siamo a disposizione, vogliamo farvi considerare il nostro centro sportivo disponibile. Siamo aperti con disponibilità quotidiana per far visitare Formello, sempre. Già la prossima settimana si potrebbe organizzare da noi una visita per chi vuole”.
Eloquenti e quanto mai chiare le dichiarazioni del quotidiano. Il giocatore, così come tutta la Lazio va detto, non sta attraversando un grande periodo di forma, ed ovviamente in questi momenti le voci che lo vogliono lontano da Roma, si fanno quanto mai insistenti. Speriamo si possa fare chiarezza il prima possibile, per non aggiungere un’altra grana, in un momento in cui ce ne sono fin troppe.
aro si nota una differenza di motivazione tra le partite di coppa e quelle di campionato dove non si vede un obiettivo prestigioso alla portata. L’Europa league è una competizione difficile, vincerla è un impresa, non impossibile ma difficile. Però è una squadra costruita per poter fare molto bene in questa competizione. E’ una manifestazione dove spesso si vedono pronostici ribaltati, credo che la Lazio possa arrivare fino in fondo, poi vincerla o meno dipende molto anche dagli episodi. La stagione sicuramente è stata condizionata da assenze importanti”. Questione stadio: “Vedendola da fuori posso dire che è un peccato vedere lo stadio così vuoto, è una sconfitta per tutti. Questa atmosfera di contestazione nei confronti della società c’è da dieci anni. Però i tifosi hanno dimostrato che quando c’è da accompagnare la squadra verso un traguardo importante sono pronti a tornare a supportarla mettendo da parte altri discorsi. Pensando allo stadio dello scorso anno con quella cornice meravigliosa posso dire che è davvero un peccato vedere lo stadio così vuoto, pesa molto anche il rendimento della squadra“.
il Frosinone, una delle difese peggiori del campionato. La gara di domenica scorsa allo Stadio Matusa per certi versi, può essere
Il numero uno del social network, Mark Zuckerberg, ha già fatto un cameo durante l’anteprima di Samsung ma oggi, avvio ufficiale della kermesse, terrà il suo keynote che sarà incentrato non a caso sull’impegno della compagnia di riuscire a connettere i restanti 4,1 miliardi di persone nel globo. A tal proposito in seno a Internet.org Facebook ha lanciato il Telecom Infra Project. L’iniziativa, anticipa Zuckerberg con un post, vuole unire operatori e compagnie per lo sviluppo «aperto» di nuove tecnologie per le infrastrutture di rete per le telecomunicazioni. Tra i partner del Telecom Infra Project ci sono anche Intel e Nokia.