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Galatasaray Lazio, gli scatti social che precedono l’amichevole delle ore 20

Galatasaray Lazio – La terza partita amichevole degli uomini di Maurizio Sarri sta quasi per iniziare. Tra meno di un’ora e mezza Mattia Zaccagni e compagni sfideranno la compagine turca guidata dal bomber d’attacco Victor Osimhen in quella che sarà una cornice dalle grandi occasioni che solo il Rams Park può regalare.

Galatasaray Lazio, le foto del pre partita biancoceleste

L’amichevole sarà fondamentale per Maurizio Sarri per capire chi è riuscito finalmente ad apprendere a pieno i suoi dettami tattici. Gli occhi puntati più importanti saranno per Castellanos, Dele-Bashiru e Nuno Tavares: i tre indicati principali per questa sfida. Non mancano le telecamere anche per Noslin e Cancellieri, in pieno ballottaggio.

Presumibilmente sarà l’ultima volta che vedremo la Lazio partire con il 4-3-3 sotto la gestione di Maurizio Sarri. Infatti, il tecnico toscano ha intenzione di passare al 4-3-1-2 dopo questa partita. Chissà che non riusciremmo a vedere qualcosa già da oggi del nuovo schema tecnico di impronta sarriana.

Come in ogni sfida amichevole i cambi saranno illimitati per dar la possibilità ai due allenatori di provare il maggior numero di elementi della rosa possibili.

Galatasaray Lazio
Galatasaray Lazio, biancocelesti pronti alla sfida (foto Fraioli)

Detto ciò, ecco gli scatti del pre partita pubblicati direttamente dall’account Instagram ufficiale della S.S. Lazio:

 

Lazio-Galatasaray: Vecino pronto a stupire come titolare? L’uruguaiano potrebbe essere la chiave contro i turchi!

La Lazio sfida il Galatasaray: Occhio a Vecino, l’occasione che potrebbe cambiare tutto? #LazioGalatasaray #Vecino

La Lazio si prepara per un test che promette scintille, affrontando il Galatasaray in quella che è la quarta e più impegnativa amichevole della stagione. Con i turchi di Okan Buruk, una squadra con un blasone storico e una preparazione già ben avviata, i biancocelesti hanno di fronte un’opportunità unica per mostrare progressi reali. Trasferta in diretta su DAZN e Lazio Style Channel, questa sfida non è solo un’amichevole, ma un banco di prova che potrebbe svelare quanto la squadra sia pronta a ingranare.

Dopo il recente incontro con il Fenerbahçe, che ha lasciato intravedere una difesa solida ma un assetto tecnico-tattico ancora in fase di rodaggio, l’attenzione è tutta su come i biancocelesti possano fare un passo avanti. Si tratta di assorbire appieno i principi di gioco, trasformando le lezioni apprese in prestazioni più fluide e convincenti. Sarà affascinante vedere se questa partita riserverà sorprese, con la squadra chiamata a superare le incertezze mostrate finora.

A centrocampo, occhi puntati su Matías Vecino: l’uruguaiano potrebbe partire titolare, un’opportunità d’oro per dimostrare il suo valore. Dopo aver funzionato spesso come arma in più a gara in corso sotto la guida di Baroni, ora Vecino ha la chance di mostrare che può essere decisivo fin dal primo minuto. La sua abilità negli inserimenti potrebbe dare la concretezza che manca all’attacco biancoceleste, finora in difficoltà nel trovare la via del gol – chissà se stasera lascerà il segno e convincerà tutti della sua importanza.

Tavares è davvero il terzino perfetto per Sarri? Ecco cosa sta per succedere

È stata una stagione a due facce quella di Nuno Tavares alla Lazio. Arrivato in estate con il compito di rinforzare la fascia sinistra, il portoghese ha impressionato nelle prime uscite: ben 8 assist nelle prime 10 presenze in biancoceleste.

Poi, però, il calvario: gli infortuni lo hanno tenuto lontano dal campo per diversi mesi, rallentando la sua crescita e limitandolo a sole 23 apparizioni in campionato. Una stagione che, nonostante il potenziale iniziale, è stata condizionata da una tenuta fisica altalenante e da una certa discontinuità di rendimento.

Eppure, la Lazio ha deciso di scommettere su di lui. Il club capitolino ha esercitato il diritto di riscatto, versando 9 milioni di euro nelle casse dell’Arsenal. Una scelta chiara, che testimonia la fiducia riposta nel talento del classe 2000.

Il ritorno di Maurizio Sarri sulla panchina biancoceleste potrebbe rappresentare la svolta definitiva per Tavares. Il tecnico toscano, come sottolineato anche da Radio Tv Serie A, è da sempre un grande estimatore dei terzini offensivi, capaci di dare ampiezza e profondità nel suo 4-3-3. Le “sgasate” di Tavares, la sua capacità di strappare e creare superiorità numerica, si sposano perfettamente con le esigenze tattiche del “Comandante”.

Certo, ci sarà da lavorare. Tavares dovrà disciplinarsi tatticamente, limare qualche sbavatura in fase difensiva e dimostrare maggiore continuità. Ma il potenziale è indiscutibile, e Sarri sembra intenzionato a puntarci seriamente.

In un’annata in cui la Lazio vuole tornare protagonista in campionato e in Europa, avere un terzino capace di accendere la fascia sinistra potrebbe fare la differenza.

Tavares, dal flop al fenomeno: Sarri lo risana e lo inchioda alla Lazio!

Nuno Tavares: l’inaspettato colpo di scena che ha cambiato tutto! Da dubbi iniziali a fiducia ritrovata, scopri come un esterno portoghese ha ribaltato le carte in tavola. #Lazio #Calcio #Tavares

Immaginate un calciatore che parte con il piede sbagliato, ma finisce per conquistare tutti: è esattamente ciò che è successo a Nuno Tavares alla Lazio. Il suo destino sembrava segnato da incertezze, con un inizio tiepido che aveva fatto sorgere dubbi, ma poi qualcosa è scattato, trasformando tutto in una storia di riscossa pura.

Dopo la prima impressione non proprio convincente, l’esterno portoghese è tornato a Formello e, contro ogni pronostico, ha catturato la fiducia del “Comandante”. Come riporta Il Messaggero, il loro rapporto è nato quasi per caso, attraverso una serie di eventi imprevedibili che hanno convertito una possibile uscita dalla squadra in una permanenza gradita e strategica.

All’apparenza, lo stile aggressivo e offensivo di Tavares non si sposava con i rigidi schemi tattici, che privilegiano una difesa compatta e disciplinata, rendendo la sua posizione instabile fin dall’inizio.

La Lazio aveva pianificato tutto: riscattandolo dall’Arsenal per poi rivenderlo durante la finestra di mercato legata al Mondiale per Club, nella speranza di rafforzare la rosa. Un’offerta da 35 milioni di euro dall’Al-Hilal era stata rifiutata, una mossa che ora appare geniale, specialmente dopo il blocco del mercato imposto dalla Covisoc.

E se Tavares fosse l’arma segreta che fa la differenza? Con le sue capacità da terzino sinistro mancino, in grado di brillare in Serie A, la sua partenza senza sostituto avrebbe potuto essere un disastro. L’anno scorso, aveva già totalizzato 8 assist entro la decima giornata, attirando l’interesse di Inter, Juventus e Milan, ma il pressing dei rossoneri si è interrotto con l’arrivo del nuovo direttore sportivo.

La rinascita di Rozzi: Dal debutto con la Lazio al Real Madrid, e ora la fede a Medjugorie – Una storia da urlo!

Il viaggio avvincente di Antonio Rozzi: dal sogno Lazio al Real Madrid e la fede ritrovata

Chi avrebbe mai immaginato che un giovane talento come Antonio Rozzi, partito dalle giovanili della Lazio, avrebbe intrapreso un percorso così ricco di alti e bassi, arrivando fino al Real Madrid e scoprendo una dimensione spirituale che ha cambiato tutto? Questa storia di calcio e rinascita personale non solo ispira, ma solleva domande su come il gioco possa intrecciarsi con la vita interiore. #CalcioStorie #FedeNelCalcio #CarrieraInaspettata

In un’intervista a Calciomercato.it, l’ex calciatore Antonio Rozzi ha condiviso i momenti chiave della sua carriera, tracciando un filo tra le emozioni del campo e le scelte più profonde. Dal suo debutto con la Lazio alla chiamata improvvisa del Real Madrid Castilla, fino alla svolta a Medjugorje, Rozzi ha parlato con sincerità della pressione del professionismo e di come abbia trovato una nuova forza interiore per continuare. È un racconto che cattura l’attenzione, mostrando come il calcio possa essere più di un semplice sport.

Sul suo esordio in prima squadra, Rozzi ha ricordato con emozione: «Esordire nel massimo campionato con la maglia della Lazio a 17 anni e mezzo è stato un sogno. Sono partito dalle giovanili fino ad arrivare in prima squadra. È stata un’esperienza molto forte». Queste parole evidenziano quanto quell’opportunità giovanile sia stata un punto di svolta, un momento che molti sognano ma pochi vivono con tale intensità, lasciando il lettore a chiedersi cosa significhi davvero indossare quella maglia per la prima volta.

Poi, c’è la chiamata inaspettata del Real Madrid, che ha segnato un capitolo decisivo. Rozzi ha spiegato: «Dovevo essere la quarta punta dei biancocelesti, però poi mi chiama il Real Madrid Castilla l’ultimo giorno di mercato e ho deciso di partire per la Spagna e iniziare questa nuova avventura che a 360 è stata la più importante della mia vita. A Madrid ho iniziato anche un percorso di fede». È affascinante pensare a come una decisione all’ultimo minuto possa cambiare una carriera, mescolando ambizione sportiva con un cammino personale che inizia a emergere.

Non meno intrigante è il suo passaggio a Medjugorje, dove ha trovato rifugio in un periodo difficile. Come ha confessato: «Ho cambiato vita e avevo nel cuore il desiderio di andare a Medjugorje. Sono stato due anni lì. Mi sono avvicinato alla Fede perché ho vissuto un momento molto delicato a Madrid, dovevo affermarmi come calciatore e avevo molta pressione. Non sopportavo più questa situazione. Cercavo la via giusta per mostrare il mio talento però allo stesso tempo c’era tanta sofferenza. Nella fede ho trovato la forza che mi ha portato poi a cambiare. Il pallone mi ha accompagnato anche in questa esperienza». Questa riflessione aggiunge un tocco umano, invitando a esplorare come la fede possa essere un’ancora in un mondo competitivo come quello del calcio.

Guardando al futuro, Rozzi mantiene un’ottimismo contagioso: «In un momento ho pensato di mollare e abbandonare tutto, ma proprio nel distacco si è riacceso il desiderio di tornare a giocare a calcio. Alla fine non mi sono mai fermato e ad oggi sono pronto, sono pronto a ripartire. Non mi pongo limiti. Sto cercando quella possibilità che mi faccia esprimere il mio talento e possa dimostrare quanto valgo. Sono aperto a tutto». Con queste parole, chiude un ciclo che ispira curiosità: cosa riserverà al prossimo capitolo? La sua determinazione ricorda che nel calcio, come nella vita, le seconde opportunità possono essere le più significative.

Lazio-Galatasaray, Sarri sotto esame: chi eredita la fascia e scongiura il caos?

Lazio vs Galatasaray: Zaccagni e Cataldi titolari, chi indosserà la fascia da capitano? #Lazio #Galatasaray #Calcio #SerieA

La Lazio è pronta per una delle sfide più ardue del suo precampionato, con la partita di stasera a Istanbul contro il Galatasaray che promette scintille. I biancocelesti affronteranno una squadra rafforzata da acquisti di spicco come Victor Osimhen e Leroy Sané, rendendo questo test un vero banco di prova per valutare la forma e le strategie della squadra.

Tra le decisioni cruciali per l’allenatore, spicca la scelta del portiere: si deciderà se confermare Provedel o dare spazio a Mandas, ma l’attenzione maggiore è sul centrocampo e l’attacco. Per la prima volta in questo precampionato, Zaccagni e Cataldi dovrebbero partire titolari, una mossa che accende la curiosità sui ruoli chiave all’interno del gruppo.

Questa formazione è particolarmente intrigante perché i due giocatori sono in lizza per la fascia da capitano, “lasciata libera da Ciro Immobile”. Un anno fa, la designazione era andata a Zaccagni, ma ora l’allenatore ha dichiarato che “la decisione spetterà alla squadra”, e l’indicazione che emergerà stasera potrebbe essere decisiva. Con tutti gli indizi che puntano verso una conferma per il numero 10, questa partita non è solo un’occasione per testare la condizione fisica, ma anche per definire gerarchie e leadership all’interno della rosa.

Sarri sbotta: perché la Lazio arranca in attacco e rischia il flop?

Lazio, i dubbi di Maurizio Sarri per sbloccare l’attacco biancoceleste, a secco in questo precampionato: ecco la possibile soluzione

Lazio in crisi d’attacco nel precampionato? Scopri come Maurizio Sarri sta lottando per trovare la chiave giusta e far esplodere il potenziale offensivo, con occhi puntati su Castellanos e Dia. #Lazio #Calcio #Precampionato

Ma è davvero possibile che una squadra solida come la Lazio inciampi proprio dove conta di più? Nonostante la solidità difensiva, Maurizio Sarri continua a interrogarsi sul reparto offensivo della Lazio, rendendo ogni allenamento un vero enigma da risolvere. L’attacco è stato finora il punto debole, con Castellanos e Dia ancora a secco in tutte le amichevoli, e questo fa crescere l’ansia per un tecnico che attende risposte più convinte e un cambio di passo da parte delle sue punte. Il 4-3-3, modulo che verrà utilizzato anche questa sera, ha mostrato limiti nella fase di finalizzazione, portando Sarri a valutare l’opzione di provare qualcos’altro in futuro. L’allenatore ha sempre fatto della sua linea difensiva un caposaldo, ma sa che per vincere serve anche l’efficacia offensiva – una lezione che potrebbe cambiare tutto.

E se la prossima partita fosse il turning point? La sfida con il Galatasaray è un’occasione cruciale per il reparto avanzato, dove Sarri ha bisogno di vedere i suoi attaccanti più lucidi e letali, capaci di creare pericoli concreti alla porta avversaria. Castellanos e Dia, in particolare, devono dimostrare di aver trovato la giusta intesa e di essere pronti a prendersi le responsabilità, in un contesto che potrebbe rivelarsi il vero banco di prova. La mancanza di gol e di soluzioni offensive preoccupa il tecnico, che spera che questo test in un’atmosfera infuocata possa servire da sprono per sbloccare i suoi attaccanti e dare un segnale positivo in vista dell’inizio del campionato. La squadra ha tenuto bene difensivamente, ma ora la domanda è: riuscirà a diventare altrettanto incisiva in attacco, trasformando le preoccupazioni in vittorie?

Lazio sfida il Gala: Tra euforia e trappola infuocata?

#Lazio vs #Galatasaray: Un’amichevole che accende l’eccitazione stasera al Rams Park! Scopri come questo match potrebbe rivelare sorprese inattese e un’atmosfera unica. #Calcio #Amichevoli

La serata si preannuncia elettrizzante per la Lazio, impegnata in un’amichevole di alto livello contro il Galatasaray a Istanbul. Questa sfida non è solo un test, ma un’opportunità per affinare la forma della squadra, con l’obiettivo di consolidare le prestazioni difensive già positive e, soprattutto, di innescare una maggiore incisività in attacco. Immaginatevi il campo come un palcoscenico dove ogni mossa potrebbe svelare i progressi nascosti della formazione biancoceleste – chissà quali sorprese emergeranno stasera?

“Solo il Gala” non è solo uno slogan, ma il mantra della giornata che unisce la Lazio e il Galatasaray. Diventato virale tra i tifosi turchi grazie a una frase in italiano pronunciata da Victor Osimhen all’arrivo a Istanbul, questo motto ha catturato l’attenzione sui social e ha ispirato il club a lanciare una box speciale con la sua maglia numero 45. È affascinante pensare a come un semplice momento possa trasformarsi in un simbolo contagioso, alimentando la curiosità intorno allo scontro.

Prima del fischio d’inizio alle 20 al Rams Park, ci sarà un grande spettacolo con la presentazione al pubblico dei nuovi acquisti Osimhen e Leroy Sané. La Lazio si trova di fronte a un avversaria già ben avanti nella propria preparazione, dato che i campioni di Turchia esordiranno in campionato venerdì prossimo. Questo divario potrebbe riservare colpi di scena imprevisti, rendendo la partita ancora più intrigante.

La squadra biancoceleste cerca conferme dal suo 4-3-3, valutando possibili aggiustamenti per il futuro, e spera in risposte più convincenti dall’attacco, finora poco prolifico con Castellanos e Dia ancora a secco. Partendo da una solida base difensiva, i progressi in avanti potrebbero essere la chiave per una serata memorabile – non perdetevi come si evolverà questo duello sul campo!

Lazio, difesa da urlo: Gila e Provstgaard pronti a scalzare i titolari per stupire tutti

Le certezze difensive della Lazio: Gila e Provstgaard pronti a sorprendere tutti stasera? #Lazio #Calcio #DifesaSolida

In un precampionato che non ha regalato solo gioie, un aspetto ha davvero catturato l’attenzione: l’atteggiamento difensivo della Lazio. La linea arretrata ha mostrato una compattezza e un’attenzione che fanno ben sperare, con la capacità di chiudere gli spazi in modo efficace e in sinergia con il pressing dei reparti più avanzati. È un elemento che potrebbe fare la differenza, lasciando i tifosi curiosi su come si evolverà nelle partite ufficiali.

Con assenze pesanti come quella di Romagnoli per squalifica nelle prime due giornate, e gli infortuni di Patric e Gigot, la coppia centrale titolare sembra ormai delineata. Gila e Provstgaard sono i nomi in pole position, avendo impressionato nelle amichevoli con prestazioni convincenti. Secondo le anticipazioni del Corriere dello Sport, sono favoriti per partire dall’inizio anche contro il Galatasaray, un’opportunità che stuzzica l’immaginazione dei supporter.

Oliver Provstgaard, arrivato a gennaio, ha stupito tutti con la sua “attitudine al lavoro incredibile e maniacale”, che secondo il tecnico potrebbe “arrivare lontano”. Gila, dal canto suo, ha seguito un percorso di crescita simile, esplodendo dopo una prima stagione di ambientamento. Il tecnico vede in lui ampi margini di miglioramento, affermando che “sbaglia solo per eccesso”, un dettaglio che rende la sua evoluzione ancora più intrigante per il futuro della squadra.

L’impegno e la crescita di questi due giovani difensori rappresentano una solida certezza per la Lazio, offrendo una difesa affidabile nonostante le assenze. Con questa base, la squadra potrebbe rivelare sorprese inaspettate nel nuovo campionato, tenendo i fan con il fiato sospeso per le prossime sfide.

Materazzi, il duro del calcio, contro la SLA: un appello che non si arrende

La coraggiosa battaglia di Matteo Materazzi contro la SLA unisce il mondo del calcio in un’onda di solidarietà #SLA #SolidarietàCalcio #ForzaMatteo

Nel mondo dello sport, dove le storie di resilienza spesso ispirano milioni, quella di Matteo Materazzi sta catturando l’attenzione di tutti. Procuratore sportivo e opinionista televisivo apprezzato, Matteo è impegnato in una lotta personale contro una rara mutazione di SLA, condividendo con il pubblico i dettagli di una sfida che ha già segnato profondamente la sua vita.

La sua condizione è progredita con una rapidità devastante: a soli 49 anni, Matteo ha perso l’uso delle gambe e delle braccia, limitandosi a muovere solo le mani. Tutto è emerso attraverso un appello toccante della moglie, che ha promosso una raccolta fondi per coprire i costi esorbitanti di una terapia sperimentale. Come riportato da fonti attendibili, l’obiettivo è raggiungere un milione di euro per una terapia ASO personalizzata, mirata alla sua specifica mutazione TDP-43.

Questa terapia, sviluppata in collaborazione con la Columbia University, affronta una complicazione unica: la proteina che danneggia le cellule neuronali è anche essenziale per la loro funzione, rendendo il trattamento una corsa contro il tempo. La campagna sta già vedendo una straordinaria risposta, con personalità del calcio che si sono unite alla causa.

Tra le figure che hanno aderito ci sono Arianna Rapaccioni, Gaia Lucariello, e ex calciatori come Giuseppe Pancaro e Nicola Amoruso, insieme a vari agenti e professionisti del settore. A ieri sera, la raccolta aveva superato i 160.000 euro, pari al 16% dell’obiettivo totale, dimostrando come la solidarietà stia crescendo in modo esponenziale.

L’appello di Matteo Materazzi va oltre il personale, trasformando la sua battaglia in una lotta condivisa: L’aiuto di tutti può essere fondamentale: non solo per me, ma per combattere questo mostro. In un mondo dove lo sport unisce le persone, questa storia ricorda quanto ogni gesto possa fare la differenza contro avversità apparentemente insormontabili.

Immobile travolge i greci del Levadiakos: doppietta da urlo per il Bologna nel precampionato!

Ciro Immobile brilla nel precampionato: doppietta da urlo per il Bologna contro il Levadiakos! #Immobile #Bologna #Precampionato

Ma che momento d’oro sta vivendo Ciro Immobile? L’ex capitano della Lazio, ora in forze al Bologna, ha lasciato il segno in un’altra amichevole, confermando di essere in forma smagliante durante questo precampionato. Contro i greci del Levadiakos, squadra della massima divisione greca, il suo contributo è stato decisivo: una doppietta che ha aiutato i rossoblù a conquistare una vittoria per 3-2, facendoci domandare se sia pronto a dominare anche in campionato.

Le due reti segnate da Immobile non sono solo un lampo di talento, ma portano il suo personale bottino a quota cinque gol in questa preseason. Chissà come fa a integrarsi così rapidamente in una nuova squadra: sembra che il suo istinto del gol, quel sesto senso che lo ha sempre reso letale in area, non abbia perso un colpo nonostante il cambio di maglia. I tifosi del Bologna devono già star fantasticando su cosa potrebbe combinare lui lì davanti.

Questo rendimento estivo di Immobile non è solo una bella sorpresa, ma un segnale che fa ben sperare per l’inizio del campionato. La sua esperienza e quella freddezza sotto porta potrebbero essere l’arma in più per le ambizioni della squadra, trasformando il precampionato in una vera rampa di lancio. Con un attaccante così in grande spolvero, chissà quali emozioni ci regalerà la stagione che sta arrivando?

Abodi stanco delle promesse: “Basta chiacchiere, sistemiamo questi stadi in rovina”

Abodi incalza: Stadi italiani da rivoltare per gli Europei 2032? È ora di trasformare promesse in realtà! #SportItalia #StadiModerni #Europei

Il ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi ha catturato l’attenzione durante un’intervista a Sky Sport, nel contesto del trofeo dedicato a Gigi Riva, dove ha ribadito l’urgenza di rinnovare gli impianti sportivi italiani. Con gli Europei 2032 all’orizzonte – e possibili progetti come quello per il Flaminio – Abodi sottolinea che il decreto Sport è pronto a entrare in azione, segnando la fine delle chiacchiere inutili. Ma cosa significa davvero questo cambio di passo per il futuro del calcio e dello sport nel nostro Paese?

Nel cuore del decreto, Abodi si concentra su un approccio inclusivo e pragmatico. «Lo sport è in Costituzione da tempo, dobbiamo cercare di attuare la carta costituzionale. Stiamo portando avanti un lavoro con tutti i portatori d’interesse, dobbiamo cercare di rendere praticabile lo sport per tutti, accessibile a tutti. Vogliamo che lo sport italiano vinca, come sa fare, ma vogliamo occuparci sempre di più della scuola, dei luoghi disagiati. Questo è il senso del decreto, che passa anche attraverso i grandi eventi». Queste parole non solo evocano un impegno profondo, ma invitano a riflettere su come lo sport possa diventare un pilastro per la società, unendo eventi di livello mondiale con la quotidianità delle comunità.

Sui tempi dell’iter legislativo, Abodi è stato chiaro e ottimista, alimentando curiosità su quanto rapidamente le cose possano cambiare. «Va in Senato lunedì, credo che in 48 ore uscirà il provvedimento e poi penseremo all’attuazione». Immaginate: in meno di due giorni, un decreto che potrebbe sbloccare anni di stallo – ma basterà per rispondere alle aspettative crescenti?

Al centro del discorso, però, c’è la priorità assoluta per stadi e infrastrutture, un tema che fa interrogare su quanto l’Italia sia in ritardo rispetto al resto d’Europa. «Questi appuntamenti sono un ulteriore richiamo alla responsabilità. Abbiamo bisogno di impianti indipendentemente dagli eventi, i Paesi che si sviluppano passano attraverso il miglioramento delle infrastrutture. Noi siamo prigionieri di stadi dell’altro secolo: avendo l’opportunità del 2032, con gli Europei maschili, e del 2029 con quelli femminili, è arrivato il tempo dei fatti. Quello delle parole è passato: dobbiamo trasformare quell’eloquenza in fatti operativi». Queste affermazioni non solo sottolineano l’urgenza, ma sfidano il lettore a pensare: siamo pronti a vedere stadi moderni e vibranti, o resteremo ancorati al passato?

Infine, Abodi delinea il ruolo chiave di una figura che potrebbe accelerare tutto: il commissario. «Il commissario che verrà nominato avrà poteri significativi: non sarà invadente, ma incisivo, lavorerà con i sindaci e si metterà al servizio dei privati per far sì che le risorse private possano essere utilizzate per avere finalmente quello che vogliamo da decenni: stadi moderni, accessibili, umani, tecnologicamente avanzati. Non è difficile: gli altri l’hanno fatto, ora tocca a noi». Con questa visione, il ministro non solo accende la speranza, ma pone una domanda implicita: quale eredità sportiva vogliamo lasciare per le prossime generazioni? È un invito all’azione che potrebbe ridefinire il panorama dello sport italiano.

Nuno Tavares: Dal caos difensivo al lampo offensivo, l’evoluzione ribelle!

Nuno Tavares e il suo adattamento alla Lazio: una sfida che sta intrigando tutti

Curiosità e attesa circondano Nuno Tavares alla Lazio, con il terzino portoghese che si sta lentamente inserendo nel nuovo contesto tattico. Arrivato con l’incognita principale su come gestire le richieste del suo allenatore, l’ex Arsenal ha sorpreso positivamente con un impatto migliore del previsto. Ma quanto durerà questa fase di transizione? Gli appassionati si chiedono se il suo equilibrato mix tra attacco e difesa possa diventare un’arma letale per la squadra.

Inizialmente, l’adattabilità di Tavares al sistema di gioco era una delle principali incognite di inizio stagione per la Lazio. Questo giocatore, famoso per la sua propensione offensiva, si è dovuto adattare a un contesto tattico che enfatizza una grande disciplina difensiva. A sorpresa, l’impatto è stato positivo, con l’allenatore che ha avuto modo di sottolineare i progressi iniziali. Tuttavia, non si tratta di un problema risolto: la sua evoluzione va monitorata attentamente. Tavares ha già dimostrato conoscenze tattiche interessanti, ma deve ancora migliorare nell’applicazione pratica sul campo, alimentando il mistero su cosa riserverà il futuro.

Nelle amichevoli contro Avellino e Fenerbahçe, il portoghese è apparso talvolta con il freno a mano tirato, probabilmente per evitare di sbilanciare la difesa, in linea con le indicazioni del tecnico. Gli viene chiesto di mantenere la linea con gli altri tre difensori, ma allo stesso tempo di spingere con convinzione quando l’opportunità si presenta. Trovare l’equilibrio tra attacco e difesa è la sua sfida più grande, e questo aspetto sta catturando l’attenzione dei tifosi. L’amichevole contro il Galatasaray potrebbe essere il momento chiave per vederlo all’opera: riuscirà a cercare il fondo campo con maggiore audacia, come nelle sue migliori giornate, senza esporre la difesa? Il suo successo in questo adattamento sarà determinante per il rendimento della fascia sinistra della Lazio, e non vediamo l’ora di scoprire come si evolverà questa storia.

Amichevoli estive – La Juve stecca contro la Reggiana. Il video dell’incontro

La Juventus non è più quella di una volta. Sono anni che i bianconeri non primeggiano più nella nostra Serie A.

Anche oggi, nell’amichevole contro la modesta Reggiana, la formazione dell’ex tecnico della Lazio, Igor Tudor, non vanno oltre il pareggio. 2 a 2 alla fine dei novanta minuti di gioco.

Conceicao e Kostic hanno cercato nel primo tempo di portare in vantaggio la formazione bianconera ma sono gli emiliani a passare in vantaggio.

Juventus-Reggiana 2-2: buone indicazioni per Tudor, segnali positivi da Bremer e David

Torino – Nella prima uscita stagionale, conclusasi con un pareggio per 2-2 contro la Reggiana, il tecnico Igor Tudor ha schierato due formazioni miste – composte da titolari e riserve – alternandole nei due tempi di gioco. L’allenatore croato ha richiesto costantemente intensità e rapidità nella circolazione del pallone, elementi fondamentali nel processo di costruzione della nuova Juventus.

La nota più lieta dei primi 45 minuti è rappresentata dal rientro in campo di Gleison Bremer, tornato al centro della difesa a distanza di circa 300 giorni dall’infortunio al ginocchio subito a Lipsia. Il difensore brasiliano, seppur ancora in fase di rodaggio, ha mostrato personalità e determinazione nei contrasti.

Segnali incoraggianti anche dal nuovo attaccante Jonathan David, proveniente dal Lille, schierato nella prima frazione accanto a Miretti e Conceiçao. Il canadese è andato vicino al gol in due circostanze. La rete del pareggio bianconero è arrivata proprio con Conceiçao, autore di una conclusione rasoterra che ha rimediato in meno di un minuto al vantaggio iniziale della Reggiana, siglato da Girma al 22’, in seguito a un errore in fase di impostazione da parte di Kalulu e a un intervento non perfetto del portiere Di Gregorio.

Nel primo tempo si sono visti anche buoni spunti di Kostic sulla corsia sinistra, mentre Kelly è apparso in ritardo di condizione. A centrocampo, Koopmeiners è stato testato accanto a Locatelli.

Nella ripresa, Tudor ha cambiato completamente l’undici iniziale: in campo Pinsoglio tra i pali, Joao Mario sulla fascia destra, Thuram in mediana, Yildiz sulla trequarti e Vlahovic come riferimento offensivo. È stato proprio il centravanti serbo a siglare il momentaneo 2-1 dopo soli due minuti di gioco, con una deviazione sotto misura.

La Reggiana, tuttavia, ha trovato nuovamente il pareggio a venti minuti dalla fine, approfittando di un’altra disattenzione juventina: Stulac ha fornito un assist preciso e Gondo ha battuto la difesa svettando tra Djaló e Gatti.

Assenti in panchina Douglas Luiz, Weah e Arthur, tutti in procinto di lasciare la squadra.

Al termine dell’amichevole, la Juventus è partita alla volta della Germania, dove resterà fino al 9 agosto per proseguire la preparazione presso il quartier generale dell’Adidas a Herzogenaurach. Il prossimo test è previsto per il 10 agosto, in casa del Borussia Dortmund, per la seconda amichevole stagionale.

La crisi di Castellanos: mal di gol e l’ombra incombente di Dia?

Taty Castellanos ha un’altra occasione chiave con la Lazio: stasera contro il Galatasaray deve convincere e brillare! #Lazio #Castellanos #Calcio

Taty Castellanos è al centro delle attenzioni in questo inizio di stagione per la Lazio. L’attaccante argentino, che parte come titolare nelle gerarchie, è rimasto a secco nelle prime tre uscite amichevoli, un dato che sta preoccupando l’ambiente. Sebbene contro l’Avellino avesse segnato un gol poi annullato, la sua prestazione offensiva è stata finora deludente. La difficoltà della Lazio nel trovare la via della rete è evidente, e gran parte della pressione ricade su di lui. Non è un mistero che, pur apprezzandone l’impegno, non lo si consideri la punta ideale. Per Castellanos si tratta non solo di ritrovare il gol, ma anche di dimostrare di potersi adattare meglio alle richieste tattiche del “Comandante”. Il suo ruolo nel tridente offensivo è cruciale per la fluidità del gioco, e le amichevoli rappresentano il banco di prova per affinare gli automatismi.

La pressione su Castellanos è ancora più forte a causa della presenza di Boulaye Dia, un attaccante che chiede spazio e potrebbe insidiare il suo posto da titolare. Stasera, contro il Galatasaray in uno stadio esaurito e con un’atmosfera elettrica, l’argentino ha l’opportunità di dare un segnale forte e rassicurante. Una prestazione eccellente, magari impreziosita da un gol, sarebbe fondamentale per la sua fiducia e per dissipare i dubbi di tutti. Al contrario, un’altra prova anonima potrebbe farlo scivolare indietro nelle gerarchie, aprendo la strada a Dia e complicando ulteriormente un inizio di stagione già complicato. L’argentino deve mostrare non solo di essere in forma, ma di aver trovato la giusta intesa con i compagni e la necessaria cattiveria sotto porta, trasformando questa sfida in un momento decisivo per il suo futuro in biancoceleste.

Classifica degli abbonamenti della Lazio nell’era Lotito. Quest’anno si supererà il record?

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Tutti gli abbonati alla Lazio sotto la presidenza Lotito. Un lavoro di ricerca per capire l’andamento degli abbonati della Lazio con alla guida il presidente Lotito.

Ecco nell’ordine di tempo i dati sugli abbonati alla Lazio da quando Claudio Lotito è diventato maggior azionista della Sezione Calcio della Società Sportiva Lazio.

Il primo anno con Lotito presidente ci fu tanto entusiasmo e gli abbonati nella stagione 2004-05 furono 28.731 (primo anno di dirigenza Lotito). Poi, capito forse anche il basso profilo della nuova proprietà con l’operazione di risanamento dei conti, con conseguente azzeramento di acquisti di giocatori di prim’ordine, iniziò un lento ma inesorabile calo delle presenze non solo al botteghino, ma anche nella quota degli abbonati.

Nel 2005-06 gli abbonati furono 18.958. Nel 2006-07 gli abbonati furono 14.809. Nel 2007-08 gli abbonati furono 14.943. Poi nel 2008-09 gli abbonati tornarono a salire vertiginosamente grazie a una stagione importante grazie al lavoro di mister Delio Rossi, che riportò la Lazio in Champions League, qualificandosi terza in Serie A. Gli abbonamenti alla Lazio furono 25.060.

Ancora un anno di entusiasmo (nel 2009-2010 gli abbonati furono 27.334) e poi un deciso calo. Infatti nel 2010-2011 gli abbonati furono appena 12.877.  Un sali e scendi molto umorale con i tifosi arrabbiati della gestione societaria.

Nel 2011-2012 gli abbonati furono 20.150. Nel 2012-2013 gli abbonati furono 20.484. Nel 2013-2014 gli abbonati furono 23.173. Nel 2014-2015 gli abbonati furono 17.400. Nel 2015-2016 furono 13.700.

Nel 2016/17 ancora un dato bassissimo per la Lazio solamente 6.000 abbonati alla Lazio. il peggior dato di abbonati nell’era Lotito. L’anno seguente, ovvero nella stagione 2017/18 ci fu un lieve miglioramento con 10.800 tessere strappate. Poi l’anno prima del Covid stagione Serie A 2018/19, la Lazio fece 20.000 abbonati, con il campionato interrotto con la Lazio che stava lottando per vincere lo scudetto. Nell 2019/20 19.300 abbonati. Nella stagione 2020/21 la Lazio – come tante altre squadre – non fece la campagna abbonamenti. Nella stagione 2021/22 la Lazio fece 23000 tessere. Poi 26.193 nella stagione 22/23, 30.333 nella stagione 23/24 (record assoluto per Lotito) e lo scorso anno i fedelissimi alla Lazio furono 29.036.

Classifica abbonamenti della Lazio con Lotito presidente

  1. stagione 2023/24: 30.333 abbonati
  2. Stagione 2024/25: 29.036 abbonati
  3. Stagione 2004/05: 28.731 abbonati
  4. Stagione 2009/10: 27.334 abbonati
  5. Stagione 2025/26 26.700 abbonati
  6. Stagione 2022/23: 26.193 abbonati

Dele-Bashiru da mezzala: l’azzardo tattico che potrebbe stupire tutti, ma serve tempo

Dele-Bashiru alla Lazio: Una trasformazione tattica da seguire con il fiato sospeso? #Lazio #Calcio #MezzalaSfida

Il percorso di Dele-Bashiru nella Lazio sta diventando una storia affascinante e piena di incognite, con il giovane nigeriano al centro di un ambizioso cambio di ruolo che cattura l’attenzione di tutti gli appassionati. Trasformarlo in una mezzala sinistra affidabile è un’operazione tattica complessa, e le prime uscite amichevoli hanno confermato che la strada è ancora lunga e tortuosa. Le sue prestazioni iniziali non hanno convinto, ma era un rischio calcolato, considerando la portata di questo cambiamento. L’allenatore è fermamente convinto che questa “mission” sia possibile e continua a insistere, puntando sul potenziale inesplorato del giocatore – un elemento che fa crescere la curiosità su come evolverà questa scommessa.

Ora, per Dele-Bashiru, la partita contro il Galatasaray rappresenta un’opportunità elettrizzante per dimostrare progressi tangibili e zittire i dubbi. Di fronte a un avversario di livello internazionale, dovrà assorbire e applicare alla perfezione le indicazioni ricevute, soprattutto per quanto riguarda i compiti tattici e la disciplina di squadra. Il nigeriano è chiamato a leggere meglio le situazioni di gioco, a posizionarsi con intelligenza per supportare sia la difesa che l’attacco, e a essere più incisivo nell’area avversaria. La sua capacità di adattamento e di crescita potrebbe fare la differenza per il suo futuro in maglia biancoceleste, trasformando una semplice fiducia in risultati concreti sul campo. Sarà questa la scintilla che accende la sua evoluzione?

BALLOTTAGGIO - Calciomercato Lazio, Noslin o Cancellieri: ecco chi lascerà la Capitale

Calciomercato LazioMaurizio Sarri in questi giorni si trova di fronte ad una scelta non semplice da fare: tenere Noslin o Cancellieri? Il cambio modulo dal 4-3-3 al 4-3-1-2 che il tecnico toscano vorrebbe apportare alla sua Lazio porta con sé anche queste decisioni. A breve si attende un confronto diretto tra Mau, gli interessati, Fabiani e Lotito.

Calciomercato Lazio, Fabiani non vuole svalutare nessuno: ecco i possibili ragionamenti del DS con Sarri

La Lazio non ha nessuna intenzione di svendere i propri calciatori. Già il blocco del calciomercato Lazio è stato un duro colpo per le casse della società del Presidente Claudio Lotito. Per questo motivo, l’obiettivo economico societario è quello di non perdere altre possibili entrate. Non si faranno sconti a nessuno.

Secondo Sarri, la rosa conta troppe ali destre. Dato che in attacco ci sarà bisogno solamente di due punte centrali e di una sotto punta, l’organico in quel ruolo andrà sfoltito. Il ballottaggio è aperto tra Noslin e Cancellieri, che comunque rimanendo andrebbero a ricoprire un ruolo di “jolly” nel corso della stagione.

Il loro compito sarà quello di pedine da usare come transizione da un modulo all’altro. Ad essere in vantaggio nelle gerarchie sembra essere Cancellieri. Noslin non sembra essere completamente immerso nei dettami tattici di mister Sarri.

Calciomercato Lazio
Calciomercato Lazio, Maurizio Sarri dovrà scegliere: Cancellieri o Noslin? L’analisi (Foto Fraioli)

Calciomercato Lazio, Tijjani Noslin sotto la lente

Calciomercato Lazio – L’olandese è stato pagato sotto la gestione di Marco Baroni 18 milioni di euro. Per questo motivo la volontà della dirigenza biancoceleste è quello di venderlo a titolo definitivo fin da subito.

Il suo ruolo principale è quello di ala destra, posizione in cui ha avuto modo di giocare solamente in tre partite nel corso della passata stagione, non riuscendo ad esprimere il suo pieno potenziale.

In 39 presenze stagionali, il classe 1999 è riuscito a mettere a referto solamente 6 gol (di cui tre in una singola in partita: contro il Napoli negli Ottavi di Coppa Italia) e 3 assist in 1284 minuti totali.

Calciomercato Lazio, analisi su Cancellieri

Al contrario, Cancellieri può vantare a soli 23 anni una discreta esperienza in Serie A, sicuramente migliore rispetto a quella del compagno, e una buona conoscenza delle mura di Formello.

Calciomercato Lazio
Calciomercato Lazio, nel ballottaggio attualmente Cancellieri si trova sopra a Noslin nelle gerarchie di Mau (Foto Fraioli)

Oltre ad avere maggiori possibilità di una ricca plusvalenza futura (pagato 8,50 milioni di euro), l’italiano può giocare anche come sotto punta. Tuttavia, il suo rendimento nella passata stagione con indosso la maglietta del Parma non è stato dei migliori.

Sono stati solamente 3 i gol in 1430 minuti giocati per lui. Vedremo se la sua capacità di poter rientrare con il sinistro, essendo mancino che gioca a destra, a differenza del nigeriano, prevarrà e convincerà Sarri a tenerlo. -Calciomercato Lazio

Lazio nel calderone turco: Galatasaray, un esame che potrebbe scottare!

Lazio contro Galatasaray: un test decisivo per la nuova avventura biancoceleste! #Lazio #Calcio #Amichevoli

Questa sera, la Lazio affronta un vero e proprio esame sul campo del Galatasaray a Istanbul, con il fischio d’inizio alle 20 e la diretta su DAZN. Si tratta della quarta uscita stagionale per i biancocelesti, un’opportunità cruciale per valutare i progressi e risolvere alcuni nodi tattici e individuali prima che il campionato entri nel vivo. In un momento in cui ogni prestazione conta, questa partita potrebbe rivelare se la squadra sta davvero imboccando la strada giusta per la prossima stagione, tenendo tutti con il fiato sospeso.

Come La Gazzetta dello Sport evidenzia, il match rappresenta un banco di prova importante e difficile non solo per il collettivo biancoceleste, ma soprattutto per alcuni giocatori sotto stretta osservazione. L’attenzione è alta: riusciranno a dimostrare di aver assimilato le indicazioni del tecnico e di essere pronti a emergere come protagonisti? È una sfida che potrebbe fare la differenza, trasformando le incertezze in certezze per il futuro.

Il problema principale da affrontare è sbloccare un attacco che, nelle prime tre amichevoli, è rimasto quasi completamente a secco. Si tratta di una difficoltà che coinvolge l’intera squadra, ma le responsabilità maggiori ricadono su chi deve finalizzare le azioni. Contro una formazione di alto livello come il Galatasaray, questo incontro offrirà il contesto ideale per testare la situazione reale e misurare i miglioramenti individuali, con l’obiettivo di arrivare preparati all’inizio del campionato.

I riflettori sono puntati su tre giocatori in particolare, che dovranno dimostrare di aver fatto propri i concetti del tecnico e di essere pronti a ritagliarsi un ruolo da protagonisti. In palio c’è non solo il risultato di stasera, ma anche la conferma che la Lazio sta evolvendo come sperato, in vista di una stagione che promette emozioni intensi.

Serse Cosmi racconta: il rampollo Gheddafi e i suoi trucchi calcistici segreti

Serse Cosmi si confessa: storie di un’icona del calcio italiano tra Gaucci, misteri e passioni perdute. #SerseCosmi #CalcioItaliano #SerieA

Immaginate un allenatore che ha segnato il calcio italiano con la sua grinta inarrestabile e quel cappellino diventato leggendario. Serse Cosmi, in una lunga intervista al Corriere della Sera, apre il cuore sulla Serie A imminente, condividendo ricordi che mescolano aneddoti sorprendenti e riflessioni profonde. Le sue parole non sono solo un tuffo nel passato, ma un invito a riscoprire l’essenza autentica di questo sport, suscitando curiosità su come il calcio sia cambiato e cosa rende un allenatore un vero maestro.

Parlando di Luciano Gaucci, Cosmi lo definisce un personaggio unico e affascinante. «Gaucci lo metto davanti a tutti, ma in senso positivo. Vi assicuro che era realmente diverso da come si voleva porre, nella vita normale era un’altra persona. E questo aspetto mi faceva impazzire. Quando ho iniziato ad avere più confidenza glielo dicevo. Lui mi guardava e si metteva a ridere. Era un cavallo di razza». Questa descrizione incuriosisce, portandoci a riflettere su come le apparenze nel mondo del calcio possano nascondere storie più complesse e umane.

Poi, Cosmi si addentra in un episodio enigmatico: il figlio di Gheddafi e il suo breve passaggio nel calcio italiano. Non si tratta solo di un giocatore, ma di una vicenda che nasconde motivazioni più profonde. «Non è la domanda giusta. Chiaro che come calciatore non la meritava. Però non pensate che Gaucci fosse talmente pivello o stupido da prenderlo senza motivo, tant’è vero che con il Perugia giocò in tutto 12 minuti. Dietro c’era un disegno molto più sofisticato». È un racconto che stimola l’immaginazione, facendoci chiederci quali intrecci di potere e sogni abbiano influenzato le scelte dietro le quinte del calcio.

Allenare qualcuno come lui ha lasciato un segno indelebile su Cosmi, trasformando un’esperienza professionale in una lezione di vita. «Lo stesso Gheddafi non pensava di essere un grande giocatore. Però da lui ho imparato una grande lezione: lui in quel momento aveva il mondo in mano e si è impegnato a fondo per realizzare il grande sogno di giocare qualche minuto in Serie A. Coltivava il desiderio che può avere qualsiasi bambino». Questa citazione evoca una curiosità genuina: come può un privilegio così estremo ispirare una dedizione pura, simile a quella di un bimbo che insegue un pallone?

Le radici di Cosmi, legate al suo soprannome “l’Uomo del Fiume”, aggiungono un tocco personale che rende il suo racconto ancora più avvincente. «Sono nato a Ponte San Giovanni, sul Tevere. Sono stato un bambino dell’ultima generazione che ha imparato a nuotare nel fiume». È un dettaglio che invita a esplorare come le esperienze infantili modellino un allenatore, collegando il fiume al suo approccio passionale al calcio.

Rievocando l’adolescenza, Cosmi dipinge un quadro nostalgico e affascinante di un’epoca perduta. «Ho avuto un’infanzia e un’adolescenza bellissime che mi lasciano ricordi nostalgici. Avevamo tutto quello che bastava. La pesca nel fiume, la balera dove conoscere le prime fidanzate. E poi le partite infinite a calcio che erano dettate esclusivamente dal giorno e dalla notte. Non c’era bisogno di orologi, quando cominciava a far buio tornavamo a casa e la mattina dopo eravamo già pronti a rivivere la giornata. Era una Disneyland meravigliosa, l’unico brutto ricordo è legato alla morte di mio papà quando avevo 15 anni». Questa riflessione suscita interesse su come quei giorni liberi e selvaggi abbiano forgiato la sua visione del gioco.

Dal campo alla vita reale, Cosmi ricorda la sua carriera da giocatore con un misto di umiltà e ironia. «Ho frequentato la Serie A in un altro ruolo e ho capito che mi mancava tutto, a parte la passione. Ero il classico giocatore che non avrei mai voluto allenare». È un’ammissione che cattura l’attenzione, facendoci domandare cosa distingue un giocatore mediocre da un allenatore leggendario.

Infine, Cosmi critica con passione il declino del calcio italiano, puntando il dito su ciò che è scomparso. «Non solo per questo. Ma sicuramente è venuto a mancare un elemento primitivo che ne ha fatto perdere l’essenza. Con gli amici giocavamo dalla mattina alla sera, globalmente in un giorno giocavo quello che gioca un bambino oggi in una settimana. Io come tutti i miei coetanei». E quando si arrabbia per i giocatori moderni, le sue parole sono un pugno allo stomaco: «Quando non si divertiva. Quando subiva il suo mestiere, o meglio, quando il suo privilegio diventava solo un mestiere. Se un calciatore non capiva la fortuna che aveva mi mandava al manicomio». Questa candidità lascia il lettore con un interrogativo: il vero spirito del calcio è forse sepolto sotto la professionalizzazione eccessiva, e Cosmi ci sfida a riscoprirlo? Su questi spunti, la sua intervista si chiude come un invito a riflettere sul futuro del gioco che amiamo.