Marco Ballotta, ex portiere biancoceleste presente in campo anche il giorno dello storico scudetto del 2000, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per parlare della situazione biancoceleste alla vigilia della fondamentale sfida contro il Galatasaray.
“Secondo me la Lazio ha tutte le carte in regola per passare il turno ed arrivare fino in fondo in Europa League. Alla luce della situazione in campionato, l’obiettivo europeo è determinante.“
Ma rispetto a un anno fa cosa è cambiato in casa biancoceleste? “Probabilmente è mancata un po’ di fame. I giocatori che hanno fatto la differenza l’anno scorso sono mancati sul piano della continuità: chi doveva fare la differenza, come Felipe Anderson e Candreva, semplicemente non è più riuscito a farla. Per il prossimo anno qualcosa andrà cambiato, senza ombra di dubbio.“
Proprio Candreva al momento sembra essere entrato nell’occhio del ciclone: “Non vorrei che avesse voglia di cambiare aria: nel mercato invernale si era parlato molto di una sua possibile partenza. Forse è arrivato ad un’età in cui vorrebbe avere la certezza di poter lottare per qualcosa di davvero importante.“
I compagni di reparto in difesa di Ballotta, tra Parma e Lazio, erano tra i migliori giocatori di ruolo al mondo. Le problematiche che sta vivendo in difesa la Lazio sono figlie di mancanze a livello individuale, anche a causa degli infortuni, o sono relative a problemi di programmazione? “I problemi non derivano mai da un reparto solo. La Lazio mi sembra una squadra in buon equilibrio, senza un reparto eccezionale o particolarmente scarso. Sono gli elementi che dovrebbero garantire ad essere mancati: troppe le prestazioni piatte in una squadra che vive troppo di alti e bassi, anche a causa, come ripeto, dei numerosi infortuni. Mancano anche i sostituti per riuscire a sopperire a questo tipo di assenze.“
Può essere azzardato, puntando al vertice, impiegare così tanti giovani contemporaneamente in campo? “Il progetto della società può essere giudicato positivamente se si parla di prospettive future, ma poi bisogna capire quali pedine possono essere sacrificate per muovere il mercato e puntellare la squadra con elementi di esperienza che possano garantire qualcosa di importante. Anche se un progetto-giovani deve basarsi sul mantenimento degli elementi cresciuti in casa, che devono restare quando sono pronti per esprimersi ad alti livelli.“
Sul tecnico Pioli: “I bilanci si fanno alla fine, bisognerà vedere su quali basi si chiuderà la stagione. Se la società crede nel progetto si può puntare sul ricambio dei giocatori mantenendo però la stessa guida e dare un segnale di continuità. Sono due anni però che la squadra fatica molto ad inizio stagione, questo è un aspetto sul quale il tecnico dovrà eventualmente lavorare.“
In campionato chi dovrebbe spuntarla? “La Juventus si è resa protagonista di un recupero impressionante, ma ci è riuscita perché le altre squadre gliel’hanno permesso, rallentando costantemente. L’equilibrio può giovare per far crescere il calcio italiano e farlo tornare ai livelli del passato.“
Ultimo parere d’obbligo, per un grande ex come Ballotta, sui portieri della Lazio: “Berisha e Marchetti sono indubbiamente due titolari: dunque credo che uno dei due a fine stagione partirà. Considerando che la scelta su Marchetti, alla luce del parere di Pioli e del recente rinnovo di contratto, mi sembra chiara, sarà Berisha a dover fare le sue considerazioni. Guerrieri è un giovane di grande prospettiva ma per lui sarebbe ideale vivere un anno fuori, per giocare e fare esperienza sul campo.“
Fabio Belli

raggiungere“.
ando sei avanti con gli anni, perché, a differenza di quando sei giovane e puoi permetterti qualche dolce per via del metabolismo diverso, non puoi esagerare, altrimenti devi anche pagare delle multe (ride ndr). Il mio percorso per diventare calciatore è stato più lungo: avevo 25 anni quando sono arrivato in A, un obiettivo che ho sempre avuto e per il quale ho sempre dato tutto me stesso. Il segreto è essermi sempre divertito, perché se la vivi come un peso non vai da nessuna parte. La passione
Sono passati 24 mesi, 730 giorni. Era una domenica e la squadra, allora di Edy Reja, giocava il posticipo serale in casa contro il Sassuolo di Zaza e Berardi, gara finita per 3-2, con rete finale di Stefan Radu. Ma la vera partita, quella sera si giocava altrove, in tribuna, sugli spalti. Riecheggiava da una parte all’altra dello stadio Olimpico. Rimbombava all’unisono una voce, che sembrava partire come fosse “Giove Tonante”: “LOTITO VATTENE, LOTITO LIBERA LA LAZIO”.
L’opinione pubblica vede il centro sportivo di Formello come un bunker inespugnabile, De Martino commenta così: “Non sono d’accordo, ogni volta che si è chiesto un intervento, c’è sempre stata la volontà di volerlo fare. Se cambierà qualcosa? I motivi di questo clima sono tanti, non c’è solo una problematica. Sappiamo le complicanze legate alle decisioni riguardanti Stadio Olimpico e ordine pubblico. Quando sento dire di salvare una stagione io non sono d’accordo: fino a quando ci saranno minuti da giocare, i giocatori sono tenuti a dare il massimo. Spero che a fine stagione ci possa essere un tavolo per sostenere un incontro. La mancanza della Curva Nord, polmone del tifo, costerà dei punti in classifica. Cosa intendo quando parlo di apertura agli ex? Noi siamo a disposizione, vogliamo farvi considerare il nostro centro sportivo disponibile. Siamo aperti con disponibilità quotidiana per far visitare Formello, sempre. Già la prossima settimana si potrebbe organizzare da noi una visita per chi vuole”.
Eloquenti e quanto mai chiare le dichiarazioni del quotidiano. Il giocatore, così come tutta la Lazio va detto, non sta attraversando un grande periodo di forma, ed ovviamente in questi momenti le voci che lo vogliono lontano da Roma, si fanno quanto mai insistenti. Speriamo si possa fare chiarezza il prima possibile, per non aggiungere un’altra grana, in un momento in cui ce ne sono fin troppe.
aro si nota una differenza di motivazione tra le partite di coppa e quelle di campionato dove non si vede un obiettivo prestigioso alla portata. L’Europa league è una competizione difficile, vincerla è un impresa, non impossibile ma difficile. Però è una squadra costruita per poter fare molto bene in questa competizione. E’ una manifestazione dove spesso si vedono pronostici ribaltati, credo che la Lazio possa arrivare fino in fondo, poi vincerla o meno dipende molto anche dagli episodi. La stagione sicuramente è stata condizionata da assenze importanti”. Questione stadio: “Vedendola da fuori posso dire che è un peccato vedere lo stadio così vuoto, è una sconfitta per tutti. Questa atmosfera di contestazione nei confronti della società c’è da dieci anni. Però i tifosi hanno dimostrato che quando c’è da accompagnare la squadra verso un traguardo importante sono pronti a tornare a supportarla mettendo da parte altri discorsi. Pensando allo stadio dello scorso anno con quella cornice meravigliosa posso dire che è davvero un peccato vedere lo stadio così vuoto, pesa molto anche il rendimento della squadra“.
il Frosinone, una delle difese peggiori del campionato. La gara di domenica scorsa allo Stadio Matusa per certi versi, può essere
Il numero uno del social network, Mark Zuckerberg, ha già fatto un cameo durante l’anteprima di Samsung ma oggi, avvio ufficiale della kermesse, terrà il suo keynote che sarà incentrato non a caso sull’impegno della compagnia di riuscire a connettere i restanti 4,1 miliardi di persone nel globo. A tal proposito in seno a Internet.org Facebook ha lanciato il Telecom Infra Project. L’iniziativa, anticipa Zuckerberg con un post, vuole unire operatori e compagnie per lo sviluppo «aperto» di nuove tecnologie per le infrastrutture di rete per le telecomunicazioni. Tra i partner del Telecom Infra Project ci sono anche Intel e Nokia.