“In estate abbiamo rifiutato 150 milioni pur di trattenere i nostri giocatori”. È stato detto in più occasioni negli ultimi mesi, sia da parte del presidente della Lazio Lotito che dal suo ds Tare. Una scelta, quella della società biancoceleste, dettata dalla volontà di puntare sul gruppo che solo un anno fa si era conquistato la possibilità di disputare il playoff Champions. Uno step che, se superato, avrebbe garantito una crescita esponenziale del valore di tutta la rosa e di conseguenza potenziali offerte ancora più alte. La scommessa però è andata male, la Lazio ha perso nel doppio confronto con il Bayer Leverkusen, si è dovuta accontentare dell’Europa League e il valore dei giocatori in organico anziché aumentare è diminuito.
PAROLO, DAI 20 MILIONI DEL MILAN AL CALO – È successo pure a una colonna portate della scorsa stagione come Marco Parolo, che in estate il Milan aveva tentato di portare in rossonero offrendo ben 20 milioni (ovviamente rifiutati) a Lotito. Li valeva tutti all’epoca, dopo una stagione da 3564 minuti giocati (di gran lunga il più impiegato da Pioli), 40 presenze e 11 gol complessivi. Ma quello di quest’anno è un Parolo molto diverso, non solo per la differenza di reti (sono una segnata finora). Le sue prestazioni sono molto al di sotto dei suoi standard, tanto che Pioli sta pensando di sostituirlo con Cataldi in occasione del ritorno di Europa League con il Galatasaray. Al momento è solo un’idea, il tecnico ci vuole ragionare bene, perché Parolo è uno dei suoi fedelissimi, sia in campo che dentro lo spogliatoio. Non è un caso che nel corso del tour della Lazio nelle scuole, l’ex centrocampista del Parma abbia parlato dell’importanza del gruppo esattamente con le stesse parole che usa Pioli in ogni sua conferenza stampa: “Tutti rendono meglio quando si aiutano l’uno con l’altro. Per stare insieme agli altri non bisogna essere egoisti. Si devono accettare i difetti, se uno è più lento devi correre anche per lui. È importante stimarsi l’uno con l’altro, si deve parlare con i compagni e confrontarsi per capire come crescere”.
Fonte : La Repubblica

Massima allerta all’aeroporto di Fiumicino. L’ultima minaccia alla sicurezza potrebbe celarsi in uno smartphone. In seguito alle segnalazioni arrivate ai comandi della polizia di frontiera, la Questura, tramite un’informativa segnala che si trova in circolazione una pistola particolare e molto pericolosa. L’arma è talmente piccola da essere contenuta all’interno di un telefono cellulare. La nota, firmata dal questore Nicolò D’Angelo, è stata diramata venerdì scorso, quando è stato installato il nuovo dispositivo nei controlli anche al Leonardo da Vinci di Fiumicino.
Ai vari check-in, i passeggeri in partenza, potranno vedersi analizzare dagli agenti il proprio telefonino. La “Convert Pistol” è una pistola che ha la forma di uno smartphon e che è in vendita negli Usa. L’oggetto, una volta aperto, diventa una calibro 380 con due canne sovrapposte. Inoltre è dotata di un sistema di puntamento con mirino laser ed un caricatore con capacità presunta di almeno due colpi. Il congegno sarebbe difficilmente riconoscibile a occhio nudo e, per questo motivo, gli addetti alla sicurezza dovranno controllare tutti i telefonini dei viaggiatori che possano risultare sospetti. Per alcuni potrebbe bastare il passaggio ai raggi X, per altri invece potrebbe esserci bisogno di un’ispezione più approfondita. L’arma si può acquistare anche on line e risulterebbe facilmente rivendibile al mercato nero.