Sembra deciso il destino di Mustapha Seck, che non rinnoverà il contratto in scadenza a fine stagione e a giugno sarà dunque libero di cercarsi una nuova sistemazione. Chiuso in biancoceleste dai recenti rinnovi di Radu e Braafheid, dice addio dunque, dopo tre anni comunque positivi, il terzino senegalese, che a sorpresa potrebbe però restare nella Capitale. Secondo quanto rivela ‘lalaziosiamonoi’, la Roma sarebbe infatti pronta ad abbracciarlo, anche se al momento la trattativa è ben lontana dalla chiusura. Il ragazzo piace molto ai giallorossi, allettati dal suo status di svincolato, ma lui, dal canto proprio, non sembra avere ancora le idee chiare: al momento si allena con la Lazio Primavera e solo a maggio dovrebbe sciogliere le riserve sul suo futuro. Questo perché, prima di prendere una decisione, vuole pensarci bene, vagliando bene tutti i pro e i contro: innanzitutto quelli relativi alla permanenza in giallorosso di Sabatini, che è un suo grande estimatore e che la prossima estate potrebbe lasciare la Capitale. In secondo luogo, la possibilità di restare alla corte di Spalletti (e di non essere dirottato altrove in prestito, il che non riscuoterebbe molto consenso ai suoi occhi). Terzo, le altre offerte, che non gli mancano, in particolare dalla Premier e dalla Bundesliga, campionati che lo affascinano e che ne metterebbero maggiormente in risalto le caratteristiche. Insomma, ci sarà parecchio da pensare nei prossimi mesi per l’esterno, che è pronto a prendere il volo che lo porterà via da Formello verso una nuova avventura.
Come quella che avrebbe potuto essere in biancoceleste per Giampiero Ventura: come lo stesso tecnico del Toro ha rivelato, infatti, in passato Fiorentina, Juventus e appunto Lazio lo avrebbero contattato per offrirgli la panchina. Un interessamento che, almeno per quanto riguarda i biancocelesti, appare un’autentica novità: su di esso, Ventura non ha voluto svelare ulteriori dettagli, ma è probabile che sia avvenuto prima dell’arrivo di Petkovic o, più plausibilmente, di Pioli.
Dal mercato presente e passato a quello futuro: dopo il pareggio con il Galatasaray, Igli Tare è rimasto altre 36 ore a Istanbul con il segretario generale Calveri. Il motivo, si sospetta, una pista di mercato da seguire lontano dai riflettori, probabilmente uno dei tanti nomi ‘turchi’ che circolano in orbita Lazio: da Denayer, difensore centrale classe ’95, a Donk, centrocampista centrale 29enne, entrambi in campo giovedì sera, passando per Van Persie, che, dopo la rottura con il tecnico del Fenerbahce, vorrebbe abbandonare la Super Lig, e Caner Erkin, centrocampista classe ’88 già nel mirino di diverse big europee

SANNO ESSERE UNA SQUADRA. Una squadra che se si mette in testa di essere brutta, sporca e cattiva può contrastare ogni avversità: un ambiente caldo come quello turco, un campo difficile come quello del Galatasaray, ma sopratutto può vincere se stessa, reagendo alla grande all’ennesimo svantaggio iniziale. Una Squadra con la S maiuscola, e si sa…quando hai una Squadra niente è precluso. Purtroppo le avversità hanno impedito di tornare a casa con una vittoria, ma un pareggio con gol in trasferta è comunque un buonissimo risultato che da un discreto vantaggio per la gara di ritorno dove, sinceramente, questo Galatasaray non può e non deve fare paura. Per la partita di ritorno di Europa League però bisognerà aspettare ancora qualche giorno, perchè l’immediato futuro dice che è ora di pensare al campionato, e nello specifico al “rigenerato” Frosinone di Stellone. I gialloblù, dopo la bella vittoria in trasferta ad Empoli, cercano al Matusa la seconda vittoria di fila contro la Lazio, ma fino ad ora i ciociari non sono mai riusciti ad ottenere due successi consecutivi. Hanno bisogno di punti per inseguire il sogno della salvezza, e anche se sulla carta la sfida sembra essere proibitiva i ragazzi di Stellone
(come detto più volte dalla dirigenza gialloblù) vogliono cominciare a fare punti anche con le big, come la Lazio. I biancocelesti d’altro canto necessitano di punti per inseguire un obiettivo completamente diverso, la qualificazione europea, e sanno benissimo che non possono più permettersi di sbagliare. Vincere domenica al Matusa darebbe anche ulteriore carica di energia per la sfida di giovedì. Non resta che aspettare domenica pomeriggio allora, e vedere se la Lazio cadrà nell’ennesimo tabù (quello di non vincere mai al ritorno da una trasferta europea) o dimostrare che finalmente ha imparato la lezione e che sa come tornare ad essere la (ormai famosa) squadra che era capace di far sognare ad occhi aperti i suoi tifosi.
